Wikisource:Libri/Novellino
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Novellino
modifica- Novellino/Prologo
- Questo libro tratta d’alquanti fiori di parlare, di belle cortesie e di be’ risposi e di belle valentie e doni, secondo che per lo tempo passato hanno fatto molti valenti uomini.
- Novellino/I
- Della ricca ambasceria la quale fece lo Presto Giovanni al nobile imperadore Federigo
- Novellino/II
- D’un savio greco, c’uno re teneva in pregione, come giudicò d’uno destriere
- Novellino/III
- Come un giullare si compianse dinanzi ad Alexandro d’un cavaliere, al quale elli avea donato per intenzione che ’l cavaliere li donerebbe ciò che Alexandro li donasse
- Novellino/IV
- Come uno re commise una risposta a un suo giovane figliuolo,la quale dovea fare ad ambasciadori di Grecia
- Novellino/V
- Come a David re venne in pensiero di volere sapere quanti fossero i sudditi suoi
- Novellino/VI
- Qui divisa come l’angelo di Dio parlò a Salamonee li disse che torrebbe il reame al suo figliuolo per li suoi peccati
- Novellino/VII
- Qui divisa come un figliuolo d’uno re donò scalteritamente a uno re di Siria scacciato
- Novellino/VIII
- Qui si ditermina una nova quistione e sentenzia che fu data in Alexandria
- Novellino/IX
- Qui divisa d’una bella sentenza che diede lo Schiavo di Bari d’uno borgese e d’uno pellegrino
- Novellino/X
- Qui conta come mastro Giordano fue ingannato da un suo falso discepolo
- Novellino/XI
- Qui divisa dell’onore che Aminadab fece al re David, suo naturale signore
- Novellino/XII
- Qui conta come Antigono, mariscalco d’Alexandro,il riprese perch’elli facea sonare una cetera per suo diletto
- Novellino/XIII
- Come uno re fece nodrire un suo figliuolo anni dieci in tenebrose spilonche,e come le donzelle li piacquero sopra l’altre cose
- Novellino/XIV
- Come uno rettore d’una terra, per osservare giustizia e misericordia,fece cavare un occhio a sé et uno al figliuolo
- Novellino/XV
- Qui parla della gran misericordia che fece san Paulino vescovo
- Novellino/XVI
- Della grande limoxina che fece uno tavoliere per Dio
- Novellino/XVII
- Della vendetta che Dio fece d’uno barone di Carlo Magno
- Novellino/XVIII
- Qui parla della grande liberalità e cortesia del re giovane
- Novellino/XIX
- Come tre maestri di nigromanzia vennero alla corte dello ’mperadore Federigo
- Novellino/XX
- Come allo ’mperadore Federigo si fuggì uno suo astore dentro a Melano
- Novellino/XXI
- Qui parla come lo ’mperadore Federigo trovoe uno poltrone ad una fontanae chieseli bere, e come lo ’mperadore li tolse suo bariglione
- Novellino/XXII
- Come lo ’mperadore Federigo fece una questione a due suoi savie com’elli li guidardonoe
- Novellino/XXIII
- Come il Soldano donò a uno dugento marchi e come il tesoriereli scrisse veggente lui ad uscita
- Novellino/XXIV
- Novellino/XXV
- Qui conta una novella d’un borgese di Francia
- Novellino/XXVI
- Qui conta d’uno grande Moaddo a cui fu detta villania
- Novellino/XXVII
- Qui conta della costuma ch’era nel reame di Francia
- Novellino/XXVIII
- Qui conta come i savi astrologi disputavano del cielo impireo
- Novellino/XXIX
- Qui conta d’uno cavaliere di Lombardia come dispese il suo
- Novellino/XXX
- Qui conta d’uno novellatore ch’avea messere Azzolino
- Novellino/XXXI
- Delle belle valentie che fece Riccar lo Ghercio dell’Ila
- Novellino/XXXII
- Qui conta una novella di messere Imberal dal Balzo
- Novellino/XXXIII
- Come due nobili cavalieri s’amavano di buono amore
- Novellino/XXXIV
- Novellino/XXXV
- Qui conta del maestro Taddeo di Bologna
- Novellino/XXXVI
- Qui conta come uno re crudele perseguitava i Cristiani
- Novellino/XXXVII
- Qui conta d’una battaglia che fu tra due re di Grecia
- Novellino/XXXVIII
- D’uno strologo ch’ebbe nome Melisus, che fu ripreso da una donna
- Novellino/XXXIX
- Qui conta del vescovo Aldobrandino come fu schernito da un frate
- Novellino/XL
- D’uno uomo di corte ch’avea nome Saladino
- Novellino/XLI
- Una novella di messer Polo Traversaro
- Novellino/XLII
- Qui apresso conta una bellissima novella di Guiglielmo di Berghedan di Proenza
- Novellino/XLIII
- Qui conta di messer Giacopino Rangoni com’elli fece a un giullare
- Novellino/XLIV
- D’una quistione che fu posta ad un uomo di corte
- Novellino/XLV
- Come Lancialotto si combatté uno giorno a una fontana
- Novellino/XLVI
- Qui conta come Narcis s’innamorò dell’ombra sua
- Novellino/XLVII
- Qui conta come uno cavaliere richiese un giorno una donna d’amore
- Novellino/XLVIII
- Qui conta del re Currado, del padre di Curradino
- Novellino/XLIX
- Qui conta d’uno medico di Tolosa come tolse per moglie una nepote dell’arcivescovo di Tolosa
- Novellino/L
- Qui conta di maestro Francesco, figliuolo di maestro Accorso, da Bologna
- Novellino/LI
- Qui conta d’una Guasca come si richiamò allo re di Cipri
- Novellino/LII
- D’una campana che s’ordinò al tempo del re Giovanni
- Novellino/LIII
- Qui conta d’una grazia che lo ’mperadore fece a un suo barone
- Novellino/LIV
- Qui conta come il piovano Porcellino fu accusato
- Novellino/LV
- Qui conta una novella d’uno uomo di corte ch’avea nome Marco
- Novellino/LVI
- Qui conta come uno della Marca andò a studiare a Bologna
- Novellino/LVII
- Qui conta di madonna Agnesina di Bologna
- Novellino/LVIII
- Qui conta di messer Beriuolo cavaliere di corte
- Novellino/LIX
- Qui conta d’uno gran gentile uomo che lo ’mperadore fece impendere
- Novellino/LX
- Qui conta come Carlo Magno amò per amore
- Novellino/LXI
- Qui conta di Socrate filosafo come rispuose a’ Greci
- Novellino/LXII
- Qui conta una novella di messer Ruberto
- Novellino/LXIII
- Qui conta del buono re Meliadus e del Cavaliere Sanza Paura
- Novellino/LXIV
- Qui conta d’una novella che avenne in Proenza alla Corte del Po
- Novellino/LXV
- Qui conta della reina Ysotta e di messer Tristano di Leonis
- Novellino/LXVI
- Qui parla d’uno filosafo lo quale era chiamato Diogene
- Novellino/LXVII
- Qui conta di Papirio, come il padre lo menò al Consiglio
- Novellino/LXVIII
- D’una quistione che fece un giovane ad Aristotile
- Novellino/LXIX
- Qui conta della gran giustizia di Traiano imperadore
- Novellino/LXX
- Qui conta d’Ercules come n’andò alla foresta
- Novellino/LXXI
- Qui conta come Seneca consolò una donna a cui era morto uno suo figliuolo
- Novellino/LXXII
- Qui conta come Cato si lamentava contra alla Ventura
- Novellino/LXXIII
- Come il Soldano, avendo mestiere di moneta, volle cogliere cagione a un giudeo
- Novellino/LXXIV
- Qui conta una novella d’uno segnore c’avea un fedele
- Novellino/LXXV
- Qui conta come Domenedio s’acompagnò con uno giullare
- Novellino/LXXVI
- Qui conta della grande uccisione che fece il re Ricciardo
- Novellino/LXXVII
- Qui conta di messere Rinieri da Montenero
- Novellino/LXXVIII
- Qui conta d’uno filosofo il qual era molto cortese di volgarizzare la scienzia
- Novellino/LXXIX
- Qui conta come un giulare adorava un signore
- Novellino/LXXX
- Qui conta una novella che disse messer Migliore delli Abati di Firenze
- Novellino/LXXXI
- Qui conta del consiglio che tennero i figliuoli del re Priamo di Troia
- Novellino/LXXXII
- Qui conta come la damigella di Scalot morì per amore di Lancialotto del Lac
- Novellino/LXXXIII
- Come andando Cristo co’ discepoli suoi videro molto grande tesoro
- Novellino/LXXXIV
- Come messere Azzolino fece bandire grande pietanza
- Novellino/LXXXV
- Qui conta d’una grande carestia che fu a un tempo in Genova
- Novellino/LXXXVI
- Qui conta d’uno ch’era bene fornito a dismisura
- Novellino/LXXXVII
- Come uno s’andò a confessare
- Novellino/LXXXVIII
- Qui conta di messere Castellano da Cafferi di Mantova
- Novellino/LXXXIX
- Qui conta d’un uomo di corte che cominciò una novella che non venia meno
- Novellino/XC
- Qui conta come lo ’mperadore Federigo uccise un suo falcone
- Novellino/XCI
- Come uno si confessò da un frate
- Novellino/XCII
- Qui conta d’una buona femina ch’avea fatta una fine crostata
- Novellino/XCIII
- Qui conta d’uno villano che s’andò a confessare
- Novellino/XCIV
- Qui conta della volpe e del mulo
- Novellino/XCV
- Qui conta d’uno martore di villa c’andava a cittade
- Novellino/XCVI
- Qui conta di Bito e di ser Frulli di Firenze da San Giorgio
- Novellino/XCVII
- Qui conta come uno mercatante portò vino oltre mare in botti a due palcora,e come l’intervenne
- Novellino/XCVIII
- Qui conta d’uno mercatante che comperò berrette
- Novellino/XCIX
- Qui conta una bella novella d’amore
- Novellino/C
- Come lo ’mperadore Federigo andò alla montagna del Veglio
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Altri progetti
modifica- ↑ Opera risalente al Duecento, ma pubblicata per la prima volta nel {{subst:Libro salvato/AnnoTesto|1525}} a Bologna da un amico di Pietro Bembo, Carlo Gualteruzzi, con il titolo di "Le ciento novelle antike". Un'altra edizione del novellino è disponibile qui: http://it.wikisource.org/wiki/Le_cento_novelle_antiche