XL

../XXXIX ../XLI IncludiIntestazione 5 maggio 2009 75% Novelle

XXXIX XLI
D’uno uomo di corte ch’avea nome Saladino

Saladino, lo quale era uomo di corte, essendo, in Cicilia, per mangiare a una tavola con molti cavalieri — e davasi l’acqua — uno cavaliere disse:

«Saladino, lavati la bocca, e non le mani».

E Saladino rispuose:

«Messere, io non parlai oggi di voi».

Poi, quando piazzeggiavano, così riposando, in sul mangiare, fue domandato il Saladino per un altro cavaliere così dicendo:

«Dimmi, Saladino: s’io volesse dire una mia novella, a cui la dico per lo più savio di noi?».

E ’l Saladino rispuose:

«Messere, ditela a qualunqua vi pare il piue matto».

I cavalieri, mettendolo in quistione, pregarlo ch’aprisse loro sua risposta, sì che lo potessero intendere; e ’l Saladino parlò e disse così:

«Ai matti ogni matto per savio per la sua somiglianza. Adunque, quando al matto sembrerà uomo più matto, fie quel cotale più savio: però che ’l savere è contrario della mattezza, ad ogni matto i savi paiono matti, sì come a’ savi i matti paiono veramente matti».