I Marmi/Parte seconda/Al reverendissimo monsignore il signor Ascanio Libertino
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al reverendissimo monsignore
IL SIGNOR ASCANIO LIBERTINO
vescovo dignissimo d’avellino
e signor nostro osservandissimo
GLI ACADEMICI PEREGRINI
con riverenza, sí come e’ son tenuti,
salutano vostra signoria reverendissima.
Furon sempre d’opinione i nostri signori academici che le cose varie e le materie diverse piacessero molto piú che il sempre continuare in una forma medesima di dire e di comporre; onde si affaticarono a fare, non è molto, Mondi che fra l’uno e l’altro avessero gran differenza, poi con diletto loro grandissimo si sono occupati in certi Trattati cavati dall’antico, opera rara certamente, e ora, per maggior gusto de’ begli animali, hanno posto ogni lor cura a scriver ragionamenti nuovi al mondo, né si potevano cavare d’altrove si tosto che da gli academici Fiorentini e Peregrini (sia detto con pace di chi sa far meglio) e piú tempo fa registrati nell’idea della memoria de’ curiosi lor cervelli. Questo è il primo fondamento del nostro desiderio, adunque, di porgere al mondo cose tanto utili all’animo divino quanto dilettevoli all’intelletto umano; la seconda intenzion nostra è sempre stata d’onorare le persone, i principi, i gentiluomini e mirabili intelletti con il presentargli le nostre piccole virtú, e dedicare i libri stampati dall’academia a chi è degno d’onore. Vostra signoria reverendissima non si maravigli, adunque, se abbiamo saputo far scelta d’un si gentile, dotto e nobilissimo giovane pari di vostra signoria, perché la fama ci ha affermato che i meriti vostri s’alzeranno al grado di piú onorato (se piú si può dire, per averlo voi) seggio; e ne siamo certi, perché lo splendore del signore Gieronimo illustre, padre vostro illustrissimo, è degno di tal figliuolo e di vederlo in quel grado che si desidera e maggiore ancóra. Ecco adunque che tutto il mondo ci loda e ci ringrazia per aver fatto sì ottima eletta a consacrare a’ piedi del merito della vostra virtú il presente volume di variati ragionamenti pieno; affermando a vostra signoria reverendissima che siamo ancóra tutti noi ripieni di contento, conoscendo di far riverenza a un tanto monsignor virtuoso, cortese, gentile e nobilissimo. E, facendo fine, pregamo Iddio che la feliciti e molto di core ci raccomandiamo.
Di Vinegia, alli xxv di ottobre mdlii, dell’academia Peregrina.
Di vostra signoria reverendissima |