Della architettura della pittura e della statua/Della architettura
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Leon Battista Alberti - Della architettura della pittura e della statua (1782)
Traduzione dal latino di Cosimo Bartoli (1550)
Traduzione dal latino di Cosimo Bartoli (1550)
Della architettura
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della
ARCHITETTURA
di
LEONBATISTA ALBERTI.
Indice
Libro primo
- De’ disegni, et della possanza, et regola loro.
- De la occasione del fare gli edificii, et in quante parti consista tutto il modo de lo edificare, et quali cose sieno utili a ciascuna di esse parti.
- De la Regione del Cielo, overo Aria, del Sole, et de’ Venti, che variano l’Aria.
- Qual Regione sia più commoda, et qual meno nel collocare gli Edificii.
- Con quali inditii, et conietture si habbia a investigare la commodità de la Regione.
- Di alcune più occulte commoditadi, et incommoditadi de la Regione, le quali da Savii debbon essere ricerche.
- Del sito, et de le sorti de le linee.
- De le sorti de siti, de le forme, et figure loro, et quali sieno le più utili, et le più stabili.
- De lo scompartimento, et onde sia nato il modo de lo edificare.
- De le Colonne, et de le Mura, et de le cose che alle Colonne si aspettano.
- Di quanta utilità sieno i tetti et alli habitatori, et all’altre parti de gli edificii, et che ei sono varii di natura, però s’hanno a fare di varie sorti.
- De vani de gli edificii, cioè finestre, porte, et de gli altri che non pigliano tutta la grossezza de la mura, et del numero, et de la grandezza loro.
- De le scale, et de le sorti loro, de gli scaglioni che debbono essere in caffo, et de la quantità loro. De pianerottoli, de le gole de’ cammini da mandar via il fummo. De gli acquai, o altri condotti da mandar via le acque: et del collocare i pozzi, et le fogne in siti commodi.
Libro secondo
- Che e’ non si debbe cominciare uno edificio a caso, ma bisogna havere molto tempo prima imaginato, et rivolto per l’animo, ch’ente, et quale debba riuscire un tal lavoro, et che si debbe bene considerare, et esaminare con il parere di huomini intelligenti, tutto l’edificio in se, et ciascuna proportione, et misura di qualunque parte di quello, non solamente con haverlo disegnato, o dipinto, ma con haverne fatti modegli, et esempj, o d’asse, o di qualch’altra cosa, accioche murato poi non ti penta di quel c’harai fatto.
- Che altri non si debbe mettere a imprese, che sieno oltre alle forze sue, nè contrastare alla natura, et che ei si debba considerare non solo quel che tu possa, ma quel che ci si convenga, et in che luogo quel che tu arai a fare.
- Che considerato diligentemente da ciascuna de le parti de Modegli, tutto l’ordine della edificio; si debbe chiedere sopra di ciò consiglio, a gli huomini intelligenti, et savi, et inanzi che e’ si cominci a murare, non solamente sarà bene sapere donde hanno da uscire i danari per la spesa, ma bisogna molto inanzi haver proveduto tutte le cose necessarie per dar fine ad una tale opera.
- Che cose si habbino a provedere per l’edificio. Quai Maestri si habbino a eleggere, et in che tempo, secondo il parere de li Antichi, si debbino tagliare i legnami.
- Del conservare i Legnami poi che saranno tagliati, et de lo impiastrarli, et de rimedii contro le loro infermitadi; et del collocargli commodamente.
- Quali Legnami sieno più commodi alle fabbriche de li edificii, et quale sia la loro natura, la loro utilità, et come si debbino mettere in uso, et qual parte dell’edificio ciascuno sia più atto.
- De li Alberi ancora sommariamente.
- De le Pietre universalmente: quando si debbino cavare, et quando mettere in opera, quali sieno più facili, et quali più dure, o migliori, o più durabili.
- Che gli Antichi ci hanno lasciate alcune cose delle Pietre degne di memoria.
- Onde venisse l’usanza de Mattoni, et in che tempo si habbino a fare: che forma habbino ad havere: quante sieno le sorti loro: et de la utilità de triangoli: et brevemente de labori di terra.
- De la natura de la Calcina, et del Gesso; de l’uso, et de la sorte loro; in quel che elle convenghino insieme, et in quel che elle sieno differenti; et d’alcun’altre cose degne di memoria.
- De le tre sorti, et de le tre differentie de le Rene, et de la diversa materia di che si fanno le muraglie in diversi luoghi.
- Se la osservatione del tempo giovi nel principiare gli edificii: qual sia il tempo conveniente: con che preghi, et con quali augurii s’abbia a pigliare un tal principio.
Libro terzo
- In che consista la ragione del murare, quali sieno le parti de le muraglie, et di che cose habbino di bisogno. Che il fondamento non è parte di muraglia, et quale sia il terreno buono per li edificii.
- Che i fondamenti si debbono principalmente disegnare con linee, et con quali inditii si conosca la saldezza del terreno.
- Che le sorti de luoghi sono varie, et però non si debbe prestare cosi al primo fede a nessuno luogo, se prima tu non vi harai cavate o fogne, o citerne, o pozzi, ma ne luoghi paludosi conficchinsi pertiche, et pali abronzati capo piedi, con mazzi leggieri, ma con colpi spessi, et continuati insino a tanto che e’ sieno tutti confitti.
- De la natura, forma, et habitudine de le Pietre; de lo intriso de la calcina, et del ripieno, et de legamenti.
- Del fare i ricinti da basso, o fondamenti, secondo gli esempi, et gli avertimenti de li Antichi.
- Che e’ si debbono lasciare Sfiatatoi aperti nelle mura grosse, da basso, ad alto; et che differentia sia intra il muro, et il fondamento, et quali sieno le parti principali de le mura; de tre modi del murare; et de la materia, et de la forma del primo ricinto a piano.
- Come si generino le Pietre, come le si commettino, et congiunghino insieme, et quali sieno le più gagliarde, et quali le più deboli.
- De le parti de finimenti, de le corteccie, de ripieni, et de le sorti loro.
- De Ricinti di Pietra, del legamento, et del fortificamento delle cornici, et in che modo si serrino insieme molte Pietre per saldezza del muro.
- Del vero modo del murare, et della convenientia che hanno le Pietre con la rena.
- Del fare le mura con varie cose, del modo de lo intonicarle, de le spranghe, et de rimedii loro, et de la antichissima legge de li Architettori, et de rimedii da schifare i pericoli delle Saette.
- De Tetti di linee diritte, de le Travi, de correnti, et del congiugnere insieme gli ossami.
- De le Impalcature, o Tetti di linee torte; de gli Archi, et loro differentia, et del modo del farli, et del mettere insieme le Pietre de gli Archi.
- Che le Volte sono di varie sorti, et in quel che le sieno differenti fra loro, con che linee le si stabiliscono, et qual sia il modo de lo allentarle.
- De le corteccie de tetti, della loro utilità, et de le sorti de tegoli, et de la forma loro, et di quel che si faccino.
- De pavimenti secondo l’opinione di Plinio, et di Vitruvio, et secondo l’opere de li Antichi; et quali sieno i tempi buoni, per cominciare, et terminare le varie sorti de le opere.
Libro quarto
- Che negli edificii, o sieno stati fatti per la necessità de la vita, o per l’opportunità de bisogni, o per la dilettatione de’ tempi; Furono nondimeno ordinati per cagione de gli huomini. De la varia divisione de le Republiche appresso diverse nationi. Che l’huomo per la ragione, et per la cognitione c’ha de le Arti, è differente da le bestie; per il che si discerne differentia, et diversità infra gli huomini, et parimente infra gli edificii.
- De la regione, del luogo, et del sito commodo, et scommodo, per le Città, secondo il parer de li Antichi, et secondo il parer dello Autore.
- Del circuito, de lo spatio, et de la grandezza de le Città; de le forme, et figure de le Terre, et de le Mura, et del costume; de le cerimonie, et osservationi de gli Antichi, in disegnar le Città.
- De le Mura, Merlature, Torri, Cornici, et Porte, et lor Legnami.
- De la grandezza, forma, et regola de le vie maestre, et non maestre.
- De ponti di Legno, et di Pietra, et del situargli: de le Pile, Volte, Archi, Cantonate, Serragli, Spranghe, lastricature, et rilievo loro.
- De le Fogne, de lo uso, et forma loro, et de Fiumi, et de le Fosse d’acqua, che servono a Navilii.
- De la conveniente muraglia de Porti, et de luoghi commodi per le Piazze ne le Città.
Libro quinto
- De le Fortezze, et de le habitazioni che hanno a servire per i Re, et per i Signori, et de le loro differentie, et parti.
- Del Portico, Antiporto, Androne, Sala, Scale, Veroni, Vani, Porte di dietro, Ripostigli segreti, et Stanze nascose: et in quello che siano differenti le Case de Principi da quelle de privati; et de gli appartati, et insieme congiunti appartamenti del Principe, et de la sua Donna.
- De la ragionevole muraglia del Portico, Androne, Sale da State, et da Verno, de la Torre, et de la Fortezza, et de la proprietà de le Case Regali, et di quelle de Principi nuovi.
- De la commoda muraglia, sito, et forzificamento d’una Fortezza o in Piano, o in Monte, et del ricinto, piano, mura, fossi, ponti, et torri di essa.
- De luoghi de la Fortezza, dove i Soldati hanno a far le guardie, et dove gli hanno a stare a combattere. De tetti di detta Fortezza, et come si debbino afforzificare, et de le altre cose necessarie a la Fortezza, e di uno Re, o d’uno Principe nuovo.
- Di che cose sia consertata la Republica: In che luogo, et in che modo debbino esser fatte le Case di quei, che governano le Republiche, et in che modo quelle de Pontefici. De Tempii principali, et de mediocri. De le Cappellette, et de Tabernacoli.
- Che gli alloggiamenti de Pontefici sono i Chiostri; qual sia l’officio del Pontefice. Quante sieno le sorti de Chiostri, et dove s’habbino a collocare.
- De le Palestre, Studii, et Scuole publiche; Spedali da alloggiare, et da Infermi, cosi per li Maschi, come per le Donne.
- Del Palazzo principale, de Senatori, del Tribunale de le Sententie, del Tempio, et del Palazzo, dove si amministra Iustitia, et che cose vi stieno bene, et commode.
- Che gli Alloggiamenti de Soldati per terra sono di tre sorti, et come e’ si debbono affortificare, et come altri altrimenti gli affortificano.
- De gli alloggiamenti per terra, et da starvi assai, et de la grandezza, de la forma, et de le parti di essi.
- De le Navi, et parti loro; Et de gli Alloggiamenti Maritimi, et loro fortificatione.
- De Commessarii, Camerlinghi, et Riscotitori publici; et di si fatti Magistrati; a quali bisogna fare il Granaio, la Camera del Comune, la Camera dell’Arme, il Mercato, gli Arzanali, et le Stalle; et de le tre sorte de le Prigioni, et del modo, luoghi, et forma loro.
- De li Edificii privati, et loro differentie: De la Villa, et de le cose da osservarsi nel collocarla, et murarla.
- Che le Case di Villa sono di due sorti: et del collocare tutte le loro parti commodamente appartenenti parte a gli huomini, parte a gli animali, parte a gli instrumenti, et parte a bisogni de le cose necessarie.
- Che la industria del fattore di Villa si debbe essercitare tanto circa i Bestiami, quanto circa le Ricolte, et circa il far l’Aia.
- De la Villa de Padroni, et de le Persone nobili, et di tutte le parti sue, et del luogo loro commodo.
- Che differentia sia infra le case de la Villa, et quelle de la Città, de’ ricchi. Et che le case de manco ricchi si debbono assomigliare a quelle de più ricchi, secondo però le ricchezze loro. Et che si debbe murare per la state più che per l’inverno.
Libro sesto
- De la difficultà, et de la ragione de l'impresa de l’Autore: donde e’ raccoglie quanto studio, fatica, et industria egli habbia posta in scrivere queste cose.
- De la bellezza, et de lo ornamento, et de le cose, che da esse procedono, et de le loro differentie, et che egli si debbe edificare con ragioni vere, et che sia il Padre, et lo Alumno de le Arti.
- Che l’Architettura cominciò in Asia, fiorì in Grecia, et in Italia è venuta a perfettione approvatissima.
- Che o da lo ingegno, o da la mano de lo Artefice si inserisce il decoro, et l’ornamento di tutte le cose: de la regione, et del sito, et di alcune leggi fatte da gli Antichi per cagione de Tempii, et d’alcune altre cose degne d’esser notate, ma difficili a credersi.
- Del ragionevole scompartimento, et dell’adornare le mura, et il tetto, et quale ardine, et modo si habbia a tenere nel mettere le cose insieme accuratamente.
- Con che modi le macchine, et i pesi de grandissimi sassi si muovino da luogo a luogo, o si sollievino in alto.
- De le Ruote, Perni, Stanghe, o Manovelle, Taglie, et de la grandezza, forma, et figura loro.
- De la vite, et de suoi pani: in che modo i pesi si tirino, si portino, et si spinghino.
- Che le corteccie, che si danno di calcina alle mura, debbono esser tre. Di che cosa si debbino fare, et a quel che ell’habbino a servire. De li intonichi, et de le lor varie sorti, et come si hà a ordinare la calcina per farli, et de le statue di basso rilievo, et de le pitture con che s’adornano le mura.
- Del modo del segare i Marmi, et che rena sia perciò migliore: De la convenienza, et differentia del Musaico di rilievo, et del Musaico piano, et de lo stucco con che si hanno a mettere in opera.
- De le coperture de tetti, et de le volte, et de lastrichi scoperti, che cuoprono gli edificii.
- Che li ornamenti de vani dilettano assai, ma che hanno molte, et varie incommodità, et difficultà, et che i vani finti sono di due sorti, et quel che si confaccia a l’una, et a l’altra.
- De le colonne, et loro ornamenti: che cosa siano i piani, che il centro del fuso, la centina, gli aggetti, i ritiramenti, il ventre, il mazzocchio, il collarino.
Libro settimo
- Che le Mura, i Tempii, le Basiliche furono consecrate a li Dii, et de la regione de la Città, et del sito, et de suoi ornamenti principali.
- Di che Pietre, et come grosse si debbino fare le Mura. Et chi furono i primi a fabbricare i Tempii.
- Con quanto ingegno, cura, et diligentia si debba collocare un Tempio, et adornare, a quali Dii, et dove si ha a porre, et de varii modi de sacrificii.
- De le parti, forme, et figure de Tempii, et de le Cappelle, et dove si debbino collocare.
- De le loggie, et portichi del Tempio, de le entrate de li scaglioni, et de vani, et de li spatii di essi.
- De le parti de Colonnati, et de Capitelli, et de le sorti loro.
- De lineamenti de le colonne, et de le loro parti, de la basa, mazocchi, cavetti, bastoncini, dado, et del disegno de membri, fascia, grado, bastone, o fune, funicella, canaletto, o vuoi cavetto, goletta, et onda.
- Del Capitello Dorico, Ionico, Corinthio, et Toscano.
- De gli architravi, de capitelli, de correnti, o vuoi fregi, de le tavole, mensole, o mensoloni, tegoli, embrici, canali, et altre simili cose appartenenti a le colonne.
- Del pavimento del Tempio, de gli spacii di dentro del luogo de lo Altare, de le mura, et de loro addornamenti.
- Perche cagione è bene, che i tetti de Tempii sieno in volta.
- De vani de Tempii, de le finestre, porte, usci, et de membri, et ornamenti loro.
- De lo Altare, Lumi, et Candellieri.
- De principii de le Basiliche, de Portici, de le parti de la muraglia, et in quello, che elle sieno differenti da Tempii.
- De Colonnati con gli Architravi, et con gli Archi; di che sorte colonne si habbino a mettere nelle Basiliche, et che cornici, et dove si habbino a collocare; de la altezza, et larghezza de le finestre; de le loro ferrate, de le impalcature, et de le porte de le Basiliche, et de modi loro.
- De segni posti per memoria de le gran cose fatte pubblicamente, et in esse espeditioni de le guerre, et ne le vittorie ancora, da Romani, et Greci.
- Se e’ si debbon metter le statue ne Tempii, et di che cosa si debbon fare più commodamente.
Libro ottavo
- Dell’ornamento de le vie maestre dentro o fuori de la Città; dove si habbino a sotterrare, o abbruciare i corpi morti.
- De varii modi de sepolchri, et del seppellire.
- De le Cappellette, de Sepolchri, de le Piramidi, Colonne, Altari, et Moli.
- De gli epitaffi, de gli scritti, et de le imagini che si mettono ne’ sepolchri.
- De le Torri, et loro adornamenti.
- De le strade più principali de la Città, et come si adornino le porte, i porti, et i ponti, gli archi, i riscontri di più vie, et la piazza.
- De lo adornare gli spettacoli, i Teatri, i luoghi da correre, et quanta sia la utilità loro.
- De lo Anfiteatro, del Cerchio, de luoghi da passeggiare, de gradi da sedere, et de portici de Giudici minori, et de loro adornamenti.
- De lo adornare i luoghi del Consiglio, et le Curie; de Boschi, de le Città, de luoghi da notare, de le Librerie, de le Scuole, de le Stalle, de gli Arzanali, et de gli strumenti Matematici.
- De le terme, o bagni, et de le loro commodità, et adornamenti.
Libro nono
- Che e’ si debbe haver rispetto in tutte le cose, et massimo nella Architettura, alla utilità, et alla parsimonia; et de gli adornamenti de la casa Regale, Senatoria, et Consolare.
- De gli adornamenti de gli edificii de la Città, et di quelli de la Villa.
- Che le parti, et le membra de gli edificii sono infra loro differenti di natura, et di spetie, et che elle si debbono adornare in varii modi.
- Con quai pitture, con che frutti, et con quai sorti di statue si debbino adornare le case de private, i pavimenti, le loggie, le altre stanze, et i giardini.
- Che tre sono le cose principali che fanno gli edifitii belli, et gratiosi, il numero de le membra, la forma, et il sito.
- De la corrispondenza de numeri, del misurare le piante, et del modo de la regola del terminare che non è naturale nè de le armonie, nè de corpi.
- Del modo del por le colonne; de la misura et de la collocatione loro.
- Di alcuni più gravi difetti de la Architettura.
- Qual sia lo officio di un buono Architettore, et quali sien le cose che faccino gli adornamenti eccellenti.
- Che cose sieno quelle che principalmente habbia bisogno di considerare uno Architettore, et che cose sia di necessità che ei sappia.
- A chi lo Architettore debbe communicare il suo consiglio, et l'opera sua.
Libro decimo
- De difetti de gli edificii, onde naschino, quali sieno quelli, che si posso no correggere, e quai no, da gli Architettori, et quai cose sien quelle, che faccino cattiva aria.
- Che l’acque principalmente sono necessariissime, et di varie sorti.
- Che quattro sono le cose da considerare circa alla cosa dell’acqua, et dove ella si generi, o donde ella nasca, et dove ella corra.
- Che indicii ci sieno da trovare l’acqua nascosta.
- Del cavare, et murare i Pozzi, et i condotti, et i Bottini.
- De lo uso de le acque, quali sieno più sane, et migliori, et cosi quali sieno più cattive.
- Del modo del condurre le acque, et come elle si possino accommodare à bisogni de gli huomini.
- De le Citerne, et dell’uso, et utilità loro.
- Del por le Viti nel prato: et in che modo le selve creschino ne luoghi padulosi, et come si rimedii alle regioni, che sono molestate dall'acqua.
- De le strade, o vero viaggi per terra, de le vie per acqua, et de lo argine.
- De lo addornare le fosse, che e’ non manchi la abbondantia de le acque, et che ella non sia impedita.
- Con quali argini si affortifichi il lito del Mare, in che modo si faccia forte il Porto, et le entrate sue, et con che artificio si serri l’acqua, che non se ne vadia.
- Del rimediare ad alcune cose, et del rassettarle generalmente.
- Che alcune cose più minute giovano all’uso del fuoco.
- In che modo le tarantole, le zanzare, le cimici, le mosche, i topi, le pulci, le tignuole, et simili si spenghino, et si mandin via.
- De luoghi de le case da scaldarsi, et da rinfrescarsi, et de lo emendare i difetti de le mura, et rassettarli.
- Di quelle cose alle quali non si può provedere, ma che si possono dopo il fatto emendare.
Indice delle tavole
Libro primo
Libro secondo
Libro terzo
Libro quarto
Libro sesto
Libro settimo
Libro ottavo
Libro nono