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Qui conta come il piovano Porcellino fu accusato

Uno piovano, il quale avea nome il piovano Porcellino, al tempo del vescovo Mangiadore fu acusato dinanzi dal vescovo ch’elli guidava male la pieve per cagione di femine. Il vescovo, facendo sopra lui inquisizione, trovollo molto colpevole; e, stando in vescovado attendendo d’essere l’altro dì disposto, la famiglia, volendoli bene, l’insegnaro campare: nascoserlo la notte sotto il letto del vescovo.

E in quella notte il vescovo v’avea fatto venire una sua amica; et essendo entro il letto, volendola toccare, l’amica non si lasciava, dicendo:

«Molte impromesse m’avete fatte, e non me ne attenete neente».

Il vescovo rispose:

«Vita mia, io lo ti prometto e giuro».

«Non» disse quella: «io voglio li danari in mano»; e ’l vescovo, levandosi del letto, andava pe’ danari, per donarli all’amica.

Il piovano uscì di sotto il letto e disse:

«Messere, a cotesto colgono ell’e me. Or chi potrebbe fare altro?»

Il vescovo si vergognò e perdonogli, ma molte minacce li fece dinanzi alli altri cherici.