I Marmi/Indice dei nomi

Indice dei nomi

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Nota Tavola delle novelle, novellette, storielle, storie, favole, burle e facezie

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INDICE DEI NOMI


A

Abacuc, profeta, suo nome in cabala, II, 154-155.

Abdia, profeta, suo nome in cabala, II, 154-155.

Abione, filosofo, assai caro ad Antigono, II, 165.

Acabala, vedi Cabala.

Academia, vedi Accademia.

Academici, vedi Accademici.

Acaia, sottopostivi i mariti alle mogli, I, 48, 49.

Acarisio, vedi Accarisio.

Accademia, di Atene, I, 29, 30, 32; vi lesse Areta, II, 92-93.

Accademici, filosofi, fanno tutte le cose incerte, II, 61.

Accarisio Alberto, menzionato, I, 131.

Accolti Bernardo, l’Unico Aretino, sua favola di Giove e del serpente, II, 46.

Acheronte, fiume, I, 258.

Achille, sua etá, II, 61.

Adamo, di terra, I, 254; condannato, I, 267, 271, 272.

Addormentato, vedi Peregrini accademici.

Adormentato, vedi Addormentato.

Adriano, vedi Willaert Adriano.

Adriatico, pássavi l’armata di Alboino, I, 232.

Affrica, vedi Africa.

Africa, suoi principi grandi, II, 4; suoi campi famosi di guerre, II, 5; guerreggianvi Pompeo e Mario, II, 132; vinta da Scipione, II, 168.

Africano, vedi Scipione Africano.

Afronio, filosofo, stima soprattutto l’eloquenza, I, 90-91.

Agata (Sant’), luogo a Padova, II, 222.

Aggio, profeta, suo nome in cabala, II, 154 - 155.

Agnolo, vedi anche Angelo.

— Favilla, vedi Favilla Agnolo.

— Tucci, vedi Tucci Agnolo.

Agostino (Sant’), come chiamasse la terza anima, II, 87.

Agrippa Marco, sua sentenza, II, 128.

Alamanni Luigi, menzionato, I, 247; assai anni fuori di Firenze, II, 22.

Alba, pastorella, I, 116-117.

Alberto Accarisio, vedi Accarisio Alberto.

— del Carmine, astronomo, I, 16.

— Lollio, vedi Lollio Alberto.

Alboino, re dei longobardi, con Narsete contro i goti, poi dominatore d’Italia, I, 232-236.

Albuino, vedi Alboino.

Alciato Andrea, suoi Emblemi, I, 252. [p. 244 modifica]

Alcibiade, ha da Senofonte la fama, I, 161.

Aldo, stampe, I, 132, 182; vedi Manuzio Aldo; sua edizione del Furioso, I, 165; sua eccellenza e liberalitá, I, 189-192.

Aleandro Girolamo, cardinale, onorato e favorito da Aldo Manuzio, I, 190.

Alemagna, vedi Germania.

Alessandria d’Egitto, stanziavi Giustiniano imperatore, I, 232.

Alessandro, formaritratti, interlocutore, II, 97-109.

— Antinori, vedi Antinori Alessandro'.

— de’ Medici, vedi Medici (de’) Alessandro.

— (di) Cecco, vedi Cecco di Sandro.

— Magno, signoreggiò molte terre I, 13; liberale a tutti, I, 43; ha da Quinto Curzio la fama, I, 161; generoso, I, 231; poco savio, II, 131-132; piú che per le armi grande per i filosofi, II, 162-164.

Alfonso d’Avalos, vedi Avalos (d’) Alfonso.

— de’ Pazzi, vedi Pazzi (de’) Alfonso.

Algeri, resiste a Carlo quinto, II, 175.

Algieri, vedi Algeri.

Alighieri Dante, eloquente, I, 47; commentato dal Landino, I, 71; maestro di lingua, I, 96; sue rime, I, 107; curato dal Bembo per le stampe d’Aldo, I, 191; perseguitato dai fiorentini ingiusti, II, 22; citato, II, 96; loda i poeti provenzali, II, 137; ama Beatrice, II, 145; guida all’Inferno del Doni, II, 218.

Allemagna, vedi Germania.

Alunno Francesco, La fabrica del mondo e Le ricchezze della lingua volgare, I, 131; II, 96.

Ambrogini Angelo, detto il Poliziano, non ha statue in Firenze, II, 22.

Ambrogio da Milano, nome d’un cotale, I, 145.

Ambros, vedi Ambrogio.

Amenedeo, vedi Amenide.

Atnenide, filosofo, piú che nel parlare mirabile nello scrivere, I, 97; caro ad Antigono, II, 165.

Amos, profeta, suo nome in cabala, II, 154 -155.

— (sopra) prediche, vedi Prediche sopra Amos'.

Anacarsi, filosofo, rifiuta l’ospitalitá di Creso, I, 29-33.

Anasarco, alla corte d’Alessandro Magno, II, 162.

Anatarso, vedi Anacarsi.

Andrea, di Gismondo, cerca per vendetta il pedante ch’aveva malconcio il fratello Carlo, I, 83.

— Alciato, vedi Alciato Andrea.

— Calmo, vedi Calmo Andrea.

— del Sarto, vedi Sarto (del) Andrea.

— Navagero, vedi Navagero Andrea.

Angelico, frate, I sogni suoi, I, 52, 58.

Angeli (degli) chiesa, vedi Firenze.

Angelo, vedi anche Agnolo.

— Beolco, vedi Beolco Angelo.

— Bronzino, vedi Bronzino Angelo.

— Poliziano, vedi Ambrogini Angelo.

Angiò (d’) Roberto, re di Napoli, esamina per la laurea il Petrarca, I, 263; nominato, I, 277.

Angioletto Bondone, vedi Bondone Angioletto. [p. 245 modifica]

Anguillara (dell’) Orso, conte, senatore, corona sul Campidoglio il Petrarca, I, 261-264.

Annibaie, infelice, I, 13; deride il filosofo Formione, II, 3-5.

Antenore, vende Troia, I, 42.

Anticristo, II, 89 92.

Antigono, re, amico de’ savi, II, 164-165.

Antinori Alessandro, sposa sontuosamente il figlio Niccolò, I, 72.

— Niccolò, sue nozze fastose, I, 72.

Antioco, re d’Asia, ospita e onora Annibaie, II, 3-5.

Antipodi, I, 224.

Anton Francesco Doni, vedi Doni Anton Francesco.

— — Grazzini, vedi Grazzini Anton Francesco.

Antonino (Sant’), arcivescovo di Firenze, II, 23.

Antonio Caracalla, vedi Caracalla Antonio.

— Carafulla, vedi Carafulla Antonio.

— da Feltro, vedi Feltro (da) Antonio.

— da San Gallo, vedi Sangallo Antonio.

— Landi, vedi Landi Antonio.

Apocalisse, vedi Giovanni (San).

Apolline, stanza in una villa dei Moresini, I, 199; vedi Apollo.

Apollo, dio, II, 76; oracolo, II, 201.

Aquilano Serafino, vedi Ciminelli Serafino.

Aquilegia, vedi Aquileia.

Aquileia, uccisovi Totila, I, 232.

Arabia, ferace di cervelli balzani, II, 153.

Archelao, re, amico a’ filosofi, aveva seco Euripide, II, 165-166.

Ardisio, re di Lidia, I, 28.

Ardito, vedi Peregrini accademici.

Areta, figlia di Aristippo, mirabile di sapienza socratica, I, 92-93.

Aretino Pietro, lodato, I, 69; sue lettere, I, 165; menzionato, I, 247; sue ottave, I, 258-260, 265.

Aretino Unico, vedi Accolti Bernardo.

Argentino Bernardino, dedicatagli la IV parte dei Marmi, II, 149.

Ariosto Lodovico, suo poema, I, 25 e II, 74; stampato dal Giolito e da Aldo, I, 165; suoi versi citati, I, 182; lodato, I, 186; sembrava ormai aver posto fine ai romanzi, I, 258.

Aristippo, filosofo, padre di Areta, I, 92-93; profondo massime nello scrivere, I, 97.

Aristogitone, sua statua, I, 216.

Aristone, filosofo, II, 121.

Aristotile, Poetica, I, 25; sapientissimo, I, 55; pela Platone, pelato da Averroè, I, 160; come chiamasse la terza anima, II, 87; alla corte di Alessandro Magno, II, 162-163: menzionato, II, 187.

Arlotto piovano, sue facezie, I, II, 146, 165; II, 160, 186; sua badia di Buonsollazzo, I, 106.

Armeni, usi nuziali, I, 73; combattuti da Pompeo, II, 132; avviavano le fanciulle al porto, II, 185.

Armenia, avviatevi le fanciulle al porto, II, 185.

Armodio, sua statua, I, 216.

Arnaldo Daniello, vedi Daniello Arnaldo.

— di Marveill, poeta provenzale, II, 138.

Arnaut, vedi Daniello Arnaldo.

Arno, inghiotte molto grano guasto, I, 77; suoi pesci, I, 202; sua gente non patisce maggioranza, II, 23; sue piagge amene, II, 52. [p. 246 modifica]

Arras, suoi panni, I, 67.

Arrighi Betto, interlocutore, I, 135-141; sua Gigantomachia, I, 137-138.

Arrosto, inventore della rosta, II, 178.

Ascanio Libertino, vedi Libertino Ascanio.

Asia, acquistata da Ciro, I, 13; Asia minore, I, 28; soggetta ai re dei parti, I, 39; rifugiavisi Annibaie, II, 3; portavi le armi Pompeo, II, 132.

Asie, vedi Asia.

Assiotea, greca dottissima, I, 92.

Assiri, re Sardanapalo, I, 28.

Assiuolo, vedi Cecchi Giovan Maria'.

Astratto, vedi Peregrini accademici.

Atene, celebre per l’Accademia, I, 29; II, 165; ridotta in silenzio da Alessandro, II, 131; ne parte Eschine, II, 182; suoi savi ammettevano due mogli, II, 184; di un suo cittadino con Diogene, 201-202; mercato, II, 202-203.

Ateniesi, onorano la sepoltura di Areta, I, 93; loro legge sul matrimonio, II, 181-182; sempre contrari ai lacedemoni, II, 185.

Attila, infelice, I, 13.

Augusto, imperatore, amato dai popoli, I, 43; al suo tempo fiorivano molti uomini dotti e scrittori eccellenti, I, 182, 185; come onorasse gli ammogliati, II, 183.

Aulo Gellio, vedi Gellio Aulo.

Aurelio Marco, imperatore sapiente, I, 43 Aurora, amata da Titone, I, 118; statua, vedi Buonarroti.

Avalos (d’) Alfonso II, battuto a Ceresole, I, 277.

Avellino, suo vescovo Ascanio Libertino, I, 132.

Averroè, pela Aristotile, I, 160; citato, II, 94.

Averrois, vedi Averroè.

Aversa (d’) conte, vedi Belprato Giovan Vincenzo.

Avicenna, medico, I, 119.

Avidino, capitano dei goti, prigioniero di Narsete mandato a Costantinopoli, I, 233.

Avignone, sede della corte romana, I, 263.

Azia (d’) Giovan Maria, lodato, I, I 33

B

Babillonia, vedi Babilonia.

Babilonia, re Nino e Semiramide, I, 13; popolatissima, I, 39.

Baccelli, famiglia antica e nobile, II, 76-77.

Baccelli Fava, di Piero, ufficiale all’Onestá in Firenze, I, 208.

Baccio Bandinelli, vedi Bandinelli Baccio.

— degli Organi, II, 12.

— del Sevaiuolo, vedi Sevaiuolo (del) Baccio.

Bacco, dio, porta a Livorno sua insegna, I, 121; suo nome usato per forza di affermazione, I, 149; suoi segnali di confine, II, 132.

Badia, presso Firenze, I, 7.

— del Buonsollazzo, vedi Buonsollazzo, badia.

Badoero Federigo, lodato, I, 68.

Baglioni Malatesta, entro Firenze nell’assedio, I, 217.

Baldassarre Castiglione, vedi Castiglione Baldassarre.

Baldo, legista, II, 218.

— mazziere, interlocutore, I, 82-86. [p. 247 modifica]

Bandinelli Baccio, scultore, come elogiò il Buonarroti, I, 216; sua statua di Ercole e Caco, II, 10, 13; assai anni fuori di Firenze, II, 22, 24.

Bandinello, vedi Bandinelli.

Bandini Giovanni, sua domanda a un soldato valente, II, 11.

Barbaro Daniello, lodato, I, 69.

Barberia, secche, I, 63.

Bardi Donato, detto il Donatello, scultore, suo Zuccone, I, 55; grande nell’arte, II, 9; suo San Giorgio, II, 9-11; scarsamente onorato dai fiorentini, II, 23.

— (de’) Roberto, citato, II, 187.

Bargiacca, coltellinaio, I, 202-203.

Barlacchi Domenico, banditore, interlocutore, I, 99-106.

Barone, interlocutore, I, 240-249.

Bartoli Cosimo, Iodato, I, 64.

Bartolini, sua avara astuzia scoperta, nell’assedio di Firenze, I, 8.

Bartolo, legista, II, 218.

Bartolomeo Gottifredi, vedi Gottifredi Bartolomeo.

Baruc, profeta, suo nome in cabala, II, 154-156 Basilea, vi fu celebre stampatore il Frobenio, I, 189; mirabili caratteri, I, 192.

Battista, vedi Giovanni Battista.

Beatrice, amata da Dante, II, 145.

— da Feltro, vedi Feltro (da) Beatrice.

Beccadelli Lodovico, libro donatogli di poeti provenzali, II, 137.

Beccatello, vedi Beccadelli.

Beccopappataci, proverbiale, I, 163.

Belprato Giovan Vincenzo, conte d’Aversa, lodato, I, 133-134.

Bembo Pietro, sue regole della lingua volgare, I, 130; lodato, I, 186; cura, per Aldo, Dante, Petrarca e Boccaccio, I, 191; aveva un libro di poeti provenzali, II, 137.

Benedetto (San), suoi frati, II, 208.

— Varchi, vedi Varchi Benedetto.

Bentivogli, vedi Bentivoglio.

Bentivoglio Ercole, lodato, I, 69.

Benvenuto Cellini, vedi Cellini Benvenuto.

Beolco Angelo, detto il Ruzzante, lodato per avere scritto eloquentemente nella sua lingua, I, 96.

Bernardino Argentino, vedi Argentino Bernardino.

— Daniello, vedi Daniello Bernardino.

— di Giordano, interlocutore, I, 267-273.

Bernardo Accolti, vedi Accolti Bernardo.

— Quaratesi, vedi Quaratesi Bernardo.

— (San), sua salsa, II, 24; citato, II, 191.

— Segni, vedi Segni Bernardo.

Bernardone, gioielliere, interlocutore, II, 97-109.

Berretta (del) Salvestro, interlocutore, I, 7-15; menzionato, I, 23, 166; ha I sogni di frate Angelico, I, 52; suo ricordo, I, 152; sua arguzia, I, 218.

Berto, gobbo, I, 27, 28.

Bertuccie (alle), osteria, vedi Firenze.

Betto Arrighi, vedi Arrighi Betto.

Betussi Giuseppe, interlocutore, I, 251-265; suo dialogo amoroso, I, 257.

Biagio Caccini, vedi Caccini Biagio.

— Pesci, vedi Pesci Biagio.

— (San), modo proverbiale, I, 162, 216.

Bibbia, citata, II, 74, 90, 155, 187, 189, 190. [p. 248 modifica]

Bigio, nome qualunque, I, 107.

Bissi Francesco, lodato, I, 133.

Bizzarro, vedi Peregrini accademici.

Boccaccio Giovanni, presta con le opere sue argomenti ad altri, I, 51, e norme, 59; descrive usi nuziali di molte genti, I, 72; sua frase, I, 84; memora la sapienza di Areta, I, 92; Centonovelle come malconcio dai rappezzatori, I, 94; prezioso manoscritto de’ Mannelli, I, 94; II, 79, 80-85; aspetta in Firenze degno stampatore, I, 95; maestro di lingua, I, 96; lasciò una lettera in napolitano, I, 97; prose e rime, I, 107; come e perché usasse certe parole, I, 150-151; opere, I, 166; curato dal Bembo per Aldo, I, 191; sue cose dilettevoli, I, 230; suoi vocaboli sono legge, I, 260; maltrattato dai fiorentini ingiusti, II, 22; menzionato, II, 74; ama Fiammetta, II, 145.

Boccadoro, vedi Giovanni (San) Crisostomo.

Boemia, suo re a Mantova, II, 213.

Boiardo Matteo Maria, in istampa per il Domenichi a Venezia, I, 132.

Bologna, mirabili caratteri di stampa, I, 192.

Bondone Angioletto, detto Giotto, pittore, non secondo il merito onorato dai fiorentini, II, 23.

Bonifazio VIII, papa, singolare detto nella sua elezione, I, 71.

Bordone, vedi Peregrini accademici.

Borgo, tintore, I, 23; interlocutore, I, 25-33.

Borso d’Este, vedi Este (d’) Borso.

Bottega del tessitore, vedi Officina del tessitore'.

Bouvila (di) Guglielmo, vedi Guglielmo di Bouvila.

Bramante Donato, sapienza dell’architettura, I, 135.

Brombolo, presso Padova, II, 222.

Bronzino Angelo, dipinge una mirabile prospettiva per una commedia in Firenze, I, 51; valente pittore, I, 105; non secondo suo merito onorato dai fiorentini, II, 24.

Bruett, musico, I, 202.

Brunelleschi Filippo, sapienza dell’architettura, I, 135; sua vita faticosa scritta dal Vasari, II, 22.

Brunellesco, vedi Brunelleschi.

Bruto, ammazzò Cesare, I, 43; II, 210.

Buccellino, distrutto col suo esercito da Narsete, I, 233.

Bucine, paese, I, 208.

Buglioni Santi, interlocutore, II, 60-68.

Buonarroti. Michel Angelo, suo Mosè e Giudizio, sagrestia di San Lorenzo, I, 55; gran padrone della scultura, sua stanza riservata, I, 89; fa uno scarpellino scoprire in un brutto sasso una bella figura, I, 100-101; sapienza dell’architettura, I, 135; mirabilissimo per le sculture in San Lorenzo, I, 215-216; Davide, II, 10, 13; Aurora e Notte, II, 20-21; abbozzi, II, 22; assai anni fuori di Firenze, II, 22.

Buonarruoti, vedi Buonarroti.

Buonaruoti, vedi Buonarroti.

Buonsollazzo, badia, I, 106.

Buovo d’Antona, I, 25.

Burchiello, vedi Domenico di Giovanni. [p. 249 modifica]

C

Cabala, libro, II, 95.

Caccini Biagio, interlocutore, I, 72-75.

Cacco, vedi Caco.

Caco, ammazzato da Ercole, statua del Bandinelli, II, 10, 13.

Caio Mario, vedi Mario Caio.

— Giulio Cesare, vedi Cesare Caio Giulio.

— Sallustio Crispo, vedi Sallustio Crispo Caio.

— Svetonio, vedi Svetonio Caio.

Cairo, campi di terra, II, 72.

Calabria, per riso Culabria, II, 14.

Calcutta, ferace di cervelli balzani, II, 153.

Calepino volgare, I, 131.

Calicutte, vedi Calcutta.

Caligola, sforzò le sorelle, I, 43.

Calligula, vedi Caligola.

Calmo Andrea, lodato per avere scritto nella sua lingua, I, 96.

Calvo, sentenzia contro Vatinio, II, 123.

Camilla da Penna, vedi Penna (da) Camilla.

Camillo, mastro ferraio, I, 18.

— Giulio, menzionato, I, 165; Idea del teatro, II, 85, 88, 89.

Campaccio, orto, vedi Firenze.

Campagna, vedi Campania.

Campana Francesco, governatore dello studio pisano, mal apprezzato dai fiorentini, II, 23.

Campani Niccolò, detto lo Strascino, sue leggende, I, 179.

Campania, svernavi Buccellino, I, 233; giungevi Narsete, I, 235.

Campidoglio, vedi Roma.

Campo, cittá, ebbevi egregi uomini la casa Baccelli, II, 76; n’era signore Gregorio Spinola, II, 151; Cananei, menzionati, II, 99.

Caracalla Antonio, innamorato d’una sacerdotessa, I, 49.

Caracciolo Ferrante, lume della nobiltá napoletana, I, 133.

Carafa Ferrante, cortesia del mondo, I, 133.

Carafulla Antonio, maestro, menzionato, I, 15, 20, 23; interlocutore, I, 16-19, 61-65; soprannominato Piedoca, I, 20.

Carcovia, vedi Gracovia.

Carlo V, all’impresa di Algeri, poi in Germania, II, 175.

— di messer Gismondo, uccella il suo pedante e ne paga il fio, I, 82-83.

— Lenzoni, vedi Lenzoni Carlo.

Carmine (del) Alberto, vedi Alberto del Carmine.

Cameade, suo detto, I, 218.

Caronte, conduce il suo legno delle ombre, I, 259.

Carpentrasso, storie antiche, I, 211.

Carrafa, vedi Carafa.

Carrara, luogo di cura, e suoi marmi, I, 215.

Cartagine, popolatissima, I, 39; potente per Annibale, I, 13; suo filosofo Afronio, I, 90-91.

Castellacelo, I, 17.

Castiglione Baldassarre, suo Cortigiano, I, 137.

Cataneo Rocco, uditore del Beccadelli, II, 137.

Catellina, vedi Catilina.

Catilina, tiranno della patria, I, 43.

Catone Dionisio, sue sentenze, II, 124.

— Marco Porcio, non acconsente un ufficio pubblico a un non ammogliato, II, 182.

— Valerio, forse menzionato in II, 94. [p. 250 modifica]

Catulo Regulo, vedi Regolo.

Cecchi Giovati Maria, suo Assiuolo recitato in Firenze insieme con la Mandragola del Machiavelli, I, 51.

Cecco di Sandro, interlocutore, II, 115 - 134.

Cecilia (Santa), confraternita, vedi Firenze.

Cellini Benvenuto, assai anni fuori di Firenze, II, 22, 24.

Ceresole, battutovi Alfonso II d’Avalos, I, 277.

Cerisola, vedi Ceresole.

Cerreto, onde cerretano, II, 73.

Cerrota, torniaio, interlocutore, I, 99-106.

Cesare, per imperatore, II, 80.

Cesare Caio Giulio, miseramente finito, I, 13; ammazzato da Bruto, I, 43; perdonò l’ingiurie, ivi; poco di lui si sarebbe saputo senza Lucano, I, 161; in guerra con Pompeo, I, 217; potentissimo, I, 241; suoi Commentari, II, 74; vittima della sua ambizione, II, 132; al conflitto di Tunisi, II, 144; come s’inimicasse con Pompeo, II, 183; attesta degli usi nuziali dei brettoni, II, 185; suo detto spiccio su la giustizia, II, 210.

Cesari, de’ primi dodici scrisse Svetonio, I, 161; coronati di lauro, I, 262.

Chiave de’ secreti, libro, II, 152.

Chiesa, figurata nella nave, II, 17.

Chilone, diè fama a Ciro, I, 161.

Chimenti, bicchieraio, interlocutore, II, 93-96.

— (San), sua grazia, I, 130, 163.

Ciano, interlocutore, I, 87-98.

Ciarles, musico, I, 202.

Cicerone Marco Tullio, eloquentissimo, I, 47, 90, 91, 96, 188; di grande autoritá, I, 150; pela Ermagora ed è pelato da Sallustio, I, 161; sua Repubblica e traduzione dall’Economica di Senofonte perduta, I, 176; ornamento dell’etá di Augusto, I, 182; suo Oratore tradotto dal Dolce, I, 184; ogni laidezza reputava potersi scrivere onestamente, I, 187; stampato da Aldo con le correzioni del Navagero, I, 191; sua arguzia, I, 217; attesta di Catone in una lettera, II, 182; suo detto nel De senectute, II, 210; sará superato dal Doni, II, 224.

Cicilia, vedi Cecilia.

— osteria, vedi Fiesole.

Cimbri, loro usi nuziali, I, 72-73; vinti da Mario, II, 132; s’ammogliavano con le proprie figlie, II, 185.

Ciminelli Serafino, dall’Aquila, suoi strambotti, I, 49.

Cinno, filosofo, ammirato da Pirro, II, 168-169.

Cipolla, frate, suo fante, II, 72.

— medico, II, 218.

Cipriano Moresini, vedi Moresini Cipriano.

— Rore, vedi Rore Cipriano.

Ciro, re di Persia, non felice, I, 13; ebbe fama da Chilone, I, 161.

Clario Giovanni Antonio, soprainteude alle stampe del Valgrisio, I, 132.

Claudio Tolomei, vedi Tolomei Claudio.

Clavicula di Salamone, vedi Salomone.

Coccheri, ossia Cocco, da Niccolò, I, 42.

Cocchi Pompeo, lodato, I, 69.

Cocchio, vedi Cocchi Pompeo.

Coccio Francesco, interlocutore, I, 173-192. [p. 251 modifica]

Cocomero, via, vedi Firenze.

Colle (da) Francesco, letterato, I, 194.

Consacrata, vedi Mazzuoli Giovanni.

Contarmi Pier Francesco, lodato, I, 68.

Conte (il), vedi Martinengo Fortunato.

Corinto, come onorativi i coniugati, II, 183.

Cornara, casa, lodata, I, 69.

Cornaro Francesco, lodato, I, 69.

— Giovan Paolo, lodato, I, 69.

Cornelio, musico, I, 202.

Coro, vedi Firenze.

Cortigiano, vedi Castiglione Baldassarre.

Cosimo, maestro, II, 67.

— Bartoli, vedi Bartoli Cosimo.

— de’ Medici, vedi Medici (de’) Cosimo.

Cosmo, vedi Cosimo.

Costantinopoli, mandatovi prigioniero da Narsete Avidino capitano dei Goti, I, 233; fattone governatore Narsete da Giustiniano, ivi.

Creso, re di Lidia, I, 28; invita invano Anacarsi filosofo, I, 29-33; suo tesoro, II, 210.

Crisostomo Giovanni (San), menzionato col nome di Boccadoro, per allusione al danaro, II, 51.

Crispo Sallustio, vedi Sallustio Caio Crispo.

Cristoforo Landino, vedi Landino Cristoforo.

Cristo Gesú, vedi Gesú Cristo.

Crivello Paolo, interlocutore, I, 173M92.

Croce (della) Monte, vedi Golgota.

Croco, pastore, I, 117.

Culabria, per Calabria, in gioco, II, 14.

Culiseo, per Colosseo, storpiatura ridanciana, I, 95, 204, 205; II, 179, 180.

Cupido, dio dell’amore, II, 25; figurato sopra un leone, II, 35.

Curzio Quinto, celebrò Alessandro Magno, I, 161; II, 162-163.

Cutembergo, vedi Gutenberg.

D

Dacia, usi nuziali, I, 74.

Dafne, ninfa, I, 118; pastorella, II, 52 .

Dafni, vedi Dafne.

Dalida, vedi Dalila.

Dalila, per la sensualitá, II, 32.

Dameta, pastore, I, 117; II, 52.

Danese da Forli, letterato, II, 221.

Daniello, profeta, suo nome in cabala, II, 154-155.

— Arnaldo, sua vita, e sestina, II, 138-140.

— Barbaro, vedi Barbaro Daniello.

— Bernardino, lodato, I, 69, 165.

Dante Alighieri, vedi Alighieri Dante.

Dario, suo impero, II, 132.

Dattero Giudeo, vedi Giudeo Dattero.

D’Avalos, vedi Avaios (d’).

David, vedi Davide.

Davide, salmista, come chiamasse la terza anima, II, 87; profeta, suo nome in cabala, II, 154-155; statua, vedi Buonarroti.

Davitte, vedi Davide.

Deche, vedi Livio Tito.

Della Terza, vedi Terza (della).

Democrito milesio, sua arguzia, I, 216.

Diana, per la castitá, I, 207; per la bellezza lusingatrice, II, 32. [p. 252 modifica]

Dino del Garbo, vedi Garbo (del) Dino.

Diogene, filosofo, ammirato da Alessandro Magno, II, 163; ammonisce un ateniese, II, 201-202.

Dionisio, storico, I, 216; dottore della chiesa, II, 188.

— Catone, vedi Catone Dionisio.

Disperato, vedi Peregrini accademici.

Divoto, vedi Peregrini accademici.

Doccia, luogo presso Firenze, I, 8.

Dolce Lodovico, lodato, I, 69; sconciatore del Centonovelle del Boccaccio, I, 94; sopraintende alle stampe del Giolito, I, 132; tradusse l’Oratore di Cicerone, I, 184.

Domenichi Lodovico, attende al Morgante e al Boiardo per lo Scotto, I, 132; preso di mira, I, 153, 240-247; pubblica le Facezie, I, 256; straziato sotto sotto, II, 72 - 75.

Domenico Barlacchi, vedi Barlacchi Domenico.

— di Giovanni, detto il Burchiello, citato per Mosè a Livorno, l’119.

— Morisini, vedi Moresini Domenico.

— Veniero, vedi Venier Domenico.

Donatello, vedi Bardi Donato.

Donato, grammatico, pela Rufino ed è pelato da Prospero, I, 161.

— Bardi, vedi Bardi Donato.

— Bramante, vedi Bramante Donato.

Doni Anton Francesco, dedica i Marmi ad Antonio da Feltro, I, 3-4; suoi Mondi, sue Trombe, sua Zucca e Filosofia morale, I, 24, 25; sue lettere in burla, I, 106; scrive per dar la baia al mondo, I, 131; suoi libri prima letti che scritti, e stampati che composti, I, 137-138; pistolotti innamorativi, I, 154, 165; Mondi, I, 158,165, 171; traduzione di Seneca, I, 184; Medaglie, I, 199; risponde alle Facezie del Domenichi con le Chiacchiere, le baie e i cicalamenti della Zucca, I, 256; piange la morte di Alessandro de’ Medici, II, 52; si riconosce beneficato da Bernardino Argentino, II, 150; interlocutore ne’ Marmi, II, 205-211; Zucca, II, 215-216; Inferni, II, 217-219, 221; opere meditate, it, 219, 223; suo recapito dal Marcolini, II, 220; dovea avere certo spirito o diavoletto addomesticato, II, 220-222; ed egli l’ammette e ne ragiona, II, 222-223; intitolatogli un sonetto da Girolamo de’ Medici, II, 224; supererá Cicerone e Virgilio, ivi.

Dono, pastore, per il Doni, II, 52.

D’Oria, vedi Oria (d’).

Dottore, vedi Peregrini accademici.

Drusio, vedi Druso.

Druso Germanico, menzionato, I, 11.

Dubbioso, forestiero, interlocutore, I, 61-65.

E

Ebrei, lor re Ozia, I, 28; di loro scrisse Giuseppe Flavio, I, 161.

Ebreo, popolo, vedi Ebrei.

Ecclesiastico, citato, II, 189.

Eccuba, vedi Ecuba.

Ecuba, da meno di Elena, II, 61.

Efeso, eravi celebre filosofo, deriso da Annibaie, Formione, II, 3 5.

Egitto, ne viene un cavaliere a Roma, I, 11-12; re Tolomeo ottavo, II, 163. [p. 253 modifica]

E

Egizi, loro legge sul matrimonio, II, 182, 185.

Elamiti, usi nuziali, I, 73.

Elena, bella, I, 93; da piú che Ecuba, II, 61.

Elevato, vedi Peregrini accademici.

Elicona, salgonvi le Muse, II, 224.

Eliogabalo, rubò i templi, I, 43.

Elpino, pastore, I, 117.

Emilio, mena l’amico Seneca a Roma a visitar una sua casa, I, 87-89.

Enea, vedi Vico Enea.

— della Stufa, vedi Stufa (della) Enea.

Ennio, pelato da Orazio, I, 160; inventore del verso eroico, II, 168.

Epicuro, lodava la vita quieta, II, 61.

Epiro, fonte miracolosa, II, 221.

Epiroti, lor re Pirro, I, 13, 43, 161; II, 168.

Erasmo di Rotterdam, trattenuto e accarezzato da Aldo Manuzio, I, 190-191.

— Valgrisio, vedi Valgrisio Erasmo.

Ercole, fortissimo, I, 231; scolpito dal Bandinelli nell’atto d’ammazzare Caco, II, 10; figurato mentre sbarra la bocca a un leone, II, 36; colonne, II, 132.

— Bentivoglio, vedi Bentvoglio Ercole.

Ermagora, pelato da Cicerone, I, 161.

Ermicle, diè fama a Pirro, I, 161.

Erode, rimesso nel regno da Ottaviano, I, 90.

Eschine, persuade a’ rodii il matrimonio, II, 182; e a diseredare i figli cattivi, II, 202.

Este (d’) Borso, duca, aveva uno scalco bugiardo, II, 13.

Etena, vedi Etna.

Etienne Roberto o Roberto Stefano, celebre stampatore in Parigi, I, 189.

Etna, menzionata con Mongibello, I, 138.

Etrusco, vedi Pazzi (de’) Alfonso.

Ettore, animoso in guerra, I, 43, 231.

Euripide, alla corte d’Archelao, II, 166.

Ezecchiele, vedi Ezechiele.

Ezechiele, profeta, suo nome in cabala, II, 154-155.

F

Fabato, scrivegli Plinio, I, 48; II, 183.

Fabrica del mondo, vedi Alunno Francesco'.

Falconio, rimproverato da Plinio, II, 183.

Faldossi Guasparro, torniaio, interlocutore, I, 215-219.

Fallari, sue pazzie, I, 140.

Fanfera, interlocutore, I, 165-167.

Fava di Pier Baccelli, vedi Baccelli Fava di Piero.

Favilla (del) Agnolo, menzionato, I, 213; interlocutore, II, 115-134.

Federigo Badoero, vedi Badoero Federigo.

Fedone, suo detto, II, 127.

Feltro (da) Antonio, dedicatigli i Marmi, I, 3-4, 167; lodato, I, 134.

— (da) Beatrice, sorella di Antonio, moglie di Giovan Iacopo Pellegrino, I, 4.

— (da) Marco, menzionato, I, 4.

Ferrante Caracciolo, vedi Caracciolo Ferrante. [p. 254 modifica]

Ferrante Carrafa, vedi Carafa Ferrante.

— Gonzaga, vedi Gonzaga Ferrante.

Ferrara, suo duca gran personaggio, I, 196.

Fetonio, filosofo, mandato dai tebani a studiar le leggi de’ lacedemoni, II, 196-198.

Fetonte, fu una frasca, II, 47.

Fiammetta, amata dal Boccaccio, II, 145.

Ficino Marsilio, non ha statua in Firenze, II, 22, 23; menzionato, II, 93.

Fiegiovanni, interlocutore, I, 76-81.

Fiesolana fata, guida al Doni all’Inferno, II, 218.

Fiesole, sua frescura, I, 7-8; non ha lingua sua propria, I, 97; sue cave di macigno, I, 103-104; osteria della Cicilia, I, 231: chiassaiuole coperte, I, 238; suo giudizioso scarpellino, II, 10-11; anticaglie, II, 209.

Filippo, bottaio, interlocutore, II, 110-114.

— Brunelleschi, vedi Brnnelleschi Filippo.

— del Migliore, vedi Migliore (del) Filippo.

— il Macedone, vincitore della Grecia, II, 132; padre di Alessandro Magno, II, 162, 163.

— Lippi, vedi Lippi Filippo.

Filli, pastorella, II, 52.

Fior di virtú, opera citata, I, 11.

Fiorentina lingua, da non confondere con l’italiana né con la toscana, I, 94-97, 144-146; come difficile, I, 129-132; parole e frasi caratteristiche, I, 160; voci plebee, I, 210.

Fiorentini, quinto elemento, I, 71; loro lingua troppo migliore delle altre italiane, I, 94-96; loro stranezze di vocaboli onde nate, I, 96; non s’allegrino di Livorno, I, 120; parziali, I, 260; ciechi, II, 23-24.

Fiorentini academici, I, 142, 171; interlocutori, I, 193-201; II, 9-14; 20-36.

Fiorenza, vedi Firenze.

Firenze, come vi pigliassero il freno ai Marmi, I, 6, 45; tempio antico di Marte, ora San Giovanni, II, 6; duomo mirabile moderno, ivi; scala di San Girolamo, I, 8; piazzuola di San Francesco, ivi; al tempo dell’assedio e della carestia, I, 8-9; nella morte del Savonarola, I, 12; via del Cocomero, I, 15; Castellacelo, I, 17; Santa Maria Nuova, I, 19, 52, 225; vengonvi accademici Peregrini, I, 21; mercato nuovo, I, 35, 71, 230; Tetto de’ Pisani, I, 35; Paucaccia del proconsolo, ivi; coro, ivi; Santa Maria Maggiore, I, 35, 82; camposanto del Pino, I, 43; Badia, I, 44; confraternita di Santa Cecilia, ivi; sala del papa in Palazzo vecchio, I, 50, 142; la Mandragola e VAssiuolo recitatevi a un tempo, I, 51; meraviglie d’arte, I, 55; piazza de’ Signori, I, 65; felice sotto Cosimo de’ Medici granduca, I, 67-68; mirabile, I, 71; piazza del Grano, I, 76; carestia di grano, I, 76-77; San Lorenzo, I, 79, 215-216; II, 9, 13; mercato vecchio, I, 80, 82; canto alle Rondine, I, 83; Guaifonda, ivi; oste del Campaccio, ivi; le Marmerucole, I, 85; magistratura degli Otto, I, 85, 216; dovrebbesi alfine stampare [p. 255 modifica] degnamente il Centonovelle del Boccaccio, I, 95; vi si parla e scrive troppo meglio che altrove, II, 95-96; fabbricata co’ macigni di Fiesole, I, 104; luogo proprio delle rime, I, 107; cittá di buone stampe, I, 111; II, 86; suoi palazzi, I, 135; starebbevi mezza sotto la loggia di Betto Arrighi, I, 136; ma sarebbe un nonnulla rispetto a certi giganti, I, 139; statovi a lungo Silvio scultore, I, 148; quanto giovi l’esservi stato, ivi; venutivi da Venezia altri accademici Peregrini, I, 148-149; parole e frasi caratteristiche, I, 160-163; capitatovi un poeta cordovano, I, 166; suoi mirabili caratteri da stampa, I, 192; ricca di letterati e artisti, I, 193; usi fiorentini, I, 194; suo duca gran personaggio, I, 196; forestieri venutivi per palloni burlati, I, 202-203; Orto de’ Rucellai, I, 206; ufficio dell’Onestá, I, 208; osterie delle Bertuccie e al Frascato, I, 211; luogo dettovi Orbatello stramano, I, 215; sagrestia di San Lorenzo e mirabili sculture, I, 55, 215-216; assedio, I, 217; convento di San Marco, I, 221; banco al Monte, I, 237; San Niccolò, I, 238; mirabili statue, II, 9, 20; Orsanmichele, II, 9, 208; palazzo dei Signori, II, 10; fior del mondo, II, 22; ingiusta co’ suoi migliori. II, 22-23; favorisce il viluppo della novella della gentildonna, II, 25-26; festa di San Giovanni, II, 29; araldo della signoria l’Unico Aretino, II, 46; piange la morte d’Alessandro de’ Medici, II, 52-53; detto di una canzone, II, 73; chiesa degli Angeli, II, 90; capitatovi un raro libro, La chiave de’ secreti, II, 152; libreria di San Lorenzo, ivi; chiesa di Santa Liberata, II, 208; palazzo Strozzi, II, 210; giardino del Castello, ivi.

Flavio Giuseppe, scrisse degli ebrei, I, 161, 162.

Flora, ninfa, per Firenze, II, 52.

Forlí (da) Danese, vedi Danese da Forti.

Formione, filosofo, deriso da Annibaie, II, 3-5.

Foroneo, dá leggi agli egiziani sul matrimonio, II, 182.

Fortunato Martinengo, vedi Martinengo Fortunato.

Fortunio Gian Francesco, lodato, I, 69.

Francesco, di San Niccolò, uomo da bene e amante della pesca, h 239 — pelacane, interlocutore, II, 68-77.

— I, re di Francia, menzionato, I, 274; vinto a Pavia, I, 276-277.

— Bissi, vedi Bissi Francesco.

— Campana, vedi Campana Francesco.

— Coccio, vedi Coccio Francesco.

— Cornaro, vedi Cornaro Francesco.

— da Colle, vedi Colle (da) Francesco.

— Guicciardini, vedi Guicciardini Francesco.

— Marcolini, vedi Marcolini Francesco.

— Maria Molza, vedi Molza Francesco Maria.

— Martello, vedi Martello Francesco.

— Petrarca, vedi Petrarca Francesco.

— Salviati, vedi Salviati Francesco. [p. 256 modifica]

Francesco (San), suoi frati, II, 208; piazzuola, vedi Firenze.

— Scappella, vedi Scappella Francesco.

— Spirito, vedi Spirito Francesco.

— Strozzi, vedi Strozzi Francesco.

— Veníero, vedi Venier Francesco.

— Verino, vedi Verino Francesco.

Francia, maccheroni, I, 210; novelle, I, 211; fiume grossissimo, ivi; suo re, II, 141.

Frascato (al), osteria, vedi Firenze’.

Froben Giovanni, celebre stampatore in Basilea, I, 1S9.

Frobenio, vedi Froben Giovanni.

Frobernio, vedi Froben Giovanni.

Fruosino dalla Volpaia, vedi Volpaia (dalla) Fruosino.

Furioso, vedi Ariosto Lodovico.

Fuscello, frappatore, I, 109-111.

G

Gabriele Giolito, vedi Giolito Gabriele.

— Vendramino, vedi Vendramino Gabriele.

Gaeta, invano vi s’afforzano contro Narsete i Goti, I, 233.

Gaio, vedi Caio.

Galeno, pergamese, I, 119.

Galieno, pela Tessalo, I, 161.

Gallo, servitore di Venere e Marte, perchè tramutato in uccello, II, 174.

— (da San) Antonio, vedi Sangallo Antonio.

Galloria, beccaio, interlocutore, II, 110-114.

Ganimede, rapito da Giove, II, 6.

Garbo (del) Dino, maestro, I, 7.

Gasparo, messere, familiare del Beccadelli, II, 137.

— Faldossi, vedi Faldossi Guasparro.

Gelli Giovan Battista, menzionato, I, 8, 25, 166; lodato, I, 64.

Gellio Aulo, pela Seneca, I, 161.

Gello, vedi Gelli Giovan Battista.

Gennaio (San), suoi testimoni, II, 13.

Genova, dimoravi Gregorio Spinola, II, 151-152.

Geremia, profeta, suo nome in cabala, II, 154-155.

Germania, menzionata quale termine di misura, I, 138; guerre, I, 166; mostro natovi, I, 222, 228-229; portavi Carlo V la guerra, II, 175.

Germanico Drusio, vedi Druso Germanico.

Gerusalemme, avevane il titolo regio Roberto d’Angiò, I, 263.

Gesú Cristo, suoi ribelli castigati da Cosimo de’ Medici, I, 68; veritá e luce, I, 187; traditori, II, 74; sue parole, II, 86, 87; lava i piedi a Pietro, II, 99; sua ultima parola, ivi.

Ghetto Pazzi, vedi Pazzi Ghetto.

Ghioro, rigattiere, I, 23; interlocutore, I, 25-33.

Ghirlandaio (del) Ridolfo, menzionato, I, 23; interlocutore, I, 51-58.

Giambullari Pier Francesco, lodato, I, 64, 131.

Gian Francesco Fortunio, vedi Fortunio Gian Francesco.

— Giorgio Trissino, vedi Trissino Gian Giorgio.

Gieronimo, vedi Girolamo.

Gierusalem, vedi Gerusalemme.

Giganti, loro proporzioni, I, 137-140; vedi Davide del Buonarroti ed Ercole e Caco del Bandinelli.

Gigantomachia, vedi Arrighi Bello.

Ginevra, pastorella, I, 116-118.

Giolito Gabriele, sue stampe, I, 132; suo Furioso, I, 165; Centonovelle, ivi. [p. 257 modifica]

Giorno, interlocutore, II, 60-68.

Giordano (di) Bernardino, vedi Bernarditto di Giordano.

— Orsini, vedi Orsini Giordano.

Giorgi Piero, lodato, I, 68.

Giorgio, calzolaio, interlocutore, I, 220-229; II, 15-19, 37-42.

— (San), statua, vedi Bardi Donato.

— Vasari, vedi Vasari Giorgio.

Giotto, vedi Bandone Angioletto.

Giovan Angelo da Montorsoli, frate, vedi Montorsoli (da) fra Giovan Angelo.

— Antonio Pisano, vedi Pisano Giovan Antonio.

— Battista, nome d’un cotale, I, 145.

— Gelli, vedi Gelli Giovan Battista.

— — Monte, vedi Monte Giovan Battista.

— — (San), mutato in angelo, II, 87; Apocalisse, e la bestia e l’Anticristo, II, 89-90; festa, vedi Firenze; come va scritto Battista, II, 95.

 — Iacopo Pellegrino, vedi Pellegrino Giovan Iacopo''.

— Maria Cecchi, vedi Cecchi Giovan Maria.

— — d’Azia, vedi A zia (d’J Giovan Maria.

Giovanni, per uno qualunque, I, 247.

— Antonio Clario, vedi Clario Giovanni Antonio.

— Bandini, vedi BandiniGiovanni.

— Boccaccio, vedi Boccaccio Giovanni.

— Boccadoro, vedi Crisostomo Giovanni.

— Crisostomo (San), vedi Crisostomo Giovanili (San).

— Cutembergo, vedi Gutenberg Giovanni.

Giovanni de’ Medici, vedi Medici (de’) Giovanni.

— (di) Domenico, vedi Domenico di Giovanni.

— (don), familiare del Beccadelli, II, 137.

— Frobenio, vedi Froben Giovanni.

— Mazzuoli, vedi Mazzuoli Giovanni.

— Nocchiati, vedi Norchiali Giovanni.

— (San), vedi Giovan Battista (San).

— Ussi, vedi Ussi Giovanni.

— Paolo Cornaro, vedi Cornato Giovan Paolo.

— Teodoro, vedi Teodoro Giovan Paolo.

— Vincenzo Belprato, vedi Beiprato Giovan Vincenzo.

Giove, rapisce Ganimede, I, 6; figurato con un serpente innanzi, II, 46-49; arde di certi sguardi amorosi, II, 81; risolve la contesa degli oriuoli, II, 172, ingannato dal Tempo, II, 173-174.

Giovio Paolo, lodato, I, 67.

Girolamo Aleandro, vedi Aleandro Girolamo.

— Libertino, vedi Libertino Girolamo.

— Medici, vedi Medici Girolamo.

— Molino, vedi Molino Girolamo.

— Muzio, vedi Muzio Girolamo.

— Ruscelli, vedi Ruscelli Girolamo.

— (San), pelato da Rufino, I, 161.

— Savonarola, vedi Savonarola Girolamo.

Gismondo, messere, come ridotto il figlio Carlo dal pedante e come il figlio Andrea lui cercasse per vendetta, I, 82-83. [p. 258 modifica]

Giudeo Dattero, interlocutore, I, 135-141.

Giudizio, vedi Buonarroti Michel Angelo.

Giugurta, ammazzò suoi fratelli, I, 43; perseguitato da Mario, II, 132.

Giuliano (San), paternostro, I, 278.

Giulio II, papa, sepoltura, II, 55.

— Camillo, vedi Camillo Giulio.

— Cesare, vedi Cesare Caio Giulio.

Giuseppe Betussi, vedi Belassi Giuseppe.

— Flavio, vedi Flavio Giuseppe.

— Salviati, vedi Salviati Giuseppe.

Giustiniano, imperatore, ingrato a Narsete, I, 231-236.

Gneo Pompeo, vedi Pompeo Gneo.

Gobbo, sargiaio, interlocutore, I, 237 - 239.

Golgota, monte della salvazione, I, 270.

Gonnella, suo detto, I, 84; suo coltello, I, 205.

Gonzaga, casa illustre, II, 5.

— Ferrante, gran personaggio, I, 196; dedicatagli la terza parte dei Marmi, II, 3-5, 145.

Goti, lor re Totila ucciso da Narsete, I, 232.

Gotti, vedi Goti.

Gottifredi Bartolomeo, interlocutore, I, 147 - 153.

Gracovia, suoi cantambanchi, II, 73.

Grazie, salgon con le Muse l’Elicona, II, 224.

Grazzitii Anton Francesco, detto il Lasca, interlocutore, I, 165-167.

Greci, come si stessero in timore, II, 132.

Grecia, ne fu lume Areta, I, 93; grande autoritá ebbevi Platone, I, 150; suoi scrittori solo utili alle lettere, II, 5; distrutta da Alessandro, II, 131; re Menelao, II, 165.

Gregorio (San), sue messe, I, 121.

— Spinola, vedi Spinola Gregorio.

Gregoro, vedi Gregorio.

Gricca, suo detto, I, 181.

Griffo, vedi Gryphius Sebastiano.

Grifone, buffone, suo detto, I, 218-219.

— Tamburino, vedi Tamburino Grifone.

Grillandaio, vedi Ghirlandaio.

Grullone, ammalato, I, 52-54.

Gryphius Sebastiano, celebre stampatore in Lione, I, 189.

Gualfonda, vedi Firenze.

Guascogna, eravi l’amata di Arnaldo Daniello, II, 138.

Guasparro Faldossi, vedi Faldossi Guasparro.

Guglielmo, sarto, interlocutore, I, 46-50.

— di Bouvila, sua moglie amata da Arnaldo Daniello, II, 138.

Guicciardini Francesco, suo giudizio dei fiorentini, e da loro male apprezzato, II, 23.

Guidetti, punzecchia la Zinzera, I, 207.

Guidotti Migliore, interlocutore, I, 7-15. Gulielmo, vedi Guglielmo.

Gutenberg Giovanni, inventò in Magonza le stampe, I, 175.

I

Iacopo da Pontormo, vedi Pontormo (da) Iacopo.

— de’Servi, vedi Servi (de’) Iacopo.

— Nardi, vedi Nardi Iacopo.

— Robusti, vedi Robusti Iacopo.

— Sannazaro, vedi Sannazaro Iacopo.

— Sansovino, vedi Tatti Iacopo.

— Tatti, vedi Tatti Iacopo. [p. 259 modifica]

Iarco, storiografo, I, 92; II, 200.

Ieremia, vedi Geremia.

Ieronimo, vedi Girolamo.

Ignorante, vedi Peregrini accademici.

Impaziente, vedi Peregrini accademici.

Impruneta, sue mezzine, I, 161.

India Pastinaca, campi di terra, II, 72.

Infradicia, sempre in fretta per gran da fare, I, 36.

Inghilterra, suo re, II, 141.

Iob, libro della Bibbia, II, 187.

Ioel, profeta, suo nome in cabala, II, 154-155.

Iola, pastore, I, 116.

Iona, profeta, suo nome in cabala, II, 154-155.

Iosefo, vedi Giuseppe.

Ippocrate, medico, I, 119.

Isaia, profeta, suo nome in cabala, II, 154-155; libro della Bibbia, II, 190.

Ispagna, vedi Spagna.

Italia, menzionata qual termine di misura, I, 138; distruzioni patite, I, 175, 176; gelosa della lingua latina, I, 191; chiamativi da Narsete i longobardi, I, 231-236; bramata per le sue meraviglie, I, 235; terríbili battaglie di Annibale, II, 5; suo re, II, 141.

liberata, vedi Trissino Gian Giorgio'.

Italiana lingua, da non confondere con la fiorentina, toscana e volgare, I, 144-146.

Iugurta, vedi Giugurta.

Iulio, vedi Giulio.

L

Lacedemoni ebbero leggi da Licurgo, I, 43; sul matrimonio, II, 183; sempre contrari agli ateniesi, II, 185; loro leggi studiate dai tebani, II, 195.

Lacedemonia, vedi Sparta.

Lacedemonii, vedi Lacedemoni.

Laerzio, sue vite de’ filosofi, II, 195.

Lamagna, vedi Germania.

Lamia guastava le donne pregne per mangiarne il parto, I, 140.

Landi Antonio, lodato, I, 142.

Landino Cristoforo, commentatore di Dante, I, 71.

Laocoonte, opera perfetta, II, 76.

Lasca, vedi Grazzini Anton Francesco.

Lasterma, greca dottissima, I, 92.

Laura, come amata dal Petrarca, I, 206-207; II, 145, 176.

Lavandiera, canzone in Firenze, I, 203.

Leandro, vedi Aleandro Girolamo.

Legge sante, libro, I, 26.

Lelia sabina, figlia di Silla, eloquente, I, 92.

Lelio, pelato da Varrone, I, 160.

— Torelli, vedi Torelli Lelio.

Lenzoni Carlo, menzionato, I, 23, 41; interlocutore, I, 72-75; lodato, I, 244.

Leonardo da Vinci, vedi Vinci (da) Leonardo.

Leone, papa, vedi Medici (de’) Giovanni.

Liberata (Santa), chiesa e piazza, vedi Firenze.

Libertino Ascanio, vescovo di Avellino, I, 132-133; consacratagli la parte seconda dei Marmi, I, 171-172, 279.

— Girolamo, lodato, 132, 172.

Licaone, censore romano, I, 37-39, 40-42.

Licaonio, vedi Licaone.

Licurgo, legislatore, I, 43, 49; vuol ammogliati i capitani, II, 183. [p. 260 modifica]

Lidi, lor re Ardisio e Creso, I, 28; volevano ammogliati i re, II, 183-184.

Lidia, menzionata, I, 28.

Ligurgo, vedi Licurgo.

Lionardo, vedi Leonardo.

Lione, cittá, vi fu celebre stampatore il Griffo, I, 189; suoi mirabili caratteri, I, 192.

— papa, vedi Leone.

Liperata, vedi Liberata.

Lippi Filippo, frate, pittore, non secondo suo merito apprezzato dai fiorentini, II, 23.

Lisabetta, sempre in fretta per gran da fare, I, 36.

Liviano, menzionato, I, 150.

Livio Tito, glorificò Scipione Africano, I, 161; tradotto dal Nardi, I, 165; deche perdute, I, 176.

Livorno, suo buon essere in un capitolo dell’Orsilago, I, 118-121; suo podestá arguto, I, 217.

Lodovico Ariosto, vedi Ariosto Lodovico.

— Beccadelli, vedi Beccadelli Lodovico.

— Dolce, vedi Dolce Lodovico.

— Domenichi, vedi Domenichi Lodovico.

Lollio Alberto, interlocutore, I, 147-153, 173-192.

Lombardia, per dove giungavisi dal genovese, II, 151.

Longobardi, confederati con Narsete, I, 232; invadono poi l’Italia, L 235-236.

Lorenzone, frate poltrone, II, 248.

Lorenzo (San), vedi Firenze.

— Scala, vedi Scala Lorenzo.

— Torrentino, vedi Torrentino Lorenzo.

Luca di Mezzo, vedi Mezzo (di) Luca.

Luca Martini, vedi Martini Luca.

Lucano Marco Anneo, celebratore di Cesare, I, 161.

Lucchese lingua, non esisteva propriamente, I, 97.

Luciano, suoi castelli in aria, I, 5; 11, 46-47; sue vere narrazioni, II, 216, 221.

Lucio Seneca, vedi Seneca Lucio.

Lucrezia, sforzata da Tarquinio, I, 42-43; esempio di continenza, I, 207.

Luigi Alamanni, vedi Alamanni Luigi.

— Pulci, vedi Pulci Luigi.

Luterá, vedi Lutero.

Lutero Martin, anticristo, II, 90-92.

M

Maccheronea, menzionata, I, 208.

Macchiavello, vedi Machiavelli.

Macedonia, suoi re, II, 162, 166.

Machiavelli Niccolò, sua Mandragola rappresentata in Firenze con l’Assiuolo, I, 51; suo modo di dire, I, 130; menzionato, I, 247; sue Storie, II, 74.

Maggiore, mare, genti appresso selvatiche, I, 140.

Magione, castello, ove sito, II, 151.

Magna, vedi Germania.

Magonza, inventatevi le stampe, I, 175.

Malacarne, gigante, I, 179.

Malacchia, vedi Malachia.

Malachia, profeta, suo detto, II, 87.

Malatesta Baglioni, vedi Paglioni Mala lesta.

Malcontento, personaggio di opere del Doni, I, 24.

Mandragola, vedi Machiavelli.

Mannelli, famiglia, ha prezioso manoscritto del Centonovelle del Boccaccio, I, 94; II, 79-80, 85. [p. 261 modifica]

Mantova, festeggia il re di Boemia, II, 213; belle usanze cortigiane, II, 213-215; per Virgilio, vedi.

Manuzio Aldo, sue stampe, I, 132; diè fuori Cicerone corretto dal Navagero, I, 191; sua eccellenza e liberalitá, I, 189-192.

— Paolo, sopraintende alle stampe della sua casa, I, 132.

Marc’Antonio Passero, vedi Passero Marc’Antonio.

Marco Agrippa, vedi Agrippa Marco.

— Anneo Lucano, vedi Lucano Marco Anneo.

— Antonio Sabellico, vedi Sabellico Marco Antonio.

— Aurelio, vedi Aurelio Marco.

— da Feltro, vedi Feltro (da) Marco.

— Fabio Quintiliano, vedi Quintiliano Marco Fabio.

Marcolini Francesco, lodato, I, 69; menzionato, I, 190; segretario dell’accademia dei Peregrini, I, 197; prepara un libro d’amore, I, 251, 252, 257; dá fuori nuovi libri, II, 216-219.

Marcolino, vedi Marcolini.

Marco Porcio Catone, vedi Catone Marco Porcio.

— (San), procuratori veneti, vedi Venezia; emblema, I, 199; convento, vedi Firenze.

— Terenzio Varrone, vedi Varrone Marco Terenzio.

— Tullio Cicerone, vedi Cicerone Marco Tullio.

— Valerio Marziale, vedi Marziale Marco Valerio.

Marfisa, eroina di forze prodigiose, I, 265.

Maria (Santa) del Fiore, vedi Firenze.

Maria (Santa) Maggiore, vedi Firenze.

— Nuova, vedi Firenze.

Marino, pelato da Tolomeo, I, 160-161.

Mario Caio, guidato dall’ambizione, II, 132.

Marmerucole, vedi Firenze.

Marmi, vedi Firenze.

Marsilio Ficino, vedi Ficino Marsilio.

Marte, tempio antico in Firenze, I, 6; figurato in un intermezzo comico, I, 20; stella, quando opposto a Saturno, II, 64; da lui la collera, II, 106; su lui giuramenti, II, 163; in amore con Venere, II, 174.

Martelli Niccolò, menzionato, I, 23; interlocutore, I, 36-44, 109-128, uno degli accademici Umidi, I, 128.

Martello Francesco, uditore del Beccadelli, II, 137.

Martinenghi, ottimamente accolti in Venezia, I, 68.

Martinengo Fortunato, conte, detto il Risoluto, interlocutore, I, 61-65, 66-69, 70, 129-134; un suo fratello nunzio del papa in Ungheria, I, 133.

Martini Luca, lodato, I, 69.

Martin Lutero, vedi Lutero Martino.

Martino, per uno qualunque, I, 247.

Marveill (di) Arnaldo, vedi Arnaldo di Marveill.

Marziale Marco Valerio, suoi Epigrammi, I, 182, 183; sua licenza, I, 187.

Marzi (de’), vescovo, indirizzagli un capitolo l’Orsilago, I, 118-121.

Mascella, famiglio degli Otto, I, 85.

Massimo, padre d’un accademico [p. 262 modifica] Peregrino, II, 29; fiero intelletto, II, 33.

Matteo Maria Boiardo, vedi Boiardo Matteo Maria.

— Palmieri, vedi Palmieri Matteo.

— Sofferroni, vedi Sofferrori Matteo.

Mattio, orafo, I, 20.

Maurizio da Milano, cancelliere degli Otto, I, 37.

Mauro d’Ogni Santi, vedi Ogni Santi (d‘) Mauro.

Mazzeo, medico, interlocutore, I, 215-219.

Mazzuoli Giovanni, detto lo Stradino, interlocutore, I, 36-44, 109-128; suo Romuleonne, I, 36, 42; soprannominato il Consacrata e il Pagamorta, I, 36; suoi libracci, I, 93; uno degli accademici Umidi, I, 128.

Medea, ammazzò suoi figli, I, 42.

Medici (de’), casa, I, 80, 216; onde venuti, II, 141-143; duchi, e loro vite, I, 76; palazzo, II, 9.

— Alessandro, granduca, sua accortezza e generositá nella carestia del grano, I, 76; fa a un suo cortigiano sposare una fanciulla da lui sviata, I, 77-79; rende giustizia a un villano frodato della borsa, I, 80-81; pianto in morte, I, 124; II, 52-55; ove sepolto, II, 21.

— Cosimo, il vecchio, I, 76.

— granduca, lodato, I, 67-68, 70, 76, 124.

— Giovanni, papa Leone X, suoi poeti improvvisatori, I, 115.

-dalle Bande Nere, ferito a morte, I, 276; non ha statua in Firenze, II, 22.

— Girolamo, indirizza un sonetto al Doni, II, 224.

— Giuliano, menzionato, I, 216; li, 22.

Medici (de’) Lorenzo, il Magnifico, menzionato, I, 216; II, 22; sua arguzia, I, 217; non ha statua in Firenze, II, 22.

Mendici, setta, onde procedettero i Medici, II, 141-143.

Menelao, progenitore di Archelao, II, 165.

Menippo, guida all’Inferno del Doni, II, 218.

Meo dal Presto, vedi Presto (dal) Meo.

Meonia, regione, I, 28.

Mercato nuovo, vedi Firenze.

— vecchio, vedi Firenze.

Mercurio, stella, in che cielo corra, II, 64.

Metamastica, cucitrice di brache mirabili, II, 14.

Mezzo (di) Luca, lodato, I, 68.

Michel Angelo Buonarroti, vedi Buonarroti Michel Angelo.

Michele, sellaio, interlocutore, II, 68-77.

— Panichi, vedi Panichi Michele.

Migliore (del) Filippo, lodato, I, 64.

— Guidotti, vedi Guidoni Migliore.

— Visino, vedi Visino Migliore.

Milano (da) Ambrogio, vedi Ambrogio da- Milano.

— — Maurizio, vedi Maurizio da Milano.

Minciasso, battilano, I, 85.

Mini, giovane scultore, II, 46.

Mitridate, in guerra co’ Romani, I, 50; II, 132.

Modogneto, donde sue composizioni e suo stile, I, 93.

Modone Valdesi, sua arguzia, I, 218.

Moisè, vedi Mosè.

Molino Girolamo, lodato, I, 69.

Molza Francesco Maria, lodato, I, 186. [p. 263 modifica]

Momo, mandato da Giove in terra dopo il diluvio, lo mette in guardia contro il serpente, II, 46-47; maledico, II, 72; feroce co’ dannati all’inferno, II, 219.

Mongibello, menzionato, I, 119; e, con l’Etna, I, 138.

Montano, pastore, I, 117.

Montecatini, paese, I, 208.

Monte della Croce, vedi Golgota.

Monte Giovan Battista, vedi Monti Giovati Battista.

Monte Morello, vedi Morello Monte.

Montevarchi, paese, I, 208.

Monti Giovan Battista, troppo ardito capitano, I, 276.

Montorsoli (da) fra Giovan Angelo, assai anni fuori di Firenze, II, 22.

Montughi, villeggiatura di Francesco da Colle, I, 194.

Montui, vedi Montughi.

Montuvi, vedi Montughi.

Morea, regione, I, 28.

Morello Monte (romito di), vedi Romito di Monte Morello.

Moresina, casa, I, 200; arma gentilizia, I, 199.

Moresini Cipriano,lodato, I, 198-199.

— Domenico, lodato, I, 68.

Morgante, vedi Pulci Luigi.

Morisini, vedi Moresini.

Moschino, interlocutore, I, 51-58.

Mosè, fu a Livorno e tosto fuggissi, I, 119; sue leggi, I, 275; come chiamasse la terza anima, II, 87; aveva le mani pesanti, II, 99; statua, vedi Buonarroti.

Mosso, pastore, I, 116.

Mugello, menzionato, I, 107.

Mugnone, fiume, duolsi della morte di Alessandro de’ Medici, II, 53; invocato dolorosamente, I, 54-55.

Muse, salgono l’Elicona, II, 224.

Muzio Girolamo, menzionato, I, 247.

N

Nanni Unghero, vedi Unghero Nanni.

Napoletano, in tal dialetto lasciò una lettera il Boccaccio, I, 97.

Napoli, come i signori si pigliassero il fresco, I, 5; menzionata, I, 62; vi si dispone ad andare il conte Fortunato Martinenghi, I, 132-133; uomini egregi che vi sono, ivi; preteso il regno da Sinduale re dei brettoni, I, 233; giungevi Narsete, I, 235; esaminatovi il Petrarca, I, 263.

Napolitano, vedi Napoletano.

Narciso, pastore, I, 117.

Nardi Iacopo, lodato, I, 69; traduttore di Livio, I, 165, 184; assai anni fuori di Firenze, II, 22.

Narsete, vincitore dei goti e d’altri nemici chiama per vendetta in Italia i longobardi, I, 231-236.

Navagero Andrea, corresse Cicerone per le stampe di Aldo, I, 191.

Nebrot, vedi Nembrot.

Negligente, vedi Peregrini accademici.

Nembrot, re di Babilonia, I, 42.

Neri d’Ortelata, vedi Orlelata (d’) Neri.

— Paganelli, vedi Paganelli Neri.

Nerone, ammazzò la madre, I, 43.

Niccolò, medico del Castellaccio, I, 17.

— Antinori, vedi Antinori Niccolò.

— Campani, vedi Campani Niccolò.

— Machiavelli, vedi Machiavelli Niccolò. [p. 264 modifica]

Niccolò Martelli, vedi Martelli Niccolò.

— Salamoni, vedi Salamoni Niccolò.

— Tiepolo, vedi Tiepolo Niccolò.

Nicolò, vedi Niccolò.

Nino, re di Babilonia, fece molte guerre, I, 13.

Nisa, pastorella, I, 117.

Nobile, vedi Peregrini accademici.

Norchiati Giovanni, interlocutore, I, 76-81; lodato, I, 244-245.

Norcia (da) sibilla, vedi Sibilla da Norcia.

Notte, statua, vedi Buonarroti.

Numa Pompilio, onorò i templi, I, 43 Numidi, usi nuziali, I, 73.

Nuto, pescatore, interlocutore, I, 109-128.

O

Officina Textoris, prontuario enciclopedico, I, 156, 230.

Ogni Santi (d’) Mauro, astronomo assai riputato, I, 16.

Olimpo, monte, delle sue meraviglie scrisse Areta, I, 92.

Omero, modello di lingua, I, 93; diè fama a Ulisse, I, 161; prediletto da Alessandro Magno, II, 163.

Onasicrate, filosofo, alla corte di Alessandro Magno, II, 162.

Onestá, ufficio, vedi Firenze.

Orazio Fiacco Quinto, pela Ennio, I, 160; ornamento dell’etá di Augusto, I, 182.

Orbatello, luogo, vedi Firenze.

Orfeo, guida al Doni all’Inferno, II, 218.

Organi (degli) Pierino di Baccio vedi Pierino di Baccio degli Organi.

Oria (d’), marchese, ornamento di Napoli, I, 133.

Orlandini (degli) Pollo, interlocutore, I, 274-279.

Orlando, cantato in istanze, I, 109; proverbiale per il coraggio, T, 249; furioso, vedi Ariosto.

Orsanmichele, vedi Firenze.

Orsilago, suo capitolo sul buon essere di Livorno, I, 118-121.

Orsini Giordano, senatore di Roma, concede con Orso dell’Anguillara il privilegio della laurea al Petrarca, I, 261-264.

Orso (d’) figli, vedi Orsini.

— dell’Anguillara, vedi Anguillara (dell’) Orso.

Ortelata (d’) Neri, deriso per la sua ortografia, I, 131.

Orto San Michele, vedi Firenze.

Orvieto, menzionata, I, 62.

Otri, fra genovesato e Lombardia, II, 151.

Ottaviano, vedi Augusto Ottaviano.

Otto, magistrati, vedi Firenze.

Ovidio Nasone Publio, chimerizzava mondi nuovi, I, 5; Medea e Fasti, I, 176; ornamento dell’etá di Augusto, I, 1S2; sua licenza, I, 187; citato, ri, 189.

Ozia, re degli Ebrei, I, 28.

P

Padova, erane canonico il Petrarca, I, 206; canonico del duomo Bernardino Argentino, II, 149; evvi scolaro Francesco Spirito, II, 222.

Pafíagonia, fonte, II, 221.

Pagamorta, vedi Mazzuoli Giovanni.

Paganelli Neri, interlocutore, I, 220-229; II, 15-19, 37-42.

Palmieri Matteo, guida al Doni all’Inferno, II, 218. [p. 265 modifica]

Pan, dio, I, 124-125.

Panata, suo detto, I, 248.

Pancaccia del proconsolo, vedi Firenze.

Pandolfino, interlocutore, I, 87-98.

Pandolfo Puccini, vedi Puccini Pandolfo.

Panichi Michele, interlocutore, I, 220-229; II, 15-19.

Pannonia, usi nuziali, I, 74; mandavi Narsete ad Alboino con ricchi doni, I, 232; e ambasciatori, I, 235.

Paolo Crivello, vedi Crivello Paolo.

— Giovio, vedi Giovio Paolo.

— Manuzio, vedi Manuzio Paolo.

— (San), suo detto, II, 16.

Papi Tedaldi, vedi Tedaldi Papi.

Parca, spezza lo stame della vita, I, 128.

Parigi, vi fu celebre stampatore, Roberto Stefano, I, 189; suoi caratteri mirabili, I, 192.

Parisiense cancelliere, vedi Bardi (de’) Roberto.

Parmigianino Enea, vedi Vico Enea.

Parti, di un lor re, I, 39; delle mogli schiave, I, 49.

Passero Marc’Antonio, lodato, I, 133.

Pastinaca India, vedi India Pastinaca.

Patroclo, sua etá, II, 61.

Paulo, vedi Paolo.

Pazzi (de’) Alfonso, detto l’Etrusco, interlocutore, I, 66-69, 129-134.

Pazzi Ghetto, sensale, interlocutore, I, 16-19, 61-65; menzionato, I, 15, 20.

Pazzo, vedi Peregrini accademici.

Pavia, vintovi Francesco I, di Francia, I, 276-277.

Pecorino dalle prestanze, interlocutore, II, 93-96.

Pedante, uccellato si vendica, I, 82-83; altro, interlocutore, II, 93-96, 97-109.

Pedone, sensale, interlocutore, II, 60-68.

Pegaseo, cavallo, I, 246.

Peiregors, vescovado provenzale, II, 138.

Pellegrini, accademici, vedi Peregrini.

Pellegrino, accademico, vedi Peregrini.

— Giovan Iacopo, ha moglie Beatrice da Feltro, I, 4.

Penelope, se pudica, II, 62.

Penna da Camilla, menzionata, I, 4.

Perduto, vedi Peregrini accademici.

Peregrini, accademici, spesso qua e lá nominati: Svegliato, I, 5, 20-21, 45; Viandante, I, 21, 158; II, 135-145, 213-224; Smarrito, I, 23-24, 59; II, 219; Spensierato, cancelliere, I, 23; Perduto, I, 35, 45, 59; II, 151-169, 219. Astratto, I, 59-60, 70; II, 187-188; Zoppo, I, 71; Stucco, I, 24, 107-108, 157; II, 79-92; Stracco, I, 142-146; Spedato, I, 24, 142-146; II, 135-145; Bizzarro, I, 154-159; Ardito, I, 154 - 159; II, 43 - 49, 219; Divoto, I, 158; Elevato, I, 158; Pellegrino, I, 158; II, 213-224; Romeo, I, 158; II, 213-224; Quieto, II, 43-49; Disperato, II, 51-59; Addormentato, II, 51-59; Negligente, II, 51-59; Sazio, II, 79-92; Pazzo, II, 140, 141-145, 219; Savio, II, 140, 141-145, 219; Nobile, II, 151-169; Impaziente, II, 171-186; Vendicativo, II, 171, 186; Dottore, II, 187-193; Ignorante, II, 187-193; Bordone, II, 195-203; Stracurato, II, 195-203; Inquieto, II, 205-211; [p. 266 modifica] Veloce, II, 219; Ostinato, II, 219; accademici vari interlocutori, I, 193-201; II, 9-14, 20-36; statuto, I, 193-198; nuove opere, II, 215-219.

Pergamese, vedi Galeno.

Pericoli (de’) Niccolò, detto il Tribolo, scultore, menzionato, I, 23; interlocutore, I, 51-58; non secondo il merito onorato dai Fiorentini, II, 24.

Perin del Vaga, vedi Vaga (del) Perino.

Peripatetici, menzionati, II, 67.

Persi, in timore, II, 132.

Persia, suo re Ciro, I, 13; davano suoi re agli uomini saette e dardi, II, 31.

Pescatori senza frugatoio, canto di carnesciale, I, 203.

Pesci Biagio, speziale, interlocutore, II, 110-114.

Petrarca Francesco, forse vide un libro di Teoclea sorella di Pitagora, I, 93-94; maestro di lingua, I, 96; sue rime, I, 107; citato, I, 147, 175, 245; sue opere, I, 166; lodato, I, 1S6; sua sentenza, I, 187; curato dal Bembo per Aldo, I, 191; suo amore e suoi versi per Laura, I, 206-207; privilegio della sua laurea, I, 260-264; vittima dell’ingiustizia dei Fiorentini, II, 22; loda i poeti provenzali, II, 137; ama Laura, II, 145; come per Laura confidasse nel tempo, II, 176.

Piazza del Grano, vedi Firenze.

— de’ Signori, vedi Firenze.

Piemonte, vintovi Pietro Strozzi, I, 277.

Pier Baccelli, vedi Baccelli Fava di Piero.

— Francesco Contarmi, vedi Contarmi Pier Francesco.

Pier Baccelli Giambullari, vedi Giambullari Pier Francesco.

Piergentile (di) Cocchi Pompeo, vedi Cocchi Pompeo.

Pier Giorgi, vedi Giorgi Piero.

Pierino di Baccio degli Organi, morto immaturamente, II, 12.

Piero, fanciullo a maestro, I, 230; per uno qualunque, I, 247.

— del Pollaiuolo, vedi Pollaiuolo (del) Piero.

— Giorgi, vedi Giorgi Piero.

— Sederini, vedi Soderini Piero.

Pier Vettori, vedi Vettori Piero.

Pietro Aretino, vedi Aretino Pietro.

— Bembo, vedi Bembo Pietro.

— da Ravenna, citato, II, 189.

— (San), dal suo nome un modo di dire, I, 42; sua nave, II, 17; lavatigli i piedi da Cristo, II, 99.

— Strozzi, vedi Strozzi Pietro.

Pigmei, loro picciolezza, I, 140.

Pignatta, capitano, II, 42.

Pino, camposanto, vedi Firenze.

Piovano Arlotto, vedi Arlotto piovano.

Piroti, vedi Epiroti.

Pirro, re infelice, I, 13; scaltro, I, 43; temuto per l’eloquenza, I, 90, 91; ebbe fama da Ermicle, I, 161-162; ingegnosissimo, I, 231; ammiratore e amico di Ciano filosofo, II, 168-169.

Pisa, suo studio, I, 67; giungevi grano di Sicilia per Firenze in carestia, I, 76-77; menzionata, I, 107; lo studio governatovi dal Campana, II, 23.

Pisana lingua, non esiste propriamente, I, 97.

Pisano Giovan Antonio, lodato, I, 134.

Pisano studio, vedi Pisa.

Pitagora, voleva il muto abitasse [p. 267 modifica] nelle montagne fra le bestie, I, 90; scrive alla sorella Teoclea, I, 93-94, 97-98; come chiamasse la terza anima, II, 87; e reputasse efficace la religione, II, 127; loda il matrimonio, II, 181.

Pittagora, vedi Pitagora.

Platone, del nascere delle repubbliche, I, 3; come ponesse monte su monte, I, 5; sapientissimo, I, 55, 248; sua sentenza su i secreti, I, 88; esalta nelle Leggi l’eloquenza, I, 91; suoi discepoli, I, 92; menzionato per l’eloquenza, I, 96; per l’autoritá, I, 150; riprende Socrate ed è pelato da Aristotile, I, 160; vuol la revisione delle scritture, I, 186; come chiamasse la terza anima, II, 87; alle sue leggi aggiunti altri principi, II, 126; voleva nella Repubblica tutte cose comuni, II, 184; menzionato, II, 187; addotto per la Repubblica, II, 195, 198.

Plebei, interlocutori, I, 202-213.

Plinio, volgarizzato, I, 28; sua lettera a Fabato, I, 48; riprende Falconio non ammogliato, attesta a Fabato come Augusto onorasse chi aveva moglie, II, 183.

Plutarco, glorificò Troiano, I, 161; attesta come i maritati avessero onore, II, 183, 184.

Pluto, vedi Plutone.

Plutone, re dell’inferno, I, 259.

Po, suoi mulini, I, 258.

Poggio a Caiano, bellissimo, II, 210.

Poliantea, prontuario enciclopedico, I, 156.

Polibio, sue storie perdute, I, 176.

Poliziano, vedi Ambrogini Angelo.

Pollaiuolo (del) Piero, pittore, meno del merito onorato dai fiorentini, II, 23.

Pollo degli Orlandini, vedi Orlandini (degli) Pollo.

Pompeio, vedi Pompeo.

Pompeo Cocchi, vedi Cocchi Pompeo.

— Gneo, in guerra con Cesare, I, 217; rovinato dall’ambizione, II, 132; come con Cesare s’inimicasse, II, 183.

Pompilio Numa, vedi Numa Pompilio.

Pontormo (da) Iacopo, non secondo il merito onorato dai fiorentini, II, 23.

Popone, ortolano, I, 85.

Porcellino, speziale, interlocutore, I, 99-106.

Portogallo, monte apertovisi, I, 222-224.

Porzio, vedi Catone.

Possidonio, filosofo, II, 126.

Pozze (dalle) Simone, calligrafo, I, 47; interlocutore, II, 115-134.

Prato, menzionata, I, 55; non ha lingua sua propria, I, 97.

Prediche sopra Amos, menzionate, 1» 25.

Presto (dal) Meo, interlocutore, I, 237-239.

Prospero, pela. Donato, I, 161.

Provenzali poeti, II, 137.

Publio Ovidio Nasone, vedi Ovidio Nasone Publio.

— Terenzio Afro, vedi Terenzio Apro Publio.

— Virgilio Marone, vedi Virgilio Marone Publio.

Puccini Rodolfo, capitano, suo colpo tremendo, I, 277.

Puccino, vedi Puccini.

Puglia, vi cavalcò lo Stradino, I, 109.

Pulci Luigi, suo Morgante preparato per lo Scotto dal Domenichi, I, 132; dai fiorentini non debitamente onorato, II, 23. [p. 268 modifica]

Q

Quaratesi Bernardo, priore di chiesa, I, 239.

Quaresima, farla vedere, I, 237.

Quieto, vedi Peregrini accademici.

Quintiliano Marco Fabio, sua bella sentenza, II, 190.

Quinto Curzio, vedi Curzio Quinto.

— Orazio Filacco, vedi Orazio Flacco Quinto.

R

Radamanto, libera d’inferno mal maritati e amanti, II, 217.

Raffaello da Urbino, vedi Sanzio Raffaello.

Ravenna (da) Pietro, vedi Pietro da Ravenna.

Razzo, vedi Arras.

Razzolina(di) Tofano, interlocutore, I, 46-50.

Re, libro della Bibbia, II, 189.

Rea, madre di Romolo, I, 28.

Regolo, suoi tormenti, I, 43.

Regulo, vedi Regolo.

Ribairac, castello provenzale, II, 138.

Ricchezze della lingua volgare, vedi Alunno Francesco.

Ridolfi, nella carestia e nell’assedio di Firenze davano pur vino, I, 8.

Ridolfo del Grillandaio, vedi Ghirlandaio (del) Ridolfo.

Rimaggio, ruscello, I, 216; li, 52.

Risoluto, vedi Martinengo Fortunato.

Roberto d’Angiò, vedi Angiò (d’) Roberto.

— de’ Bardi, vedi Bardi de’ Roberto.

— Stefano, vedi Etienne Roberto.

Robusti Iacopo, detto il Tintorelto, lodato, I, 69.

Rocco Cataneo, vedi Calanco Rocco.

Rodi, vince il vincitore, I, 98; giungevi Eschine, II, 182.

Rodii, persuasi da Eschine al matrimonio, II, 182; e a diseredare i cattivi figli, II, 202.

Rodiotti, vedi Rodii.

Rodolfo Puccini, vedi Puccini Rodolfo.

Rodomonte, ucciso da Ruggero, I, 258.

Roma, ove i signori si pigliassero il fresco, I, 5; sepolcro di Scipione, I, 11; d’un cavaliere venutovi d’Egitto a visitarla, ivi; al tempo di Romolo, I, 39; statua di Mosè, I, 55; sue prigioni, I, 66; sue statue bellissime, I, 71; menatovi Seneca, I, 87; diffida di Pirro, I, 90; scavi di statue, I, 102; voto di visitarla l’anno santo, I, 121; disponsi ad andarvi il conte Fortunato Martinengo, I, 133; grande autoritá di Cicerone, I, 150; distruzioni patite, I, 175; Colosseo luogo di lavandaie, I, 204-205; vi fu Narsete, I, 231; deliberati di prenderla i longobardi, I, 235; mortovi Narsete, I, 236; vassi per piú strade, I, 249; cercavi uno xilografo il Marcolini, I, 252; coronatovi il Petrarca, I, 261-264; grandi capitani, II, 4; bella di meraviglie del Buonarroti, II, 22; grande gloria ebbe da Scipione, II, 168; menzionata, II, 179.

Romana corte, in Avignone, I, 263.

Romani, in guerra con Mitridate, I, 50; diffidano dell’eloquenza di Pirro, I, 90; taglieggiati da Totila, favoriscono Narsete, pur odiandolo, I, 232-234; come fecero il Colosseo, II, 179; come [p. 269 modifica] indotti al matrimonio, II, 181-182; tolsero una sola moglie, II, 186.

Romeo, vedi Peregrini accademici.

Romito di Monte Morello, interlocutore, I, 267-273.

Romolo, menzionato, I, 28, 39, 40.

Romuleonne, vedi Mazzuoli Giovanni.

Romulo, vedi Romolo.

Rondine, canto, vedi Firenze.

Rore Cipriano, musico, I, 126, 165.

Rosa, capitano, II, 42.

Rosso del Rosso, grande pittore, II, 22.

Rotterdam (di) Erasmo, vedi Erasmo di Rotterdam.

Ruberto, vedi Roberto.

Rucellai, loro Orto, I, 206.

Ruffino, vedi Rufino.

Ruffo Vincenzo, musico, I, 126.

Rufino, pela San Girolamo ed è pelato da Donato, I, 161.

Rufo, perché non ammogliato proibito da un ufficio pubblico, II, 182.

Ruggero, uccide Rodomonte, I, 258.

Ruggiero, vedi Ruggero.

Ruscelli Girolamo, sconciatore del Centonovelle del Boccaccio, I, 94.

Ruzzante, vedi Beolco Angelo.

S

Sabellico Marco Antonio, che scriva di Afronio, I, 90-91.

Sabine rapite pacificaronsi col matrimonio, II, 183.

Sagrestia di San Lorenzo, vedi Firenze e Buonarroti.

Sala del papa, vedi Firenze.

Salamone, vedi Salomone.

Salamoni Niccolò, lodato, I, 68.

Salerno, suo principe gran personaggio, I, 196.

Sallustio Caio Crispo, pela Cicerone, I, 161.

Salomone, per antonomasia sapiente, I, 102; suo detto, II, 190; Clavicola, citata, II, 95, 152.

Salustio, vedi Sallustio.

Salvestro del Berretta, vedi Berretta (del) Salvestro.

Salviati Francesco, dipinge mirabile prospettiva per una commedia in Firenze, I, 51; assai anni fuori di Firenze, II, 22; sembra meno che Giuseppe il lodato in I, 69.

— Giuseppe, sembra piú che Francesco il lodato in I, 69.

Salvietti Vico, interlocutore, I, 274-279.

Saminiato, vedi San Miniato.

Sanazzaro, vedi Sannazaro.

Sandro, vedi Alessandro.

Sanese, vedi Senese.

Sangallo Antonio, architetto, I, 135; 11, 22.

San Miniato, menzionato, II, 208.

Sannazaro Iacopo, lodato, I, 186.

San Pietro, vedi Pietro (San).

Sansovino, vedi Tatti Iacopo.

Santa Maria del Fiore, vedi Firenze.

— Nuova, vedi Firenze.

Santi Buglioni, vedi Buglioni Santi.

— (don), suo detto, I, 65.

Sanzio Raffaello, pittore meraviglioso, I, 55.

Saravalle, vedi Serravalle.

Sardanapallo, vedi Sardanapalo.

Sardanapalo, re degli assiri, I, 28

Sarto (del) Andrea, pittore meraviglioso, I, 55, 105; il, 22.

Saturno, gelata stella, ove alberghi, II, 64.

Savonarola Girolamo, frate, menzionato, I, 10; sua morte, I, 12; sue reliquie, I, 220-221. [p. 270 modifica]

Sazio, vedi Peregrini accademici.

Scala Lorenzo, interlocutore, I, 87-98.

Scalandrone, arrotarasoi, interlocutore, I, 61-65.

Scalee, dei Marmi, vedi Firenze.

Scandicci, villa, II, 24.

Scappella Francesco, interlocutore, I, 215-219.

Scipione, notaio, interlocutore, ir, 97-109.

— Africano, suo sepolcro, I, 11; glorificato da Livio, I, 161; fortunato, I, 231; vincitore di Annibale, II, 3, 168; amico di Ennio, II, 168.

Sciti, usi nuziali, I, 74.

Scoto, vedi Scotto.

Scotto, stampatore, prepara il Morgante del Pulci e il Boiardo, I, 132; suo detto, I, 143.

Sebastiano Griffo, vedi Gryphius Sebastiano.

Secilio, pelato da Vulpizio, I, 160.

Segni Bernardo, lodato, I, 64.

Selvaggio, pastore, I, 115-118.

Semiramide, suoi molti edifici, I, 13; peccò col figlio. I, 42.

Semiramis, vedi Semiramide.

Seneca Lucio Antieo, sue Pistole, I, 25; libro della Clemenza, I, 28; visita una casa dell’amico Emilio, I, 87-89; pelato da Aulo Gellio, I, 161; tradotto dal Doni, I, 184; sua avvertenza a Lucilio, I, 253; sua sentenza su la brevitá della vita, II, 191.

Senese lingua, non esiste propriamente, I, 97.

Senofonte, scrisse di Creso, I, 28; diè fama ad Alcibiade, I, 161; sua Economica tradotta da Cicerone, I, 176.

Serafino Aquilano, vedi Ciminelli Serafino.

Seravalle, vedi Serravalle.

Serravalle, capponi proverbiali, I, 242.

Serse, aveva esercito sterminato, II, 218.

Sertorio, combattuto da Pompeo, II, 132.

Servi (de’) Iacopo, poeta improvvisatore e sonator di viola alla corte di Leone X papa, I, 115.

Servio, citato, II, 94.

Sesto Cheronese, conta di un ateniese con Diogene, II, 201-202, e d’un tebano che compra al mercato in Atene cose soverchie, II, 202-203.

Sevaiolo (del) Baccio, interlocutore, I, 251-265.

Sevaiuolo, vedi Sevaiolo.

Sferza de’ villani, libro, I, 48.

Sibilla di Norcia guida al Doni all’Inferno, II, 218.

Sicilia, provvede grano a Firenze in carestia, I, 76-77; suo re Roberto d’Angiò, I, 263.

Sicionia, usi nuziali, I, 74.

Signori (palazzo dei), vedi Firenze.

— (piazza de’), vedi Firenze.

Siila, sanguinario, I, 43; console, I, 50; profittava dell’eloquenza della figlia Lelia, I, 92.

Silvio, scultore, interlocutore, I, 147-153.

Simon dalle Pozze, vedi Pozze (dalle) Simone.

Sinduale, re dei brettoni, vinto e ucciso da Narsete, I, 233.

Sinone, traditore, I, 246.

Siringa, ninfa, I, 118.

Smarrito, vedi Peregrini accademici.

Socrate, sembrò rivivere nella sapienza di Areta, I, 92-93; ripreso da Platone, I, 160; aveva due mogli, II, 185. [p. 271 modifica]

Soderini Piero, non ha statue in Firenze, II, 22.

Sofferroni Matteo, interlocutore, I, 230-236.

Sofia, imperatrice, provoca la vendetta di Narsete, I, 233.

Sogni di frate Angelico, vedi Angelico (frate).

Soldo, maniscalco, interlocutore, I, 230-236.

Sole, fonte, II, 221.

Solone, impone il matrimonio, II, 181, 182; assolve il figlio, condannando il padre, II, 200.

Sonaglio delle donne, libro, I, 48.

Spagna, terribili battaglie vide di Annibale, II, 5; portavi le armi Pompeo, II, 132.

Spagnola, foggia di calzare, I, 208.

Spagnoli, oppressori, I, 150.

Spagnuoli, vedi Spagnoli.

Sparta, asservita da Alessandro, II, 131.

Spartani, vedi Lacedemoni.

Spedato, vedi Peregrini accademici.

Spensierato, vedi Peregrini accademici.

Spinola Gregorio, gentiluomo genovese, com’ebbe un raro libro, II, 151-152.

Spirito Francesco, da Verona, scrive al Doni, II, 220-222.

Squitti, interlocutore, I, 237-239.

Stefani Ruberto, vedi Etienne Roberto.

Stilpone, filosofo, caro a Tolomeo Vili d’Egitto, II, 164.

Stoici, approvano solo la virtú, II, 61; menzionati, II, 67.

Stracco, vedi Peregrini accademici.

Stradino, vedi Mazzuoli Giovanni.

Strascino, vedi Campani Niccolò.

Strozzi, palazzo, vedi Firenze.

— Francesco, traduttore di Tucidide, I, 184; forse lodato in II, 23.

— Pietro, vinto su la Scrivia, I, 277; non molto probabilmente accennato in II, 23.

Stucco, personaggio di opere del Doni, I, 24; vedi Peregrini accademici.

Stufa (della) Enea, sua arguzia, I, 216; interlocutore, I, 274-279.

Svegliato, vedi Peregrini accademici.

Svetonio Caio Tranquillo, scrisse dei dodici Cesari, I, 161.

T

Talamone, stupendo navilio capitatovi e sparito, I, 222, 226-228.

Tamagnino, tessitore di brache mirabili, II, 14.

Tamburino, sua qualitá proverbiale, I, 144.

— Cozzone, ha moglie arguta, I, 219.

— Grifone, strologato da un greco, II, 101-102.

Taranto, usi matrimoniali, II, 184.

Tarentini, usi nuziali, I, 74.

Tarento, vedi Taranto.

Tarquinio, sforzò Lucrezia, I, 42-43.

Tatti Iacopo, detto il Sansovino, lodato, I, 69.

Tebani, mandano a studiar le leggi dei lacedemoni, II, 195-198.

Tebano, cittadino, al mercato d’Atene, II, 202-203.

Tedaldi Papi, interlocutore, I, 267-273 .

Tedeschi, vinti da Mario, II, 132.

Tempo, interlocutore, II, 171-186.

Teoclea, sorella di Pitagora, compone un libro da altri poi [p. 272 modifica] saccheggiato, I, 93-94; lodato dal fratello, I, 97-98.

Teodoro Giovan Paolo, lodato, I, 133.

Terenzio Afro Publio, sue commedie, I, 176.

— Varrone, vedi Vai rone Terenzio Marco.

Terza (della), marchese, lodato, I, 133.

Tesalo, vedi Tessalo.

Tessalo, pelato da Gallieno, I, 161.

Testamento, vedi Bibbia.

Tetto de’ Pisani, vedi Firenze.

Teutoni, usi nuziali, I, 73; vinti da Mario, II, 132.

Teutonici, vedi Teutoni.

Tevere, un palazzo sopravi inghiottito dalla terra, I, 103.

Tiepolo Niccolò, letteratissimo, I, 68 .

Tieppolo, vedi Tiepolo.

Tintoretto, vedi Robusti Iacopo.

Tirma, onesta, I, 93.

Tirsi, pastore, I, 117.

Tisbe, menzionata, I, 162.

Tito, imperatore, padre degli orfani, I, 43.

— Livio, vedi Livio Tito.

Titone, amante dell’Aurora, I, ir8.

Tiziano Vecellio, vedi Vecellio Tiziano.

Toccio, suo detto, I, 162.

Tofano di Razzolina, vedi Razzolina (di) Tofano.

Tolomei Claudio, sue lettere, I, 165.

Tolomeo Vili, re d’Egitto, amico dei savi, II, 163-164.

Tolomeo pela Marino, I, 160-161.

Torelli Lelio, lodato, I, 67.

Torello, vedi Torelli.

Torniamo, burla certi forestieri, I, 202-203.

Torrentino Lorenzo, dá fuori le Facezie del Domenichi, I, 256.

Toscana lingua, da non confondere con la fiorentina né con l’italiana né con la volgare, I, 94-97, 130, 144-146; sua forza, I, 260.

Toscano, vedi Toscana lingua.

Totila, re dei goti, ucciso da Narsete, I, 232.

Traci, loro mogli schiave, I, 49.

Tracia, usi nuziali, I, 74.

Traiano, imperatore, fece grandi edifici, I, 43; glorificato da Plutarco, I, 161.

Trattato del ben morire, I, 25.

Trento, vintovi attorno e ucciso Sinduale re dei brettoni, I, 233.

Tribolo, vedi Pericoli (de’) Niccolò.

Trifone, bibliopola in Marziale, II, 182.

Trissino Gian Giorgio, deriso per la sua ortografia, I, 131; II, 93-94.

Troia, famoso cavallo, I, 246; cantata da Omero, II, 163; distrutta, II, 165-166.

Tucci Agnolo, interlocutore, I, 240-249.

Tucidide, tradotto dallo Strozzi, I, 184.

Tullio Cicerone, vedi Cicerone Marco Tullio.

Tunisi, conflitto, con Cesare, II, 144.

U

Uccellatoio, luogo presso Firenze, I, 63.

Ulisse, navigò molti mari, I, 13; si pose a gran pericoli, I, 43; nulla sarebbe stato senza Omero, I, 161; suoi viaggi intagliati ne’ piedi degli alberi d’un naviglio stupendo, I, 226; in che errasse, II, 6i; se amasse Penelope, II, 62. [p. 273 modifica]

Umidi, accademici, I, 128.

Ungheria, v’è nunzio del papa il Martinengo, I, 133; antica Pannonia, I, 235.

Unghero Nanni, interlocutore, I, 135-141.

Unico Aretino, vedi Accoltli Bernardo.

Urbino (da) Raffaello, vedi Sanzio Raffaello.

Ussi, vicini dello Squitti in Firenze, I, 237.

— Giovanni, vede morire un suo bimbo d’un belo d’un agnello, I, 237.

Uticense, detto per scorso Scipione, II, 168.

V

Vaga (del) Perino, pittore di grido, II, 22.

Valdarno, ottimo per il trebbiano, I, 161.

Valdesi Modone, vedi Modone Vaidesi.

Valerio Catone, vedi Catone Valerio.

Valgrisio Erasmo, stampatore, I, 132.

Varchi Benedetto, eccellente nel latino, I, 64; onorato dal granduca, II, 24.

Varlungo, calzolaio, interlocutore, I, 109-128.

Varrone Marco Terenzio, pela Lelio, I, 160.

Vasari Giorgio, ricercato di disegni dal Marcolini per sue stampe, I, 257; scrive la vita del Brunelleschi, II, 22.

Vatinio, sentenza fattagli contro da Calvo, II, 123.

Vecellio Tiziano, pittore celeste, I, 55), 69; II, 25.

Vendicativo, vedi Peregrini accademici.

Vendrarnin Gabriello, gentiluomo veneziano, II, 35.

Vendramino, vedi Vendrarnin.

Venere, figurata in un intermezzo I, 20; porta a Livorno sua insegna, I, 121; dea della bellezza, II, 25; in amore con Marte, II, 174.

Venezia, come i signori si pigliassero il fresco, I, 5; sede dell’accademia Peregrina, I, 21; specchio d’Italia e splendore del mondo I, 68; cittadini e ospiti illustri, I, 68-69, 70; preparavisi la stampa di un volume di rime e prose, I, 111; stampatori illustri, I, 132, 133, 189-190; suoi accademici Peregrini venuti a Firenze, I, 148-149; vi va il Fanfera, I, 165, 167; vi è Alberto Lollio, I, 178; accademia Peregrina e suo statuto, I, 193-198; suo doge gran personaggio, e cosí i procuratori di San Marco, I, 196; lodi della repubblica, I, 199; ricca di rari spiriti, I, 251; luogo autentico di stampe, II, 86; legato del papa il Beccadelli, II, 137; menzionata, II, 179; vi è il Doni presso il Marcolini, II, 220, 223.

Venier Domenico, lodato, I, 69.

— Francesco, lodato, I, 69.

Veniero, vedi Venier.

Verdelotto, musico, interlocutore, I, 202-213.

Verino Francesco, il vecchio, filosofo, II, 23.

Verona, uccisovi, lá attorno, Sinduale, re dei brettoni, I, 233; ha Francesco Spirito scolaro a Padova, II, 220-222.

Vesta, dea, I, 49.

Vettori Piero, mirabile nel greco, I, 64; II, 23, 24. [p. 274 modifica]

Viandante, vedi Peregrini accademici.

Vico Enea, lodato, I, 69.

— Salvietti, vedi Salvietti Vico.

Vienna, capitavi un parabolano, II, 74.

Vincenzo Ruffo, vedi Ruffo Vincenzo.

Vinci (da) Leonardo, meno del merito onorato da’ fiorentini, II, 23.

Vinegia, vedi Venezia.

Virgilio Marone Publio, ornamento dell’etá di Augusto, I, 182; licenzioso, I, 187; guida al Doni all’Inferno, II, 218; sará dal Doni superato, II, 224.

Visino Migliore, menzionato, I, 23, 166; interlocutore, I, 36-44, 109-128.

Vittori, vedi Vettori.

Vittorio, interlocutore, I, 240-249.

Volgare lingua, da non confondere con la fiorentina, toscana, italiana, I, 144-146.

Volpaia (dalla) Fruosino, fabbro ferraio, I, 18.

Vulcano, sua fucina figurata in un intermezzo comico, I, 20.

Vulgate, vedi Volgare.

Vulpizio, pela Secilio, I, 160.

W

Willaert Adriano, musico, I, 126.

Z

Zannibattista, vedi Giovanni Battista.

Zinzara, vedi Zinzera.

Zinzera, interlocutrice, I, 202-213.

Zoar, libro, II, 87.

Zucca, libro, vedi Doni.

Zucca, pallaio, I, 202-203.

Zuccherino zanaiolo, interlocutore, I, 82-86.