Novellino/XXXVIII
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Uno, lo quale ebbe nome Tale milesius, grandissimo savio in molte scienzie, e specialmente in istrologia, secondo che si legge in libro De civitate Dei, in libro sexto: dice che questo maestro albergò una notte in una casetta d’una feminella. Quando andò la sera a letto disse a quella femina:
«Vedi, donna: l’uscio mi lascerai aperto istanotte, però ch’io mi sono costumato di levare a provedere le stelle».
La femina lasciò l’uscio aperto. La notte piovve. Dinanzi alla casa avea una fossa. Empiessi d’acqua. Quando que’ si levò, caddevi dentro. Que’ cominciò a gridare aiutorio. La femina domandò:
«Che hai?».
Que’ rispuose:
«Io sono caduto in una fossa».
«Oi cattivo!» disse la femina. «Or tu badi nel cielo, e non ti sai tener mente a’ piedi!».
Levossi questa femina et aiutollo che periva in una vile fossatella d’acqua per poca e per cattiva provedenza.