Commedia (Neumeister)/Inferno
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COMINCIA LACOMEDIA DI
dante alleghieri di fiorenze nella q̃le tracta
delle pene et punitioni de uitii et demeriti
et premii delle uirtu: Capitolo primo della
p̃ma parte de queſto libro loquale ſechiama
inferno: nel quale lautore fa prohemio ad
tucto eltractato del libro:·
E L mezo delcamin dinrã uita
mi 1trouai p̱una ſelua oſcura
che la diricta uia era ſmarrita
Et quanto adir q̃lera coſa dura
5eſta ſelua ſeluagia aſpra eforte
che nel penſier renoua la paura
Tante amara che pocho2 piu morte
ma pertractar del ben chio uitrouai
diro delaltre coſe chi uo ſcorte
10I non ſo ben ridir come uentrai
tantera pien diſonno inſuquil punto
che la uerace uia abandonai
Ma poi che fui appie dum colle gionto
ladoue terminaua quella ualle
15che mauea dipaura el cor compuncto
Guardai inalto et uiddi le ſuoe ſpalle
ueſtite gia deraggi del pianeta
che mena dricto altrui perogni calle
Allor fu la paura un pocho cheta
20che nellaco del cor mera durata
la nocte chio paſſi3 contanta pieta
[versione critica]
COMINCIA LA COMEDIA DI
dante alleghieri di fiorenze nella quale tracta
delle pene et punitioni de vitii et demeriti
et premii delle virtù: Capitolo primo della
prima parte de questo libro lo quale se chiama
inferno: nel quale l’autore fa prohemio ad
tucto el tractato del libro:·
E L mezo del camin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura
che la diricta via era smarrita
Et quanto a dir qual era cosa dura
5esta selva selvagia aspra e forte
che nel pensier renova la paura
Tant’è amara che poco è più morte
ma per tractar del ben ch’io vi trovai
dirò de l’altre cose ch’i’ v’ho scorte
10I’ non so ben ridir come v’entrai
tant’era pien di sonno in su quil punto
che la verace via abandonai
Ma poi che fui appiè d’un colle gionto
là dove terminava quella valle
15che m’avea di paura el cor compuncto
Guardai in alto et viddi le suoe spalle
vestite già de’ raggi del pianeta
che mena dricto altrui per ogni calle
Allor fu la paura un poco cheta
20che nel laco del cor m’era durata
la nocte ch’io passai con tanta pieta
[versione diplomatica]
Et come quei che conlena affannata
uſcito fuor del pelago allariua
ſi uolge alacqua perigloſa et guata
Coſi lanimo mio cancor fuggiua25
ſi uolſe arietro adrimirar lopaſſo
che non laſcio giamai perſona uiua
Et ripoſato unpoco ilcorpo laſſo
repreſi uia per lapiaggia diſerta
ſi chel pie fermo ſempreera ilpiu baſſo30
Et ecco quaſi alcominciar delerta
una leonza legiera et preſta molto
che dipel maculato era couerta
Et non meſi partia dinanzi aluolto
anzi impedia tanto ilmio cammino35
chi fui perritornar piu uolte uolto
Tempera dal principio del matino
el ſol montaua ſu conquelle ſtelle
cheran collui quando lamor diuino
Moſſe daprima quelle coſe belle40
ſi chabene ſperar mera cagione
di quella fiera lagaeta pelle
Lora del tempo et ladolce ſtagione
ma nonſi che paura non mideſſe
la uiſta che ma parue dun leone45
Queſti parea che contra me ueniſſe
con lateſtalta et conrabbioſa fame
ſi che parea che laere tremaſſe4
Et una lupa che ditutte brame
ſembraua carcha nella ſua magrezza50
et molte genti fe gia uiuer grame
[versione critica]
Et come quei che con lena affannata
uscito fuor del pelago alla riva
si volge a l’acqua periglosa et guata
25Così l’animo mio c’ancor fuggiva
si volse a rietro ad rimirar lo passo
che non lasciò già mai persona viva
Et riposato un poco il corpo lasso
represi via per la piaggia diserta
30sì che ’l piè fermo sempre era il più basso
Et ecco quasi al cominciar de l’erta
una leonza legiera et presta molto
che di pel maculato era coverta
Et non me si partia dinanzi al volto
35anzi impedia tanto il mio cammino
ch’i’ fui per ritornar più volte volto
Temp’era dal principio del matino
e ’l sol montava su con quelle stelle
ch’eran collui quando l’amor divino
40Mosse daprima quelle cose belle
sì ch’a bene sperar m’era cagione
di quella fiera la gaeta pelle
L’ora del tempo et la dolce stagione
ma non sì che paura non mi desse
45la vista che m’aparve d’un leone
Questi parea che contra me venisse
con la test’alta et con rabbiosa fame
sì che parea che l’aere ne tremesse
Et una lupa che di tutte brame
50sembrava carcha nella sua magrezza
et molte genti fe già viver grame
[versione diplomatica]
Queſta mi porſe tanto diguezza5
colla paura chuſcia de ſua uiſta,
che perdi6 laſperanza delaltezza
Equale e quei che uoluntieri aquiſta55
egiognel tempo chi7 perderlo face
8enogni ſuo penſier piange9 ſatriſta
Talmefece la beſtia ſenza pace
che uenendomi incõtra adpoco adpoco
me repignia ladoue elſol ſi tace60
Mentre chi ruinaua inbaſſo loco
denanzi adlochi me ſe fu offerto
chi perlongo ſilentio parea fioco
Quando uiddi cuſtui nelgran diſerto
miſerere dime gridai adlui65
qual che tuſii o ombra o homo certo
Reſpoſemi non homo homo gia fui
eli parenti miei fuoron lombardi
et mantuan per patria ambendui
Nacqui ſub Iulio ancor che foſſi tardi70
euiſſi ad roma ſotto elbuono auguſto
altempo delli dii falzi ebugiardi
Poeta fui et cantai diguel iuſto
figliol danchiſe che uenne detroia
poi chel ſuperbo ylion fu combuſto75
Ma tu perche retorni adtanta noia
per che non ſali aldilectoſo monte
che principio e cagion ditucta gioia
Or ſetu quel Virgilio et quella fonte
che ſpandi deparlar ſilargo fiume80
reſpuſio lui conuergognioſia fronte
[versione critica]
Questa mi porse tanto di gravezza
colla paura ch’uscia de sua vista
che perde’ la speranza de l’altezza
55E quale è quei che voluntieri acquista
e giogne ’l tempo che perder lo face
che ’n ogni suo pensier piange e s’atrista
Tal me fece la bestia senza pace
che venendomi incontra ad poco ad poco
60me repignia là dove el sol si tace
Mentre chi ruinava in basso loco
denanzi ad l’ochi me se fu offerto
chi per longo silentio parea fioco
Quando viddi custui nel gran diserto
65miserere di me gridai ad lui
qual che tu sii o ombra o homo certo
Resposemi non homo homo già fui
e li parenti miei fuoron lombardi
et mantuan per patria ambendui
70Nacqui sub Iulio ancor che fossi tardi
e vissi ad roma sotto el buono augusto
al tempo delli dii falzi e bugiardi
Poeta fui et cantai di quel iusto
figliol d’anchise che venne de troia
75poi che ’l superbo ylion fu combusto
Ma tu perché retorni ad tanta noia
perché non sali al dilectoso monte
che principio e cagion di tucta gioia
Or se’ tu quel Virgilio et quella fonte
80che spandi de parlar sì largo fiume
respus’io lui con vergogniosia fronte
[versione diplomatica]
Odellaltri poeti honore et lume
uagliami illungo ſtudio elgrande amore
che ma fatto cercare lo tuo uolume
Tu ſel10 mio maeſtro elmio auctore85
tu ſe ſolo colui dacuio tolſi
lobello ſtilo che ma fatto honore
Vedi labeſtia percuio miuolſi
aiutami dallei famoſo eſaggio
chella mefa tremar leuene et polſi90
Ad te conuien tener altro uiaggio
riſpuoſe poi che lagrimar mi uide
ſeuuol campar deſto loco ſeluaggio
Che queſta beſtia perlaqual tu gride
non laſcia altrui paſſar perla ſua uia95
ma tanto lompediſce che luccide
Et ha natura ſi maluagia eria
che mai non impie labramoſa uoglia
edepol paſto ha piu fame che pria
Molti ſon lianimali adcui ſamoglia100
epiu ſeranno anchora11 finchel ueltro
uerra che lafarra morir condoglia
Cuſtui non cibara terra nepeltro
ma ſapientia amore et uirtute
et ſua nation ſera trafeltro e feltro105
De quella humile italia fia ſalute
per cui mori lauirgene camilla
euriale12 enixo e turno deferute
Queſti lacacciara per omne uilla
finche laura remeſſa nellinferno110
ladonde inuidia prima dipartilla
[versione critica]
O dell’altri poeti honore et lume
vagliami il lungo studio e ’l grande amore
che m’ha fatto cercare lo tuo volume
85Tu se’ lo mio maestro e ’l mio auctore
tu se’ solo colui da cu’io tolsi
lo bello stilo che m’ha fatto honore
Vedi la bestia per cu’io mi volsi
aiutami dallei famoso e saggio
90ch’ella me fa tremar le vene et polsi
Ad te convien tener altro viaggio
rispuose poi che lagrimar mi vide
sevvuol campar d’esto loco selvaggio
Che questa bestia per la qual tu gride
95non lascia altrui passar per la sua via
ma tanto lo ’mpedisce che l’uccide
Et ha natura sì malvagia e ria
che mai non impie la bramosa voglia
e depo ’l pasto ha più fame che pria
100Molti son li animali ad cui s’amoglia
e più seranno anchora infin che ’l veltro
verrà che la farrà morir con doglia
Custui non cibarà terra né peltro
ma sapientia amore et virtute
105et sua nation serà tra feltro e feltro
De quella humile italia fia salute
per cui morì la virgene camilla
eurialo e nixo e turno de ferute
Questi la cacciarà per omne villa
110fin che l’avra remessa nell’inferno
là donde invidia prima dipartilla
[versione diplomatica]
Ondio perlotuo me penſo et diſcerno
che tu me ſequi et io ſero tua guida
etrarotte diqui per luogo eterno
Oue udirai lediſperate ſtrida115
uedrai liantichi ſpiriti dolenti
che laſeconda morte ciaſcun grida
Et poi uedrai color che ſon contenti
nel fuoco perche ſperan diuenire
quando cheſia alle beati genti120
Alle quai poi ſe tu uorrai ſalire
anima fia adcio piu dime degna
conlei te laſſiro nel mio partire
Che quel o imperador che laſſu regna
per che fui ribellante alla ſua leggie125
non uol chen ſua cipta perme ſeuegna
Per tutte parti impera et quiui regge
quiui e la ſua cipta et lalto feggio
o felice colui cuiui elegge
Et io allui poeta io ti richeggio130
perquello idio che tu non conoſceſti
accio chio fugga queſto male et peggio
Che tu memeni ladoue or diceſti
ſi chio ueggia la porta diſanpietro
et color cui tu fai cotanto meſti135
Allor ſimoffe et io letenni dietro
[versione critica]
Ond’io per lo tuo me penso et discerno
che tu me sequi et io serò tua guida
e trarotte di qui per luogo eterno
115Ove udirai le disperate strida
vedrai li antichi spiriti dolenti
che la seconda morte ciascun grida
Et poi vedrai color che son contenti
nel fuoco perché speran di venire
120quando che sia alle beati genti
Alle quai poi se tu vorrai salire
anima fia ad ciò più di me degna
con lei te lassirò nel mio partire
Che quelo imperador che lassù regna
125per che fui ribellante alla sua leggie
non vol che ’n sua ciptà per me se vegna
Per tutte parti impera et quivi regge
quivi e la sua ciptà et l’alto seggio
o felice colui cu’ivi elegge
130Et io allui poeta io ti richeggio
per quello idio che tu non conoscesti
acciò ch’io fugga questo male et peggio
Che tu me meni là dove or dicesti
sì ch’io veggia la porta di san pietro
135et color cui tu fai cotanto mesti
Allor si mosse et io le tenni dietro
[versione diplomatica]
CANTO II. della p̃ma parte nelqual fa
prohemio alla prima cantica: Cioe alla p̃ma
p̃te dequeſto libro ſolamête et ĩqueſto cãto
tracta lautore come trouoe Virgilio ilquale
[versione critica]
CANTO II. della prima parte nel qual fa
prohemio alla prima cantica: Cioè alla prima
parte de questo libro solamente et in questo canto
tracta l’autore come trovoe Virgilio il quale
[versione diplomatica]
il fece ſicuro del cammino per le tre donne che dilui haueamo cúra nella corte delcielo.
tolleua lianimali che ſono interra
dalle fatighe loro e io ſo luno
Ma parechiąua aſoſtener laguerra
ſi del cammin et ſi della pietate5
che ritrarra lamente che non erra
O muſa o alto ingegno or maiutate
o mente che ſcriueſti cio chio uidi
qui ſi parra latua nobilitate
Io cominciai poeta che mi guidi10
guarda lamia uirtu ſelle poſſente
prima cha lalto paſlo tu mi fidi
Tu dici che di ſilaio il parente
corruptibile ancora adimmortale
ſeculo ando et fu ſenſibilmente15
Pero ſe lauerſario dogni male
corteſe fu penſando lalto effecto
cuſcir deuia dilui elchi elquale
Non pare indegno adbomo dintellecto
che fu dellalma roma et delſuo impero20
nel imperio ciel per padre electo
Loquale elquale auoler dir louero
fu ſtabilito per luloco ſancto
u ſiede il ſucceſſor del maggior piero
Per queſta andata onde lidai tu uanto25
inteſi coſe che furon cagione
diſua uictoria et del papale amanto
[versione critica]
il fece sicuro del cammino per le tre donne
che di lui haveamo cura nella corte del cielo·
O giorno se nandava at laere bruno
tolleva li animali che sono interra
dalle fatighe loro e io so luno
Ma parechiava asostener la guerra
5si del cammin et si della pietate
che ritrarra la mente che non erra
O musa o alto ingegno or maiutate
o mente che scrivesti cio chio vidi
qui si parra la tua nobilitate
10Io cominciai poeta che mi guidi
guarda la mia virtu selle possente
prima cha lalto passo tu mi fidi
Tu dici che di silvio il parente
corruptibile ancora ad immortale
15seculo ando et fu sensibilmente
Pero se laversario dogni male
cortese fu pensando lalto effecto
cuscir de via di lui el chi el quale
Non pare indegno ad homo dintellecto
20che fu dellalma roma et del suo impero
nel imperio ciel per padre electo
Lo quale el quale a voler dir lo vero
fu stabilito per lu loco sancto
vi siede il succesor del maggior piero
25Per questa andata onde li dai tu vanto
intesi cose che furon cagione
di sua victoria et del papale amanto
[versione diplomatica]
Andoui poi eluaſo delectione
per recarne comforto aquella fede
che principio allauia diſaluatione30
Maio perche uenirui ochil concede
io non Enea io non Paulo ſono
ne degno accio ne io ne altrilcrede
Per che sedeluenire io mabandono
temo che lauenuta nonſia folle35
ſe ſavio intende mei chi non ragiono
Et quale quei che diſuuol cio che uolle
et per nuoui penſieri cagnia propoſta
ſi che dalcominciar tutto ſi tolle
Tal mifecio inquella obſcura coſta40
perche penſando conſumai lampreſa
che fu nel cominciar cotanto toſta
Sio ben laparola tua inteſa
riſpuoſe del manganimo quel ombra
lanima tua e dauiltate offeſa45
Laqual molte fiate lomo ingombra
ſi che dornata impreſa lariuolue
come falſo ueder beſtia quandumbra
Da queſta tema accio che tu tiſolue
dirotti perchio uenni et quel cheinteſi50
nel primo punto che dite mi dolue
Io era intra color che ſon ſoſpeſi
et donna me chiamo beata et bella
tal che dicomandar io larichieſi
Lucean gliocchi ſuoi piu chella ſtella55
et cominciomi adir ſoaue epiana
conangelica uoce enſua fauella
[versione critica]
Andovi poi el vaso delectione
per recarne comforto a quella fede
che principio alla via di salvatione30
Ma io perche venirvi o chil concede
io non Enea io non Paulo sono
ne degno accio ne io ne altril crede
Per che se del venire io mabandono
temo che la venuta non sia folle35
se savio intende13 mei chi non ragiono
Et quale quei che di su vol cio che volle
et per nuovi pensieri cagnia proposta
si che dal cominciar tutto si tolle
Tal mi fecio in quella obscura costa40
perche pensando consumai lampresa
che fu nel cominciar cotanto tosta
Sio ben la parola tua intesa
rispuose del manganimo quel ombra
lanima tua e da viltate offesa45
La qual molte fiate lomo ingombra
si che dornata impresa la rivolve
come falso veder bestia quandumbra
Da questa tema accio che tu ti solve
dirotti perchio venni et quel che intesi50
nel primo punto che di te mi dolve
Io era intra color che son sospesi
et donna me chiamo beata et bella
tal che di comandar io la richiesi
Lucean gli occhi suoi piu chella stella55
et cominciomi a dir soave e piana
con angelica voce en sua favella
[versione diplomatica]
O anima corteſe mantouana
dicui lafama ancor nel mondo dura
et durera quantol moto lontana60
Lamico mio ma non della uentura
nella diſerta piaggia e impedito
ſi nelcamin che uolte per paura
Et temo che nonſia gia ſt ſmarrito
chimiſia tardi alſoccorſo leuata65
perquel chio dilui nelcielo udito
Ormuoui et colla tua parola ornata
et con cio che biſognia alſuo campare
laiuta ſi chio neſia conſolata
Io ſon beatrice che te faccio andare70
uegno diluoco oue tornar dilio
amor mi moſſe chemi fa parlare
Quando ſero denanzi alſegnor mio
dite me lodiro ſouente allui
tacette allora et poi cominciai io75
O donna deuirtu ſola percui
lumana ſpetie excede ogni contento
daquel ciel ca minor licerchi ſui
Tanto magrada eltuo comandamento
che lubidir ſegia me fuſſe tardi80
piu nonte uopo aprirmi eltro talento
Ma dimmi lacagion che non te guardi
delloſcender quagiu inqueſto centro
dallampio loco oue tornar tu ardi
Dache tu uoi ſaper cotanto adentro85
dirotti breue mente miriſpuoſe
per chio nontemo diuenir qua entro
[versione critica]
O anima cortese mantovana
di cui la fama ancor nel mondo dura
60et durera quantol moto lontana
Lamico mio ma non della ventura
nella diserta piaggia e impedito
si nel camin che volte per paura
Et temo che non sia gia si smarrito
65chi mi sia tardi al soccorso levata
per quel chio di lui nel cielo udito
Or muovi et colla tua parola ornata
et con cio che bisognia al suo campare
laiuta si chio ne sia consolata
70Io son beatrice che te faccio andare
vegno di luoco ove tornar disio
amor mi mosse che mi fa parlare
Quando sero denanzi al segnor mio
di te me lodiro sovente allui
75tacette allora et poi cominciai io
O donna de virtu sola per cui
lumana spetie excede ogni contento
da quelciel ca minor licerchi sui
Tanto magrada el tuo comandamento
80che lubidir segia me fusse tardi
piu non te uopo aprirmi eltuo talento
Ma dimmi lacagion che non te guardi
dello scender quagiu inquesto centro
dallampio loco ove tornar tu ardi
85Dache tu voi saper cotanto adentro
dirotti breve mente mirispuose
per chio nontemo divenir qua entro
[versione diplomatica]
Temer ſede deſole quelle coſe
channo potentia difar altrui male
delaltre no che non ſon pauroſe90
Io ſon fatta dadio {ua merce tale
che lacoſtra miſeria non me tange
ne fiamma deſto incendio non me aſale
Donna e gentil nelciel cheſi compiange
dequeſto impedimento ouio temando95
ſi che duro iudicio laſſu frange
Queſta chieſe lucia inſuo domando
ediſſe ora biſogna eltuo fedele
dite et io adte loracomando
Lucia nemica deciaſcun crudele100
ſimoſſe et uenne alloco douio era
cheme ſedia collantica rachele
Ediſſe beatrice loda dedio uera
che non ſuccorri quel chetamo tanto
cuſci perte della uolgara ſchiera105
Non odi ta lapieta del ſuo pianto
nonuedi tu lamorte chel combatte
ſula fiumana ouelmar non ha uanto
Almondo non fur mai perſone racte
adfar lor prode o ad fugir lor danno110
comio dopo tale parole facte
Venni qua giu delmio beato ſcanno
fidandomi deltuo parlar honeſto
chonora te et quei codito lanno
Poi che mebbe ragionato queſto115
gliocchi lucenti lagrimando uolſe
per che me fece deluenie piu preſto
[versione critica]
Temer ſede de sole quelle cose
channo potentia di far altrui male
90de laltre no che non son paurose
Io son fatta da dio sua merce tale
che la vostra miseria non me tange
ne fiamma de sto incendio non me asale
Donna e gentil nel ciel che si compiange
95de questo impedimento ovio temando
si che duro iudicio lassu frange
Questa chiese lucia in suo domando
e dise ora bisogna el tuo fedele
di te et io ad te lo racomando
100Lucia nemica de ciascun crudele
si mose et venne al loco dovio era
che me sedia collantica rachele
E disse beatrice loda de dio vera
che non succorri quel che tamo tanto
105cusci per te della volgara schiera
Non odi tu la pieta del suo pianto
non vedi tu la morte chel combatte
sula fiumana ovelmar non ha vanto
Al mondo non fur mai persone racte
110ad sar lor prode o ad ſugir lor danno
comio dopo14tale15 parole facte
Venni qua giu del mio beato scanno
fidandomi del tuo parlar honesto
chonora te et quei codito lanno
115Poi che mebbe ragionato questo
gli occhi lucenti lagrimando volse
per che me fece del venir piu presto
[versione diplomatica]
Et uenni adte ſi comella uolſe
dinanzi adquella fiera te leuai
che del bel monte elcorto andar titolſe120
Dung che e perche per che reſtai?
perche tanta uilta nelcore allecte?
perche ardire et francheza non hai?
Da poi che tai tre donne benedecte
curan dite nella corte del cielo125
elmio parlar tanto ben tempromecte
Quali fioretti dal noctorno gielo
chinati echiuſi et poi chel ſol limbianca
ſirizan tutti aperti illorſtelo
Tal me fecio dimia uirtute (tanca130
etanto buono ardire alcor miporſe
chi cominciai come perſona franca
Opiatoſa colei che meſuccorſe
et tu corteſe che ubidiſti toſto
allevere parole che te porſe135
Tu mai condiſſiderio elcor diſpoſto
ſi aluenire colle parole tuoe
chi ſon tornato nel primo propoſto
Orua chun ſol uolere demendue
tu duca tu ſegnor et tu maeſtro140
cuſi lidiſſi poi che moſſo fue
Entrai perlocamin alto et ſilueſtro
[versione critica]
Et venni ad te 16si comella volse
dinanzi ad quella fiera te levai
120che del bel monte el corto andar ti tolse
Dunque che e perche per che restai
perche tanta vilta nel core allecte
perche ardire et francheza non hai
Da poi che tai tre donne benedecte
125curan dite nella corte del cielo
el mio parlar tanto ben tempromecte
Quali fioretti dal noctorno gielo
chinati e chiusi et poi chel sol limbianca
si rizan tutti aperti illor stelo
130Tal me fecio di mia virtute stanca
e tanto buono ardire al cor mi porse
chi cominciai come persona franca
O piatosa colei che me succorse
et tu cortese che ubidisti tosto
135allevere parole che te porse
Tu mai con dissiderio el cor disposto
si al venire colle parole tuoe
chi son tornato nel primo proposto
Or va chun sol voler e demendue
140tu duca tu segnor et tu maestro
cusi li dissi poi che mosso fue
Entrai per lo camin alto et silvestro.
[versione diplomatica]
CANTO III nelqual tratta delaporta et delentrata delinferno et delfiume dacherõte dellapena dicoloro cheuiuettero ſanza ope difama degne. Et come eldemonio caron
[versione critica]
CANTO III· nel qual tratta de la porta et
de lentrata de linferno et del fiume da cheronte
della pena di coloro che vivettero sanza oper
di fama degne. Et come el demonio caron
[versione diplomatica]
litrae inſua naue e comegli parloe alautore Et tocca qui queſto uitio inperſona dipapa cileſtino:
perme ſiua neleterno dolore
perme ſiua tra laperduta gente
Iuſtitia moſſe ilmio alto factore
fecemi ladiuina poteſtate5
la ſomma ſapienzia elprimo amore
Dinanzi ame non fuor coſe create
ſe non eterne et io eterno duro
laſciate ogni ſperanza uoi chentrate
Queſte parole dicolore obſcuro10
uidio ſcripte alſommo duna porta
perchio maeſtro il ſenſo lor me duro
Et egli ame come perſona accorta
qui ſi conuien laſciar ogni ſoſpecto
ogne uilta conuien che qui ſia morta15
Noi ſiam uenuti alloco ouio to decto
che tu uedrai legenti doloroſe
canno perduto elben delintellecto
Et poi che laſua mano alla mia poſe
conlieto uolto ondio mi comfortai20
mi miſle dentro alleſecrete coſe
Quiui ſoſpiri pianti et alti guai
reſonauan perlaere ſanza ſtelle
perchio alcominciar nelagrimai
Diuerſe lengue orribile fauelle25
parole didolore accenti dira
uoci alte et fioche et ſon demã conelle
[versione critica]
li trae in sua nave e comegli parlo e al autore
Et tocca qui questo vitio in persona di papa
cilestino:·
per me si va neleterno dolore
per me si va tra la perduta gente
Iustitia mosse il mio alto factore
5fecemi la divina potestate
la somma sapienzia el primo amore
Dinanzi a me non fuor cose create
se non eterne et io eterno duro
lasciate ogni speranza voi chentrate
10Queste parole di colore obscuro
vidio scripte al sommo duna porta
perchio maestro il senso lor me duro
Et egli a me come persona accorta
qui si convien lasciar ogni sospecto
15ogne vilta convien che qui sia morta
Noi siam venuti al loco ovio to decto
che tu vedrai le genti dolorose
canno perduto el ben delintellecto
Et poi che la sua mano alla mia pose
20con lieto volto ondio mi comfortai
mi misse dentro alle secrete cose
Quivi sospiri pianti et alti guai
resonavan per laere sanza stelle
perchio al cominciar ne lagrimai
25Diverse lengue orribile favelle
parole di dolore accenti dira
voci alte et fioche et son de man con elle
[versione diplomatica]
Facean un tumulto ilqual ſagira
ſempre quel aer ſenza tempo tincta
come larena quando aturbo ſpira30
Et io chauia dorror lateſta cincta
diſſı maeſtro che e quel chiodo
et che gente che pare nelduolo ſia uincta
Et egli adme queſto miſero modo
tengo lanime triſte dicoloro35
che uiſſer ſenza fama eſenza lodo
Meſtiati ſono adquel captiuo coro
degliangioli che non fuoro ribelli
ne fuoro fedeli adio ma perſe fuoro
Cacciali iceli per non eſſer men belli40
nello profondo inferno lireceue
calcuna gloria irei aurebber delli
Etio maeſtro che e tanto greue
diſſio che lamentar lifa ſi forte
reſpuſe dicirolti molto breue45
Queſti non hanno ſperanza dimorte
elaloro cieca uita e tanto baſſa
chen uidioſi ſon dogni altra ſorte
Fama diloro ilmondo eſſer non laſſa
miſericordia et iuſtitia lideſdegna50
non ragionar dilor ma guarda et paſſa
Etio che riguardai uidi una inſegna
che girando correa tanto racta
che dogni puoſa me paria indegna
Et dietro liuinia ſilunga tracta55
digente che non hauerei creduto
che morte tanta nauiſſe diſfacta
[versione critica]
Facean un tumulto il qual sagira
sempre quel aer senza tempo tincta
come larena quando a turbo spira30
Et io chavia dorror la testa cincta
dissi maestro che e quel chiodo
et che gente che pare nel duolo sia vincta
Et egli ad me quello misero modo
tengo lanime triste di coloro 35
che visser senza fama e senza lodo
Mestiati sono ad quel captivo coro
degli angioli che non fuoro ribelli
ne fuoro fedeli a dio ma perse fuoro
Cacciali i celi per non esser men belli 40
nello profondo inferno li receve
calcuna gloria i rei avrebber delli
Et io maestro che e tanto greve
dissio che lamentar li fa si forte
respuse dicirolti molto breve 45
Quelli non hanno speranza di morte
e la loro cieca vita e tanto bassa
chen vidiosi son dogni altra forte
Fama di loro il mondo esser non lassa
misericordia et iustitia li desdegna 50
non ragionar di lor ma guarda et passa
Et io che riguardai vidi una insegna
che girando correa tanto racta
che dogni puosa me paria indegna
Et dietro li vinia si lunga tracta 55
di gente che non haverei creduto
che morte tanta navisse disfacta
[versione diplomatica]
Pocia chio nebbi alcun recognoſciuto
uiddi econobbi lombra dicolui
che fece peruilca logran refiuto60
Incontinente inteſi et certo fui
che quellera laſepta decactiui
adio ſpiacenti et animici ſuoi
Queſti ſciagurati che mai non fur uiuicoublar
erano ingnudi ſtimulati molto Blon65
damaſconi e daueſpe cheraniui bon
Elle rigauan loro diſangue eluolto
che miſchiato delagrime allor piedi
da faſtidioſi uermi era ricolto
Et poi cha riguardar oltre mediedi70
uidi gente allariua dum granfiume
perchio diſſı maeſtro ormi concedi
Che ſappa quali ſono equal coſtume
lifa ditrapaſſar parer ſipromte
comio diſcerno perlopoco lume75
Et egli adme lecoſe tifier conte
quando noi fermarin linoſtri paſſi
ſulla triſta fiumana dacheronte
Etio congliocchi uergnoſi ebaflı
temendo chel mio dir lifuſſe graue80
infin alfiume del parlar mitraſſe
Et ecco uerſo noi venir pernaue Sino
unuechio bianco perantico pelo
gridando guai ad uoi anime praue
Non ſperate mai ueder locielo85
io uegno permenarui allatra rica
nelle tenebre etterne incaldo egielo
[versione critica]
Pocia chio nebbi alcun recognosciuto
viddi e conobbi lombra di colui
che fece per vilta lo gran refiuto
Incontinente intesi et certo fui
60che quellera la septa de cactivi
a dio spiacenti et animici suoi
Questi sciagurati che mai non fur vivi
erano ingnudi stimulati molto
da masconi e da vespe cheran ivi
65Elle rigavan loro di sangue el volto
che mischiato de lagrime allor piedi
da fastidiosi vermi era ricolto
Et poi cha riguardar oltre me diedi
vidi gente alla riva dum granfiume
70perchio dissi maestro or mi concedi
Che sappa quali sono e qual costume
li fa di trapassar parer si promte
comio discerno per lo poco lume
Et egli ad me lecose ti fier conte
75quando noi fermarin li nostri passi
sulla trista fiumana da cheronte
Et io con gli occhi vergnosi e bassi
temendo chel mio dir li fusse grave
in fin al fiume del parlar mi trasse
80Et ecco verso noi venir per nave
un vechio bianco per antico pelo
gridando guai ad voi anime prave
Non sperate mai veder lo cielo
io vegno per menarvi allatra riva
85nelle tenebre etterne in caldo e gielo
Etu che ſe culti anima uiua
partiti da coteſti che ſon morti
ma poi che uiddichio non me partita90
Diſſe peraltra uia peraltri porti
uerrai adpiaggia non qui perpaſſare
piu leue legno conuien che te porti
El duca lui caron non te crucciare
uolli caſi cola doue ſe puote95
cio che ſeuuole et piu non dimandare
Allor fuor chete lelanoſe gote
al nocchier della liuida palude
che itorno alliocchi baueã difiamme rote
Ma quel anime cheran laſſe enude100
cangiar colore de battero identi
toſto chenteſer leparole crude
Biaſtimauan idio clor parenti
lumana ſpetie elluogo eltempo elſeme
dilor ſemenza et dilor naſcimenti105
Poi ſeraccolſer tutti quanti inſieme
forte piangendo allariua malvagia
catende ciaſcun homo che dio no teme
Caron dimonio conocchi dibragia
loro accennando tutti liracoglie110
batte colremo qualunqua ladagia
Come dautunno ſeleuan lefoglie
luna apreſſo dellatra finchel ramo
rendalla terra tutte leſue ſpoglie
Simile mente el mal ſeme dadamo115
gittanſı dequellito aduna aduna
come auciel fa perſuo rechiamo
[versione critica]
E tu che se custi anima viva
partiti da cotesti che son morti
ma poi che viddi chio non me partiva
Disse per altra via per altri porti
90verrai ad piaggia non qui per passare
piu leve legno convien che te porti
El duca lui caron non te crucciare
volsi cusi cola dove se puote
cio che se vuole et piu non dimandare
95Allor fuor chete le lanose gote
al nocchier della livida palude
che intorno alli occhi havean di fiamme rote
Ma quel anime cheran lasse e nude
cangiar colore debattero i denti
100tosto chenteser le parole crude
Biastimavan idio e lor parenti
lumana spetie el luogo el tempo el seme
di lor semenza et di lor nascimenti
Poi se raccolser tutti quanti insieme
105forte piangendo alla riva malvagia
catende ciascun homo che dio non teme
Caron dimonio con occhi di bragia
loro accennando tutti li racoglie
batte col remo qualunqua sadagia
110Come dautunno se levan le foglie
luna apresso dellatra finchel ramo
rendalla terra tutte le sue spoglie
Similemente el mal seme dadamo
gittansi de quel lito ad una ad una
115come auciel fa persuo rechiamo
Coſi ſenuanno ſu perlonda bruna
etauanti che ſien dila diſceſe
anche diqua nuoua ſchiera ſaduna120
Figluol mio diſſel maeſtro corteſe
quelli chemuoion nellira didio
tutti conuegnon qui dogni paeſe
Et pronti ſono atrapaſſar lorio
che ladiuina iuſtitia liſprona125
ſi chelatema ſiuolue indiſſio
Quinci non paſſa mai anima buona
et pero ſe caron dite ſilagna
ben puoi ſaper omai chel ſuo dir ſuona
Finito queſto labuoia campagna130
tremo ſi forte che dello ſpauento
lamente diſudor ancor mibagna
Laterra lacrimoſa diede uento
che baleno una luce uermiglia
laqual miuinſe ciaſcun ſentimento135
Et caddi come luom che ſonno pigla
[versione diplomatica]
CANTO IIII·nelquale moſtra delp̃mo cerchio dinferno luogo ditto limbo. Et qui tratta dellapena de non baptezzati. Et diua lenti huomini. Liquali moriro innanzi laue nimēto dicriſto et nõ conobbero debitamête idio et come criſto traſſe diğſto luogo multe anime:
un grave tuon ſichio mi riſcoſſi
come persona che per forza deſta
Et locchio ripuſato intorno moſſi
dritto leuato et fiſo riguardai5
per conoſcer lo loco douio foſſi
uero echen ſu la proda mi trouai
delaualle dabiſſo doloroſa
chen torno accogle dimfiniti guaui
Obſcura profondera et nebuloſa10
tanto che perficcar louiſſo alfondo
inon uidiſcernea alcuna coſa
Ordiſcendian quagiu nel cieco mondo
comincio el poeta tutto eſmorto
iſaro elprimo e tu ſarael ſecondo15
Ondio che delcolor mifui accorto
diſſi come uerrò ſe tu pauenti?
che ſuoli almio dubiar eſſere conforto?
Et egli adme langoſcia delle genti
che ſon quagiu neluiſo mi dipigne20
quella pietà che tu pertema ſenti
Andiam che lauia longa mi ſoſpigne
coſi ſimiſe et coſì mi fentrare
nel primo cinghio che labiſſo cigne
Quiui ſecundo cheo pera ſcoltare25
non auea pianto mai che diſoſpiri
chelaera eterna faceuan tremare
Et ciò aduenia di duol ſanza martiri
cauen leturbe cheran molto grandi
dinfanti et difemine et diuiri30
Elbuon maeſtro ad me tu non dimandi?
che ſpiriti ſon queſti che tu uedi?
oruo che ſappi innanzi che più andi
Che non peccaron eſeglianno mercede
35non baſta per che non ebbero bapteſmo
che parte della fede che tu credi
Et ſe fuor dinanzi alcriſtianeſmo
non adorar debitamente dio
et diqueſti cotal ſoniomedeſmo
40Per tal difecto non per altro rio
ſemo damnati et ſol ditanto offeſi
che ſenza ſpeme uiuemo indiſio
Guarduol miuenne alcor quando lointeſi
pero che gente dimolto ualore
45conobbi che inquii limbo eran ſoſpeſi
Dimmi maeſtro mio dimmi ſegnore
comincia io per uoler eſſer certo
diquella fede che uince ogni errore
uſcici mai alcuno o per ſuo merto
50o per altrui che poi foſſe beato
et quei chenteſe ilmio parlar coperto
Riſpuoſe io era nuouo inqueſto ſtato
quandio ciuidi uenire un poſſente
conſegna diuittoria coronato
55Traſſeci lombra del primo parente
dibel Tuo figlio et Quella dinoe
dimoyſe legiſta et ubidente
Abraham patriarcha et Dauid re
iſrael colpadre et coſuoi nati
60et con Rachaele percui tanto ſe
Et altri molti et feceli beati
et uo che ſappiè che dinanzi adeſſi
ſpiriti humani non eran ſaluati
Non laſciauan landar per chei diceſſi
65ma paſſauan laſelua tutta uia
Iaſelua dico diſpiriti ſpeſſi
Non era lunga anchor Ianoſtra uia
diqua dalſommo quadio uiddi unfocho
che hemiſperio ditenebre uincia
70Dilungi uerauamo anchor unpocho
ma non ſi chi non diſcerniſſi imparte
che orreuol gjente poſſedea quel luoco
O tu che honori ſcienza et arte
queſti chiſono canno cotanto honoranza?
75che dal modo dehaltri lidiparte?
Et quelli adme Ionorata nominanza
che dilor Tuona fu nella tua uita
grada acquila iriciel che ſi liauanza
Intanto uoce fu per me udita
80honorate laltiſſimo poeta
lombra ſua torna chera dipartita
Poi che lauoce fu reſtata et cheta
uidi quatro grandombre annoi uenire
ſembianza auean ne triſta ne lieta
85Luobon maeſtro comincio adire
mira collui conquella ſpada imano
che uien dinanzi atre ſi come ſire
Quelli e homero poeta ſourano
laltro e horatio fatyro che uene
90houidio elterzo et l lultim lucano
Pero che ciaſchun meco ſi couene
nel nome che ſono lauoce ſola
fannomi honore et dicio fanno bene
Coſi uidio adunar labella ſcola
diquel ſignor dellaltiſſimo canto
che ſoura lialtri comaquila uola
Da chebber ragionato inſieme alquanto
uolſerſi ame conſaluteuol cenno
elmio maeſtro ſorriſe detanto
Et piu donore ancora aſſai mifenno100
che ſimi fecer dellaloro ſchiera
ſi chio fui ſexto tracotanto ſenno
Cuſi andamo inſino alalumera
parlando coſe cheltacere e bello
ſiccomeral parlar cola douera 105
Giugnemo alpie dun nobile caſtello
ſette uolte cerchiato dalte mura
difeſo intorno dunbel fiumicello
Queſto paſſammo come terra dura
per ſette porte intrai conqueſti faui110
uenimmo imprato difreſca uerdura
Genti ueran conocchi tardi et graui
digrande auctorita nelor ſembianti
parlauan rado conuoci ſoaui
Traemoci coſi dallun decanti115
inluogo aperto luminoſo et alto
ſi che ueder ſi potean tutti quanti
Cola diritto ſoural verde ſmalto
mi fur moſtrati liſpiriti magni
che del ueder inme ſtello nexalto120
I uidi heletra conmolti compagni
traquai conobbi Hector et Enea
ceſare armato conliocchi grifagni
uidi camilla et Japantaſilea
125dalaltra parte et uidil relatino
che conlauina ſua figla ſedea
uidi quelbruto che caccio tarquino
lucretia lulia martia et cornigla
et Colo inparte uidil ſaladino
130Poi che innalzai unpoco piti lecigla
uidil maeſtro dicolor chefanno
ſeder tra filo ſofiea famigla
Tutti lomiran tutti bonor lifanno
qutui uidio focrate et piatone
135chenanzi alialtri più preſſo liſtanno
Democlito chel mondo accaſo pone
diogeneſ anaxagora et tale
empedocleſ Eraclito et zenone
Et uidil buono accoglitor delquale
140dia ſcoride dico et uidi orfeo
tulio almo et ſeneca morale
Euclide geometra et Tholomeo
auicenna ypocrate et Galieno
auerroiſ chel gran comento feo
145I non poſſo ritrar ditutti apieno
pero che ſimicaccia illunga tema
che molte uolte alfatto ildir uien meno
La ſexta compagnia indue ſiſcema
peraltra uia mimena ilſauio ducha
150fuor della queta nelaura che trema
Et uegno imparte oue none chelucha
Canto quinto nelqual moſtra del ſecundo
cerchio diferno et tratta delapena deluitio
dellaluſuria ipſona dipiu famoſi getil hôi
gui nelſecõdo chemen loco cighia
e táto piu dolor che pungie aguaia
Staua minos orribilmente et ringia
examina lccolpe nelentrata5
iudica et manda ſecondo cauinghia
Dico che quando lanima malnata
liuien dinanzi tutta ſi confeſſa
et quel conoſcitor delle peccata
Vede qual luogo dinferno et daeſſa10
cigneſi con lacoda tante uolte
quantūque gradi uuol che qui ſia meſſa
Sempre dinanzi allui neſtanno molte
uanno auicenda ciaſcuno aliuditio
dicono et odono et poi ſon giu uolte15
O tu che vieni aldoloroſo hopitio
diſe minos ame quando me uide
laſciando latto dicotanto offitio
Guarda comentre et dicui tu ti fide
non tinganni lampieza delentrare20
elduca mio allui: perche pur gride.
Non impedire loſuo fatale andare
uuolſi coſi cola doue ſi puote
cio cheſſi uuole et piu non dimandare
Or incomincian ledolenti note25
a farmıſı ſentire or ſon uenuto
ladoue molto pianto mi perquote
Io uenni inluogo dogni luce muto
che mugghia come fa mar pertempeſta
ſe da contrari uenti e combaptuto30
Labufera infernal che mai non reſta
mena liſpiriti conla ſua rapina
uoltando et percotendo limoleſta
Quando iungon dauanti allaruina
quiui laſtrida ilcompianto illamento35
beſtemiman quiui lauirtu diuina
Inteſi cha coſi facto tormento
enno dannati ipeccator carnali
che laragion ſonmettono altalento
Et come liſtornei neportan lali40
nel fretto tempo a ſchiera lunga epiena
coſi quel fiato liſpiriti mali
Diqua dila digiu diſu limena
nulla ſperanza licomforta mai
non che diſpoſa ma diminor pena45
Et come igru uan cantando lorlai
facendo inaere diſe langa riga
coſi uideo uenir traendo guai
Ombre portare daladetta biga
perchio diſſi maeſtro chi ſon quelle ?50
genti che laura nera ſigaſtiga ?
Laprima dicolor dicui nouelle
tu vuoi ſaper mi diſſe queſti allocta
fu imperadrice dimolte fauelle
Auicio deluſuria fu ſi rocta55
che libito felicito inſualegge
pertotie ilbiaſmo inche era condocta
Elle Semiramis dicui ſelegge
che ſuccedette anino et fu ſua ſpoſa
tenne laterra chel ſoldan corregge60
Laltre colei che ſanciſe amoroſa
et ruppe fede alcener deſiche
puoi e Cleopatras luxurioſa
Elena uedı percui tanto reo
tempo ſiuolſe et uedel grande Achille65
che conamore alfine combatteo
Vidi Paris triſtano et piu dimille
ombre moſtrommi et nominommi adito
camor dinoſtra uita dipartille
Poſcia chi ebbi ilmio doctore udito70
nomar ledonne antiche et caualieri
pieta mi prible et fui quali ſmarrito
lo cominciai maeſtro uoluntieri
parlerei aquei due chen ſieme vanno
et paion ſi aluento eller leggieri75
Et elli ame vedrai quando ſaranno
piu preſſo anoi et tu allor lipriega
perquel amor cheimena et quei ueranno
Si tolto comel uento annoi lipiega
muoui lauoce o anime affannate80
uenite anoi parlar ſaltri nol niega
Quali colombe dal diſio chiamate
conlali alzate et ferme aldolce nido
uegnon peralere daluoler portate
Cotali uſciro della ſchiera oue dido85
anoi uenendo perlaere maligno
ſi forte fu laffettuoſo grido
O animal gratioſo ét benigno
che uiſitando vai perlaere perſſo
noi che tignemo ilmõdo delfanguigno90
Se foſſe amico ilre del uniuerſo
noi priegheremo lui dela tua pace
puoi cai pieta delnoſtro mal peruerſo
Diquel che udire et che parlar te piace
noi udiremo et parlaremo auuoi95
mentre chel uento come fa citace
Siede laterra doue nata fui
fulla marina douelpo diſcende
per auer pace coi ſeguaci ſui
Amor calcor gentil ratto ſapprende100
mi preſe coſtui dela bella perſona
chemi fu tolta elmodo ancor moffende
Amor canullo amato amar perdona
mi preſe delcoſtui piacer ſi forte
che come uedi anchor non mabandona105
Amor conduſſe noi aduna morte
cayno attende cauita ceſpenſe
queſte parole dalor cifur porte
Dachio inteſi quelanime offenſe
chinai iluiſo et tantol tenni ballo110
fin chel poeta mi diſſe che penſe
Quandio riſpuoſi cominciai o laſſo
quanti dolci penſier quanto diſio
meno coſtoro aídoloroſo pallo
Puoi mi riuolſi alloro et parla io115
et cominciai Franceſca ituo martiri
alacrimar mi fanno triſto et pio
Ma dimmi altempo dedolci ſoſpiri ?
ache et come concedette amore ?
che conoſceſti idubioſi diſiri ?120
Et quella ame neſun maggior dolore
che recordarſi deltempo felice
nella miſeria et cio ſa iltuo doctore
Ma ſa conoſcer laprima radice
del noſtro amor tu ai cotanto effetto125
faro come colui che parla17 et dice
Noi leggiauamo un giorno perdiletto
dilancia lotto come amor loſtrinſe
ſoli erauamo et ſenzalcun ſoſpetto
Perpiu fiate liocchi ci ſoſpinſe130
quella lettura et ſcoloroci eluiſo
ma ſol un punto fu quel che ciuinſe
Quando leggemo eldiſiato riſo
eller bafiato dacotale amante
queſti che mai dame non fia diuiſo135
Labocca mi baſio tutto tremante
galeotto fu illibro et chi laſcripſe
quel giorno piu non uileggemo auante
Mentre cheluno ſpirito queſto diſſe
laltro piangea ſi che dipietade140
io uennimen coli comio moriſſe
Et cadi come corpo morto cade
CANTO ſexto nelqual moſtra delterzo cerchio diferno et tratta delpunimēto del uitio dellagola et maximamente inperſona duno fioretino chiamato ciacho icõfuſiõe ditatti buffoni tratta deldimoío cerbero et
Narra in forma dipredicere piu coſe adi ue nute ala cipta difiorenze:.
dinanzi alapieta didue cognate
che detriſtitia tutto mi confuſe
Noui tormenti et noui tormentati
mi ueggio intorno come chio mi moủa5
et chio mi uolua et come chio guati
Io ſono alterzo cerchio della pioua
eterna maladetta fredda et greue
regola et qualita mai non lenuoua
Grondine groſſa acqua tinta et neue10
perlaere tenebroſo ſi riuerſa
pute la terra che queſto receue
Cerbero fiera crudele et diuerſa
contre gole caninamente latra
ſoura lagente che quiue ſomerſa15
Liocchi a uermigli laboccha unta et arta
eluentre largo et unghiate lemani
graffia liſpiriti ingoia et diſquatra
Vrlar lifa lapioggia come cani
dellun delati fanno alaltro ſchermo20
uolgon ſi ſpeſſo imiſeri profani
Quando ceſchorſe cerbero ilgran vermo
lebocche aperle et meſtroce leſanne
non auea membro che teneſſe fermo
Loduca mio diſteſe leſue ſpanne25
preſe laterra et compiene lepugna
lagitto dentro alebramoſe canne
Quale quel cane abaiando agogna
et'18racqueta poi chelpaſto morde
che ſolo adiuorarlo intende et pugna30
Cotai ſi fecer quelle facce lorde
dellodemonio cerbero che trona
lanime ſi cheſer uorreber ſorde
Noi paſſauam ſu perlombre che adona
lagreue piogia et ponauan lepiante35
ſopralor uanita che par perſona
Elle giacean perterra tutte quante
fuor duna caſeder ſileuo ratto
chella uidde paſſar ſi dauante
O tu che ſe perqueſto inferno tracto40
midiſſe riconoſcemi ſe ſai
tu foſti prima chi diſfacto facto
Et io allei langoſcia che tu ai
forſe titira fuor delamia mente
ſi che non par chi tiuedeſſe mai45
Ma dimmi chi tu ſe chen ſi dolente
loco ſe meſſa et acoſi facta pena
che ſaltra et maggio nulla e ſiſpiacente
Et elli ame latua cipta che piena
dinuidia ſi che gia trabo cha ilſalto 1950
ſeco mitenne inlauita ſerena
Voi ciptadini michiamaſte ciaccho
per ladannoſa colpa delagola
come tu uedi alla pioggia mifiacho
Etio anima triſta non ſon ſola55
che tutte queſte aſimil pena ſtanno
per ſimil colpa et piu non fe porola
Io lireſpuoſi ciaccho iltuo affanno
mi peſa ſi calagrimar minuita
ma dimmi ſe tu ſai ache uerrano60
Liciptadini della cipta partita
falcun ne iuſto et dimmi lacagione
per che latanta diſcordia allalita
Et egli ame dopo lunga tentione
uerranno alſangue et laparte ſeluaggia65
cacciara laltra conmolta offenfione
Poi apreſſo conuien che queſta caggia
b colla forza dital che teſte piaggia
imfra tre ſoli et che laltra ſormonti
Alto terra lungo tempo lefronti70
tenendo laltra ſotto graui peſe
chome chi dicio pianga oche nadonti
luſti ſon due et nonuiſonno inteſi
fuperbia inuidia et auaritia fono
letre fauille canno icuori acceſi75
Qui puoſe fine alacrimabil ſono
et io allui anchor uo che menſegni
et che depiu parlar mi facci dono
Farinata elteghiaio che ſon20 ſidegni
iacopo ruſticucci arrigo elmoſca80
et lialtri calben ſar puofer lingegni
Dimmi oue ſono et ſa chio liconoſca
che grandiſſio miſtringie deſauere
fel ciel ladolcia olinferno latoſca
Et quelli ſon tralanime piu nere85
ſe tanto ſcendi la ipotrai tedere
diuerſe colpe giu ligraua alfondo
Ma quando tu ſarai nel dolce mondo
priegoti calameňte altrui mirechi
piu nontidico et piu non ti riſpondo90
Lidirici occhi torſe allora imbiechi
guardomi un pocho et poi chino lateſta
cadde coneſſa apar delialtri ciechi
El duca diſſe ame piu non ſi deſta
diqua del ſuono delangelica tromba95
quando uedra lanemicha podeſta
Ciaſcun reuedera latriſta tomba
ripiglera ſua carne et ſua figura
udıra quel chineterno rinbomba
Si trapaſſamo conſozza miſtura100
delombre et delapioggia apaſſı lenti
tocando unpocho lauita futura
Perchio diſſı maeſtro eſti tormenti
creſceranei dopo lagran ſentenza
o fier minori oſeran ſi cocenti105
Etegli ame ritorna atua ſcienza
che uuol quanto lacoſa e piu perfecta
piu ſenta ilbene coſi ladoglenza
Tutto che queſta gente ledecta
inuera perfection giamai nonuada110
dila piu che diqua eſſer aſpecta
Noi agirammo atondo quella ſtrada
parlando piu aſſai chi non redico
ueniemmo alpunto doue ſi digrada
Quiui trouamo pluto ilgran nemico
CANTO ſeptimo oue dimoſtra del qrto cerchio dinferno et alquanto delquinto. Et
qui pone lapena del 21deccato delauaritia·Et del uitio de prodigalitade·Et del demonio pluto et chee fortuna :
comincio pluto conlauoce chioccia
et quel ſauio gentil che tutto ſeppe
Diſſe perconfortarmi non tinoccia
latua paura che poder chegliabbia5
nonci terra loſcender queſta roccia
Poi ſiriuolſe aquelemfiata labbia
et diſſe taci maledetto lupo
conſuma dentro te conlatua rabbia
None ſanza cagion landare alcupo10
uuolſi nelalto ladoue michele
fe lavendetta delſuperbo ſtrupo
Quali daluento legonfiate uele
caggiono auolte poi che larbor fiaccha
tal cadde aterra la fiera crudele15
Coli ſcendemmo nella quarta lacca
pigliando piu deladolente ripa
chelmal delaniuerſo tutto inſacca
Ai Iuſtitia didio tante chi ſtipa
nuoue trauagle et pene quantio uiddi20
et perche noſtra colpa ſencſcipa
Come falonda laſoura cariddi
cheſſi frange conquella incui ſintoppa
coſi conuien che qui lagente riddi
Quiui uidi gente piu caltroue troppa25
et duna parte et daltra congrandurli
uoltando peſi perforza dipoppa
Percotienſi incontro et poſcia purli
ſi riuolgea ciaſcun uoltando aretro
gridando perche tieni et perche burli30
Coſi 22trouauam perlocerchio tetro
daogni mano alloppoſito punto
gridando ſi ancho loronto ſo metro
Poi ſuriuolgea ciaſchun quando era giūto
perlo ſuo mezo cerchio alaltra gioſtra35
et io cauea locor qua ſi compunto
Dilli maeſtro mio ormi dimoſtra
che gente queſta et ſe tutti fur cherci
queſti chercuti allaſiniſtra noſtra
Et elli adme tuti quanti fur guerci40
ſi dellamente inlauita primaia
che conmiſura nullo ſpendio ferci
Alai lauoce loro chiaro labaia
quãdo uegnono adue punti delcerchio
doue colpa contraria lidiſpaia45
Queſti fur cherci che nonan coperchio
piloſo alcapo et papi et cardinali
incui uſa auaritia ilſuo ſoperchio
Et io maeſtro traqueſti cotali
doureio ben riconoſcer alcuni50
che fuoro inmondi decoteſti mali
Et elli ame uano penſier aduni
la ſconoſcente uita chei fa ſozzi
adogni coſcienza or lifa bruni
Ineterno uerranno allidue cozzi55
queſti reſurgcranno delſepulcro
colpugno chiuſo e queſti coicrin mozzi
Mal dare et mal tener lomondo pulcro
atoltoloro et poſti aqueſta zuffa
qualella ſia parole non apulcro60
Or puoi ueder figliol lacorta buffa
deben che ſon commeſſi alla fortuna
perche lumana gente ſi rabuffa
Che tutto loro che ſotto laluna
et che 23ia fu dequeſte anime ſtanche65
none potrebbe farne24 poſar una
Maeſtro mio diſſio lui or mi di anche
queſta fortuna deche tu mi tocche
che e che iben delmondo aſi trabranche
Et elli adme ocreature ſciocche70
quanta ignoranza e quella che uoffēde
or uoi che tu mia ſentenza nembocche
Colui locui ſauer tutto traſcende
fece liceli et dielor chi conduce
ſi cogni parte adogni parte ſplende75
Diſtribuendo ugualmente laluce
ſimilmente alıſplendor mondani
ordino general miniſtra et duce
Che permutaſſe atempo liben uani
digente ingente et duno inaltro ſangue80
oltre ladifenſion diſenni humani
Percuña gente impera et altra langue
ſeguendo logiuditio dicoſtei
che 25occulto come inerba langue
Voſtro ſauer nona contraſto allei85
queſta prouede iudica et perſegne
ſuo regno come illoro lialtri dei
Le ſue permutation non anno triegue
neceſſita lefa eſſer ueloce
Ti ſpeſſo uien chi vicenda conſegue90
Queſte colei che tanto poſta incroce dil
pur dacolor chelle dourien dar lode
dandole biaſmo atorto et mala uoce
Ma ella ſe beata et cio non ode
conlaltre prime creature lieta95
uolue ſua ſpeta let beata ſi gode
Or diſcendiam omai amaggior pieta
gia ogni ſtella cade che ſaliua
quando mi moſſi eltorppo ſtar ſideta
Noi ricidemo ilcerchio alaltra riua100
ſouruna fonte che bolle et riuerſa
per un foſſato che dallei deriua
Lacqua era buia aſſai piu che perſa
et noi incompagnia delonde bige
entramo giu peruna uia diuerſa105
26 Inlapalude ua 27conome tige
queſto triſto ruſcel quande diſceſo
alpie delemaligne piagge grige
Ee io che demirare ſtaua inteſo
uidi gente fangoſe inquel pantano110
ignude tutte et conſembiante offeſo
Queſti ſi percotean non pur conmano
ma conlateſta colpetto et coipedi
troncando ſi codenti abrano abrano
Lobuon maeſtro diſſe figlio or uedi115
lanime dicolor cui uinſe lira
et anche uo che tu percerto credi
Che ſotto lacqua agente che ſoſpira
et fanno pullular queſtacqua alſummo
come locchio ti dice uche ſagira 120
Fitti nellimo dicontriſti fummo
nellaere dolce che dalſol ſallegra
portando dentro accidioſo fummo
Orciatriſtiam nella belletta negra
queſtinno ſigorgoglian et nella ſtrozza 125
che dir nol polſon comparola integra
Corigirammo della lorda pozza
grandarco tralla récca elmezzo
cõgliocchi uolti achi delfango ingozza
Venimo alpie della 28ripa alda ſezzo 130
Canto octauo oue tratta del quíto cerchio diferno et alquãto delfeptimo et delapena delpeccato delira marimamente inperſona duno caualiere fiorentino chiamato miſſer Philipo argenti. Et qui tratta del dimonio flegias et delpalude dıſtige et ilperuenire alacipta din ferno detta dite :
che noi foſſimo appie delalta torre
gliocchi noſtri andar ſuſo alacima
Per due fiamette chei uedemo porre
et unaltra dalunghi render cenno5
tanto capena il potea locchio torre
Et io mi uolſı almar detuttol ſenno
diſſi queſto che dice et che riſponde ?
quelaltro foco e chi ſon quei chelfenno ?
Et elli adme ſuperle ſucede onde10
gia ſchorgier puoi quello che ſaſpettare
ſel fummo delpantan nolti naſchonde
Corda non pinſe mai daſe ſaietta
che ſi correſſe uia perlaere ſnella
comio uidi una naue piccholeta15
Venir perlacqua uerſo nuoi inquella
ſottol gouerno dun ſol galeoto
che gridaua orſe giunta anima fella
Flegias flegias tu gridi auoto
diſſe lomio ſegnore aqueſta uolta20
piu non ciaurai che ſol paſſando illotto
Quale colui che grande inganno aſcolta
chelli ſia fatto et puoi ſene rammarcha
feceſi flegias nellira accolta
Loduca mio diſceſe nella barcha25
et puoi mi fece intrar appreſſo lui
et ſol quando fui dentro parue carcha
Toſto chel ducha et io nelligno fui
ſecando ſeneua lanticha prora
dellacqua piu che non ſuol conaltrui30
Mentre nuoi corrauam lamorta gora
dinanzi miſi fece un pien difango
et diſſe chi ſe tu che uieni anzora ?
Et io allui ſi uegno non rimango
ma tu chi ſe che ſi ſi fatto brutto ?35
riſpuoſe uedi che ſo un che piango
Et io allui compianger et conlutto
ſpirito maledetto teremani
chio ti conoſco anchor ſi lordo tutto
Allora ſteſſe allegno ambo lemani40
perchel maeſtro acchorto loſoſpinſe
dicendo:ua coſta conlialtri cani
Locollo puoi colle braccia mi cinſe
baſiommiluolto et diſſe:alma ſdegnoſa
benedetta colei chente ſianſe45
Que fu almondo perſona argolgloſa
bonta non e che ſua memoria fregi
coſi ſe lombra ſua qui furioſa
Quanti ſi tengono or laſſu gran regi
29 che ſtaranno come porci imbrago50
diſſe laſciando orribil'diſpregi
Et io maeſtro molto ſarei uago
diuiderlo atuffar inqueſta broda
prima che nuoi uſciſſimo dellago
Et elli ame auanti che laproda55
ti ſi laſci ueder tu ſarai ſatio
dital diſio conuien che tu goda
Dopo cio pocho io uiddi quello ſtratio
far dicoſtui alefangoſe gente
che idio anchor nelodo enereógratio60
Tutti gridauano a Filippo argenti
elfiorentino ſpirito bizzarra
inſe medeſmo ſi uoluea coidenti
Quiuil laſciamo che piu none narro
ma nellorecchie mi percoſſe un duolo65
perchio auanti intento locchio ſbarro
Lobuon maeſtro diſſe omai figli uolo
ſapreſſa lacipta canome dite
coi grandi ciptadini col grande ſtuolo
Et io maeſtro gia le ſue miſchite70
laentro certe nellaualle cerno
uermigle come ſe difoco uſcite
Fuſſero et ei midiſſe ilfoco eterno
chentro laffoca ledemoſtra roſſe
come tu dedi inqueſto baſſo inferno75
Noi purgiugnemo dentro alalte foſſe
che uallan quella terra ſconſolata
lemura meparean che ferro foſſe
Non ſanza prima far grande agirata
uenimmo imparte doue elnocchier forte80
uſcitice grido qui e lentrata
Iuidi piu dimille inſule porte isognoni
daciel piouuti che ſtizzoſamente
dicean chie coſtui che ſanza morte ?
Va perloregno della morta gente luido85
elſauio mio maeſtro fece ſegno
diuoler lor parlar ſecretamente
Allor chiuſer unpoco elgran diſdegno
et diſſer uien tu ſolo et quei ſenuada
che ſi ardito entro perqueſto regno90
Sol ſi ritorni perlafolle ſtrada
pruoui ſeſa che tu qui rimarrai
che glai ſcorta ſibuia contrada
Penſa lector ſio miſcomfortai
nel ſuon delle parole maladectele95
che non credetti retornarci mai
Ocaro ducha mio che piu diſecte
uolte mai ſicuta renduta et tracto
daltro periglo chencontro miſtecte
Non mi laſciar diſſio coſi diſfatto100
et ſel paſſar piu oltre ce negato
ritrouiam lorme noſtre inſieme ratto
Et quel ſignor che li mauea menato
midiſſe non temer chel noſtro paſſo
nonci puotorre alcun datal nedato105
Maqui mattendi et loſpirito laſſo
conforta et ciba diſperanza buona
chi non te laſciro nelmondo baſſo
Coſi ſenua et quiui mabandonano
lodolce patre et io remango inforſe110
che ſi et no nel capo mitenziona
Vdie non potti quello ca lor porſe
ma ei non ſtette la conelli guari
che ciaſcun dentro apruoua ſiricorſe
Chiuſer leporte quei noſtri auerſari115
nel pecto almio ſegnor che fuorrimaſe
et reuolſeli ame compaſſı rari
Liocchi allaterra et lecigla avea raſe
dogni baldanza et dicea neſoſpiri
chi ma negate ledolenti caſe ?120
Et ame diſſe tu perchio madiri
non ſbigottir chio uincero laproua
qual caladefenſion dentro ſagiri
Queſta lor traccotanza none noua
chegia luſaro ad me in ſecreta porta125
laqual ſanza ſerrame ancor ſitroua
Sopreſſa uedeſtu laſcripta morta
et gia diqua dallei diſcende leita
paſſando perlicerchi ſanza ſcorta
Tal che perlui ne fia laterra aperta130
Canto nono oue dimoſtra ilmalageuole en traméto alſexto cerchio dinferno et qui del letre furie infernali fitracta et dichiara Virgilio adante una queſtiõe et rendelo ſicuro dicendo ſe eſſeruiſtato dentro altra fiata:-
ueggiédo il duca mio tornar íuolta
piu toſto dētro illuo nouo riſtrinſe
Attento ſifermo comebuom caſcolta
che locchio non potea menar alunga5
perlaere nero et perlanebbia folta
Purannoi conuerra uincer lapunga
comincio elſenon tal neſofferſe:
oquanto tarda adme caltri qui giunga
lo uiddi ben ſi come ei ricoperſe10
il cominciar conlaltro che poi uenne
che far parole ale prime diverſe
Ma non dimen paura ilſuo dir dienne
perchio traeua laparola troncha
forſe apeggior ſentenza che non tenne15
In queſto fondo delatriſta concha
diſcende mai alcun delprimo grado
che ſol perpena la ſperanza cionca
Queſta queſtion fecio et quei dirado
incontra miriſpuoſe che denai20
faccial cạmmin alcun perqualio uado
Vero e caltra fiata qua giu fui
congiuato daquel bericon cruda
che richiamaua lombre acorpi ſui
Dipoco era dime lacarne nuda25
chella mi fece entrar dentro quel muro
per trarne unſpirito delcerchio digiuda
Quelle il piu baſſo loco elpia obſcuro
el piu lontan dalciel che tutto gira
ben ſol cammin pero tefa ſicuro30
Queſta palude chel gran puzzoſpira
cinge dintorno lacipta dolente
u non potemo entrare omai ſanzira
Et altro diſſe ma nollo amente
pero che locchio mauea tutto tratto35
uer lalta torre alla cima rouente
Doue inunponto fuor diritte ratto
tre furie infernali deſangue tinte
che membra femenile aueno eatto
Et con idre uerdiſſime eran cinte40
ſerpentelli Ceraſte aueano percrine
onde lefiere tempie erano auinte
Et quei cheben conobbe lemiſchine
della regina dello eterno pianto
guarda midiſſe leferoci trine45
Queſte megiera dalſiniſtro canto
quella che piange daldextro e alecto
teſifone nelmezo et tacque atanto
Collungie ſifendea ciſcunal petto
batteanſı apalme et gridatan ſialto 50
chio miſtrinſi alpoeta perſoſpetto
Venga meduſa ſilfarin deſmalto
gridauan tutte riguardandoingiuſo
mal non tengiamo inteſeo laſſalto
Volgitin dietro et tienil uiſo chiuſo55
che ſelgorgon ſimoſtra er tal uedeſſe
nulla ſarebbe ditornar mai ſuſo
Coſi diſſel maeſtro et egli ſteſſo
miuolſe et non ſitenne alle mie mani
che conleſue ancor non mi chiudeſſi60
Ouoi cauete lintellecti ſani
mirate la doctrina che ſaſconde
ſottolelame deliuerſi ſtrani
Et gia uenia ſuperle torbide onde
un fracaſſo dun ſuon pien diſpauento65
perche tremauano ambendue leſponde
Nonaltrimenti facto che dun uento
impetuoſo perli auerſt ardori
che fier la ſelua et ſenza alcun ractento
Lirami ſchianta abarte et porta fuori70
dinanzi polueruſo ua ſuperbo
et fa fuggir lefiere et lipaſtori
Liocchi miſciolſe et diſſe ordriza ilnerbo
deluiſo ſuper quella ſchiuma antica
perindi oue quel fumo e piu acerbo75
Come lerane innanzi alla nemica
biſcia perlacqua ſidileguan tutte
fin calaterra ciaſcuna ſabica
Vidio piu dimille anime diſtrutte
fugir coſi dinanzi aduncalpaſſo80
paſſaua ſtige colle piante aſciutte
Daluolto rimouea quel aere graſſo
menando laſiniſtra innanzi ſpeſſo
et ſol diquel angoſcia parea laſſo
Ben maccorſió chegliera daciel meſſo85
aolſimi almaeſtro et quei feſegno
chi ſteſſi cheto inchinaſſi adeſſo
Ai quanto miparea pien didiſdegno
uenne alaporta et conuna uerghetta
laperſe che nonuebbe alcun ritegno90
O cacciati delciel gente diſpecta
comincio elli inſuloribel ſoglia
onde ta oltracotanza inuoi ſanletta ?
Per che ricalcitrate aquella uoglia
acui non puo ilfine mai eſſer mozzo ?95
et che piu uolte ua creſciuta doglia ?
Che gioua nelle fata dar dicozzo ?
cerbero uoſtro ſeben uericorda
ne porta ancor pelato ilmento elgozzo
Poi ſiriuolſe perlaſtrada lorda100
et non fe matto anoi mafe ſembiante
duomcui altra cura ſtringa et morda
Che quella dicolui che glie dauanto
et noi mouemo lipiedi inuerlaterra
ſicuri appreſſo leparole ſancte105
Dentro lientramo ſenza alcuna guerra
et io cauea dereguardar diſſio
la condition che tal forteza ſerra
Comio fui dentro locchi intorno inuio
et ueggio adogni man grande conpagna110
piena diduolo e ditormento rio
Si come adarli oue rodano ſtagna
ſi come apola preſſo delcarnaro
chitalia chiude et ſuoi termini bagna
Fanno iſepulcri tutti illuocho uaro115
coſi faceuan quiui dogni parte
ſaluo chel modo uera piu amaro
Che tralliauelli fiamen erano ſparte
perlequale eran ſi del tutto acceſi
che ferro qui non chiede uerunartte120
Tutti lilor coperchi eran ſoſpeſi
et fuor noſciuan ſi duri lamenti
che ben parien dimiſeri et doffeſi
Et io maeſtro qua ſon quelle genti
che ſeppellite dentro daquel arche125
ſi fan ſentire conlıſoſpir dolenti
Et egli ame qui ſon libereſi arche
conlor ſeguaci dogni ſepta et molto
piu che non credi ſon letombe carche
Simile qui conſimile e ſepulto130
et monimenti ſon piu et men caldi
et poi calaman dextra ſifouolto
Paſſamo tramartiri et lialtri ſpaldi
Canto decimo. oue tracta delſexto cerchio dinferno etdellapena delliheretici e iforma dindouinare iperſona dimiſſer farinata p̃di cente molte coſe. Et dequelle cheauennero adante. Et ſolue una queſtione:
tralmuro dellaterra et limartiri
lo mio maeſtro et io dopo leſpalle
O uirtu ſomma che perliempi giri
miuolui cominciai comacte piace5
parlami et ſodeſfami aimie diſiri
Lagente che pérli ſepulcri giace
potrebbeſi uedergia ſon leuati
tutti coperchi et neſſun guardia face
Et quelli ame tutti ſeran ſerrati10
quando de ioſaffat qui torneranno
coi corpi che laſſu anno laſciati
Suo cimiterio da queſta parte anno
con Epicuro tucti ſuoi ſeguaci
chel anima colcorpo morta fanno15
Pero alla dimanda che mi faci
quincentro ſatiſfacto ſara toſto
et aldiſio ancor che tu mitaci
Et io buon duca non tegno ripoſto
adte micore ſe non perdicer poco20
et tu mai non purmo acio diſpoſto
Otoſco che perlacipta delfoco
uiuo tenuai coſi parlando honeſto
piacciati direſtar inqueſto loco
Latua loquela tifa manifeſto25
diquella nobil patria natio
alaqual forſe fui troppo moleſto
Subitamente queſto ſuono uſcio
duna dellarche uero macoſtai
temendo unpoco piu alduca mio30
Et elmidiſſe uolgiti chefai ?
uedi la farinata che ſe dritto
dalla cintola inſu tuttol uedrai
Io auea gia ilmio uiſo nel ſuo fitto
et elſergea colpetto et conlafronte35
comaueſſe linferno ingran diſpetto
Et lanimo ſe mani del duca etpronte
mipinſer traleſepulture allui
dicendo leparole tue ſtenconte
Comio alpie della ſua tomba fui40
guardomi unpoco et poi quaſi ſdegnoſo
midomando:chi fuor limaggior tui
Io chera dubedir deſideroſo
non lilcelai matutto lilaperſi
ondei leuo lecglia unpoco inſuſo45
Poi diſſe fieramente fuoro aduerſi
ame et amie primi et amic parte
ſi che perdue frate lidiſperſi
Se fur cacciati ei tornar dogni parte
riſpuoſto lui luna et laltra fiata50
ma ivoſtri non appreſer ben quelarte
Allor ſurſe alauiſta ſchoperchiata
unombra longo queſto infın almento
credo che ſera inginocchie leuata
Dintorno miguardo come talento55
aueſſe diueder ſaltri era meco
et poi chel ſuſpiccar fu tutto ſpento
Piangendo diſſe ſe perqueſto cieco
carcere uai peraltezza dingegno
mio figlo oue et perche none teco ?60
Et io allui dame ſteſſo non uegno
colui catende la perqui mimena
forſe cui guido uoſtro ebbe adiſdegno
Leſue parole elmodo della pena
mauean dicultui gia eletto ilnome65
pero fu lariſpoſta coſi piena
Diſubito drizzato grido come ?
diceſti elli ebbe? non uiuelli ancora ?
non fiere liocchi ſuoi lodolce lume ?
Quando ſaccorſe dalcuna dimora70
che io facea dinanzi alariſpoſta
ſupin ricaddi et piu non parue fora
Ma quel altro magnanimo acui poſta
riſtato mera non muto aſpecto
ne moſſe collo nepiego ſua coſta75
Et ſe continuando alſuo detto
ſelli aquellarte diſſe male appreſa
cio mitormenta piu che queſto lecto
Ma non cinquanta uolte fia racceſa
lafaccia delladonna chequi regge80
che tu ſaprai quanto quel arte peſa
Et ſe tu mai neldolce mondo regge
dimmi per che quel populo e ſiempio ?
incontra imiei inciaſcuna ſua legge ?
Ondio allui loſtratio elgrande ſcempio85
che fece larbia cholorata inroſſo
tali oration fa far nelnoſtro tempio logo
Poi chebbe ſoſpirato elcapo moſſo
accio non fu io 30ſolo necerto
ſanza cagion conlialtri ſarei moſſo90
Ma fu io ſolo lodoue ſofferto
fu perciaſcun ditorre uia fiorenza
colui che la difeſi auiſo aperto
De ſeripoſi mai uoſtra ſemenza
pregai io lui ſoluetemi quel nodo95
che qui ainuiluppata mia ſentenza
Elpar che uoi ueggiate ſeben odo
dinanzi quel cheltempo ſeco aduce
et nel preſente tenete altro modo
Noi ueggiam come quel camala luce 100
lecoſe diſſe che ne ſon lontano
cotanto amor neſplende elſummo duce
Quando ſappreſſano oſono tutto e uano
noſtro intellecto:et ſaltri nonci aporta
nulla ſapem diuoſtro ſtato humano.105
Pero comprender puoi che tutta morta
fia noſtra conoſcenza da quel punto
che del futuro fia chiuſa laporta
Allor come dimia colpa compunto
diſſio ordirete aquel caduto110
chel ſuo nato e conuui ancor congiunto
Et ſio fui dinanzi ala riſpoſta muto
fateli aſaper chelfici che penſaua
gia nellerror che macete ſoluto
Et gia ilmaeſtro mio mirechiamaua115
perchio pregai loſpirito piu auaccio
che midiceſſe chi conlui ſtaua
Diſſeme qui compiu dimille giaccio
quadentro elſecundo Federicho
elcardinale et delialtri mitaccio120
Indi ſaſcoſſe etio inuer lanticho
poeta uolſi epaſſı ripenſando
aquel parlar chemi parea nemicho
Egli ſimolle et poi coſi andando
midulle perche ſetu ſi ſmarrito ?125
et io liſodeſfeci alſuo dimando
Lamente tua conſerui quel che udito
a contrate ne comanda quel ſaggio
et ora attendi qui et drizzol dito
Quando ſarai dinanzi aldolce raggio130
diquella ilcui bellocchio tutto uede
dalei ſaprai ditua uita iluiaggio
Apreſſo tolſe aman ſiniſtra il piede
laſciamo ilmuro et gimo inuerlomezo
perunſentier cauna ualle fiede135
Chen fin laſſu facea ſpiacer ſuo lezo
Canto undecimo oue tracta ditre cierchi di diſotto dinferno Et diſtingue dellegeti che dentro uiſono punite. Et che quiui piu che altroue. Et ſolue una queſtione
che facea gran pietre rotte incerchio
uenimo ſopra piu crudele ſtipa
Et quici perlorribile ſoperchio
delpuzo chel profondo abiſſo gitta5
ciraccoltato indietro adun coperchio
Dun grande auello ouio uidi una ſcripta
che dicea Anaſtaſio papa guardo
loqual traſſe fortin della via dritta
Lonoſtro ſcender conuien eller tardo10
ſi che ſauſi impria unpoco ilſenſo
altriſto fiato et poi non fia riguardo
Coſil maeſtro et io alcun compenſo
diſſio lui truqua chel tempo nonpaſſi
perduto et elli wedi che accio penſo15
Figluol mio dentro dacoteſti ſaſſi
comincio poi adir ſon tre cerchietti
digrado ingrado come quei che laſſı
Tutti ſon pieni diſpiriti maladetti
ma perche poi tebaſti pur lauiſta20
intendi come et perche ſon coſtretti
Dogni malitia codio inciel acquiſta
iniuria elfine et ogni fin cotale
oconforza oconfrode altrui contriſta
Ma perche frode e delhuom ppio male25
piu ſpiace adio et pero ſtan diſotto
lifrodolenti et piu dolor liaſſale
Deuiolenti ilprimo cerchio etutto
ma perche ſifa forza atre perſone
intre giorni e diſtinto et conſtrutto30
Adio aſe alproximo ſipone
far forza dico inloro et inlorcoſe
comuderai conaperta ragione
Morte per forza et ferute doglioſe
nel proximo ſidanno et nel ſuo auere35
rutine incendi et tollette dannoſe
Hodii bomicidii et ciaſcun che malfiere
guaſtatori et predoni tutti tormenta
logiron primo perdiuerſe ſchiere
Pote bomo auere inſe man uiolenta40
et ne ſuoi beni et pero nelſecondo
giron conuien che fanzapro ſipenta
Qualunque priua ſe deluoſtro mondo
biſcazza et fonde la ſua facultate
et piange la doueſſer deiocondo45
Puoſſi far forza nella deitate
colcor negando et beſtemiando quella
et ſpregiando natura et ſua bontate
Et pero lominor giron ſuggella
del ſegno fuo et fogdoma et caorſa50
et chi ſpregiando idio colcor fauella
Lafrode ondogni conſcienzia e morſa
puo luomo uſare incolui chinlui ſifida
et inquel che fidanza non imborſa
Queſto modo direto parcuccida55
pur louinco damor che fa natura
onde nelcerchio ſecondo ſannida
Ipocreſia luſinghe et chi a factura
falſita ladroreccio et ſimonia
ruffian baratti et fimile lordura60
Perlaltro modo quel amor foblia
che fa natura et quel che poi agiunto
diche lafede [petial ſicria
Onde nelcerchio minor ouel punto
delluniuerſo inſu che dite ſede65
qualunque trade ineterno et conſunto
Et io maeſtro aſſai chiara procede
latua regione et aſſai ben diſtingue
queſto baratro elpopol poſſiede
Ma dimmi quei dellapalude pingue70
che mena iluento et che bapte lapioggia
et che fincontrā conli aſpre lingue
Perche non dentro delacipta roggia ?
ſonei puniti ſedio glia innira
et ſe nonlia perche ſono atal foggia ?75
Et egli ame perche tando delira ?
diſſe longegno tao daquel che ſole ?
ouer lamente doue altroue mira ?
Nonti rimembra diquelle parole
conlequai latua etica pertracta80
letre deſpoſition chelciel nonuole
Incontinentia malitia et lamacta
beltilitade et come incontinenza
p̣eṛọ mẽ dio offede et mẽ biaſmo acacta
Se tu riguardi ben queſta ſentenza85
etrechite alamente chi ſon quelli
che fu difuror ſoſtegnon penitenza
Tu vedrai ben perche daqueſti felli
fian dipartiti et perche men crucciata
ladiuina uendetta limartelli90
O rol che ſani ogni viſta turbata
tu mi contenti ſi quando tu ſolui
che non men che ſauer dabiar magrata
Ancora unpoco indietro tiriuolui
diſſio ladoue di calcia offende95
ladiuina bontate elgroppo ſolui
Philoſophia midiſſe achi latende
nota non pure innuna ſola parte
come natura loſuo corpo prende
Dal diuino intellecto et daſua arte100
et ſe tu ben latua fiſica note
tu troucrai non dopo molte carte
Che larte uoſtra quella quanto pote
ſegue comel maeſtro fa ildiſcente
ſi che noſtra arte adio quaſi e nepote105
Daqueſte coſe ſetu tirechi amente
logeneſi dalprincipio conuene
prender ſua figla et auanzar lagente
Et perche luſuriere altra uia tene
perſe natura perlaſua ſeguace110
diſpregia poi chinnaltro pon laſpene
Ma ſeguimi oramai chel gir mipiace
che peſci guizzan ſuperlorizonta
elcarro tutto ſoural coro giace
Elbalzo uia la oltra ſe diſmonta115
Căto xii tracta deldiſcēdimēto nelſeptimo cerchio dinferno et dellepene diquegli che fecero forza inpſona detirāni Et qui tracta diminotauro e delfiume delſangue et come puno cētauro furono ſcorti e guidati ſicuri oltre ilfiume:
uenimo alpeſtro et pquelchiuerãco
tal cogni uſta neſarebbe ſchiua
Quale quella ruina che nelfianco
diqua datrentro ladiſce percoſſe5
opertremuoto operſoſtegni manco
Che dacima delmonte onde ſimoſſe
alpiano e ſi laroccia diſcoſceſa
chalcuna uia darebbe achi ſu ſoſſe
Cotal dıquel burrato era laſceſa10
enſu lapunta della rocta laccha
limfamia dicreti era diſteſa
Che fu concepta nelafalſa uaccha
et quando uide noi ſeſteſſo morſe
ſiccome quei cui lira dentro fraccha15
Loſauio mio inuer lui grido forſe
tu credi che qui ſialduca dathene
che fu nel mondo lamorte tiporſeloup
Partiti beſtia che queſti non uene
amaeſtrato dalla tua ſorella20
ma uaſſı perueder leuoſtre pene
Quale quel toro che ſi ſlaccia inquella
cariciüto gia ilcolpo mortale
che gæ non fa maqua et laſaltella
Vidio lominotauro far cotale25
et quel accorto grido corri aluarco
mentre chenfuria e bon che tu ticale
Coſi prendemo uia giu perloſcarco
diquelle pietre che ſpeſſo mouienſi
focto mie piedi perlonouo carco30
Io gia penſandoret quei diſſe tu penſi
forſe in queſta ruina che guardata
daquel ira beſtial chiora ſpenſi
Orto che ſappi calaltra fiata
chi diſceſi quagiu nelbaſſo inferno35
queſta roccia nonera ancor caſcata
Ma certo poco pria ſeben diſcerno
che ueniſſe colui che lagran preda
leuo adite delcerchio ſuperno
Da tutte parte lalta ualle feda40
tremo ſi chio penſai cheluniverſo
ſentiſſe amor perloqual e chi creda
Piu uolte ilmondo incaos conuerſo
et inquel punto queſta uecchia roccia
qui et altroue talfece riuerſo45
Ma ficca liocchi aualle che ſaproccia
lariuiera delſague inlaqual bolle
qual che peruiolenza inaltrai noccia
Ocieca cupidigia ria et folle
che ſi ceſproni nellauita corta50
et nel eterna poi ſimal cimmolle
lo uidi unanpia foſſa inarco torta
come quella che tuttol piano abraccia
ſecondo cauea detto lamia ſcorta
Et tralpie dellaripa et eſſa intraccia55
corrien centauri armati diſaepte
come ſolien nelmondo andar acaccia
Veggendoci calar ciaſcun riſtette
et della ſchiera tre ſidipartiro
conarchi et aſticciuole prima elette60
Et lungrido dilungi aqual martiro
uenite uoi che ſcendete lacoſta
ditel coſtinci ſe non larcho tiro
Lomio maeſtro diſſe lariſpoſta
faren noi achiron coſta dipreſſo65
mal fu lauogla tua ſempre ſitoſta
Poi mitento e diſſe quelli e neſſo
che mori perlabella deanira
et fe deſe laaendetta egliſteſſo
Et quel démezzo calpetto ſimira70
elgran chiron ilqual nodri achille
quel altro e Folo che fu ſi pien dira
Dintorno alfoſſo uanno amille amille
ſaiettando qual anima ſi ſuelle
delſague piu che ſua colpa ſortille75
Noi ciappreſſamo aquelle fiere ſnelle
chiron preſe uno ſtrale et conlacocca
fece labarba indietro alemaſcelle
Quando ſebbe ſcoperta lagran bocca
diſſe acompagni:ſiete voi accorti ?80
che quel diretro moue cio che tocca ?
Coſì non ſoglion fare ipie demorti
el buon duca che gia liera alpetto
doue ledure nature ſon conſorti
Riſpuoſe bene uiuo et ſiſoletto85
moſtrar limiconuien laualle buia
neceſſital conduce et non diletto
Tal ſi parti dacantare alleluia
che mi commeſſe queſto offitio nouo
none ladron ne io anima fuia 90
Ma perquella uirtu percuio mouo
lipaſſi miei perſi ſeluaggia ſtrada
danne un detuo acui noi ſiamo aprouo
Et chen nemoſtri ladoue ſiguada
et che porti coſtui inſula groppa95
che none ſpirto che perlaere uada
Chiron ſiuolſe inſu ladextra poppa
et diſſe aneſſo torna et ſi liguida
et fa canſar ſaltra ſchiera ſintoppa
Orcimotremo conlaſcorta fida100
longo laproda delbollor uermiglo
doue ibolliti facean alte ſtrida
Quiui uidi gente ſotto infin alciglo
elgran centauro diſſe eſon tiranni
che diero nelſangue et nellauer dipiglo105
Quiui [ipiangon liſpietate danni
quiui e Alexandro et Dioniſio fero
che fe cecilia auer doloroſi anni
Et quella fronte calpel coſi nero
eazzolino et quelaltro che biondo110
e opizio daeſti ilqual peruero
Fuſpento dalfigliaſtro fu nelmondo
allor miuolſi alpoeta et quei diſſe
queſti ſia orprimo et io ſecundo
Poco piu oltre ilcentauro ſafiſſe115
ſouruna gente chen fino alagola
parea che diquelbullicame uſciſſe
Moſtrocci unhombra dauncanto ſola
dicendo colei feſſe ingrembo adio
locor chin ſu tamiſci ancor ſicola120
Poi uidi gente che difuor delrio
tenea lateſta et ancor tuctol caſſo
et dicoſtoro aſſai riconobbio
Coſi apiu apiu ſi facea baſſo
quel ſangue ſi che cocea pur lipiedi125
et quiui fu delfoſſo ilnoſtro paſſo
Sicome tu daqueſta parte uedi
lobulicame che ſempre ſiſcema
diſſel centauro uoglio che tu credi
Che daqueſtaltra apiu apiu giu prema130
lofondo ſuo infin chel ſıragiugne
oue latirannia conuien che gema
Ladiuina iuſtitia diqua punge
quelatila che fa flagello interra
et pirro et ſexto ineterno munge135
Lelagrime che colbollor diſerra
arinier dacorneto arinier pazzo
che fecer alleſtrade tanta guerra
Poi ſiriaolfe et ripaſſo ilguazzo
Canto xiii oue tracta deleſſentia delſccodo girone che nel feptimo circulo doue puniſce coloro chebbero cötra ſe medeſimi uiolêta mano uccidendo ſe maguaſtando iloro bini
quando noi cimettemo pun boſco
che daneſſun ſentier era ſegnato
Non fronda uerde ma dicolor foſco
non rami ſchiette manodoſi enuolti5
non pomi ueran maſtecchi contoſco
Nonan fiaſpri ſterpi neſi folti
quelle fiere feluagge che inhodio anno
tra cecina et corneto iluoghi colti
Quiui lebrutte arpie lor nidi fanno10
che cacciar delle ſcorfade itroiani
contriſto anuntio difuturo danno
Alianno late et colliet uiſi bumani
pie conartigli et pennuto ilgran uentre
fanno lamenti infu lialberi ſtrani15
Elbuon maeſtro prima che piu entre
ſappie che ſe nel ſecondo giorne
mi comincio adire et ſarai mentre
Che tu uerrai nelíoribil ſabione
pero riguarda bene et ſi uedrai20
coſe che torrien fede almio ſermone
Io ſentia dogni parte trar guai
et non uedea perſona chel faceſſe
perchio tutto ſmarrito mareſtai
Io credo che credette chio credelſe25
che tante uoci uſciſſer traquei bronchi
dagente che pernoi ſinaſcondeſſe
Pero diſſel maeſtro ſe tu tronchi
qual chefraſchetta duna deſte piante
lipenſier cai ſi faran tutti monchi30
Allor porſi lamano unpoco auante
et colli unramicello dun gran pruro
eltroncho ſuo grido:perche miſchiante ?
Da che fatto fu poi diſangue bruno
ricomincio agridar perche miſcerpi ?35
nonai tu ſpirto dipietate alcuno ?
Homini fumo et or ſiam fatti ſterpi
ben dourebbe eſſer latua man piu pia
ſe ſtati foſſimo anime diſerpi
Come dun ſtizzo uerde che arſo ſia40
dalun decapi che dalaltro geme
et cigola peruento cheua uia
Si della ſcheggia rotta uſcia inſeme
parole et ſangue ondio laſciai lacima
cadere et ſtetti come luom che teme45
Selli aueſſe pututo creder prima
riſpuoſe elſauio mio anima leſa
cio caueduto pur conlamia rima
Nonaurebbe inte laman diſteſa
ma lacoſa incredibile mifece50
indarlo adæopra came ſteſſo peſa
Ma dilli chi tu foſti ſichen uece
dalcun amenda tua fama rinfreſchi
nelmondo ſu doue tornar lilece
Eltroncho ſi condolce dir madeſchi55
chi nonpoſſo tacer et voi non graui
perchio unpoco aragionar minueſchini
Io ſon colui che tenni ambo lechiaui
delcor de Federico et che leuolſi
ſerrando et diſerrando ſi ſuaui60
Che dal ſecreto ſuo quaſi ognibuon tolſi
fede portai alglorioſo offitio
tanto chi neperdia leuene et polſi
Lameretrice che mai dalhoſpitio
diceſare nontorſe gliocchi putti65
morte comune delle corti uitio
Infiammo contrame lianimi tutti
et limfiammati imfiammar ſi auguſto
che lieti honori tornaro intrıſtilutti
Lanimo mio perdiſdegnoſo guſto70
credendo colmorir fuggir diſdegno
iniaſto fece me contra me iuſto
Perlenuove radici deſto legno
uiiuro che ia mai non ruppi fede
almio ſignor che fu donor ſidegno75
Et ſe deuoi alcun nelmondo riede
comforti lamemoria mia che giace
ancor delcolpo chenuidia lediede
Vnpoco atteſe ét poi dachel fitace
diſſel poeta ame non perder lora80
ma parla et chiedi allui ſe piu tipiace
Ondio allui domanda tu ancora
diquel checredi came fodiſfaccia
chi nonpotrei tanta pieta macora
Percio ricominciai felhuom tifaccia85
liberamente cio chel tuo dir priega
ſpirito incarcerato ancor tipiaccia
Didirne come lanima filega
inqueſti nocchi et dinne ſe tu puoi
falcuna mai datai membra ſiſpiega90
Allor ſoffio lotronco forte et poi
ficonuerti quel uento incotal uoce
brieuemente fara riſpoſto auoi
Quando fiparte lanima feroce
dalcorpo ondella ſteſſa ſe diſuelta95
minos lamanda allaſettima foce
Cade inlaſelua et nonleparte ſcelta
maladoue fortuna labaleſtra
quiui germugla come gran diſpelta
Surge inuermena et inpianta ſilueſtra100
larpie paſcendo poi delle ſue fogle
fanno dolore et aldolor feneſtra
Come laltre uerrem pernoſtre ſpogle
ma non pero calcuna ſen reueſta
che non egiuſto auer cio chom ſitogle105
Qui leſtrafineremo et perlameſta
ſelua faranno inoſtri corpi appeſi
ciaſcun alprun delombra ſua moleſta
Noi erauamo ancor altronco atteſi
credendo caltro neuoleſſe dire110
quando noi fumo dun romor ſoppreſi
Similemente acolui cheuenire
ſentel porco et lacaccia aſua poſta
chode lebeſtie et lefraſche ſtormire
Et ecco due dalla ſiniſtra coſta115
nudi et graffiati fuggendo ſi forte
che della ſelua rompieno ogni roſta
Quel dinanzi or accorri accorri morte
laltro acui parea detardar troppo
gridaua lano ſi non furo accorte120
Legambe tue alegioſtre daltoppo
et poi che forſe lifallia lalena
diſe et dun ceſpoglio fece ungroppo
Diretro alloro era la ſelua piena
dinere cagne bramoſe et correnti125
come ueltri cuſciſer dicatena
Inquel che ſappiatto miſer lidenti
et quel dilacerato abrano abrano
poi ſemportar quelle membra dolenti
Preſemi allor lamia ſcorta permano130
et menome alceſpuglio che piangea
per lerotture ſanguinenti inuano
O Iacomo dicea daſanto Andrea
chete giouato dime fare ſchermo
che colpa io della tua vita rea135
Quandol maeſtro fu ſoureſſo fermo
diſſe chi foſti che pertante punte
ſoffi conſange doloroſo ſermo
Et egli annoi oanime che giunte ocoran ili
ſiete aueder loſtratio diſhoneſto140
chalemie fronde ſi dame diſgiunte
Raccogletele alpie deltriſto ceſto
io fui dellacipta che nelbattiſta
matol primo padrone ondei perqueſto
Sempre con larte ſua lafara triſta145
et ſe non foſſe chen fulpaſſo darno
rimane ancor dilui alcuna uiſta
Quei ciptadini che poi larifondarno
ſoural cener che datila rimaſe
aurebber fatto lauorar indarno150
Io fei giubbette ame dellemie caſe
Canto xiiii oue tracta delaq̃litade delterzo girone contento nelſeptimo circulo. Et qui ſipuniſcono coloro che fāno forza nella de itade negando et beſtemmiando quella. Et
nomina qui ſpecialmente ilre cãpaneo ſcelle ratiſſimo inqueſto peccato
miſtrinſe raunai lefronde ſparte
et rendele acolui chera gia fiocho
Indi uenimo alfine oue ſiparte
loſecondo giron dalterzo et doue5
ſi uedide iuſtitia orribil arte
Aben manifeſtar lecoſe noue
dico carrivamo aduna landa
che dalluo letto ogni pianta rimoue
Ladoloroſa ſelua le ghirlanda10
intorno comel foſſo triſto adeſſa
quiui fermamo ipaſſı aranda aranda
Loſpazzo era una rena arida et ſpeſſa
non daltra foggia facta che colei
che fu dapie dicaton gia ſoſpreſſa15
Ouendecta didio quanto tu dei
eſſer tenuta daciaſchun che legge
cio che fu manifeſto agliocchi mei
Danime nude uidi molte gregge
che piangean tutte aſſai miſeramente20
et parea inpoſta lordiuerſa legge
Suppin giacea interra alcuna gente
alcuna ſi fedea tutta raccolta
et altra andaua continuamente
Quella che giù intorno era piu molta25
et quella men che giacealtormento
ma piu alduolo auea lalingua ſciolta
Soura tutol ſabbion dun cader lento
piouean difocho dilatate falde
31 come diyene inalpe ſenza uento30
Quali alexandro inquelle parti calde
dindia uėde ſopral ſuo ſtuolo
fiamme cader infin aterra falde
Per che prouide aſcalpitar loſuolo
conle ſue ſchiere acti chelouapore35
mei ſi ſpengnea mentre chera ſolo
Tale ſcendea lecternale ardore
önde larena faccendea comeſca
ſotto fucile adoppiar lodolore
Senza ripoſo mai era latreſcha40
delemiſere mani orquindi orçuinci
et ſchotendo daſe larſura freſcha
Io cominciai maeſtro tu cheuinci
tutte lecoſe fuor che dimon duri
calentrar dela porta incontro uſcinci45
Chie quel grande che non par che churi ?
loncendo et giace diſpectoſo et torto
ſi che lapioggia non par chel mathuri
Et quel medeſmocheſi fu accorto
chio domandaua ilmio duca dilui50
grido qualio fu uiuo tal ſon morto
Se loue ſtanchi ilſuo fabro dacui
crucciato preſe lafolgore acuta
onde lultimo die percoſſo fui
Ofelli ſtanchi lialtri amuta amuta55
inmongibello alla fucina negra
chamando bon uulgano aiuta aiuta
Si comel fece alla pugna diflegra
et me faetti contatta fua forza
none potrebbe auer uendetta alegra60
Allora ilduca mio parlo diforza
tanto chi non lauca ſi forte udito
o campaneo incio che non ſiammorza
Latua fuperbia ſe tu piu punito
nullo martiro fuor che latua rabbia65
ſarebbe altuo furor dolor compito
Poi ſe riuolſe ame conmeglor labbia
dicendo quel fu lan diſette regi
caſiſer thebe ebbe et par chelliabbia
Dio indiſdegno et pocho par chel pregi70
ma como io dill, allui lifuoi diſpetti
ſonal ſuo petto aſſai debiti fregi
Or miuien dietro et guarda che non metti
anchor lipiedi nellarena arſiccia
ma ſempre albo co tien lipiedi ſtretti75
Tacendo divenimmo laoue ſpiccia
fuor dellarena un picciol fuimicello
locui roſſore anchor miracchapriccia
Quale delbulicame eſce ruſcello
che parton poi tralor lepeccatrici80
tal perlarena giu fengiua quello
Lofondo ſuo et anchor lependici
facti eran pietra et imargini dalato
perchio maccorſi chel paſſo eralici
Tratutto laltro chito dimoſtrato 85
poſcia che noi entramo perlaporta
locui ſoglare aneſuno e negato
Coſa non fu dalituo occhi ſcorta
notabile comel preſente rio
che ſopra ſe tutte fiammelle amorta90
Queſte parole fuor delduea mio
perchiol pregai che mi largiſſel paſto
dicui largito mauca ildiſio
Inmezzo mar ſiede um paeſe guaſto
diſſelli allora che ſapella creta95
ſottol cui rege fu gia ilmondo caſto
Vna montagna ue che gia fulieta
dacqua et difronde che ſichiamo yda
ora e diſerta come coſa uieta
Rea laſcelſe gia percuna fida100
del ſuo figluolo et percelarlo meglio
quando piangea uifacea far leſtrida
Dentro dalmonte ſta dritto un gran ueglio
che tien uolte le ſpalle inuer dammiata
et roma guarda come ſuo ſpeglio105
La ſua teſta e defin oro formata
et puro argento ſon le braccia elpetto
poi edirame fino alla forchata
Daindi ingiuſo e tutto ferro electo
ſaluo chel dextro piede e terra cocta110
et ſta quel piu chen ſu laltro erecto
Ciaſcuna parte fuor chel oro e rocta
duna feſſura chel lagrime goccia
lequali accolte foran quella grocta
Lorcorſo inquella ualle ſi diroctia115
fanno acheronte ſtige et flegetonta
poi ſen uan giu perqueſta ſtretta doctia
Infin ladoue piu non ſi diſmontano
fanno coacto et qual ſia quello ſtagno
tu louedrai pero qui non ſi conta120
Et io allui ſel preſente rigagno
ſi diriua coſi dalnoſtro mondo
perche ciappare pur aqueſto uiuagno ?
Et elli adme tu ſai chelluogo e tondo
contutto che taſie uenuto molto125
piu aſiniſtra giu calando alfondo
Non ſe anchor pertutol cerchio uolto
perche ſe coſa napariſce noua
non dee adur marauiglia altuo uolto
Et io anchor maeſtro oue ſi troua130
flegetonte et lethe che delluntaci
etlaltro dicheſi fa deſta pioua
Intutte tue queſtion certo mipiace
rifpuoſe mailbolor delacgna roſſa
douea ben ſoluer luna che tu faci135
Lethe uedrai ma fuor di queſta foſſa
ladoue uanno lanime alauarſi
quando lacolpa pentuta e remoſſa
Poi diſſe omai e tempo da coſtarſi
dalboſco fa che diretro ame uegne140
limargini fan uia che non ſon arſi
Et ſopra loro ogni uapor ſi ſpegne
CANTO Quindecimooue tracta diquel medeſimo girone et circhio : Et qui ſono puniti coloro che fanno forza nella deitade ſpregiando natura et ſua bontade. Sicome ſono liſogdomiti
el fumo delruſcel diſopra adaggia
fiche del foco ſalua lacqua liargini
Quali fiammingi traguizante et bruggia
temendo ilfiotto chen uerlor ſauenta5
fanno loſchermo pur chelmar ſi fuggia
Et quali padouani lungo labrenta
perdifender lor uille etlor caſtelli
anzi che cibarentana ilcaldo ſenta
A tale imagine eran facti quelli10
tutto che ne ſialti ne ſi groſſi
qual cheſi foſſe lomaeſtro felli
Gia erauan dalaſelua rimoſſi
tanto chi nonaurei uiſto douera
perchio indietro riuolto mifoſſi15
Quando incontramo danime unaſchiera
che uenian lungo largene et ciaſchuna
ciriguardaua come ſuol daſera
Guardar unaltro ſotto nuoua luna
et ſi uernoi aguzazuan leciglia20
comeluecchio ſartor fa nellacruna
Coſi adochiato docotal famigla
fu io conoſcuto daun che mi preſe
perlolembo et grido.qual marauiglia ?
Et quando ſuo braccia ame diſteſe25
ficchai liochi perlocosto aſpecto
ſi chel uiſo abruſiato non difeſe
Laconoſcenza ſua almio inteltecto
et chinando lamano ala ſua faccia
riſpuoſi ſiete uoi qui ſer brunetto ?30
Et quelli ofilglol nonti diſpiccia
ſer brunetto latini unpocho teco
i ritornan dietro et laſciandarlatraccia
Io diſſı lui quanto poſſo uen preco
et ſe uolete che conuoi maſeggia35
farol ſe piace acoſtui che uoſeco
O filglol diſſe qual diqueſta greggia
ſarreſta punto giace poi centanni
ſanza roſtarſi quandol focho ilfeggia
Pero uaoltre io tiuero apanni40
et poi rigiugnero lamia maſnada
che un piangendo iſuoi etterni danni
Io non uſaua ſcender della ſtrada
perandar par dilui malcapo chino
tenca come hon che reuerente uada45
El comincio qual fortuna odeſtino ?
innazi lultimo diqua giu temena ?
et chie queſti che moſtral cammino ?
Laſſu diſopra inlauita ſerena
riſpuſio lui miſmarri inuna ualle50
auanti che letha mia foſſe piena
Pur bier mattina leuolſi leſpalle
queſti maparſe tornando inquella
et reducemmi acha perqueſto calle
Et elli ame ſe tu ſegui tua ſtella55
non puoi fallire aglorioſo porto
ſe ben maccorſi nellauita bella
Et ſio non foſſi ſipertempo morto
uegiendol cielo adte coſi benigno
dato taurei allopera comforto60
Ma quello ingrato popolo maligno
che diſceſe difieſole abanticho
et tiene anchor delmonte et delmacingo
Ti ſi fara per tuo ben far nemico
et e ragion che tralilazzi forbi65
ſidiſchonuien fructar áldolce fico
Vecchia fama nelmondo lichiama orbi
igente auara inuidioa et ſuperba
dailor coſtumi fa che tu ti forbi
Lataa fortuna tanto bonor tibi ſerba70
cheluna parte et laltra auranno fame
dite ma lungi fia dalbecho lerba
Faccian lebéſtie fieſolane ſtrame
dilor medeſme et non tocchin lapianta
falcuna furge ancor nellor letame75
Incui riuiuia laſemente fanta
diquei roman che cerimaſer quando
fu fatto ilnido dimalitia tanta
Se foſſe tutto pieno ilmio dimando
riſpuofio lui uoi non fareſti anchora80
dalbumana natura poſto inbando
Che lamente me fitta et or maccora
lacara et buona imagine et paterna
diuui quando nelmondo adora adora
Minſegnauate come lhuom festerna85
et quantio labbia agrato mentro io uiuo
conuien chenellamia ligua fiſcerna
Cio che narrate dimio corſo ſcriuo
et ſerbolo achiofar conaltro teſto
adonna che ſapra fallei arriuo90
Tanto uolglo che uiſia manifeſto
pur chemia conſcienza nonmigarra
calafortuna comeuuol ſon preſto
None nuoua aliorecchi miei tallarra
pero giri fortuna la ſua rota95
conie piace eluillan laſua marra
Lomio maeſtro allora inſulagota
dectra ſiuolfe indietro et riguardommi
poi diſſe bene aſcolta chi lanota
Ne pertanto dimen parlando uommi100
conferbrunetto et dimando chi ſono
liſuoi compagni piu noti et piu ſommi
Et elli adme ſaper dalcuno bono
dellialtri ſia laudabile tacerci
chel tempo faria curto atanto ſono105
Inſomma ſappi che tutti fuor cherci
et litterati grandi et digran fama
dun peccato medeſmo almundo lerci
Priſcian ſenua conquella turba grama
franceſco dacorſo anche et uiderui110
ſauiſſi auuto ditaltigna brama
Colui potei che dalſeruo deſerui
fu traſmutato darno inbacchiglione
doue laſcio limal proteſi nerui
Dipiu direi mal uenire elſermone115
piu lungo eſſer non puo pero chiueggio
la ſurger nuouo fummo delſabbione
Gente uien conlaqual eſſer non deggio
ſieti racchommandato ilmio teſoro
nelqual io uiuo anchor etpiu nõ cheggio120
Poi ſuriuolſe et parue dicoloro
che corrono auerona ildrappo uerde
perlacampagna et parue dicoltoro
Quelli che uince non collui che perde
CANTO Sextodecimo cue tracta diquel medeſmo girone et circhio et peccato
delacqua che cadea nelaltro giro
ſimile aquei chelarme fanno rombo
Quando tre ombre inſieme ſi partiro
correndo duna turma che paſſaua 5
ſotto lapioggia dellaſpro martiro
Veniam uernui et ciaſchuna gridaua
ſoſtati tu calabito ne ſembri
eſſere alcun dinoſtra terra praua
Aime che piaghe uidi nelor membri10
ricenti et uecchie dalefiamme inceſe
anchor minduol pur chiomene rimembri
Alle lor grida ilmio doctor ſatteſe
uolſel viſo uerme et diſſe aſpecta
acotorſiuole eller corteſe15
Et ſe non foſſe ilfocho che ſaecta
lanatura delluogo io dicerei
che meglo ſteſſe adte calor lafretta
Rincominciaron come noi reſtamo ci
lanticho uerſo et quãdo anoi fuor giunti20
fenno una rota diſſe tutti et trei
Qual ſolieno icanpioni far nudi et unti
auiſando lor preſa et lor uantaggio
prima che ſten tra lor baptutiet punti
Et ſi rotando ciaſcuno iluiaggio25
drizzaua ame ſichentraloro32 ilcollo
faceua apie continuo uiaggio
Et ſe miſeria deſto loco ſollo
rende indiſpecto noi et noſtri preghi
comincio luno eltriſto aſpecto et brollo30
La fama noſtra iltuo animo pieghi
adirne chi tu ſe che uiui piedi
coſi ſicuro perlo inferno freghi
Queſte lorme dicui peſtar neuedi
tutto che nudo et dipelato uada35
fu digrado maggior che tu non credi
Nepote fu dellabuona gualdrada
guido guerra ebbe nome et inſua uita
fece colſenno aſſai et conlaſpada
Laltro capreſſo me larena trita40
et tegghiaio aldobrandi lacui uoce
nelmondo ſu douria eſſer gradita
Et io che poſto ſon conloro incroce
iacopo ruſticucci fui et certo
la fiera mogle piu caltro minuoce45
Si foſſi ſtato dal fuocho ſcoperto
gittato mi ſarei tralor diſotto
et credo chel dolor lauria ſoſferto
Ma perchio miſarei bruſciatoet costo
uinſe paura lamia buona uogla50
che dilor abbracciar mi facea ghiotto
Poi cominciai non diſpetto madogla
lauoſtra condition dentro mi fiſſe
tanta che tardi tutta ſi diſpogla
Toſto che queſto mio ſignor midiſſe55
parole perlequali io mipenſai
che qual voi ſiete tal gente ueniſſe
Ditoſtra terra ſono et ſempre mai
loura diuoi et lihonorati nomi
conaffection ritraſſı et aſcoltai60
Laſcio lofiele et uo perdolci pomi
promeſſi ame perlowerace duca
manfinal centro pria conuien chio tomi
Se lungamente lanima conducha
lemembra tue riſpuoſe quelli anchora65
et ſe lafama tua dopo te lucha
Corteſia et calore diſſe dimora ?
nella noſtra cipta ſicome ſuole
oſe deltutto ſene gita fora
Che guiglelmo borſier ilqual ſidole70
connoi perpocho et ua la coi compagni
aſſai necruccia conleſue parole
Lagente nuoua et ſubiti guadahi
orgollio et dimiſura angienerata
fiorenza inteſi che te late piangi75
Coſi gridai conlafaccia leuata
et itre cheio inteſer perriſpoſta
guardar lunlaltro como aluer ſiguata
Se laltre uolte ſi pocho ti colta
riſpuoſer tutti ilfatiſfar altrui80
felice te ſe ſiparli atua poſta
Pero ſe campi deſti luochi bui
et torni ariueder lebelle ſtelle
quando tigiouera dicerio fui
Fa che dinoi allagente fauelle85
indirapper larota et a fugirſi
aliſembiar legambe loro ſnelle
Vnoamen non ſeria poſſuto dirſi
toſto coſi come furo ſpariti
percal maeſtro parue dipartirſi90
Io loſeguiua et pocho erauamo iti
chel ſuon dellacqua nera ſiuicino
che perparlar ſaremo apena uditi
Come quel fiume chapropio cammino
prima damonte uerſo inuerleuante95
dala ſiniſtra coſta dapennino
Che ſichiama acquã queta ſuſo auante
che ſidivallı giunelbaſſo lecto
e aforli dequel nome e vacante
Rimbomba la ſoura fan benedecto100
delalpe percadere aduna ſceſa
oue douea permille eſſer ricetto
Coſi giuduna riua diſchoſceſa
trouamo riſonar quelacqua tinta
ſi chempochora auria lorechie offeſa105
lo auea una corda intorno cinta
et coneſſa penſai alcuna uolta
prender lalonza alapelle dipinta
Poſcia chellebbi tutta dame ſciolta
ſicomelduca mauea comandato110
porſila allai agroppata et rauolta
Onde ſiuolſe in uer lodextro lato
et alquanto dilungi dalaſponda
lagitto giu inquel alto burrato
Et pur conuien che nouita riſponda115
dicea frame medeſmo alnuoto cenno
chel maeſtro conlocchio ſi ſeſconda
Ay quanto cauti lihuomini eſſer dienno
preſſo acolor che non ueggion pur loura
ma perentrol pienſier miran colſenno120
El diſſe ame toſto uerra diſoura
cio chio attendo echel tuo penſier ſogna
tolto conuien caltuo uiſo ſi ſcoura
Sempre aquel uer cafaccia dimeczogna
dee Ihuom chiuder lelabbra fin chelpote125
pero che ſanza colpa fauergogna
Ma qui tacér non poſſo et perlenote
diqueſta comedia lector ti iuro
ſelle non ſien dilunga gratia uote
Chio uidi perquelare groſſo et ſchuro130
uenir notando una figura inſuſo
marauilgloſa adongni cor ſicuro
Sicome torna colui che ua giuſo
talor aſoluer lanchora che agrappa
oſcholglo o altro che nelmar e chiuſo135
Chen ſu ſiſtende et dapie ſi ratrappa
CANTO XVII OVE TRACTA del diſcendimēto neluogo detto malebolge chee loctavo cerchio dinferno. Anchora fa probemio alquanto di quelgli che ſono nel ſeptimo circulo . Et qui ſi troua ildemonio gecione ſopra ilquale paſſaro ilfiume et qui parloe date adalcun preſtatori eauſurari del ſeptimo circulo :
che paſſamõti et rõpe muri et larmi
echo colei che tuttol modo apuzza
Si comincio lomio duca aparlarmi
et accennolle che teniſſe aproda5
uicinal fiume33 depaſſeggiantè marmi
Et quella ſozza imagine difroda
ſenuenne et arrivo lateſta elbuſto
man ſula riua non traſſe lacoda
Lafaccia ſua era faccia dhuon iuſto 10
tanto benigna avea difuor lapelle
et dun ſerpente tutto laltro fruſto
Due branche avea piloſe infin laſcelle
lodoſſo elpecto et ambe due lecoſte
dipinte auea dinodi et dirotelle15
Compiu color ſonmelle et ſoprapoſte
non fermai drappo tartari ne turchi
ne fur taitele peraragne importe
Come tal uolta ſtanno arriua iburchi
che parte ſtanno inaqua et parte interra20
et come et tralitedeſchi litirchi
Lobuero ſaſetta afar ſua guera
coſi lafiera peſſima ſı ſtaua
ſu lorlo che dipieta elſabion ſerra
Nelluano tutta ſua coda guizzaua25
torcendo inſu lauenenoſa forca
caguiſa diſcarpion lapunta armaua
Loduca diſſe orconuien che ſi torcha
la noſtra uia unpocho inſino aquella
beſtia maluagia che cola ſi corca30
Pero ſcendemo aladertra mammella
et diece paſſi femmo inſuloſtremo
perben ceſſar larena et la fiammella
Et quando noi allei uenuti ſemo
pocho piuoltre ueggio inſu larena35
gente ſeder propinqua aluogo ſcemo
Quiui elmaeſtro acio che tutta piena
experienza deſto giron porti
midille ua e tuedi lalor mena
Lituoi ragionamenti ſien lacorti40
mentre che torni parlero conqueſta
chene conceda i ſuoi homeri forti
Coſi ancor fu perlaſtrema teſta
diquel ſeptimo cerchio tu to ſolo
andai doue ſedea lagente meſta45
Pergliocchi fuori ſcoppiaua lorduolo
diqua dila ſcorrien conlemani
quanda uapori quando alcaldo ſolo
Non altrimenti fan diſtate icani
orcolceffo orcolpie cando ſon morſi50
dapulci odamoſche odatafani
Poi che neluiſo acerti gliocchi porſi
nequali ildoloroſo focho caſca
nonneconobbi alcun maio maccorſi
Che dalcollo aciaſcun pendea una taſcha55
cauea certo colore et certo ſegno
et quindi par chelloro cchio ſi paſca
Et comio riguardando tralor uegno
inuna borſa gialla vidi azurro
chedun leone auea faccia et contegno60
Poi procedendo dimio ſyuardo ilcurro
uidine unaltra come ſangue roſſa
moſtrado unocha biancha piu che burro
Et uno che duna ſcroua azurra et groſſa
ſegnatatea loſuo facchetto biancho65
midiſſe che fai tu inqueſta foſſa ?
Orteneva et perche ſe uiuo ancho
ſappie chelmiouicin uitaliano
federa qui dalmio ſiniſtro fiancho
Conqueſti fiorentin ſon paduano70
ſpeſſe fiate mi tronan liorecchi
gridando uegna ilchaualier ſourano
Che rechera lataſcha coitre becchi
qui diſtorſe la faccia et difuor traſſe
la lingua comelbue chelnaſo lecchi75
Et io temendo nolpiu ſtar crucciaſſe
lui che dipocho ſtar mauea amonito
tornamin dietro dalanime laſſe
Trouail duca mio chera ſalito
gia ſulagroppa delfierà animale80
et diſſe ame orſie forte et ardito
O mai ſiſcende perſi fatte ſcale
monta dinanzi chi uoglo eſſer mezo
ſi che lacoda non poſſa farmale
Quale colui caſıpreſſo ilriprezo85
delaquartana cagia lungia ſmorte
et triema tutto purguardando ilrezo
Tal diuennio aleparole porte
mauergogna miſe leſue minacce
chenanzi abuon ſignor fa ſeruo forte90
Io mallettai inſuquelle ſpallacce
ſiuollidir malauoce non uenne
comio credetti fa che tu mabracce
Maeſlo caltra uolta miſouenne
adalti forte toſto chio montai 3495
Conlebracca mauinſe ct miſoſtenna
Et dille gerion mouiti omai
lerote larghe et loſcender ſiapoco
penſa lanuoua ſoma che tu ai
Come lanauicella eſce deloco100
indietro indietro ſiquindi ſi tolſe
et poi caltutto ſi ſenti agioco
Laoueral petto lacoda rivolle
et quella teſa comaguilla moſſe
et conlebranche lacre aſſe raccolſe105
Maggior paura non credo che foſſe
quando fetonte abandono lifreni
per chel ciel come pare ancor ſecoſſe
Nequando icaro miſero lereni
ſenti ſpennar perlaſcaldata cera 110
gridandol padre allui mala cia tieni
Che fu lamia quando uidi chiera
nellaere et dogni parte uidi ſpenta
ogni ueduta fuor che della fiera
Ella ſenua rotando lenta lenta115
rota et diſcende manon menacorgo
ſenon caluiſo et diſotto miuenta
Io ſentia'ia dalaman dextra ilghorgo
far ſotto nui tnoribile ſcroſcio
perche collocchi giu lateſta ſporgo120
Allor fu io piu timido alla ſtoſcio
pero chiuidi fuochi et ſenti pianti
Ondio tremando tutto miracoſcio
Et uidi poi che noluedea dauanti
loſcender elgridar perligranmali 125
che fapreſſauar dadiuerlicanti
Comel falcon che ſtato aſſai ſulali
che fanza ueder logoro ouccello
fa dire alfalconier ome tucali
Diſcende laſſo onde ſi muoue ſnello130
percento rote et dalungi ſipone
dalſuo maeſtro diſdignoſo et fello
Coſi nepuoſe alfondo gerione
apie apie dela ſtagliata roccha
et diſcarcate lenoſtre perſone135
Si deleguả come dacorda coccha
CANTO-XVIII come efacto illuogo detto malelebolge · Et tracta de roffani in gannatori et luſinghieri . Et fpetialmente in perſona dimeſſere Vinedigo caccia nemici dabombo Et diGiaſone greco Et da Lexo interminelli et diloro pene:
tutto dipietra et dicolor ferrigno
come lacerchia che dintornoluolge
Nel dritto mezzo delcampo maligno
uaneggia unpozo aſſai largo eprofondo5
dicui ſuloco dicera lordigno
Quel cinghio che rimane adunque tondo
tralpozzo elpie delalta ripa dura
cra diſtinto indiece ualliiifondo
Quale doue perguardia dellemura10
piu et piu foſſi cingon lichaſtelli
laparte doue ſuon rende figura
Tale imagine quiui facean quelli
et come atai fortezze dailor ſogli
alaripa difuor ſon ponticelli15
Coſi dauno dellaroccia ſcogli
mouien chericedien liargini et foſſi
infin alpozzo che troncha et raccolgli
Inqueſto luogo dalaſchiena ſchoſſi
digerion trouammoci elpoeta20
tenne a ſiniſtra et io dietro mimoſſi
Alaman dextra uidi nuoua pieta
nuoui tormenti et nuoui fruſtatori
dichelaprima bolgia era ripleta
Nelfondo erano ignudi ipeccatori25
dalmezo inqua ciuenien uerſol uolto
dila connoi ma compaſſı maggiori
Come iromani perloe exercito molto
lanno delgiubileo ſuperloponte
anno apaſſar lagente modo colto30
Che dalun lato tutti anno la fronte
uerſol caſtello et uanno aſanto pietro
dalaltra ſponda uanno uerſol monte
Diqua dila ſuperlo foſſo tetro
uidi dimon cornuti congran ferze35
chelibattean crudelmente diretro
Ay come facean lor leuar leberze
alle prime percoſſe gia neſſuno
leſeconde aſpectauan neleterze
Mentrio andaua liocchi miei innuno40
furo ſcontrati et io ſi tolto diſſi
digia ueder coſtui non ſon digiuno
Perchio afigurarlo ipedi affiſſi
eldolce duca mio ſireſtecte
et affentio calquanto indietro giſſi45
Et quel fruſtato celar ſi credette
baſſandol uiſo ma pocho liualſe
chio diſſi tu chellocchio aterra gette
Sele faction che porte non ſon falſe
uinedico ſe tu caccia nemicho50
ma chetti mena ali pungenti falſe ?
Et egli ame malaoluntier lodico
maſforzami latua chiara fauella
che mifa ſouenir delmondo antico
Io fui colui che laghiſola bella 55
conduſi afar lauogla delmarcheſe
come che ſuoni la concia nouella
Et non pur io qui piango bologneſe
anzi ne queſto luogo tanto pieno
chetante lingue non ſonora appreſe60
Adicer ſippa tra ſauena elreno
et ſe dicio uoi fede oteſtimonio
recati amente ilnoſtro auaro ſeno
Coſi parlando ilpercoſſe undemonio
della ſua ſcuriada et diſſe uia 65
ruffian qui non ſon femine daconio
Io miragiunſi conlaſcorta mia
poſcia compochi paſſi diuenimmo
laoue uno ſcoglio dellaripa uſcia
Aſſailegieramente quel ſalimo 70
et uollti adextra ſuperlaſua ſcheggia
daquelle cerchie eterne cipartimo
Quando noi fumo ladoue uaneggia
diſotto perdar paſſo alliſferzati
loduca diſle attienti et fa che feggia75
Louiſo inte diqueſtaltri mal nati
ai quali non vedeſti ancor lafaccia
pero che ſon connoi inſime andati
Del uecchio ponte guardavan latraccia
che uenia uerſo noi dalaltra banda80
et chelaferza fimilmente ſchiaccia
Lomio maeſtro ſanza mia dimanda
midiſſe guarda quel grande che uene
et perdolor non par la grime ſpanda
Quanto aſpetto reale ancor ritene 85
quellie Iaſon che percor et perſenno
licolchi delmonton priuati fene
Ello paſſo perliſola dilenno
puoi che la rdite femine ſpietate
tutti limaſchi loro amorte dienno90
Quiui conſegni et comparole ornate
yſiphile inganno lagiouinetta
che prima laltre auea tutte ingannate
Laſciolla quiai grauida ſoletta
tal colpa atalmartiro lui condanna95
et anche dimedea ſi fa uendetta
Conlui ſenua chi datal parte inganna
et queſto baſti della prima ualle
ſaper e dicolor chenſe afanna
Gia erauan laoue loſtretto calle100
conlargine fecondo ſincrocicchia
et fa diquel adunaltro arco ſpalle
Quindi ſentimo gente che ſinuicchia
nelaltra bolgia et che colmuſo ſcuffa
et ſe medeſmo conlepalme picchia105
Leripe eran grommate duna muffa
perlalıto digiu cheuiſi apaſta
che conliocchi et colnaſo facea zuffa
Lofondo et cupo ſi che non cibaſta
luogo aueder ſanza montar aldoſſo 110
dellarco oueloſcoglo piu ſouraſta
Quiui uenimmo et quindi giu nelfoſſo
uidi gente atuffate inuno ſterco
che dalli human priuadi parea moſſo
Et mentre chio lagiu conlochio cerco115
uidi un colcapo ſidemerda lordo
che non parea ſera laico ocherco
Quei miſgrido perche ſetu ſigordo ?
diriguardar piu me chelialtri brutti
et io allui per che ſében ricordo120
Gia to ueduto coicapelli aſciutti
et ſe Alexio interminei dalucca
pero tadocchio piu chelialtri tutti
Et egli allor battendoſi lazucca
qua giu manno ſommerſo leluſinghe125
ondio non ebbe ancor lalingua ſtucca
Appreſſo cio loduca fa chepinghe
midiſſe iluiſo unpoco piu auante
ſi che lafaccia ben conliocchi atinghe
Diquella ſozza et ſcapiglata fante130
chella ſigraffia colunghie merdoſe
et or facoſcia et or e impiede ſtante
Tayde e laputtana che reſpoſe
aldrudo ſuo quando diſſe oio gratie
grandi apo te anzi marauiglioſe135
Et quinci ſen lenoltre uiſte ſatie
CANTO XVIIII. oue ſgrida contra liſimoniachi inperſona di Simone mago et dichilſeguiſce limoniando. Et tracta delle pene cheſi coſegue della ſimonia inperſona dipapa nicola deliorſini et e laterza bolgia:
che lecoſe didio che dibontate
deggono eſſere ſpoſe uoi rapaci
Peroro et perargento auolterate
orcontien che peruoi ſuoni latromba5
pero che nellaterza boglia ſtate
Gia erauamo alla ſeguente tomba
montati dello ſcoglo inquella parte
capunto ſopramezzol foſſo piomba
O ſumma ſapientia quanta e larte10
che moltincielo interra et nel malmōdo
Equanta iuſta tua uirtu comparte
Io uidi perlecoſte et perlofondo
piena lapietra liuida difori
dun largo tutti et ciaſcuno era tondo15
Non mi parean menampi ne maiori
che quei che ſon nelmio bel ſan giouāni
fatti perluogo debattezatori
Lun deliquali ancor none multanni
ruppio perun che dentro uanegeaua20
et queſto ſia ſuggel cogni huomo ſgāni
Fuor delabocca aciaſcun ſoperchiaua
dun peccator lipiedi et delegambe
fin algroſſo elaltro dentro ſtaua
Lepiante erano atutte acceſe intrambe25
per che ſi forte guizzauan legiunte
che ſpezzate auerian litorte et ſtrambe
Qual ſuole il fiammegiar delle coſe unte
muouerſi pur ſu perlaſtrema buccia
talera li dai calcagni alle punte30
Chie colui maeſtro che ſicruccia ?
guizando piu che glialtri ſuoi conſorti
diſſio et cui piu roza fiamma ſuccia
Et elli ame ſetu coi chio tiporti
lagiu perquella ripa che piu giace35
dalui ſaprai diſe et diſuoi torti
Et io tanto me bel quantate piace
tu ſe ſegnore et ſai che nommi parto
deltuo uolere et ſai quel che ſitace
Allor uenimmo inſu largine quarto40
uolgemo et diſcendemo amano ſtanca
lagiu nelfondo foracchiato et arto
Lobon maeſtro ancor della ſua anca
nommi diſpuoſe ſimmi giunſe alrotto
diquel che ſi piangea conlazanca45
Oqual che ſe chel diſu tien diſotto
anima triſta come pal commeſſa
cominciaio adir ſepuoi famotto
Io ſtaua comelfrate che comfeſſa
loperfido aſſeſlin che puoi chefitto50
richiama lui perche lamorte ceſſa
Et ei grido ſetu gia coſti ritto ?
ſetu gia coſti ritto Bonifatio
diparecchi anni mimenti loſcritto
Setu ſitoſtó diquel auer ſatio55
perloqual non temeſti torre ainganno
Tabella donna et poi difarne ſtratio
Tal miſecio qua ſon color che ſtanno
per non intender cio chellor riſpoſto
quaſi ſcornati et riſponder nonſanno 60
Allor Virgilio diſſe dilli toſto
non ſon colui non ſon colui che credi
et io riſpuoſi come ame fu inpoſto
Perche lo ſpirito tutti ſtorſe ipiedi
poi ſoſpirando et contoce dipianto 65
midiſſe dunque che ame richiedi ?
Sediſaper chio ſia tical cotanto
chetu abbi pero laripa corſa
ſappie chio fui ueſtito delgran manto
Et ueramente fui figluol dellorſa70
cupido ſi perauanzar liorſatti
che ſu lauere et qui mimiſi inborſa
Diſotto alcapo mio ſon lialtri tratti
che precedetter me ſimoneggiando
perlefeſſure dellapietra piatti 75
Lagiu caſchero io altreſſi quando
uerra colui chi credea che tu foſſi
allor che feci ilſubito dimando
Ma piu eltempo gia che pie micoſſi
et chi ſon ſtato coſi ſotto ſopra80
chel non ſtara piantato copie roſſi
Che dopo lui terra dipiulaida opra
diuer ponente unpaſtor ſanza legge
tal che conuien che me et lui ricopra
Nuouo Iaſon ſara dicui ſilegge 85
ne maccabei et comaquel fu molle
ſuo re coli fia lui chi francia regge
Io nonſo fio mifui qui troppo folle
chi pur riſpuoſi lui aqueſto metro
de ormidi quanto theſoro uolle 90
Noſtro ſignore inprima da ſanto Pietro
chelli poneſſe lechiaui inſua balia
certo non lichieſe ſenon uiemmi retro
Ne pier nelialtri tolſero amattia
oro oargento quando fu ſortito95
alluogo che perde lanima ria
Pero tiſta che tu ſe ben punito
et guarda ben lamal tolta moneta
cheſſer tifece contra carlo ardito
Et ſe nonfoſſe cancor lorne uieta100
lareuerenza delle ſomme chiaui
che tu teneſti nella uita lieta
Io uſerei paroleancor piu graui
che lauoſtra auaritia ilmondo atriſta
calcando ibuoni et ſu levando ipraui 105
Dinoi paſtori ſacorſe iltangeliſta consiglio
quando colei che ſiede ſoura lacque
putteneggiar corregi allui fu uriſta
Quella che conleſette teſte nacque
et dalle diece corna ebbe argomento 110
fin che uirtute alſuo marito piacque
Fatto ucauete idio doro et dargento
et chealtro e dauoi allidolatre
ſe chelli uno et uoi bonorate cento
Ay coſtantin diquanto mal fu matre115
non latua converſion maquella dote
che date preſe il primo ricco patre
Et mentrio licantaua cotai note
oira conſcientia chel mordeſſe
forte ſpingaua conambo le piote120
Io credo ben calmio duca piaceſſe
conſi contente labbra ſempre atteſe
loſuon delle parole uere et ſpreſſe
Pero conambo lebraccia mipreſe
et poi che tutto ſu miſebbe alpetto125
rimonto perlattia onde diſceſe
Nel ſtancho dauermi aſe diſtretto
ſimen porto ſoural colmo delarco
che dalquarto el quinto argine e tragetto
Quiui ſoauemente ſpoſe ilcarco 130
ſoaue perloſcoglio ſconcio et erto
che ſarebbe alle capre duro uarco
Indi unaltro uallon mifu ſcouerto
CANTO XX. Tracta delindouini et ſortilegi encãtatori et delorigine dimātouaca diche tractare diede cagione manto incarta up gine e dilor pene et miſera conditione nella quarta bolgia inperſona dimichele ſcotti et dipiu altri:
et dar matera aluenteſſimo canto
della p̃ma canzon che diſommerſi
Io era gia diſpoſto tutto quanto
ariguardar nello ſcoperto fondo5
che ſibagnata dangoſcioſo pianto
Et uidi gente perlouallon tondo
uenir tacendo et lagrimando alpaſſo
che fanno leletanie inqueſto mondo
Comel uiſo miſceſe inlor piu baſſo10
mirabilmente apparue eſſer trauolto
ciaſcun tralmento elprincipio delcaſſo
Che dallereni era tornatol uolto
et indietro uenir liconuenia
perchel ueder dinanzi era lor tolto15
Forſe perforza gia diparlaſia
ſitrauolle coſi alcun deltutto
maio noluidi necredo cheſia
Se dio tilaſci lettor prender frutto
detua lectione orpenſa perte ſteſſo 20
comio potea tener louiſo aſciutto
Quando lanoſtra imagine dapreſſo
uidt ſitorta chel pianto deliocchi
lenatiche bagnaua perlofeſſo
Certo io piangea poggiato adunderocchi25
delduro ſcoglio ſi che lamia ſcorta
midiſſe ancor ſetu delialtri ſciocchi
Qui uiue lapieta quande benmorta
chie piu ſcelerato che colui
calgiudicio deuin paſſion comporta30
Drizza lateſta drizza et uedi acui
ſaperſe aliocchi de thebani laterra
perchei gridauan tutti doue rui ?
Amphirao perche laſci laguerra ?
et nonreſto diruuinare aualle35
fino animos che ciaſcuno aferra
Mira cafatto petto delle ſpalle
perche uolſe ueder troppo dauante
diretro guarda et fa retroſocalle
Vedi tireſia chemato ſembiante 40
quando dimaſchio femina diuenne
cambiandoſi lemembra tutte quante
Et prima poi ribatter loconuenne
lidue ſerpenti auolti conlauergha
che riacelle lemaſchile penne45
Aronta e quel caluentre li ſaterga
che nemonti diluni doue ronca
locarrareſe che diſotto alberga
Ebbe traibianchi marmi laſpilonca
perſua dimoro ondaguardar leſtelle 50
elmar nogliera laueduta tronca
Et quella che ricuopre lemammelle
che tu non uedi conletrecce ſciolte
e a dila ogni piloſa pelle
Manto fu checerco perterre molte55
poſcia ſipuoſe ladoue nacquio
onde unpoco mipiace che maſcol
Porcia chel patre ſuo diuita uſcio
et tenne ſerua lacipta dibaco
queſta grantempo perlomondo gio 60
Suſo initalia bella giace unlaco
apie delalpe che ſerra lamagna
ſoura tiralli cà nome benaco
Per mille fonti credo et piu ſibagna
tra garda et ualcamonica apennino 65
dellacqua che neldetto laco ſtagna
Luogo e nelmezzo ladouel trentnio
paſtcre et quel dibreſcia elueroneſe
ſegnar poria ſefoſſe quel cammino
Siede peſchiera bello et forte arneſe70
difronteggiar breſciani et bergamaſchi
oue lariua intorno piu diſceſe
Quiui conuien che tutto quanto calchi
cio chen grembo abenaco ſtar non po
et faſſi fiume giu peruerdi paſchi75
Toſto che löcqua acorrer mette co
non piu benaco ma mencio ſichiama
fino agouerno doue cade impo
Non multo a corſo cheltroua una lama
inlaqual ſi diſtende et lampaluda80
et ſuol diſtate talor eſſer grama
Quindi paſſando lauergine cruda
uide terra nelmezzo del pantano
ſanza coltura et dabitanti nuda
Li perfuggir ogni conſortio humano85
riſtette conſuo ſerui afar ſuarti
et uiſſe et inlaſſcio ſuo corpo uano 35
Lihuomini poi chentorno erano ſparti
ſaccolſero aquel luogo chera forte
perlapantan cauea datutte parti90
Fer lacipta Coura quel oſſa morte
et percolei chelluogo prima cleſſe
mantua lappellar ſanzaltra ſorte
Gia fuor legenti ſue dentro piu ſpeſ
prima che lamadtia dacaſa lodi95
da pinamonte inganno riceueſſe
Pero taſegno che ſe tu mai odi
originar lamia terra altrimenti
lauerita nulla menzogna frodi
Etio maeſtro ituoi ragionamenti 100
miſon ſicerti et prendon ſi mia fede
chellialtri miſarien carboni ſpenti
Madimmi delagente che procede
ſetu neuedi alcun degno dinota
che ſolo accio lamia mente riſiede 105
Allor midille quel che dalagota
porge labarba inſule ſpalle brune
fu quando grecia fu demaſchi uota
Si capena rimaſer perle cune
augure et diedel punto Cotalcanta 110
inaulide atagliar laprima fune
Euripilo ebbe nome et coſil canta
lalta mia tragedia inalcun loco
ben loſai tu che laſai tutta quanta
Quel altro che neifianchi e coſi poco115
michele ſcotto fu che ueramente
delemagiche frode ſeppe ilgioco
Vedi guido bonatti uedi aſdente
cauer inteſo alcuoio et aloſpago
ora vorrebbe ma tardi ſipente120
Vedi letriſte che laſciaron lago
laſpuola elfuſo et fecerſin diuine
fecer malie conerbe et conimago
Mauienne omai che gia tiene elconfine
damandue limiſperii et tocca londa125
ſotto ſobilia cayno et leſpine
Et gia iernocte fu laluna tonda
ben tendee ricordar chenon tinocque
alcuna uolta perlafelaa fonda
Simmi parlaua et andajamo introque 130
CANTO.XXI tracta dellepene nelle quali ſono puniti coloro che cõmiſero bara cterie nelqual uitio abomina lilucchel. Et qui tracta de ... dimoni miniſtri aloficio di queſto luogo et coglefi qui iltempo che fu compilata perdante queſta opera:-
che lamia comedia cantar noncura
tenimo e tenauamo ilcolmo quãdo
Reſtamo perueder laltra feſſura
dimale bolge et lialtri pianti uani5
et uidila mirabilmente obſcura
Quale nel terzonal deuenitiani
bolle linuerno latenace pece
arimpalmār ilegni lor non ſani
Che nauicar non ponno mquella uece10
chi fa ſuo ligno nuouo et chi riſtoppa
lecoſte aquel che piu uiaggi fece
Chi ribatte daproda et chi dapoppa
altri fa remi et altri uolge ſarte
chi terzertolo et artimon rintoppa 15
Tal non perfoco ma perdiuina arte
bollia lagiuſo una pegola ſpeſſa
chenuiſcaua laripa dogni parte
Io uedea lei ma nonuedea ineſſa
mai che lebolle chelbollor leuaua20
et gomfiar tutta et riſeder compreſſa
Mentrio lagiu fiſamente miraua
loduca mio dicendo guarda guarda
mitraſſe adfe delloco douio ſtaua
Io miriaolſi come lhuom cui tarda25
diueder quel chelli conuien fuggire
et cui paura ſubito ſgagliarda
Che perueder non indugia ilpartire
et uidi dietro annoi un diavol nero
correndo ſu perloſcoglio uenire30
Ay quantelli era nella ſpecto fero
et quanto mi parea nelatto acerbo
conlali aperte ſoura pie leggero
Lomero ſuo chera aguto et ſuperbo
carcata unpeccator connabo lanche35
et quei tenea dipie ghermitol nerbo
Del noſtro ponte diſſe omalebranche
ecco un delianzian deſanta zita
mettetel ſotto chi torno peranche
Aquella terra che ne ben fornita40
ogni buom te barattier fuor chebonturo
del no perlidenari uiſifa ita
Lagiu ilbutto et perlo ſcoglio duro
ſiuolſe et mai nonfu maſtino ſciolto
contanta fretta a ſeguitar lofuro 45
Elſatuffo et torno ſu conuolto
ma idimon che del ponte auea coperchio
gridar qui nona luogo illanto uolto
Qui ſin nota altrimenti chenel ſerchio
pero ſe tu non uuoli denoſtri graffi50
non far ſopra lapegola ſoperchio
Poi ladentar compiu dicento raffi
diſſer couerto conuien che tu qui balli
ſi che ſepuoi naſcoſamente acaffi
Non altrimnti icuoci alor uaſſalli55
fanno atuffar imezzo lacaldaia
lacarne conliuncin perche non galli
Lobuon maeſtro acio che non ſipaia
che tu ciſei midiſſe qui taguatta
do puno ſcheggio calcuno ſchermo taia60
Et pernulla offenſion che mi ſia fatta
non temer tu chio lecoſe conte
percaltra uolta fui atal baratta
Poſcia paſſo dila dalco delponte
et comel giunſe inſu laripa ſexta65
miſtier lifu dager ſicura fronte
Conquel furore et conquella tempeſta
cheſcono icani indoſſo alpouerllo
che diſubito chiede oue fareſta
Vſciron quei diſotto alponticello70
et porſer contra lui tutti roncigli
ma elgrido neſſun diuoi ſia fello
Inanzi cheluncin uoſtro mipigli
tragaſi auanti lun diuoi che moda
et poi daronciglarmi ſiconſigli 75
Tutti gridauan uada malacoda
percun fimoſſe etlialtri ſtetter fermi
et tenne allui dicendo chelli aproda
Credi tu malacoda qui uedermi
eller uenuto diſfei mio maeſtro80
ſicuro gia datutti voſtri ſchermi
Sanza uoler diuino e fatto queſto
laſcianandar che nel ciel e uoluto
chi moſtri altrui queſto camin ſilueſtro
Allor lifulorgoglio ſi caduto85
che ſi laſcio caſcar luncino apiedi
et diſſe alialtri omai non ſia feruto
Elduca mio adme otu che fiede
traliſcheggion delponte quatto quatto
ſicuramente omai adme tu riedi 90
Per chio mimoſſi et allai uenni ratto
et idiauoli ſi fecer tutti avanti
fichio temetti cheli teneller patto
Coſi uidio gia temer lifanti
cuſciuan pattegiati dicaprona95
uegendo ſe tranemici cotanti
Io ma coſtai contatta laperſona
lungol mio duca et non torcea liocchi
dala ſembianza lor chera non buona
Echinauan liraffi et uuoi chil tocchi ?100
dicea lun conlaltro inful groppone ?
e riſpondien ſi fa chegli laccocchi
Ma quel dimonio che tenea ſermone
colduca mio ſiuolſe tutto preſto
et diſſe poſa poſa ſcarmiglione
Poi diſſe ame piu oltre andar perqueſto
ſcoglio'non ſipuo pero che giace
tutto ſpezzato alfondo larco ſexto
Et ſelandar atanti pur uipiace
andateuene ſu perqueſta grocta110
preſſo e unaltro ſcoglio cheuia face
Ler piu oltre cinque ore che queſtocta
mille dugiento conſeſſanta eſei
anni compie chequi lauia fu rocta
Io mando uerſola diqueſti mei115
ariguardar ſalcun ſene ſciorina
gite conloro chei non ſaranno rei
Traiti auanti alichino et calcabrina
comincio elli adire et tu cagnazzo
et barbariccia guidi ladicina120
Libicocco uegnoltre et draghignazzo
ciriatto ſannuto et graffiacane
et farfarello et rubicante pazzo
Cercate intorno leboglienti pane
coltor ſien ſalui infin alaltro ſcheggio125
che tutto intero ua ſoura letane
Ome maeſtro chee quel chiueggio ?
diſſio deſanza ſcorta andianci ſoli
ſe tu ſaire chi per me non lacheggio
Se tu ſe li accorto come ſuoli130
non uedi tu che digrignan lidenti ?
et conleciglia neminaccian duoli ?
Et egli ame nonto che tu pauenti
laſciali digrignar pur alior ſenno
che fanno cio perlileſſi dolenti 135
Per larginé ſiniſtro uolta dienno
maprimavea ciaſcun laligua ſtretta
coidenti uerſo lor duca percenno
Et elli auea delcul fatto trombetta
CANTO XXII. Oue abomina quelli diſardigna et tracta alcuna coſa dela ſagaci tade dibarattieri inperfona duno nauarreſe. Et e debarattieri medeſimi queſto canto:
et cominciar ſtormo et far lor moſtra
et tal uolta partir perloro ſcampo
Corridor uidi perlaterra noſtra
caretini et uidi gir gualdane5
fedir torncamenti et correr gioſtra
Quando cõtrombe et quando cõcampane
contamburi et concenni dicaſtella
et concoſe noſtrali et coniſtrane
Ne gia conſidiuerſa cennamella10
caualier uidi muouer nepidoni
ne nate a ſegno diterra odiſtella
Noi andauam conlidiece demoni
ai fiera compagna ma nella chieſa
coi ſanti et intauerna coighioctoni15
Pur allapegola era lamia inteſa
perueder delabolgia ogni contegno
et delagente che dentro iuera inceſa
Come delfini quando fanno ſegno
ay marinar conlarco della ſchiena20
che ſargomentin dicampar lor legno
Talor coſi adalleggiar lapena
moſtraua alcun dipeccatori ildoſſo
et naſcondea inmen che non balena
Et come alorlo delacqua dunfoſſo25
ſtanno iranocchi pur colmuſo fuori
ſi che celano ipiedi et laltro groſſo
Coſi ſtan dogni parte ipeccatori
macome ſapreſſaua barbariccia
coſi ſiritracan ſotto bollori30
Iouidi et ancho ilcor mena capriccia
uno aſpettar coſi comeglincontra
cuna rana remane et lalera ſpiccia
Et graffiacan chelliera piu dincontra
liaronciaglio lempegolate chiome35
et traſſel ſa che miparue una lontra
Io ſapea gia ditutti quanti ilnome
ſilinotai quando furono eletti
et poi cheſichiamaro atteſi come
Orubicante fa che tu limetti40
lungioni adoſſo ſi che tu loſquoi
gridatan tutti in ſieme imaladetti
Etio maeſtro mio fa ſetu puoi
che tu ſappie chie loſciagurato
venuto aman delli aduerſari ſuoi45
Loduca mio liſacolto allato
domandollo ondei foſſe et eiriſpuoſe
io fui delregno dinauarra nato
Mia madre adſeruo dan ſegnor mipuoſe
che mauea generato dun rebaldo50
diſtrugitor diſe et diſue coſe
Poi fui famigle delbuon re Tebaldo
quiui mimiſi afar baratteria
dichio rendo ragione inqueſto caldo
Et ciriatto acui dibocca uſcia55
dogni parte una ſanna comaporco
life ſentir come luna ſdruſcia
Tra male gatte era uenuto ilſorco
mabarbariccia ilchiuſe conlebraccia
et diſſe ſtate inlamentrio lonforco60
Et almaeſtro mio uolſe lafaccia
domanda lidiſſi ancor ſepiu diſii
ſaper dalui prima caltril diſfactia
Loduca dunque ordi delialtri rii
conoſci tu alcun che ſia latino ?65
ſotto lapece et quelli io mipartii
Poco e daun che fu dila uicino
coſi foſſio ancor collui coperto
chio nontemerei unghia neuncino
Et libicocco troppo auem ſoferto70
diſſe et preſelil braccio conrunciglio
ſi che ſtracciando neporto unlacerto
Draghinazzo anche lixolle dardipiglo
giuſo allegambe ondel decurio loro
ſiuolſe intorno intorno cõmalpiglo75
Quandelli unpoco rapaciati fuoro
allui cancor miraua ſua ferita
dimandol duca mio ſanza dimoro
Chi fu colui dacui mala partita
di che faceſti peruenir aproda80
et ei riſpuoſe fui frate gomita
Quel digallura vaſel dogni froda
chebbe inemici diluo donno inmano
et feſilor che ciaſchun ſene loda
Danar ſi tolſe et la ſciolli dipiano85
ſicome dice et nellialtri officianche
barattier fu non picciol ma ſourano
Vſa coneſſo donno michel zanche
dilogodoro e adir dıſardigna
lelingue lor non ſi ſentono ſtanche90
Ome uedete laltro che digrigna
io direi anche ma io temo chello
non ſapparecchie agrattarmi latigna
El gran propoſto uolto afar farello
che ſtralunaua liocchi perfedire95
diſſe fattin coſta maluagio ucello
Se uui uolete uedere oudire
rincomincio loſpaurato appreſſo
toſchi olombardi io ne faro uenire
Maſtien lemale branche unpocho inceſſo100
ſi chei non teman delelor uendette
et io leggendo inqueſto luogo ſteſſo
Perun chio ſo nefaro uenir ſette
quandio ſufolero come noſtruſo
difar allor che fuor alcun ſimette105
Cagnazzo acotal mocto leuol muſo
Crollandol capo et diſle odi malitia
chelli apenſata pergittarſi giuſo
Ondei cauea lacciuoli diuitia
riſpuoſe malitioſo ſonio troppo110
quandio procuro amie maggior triſtitia
Alichin non ſi tenne et dirintoppo
alialtri dille allui ſe tu ticali
io nonti uerro dietro digaloppo
Ma baptero ſoura lapece lali115
laſciſil collo et ſia laripa ſchudo
aueder ſetu ſol piu dinoi uali
O tu chelleggi udirai nuouo ludo
ciaſchun dalaltra coſta liocchi uolſe
quel prima che cio far era piu crudo120
Lonauarreſe ben ſuo tempo colle
fermo lepiante aterra et inunpunto
ſalto et dalpropoſto lor ſiſciolſe
Diche ciaſchun dicolpo era compunto
ma quei piu che cagion deldifetto125
pero ſi moſſe et grido tu ſe giunto
Ma pocho liualſe chelali al ſoſpetto
non potero auanzar quelli ando ſotto
et quei drizzo uolando ſuſo ilpetto
Non altrimenti lanitra dibotto130
quandol falcon ſapreſſa giu ſatuffa
et ei ritorna ſuo crucciato et rotto
Irato calchabrina delabuffa
uolando dietro litenne inuaghito
che quei campalle perauer lazuffa135
Et comel baracter fu dipartito
coſi uolſe liartigli alluo compagno
et fu conlui ſoural foſſo ghermito
Ma laltro fu bene ſparuier grifagno
adartiglar ben lui et ambedue140
cadder nelmezo delbollente ſtagno
Localdo ſchermitor ſubito fue
ma pero dileuarſi era niente
ſi auieno inuiſchate lali ſue
Barbariccia conlialtri ſuoi dolente145
quatro nefe uolar dalaltra coſta
contutti raffi et aſſai preſtamente
Diqua dila diſceſſero alla poſta
porſer liuncini uerſo limpanati
cheran gia costi dentro dalacoſta 150
Et noi laſciamo lorcoſt impacciati
CANTO.XXIII deladiuina uēdetta contra lipocriti delq̃l pēcco ſotto iluocabol didue cittadini dibologna abomina lautore ibologneſi et liiudei ſotto ilnome Danna et di Cayfas. Et qui e laquinta bolgia
nandauan lundināzi et laltro dopo
come frati minor tanno peruiac
Voltera inſula fauola dyſopo
lomio penſier perla preſente riſſa5
douel parlo dellarana et deltopo
Che piu non ſi pareggia mo et iſſa
che lun conláltro fa ſe ben ſacoppia
principio et fine conlamente fiſſa
Et come lan penſier dalaltro ſcoppia10
coſi nacque diquello unaltro poi
chelaprima paura mife doppia
Io penſaua coli queſti pernoi
ſono ſcherniti condanno et conbeffa
ſi facta chaſai credo chelor noi 15
Se lira ſoucal maluoler fa gueffa
ei neueranno dietro piu crudeli
chel cane aquella lieure chelli aceffa
Gia mi ſentia tutti arricciar lipelti
della paura et ſtaua indietro intento20
quandio diſſı maeſtro ſe non celi
Teet me toſtamente io pauento
dimale branche noi liauem gio dietro
io limagino ſi chegia liſento
Et quei ſi foſſi dipiombato uetro25
limagine difuor tua non trarrei
piu toſto ame che quella dentro impetro
Pur mo uenieno ituo penſier tramiei
conſimile atto et conſimile faccia
ſiche dintrambi unſol conſiglo fei30
Selli e che ſi ladextra coſta giaccia
che noi poſſiam nelaltra bolgia ſcendere
noi fuggirem limaginata caccia
Gia non compie dital conſiglo rendere
chio liuidi tenir conlali teſe35
non molto lungi pertolerne prendere
Loduca mio diſubito mi preſe
come lamadre caromor e deſta
et uede apreſlo aſe lefiamme acceſe
Che prendel figlo et fugge et non ſareſta40
avendo piu dilui che diſe cura
tanto che ſolo una camiſcia ueſta
Et giu dalcollo della ripa dura
ſupin ſidiede alapendente roccia
chelun delati alaltra bolgia tura 45
Non corſe mai ſi toſto acqua perdoccia
auolger ruota dimolin terragno
quandella piu uerſo lepale aproccia
Comel maeſtro mio perquel uiuagno
portandoſene me ſourallo petto50
come ſuo figlo non come compagno
Apena fuoro ipie ſuoi giunti alletto
delfondo giu che furo non ſulcolle
ſoureſſo noi manon liera ſoſpetto
Chelalta prouedenza chelor uolle55
porre miniſtri della foſſa quinta
poder dipartirſi iridi atutti tolle
Lagių trouamo una gente dipinta
ché via intorno aſſai conlenti paſſi
piangendo enel ſembiate ſtancha et uinta60
Elli auean cappe concappucci baſſi
dinanzi aliocchi fatte dellatagla
che incologni perlimonaci faſſi
Difuor dorate ſon ſichelli abagla
madentro tutte piombo et graui tanto65
che federigo lerettea dipagla
Oineterno fatiguoſo manto
noi quolgemo anchor pur aman mancha
conloro inſieme intenti altriſto pianto
Ma perlo peſo quella gente ſtanchamol70
uenian ſipian che noi erauan nuoull
dicompagnia adogni muouer dancha?
Perchio alduca mio fa che tu truoui
alcun calfacto olnome ſiconoſca
et liocchi ſiandando intorno muoui
Et un chénteſe laparola toſca
diretro anoi grido tenete i piedi
uoi che correte ſi perlaura foſca
Forſe caurai dame quel che tu chiedi
ondel duca ſiuolſe et diſſe aſpetta80
et poi ſecondol ſuo paſſo procedi
Riſtetti et uidi due monſtrar gran fretta
delanimo coluiſo deſſer meco
matardaualıl cərcho et lauia ſtretta
Quando fur giunti aſſai collocchio bieco85
mirimiraron ſenza far parola
poi ſiuolſero inſe et dicean ſeco
Queſto par uiuo allatto delagola
et ſe ſon uiui perqual briuilegio
uanno ſcoperti delagraue ſtola90
Poi diſſer me otoſcho calcolleigio
delipocriti triſti ſe uenuto
dichi tu ſe non avere indiſpregio
Et io allora io fui nato et creſciuto
ſouralbel fiume darno alagran uilla95
et ſon colcorpo chio ſempre auuto
Ma uoi chi ſiete acui tanto diſtilla
quantio ueggio dolor giu perleguance
et che pena e in uoi che ſi ſfauilla ?
Et lun riſpuoſe lecappe rance100
ſon dipiombo ſi groſſe chelipeſi
fan coſi cigolar lelor bilance
Frati godenti fumo et bologneſi
io catalano et queſti loderingo
nomati et datua terra inſieme preſi105
Come ſuoleller tolto unuom ſolingo
per conſeruar ſua pace et fumo tali
cancor ſi pare intorno dalgardingo
Io cominciai ofrati iuoſtri mali
ma piu non diſſi calocchio micorſe110
un crucifiſſo interra contre pali
Quando mi uiditutto ſi diſtorſe
ſoffiando nella barba conſoſpiri
elfrate catalan caccio ſaccorſe
Mi diſſe quel comfitto che tu miri115
conſiglio ifariſei che conuenia
porre unhuom perlo popolo amartiri
Atrauerſato et nudo e nellauia
come tu uedi e meſtier chel ſenta
qualunque paſſa come peſa pria120
Et atal modo ilſocero ſi ſtenta
inqueſta foſſa et lialtri dalconcilio
che fu perli iudei mala ſementa
Allor uidio marauilglar uirgilio
ſoura colui chera diſteſo incroce125
tanto uilmente neleterno exilio
Poſcia drizzo alfrate cotaluoce
nonui diſpiaccia feuilece direi
ſalaman dextra giace alcuna foce
Onde noi ambe due poſſiamo uſcirci130
ſanza conſtringer deliangeli neri
Juegnan deſto mondo adipartirci
Riſpuoſe adunque piu che tu non ſperi
ſapreſſa unſaſſo che dala gran cerchia
ſi muoue et varcha tutti uallon feri 135
Salvo che queſto e rotto et nol coperchia
montar potrete fuperla ruina
che iace incoſta et nelfondo ſoperchia
Loduca ſtette unpocho ateſta china
poi diſſe mal contaua labiſogna140
colui che peccator diqua uncina
Elfrate io udigia dire abologna
deldiauol uitii aſſai traquali udi
chello e bugiardo et padre dimezogna
Apreſſo il duca agran paſſi ſengi145
turbato unpocho dira nelſembiante
ondio dallincarcati mi diparti
Dietro alepoſte dellecare piante
CANTO.XXIIII· DELEPENE chepuniſcono lifurti oue tractãdo deladrõi ſgrida contro apiſtoleſi ſocto iluocabolo di uanni fucci perlacui lingua ãtidice deltēpo futuro Er e laſexta bolgia.
chel ſol icrin ſotto laquario tempra
et gia lenosti almczo diſenttanno
Quando labrina inſulaterra a ſempra
limagine diſua ſorella biancha5
ma pocho dura ala ſua penna tempra
Louillanello acui laroba mancha
ſileua et guarda et uede lacampagna
biancheggiar tutta ondei ſi batte lancha
Ritorna incaſa et qua et laſılagna10
comel tapin che non ſa che ſi faccia
poi riede et la ſperanza ringauagna
Vegendo elmondo auer cangnata faccia
impocha dora et prende ſuo uincaſtro
et fuor lepecorelle apaſcer caccia15
Coſi mi fece ſbigottir lomaeſtro
quandio liuidi ſi turbar lafronte
et coſi toſto almal giunſe lempiaſtro
Che come noi uenimo alguaſto ponte
loduca ame ſiuolſe conquel pigloi20
dolce chiol uidi prima apie delmonte
Lebraccia aperſe dopo alcun conſiglio
eletto ſeco riguardando prima
ben laruuina diedimi dipilglio
Et come quei eadopera edeſtima25
che ſempre par che nanzi ſeproteggia
coſi levando me fu uerlacima
Dun ronchione auiſaua unaltra ſcheggia
dicendo ſopra quella puoi tagrappa
ma tenta pria ſetal chella tireggia30
Non era uia daueſtito dicappa
che noi apena ei lieue et io ſoſpinto
potauan ſu montar dicappa incappa
Et ſe foſſe che daquel precinto
più che dalaltro era lacoſta corta35
non ſo dilui maio ſarei ben uinto
Ma perche male bolge inuer la porta
delbaſſiſſimo pozzo tutta pende
loſito diciaſchuna ualle porta
Che luna coſta ſurgie et laltra ſcende40
noi pur uenimo alfin inſu lapunta
Onde lultima pietra ſi ſcoſcende
Lalena mera delpolmon ſimunta
quando fu ſu chio non potea pixoltre
anzi maſiſſi nela prima giunta45
Omai conuien che tu coſi tiſpoltre
diſſel maeſtro che ſeggendo inpiuma
imfama non ſiuien ne lotto coltre
Sanza laqual chi ſua uita conſuma
cotal uiſtigia interra diſſe laſcia50
qual fumo inaere et inacqua la ſchiuma
Et pero leva ſu uinci lambaſcia
conlanimo che vince ogni battaglia
ſe colſuo grate corpo non ſaccoſcia
Piu lunga ſcala conuien che ſi ſaglia55
non baſta dacoſtoro eſſer partito
ſe tu mintendi orfa ſi che ti taglia
Leuami allor monſtrando mi fornito
meglio dilena chio non mi ſentia
et dilli ua chi ſon forte et ardito60
Super lo ſcoglo prendemo lauia
chera ronchioſo ſtretto et malageuole
et certo piu aſſai che quel dipria
Parlando andaua per non parer fieuole
onde una uoce uſci delalto foſſo65
aparole formar diſconueneuole
Non ſo che diſſe anchor che ſouraldoſſo
foſſi delarco gia che uarcha quiui
ma chi parlaua adira parea moſſo
Io era uolto giu maliocchi uiui70
non potean ire alfondo perloſcuro
perchio maeſtro fa che tu arriui
Dalaltro cinghio et diſmontian lomuro
che come io hodo quinci et non intendo
coſi giu ueggio et niente afiguro75
Altra riſpoſta diſſe nonti rende
ſe non difar cheladimanda honeſta
ſidee ſeguir conlopera tacendo
Noi diſcendemo il ponte dalateſta
doue ſagiugne conloctaua ripa80
et poi mi fu labolgia manifeſta
Et uidiui dentro terribile ſtipa
diſerpenti et diſ diuerſa mena
che lamemoria illangue anchor neſcipa
Piu non ſiuanto libia conſua rena85
che ſë lidri iaculi et pharee
produce et centri conanphilibena
Ne tante peſtilentie ne ſiree
moſtro giamai contutta lethiopia
neconcio che diſopra almar rolloce90
Traqueſta cruda et triſtiſſima copia
Correan genti nude et ſpauentate
ſanza ſperar pertugio oelitropia
Conſerpi leman dietro auean legate
quelle fichauan perlereni lacoda95
elcapo et eran dinanzi agroppate
Et ecco adun chera danoſtra proda
ſauento un ſerpente chel trafiſſe
ladouel collo alle ſpalle ſanoda
Neo ſi toſto mai ne I ſi ſcriſſe100
comel ſacceſe et arſe et cener tutto
conuenne che caſcando diueniſſe
Et poi che fu aterra ſi diſtructo
lacener ſıraccolſe perſeſteſſa
et inquel medeſmo ritorno dibutto105
Coſi perligran ſaui ſi comfeſſa
chelafenice more et poi rinaſce
quandolcinquecenteſimo anno apreſſa
Erba nebiado inſua uita non paſce
ma ſol dincenſo lacrime et damomo110
et nardo et mirra ſon lultime faſce
Et quale quei che cade et non fa como
perforza didimon caterra iltira
odaltra opilation che lega lomo
Quando ſi leua chentorno ſi mira115
tutto ſmarrito dalagrande angoſcia
chelli aſofferta et guardando ſoſpira
Talera ilpeccator leuato poſcia
opotenza didio quanto ſeuera
che cotai colpi peruendetta croſcia120
Loduca ildomando poi chiello era
per chei riſpuoſe io pioui ditoſcana
pocho tempo e inqueſta gola fera
Vita beſtial mipiacque et non humana
ſi come mul chio fui ſon uanni fucci125
beſtia et piſtoia mifu degna tana
Et io alduca dilli che non mucci
et domanda che colpa quagiu ilpinſe
chiol uidi buom diſangne et dicrucci
Elpeccator chenteſe non ſimfinſe130
ma drizzo uerſo me lanimo eluolto
et ditriſta uergogna ſi dipinſe
Poi diſſe piu mi duol che tu mai colto
nella miſeria dove tu miuedi
che quando fui delaltra uita tolto135
Io non poſſo negar quel che tu chiedi
ingiu ſon meſſo tanto perchio fui
ladro calaſacreſtia dibelli arredi
Et falſamente gia fu apoſto altrui
ma perche dital uiſta tu non godi140
ſemai ſarai difuor dailuoghi bui
Apri lorechi almio anunzio et odi
piſtoia inpria dineri ſidimagra
poi fiorenza rinuoua gente et modi
Tragge marte uapor diualdimagra145
che diturbidi nguoli inuoluto.
et contempeſta impetuoſa et agra
Soura campo piceno fia combattuto
ondei repente ſpezera lanebbia
ſi cogni bianco neſara feruto150
Et detto lo per che dolor tidebbia
CANTO.XXV.TRATTA diq̃lla mediſima materia. Et tratta contra fioretini Et prima ſgrida cotra piſtoia. Et e diquella medeſima bolgia
lemano alzo comâbedue leſiche
gridando togli idio cate le quadro
Da indi inqua miſur leſerpi amiche
percuna liſauolſe allora alcollo5
come diceſſe inonuo che piu diche
Et unaltra alebraccia et rilegollo
ribadendo ſeſteſſa ſidinanzi
che non potea coneſſe dar uncrollo
Ay piſtoia piſtoia che noniſtanzi10
dincenerarti ſi che piu non duri
poi che inmalfare ilſeme tuo auanzi
Pertutti cerchi delonferno ſcuri
non uidi ſpirto indio tanto ſuperbo
non quel che cadde athebe giu damuri15
Elſ parti che non parlo piu uerbo
et io uidi un centauro pien dirabbia
uenir chiamando.oue oue lacerbo ?
Maremma non credio che tante nabbia
quante biſce ello auea ſuperlagroppa20
infin oue comincia noſtra labbia
Soura leſpalle dietro dalacoppa
conlali aperte ligiacea undraco
et quel affuoca qualunque ſintoppa
Lomio maeſtro diſſe queſti e caco25
che ſottol ſaſſo dimonte auentino
diſangue fece ſpeſſe uolte laco
Non ua coſuoi fratei perun cammino
perlo furto che frodolente fece
delgrande armento chelli ebbe auicino30
Onde ceſſaro leſue opere biece
ſotto lamazza dercole che forſe
linedie cento et non ſenti lediece
Mentre che ſi parlaua et eltraſcorſe
et tre ſpiriti uenner ſotto noi35
dequai ne io nelduca mio ſaccorſe
Se non quando gridar chi ſiete uoi ?
perche noſtra nouella ſoreſtette
et intendemmo pure adeſſi poi
Io nolli conoſceua ma ei ſeguette 40
come ſuol ſequitar peralcun caſo
che lun nomare unaltro conuenette
Dicendo ciamfa doue fia rimaſo ?
perchio accio chel duca ſteſſe atento
mi paſi ildito ſu dalmento alnaſo 45
Se tu ſe or lector acreder lento
cio chio diro non ſara marauiglia
chio cheluidi apena ilmiconſento
Comio tenea leuato inlor leciglia
et un ſerpente conſeipie ſilancia 50
dinanzi alluno et tutto allui ſapiglia
Coipie dimezo liauin ſe lapancia
et conlianterior lebraccia preſe
poi liadento luna et laltra guancia
Lideretani allecoſce diſceſe 55
et mi/Telli lacoda intrambe due
et dietro perlereni ſu lariteſe
Ellera abarbacata mai non fue
adalber ſicome lorribil fiera
perlaltrui membra auiticchio leſue 60
Puoi ſappiccar come dicalda cera
foſſero ſtate et miſchiar lorcolore
ne lun nelaltro gia parea quel chera
Come procede inanzi dalardore
perlopapiro ſuſo un color bruno 65
che none nero anchora elbianco more
Lialtri due ilriguardauan et ciaſchuno
gridaua ome agnel come timuti
uedi che gia non ſe nedưe ne uno
Gia eran lidue capi un diuenuti70
quando naparuer due figure miſte
innuna faccia doueran drie perduti
Ferſi lebraccia due dicuatro liſte
lecoſce conlegambe iluentre elcaſſo
diaenner membra che non fur mai uiſte75
Ogne primaio aſpetto iui era caſſo
due et neſſun limagine peruerſa
parea et tal ſengio conlento paſſo
Come ilramarro ſotto lagran ferſa
deidi caniculari cangiando ſepe80
folgore par ſelauia atrauerſa
Si pareua tienendo terſo lepe
delialtri due anſerpentello acceſo
liuido et nero come gran dipepe
Et quella parte onde prima e preſo85
noſtro alimento allon dilor trafiſſe
poi cadde giuſo inanzi allui diſteſo
Lotrafitto Ilmiro ma nulla diſſe
anzi copie fermati ſbadiglaua
pur come ſonno ofebbre laſſaliſſe90
Elli ilſerpente et que lui riguardaua
lun perlapiaga et laltro perlabocca
fummauan forte elfumo ſi ſcontraua
Taccia lucano omai ladoue tocca
delmiſero Cabello et dinaſidio95
et attenda audir quel cor ſiſcocca
Taccia dicammo et daretuſa ouidio
che ſe quel inſerpente et quella infonte
conuerter poetando io nollo inuidio
Che due nature mai afronte afronte100
non traſmuto ſicamendue le forme
acambiar lor matera fofer pronte
Inſieme ſi riſpuoſero atai norme
chel ſerpente lacoda inforcha feſſe
elferuto reſtrinſe inſieme lorme105
Legambe conlecoſce ſecoſtelle
ſapiccar ſi chempocho lagiuntura
non facea ſegno alcun che ſipareſſe
Togleua lacoda feſſa lafigura
che ſi perdea la et lafua pelle110
ſi facea molle et quella dila dura
lo uidi entrar lebraccia perlaſcelle
et idue pie dellafiera cheran corti
tanto alungar quanta corciauan quelle
Poſcia lipie diretro inſieme attorti115
diuentaron lomembro chelbuom cela
elmiſero delſuo nauea due porti
Mentre chel fummo luno et laltro uela
dicolor nuouo et general pelfuſo
perluna parte et dalaltra ildipela120
Lun lleuo et laltro cadde giuſo
non torcendo perolelucerne empie
ſotto lequai ciaſchun cambiaua muſo
Quel chera dritto iltraſſe uer letempie
et ditroppa materia chinla uenne125
uſcir leorechi delegote ſcempie
Cio che non corſe indietro et ſiretenne
diquel ſouerchio fe naſo lafaccia
et lelabra ingroſſo quanto conuenne
Quel che giacea ilmuſo inanzi caccia130
et liorecchi ritira perlateſta
come face lecorna lalumaccia
Et lalingua cauea uinta et preſta
prima aparlar ſi fonde et laforcuta
nelaltro ſi richiude elfummo reſta135
Lanima chera fiera ditenuta
ſu uolando ſi fuggi perlaualle
et laltro dietro allui parlando ſputa
Poſcia liuolſe lenouelle ſpalle
et diſſe alaltro io uo che buoſo corra140
como fattio carpon perqueſto calle
Coſi uidio laſettima zauorra
mutar et traſmutar et qui miſcuſi
lanouita ſe fior lapenna aborra
Et auegna che liocchi miei confuſi 145
foſſero alquanto et lanimo ſmagato
non poter quei fugirſi tanto chiuſi
Chi non ſcorgeſſi ben puccio ſciancato
et era quel che ſol deitre compagni
che uenner prima non era mutato 150
Laltera quel che tu gauille piagni
CANTO. XXVI Del VIII bolgia contra quelli che mettono aguati et danno frodolenti conſigli. Et prima ſgrida contra fiorentini Ettacitamente p̃dice delfuturo et in pſona dulixe et diomedes pone lorpene.
che permare et perterra batti lali
et perlonferno tuo nome ſiſpande
Trali ladron trouai cinque cotali
tuo cittadini onde minuen tergogna5
et tu ingrande honoranza non neſali
Ma ſe preſſo almattin deluerſiſogna
tu ſentirai diqua dapicciol tempo
diquel che prato non caltri tagogna
Et ſegia foſſe ſaria pertempo10
coſi foſſei dache pur eſſer dee
che piu migrauera compiu matempo
Noi cipartimmo et ſu perle ſcalee
chenauean fatti iborni aſcender pria
rimonto lomio maeſtro et traſſe mee15
Et proſeguendo la ſolingatia
traleſchegge et trarocchi deloſoglio
lopie ſanza laman non ſi ſpedia
Allor mi dolſi et ora miridoglio
quando drizzo lamente aquel chio uidi20
et piu longegno afermo chi non ſoglio
Per che non corra che uirtu nolguidi
ſiche ſe ſtella bona omiglior coſa
ma dato elben chi ſteſſo nol miuidi
Quantel uillan calpoggio ſiripoſa25
nel tempo che colui chelmondo ſchiara
la faccia ſua anoi tien meno aſchola
Come lamoſca cede alazanzara
uede lucciole giu perlauallea
forſe cola doue uendemia et ara 30
Ditante fiamme tutta riſplendea
loctaua bolgia ſicomio macorſi
toſto che fui laouel fondo parea
Et qual colui che liuengio conliorli
uidel carro delya aldipartire35
quando icaualli alcielo erti lecorſi
Che nol potea ſi conliocchi ſeguire
chel uedeſſe altro che lafiamma ſola
ſi come nuuoletta inſu ſalire
Tal ſi mouea ciaſchana perlagola40
del foſſo cheneſſuna moſtral furto
et ogne fiamma un peccator inuola
Io taua ſoural ponte aueder furto
ſi che ſio non auiſſi un ronchion preſo
caduto ſarei giu ſanzeſſer urto45
El daca che mi uide tanto adtefo
diſſe dentro dalifuochi ſon li ſpiriti
catun Gi faſcia diquel chellie inceſo
Maeſtro mio riſpuſio perudirti
ſonio piu certo et gia mera auiſo50
che coſi foſſe et gia uolea dirti
Chie inquel focho che uien ſi diuifo ?
diſopra che par ſurger delapira
doue ethiocle colfratel fu miſſo
Riſpuoſe ame ladentro ſi martira55
Vlire et Diomede et coſi inſieme
alauendetta uanno come alira
Et dentro dalalor framma ſigeme
laguato delcaual che fe laporta
ondeaſci deromani ilgentil ſeme
Piangeueſi entro larte perche morta
dey damia anchor ſi duol dacchille
et delpalladio pena uiſi porta
Sei poſſon dentro daquelle fauille
parlar diſſio maeſtro aſſa temprego65
et ripriego chel priego uagla mille
Che non mi facci delattender niego
fin chelafiamma cornuta qua uegna
uedi che deldiſſio uer leimi piego
Et elli ame latua preghiera e degna70
dimolta loda et io pero lacepto
ma fa che latua lingua ſi ſoſtegna
Laſcia parlare ame chio concepto
cio che tu uuoi che ſarebbero ſchiui
perche fur greci forſe del tuo detto75
Puoi che la fiamma fu uenuta quiui
doue parue almio duca tempo et loco
inqueſta forma lui parlar audiui
Ouoi che ſiete due dentro adun focho
ſio meritai diuoi mentre che uiſſi80
ſio meritai diuoi aſſai opocho
Quando 36elmondo lialti uerſi ſcriſli
noui mouete malun diuoi dica
doue perlui perduto amorir giſſi
Lomaggior corno della fiamma antica85
comincio acrollarſi mormorando
pur come quella cui uento affaticha
Indi lacima qua et la menando
come foſſe lalingua che parlaſſe
gitto uoce difuori et diſſe quando 90
Mi diparti darcirce che ſoctraſe
me piu dunanno lapreſſo agaeta
prima che ſi Enea lanomaſſe
Ne dolcezza difiglio ne lapieta
del vecchio padre nel debito amore95
loqual douea penelope far lieta
Vincer potero dentro ame lardore
chiebbi adiuenir del mondo ſperto
et delicitii humani et del calore
Ma miſſi me perlalto mare aperto100
ſolconun legno et conquella compagna
picciola dalaquale non fui diſerto
Lun lito et laltro uidi infin laſpagna
fin nel morrocco et liſola deſardi
et laltre che quel mare intorno bagna105
Io ecompagni erauan uecchi et tardi
quando uenimo aquella ſoce ſtretta
doue hercule ſegnoſuoi riguardi
Accio chelhuom piu oltre non ſimetta
dalman dextra milaſcia ſibilia110
dalaltra gia mauea laſciata ſetta
Ofrati diſſiche percento milia
perigli ſiete giunti alloccidente
et queſta tanto picciola uigilia
Denoſtri ſenſi che derimanente115
non uoglate negar laſperienza
diretro allol delmondo ſanza gente
Conſiderate lacoſtra ſemenza
fatti non ſoſti auiuer come bruti
ma perſeguir uirtute et canoſcenza 120
Limiei compagni fecio ſiaguti
conqueſta oration picciola alcammino
capena poſcia liauerei tenuti
Et uolta noſtra poppa nelmattino
deremi facemo ali alfolle uolo125
ſempre acquiſtando dalato mancino
Tutte leſtelle gia delaltro polo
uedea lanocte elnoſtro tanto baſſo
che non ſurgea fuor delmarin ſuolo
Cinque uolte racceſo et tanto caſſo130
lolumera diſotto dalaluna
poi chentrati erauan nellalto paſſo
Quando naparue una montagna bruna
perladiſtantia et paruemi alta tanto
quanto veduta non auea alcuna135
Noi ciallegramo et toſto torno inpianto
che della nuoua terra unturbo nacque
et percoſſe dellegno il primo canto
Tre uolte ilfe girar contutte lacque
alaquarta leuar lapoppa inſuſo140
et laprora ire ingiu comaltrui piacque
Imfin chel mar fu ſoura noi rinchiuſo
CANTO. XXVII. Tracta diquelli medeſimi aguatatori et mali conſiglieri din ganni īpſona delconte guido dimõte feltro
pernon dir piu et gia dannoi ſengia
conlalicenza deldolce poeta
Quando unaltra che dietro annoi uenia
ne fece uogler liocchi alaſua cima5
perun confuſo ſuon che fuornuſcia
Comelbue cicilian che mugghio prima
colpianto dicolui et cio fu dritto
che lauea temperato conſua lima
Mughiaua conlauoce della flicto10
ſi che contatto che foſſe dirame
pur elpareua daldolor trafitto
Coſi pernonauer uia ne forame
dalprincipio nelfocho inſuo linguaggio
ſi conuertian leparole grame15
Ma poſcia chebber colto lor viaggio
ſu perlapunta dandole quel guizzo
che dato auea lalingua inlor paſſagio
V dimo dire o tu acui drizzo
lauoce et che parlaui mo lombardo20
dicendo iſtra tenua piu non tadizzo
Perchio ſia giunto forſe alquanto tardo
non tincreſca reſtar aparlar meco
uedi che non increſce ame et ardo
Se tu pur mo inqueſto mondo cieco25
caduto ſe diquella dolce terra
latina Ondio mia colpa tutta reco
Dimmi ſe romagnuoli ampace oguerra
chio fui dimonti laintra orbino
elgiogo diche' teuer ſi diſerta30
Io era ingiuſo anchorā attento et chino
quandol mio duca mitento diſcoſta
dicendo parla tu queſti e latino
Etio cauea gia pronta lariſpoſta
ſazandugio aparlar incominciai35
o anima che ſe lagiu naſcoſtar
Romagna tua none et non fu mai lot
ſanza guerra nequor deſuo tiranni
man paleſe neſſuna oruilaſciai
Rauenna ſta come ſtate moltanni40
lagugla dapolenta la ſicoua
ſi che ceruia ricuopre coſuo uanni
Laterra che fe gia lalunga proua
et difranceſchi ſanguinoſo mucchio
ſotto lebranche uerdi ſi ritroua45
Elmaſtin uecchio elnuouo dauerucchio
che fecer dimontagna ilmal gouerno
ladoue ſoglion fan deidenti ſucchio
Lecipta dilamone et diſanterno al
conduce inlioncel dalnido biancho50
che muta parte dalaſtate aluerno
Et quella cui ilſauio bagnia elfiancho
comella ſie tralpiano elmonte
tratirannia ſiuiue et ſtato francho
Ora chi ſe tipriego chenne conte55
non eſſer duro piu caltri ſia ſtato
ſel nome tuo nelmondo tegna fronte
Poſcia chel fuocho alquanto ebbe rughiato
almodo ſuo laguta punta moſſe
diqua dila et poi die cotal fiato60
Sio credeſſi che mia riſpoſta foſſe
perſona che mai tornaſſe almondo
queſta fiamma ſtaria ſanza pia ſcoſſe
Ma pero che giamai diqueſto fondo
non torno uiuo alcun ſiodol uero65
ſenza thema dimfamia tiriſpondo
Io fui buom darme et poi fui cordigliero
credendomi cinto far amenda sunt
et certo il creder mio uenia intero
Se non foſſe ilgran prete acui malprenda70
chemi rimiſle nelle prime colpe
et come et quare uoglio che mintenda
Mentre chi forma fui doſſa et dipolpe
chelamadre midie lopere mie
non furon leonine ma diuolpe 75
Liaccorgimenti et lecoperte uie
io ſeppi tutte et ſimenai lor arte
calfine della terra ilſuono uſcie
Quandio miuidi giunto inquella parte
dimia etade oue ciaſchun dourebbe80
calar leuele et raccogler leſarte
Clo che pria mipiacea allor mincrebbe
et pentutto et comfeſſo mirendei
ai miſer laſſo et giouato ſarebbe
Loprencipe denuoui fariſei85
auendo guerra preſſo alaterano
et non conſaracini ne congiudei
Che ciaſchun ſuo nimico era criſtiano
et neſſun era ſtato auincer acri
ne mercatante interra diſoldano90
Ne ſommo offitio në ordini ſacri
guardo inſe ne inme quel capeſtro
che ſolea fare iſuo cinti piu macri
Ma come conſtantin chieſe ſilueſtro
dentro ſiratti aguarir delalebbre 95
coſi mi chieſe queſti permaeſtro
Aguarir della ſua ſuperba febbre
domandomi conſiglio et io tacetti
perche leſue parole paruer ebbre
Et poi ridiſſe tuo cuor non ſoſpetti100
finor taſoluo et tu min ſegna fare
ſi come peneſtrino interra getti
Lociel poſſio ſerrare et diſerrare
come tu ſai ſon due lechiaui
chel mio anticeſſor non ebbe care105
Allor mipinſer liargomenti graui
i laoue tacer mifu auiſol peggio
et diſſi padre dache tuo milaui
Diquel peccato ouio mo cader deggio
lunga promeſſa collattender corto 110
tifara triumfare nelalto ſeggio
Franceſco uenne poi comio fu morto
osperme ma un dineri cherubini
lidiſſe non portar non mifar torto
Venir ſe ne dee giu tramie miſchini lango115
perche die delconſiglio frodolenteng
dalqual inqua ſtato liſono acrinimo
Caſoluer non ſipuo chi non ſipente
ne pentere et uclere inſieme puoſſi
perla contradiction che nol conſente120
Ome dolente come miriſcoſſio
quando mipreſe dicendomi forſe
tu non penſaui chi logico foſſi
Adminos miporto et quelli atorſe
otto uolte lacoda aldoſſo duro125
et poi che pergran rabbia larimorſe
Diſſe queſti e direi dalfuocho furo
perchio ladoue uedi ſon perduto
et ſi ueſtito andando mirancuro
Quandelli ebbe illuo dir coſi conpiuto130
lafiamma dolorando ſi partio
torcendo et dibattendo ilcorno aguto
Noi paſſamo oltre et io elduca mio
ſu perlo ſcoglio infin inſu laltrarco
che cuoprel foſſo inche ſipagalfio135
Aquei che ſcomettendo aquiſtan carco
CANTO.XXVIII tracta lequalitadi delanonabolgia doueuide punire coloro che commiſono ſcandali et ſeminatori diſciſma et dogni altro male operare serlong ramal paglolden lind enda
dicer delſague et delepiaghe pieno
chiora uidi pernarrar piu uolte
Ogne lingua percerto uerria meno
perlonoſtro ſermone et perlamente 5
canno atanto comprender poco ſeno
Sel ſaunaſſe anchor tutta lagente
che gia inſu lafortunata terra
dipuglia fu delſuo ſangue dolente
Perlitroiani oper lalunga guerra10
che dalanella ſe lialte ſpoglie
come litio ſcritte che non erra
Conquella che ſentio dicolpi doglie
per conteſtare aruberto guiſcardo
et laltra ilcui oſſame anchor ſaccolge15
Acceperan ladoue fu bugiardo
ciałchun puglieſe et ladataglia cozzo
doue ſanzarme uinſe iluecchio alardo
Et qual furato ſuo membro et qual mozzo
moſtraſſe daequar farebbe nulla20
álmodo delanona bolgia ſozzo
Gia ueggia permezzul peder olulla
comio uidi coſi un non ſi pertugia
rotto dalmento infin oue ſi trulla
Tralegambe pendeuar lemenugia25
lacurata pareua eltriſto ſacco
che merda fa diquel che ſi trangugia
Mentre che tutto illui ueder matacco
guardommi et conleman ſaperſe ilpetto
dicendo or uedi comio midilacco30
Vedi come ſtruppiato e inaometto
dinanzi ame ſenua piangendo ali
feſſo neluolto dalmento alcuiffetto
Et tutti lialtri che tu uedi qui
ſeminator diſcandalo et diſciſma35
fuor uiui et pero ſon feſſi coſi
Vn diauolo e qua dietro che naciſma
ſi crudelmente altaglio della ſpada
rimettendo ciaſchun diqueſta riſma
Quandauean uolta ladolente ſtrada 40
pero chele ferite ſon rinchiuſe
prima caltri dinanzi liriuada
Ma tu chi ſe chenſuloſchoglio muſe
forſe perindugiar dire alapena
che giudicata inſu letue accuſe45
Ne mortel giunſe anchor ne colpa ilmena
riſpuoſel mio maeſtro atormentarlo
ma perdarlui experienza piena
Ame che morto ſon conuien menarlo
perloinferno quagiu digiro ingiro50
et queſto e uero coſi comio tiparlo
Piu fuor dicento che quando ludiro
ſareſtaron nel foſſo ariguardarmi
per marauiglia obliando il martiro
Ordi afra dolcin dunque che ſarmi55
tu che forſe uedrailſole imbreue
ſello non uol qui toſto ſeguitarmi
Si diuiuanda che ſtretta dineue
non rechi lauittoria alnoareſe
caltrimenti acquiſtar non ſaria leue60
Poi chelun pie pergirſene ſoſpeſe
maometto midiſſe eſta parola
indi apartirſi interra lodiſteſe
Et unaltro che forato auea lagola
et troncol naſo infin ſotto leciglia65
et non auea macuna orecchie ſola
Riſtato ariguardar permarauiglia
conlialtri innanzi alialtri aprilacanna
che difuor dogni parte uermiglia
Et diſſe otu cui colpa non condamna70
et cui uidinſu terra latina
ſe troppa ſimiglianza non minganna
Rimembriti dipier damedicina
ſe mai torni ageder lodolce piano
che dauercelli amarcabo dechina75
Et fa ſapere adue miglior dafano
ameſſer guido et ancho adangiolello
che ſe lantiueder qui none uano
Gittati ſaran fuor dilor uaſello
et mazzerati preſſo alacattolica80
pertradimento duntiranno fello
Traliſola dicipri et dimaiolica
non aide mai ſi gran fallo neptuno
non dapirate non dagente argolica
Quel traditor che uede pur conluno85
et tien laterra che tale qui meco
uorrebbe diuedet eller digiuno
Fara uenirli aparlamento ſeco
poi fara ſi caluento difocara
non fara lor meſtier uoto ne preco90
Et io allui dimoſtrami et dichiara
ſe uuo chi porti ſu dite nouella
chie colui dalaueduta amara
Allor poſe lamano alame ſcella
dunſuo compagno et laboccha liaperſe95
gridondo queſtie eſſo et non fauella
Queſti ſcacciato ildubitar ſommerſe
inceſare afermando chel fornito
ſempre condamno lattender ſofferſe
Oquanto mi pareca ſbigottito 100
conlalingua taglata nella ſtrozza
curio cadir fu coſi ardito
Et lun cauea luna et laltra man mozza
leuando imoncherin perlaura foſca
ſi chel ſangue facea lafaccia ſozza105
Grido ricorderati anche delmoſca
che diſſı laſſo capo acoſa fatta
che fu ilmal ſeme perla gente toſca
Et io liagiunſi et morte ditua ſchiatta
perchelli accumulando duol conduolo110
ſengio come perſona triſta et matta
Ma io rimaſi ariguardar loſtuolo
et uidi coſa chio aurei paura
ſanza piu pruoua dicontarla ſolo
Se non che conſcienza maſicura 115
labuona cõpagnia chelbuom frâcheggia
ſotto lalbergo del ſentirſi pura
Io uidi certo et anchor par chiol ueggia
un buſto ſanza capo andar ſi come
andauan lialtri dela triſta greggia 120
El capo tronco tenea perlechiome
peſol conmano aguiſa dilanterna
et quel miraua noi et dicea:ome
Diſe facea aſeſteſſo lucerna
et eran due inuno et uno indue 125
comeſſer puo quei ſa che ſi gouerna
Quando dirieto alpie delponte fue
leuolbraccio alto contutta lateſta
perappreſſarne lepa role ſue
Che fuor or uedi lapena moleſta 130
tu che ſpirando tai teggendo imorti
uedi falcuna e grande come queſta
Et perche tu dime nouelle porti
ſappi che ſon beltram dalbornio quelli
che diedi alre giouanni mai conforti135
Io fecil padre elfiglio inſe ribelli
acchitolfel non fe piu dabſalone
et didauid coimaluagi punzelli
Perchio parti coſi giunte perſone
partito porto ilmio cerebro laſſo140
dalſuo principio che inceſto troncone
Coſi ſobſerua inme locontrapaſſo
CANTO.XXVIIII Oue tracta dela decía bolgia doue ſipūiſco falſi fabricatori diqualunque opera e Et ſgrida et riprende lautore iſaneſi:
auean leluci mie ſi innebriate
che delloſtar apiagnere eran uaghe
Ma uirgilio mi diſſe che pur guate ?
perche lauiſta tua piu' ſi ſo ſolge ?5
lagiu tralombre triſte ſmozzicate ?
Tu non ai fatto ſi alaltre bolge
penſa ſe tu annouerar lecredi
che miglia uenti due laualle uolge
Et gia laluna e ſotto noſtri piedi 10
lotempo e pocho omai chenne conceſſo
et laltro e daueder che tu non uedi
Se tu non auiſſe riſpuoſio appreſſo
atteſo alacagion perchio guardaua
forſe maureſti anchor loſtar dimeſſo 15
Parte ſengia et io retro liandaua
loduca gia ficcendo lariſpoſta
et ſubiugnendo dentro aquella caua
Douio tenea orliocchi ſi apoſta
credo cun ſpirto delmio ſangue pianga20
lacolpa che lagiu cotanto coſta
Allor diſſel maeſtro non ſi franga
lotuo penſier dacui inanzi ſourello
attendi adaltro et ei la firimanga
Chio uidi lai apie delponticello 25
moſtrarti et minacciar forte coldito
et udil nominar geri delbello
Tu eri allor ſi deltutto impedito
ſoura colui chegia tenne alta forte
che non guardaſti inla li fu partito 30
O duca mio lauiolenta morte
che nonglie uendicata ancher diſſio
peralcun che dellonta ſia conſorte
Fece lui diſdegnoſo ondel ſengio
ſanza parlare ſi comio ſtimo35
et incio mael fatto aſe piu pio
Coſi parlamo infin alluogo primo
che dello ſcoglio lalta ualle moſtra
ſe pu lume uifoſſe tutto adimo
Quando noi fummo ſor lultima chioſtra40
dimale bolge ſi che ſuoi conuerſi
potean parere alaueduta noſtra
Lamenti Caettaron me diuerſi
che dipieta ferrati auean liſtrali
ondio liorecchi conleman coperſi45
Qual dolor fora ſe delli ſpedali
diual dichiana traluglio elſettembre
et dimaremma et dilardigna imali
Foſſero inuna foſſa tuttin ſembre
talera quiui et talpuzzo nuſciua50
qual ſuol uenir delemarcite membre
Noi diſcendemo inſulultima riua
dellungo ſchoglio pur daman ſiniſtra
et allor fu lamia uiſta piu uiua
Giu uer lofondo laoue la ſiniſtra55
dellalto fire imfallibil iuſtitia
puniſce ilfalſador che qui regiſtra
Non credo caueder maggior triſtitia
foſſe inegina ilpopol tutto infermo
quando fu laere ſipien dimalitia60
Che lianimali infino apicciol vermo
caſcaron tutti et poi legenti antiche
ſecondo che poeti anno perfermo
Siriſtorar diſeme diformiche
chera aueder perquella obſcura ualle65
languir liſpirti perdiuerſe biche
Qual ſoural uentre qual ſoura leſpalle
lun dellaltro giacea et qual carpone
ſi traſmutaxa perlo triſto calle
Paſſo paſſo andauam ſanza ſermone70
guardando et aſcoltando liammalati
che non potean leuar lelor perſone
Iuidi due ſeder aſe poggiati
comaſcaldar ſi poggia tegghia tegghia
dalcapo alpie diſchianze macolati75
Et non uidigiamai menare ſtregghia
daragazzo aſpettato dalſignorſo
ne daccolui che mal uolentir uegghia
Come ciaſchun menaua ſpeſſo ilmorſo
delunghie ſoura ſe perlagran rabbia 80
delpizzicor che nona piu ſuccorſo
Et ſi traeuan giu lunghie laſchabbia
come coltel diſchardoua leſchaglie
odaltro peſce che piu larghe labbia
O tu che conledita tidimaglie 85
cominciol daca mio alun diloro
et che fai deſſe tal uolta tanaglie
Dinne ſalcun latino e tracoſtoro
che ſon quincentro ſelunghia tibaſti
eternalmente acoteſto lauoro 90
Latin ſiam noi che tu uedi ſiguaſti
qui ambedue riſpuoſe lun piangendo
ma tu chi ſe che dinoi dimandaſti ?
El duca diſſe io lo un che diſcendo
conqueſto uiuo giu dibalzo imbalzo 95
et dimoſtrar loinferno allui intendo
Allor ſi ruppe locomun rincalzo
et tremando ciaſchun adme ſi uolſe
conaltri cheludiron dirimbalzo
Lobuon maeſtro adme tutto ſaccolſe 100
dicendo diallor cio che tu uoli
etio incominciai poſcia cheiuolſe
Se lacoſtra memoria non ſimboli
nel primo mondo delhumane menti
ma ſella uiua ſotto molti ſoli 105
Ditene chi uoi ſiete et diche gente
lacoſtra ſconcia et faſtidioſa pena
dipala ſarui adme non uiſpauenti
Io fui darezzo et albero daliena
mi riſpuoſe lan mife metter alfocho 110
ma qual perchio mori qui nonmimena
Vero e chi diſſı allui parlando agioco
io miſaperei leuar perlaere auolo
et quei cauea uaghezza et ſenno pocho
Volle che io limoſtraſſe larte et ſolo 115
perchio nol feci dedalo mifece
ardere atal che latea perfigliolo
Manelultima bolgia delle diece
me peralchimia che nel mondo uſai
danno miuos acui fallar non lece 120
Et io diſſı alpoeta orfu giamai
gente ſiuana come laſeneſe
certo no lafranceſca ſi daſſai
Onde laltro lebbroſo che minteſe
riſpuoſe aldetto mio tramene ſtricca 125
che ſeppe far letemperate ſpeſe
Et nicholo che lacoſtuma ricca
delgarofano prima diſcoperſe
ne lorto doue tal ſeme ſapicca
Et trane labrigata inche diſperſe 130
caccia daſciano lauigna et la gran fronda
et labagliato ſuo ſenno proferſe
Ma perche ſappi chi ſi tiſeconda
contra ſaneſi aguzza terme locchio
ondi che la faccia mia ben ti riſponda 135
Si uedrai chi ſon lombra dicapocchio
che falſai limetalli conalchimmia
et te dee ricordar ſeben ta docchio
Comio fui dinatuera buona ſcimmia
CANTO.XXX. Oue tracta diquella medeſima materia et gente detta diſopra :
perſemele contral ſangue thebano
come moſtro una et altra fiata
Atamante divenne tanto inſano
che ueggendo lamoglie condue filgli 5
andar carcata daciaſchuna mano
Grido tendian lereti ſichio pilgli
laleoneſſa et leoncini aluarcho
et poi diſteſe idiſpietati artilgli
Prendendo lan cauea nome learcho 10
et rotollo et percoſſelo adun ſaſſo
et quella rannego conlaltro carcho
Et quando lafortuna colſe inbaſſo
laltezza detroiani che tutto ardiua
ſichin ſeme colregno ilre fu caſſo 15
Ecchuba triſta miſera et captiua
poſcia che uide polifena morta
elbel ſuo polidoro inſu lariua
Delmar ſi fu ladoloroſa accorta
forſennata latro ſi come cane20
tantol dolor lefe lamente torta
Ma ne dithebe furie netroiane
ſi uider mai inalcun tanto crude
non pūger beſtie nõ che membra humane
Quantio uidi indue ombre ſmorte et nude25
che mordendo correuan diquel modo
chel porco quando delporcil ſi ſchiude
Luna giunſe acapocchio et inſul nodo
delcollo laſſanno ſi che tirando
grattar lifecel uentre alfondo ſodo30
Et laretin che rimaſe tremando
midiſſe quel foletto e gianni ſchicchi
et ua rabbioſo altrui coſi conciando
Odiſſio lui ſe laltro non ti ficchi
lidenti adoſſo non ti ſia fatica35
adir chie pria che diqui ſi ſpicchi
Et elli ame quel e lanima anticha
dimirra ſcelerata che diuenne
alpadre fuor deldritto amore amicha
Queſta apeccar conello coſi uenne 40
falſificando ſe inaltrui forma
come laltro che laſenua ſoſtenne
Perguadagnar ladonna dellatorma
falſificare inſe buoſo donati
teſtando et dando alteſtamento norma45
Et poi che idue rabbioſi fur paſſati
ſoura cu io avea locchio tenuto
rivolſilo aguardar lialtri malnati
Io uidi un fatto aguiſa dileuto
pur chelli avelleauuto languinaia 50
tronca dalaltro chelhuomo a forcuto
Lagraue ydrope ſia che ſi diſpara
lemembra conlumor che mal conuerte
chel uiſo non riſponde alauentraia
Faceua lui tener lelabbra aperte 55
come letico fa che perlaſete
lun uerſol mento et laltro inſu rinuerte
Ouoi che ſanza alcuna pena ſiete
et non ſo io perche nelmondo gramo
diſſelli annoi guardate et attendete 60
Ala miſeria delmaeſtro adamo
io ebbi uiuo aſſai diquel chio uolli
et ora laſſo un gocciol dacqua bramo
Liruſcelleti che diuerdi colli
delcaſentin diſcendon giuſo inarno65
faccendo ilor canali et freddi et molli
Sempre miſtanno inanzı et non indarno
che limagine lor uie piu maſciuga
chel male ondio neluolto midiſcharno
Larigida iuſtitia chemmi fruga 70
tragge cagion delloco ouio peccai
ametter piu limiei ſoſpiri infuga
Iuie romena ladouio falſai
lalega ſuggellata delbatiſta
perchio il corpo ſu arſo laſciai 75
Ma ſio uedeſſi qui lanima triſta
diguido odallexandro odilor frate
perfonte branda non darei lauiſta
Dentro ce luna gia ſelarabbiate
ombre che uanno intorno dicon uero80
ma che miual chio lemembra lagate ?
Si foſſi pur ditanto anchor leggero
chi poteſſi incentanni andar unoncia
io ſarei meſſo gia perloſentero
Cercando lui traqueſta giente ſchoncia85
contatto chella uolge undici miglia
et men dun mezzo ditrauerſo noncia
Io ſon perlor traſı fatta famiglia
ei minduſſer abatter lifiorini
cauean tre carate dimondigliano90
Etio allui chi ſon lidue tappini
che fummam come man bagnácaluerno
giacendo ſtretti atuoi dextri confini
Qui litrouai et poi uolta non dierno
riſpuoſe quando pioui inqueſto greppo95
et non credo che dieno inſempiterno
Luna e lafalſa che acuſo giuſeppo
laltro elfalſo ſinon greco datroia
perfebbre aguta gittan tanto leppo
Eclun dilor che ſireco anoia100
forſe deſſer nomato ſi obſcuro
colpugno lipercoſſa lepa croia
Quella ſono come foſſe un tamburo
et maeſtro adamo lipercoſſel uolto
colbraccio ſuo che non parue men duro105
Dicendo allui anchor che mi ſia tolto
lomuouer perlemembra che ſon graui
oio ilbraccio atal miſtier diſciolto
Ondei riſpuoſe quando tu andaui
alfuocho non lauei tu coſi preſto110
ma fiet piu lauei quando choniaui
Et lidropico tu diuer diqueſto
ma tu non foſti ſi uer teſtimonio
la oue del uer foſti atroia richeſto
Sio diſſi falſo et tu falſaſti ilconio 115
diſſiſinon et qui ſon per un fallo
et tu per piu calcun altro demonio
Ricorditi ſpergiuro delcauallo
riſpuoſe quel chauea infiata lepa
et ſati reo che tuttol mondo fallo120
Et te ſia rea laſete onde ticrepa
diſſel greco lalingua et lacqua marcia
chel uentre inanzi alliocchi ſi taſcepa
Allora ilmonetier coſi ſeſquarcia
labocca tua pertuo mal come ſuole125
che ſio ſete et humor mirinfarccia
Tu ay larſura elcapo chetti duole
et perleccar loſpecchio dinarciſſo
non correſti anuitar molte parole
Adaſcoltarli era io deltutto fiſſo 130
quandol maeſtro midiſſe or pur mira ?
che per pocho e che techo non mi riſſo ?
Quandol ſenti ame parlar conira
uolſimi uerſo lui contal uergogna
cancor perlamemoria miſigira 135
Quale colui che ſuo dannaggio ſogna
che ſognando deſidera ſognare
ſi che quel che come non foſſe agogna
Tal mifecio non poſſendo parlare
che diſiaua ſcuſarmi et ſcuſaua140
me tutta uia et nol mi credea fare
Maggior difetto men uergogna laua
diſſel maeſtro chel tuo none ſtato
pero dogni triſtitia ti diſgraua
Et fa ragion chi ti ſia ſempre allato
ſe piu auien che fortuna tacoglia
doue ſie gente inſimigliante piato
Che uoler cio udire e baſſa uoglia
Canto-xxxi tracta degiganti che guardano il pozzo dinferno et e ilnono cerchio :
ſi che mitinſe luna et laltra guancia
et poi lamedicina mi riporſe
Coſi odio che ſolea far lalancia
dachille et delſuo padre eſſer cagione5
prima ditriſta et poi dibuona mancia
Noi demo ildoſſo almiſero uallone
ſu perlaripa chel cigne dintorno
atrauerſando ſanza alcun ſermone
Quiui era men che notte et men che giorno10
ſi chel uiſo mandaua inanzi pocho
ma io ſenti ſonar un altro corno
Tanto caurebbe ogni tuon fatto ficho
che contra ſe laſua uia ſequitando
drizzo liocchi miei tutti adun loco15
Dopo ladoloroſa rotta quando
Carlo magno perde laſanta geſta
non ſono ſi terribilmente Orlando
Pocho portai inlauolta lateſta
cheme parue ueder moltalte torri20
ondio maeſtro diche terra e queſta ?
Et elli ame pero che tu traſcorri
perletenebre troppo dalalungi
auien che poi nel maginar aborri
Tu uederai ben ſe tu la ti congiugni25
quantol ſenſo ſinganna dilontano
pero alquanto piu te ſteſſo pugni
Poi caramente mi preſe permano
et diſſe pria che noi ſiam piu auanti
accio chel fatto men tipaia ſtrano30
Sappie che non ſon torri ma giganti
et ſon nel pozzo intorno dalaripa
dalunbellico ingiuſo tuttiquanti
Come quando lanebbia ſi diſſipa
loſguardo apocho apocho rafigura35
cio che cela iluapor che laere ſtipa
Coli forando laura groſſa et ſcura
piu et piu apreſſando uer la ſponda
fuggemi errore et creſcemi paura
Pero che come fu lacerchia tonda40
monte reggion ditorri ſi corona
coſi laprora chel pozzo circonda
Torreggiatan dimezol laperſona
liorribili giganti cui minaccia
ioue delcielo anchor quando tuona45
Etio ſchorgiea gia dalcun lafaccia
le ſpalle il petto et deluentre gran parte
et perlecolte giu ambo lebracciamo
Natura certo quando laſcio larte
diſi fatti animali aſſai fe bene50
pertorre tali executori amarte oli
Et ſe ella delefanti et dibalene
non ſi pente chi guarda ſoptilmente
piu iuſta et piu diſcreta lanetiene
Che doue largomento dellamente 55
ſagiugne almaluoler et allapoſſa
neſſun riparo uipuo far lagente
Lafaccia ſua miparea lunga et groſſa
come lapina diſanpietro aroma
et aſua proportion eran laltre oſſa 60
Si che laripa chera perizoma
dalmezzo ingiu nemoſtrava ben tanto
diſopra che digiugner alachioma
Tre freſoni ſauerien dato maluanto
pero chio neuedea trenta granpalmi 65
dalluogo igiu doue bomo afibbia ilmãto
Raphael mai amech zabi et almi
comincio agridar lafiera bocca
cui nonſiconuenia piu dolci ſalmi
Elduca mio uer lui anima ſciocca 70
tienti colcorno et conquel tidiſfoga
quando ira oaltra paſſion titocca
Cercaci alcollo et trouerai laſoga
cheltien legato oanima confuſa
et uedi lui chel gran petto titoga 75
Poi diſſe ame ſelliſtelli ſaccuſa
queſti e nembroth perlocui malcoto
purun linguaggio nelmondo nonſuſao
Laſciallo ſtare et non parliamo auoto
che coſi e allai ciaſcun linguaggio 80
comel ſuo adaltrui canullo e noto
Facemo adunque piulungo uiaggio
uolti aſiniſtra et alerar dunbaleſtro
trocamo laltro aſſai piu fiero et maggio
Acigner lui quel che foſſe elmaeſtro85
non ſo io dix ma eltenea ſoccinto
dinanzi laltro et dietro ilbraccio dextro
Duna catena che tenea auinto
dal collo ingiu ſi chinſu loſcoperto
ſirauolgea inſino algiro quinto90
Queſto ſuperbo uolle eſſer experto
diſua potenza contra alſommo Ioue
diſſel mio duca ondelli acotal merto
Fialte anome et fece legran proue
quando igiganti fer paura adei95
lebraccia chel meno giammai nomouc
Etio allui ſe eſfer puote io vorrei
che dello ſmiſurato briarco
experienza aceſſer liocchi mei
Ondei riſpuoſe tu uedrai anteo100
preſſo diqui che parla ete diſciolto
chenne porra nelfondo dogni reo
Quel che tu vuoi ueder piu la e molto
et elegato et fatto come queſto
ſaluo che piu feroce par nel volto105
Non fu tremato gia tanto rubeſto
che ſcoteſſe una torre coſi forte
come fialte aſcuoterſi fu preſto
Allor temetti io piu chemai lamorte
et nonuera miſtier piu cheladotta110
ſio non aueſſe uiſte leritorte
Noi procedemo piu auanti allotta
et uenimo adantco che ben cinquealle
ſanza lateſta uſcia fuor dellagrotta
Ota che nella fortunata ualle115
che fece ſcipion digloria reda
quando anibal coſuoi diede leſpalle
Recaſti gia mille leon perpredà
et che ſe foſſi ſtato alalta guerta
de tuoi fratelli ancor par che ſicreda120
Caurebber uinti et figli dellaterra
mettine giu et non tenuegna ſchifo
doute cocito lafreddura ſerra
Non cifare ire aticio neatifo
queſti puo dar diquel che qui ſibrama125
pero tichina et non torcer logrifo
Ancor tipuo nelmondo render fama
che uite et lunga uita ancor aſpecta
ſenanzi tempo gratia aſe nol chiama
Coſi diſſel maeſtro equelli infretta130
le man diſteſe e preſe ilducha xmio
onde bercole ſenti gia grande ſtretta
Virgilio quando prender ſiſentio
diſſe ame fatti qua ſi chio tiprenda
poi fece ſi cun faſcio era egli et io135
Qual pare ariguardar lacariſenda
ſottol chinato quando unnuuol uada
ſoureſſa ſichella incontro penda
Tal parue anteo ame che ſtaua abada
divederlo chinare et fu talora140
chio aurei uoluto ire peraltra ſtrada
Malieuemente alfondo che divora
lucifero congiuda cipuſoe
neli chinato lifece dimora
Et come albéro innaue ſiletoe
CANTO XXXII tracta detraditori diloro ſchiacta et diloro patria che ſono nel pozzo dinferno
come ſiconuerrebbe altriſto buco
ſoural qual pontā tutte laltre rocce
Io premerei dimio concepto illuco
piu pienamente ma perchio non labbo5
non ſanza tema adicer miconduco
Che none impreſa dapiglare agabbo
diſcriuer fondo atutto luniverſo
ne alingua che chiami mamma et babbo
Maquelle donne aiutino ilmio uerſo10
caiutaro amphione achiuder thebe
ſi che dalfatto ildir nonſia diverſo
Oſoara tutte malcreata plebe
che ſtai neluogo oue parlar e duro
mei foſte ſtate qui pecore ozebe15
Come noi fumo giu nelpozzo obſcuro
ſotto pic delgigante aſſai piu baſſı
et io miraua ancora alalto muro
Dicere udimi guarda come paſſi
uaſi che tu non calchi conlepiante20
leteſte defratei miſeri laſſi
Perchio micolli et uidemi dauante
et ſotto piedi unlago che pergielo
auea diuetro et non dacqua ſebiante
Non fece alcorſo ſuo ſigroſſo uelo25
diterno ladanoia inoſterlicchi
ne tanai la ſottol freddo cielo
Come quiui che ſe tambernicchi
trifoſſe ſu caduto opietra pana
non auria pur dalorlo fatto cricchi30
Et come agracidar ſiſta larana
colmuſo fuor delacqua quando ſogna
diſpigolar ſouente lauillana
Liuidi li ladoue appar tergogna
eran lombre dolenti nelaghiaccia35
mettendo identi innota decicogna
Ognuna ingiu tenea uolta lafaccia
daboccha ilfreddo et daliochi ilcor triſto
tralor teſtimonianza ſiprocaccia
Quando ebbi dintorno alquanto uiſto40
uolſimi apiedi et uidi due ſiſtretti
chel pel del capo auieno inſieme miſto
Ditemi uoi che ſi ſtringere ipetti
diſſio chi ſiete et quei piegaro icolli uplo
et poi chebber liuiſi ame eretti45
Liocchi lor cheran pria pur dentro molli
gocciar giu perlelabbra elgielo ſtrinſe
lelagrime traeſſe et riſerrolli
Conlegno legno [pranga mai non cinſe
forte coſt ondei come due becchi50
cozzaro inſieme tantira liuinſe
Et un cauea perduti ambo liorecchi
perlafredura pur coluiſo ingiue
diſſe perche cotanto innoi tiſpecchio ?
Se uuo ſapper chiſon coteſti due55
laualle onde biſenzo ſidichina
del padre loro Alberto et dilor fue
Dun corpo uſciro et tutta lacaina
potrai cercare et non trouerai ombra
degna piu deſfer fitta ingelatina60
Non quelli acui fu rotto il petto et lombra
coneſſo uncolpo perlaman dartu
non focaccia nonqueſti che mingombras
Col capo ſi chio non ueggioltre piu
et fu nomato ſaſſol maſcheroni65
ſe toſco ſe benſai omai chifu
Et perche non mimetti inpiu ſermoni
ſappie chifu ilcamiſcion depazzi
et aſpetto carlin chemiſcagioni
Poſcia uidio mille uiſi cagnazzi70
fatti perfreddo onde minuen riprezo
et uerra ſempre degelati guazi
Et mentre candauamo inuer lomezo
alqual ogni grauezza ſtrauna
et io tremaua neleterno rezo75
Se uoler fu odeſtino o fortuna
nonſo ma paſſegiando trale teſte
forte percollil pie neluiſo aduna
Piangendo miſgrido perche mi peſte
ſe tu nonuieni acreſcer lauendetta80
dimonti aperti perche mimoleſte.
Etio maeſtro mio orqui maſpettta
ſi chio eſcha dundubio percoſtui
poi mifarai quantunque uorrai fretta
Loduca ſtette et io diſſi acolui85
che beſtemiaca duramente ancora
qual ſetu che li rampogni altrui
Ortu chiſe cheuai perlantinora ?
percotendo riſpuoſe altrui legote
ſicheſe foſſi uiuo troppo fora90
Vivo ſonio et caro eſſer tipuote
fumia riſpoſta ſedomandi fama
chimetta ilnome tuo tralaltre note
Et egli adme delcontrario oio brama
leuati quinci et nonmidar piu lagnando95
chemal ſai laſingar perqueſta lama mbil
Allor lopreſi perlacoticagnani
et diſſi elconuerra chetu tinomia 70
oche capel quiſu non tirimagnato local
Ondegli ame perche tu midiſchiomien bacoli100
ne tidiro chiſia nemoſterrolti
ſemille fiate inſul capo mitomirli
Io avea gia icapelli inmano auolti ambao
et tratti linauea piu duna ciocca sul cibod
latrando lui conliocchi ingiu raccolti ind105
Quandunaltro grido cheai tubocca ?
non tibaſta ſonar conlemaſcelle ?
ſe tu non latri qual diauol titocca ?
O mai diſſio nonuo che piu fauelle coup
maluagio traditor calatua onta110
io portero dite uere nouelle
Vauia riſpuoſe et cio chetu uuo conta
ma non tacer ſetu diquaentro eſchi
diquel chebbe or coſi lalingua pronta
Elpiange qui largento defranceſchi115
io uidi potrai dir quel daduera
ladoue ipeccatori ſtanno freſchi
Se foſſi dimandato altri chiuera
tu ai dallato quel dibeccheria
decui ſego fiorenza lagorgiera 120
Gianni deſoldanieri credo cheſia
piu la conganellone e tribaldello
capri faenza quando ſidormia
Noi eravam partiti gia daello
chio uidi due giacciati inunabuca125
si chelun capo alaltro era cappello
Et comel pan perfame ſimanduca
coli ſoura lidenti alaltro poſe
laouel ceruel ſagiugne conlanaca
Nonaltri menti tideo ſiroſe130
letempie amenalippo perdiſdegno
che quei faceual teſchio et laltre coſe
O tu che moſtri perſibeſtial ſegno
hodio ſoura colui chetu timangi
dimil perche diſſio pertal conuegno 135
Che ſetuai ragion dilui tipiangi
ſappiendio chi voi ſiete et laſua pecca
nelmondo ſu ancorio tenecangi
Se quella conchio parlo noliſecca
CANTO XXXIII Tracta dequelli che tradiro coloro che inloro tutto ſifidauay no et coloro cui aueano pmoſſı adignitade e ſtato e iſgrida cont piſani e cõtra genoeſe.
quel peccator forbendola acapelli
delcapo chellauea direto guaſto
Poi comincio tu uuo chio rinouelli
diſperato dolor chel cor mipreme5
gia pur penſando pria chine fauelli
Ma ſele mie parole eller dien ſeme
che fruttinfama altraditor chio rodo
parlare et lagrimar uedrai inſeme
Io nonſo chituſe neperche modo10
uenuto ſe quagiu ma fiorentino
miſembri ueramente quando todo
Tu dei ſaper chi fui conte Vgolino.
et queſti e larciueſcouo ruggieri
ortidiro perchio liſon tal uicino15
Che perleffetto deſuo ma penſieri
fidandomi dilui io foſſi preſo
et poſcia morto dir none meſtieri
Pero quel chenonpuoi auer intelo
cio ecome lamorte mia fu cruda20
udirai et ſaprai ſe ma offeſo
Brieue pertugio dentro dallamuda
laqual perme altitol delafame
et che conuien ancor caltri ſichiuda
Mauea moſtrato perloſuo forame25
piu liete gia quandio fecil mallogno
che delfuturo miſquarciol uelame
Queſti pareua ame maeſtro et donno
cacciando illupo et lupicini almonte
perche et piſani ueder lucca nonponno 30
Con cagne magre ſtudioſe et conte
gualandi conſiſmondi et conlanfranchi
ſauea meſſi dinanzi dallafronte
Impicciol corſo mipareno ſtanchi
lopadre et figli et conlagute ſcane35
miparea lor ueder fender lifianchi
Quando fu deſto innanzi ladimane
pianger ſenti fralſonno imie figliuoli
cheran comecho et dimandar delpane
Ben ſe crudel ſetu gia non tiduoli40
penſando cio chel mio cuor ſanuntiaua
et ſe non piangi diche pianger ſuoli ?
Gia eran delti et lora ſapreſſatta
chelcibo ne ſolea eſſer adocto
et perſuo ſogno ciaſcun dubitaua45
Et io ſenti chiauar luſcio diſocto
alorribile torre ondio guardai
neluiſo amie figlioli ſanza far motto
Io non piangea ſidentro inpetrai
piangiuanelli et anſelmuccio mio50
diſſrtu guardi ſipadre che ai ?
Percio non lagrimai ne riſpuolio
tutto quel giorno nelanocte apreſſo
fin chelaltro ſol nelmondo uſcio
Come unpoco diraggio ſefu meſſo 55
nel doloroſo carcere et io ſcorſi
perquattro uiſi ilmio aſpetto ſteſſo
Ambo lemani perdolor mimorſi
et ei penſando chiolfeſſi peruogla
dimanicar diſubito leuorſi 60
Et diſſer padre aſſai tifia mendoglia
ſe tu magni dinoi tu neueſtiſti
queſte miſere cărni et tu leſpoglia
Quetami allor pernonfarli piu triſte
lodi elaltro ſtemo tutti muti65
ai dura terra perche non trapriſti
Poſcia che fumo alquarto diuenuti
gaddo miſi gitto diſteſo apiedi
et diſle padre mio che non maiuti
Quiui mori et come tu miuedi70
uidio caſchar litre aduno aduno
tral quinto di elſexto ondio midiedi
Gia cieco abrancalar ſopra ciaſcuno
et due dilichiamai poi chefur morti
poſcia piu chel dolor potel digiuno 75
Quandebbe detto cio conliochi torti
ripreſe ilteſchio miſero coidenti
cherane aloſſo come dun can forti
Ay piſa uettuperio dellegenti
delbel paeſe ladouell ſuona80
poi chiuicini adte punir ſon lenti
Muouaſi lacarrara et lagorgona
et faccian ſiepe adarno inſulafoce
ſi chelli anieghi inte ogni perſona
Che ſelconte V golino auea lauoce 85
dauer tradita te delle caſtella
non douei tu ifiglioli porre atalcroce
Innocenti facea leta nouella
nouella thebe Vguiccione elbrigata
et lialtri due chelcanto ſuſo appella 90
Noi paſſamoltre laoue lagelata
ruuidamente unaltra gente faſcia
nonuolta ingia matutta riuerſata
Lopianto ſteſſo lipianger nonlaſcia
elduol che truoua inſu liochi rintoppo95
ſiuolue inentro afar creſcer lambaſcia
Che lelagrime prime fanno groppo
et inſieme uiliere dicriſtallo
riempion ſottol ciglio tuttol coppo
Et aduegna che ſicome duncallo100
perla freddura ciaſcun ſentimento
ceſſato aueſſe del mio uiſo ſtallo
Gia miparea ſentir alquanto uento
perchio maeſtro mio queſto chi moue
none quagiu ogni uapore ſpento ?105
Et egli ame auaccio ſarai doue
dicio tiſara locchio lariſpoſta
uegendo lacagion chel fiato pioue
Et unditriſti delafredda croſta
grido anoi oanime crudeli110
tanto che dato uelultima poſta
Leuatemi daluiſo iduri ueli
ſi chio ſfoghil duol chel cor mimpregna
unpoco prià chel pianto ſiragieli
Perchio allui ſeuuoi chi tiſouegna115
dimmi chiſe et ſio nontidiſbrigo
alfondo dellaghiaccia ir miconuegna
Riſpuoſe adunque iſon frate alberigo
iſon quel dallefrutta delmalorto
chequi riprendo dattero perficho 120
Odiſſio lui orſe tu ancor morto
et egli ame comel mio corpo ſtea
nelmondo ſu nulla ſcientia porto
Cotal vantaggio aqueſta tholomea
che fpeſſe uolte lanima cicade125
innazi cantropos moſſa ledea
Et perche tu piu aoluntier mirade
lenuetriate lagrime daluolto
ſappie che toſto che lanima trade
Come fecio il corpo ſu letolto130
daun demonio che poſcial gouerna
mentre cheltempo ſuo tutto ſia uolto
Ellaruina in ſıfatta ciſterna
er forſe pare ancor locorpo ſufo
delombra chediqua dietro miucrna 135
Tul der ſaper ſetu uien pur mo giuſo
egli e ſerbranchadoria et ſon piu anni
poſcia paſſati chel fu firachiuſo
Io credo diſſio lui chetu minganni
che branchadoria nomori unquanche140
et mangia et bee et dorme et ueſte panni
Nelfoſſo ſu diſſel demale branche
ladoue bolle latenace pece
non era giunto ancora michelzanche
Chequeſti laſcio undiauolo infua uece 145
nelcorpo ſuo et dun ſuo proximano
cheltradimento iſieme collui fece
Ma diſtendi ogimai inqua lamano
aprimi liocchi et io nonglilaperſi
et corteſia fu lui eſſer uillano 150
Ay genuoſi huomini diverſi
dogni coſtume et pien dogni magagna
perche nonſiete uoi delmondo ſperli
Che col peggior ſpirto diromagna
trouai undeuoi untal che perſua opra155
inanima incocito gia ſibagna
Et incorpo par uiuo ancor diſopra
CANTO XXXIIII et ultimo dela p̃ma cãtica didante alleghieri nelqual tracta dibelzebu principe delli dimoni et detradi tori diloro ſegnori. Et narra come uſcio de inferno:
uerſo dinoi pero dinanzi mira
diſſel maeſtro mio ſetul diſcerni
Come quando una groſſa nebbia ſpira
oquando lemiſperio noſtro anodta 5
par dilungi un molin caluento gira
Veder me parte untal dificio allocta
poi perlouento miriſtrinſi retro
aldaca mio che nongleraaltra grotta
Gia era et compaura ilmetto inmetro 10
ladoue lombre tutteran coperte
et traſparien come feſtuca inuetro
Altre ſono agiacer altre ſtanno erte
quella colcapo et quella conlepiante
altra comarco iluoſto apiedi inuerte 15
Quando noi fumo fatti tanto auante
calmio maeſtro piacque dimoſtrarmi
lacreatura chebbe ilbel ſembiante
Dinanzi miſi tolſe et fe reſtarmi
eccho dite dicendo et eccho illoco20
dote conuien che difortezza tarmi
Comio diuienni allor gelato et fioco
nol dimandar lector chi non loſcriuo
pero cogni parlar ſarebbe poco
lo non mori et non rimaſi uiuo25
penſa omai perte ſai fior dingegno
qualio diuenni duno et daltro priuo
Lomperador deldoleroſo regno
damezzol petto uſcia fuor delaghiaccia
et piu conungigante io mi conuegno30
Che giganti nonfan conleſue braccia
wedi omai quanteſſer dee queltutto
cacoſi fatta parte ſicomfaccia
Selfu ſibel comello e fatto brutto
et contral ſuo fattore alzo lecigla35
bendee dallui procedere ogni luttto
Oquanto parue ame gran marauigla
quảndo uiditre facce allaſua teſta
luna dinanzi et quel era uermigla
Laltreran due che ſagiugnieno aqueſta 40
ſoureſſo mezo daciaſcuna ſpalla
et ſe giugneno alluogo delacreſta
Et ladextra parea tra bianca et gialla
laſiniſtra aceder era talquali
uegnon dila ondel nilo ſaualla 45
Sotto ciaſcuna uſciuan due grandali
quanto ſiconuenia atanto uccello
uele dimare nonuidio cotali
Nonauean penne ma diuiſpiſtrello
era lor modo et quelle ſuo laņzzaua50
ſi che treuenti ſimoucan daello
Quindi cocito tutto ſagellata
conſei occhi piangea et pertrementi
gocciaal pianto et ſanguinoſa baua
Daogni bocca dirompea coidenti55
unpeccatore aguiſa dimaciulla
ſi che tre nefacea coſi dolenti
Aquel dinanzi ilmorder era nulla
uerſolgraffiar che taluolta la ſchiena
rimanea delle pelle tutta brulla60
Quellanima laſſa camaggior pena
diſſel maeſtro e giuda ſcariotto
chelcapo adentro et fuor legambe mena
Deglialtri due canno ilcapo diſotto
quel chepende dalnero ceffo e bruto65
tiedi come ſitorce et nonfa motto
Laltro e caſſio che par ſimembruto
malanocte riſorgie et ora mai
e dapartir chetutto auen ueduto
Comallui piacque ilcollo liauinghiai 70
et elpreſe ditempo et luogo et poſte
et quando lali furo aperte aſſai
Apiglioſe alle uellute coſte
diuello inuello gia diſceſe poſcia
tralfolto pelo et legelate croſte75
Quando noi fumo ladoue lacoſcia
livolge apunto inſolgroſſo delanche
loduca comfatica et conangoſcia
Volſe lateſta ouelli auta lezanche
et agrappoſſı come buom che ſale80
ſi che inimferno io credea tornar anche per
Attienti ben che percotali ſcale
diſſel maeſtro anſãdo come buom laſſo
conuienſi dipartir datanto male
Poi uſci fuori perloforo dunſaſſo85
et puoſe me inſu lorlo aſſedere
appreſſo porſe ame laccorto paſſo
Io leuai gliocchi et credetti uedere
lucifero comio lauea laſciato
et uidili legambe inſu tenere90
Et ſio diuenni allora trauaglato
lagente groſſa ilpenſi che nonuede
quale quel punto chio auea paſſato
Leuati ſu diſſel maeſtro inpiede
lauia e lunga elcammin e maluagio95
et gia illole amezza terza riedenis
Nonera caminata dipalagio
laue erauam ma natural burella
cauea malſuolo et dilume diſagio
Prima chi delabiſſo midiuella100
maeſtro mio diſſio quando fu dritto
atrarmi derro unpoco mifauella
Oue laghiaccia et queſti come fitto
ſi ſotto ſopra et come inſipocora
daſera amane afatto ilſol tragitto105
Et egli ame tu imagini ancora
deſſer dila dalcentro ouio mipreſi
alpel deluermo reo chelmondo fora
Dila foſti cotanto quanto ſceſi
quandio miuolſi tu paſſaſtil punto110
alqual ſitragon dogni parte ipeſi
Et ſe orſotto lemiſpirio giunto
che oppoſito aquel che lagran ſecca
couerchia e ſottol cui colmo conſumpto
Fu lubuom che nacque e uiſſe ſanza pecca115
ti ai i piedi inſu picciola ſpera
chelaltra faccia fa delagiudecca
Quie daman quando dila e ſera
et queſti chennefa ſcala colpelo
fitto e ancora ſicome primera120
Daqueſta parte cadde giu dalcielo
et laterra chepria diqua ſiſporſe
perpaura dilui fe delmar telo
Et uenne alemiſpirio noſtro et forſe
perfuggir lui laſcio qui luogo uoto 125
quella capar diqua et ſu ricorſe
Luogo e lagiu dabelzebu rimoto
tanto quanto latomba ſidiſtende
chenonperviſta maperſuono e noto
Dan ruſcelletto che quivi deſcende130
perlabocca dunſaſſo chegli aroſo
colcorſo chegli auolge et poco pende
Loduca et io perquel camino aſcoſo
intramo aritornar nelchiaro mondo
et ſanza cura auer dalcun ripoſo135
Salimmo ſu elprimo et io ſecondo
tanto chio uidi delle coſe belle
che portal ciel perun pertugio tondo
Et quindi uſcimo areueder leſtelle
- ↑ ri, aggiunta a penna.
- ↑ e + nota tironiana aggiunta a penna.
- ↑ a aggiunta a penna per passai
- ↑ corretto a penna scrivendo una lettera e al di sopra della a per tremesse
- ↑ con ˜ aggiunto a penna sopra la lettera g per grauezza
- ↑ corretto a penna modificando la lettera i in e per perde’
- ↑ corretto a penna modificando la lettera i in e per che
- ↑ ch, aggiunta a penna
- ↑ e, aggiunta a penna
- ↑ o aggiunta a penna in apice per lo
- ↑ ĩ soprastante aggiunta a penna
- ↑ corretto a penna modificando la lettera e in o per eurialo
- ↑ i aggiunto a penna
- ↑ co, aggiunto a penna
- ↑ i aggiunto a penna
- ↑ co aggiunto a penna
- ↑ piange a penna
- ↑ ſi aggiunto a penna
- ↑ elſacho a penna
- ↑ ſür
- ↑ p aggiunto a penna sopra la d
- ↑ tornaua aggiunto a penna
- ↑ g aggiunto a penna
- ↑ ri aggiunto a penna
- ↑ ſta aggiunto a penna
- ↑ Vna aggiunto a penna
- ↑ cha aggiunto a penna
- ↑ torre a penna
- ↑ qui
- ↑ gia a penna
- ↑ dineue a penna
- ↑ contrario
- ↑ alfine
- ↑ adaltra force a penna
- ↑ humano
- ↑ n