Il Misogallo (Alfieri, 1903)/Sonetto V

Sonetto V

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SONETTO V.

30 ottobre 1790 in Parigi.

Gente più matta assai che la Sanese
Or vedria Dante nostro, s’ei vivesse;
Se (come io l’odo) udire ei pur dovesse
Tutto dì millantarsi la Francese.
Schiavi ognora costor, dacchè s’intese
Di Francia il nome, or da tre giorni han smesse

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Lor vetuste catene, cui mal resse
Con man più ch’essi eunuca un Re Borghese.
Han trasmutato l’un tiranno in mille,
In calunnie le spie, l’argento in carta,
I ricci in baffi, ed in quattrin le squille.
Libertà ch’ei non hanno, han pur già sparta
Per tutta Europa; ogni Galluzzo è Achille;
E sono un nulla e Atene, e Roma, e Sparta.