Della architettura della pittura e della statua/Della architettura/Libro primo – Cap. I
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Leon Battista Alberti - Della architettura della pittura e della statua (1782)
Traduzione dal latino di Cosimo Bartoli (1550)
Traduzione dal latino di Cosimo Bartoli (1550)
Libro primo – Cap. I
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DELLA ARCHITETTURA
di
leon batista alberti.
libro primo.
De’ disegni, et della possanza, et regola loro.
cap. i
H
Avendo a scrivere de’ disegni de gli edificii, noi raccorremo, et porremo in questa nostra opera tutte le cose migliori, et piu eccellenti, che da’ nostri antichi conosceremo esserne state scritte; et quelle ancora che gli osservarono nel fare dette opere, et a queste aggiugneremo, se con il pensiero, ingegno, o fatica nostra haremo trovato cosa alcuna, che ci paia da esser usata. Ma desiderando nello scrivere simil cose difficili certo, et aspre, et in la maggior parte oscurissime, di essere apertissimi, et il piu che si può facili, et espediti; secondo il costume nostro dichiareremo, che cosa sia quella, alla quale noi vogliamo dar principio. Percioche da questo appariranno in fonte gli origini di quelle cose, che dire si debbono da non essere invero disprezzati. Onde l’altre cose, con piu piano stile si diranno. Cominciersmo adunque in questa maniera. Lo edificare consiste tutto in disegni, et in muramenti. Tutta la forza, et la regola de’ disegni consiste in sapere con buono, et perfetto ordine adattare, et congiugnere insieme linee, et angoli, onde la faccia dello edificio si comprenda, et si formi. Appartiensi certo, et è officio dei disegno investigando stabilire alli edificii, et alle parti loro luogo atto, numero determinato, maniera bella, et ordine gratioso, accioche poi tutta la forma d’esso edificio in essi disegni si riposi. Nè ha il disegno in se instinto di seguitare la materia: ma è tale che noi conosciamo, che il medesimo disegno è in infiniti edificii, pur che noi veggiamo in essi una medesima forma, cioè pur che le parti loro, et il sito, et gli ordini di quelle siano in tutto simili infra loro di linee, et di angoli. Et ci sarà lecito con la mente, et con l’animo terminare intere forme di edificii, separate da ogni materia; il che ci verrà fatto con notare, et terminare con certo ordine i dirizzamenti, et i congiugnimenti delle linee, et degli angoli; il che così essendo, sarà il disegno una ferma, et gagliarda preordinatione conceputa dallo animo, fatta di linee, et di angoli, et condotta da animo, et da ingegno buono. Ma se noi vorremo considerare, che cosa sia da per se esso edificio, et tutta la muraglia, sarà forse a bisogno nostro considerare da che principii cominciassero le habitationi, che e’ chiamano edificii, et con che progressi crescessero; del che certo se io non mʼinganno, possiamo risolverci in questa maniera.