I Marmi/Parte prima/Ragionamento quinto/L'Astratto academico Peregrino
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L’ASTRATTO
academico peregrino.
A me hanno detto gli academici che, di queste quattro sere passate, sempre n’hanno avuto qualche util piacere e che par loro che questi fiorentini a poco a poco si vadino accomodando di ragionamenti. S’io odo stasera qualche cosa, anch’io saprò darne giudizio de’ fatti loro. Lo Smarrito e gli altri son di fantasia che da questa prima settimana in lá e’ vadino risoluti nel ragionare o, per dir meglio, che nelle serenate ci mettino ordine, imitando il Boccaccio che il primo di delle sue giornate fece ragionare a ciascuno come gli piaceva e di che materia, ma poi gli altri giorni introdusse ordine mirabile di materie. Forse, come dicono e’ nostri academici, che costoro faranno il simile: termineranno la sera inanzi di che materia e’ debbon ragionar l’altra sera da venire o di settimana in settimana o altro modo a lor piacere. O Dio, che pagherei che ragionassino sopra i componitor moderni una sera, sopra dell’opere un’altra, un’altra della lingua vulgare, l’altra dicessino novelle, e di mano in mano, come afferma il Perduto, motti, garbetti, facezie, burle, stratagemmi e varie cose nuove secondo la loro usanza! Non mancherebbe giá loro, se lo volessin fare, materie, suggetti, casi e fatti mirabili accaduti e imaginati; prima, perché sono intelletti mirabili, sono litterati, accorti, acuti e sottili d’ingegno. Grande allegrezza avrò io, quando la nostra academia Peregrina verrá un giorno a ragionamento con quella, ciò è academici con academici, perché s’udirá dir loro cose mirabili, onde il mondo fia per istupire. Ma ecco gente per tutto: sará ben che io mi cheti, acciò che, vedendomi qualche un di loro cicalar cosí solo e da me medesimo anaspar con le mani, che non dicessino: — Che pazzo è questo che svolazza su’ nostri Marmi? — Io mi tirerò adunque da parte e starò a udire, per saper riferire anch’io, de’ fatti loro, qualche bella cosa a’ nostri academici.