Della architettura della pittura e della statua/Della architettura/Libro sesto – Cap. XIII

Libro sesto – Cap. XIII

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De le colonne, et loro ornamenti: che cosa siano i piani, che il centro del fuso, la centina, gli aggetti, i ritiramenti, il ventre, il mazzocchio, il collarino.

cap. xiii.


I
N tutta l’Architettura il principale adornamento certo consiste ne le colonne, percioche le molte poste insieme adornano le loggie, le mura, et qual si voglia sorte di vani, et una sola ancora ha del buono, percioche ella adorna un riscontro di strade, un teatro, una piazza, serba i Trofei, serve per memoria de le gran cose, ha gratia, recasi dietro dignità, et è cosa difficile a dire quanto spendessino gli Antichi in quelle, per essere ornamento eccellentissimo. Percioche non bastando ad alcuni che elle fussino di marmo Pario, Numidico, et alabastrino, et simili, vollono che alcuni Scultori eccellentissimi vi facessino dentro slatue, et imagini, si come dicono che nel tempio di Diana Efefia ve ne erano più di cento venti. Altri usarono i capitelli, et le base di bronzo indorate, si come in Roma nel portico doppio si vede, il quale e’ feciono nel consolato di quello Ottavio che trionfò di Perseo. Altri feciono le colonne tutte intere di bronzo, et altri le vestirono di argento. Ma lasciamo stare queste cose. Egli è di necessità che le colonne sieno lisce, et ben tonde. Io truovo che un certo Theodoro, e Tholo Architettori in Lemno havevano fatto certi tornii ne le loro botteghe, et havevanvi di maniera contrapesate dentro le colonne, ch’elle si tondavano girate intorno da un fanciulletto solo. Greca historia. Questo faccia al proposito nostro. Ne le colonne noi consideriamo due linee lunghe giù per il fuso, l’una si può chiamare il centro del fuso, et l’altra la centina; ma le linee corte che noi consideriamo ne le colonne, sono i vari diametri di que’ cerchi, che in varii luoghi cingono essa colonna, et di cosi fatti cerchi notissime sono le due superficie, l’una da la testa, et l’altra dal piè de la colonna. Ma il centro del fuso è quella linea, che per entro al mezo de la colonna sia tirata dal centro del cerchio de la superficie piana di sopra, al centro del cerchio de la superficie piana di sotto; la qual linea ancora si chiama il piombo del mezo de la colonna: in questa medesima linea si appuntano i centri di tutti i cerchi; ma la centina è una linea tirata da lo aggetto del collarino di sopra per lo lungo fino allo aggetto del collarino di sotto. Et è quella nella quale terminano tutti i diametri, che sono nella grossezza de la colonna, et non è sola, nè va a dirittura come quella del centro del fuso, ma è fatta, et composta di molte linee, parte diritte, et parte torte, come noi ti diremo. I diametri de cerchi, che si hanno a considerare in più luoghi giù per la colonna, sono cinque, gli aggetti, i ritiramenti, et il ventre: gli aggetti, son duoi l’uno in cima, l’altro in piè de la colonna, chiamati aggetti, perche si gettano più in fuori che il resto de la colonna: i ritiramenti ancora son duoi, che sono a canto a gli aggetti da capo, et da piede, et chiamansi cosi perche si ritirano da gli aggetti al sodo de la colonna: il diametro del ventre si nota dal mezo in giù de la colonna: chiamasi ventre, perche e’ pare che in quel luogo la colonna gonfi alquanto. Gli aggetti infra loro sono differenti, percioche quello che è da basso, è fatto del collarino, et d’uno poco di piegatura, mediante la quale si ritira dal collarino al sodo de la colonna, ma lo aggetto, che è in cima de la colonna, ha oltre al collarino, et a la piegatura, ancora il mazocchio. Ne l’ultimo la linea de la centina si ordinerà in questo modo: Nel pavimento, o in qualche faccia piana d’un muro, il qual luogo io chiamo il disegno, si tira una linea diritta, lunga quanto ha da essere lunga la colonna, che da la cava habbiamo a fare venire: questa linea si chiama il centro del fuso. Divideremo adunque questo centro in alcune determinate parti, secondo che ricerca la ragione, et la qualità de la muraglia, [p. 154 modifica]et de le colonne che s’haranno a fare, de la quale ragioneremo a luogo suo, et secondo le dette parti si tirerà con ragione il diametro de la pianta da piede, con una linea piccola in squadra a traverso del centro del fuso in detto muro. Questo diametro divideremo in ventiquatro parti, una de le quali diamo a la altezza del collarino, la quale altezza notiamo nel muro con una lineetta piccola; di nuovo pigliamo tre de le ventiquattro parti, et secondo questa altezza ponghiamo nel centro del fuso, un punto c’habbia a servire per il ritiramento, et da questo punto tiriamo una linea equidistante a la linea del diametro de la pianta, la quale sarà il diametro, che sarà la settima parte più corta, che la linea del diametro de la pianta. Segnate queste due linee, cioè il diametro del ritiramento, et il collarino, tiriamo da la punta de la fine del collarino a la punta del diametro del ritiramento una linea piegata, verso il fuso de la colonna, più dolce, et più grata che è possibile: il cominciamento di questa linea piegata sarà il quarto d’un cerchio piccolo, il mezo diametro del quale cerchio sarà l’altezza del collarino. Doppo questo divido tutta la lunghezza del fuso in sette parti uguali, et segno con alcuni punti esse divisioni. Nel quarto punto cominciandomi ad annoverare da piede, fermerò io il centro del ventre, attraverso del quale si tirerà il suo diametro, la lunghezza del quale sia uguale al diametro del ritiramento da basso. Il ritiramento poi, et l’aggetto da capo si ordinerà in questo modo: Percioche secondo la grandezza de la colonna, de la qual tratteremo al suo luogo, il diametro del collarino di sopra si caverà del diametro de la pianta da basso, et si disegnerà in cima a la colonna nel tuo disegno: il quale diametro, poi che l’harai disegnato, divideralo in dodici parti, una de le quali parti servirà per l’aggetto del collarino, et del mazzocchio, et dipoi di questo ne darai duoi terzi al mazzocchio, et un terzo al collarino, ma da questo aggetto ritirerati per ritiramento a l’ingiu per il fuso una parte et mezo de le dodici, et il diametro di esso ritiramento sarà minore del diametro maggiore de l’aggetto, la nona parte di esso. Dipoi tirerai la linea piegata come ti insegnai tirare l’altra, di sotto. Ultimamente poi disegnati nel tuo disegno gli aggetti, i ritiramenti, et le piegature, et il diametro del ventre, tirisi una linea retta da la testa del ritiramento di sopra, et cosi dal ritiramento di sotto al diametro del ventre, et in questo modo con questo disegno sarà finita la linea che noi chiamiamo Centina de la colonna, secondo la quale linea faremo un regolo, con il quale gli scarpellini possino finire, et dare forma a la colonna. La superficie da piè de la colonna, se la colonna sarà tonda bene ad angoli uguali dal piombo del mezo, si aggiusterà benissimo, con tirare uno sestone, che sia appuntato nel centro del cerchio de la superficie de la colonna da capo. Queste cose non ho io trovato che sieno scritte da gli Antichi, ma le ho notate con diligentia, et con studio da le opere de buoni Maestri. Le cose che seguiteranno, si apparteranno per la maggior parte a modi di cosi fatti disegni, et saranno cose molto degne, et utilissime per dilicatezza de Pittori.