Commedia (Neumeister)/Inferno

Inferno

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Purgatorio
[p. 1r modifica]

COMINCIA LACOMEDIA DI
dante alleghieri di fiorenze nella q̃le tracta
delle pene et punitioni de uitii et demeriti
et premii delle uirtu: Capitolo primo della
p̃ma parte de queſto libro loquale ſechiama
inferno: nel quale lautore fa prohemio ad
tucto eltractato del libro:·


E L mezo delcamin dinrã uita
mi 1trouai p̱una ſelua oſcura
che la diricta uia era ſmarrita
Et quanto adir q̃lera coſa dura
5eſta ſelua ſeluagia aſpra eforte
che nel penſier renoua la paura
Tante amara che pocho2 piu morte
     ma pertractar del ben chio uitrouai
     diro delaltre coſe chi uo ſcorte
10I non ſo ben ridir come uentrai
     tantera pien diſonno inſuquil punto
     che la uerace uia abandonai
Ma poi che fui appie dum colle gionto
     ladoue terminaua quella ualle
     15che mauea dipaura el cor compuncto
Guardai inalto et uiddi le ſuoe ſpalle
     ueſtite gia deraggi del pianeta
     che mena dricto altrui perogni calle
Allor fu la paura un pocho cheta
     20che nellaco del cor mera durata
     la nocte chio paſſi3 contanta pieta


[versione critica]

COMINCIA LA COMEDIA DI
dante alleghieri di fiorenze nella quale tracta
delle pene et punitioni de vitii et demeriti
et premii delle virtù: Capitolo primo della
prima parte de questo libro lo quale se chiama
inferno: nel quale l’autore fa prohemio ad
tucto el tractato del libro:·


E L mezo del camin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura
che la diricta via era smarrita
Et quanto a dir qual era cosa dura
5esta selva selvagia aspra e forte
che nel pensier renova la paura
Tant’è amara che poco è più morte
     ma per tractar del ben ch’io vi trovai
     dirò de l’altre cose ch’i’ v’ho scorte
10I’ non so ben ridir come v’entrai
     tant’era pien di sonno in su quil punto
     che la verace via abandonai
Ma poi che fui appiè d’un colle gionto
     là dove terminava quella valle
     15che m’avea di paura el cor compuncto
Guardai in alto et viddi le suoe spalle
     vestite già de’ raggi del pianeta
     che mena dricto altrui per ogni calle
Allor fu la paura un poco cheta
     20che nel laco del cor m’era durata
     la nocte ch’io passai con tanta pieta

[p. 1v modifica][versione diplomatica]

Et come quei che conlena affannata
     uſcito fuor del pelago allariua
     ſi uolge alacqua perigloſa et guata
Coſi lanimo mio cancor fuggiua25
     ſi uolſe arietro adrimirar lopaſſo
     che non laſcio giamai perſona uiua
Et ripoſato unpoco ilcorpo laſſo
     repreſi uia per lapiaggia diſerta
     ſi chel pie fermo ſempreera ilpiu baſſo30
Et ecco quaſi alcominciar delerta
     una leonza legiera et preſta molto
     che dipel maculato era couerta
Et non meſi partia dinanzi aluolto
     anzi impedia tanto ilmio cammino35
     chi fui perritornar piu uolte uolto
Tempera dal principio del matino
     el ſol montaua ſu conquelle ſtelle
     cheran collui quando lamor diuino
Moſſe daprima quelle coſe belle40
     ſi chabene ſperar mera cagione
     di quella fiera lagaeta pelle
Lora del tempo et ladolce ſtagione
     ma nonſi che paura non mideſſe
     la uiſta che ma parue dun leone45
Queſti parea che contra me ueniſſe
     con lateſtalta et conrabbioſa fame
     ſi che parea che laere tremaſſe4
Et una lupa che ditutte brame
     ſembraua carcha nella ſua magrezza50
     et molte genti fe gia uiuer grame

[versione critica]

Et come quei che con lena affannata
     uscito fuor del pelago alla riva
     si volge a l’acqua periglosa et guata
25Così l’animo mio c’ancor fuggiva
     si volse a rietro ad rimirar lo passo
     che non lasciò già mai persona viva
Et riposato un poco il corpo lasso
     represi via per la piaggia diserta
     30sì che ’l piè fermo sempre era il più basso
Et ecco quasi al cominciar de l’erta
     una leonza legiera et presta molto
     che di pel maculato era coverta
Et non me si partia dinanzi al volto
     35anzi impedia tanto il mio cammino
     ch’i’ fui per ritornar più volte volto
Temp’era dal principio del matino
     e ’l sol montava su con quelle stelle
     ch’eran collui quando l’amor divino
40Mosse daprima quelle cose belle
     sì ch’a bene sperar m’era cagione
     di quella fiera la gaeta pelle
L’ora del tempo et la dolce stagione
     ma non sì che paura non mi desse
     45la vista che m’aparve d’un leone
Questi parea che contra me venisse
     con la test’alta et con rabbiosa fame
     sì che parea che l’aere ne tremesse
Et una lupa che di tutte brame
     50sembrava carcha nella sua magrezza
     et molte genti fe già viver grame

[p. 2r modifica][versione diplomatica]

Queſta mi porſe tanto diguezza5
     colla paura chuſcia de ſua uiſta,
     che perdi6 laſperanza delaltezza
Equale e quei che uoluntieri aquiſta55
     egiognel tempo chi7 perderlo face
     8enogni ſuo penſier piange9 ſatriſta
Talmefece la beſtia ſenza pace
     che uenendomi incõtra adpoco adpoco
     me repignia ladoue elſol ſi tace60
Mentre chi ruinaua inbaſſo loco
     denanzi adlochi me ſe fu offerto
     chi perlongo ſilentio parea fioco
Quando uiddi cuſtui nelgran diſerto
     miſerere dime gridai adlui65
     qual che tuſii o ombra o homo certo
Reſpoſemi non homo homo gia fui
     eli parenti miei fuoron lombardi
     et mantuan per patria ambendui
Nacqui ſub Iulio ancor che foſſi tardi70
     euiſſi ad roma ſotto elbuono auguſto
     altempo delli dii falzi ebugiardi
Poeta fui et cantai diguel iuſto
     figliol danchiſe che uenne detroia
     poi chel ſuperbo ylion fu combuſto75
Ma tu perche retorni adtanta noia
     per che non ſali aldilectoſo monte
     che principio e cagion ditucta gioia
Or ſetu quel Virgilio et quella fonte
     che ſpandi deparlar ſilargo fiume80
     reſpuſio lui conuergognioſia fronte

[versione critica]

Questa mi porse tanto di gravezza
     colla paura ch’uscia de sua vista
     che perde’ la speranza de l’altezza
55E quale è quei che voluntieri acquista
     e giogne ’l tempo che perder lo face
     che ’n ogni suo pensier piange e s’atrista
Tal me fece la bestia senza pace
     che venendomi incontra ad poco ad poco
     60me repignia là dove el sol si tace
Mentre chi ruinava in basso loco
     denanzi ad l’ochi me se fu offerto
     chi per longo silentio parea fioco
Quando viddi custui nel gran diserto
     65miserere di me gridai ad lui
     qual che tu sii o ombra o homo certo
Resposemi non homo homo già fui
     e li parenti miei fuoron lombardi
     et mantuan per patria ambendui
70Nacqui sub Iulio ancor che fossi tardi
     e vissi ad roma sotto el buono augusto
     al tempo delli dii falzi e bugiardi
Poeta fui et cantai di quel iusto
     figliol d’anchise che venne de troia
     75poi che ’l superbo ylion fu combusto
Ma tu perché retorni ad tanta noia
     perché non sali al dilectoso monte
     che principio e cagion di tucta gioia
Or se’ tu quel Virgilio et quella fonte
     80che spandi de parlar sì largo fiume
     respus’io lui con vergogniosia fronte

[p. 2v modifica][versione diplomatica]

Odellaltri poeti honore et lume
     uagliami illungo ſtudio elgrande amore
     che ma fatto cercare lo tuo uolume
Tu ſel10 mio maeſtro elmio auctore85
     tu ſe ſolo colui dacuio tolſi
     lobello ſtilo che ma fatto honore
Vedi labeſtia percuio miuolſi
     aiutami dallei famoſo eſaggio
     chella mefa tremar leuene et polſi90
Ad te conuien tener altro uiaggio
     riſpuoſe poi che lagrimar mi uide
     ſeuuol campar deſto loco ſeluaggio
Che queſta beſtia perlaqual tu gride
     non laſcia altrui paſſar perla ſua uia95
     ma tanto lompediſce che luccide
Et ha natura ſi maluagia eria
     che mai non impie labramoſa uoglia
     edepol paſto ha piu fame che pria
Molti ſon lianimali adcui ſamoglia100
     epiu ſeranno anchora11 finchel ueltro
     uerra che lafarra morir condoglia
Cuſtui non cibara terra nepeltro
     ma ſapientia amore et uirtute
     et ſua nation ſera trafeltro e feltro105
De quella humile italia fia ſalute
     per cui mori lauirgene camilla
     euriale12 enixo e turno deferute
Queſti lacacciara per omne uilla
     finche laura remeſſa nellinferno110
     ladonde inuidia prima dipartilla

[versione critica]

O dell’altri poeti honore et lume
     vagliami il lungo studio e ’l grande amore
     che m’ha fatto cercare lo tuo volume
85Tu se’ lo mio maestro e ’l mio auctore
     tu se’ solo colui da cu’io tolsi
     lo bello stilo che m’ha fatto honore
Vedi la bestia per cu’io mi volsi
     aiutami dallei famoso e saggio
     90ch’ella me fa tremar le vene et polsi
Ad te convien tener altro viaggio
     rispuose poi che lagrimar mi vide
     sevvuol campar d’esto loco selvaggio
Che questa bestia per la qual tu gride
     95non lascia altrui passar per la sua via
     ma tanto lo ’mpedisce che l’uccide
Et ha natura sì malvagia e ria
     che mai non impie la bramosa voglia
     e depo ’l pasto ha più fame che pria
100Molti son li animali ad cui s’amoglia
     e più seranno anchora infin che ’l veltro
     verrà che la farrà morir con doglia
Custui non cibarà terra né peltro
     ma sapientia amore et virtute
     105et sua nation serà tra feltro e feltro
De quella humile italia fia salute
     per cui morì la virgene camilla
     eurialo e nixo e turno de ferute
Questi la cacciarà per omne villa
     110fin che l’avra remessa nell’inferno
     là donde invidia prima dipartilla

[p. 3r modifica][versione diplomatica]

Ondio perlotuo me penſo et diſcerno
     che tu me ſequi et io ſero tua guida
     etrarotte diqui per luogo eterno
Oue udirai lediſperate ſtrida115
     uedrai liantichi ſpiriti dolenti
     che laſeconda morte ciaſcun grida
Et poi uedrai color che ſon contenti
     nel fuoco perche ſperan diuenire
     quando cheſia alle beati genti120
Alle quai poi ſe tu uorrai ſalire
     anima fia adcio piu dime degna
     conlei te laſſiro nel mio partire
Che quel o imperador che laſſu regna
     per che fui ribellante alla ſua leggie125
     non uol chen ſua cipta perme ſeuegna
Per tutte parti impera et quiui regge
     quiui e la ſua cipta et lalto feggio
     o felice colui cuiui elegge
Et io allui poeta io ti richeggio130
     perquello idio che tu non conoſceſti
     accio chio fugga queſto male et peggio
Che tu memeni ladoue or diceſti
     ſi chio ueggia la porta diſanpietro
     et color cui tu fai cotanto meſti135
Allor ſimoffe et io letenni dietro


[versione critica]

Ond’io per lo tuo me penso et discerno
     che tu me sequi et io serò tua guida
     e trarotte di qui per luogo eterno
115Ove udirai le disperate strida
     vedrai li antichi spiriti dolenti
     che la seconda morte ciascun grida
Et poi vedrai color che son contenti
     nel fuoco perché speran di venire
     120quando che sia alle beati genti
Alle quai poi se tu vorrai salire
     anima fia ad ciò più di me degna
     con lei te lassirò nel mio partire
Che quelo imperador che lassù regna
     125per che fui ribellante alla sua leggie
     non vol che ’n sua ciptà per me se vegna
Per tutte parti impera et quivi regge
     quivi e la sua ciptà et l’alto seggio
     o felice colui cu’ivi elegge
130Et io allui poeta io ti richeggio
     per quello idio che tu non conoscesti
     acciò ch’io fugga questo male et peggio
Che tu me meni là dove or dicesti
     sì ch’io veggia la porta di san pietro
     135et color cui tu fai cotanto mesti
Allor si mosse et io le tenni dietro


[versione diplomatica]

CANTO II. della p̃ma parte nelqual fa
prohemio alla prima cantica: Cioe alla p̃ma
p̃te dequeſto libro ſolamête et ĩqueſto cãto
tracta lautore come trouoe Virgilio ilquale


[versione critica]

CANTO II. della prima parte nel qual fa
prohemio alla prima cantica: Cioè alla prima
parte de questo libro solamente et in questo canto
tracta l’autore come trovoe Virgilio il quale

[p. 3v modifica][versione diplomatica]

il fece ſicuro del cammino per le tre donne che dilui haueamo cúra nella corte delcielo.

LL
Ogiorno ſenandaua at laere bruno

tolleua lianimali che ſono interra
dalle fatighe loro e io ſo luno
Ma parechiąua aſoſtener laguerra
     ſi del cammin et ſi della pietate5
     che ritrarra lamente che non erra
O muſa o alto ingegno or maiutate
     o mente che ſcriueſti cio chio uidi
     qui ſi parra latua nobilitate
Io cominciai poeta che mi guidi10
     guarda lamia uirtu ſelle poſſente
     prima cha lalto paſlo tu mi fidi
Tu dici che di ſilaio il parente
     corruptibile ancora adimmortale
     ſeculo ando et fu ſenſibilmente15
Pero ſe lauerſario dogni male
     corteſe fu penſando lalto effecto
     cuſcir deuia dilui elchi elquale
Non pare indegno adbomo dintellecto
     che fu dellalma roma et delſuo impero20
     nel imperio ciel per padre electo
Loquale elquale auoler dir louero
     fu ſtabilito per luloco ſancto
     u ſiede il ſucceſſor del maggior piero
Per queſta andata onde lidai tu uanto25
     inteſi coſe che furon cagione
     diſua uictoria et del papale amanto


[versione critica]

il fece sicuro del cammino per le tre donne
che di lui haveamo cura nella corte del cielo·


O giorno se nandava at laere bruno
tolleva li animali che sono interra
dalle fatighe loro e io so luno
Ma parechiava asostener la guerra
     5si del cammin et si della pietate
     che ritrarra la mente che non erra
O musa o alto ingegno or maiutate
     o mente che scrivesti cio chio vidi
     qui si parra la tua nobilitate
10Io cominciai poeta che mi guidi
     guarda la mia virtu selle possente
     prima cha lalto passo tu mi fidi
Tu dici che di silvio il parente
     corruptibile ancora ad immortale
     15seculo ando et fu sensibilmente
Pero se laversario dogni male
      cortese fu pensando lalto effecto
      cuscir de via di lui el chi el quale
Non pare indegno ad homo dintellecto
     20che fu dellalma roma et del suo impero
     nel imperio ciel per padre electo
Lo quale el quale a voler dir lo vero
     fu stabilito per lu loco sancto
     vi siede il succesor del maggior piero
25Per questa andata onde li dai tu vanto
     intesi cose che furon cagione
     di sua victoria et del papale amanto

[p. 4r modifica][versione diplomatica]

Andoui poi eluaſo delectione
     per recarne comforto aquella fede
     che principio allauia diſaluatione30
Maio perche uenirui ochil concede
     io non Enea io non Paulo ſono
     ne degno accio ne io ne altrilcrede
Per che sedeluenire io mabandono
     temo che lauenuta nonſia folle35
     ſe ſavio intende mei chi non ragiono
Et quale quei che diſuuol cio che uolle
     et per nuoui penſieri cagnia propoſta
     ſi che dalcominciar tutto ſi tolle
Tal mifecio inquella obſcura coſta40
     perche penſando conſumai lampreſa
     che fu nel cominciar cotanto toſta
Sio ben laparola tua inteſa
     riſpuoſe del manganimo quel ombra
     lanima tua e dauiltate offeſa45
Laqual molte fiate lomo ingombra
     ſi che dornata impreſa lariuolue
     come falſo ueder beſtia quandumbra
Da queſta tema accio che tu tiſolue
     dirotti perchio uenni et quel cheinteſi50
     nel primo punto che dite mi dolue
Io era intra color che ſon ſoſpeſi
     et donna me chiamo beata et bella
     tal che dicomandar io larichieſi
Lucean gliocchi ſuoi piu chella ſtella55
     et cominciomi adir ſoaue epiana
     conangelica uoce enſua fauella


[versione critica]

Andovi poi el vaso delectione
     per recarne comforto a quella fede
     che principio alla via di salvatione30
Ma io perche venirvi o chil concede
     io non Enea io non Paulo sono
     ne degno accio ne io ne altril crede
Per che se del venire io mabandono
     temo che la venuta non sia folle35
     se savio intende13 mei chi non ragiono
Et quale quei che di su vol cio che volle
     et per nuovi pensieri cagnia proposta
     si che dal cominciar tutto si tolle
Tal mi fecio in quella obscura costa40
     perche pensando consumai lampresa
     che fu nel cominciar cotanto tosta
Sio ben la parola tua intesa
     rispuose del manganimo quel ombra
     lanima tua e da viltate offesa45
La qual molte fiate lomo ingombra
     si che dornata impresa la rivolve
     come falso veder bestia quandumbra
Da questa tema accio che tu ti solve
     dirotti perchio venni et quel che intesi50
     nel primo punto che di te mi dolve
Io era intra color che son sospesi
     et donna me chiamo beata et bella
     tal che di comandar io la richiesi
Lucean gli occhi suoi piu chella stella55
     et cominciomi a dir soave e piana
     con angelica voce en sua favella

[p. 4v modifica][versione diplomatica]

O anima corteſe mantouana
     dicui lafama ancor nel mondo dura
     et durera quantol moto lontana60
Lamico mio ma non della uentura
     nella diſerta piaggia e impedito
     ſi nelcamin che uolte per paura
Et temo che nonſia gia ſt ſmarrito
     chimiſia tardi alſoccorſo leuata65
     perquel chio dilui nelcielo udito
Ormuoui et colla tua parola ornata
     et con cio che biſognia alſuo campare
     laiuta ſi chio neſia conſolata
Io ſon beatrice che te faccio andare70
     uegno diluoco oue tornar dilio
     amor mi moſſe chemi fa parlare
Quando ſero denanzi alſegnor mio
     dite me lodiro ſouente allui
     tacette allora et poi cominciai io75
O donna deuirtu ſola percui
     lumana ſpetie excede ogni contento
     daquel ciel ca minor licerchi ſui
Tanto magrada eltuo comandamento
     che lubidir ſegia me fuſſe tardi80
     piu nonte uopo aprirmi eltro talento
Ma dimmi lacagion che non te guardi
     delloſcender quagiu inqueſto centro
     dallampio loco oue tornar tu ardi
Dache tu uoi ſaper cotanto adentro85
     dirotti breue mente miriſpuoſe
     per chio nontemo diuenir qua entro


[versione critica]

O anima cortese mantovana
     di cui la fama ancor nel mondo dura
     60et durera quantol moto lontana
Lamico mio ma non della ventura
     nella diserta piaggia e impedito
     si nel camin che volte per paura
Et temo che non sia gia si smarrito
     65chi mi sia tardi al soccorso levata
     per quel chio di lui nel cielo udito
Or muovi et colla tua parola ornata
     et con cio che bisognia al suo campare
     laiuta si chio ne sia consolata
70Io son beatrice che te faccio andare
     vegno di luoco ove tornar disio
     amor mi mosse che mi fa parlare
Quando sero denanzi al segnor mio
     di te me lodiro sovente allui
     75tacette allora et poi cominciai io
O donna de virtu sola per cui
     lumana spetie excede ogni contento
     da quelciel ca minor licerchi sui
Tanto magrada el tuo comandamento
      80che lubidir segia me fusse tardi
     piu non te uopo aprirmi eltuo talento
Ma dimmi lacagion che non te guardi
     dello scender quagiu inquesto centro
     dallampio loco ove tornar tu ardi
85Dache tu voi saper cotanto adentro
      dirotti breve mente mirispuose
      per chio nontemo divenir qua entro

[p. 5r modifica][versione diplomatica]

Temer ſede deſole quelle coſe
     channo potentia difar altrui male
     delaltre no che non ſon pauroſe90
Io ſon fatta dadio {ua merce tale
     che lacoſtra miſeria non me tange
     ne fiamma deſto incendio non me aſale
Donna e gentil nelciel cheſi compiange
     dequeſto impedimento ouio temando95
     ſi che duro iudicio laſſu frange
Queſta chieſe lucia inſuo domando
     ediſſe ora biſogna eltuo fedele
     dite et io adte loracomando
Lucia nemica deciaſcun crudele100
     ſimoſſe et uenne alloco douio era
     cheme ſedia collantica rachele
Ediſſe beatrice loda dedio uera
     che non ſuccorri quel chetamo tanto
     cuſci perte della uolgara ſchiera105
Non odi ta lapieta del ſuo pianto
     nonuedi tu lamorte chel combatte
     ſula fiumana ouelmar non ha uanto
Almondo non fur mai perſone racte
     adfar lor prode o ad fugir lor danno110
     comio dopo tale parole facte
Venni qua giu delmio beato ſcanno
     fidandomi deltuo parlar honeſto
     chonora te et quei codito lanno
Poi che mebbe ragionato queſto115
     gliocchi lucenti lagrimando uolſe
     per che me fece deluenie piu preſto


[versione critica]

Temer ſede de sole quelle cose
     channo potentia di far altrui male
     90de laltre no che non son paurose
Io son fatta da dio sua merce tale
     che la vostra miseria non me tange
     ne fiamma de sto incendio non me asale
Donna e gentil nel ciel che si compiange
     95de questo impedimento ovio temando
     si che duro iudicio lassu frange
Questa chiese lucia in suo domando
     e dise ora bisogna el tuo fedele
     di te et io ad te lo racomando
100Lucia nemica de ciascun crudele
     si mose et venne al loco dovio era
     che me sedia collantica rachele
E disse beatrice loda de dio vera
     che non succorri quel che tamo tanto
     105cusci per te della volgara schiera
Non odi tu la pieta del suo pianto
     non vedi tu la morte chel combatte
     sula fiumana ovelmar non ha vanto
Al mondo non fur mai persone racte
     110ad sar lor prode o ad ſugir lor danno
     comio dopo14tale15 parole facte
Venni qua giu del mio beato scanno
     fidandomi del tuo parlar honesto
     chonora te et quei codito lanno
115Poi che mebbe ragionato questo
     gli occhi lucenti lagrimando volse
     per che me fece del venir piu presto

[p. 5v modifica][versione diplomatica]

Et uenni adte ſi comella uolſe
     dinanzi adquella fiera te leuai
     che del bel monte elcorto andar titolſe120
Dung che e perche per che reſtai?
     perche tanta uilta nelcore allecte?
     perche ardire et francheza non hai?
Da poi che tai tre donne benedecte
     curan dite nella corte del cielo125
     elmio parlar tanto ben tempromecte
Quali fioretti dal noctorno gielo
     chinati echiuſi et poi chel ſol limbianca
     ſirizan tutti aperti illorſtelo
Tal me fecio dimia uirtute (tanca130
     etanto buono ardire alcor miporſe
     chi cominciai come perſona franca
Opiatoſa colei che meſuccorſe
     et tu corteſe che ubidiſti toſto
     allevere parole che te porſe135
Tu mai condiſſiderio elcor diſpoſto
     ſi aluenire colle parole tuoe
     chi ſon tornato nel primo propoſto
Orua chun ſol uolere demendue
     tu duca tu ſegnor et tu maeſtro140
     cuſi lidiſſi poi che moſſo fue
Entrai perlocamin alto et ſilueſtro


[versione critica]

Et venni ad te 16si comella volse
     dinanzi ad quella fiera te levai
     120che del bel monte el corto andar ti tolse
Dunque che e perche per che restai
     perche tanta vilta nel core allecte
     perche ardire et francheza non hai
Da poi che tai tre donne benedecte
     125curan dite nella corte del cielo
     el mio parlar tanto ben tempromecte
Quali fioretti dal noctorno gielo
     chinati e chiusi et poi chel sol limbianca
     si rizan tutti aperti illor stelo
130Tal me fecio di mia virtute stanca
     e tanto buono ardire al cor mi porse
     chi cominciai come persona franca
O piatosa colei che me succorse
     et tu cortese che ubidisti tosto
     135allevere parole che te porse
Tu mai con dissiderio el cor disposto
     si al venire colle parole tuoe
     chi son tornato nel primo proposto
Or va chun sol voler e demendue
     140tu duca tu segnor et tu maestro
     cusi li dissi poi che mosso fue
Entrai per lo camin alto et silvestro.

[versione diplomatica]

CANTO III nelqual tratta delaporta et delentrata delinferno et delfiume dacherõte dellapena dicoloro cheuiuettero ſanza ope difama degne. Et come eldemonio caron

[versione critica]

CANTO III· nel qual tratta de la porta et
de lentrata de linferno et del fiume da cheronte
della pena di coloro che vivettero sanza oper
di fama degne. Et come el demonio caron

[p. 6r modifica][versione diplomatica]

litrae inſua naue e comegli parloe alautore Et tocca qui queſto uitio inperſona dipapa cileſtino:

PP
Erme ſiua nellacipta dolente

perme ſiua neleterno dolore
perme ſiua tra laperduta gente
Iuſtitia moſſe ilmio alto factore
     fecemi ladiuina poteſtate5
     la ſomma ſapienzia elprimo amore
Dinanzi ame non fuor coſe create
     ſe non eterne et io eterno duro
     laſciate ogni ſperanza uoi chentrate
Queſte parole dicolore obſcuro10
     uidio ſcripte alſommo duna porta
     perchio maeſtro il ſenſo lor me duro
Et egli ame come perſona accorta
     qui ſi conuien laſciar ogni ſoſpecto
     ogne uilta conuien che qui ſia morta15
Noi ſiam uenuti alloco ouio to decto
     che tu uedrai legenti doloroſe
     canno perduto elben delintellecto
Et poi che laſua mano alla mia poſe
     conlieto uolto ondio mi comfortai20
     mi miſle dentro alleſecrete coſe
Quiui ſoſpiri pianti et alti guai
     reſonauan perlaere ſanza ſtelle
     perchio alcominciar nelagrimai
Diuerſe lengue orribile fauelle25
     parole didolore accenti dira
     uoci alte et fioche et ſon demã conelle


[versione critica]

li trae in sua nave e comegli parlo e al autore
Et tocca qui questo vitio in persona di papa
cilestino:·

PP
Er me si va nella cipta dolente

per me si va neleterno dolore
per me si va tra la perduta gente
Iustitia mosse il mio alto factore
     5fecemi la divina potestate
     la somma sapienzia el primo amore
Dinanzi a me non fuor cose create
     se non eterne et io eterno duro
     lasciate ogni speranza voi chentrate
10Queste parole di colore obscuro
     vidio scripte al sommo duna porta
     perchio maestro il senso lor me duro
Et egli a me come persona accorta
     qui si convien lasciar ogni sospecto
     15ogne vilta convien che qui sia morta
Noi siam venuti al loco ovio to decto
     che tu vedrai le genti dolorose
     canno perduto el ben delintellecto
Et poi che la sua mano alla mia pose
     20con lieto volto ondio mi comfortai
     mi misse dentro alle secrete cose
Quivi sospiri pianti et alti guai
     resonavan per laere sanza stelle
     perchio al cominciar ne lagrimai
25Diverse lengue orribile favelle
     parole di dolore accenti dira
     voci alte et fioche et son de man con elle

[p. 6v modifica][versione diplomatica]

Facean un tumulto ilqual ſagira
     ſempre quel aer ſenza tempo tincta
     come larena quando aturbo ſpira30
Et io chauia dorror lateſta cincta
     diſſı maeſtro che e quel chiodo
     et che gente che pare nelduolo ſia uincta
Et egli adme queſto miſero modo
     tengo lanime triſte dicoloro35
     che uiſſer ſenza fama eſenza lodo
Meſtiati ſono adquel captiuo coro
     degliangioli che non fuoro ribelli
     ne fuoro fedeli adio ma perſe fuoro
Cacciali iceli per non eſſer men belli40
     nello profondo inferno lireceue
     calcuna gloria irei aurebber delli
Etio maeſtro che e tanto greue
     diſſio che lamentar lifa ſi forte
     reſpuſe dicirolti molto breue45
Queſti non hanno ſperanza dimorte
     elaloro cieca uita e tanto baſſa
     chen uidioſi ſon dogni altra ſorte
Fama diloro ilmondo eſſer non laſſa
     miſericordia et iuſtitia lideſdegna50
     non ragionar dilor ma guarda et paſſa
Etio che riguardai uidi una inſegna
     che girando correa tanto racta
     che dogni puoſa me paria indegna
Et dietro liuinia ſilunga tracta55
     digente che non hauerei creduto
     che morte tanta nauiſſe diſfacta


[versione critica]

Facean un tumulto il qual sagira
     sempre quel aer senza tempo tincta
     come larena quando a turbo spira30
Et io chavia dorror la testa cincta
     dissi maestro che e quel chiodo
     et che gente che pare nel duolo sia vincta
Et egli ad me quello misero modo
     tengo lanime triste di coloro 35
     che visser senza fama e senza lodo
Mestiati sono ad quel captivo coro
     degli angioli che non fuoro ribelli
     ne fuoro fedeli a dio ma perse fuoro
Cacciali i celi per non esser men belli 40
     nello profondo inferno li receve
     calcuna gloria i rei avrebber delli
Et io maestro che e tanto greve
     dissio che lamentar li fa si forte
     respuse dicirolti molto breve 45
Quelli non hanno speranza di morte
     e la loro cieca vita e tanto bassa
     chen vidiosi son dogni altra forte
Fama di loro il mondo esser non lassa
     misericordia et iustitia li desdegna 50
     non ragionar di lor ma guarda et passa
Et io che riguardai vidi una insegna
     che girando correa tanto racta
     che dogni puosa me paria indegna
Et dietro li vinia si lunga tracta 55
     di gente che non haverei creduto
     che morte tanta navisse disfacta

[p. 7r modifica][versione diplomatica]

Pocia chio nebbi alcun recognoſciuto
     uiddi econobbi lombra dicolui
     che fece peruilca logran refiuto60
Incontinente inteſi et certo fui
     che quellera laſepta decactiui
     adio ſpiacenti et animici ſuoi
Queſti ſciagurati che mai non fur uiuicoublar
     erano ingnudi ſtimulati molto Blon65
     damaſconi e daueſpe cheraniui bon
Elle rigauan loro diſangue eluolto
     che miſchiato delagrime allor piedi
     da faſtidioſi uermi era ricolto
Et poi cha riguardar oltre mediedi70
     uidi gente allariua dum granfiume
     perchio diſſı maeſtro ormi concedi
Che ſappa quali ſono equal coſtume
     lifa ditrapaſſar parer ſipromte
     comio diſcerno perlopoco lume75
Et egli adme lecoſe tifier conte
     quando noi fermarin linoſtri paſſi
     ſulla triſta fiumana dacheronte
Etio congliocchi uergnoſi ebaflı
     temendo chel mio dir lifuſſe graue80
     infin alfiume del parlar mitraſſe
Et ecco uerſo noi venir pernaue Sino
     unuechio bianco perantico pelo
     gridando guai ad uoi anime praue
Non ſperate mai ueder locielo85
     io uegno permenarui allatra rica
     nelle tenebre etterne incaldo egielo


[versione critica]

Pocia chio nebbi alcun recognosciuto
     viddi e conobbi lombra di colui
     che fece per vilta lo gran refiuto
Incontinente intesi et certo fui
     60che quellera la septa de cactivi
     a dio spiacenti et animici suoi
Questi sciagurati che mai non fur vivi
     erano ingnudi stimulati molto
     da masconi e da vespe cheran ivi
65Elle rigavan loro di sangue el volto
     che mischiato de lagrime allor piedi
     da fastidiosi vermi era ricolto
Et poi cha riguardar oltre me diedi
     vidi gente alla riva dum granfiume
     70perchio dissi maestro or mi concedi
Che sappa quali sono e qual costume
     li fa di trapassar parer si promte
     comio discerno per lo poco lume
Et egli ad me lecose ti fier conte
     75quando noi fermarin li nostri passi
     sulla trista fiumana da cheronte
Et io con gli occhi vergnosi e bassi
     temendo chel mio dir li fusse grave
     in fin al fiume del parlar mi trasse
80Et ecco verso noi venir per nave
     un vechio bianco per antico pelo
     gridando guai ad voi anime prave
Non sperate mai veder lo cielo
     io vegno per menarvi allatra riva
     85nelle tenebre etterne in caldo e gielo

[p. 7v modifica][versione diplomatica]

Etu che ſe culti anima uiua
     partiti da coteſti che ſon morti
     ma poi che uiddichio non me partita90
Diſſe peraltra uia peraltri porti
     uerrai adpiaggia non qui perpaſſare
     piu leue legno conuien che te porti
El duca lui caron non te crucciare
     uolli caſi cola doue ſe puote95
     cio che ſeuuole et piu non dimandare
Allor fuor chete lelanoſe gote
     al nocchier della liuida palude
     che itorno alliocchi baueã difiamme rote
Ma quel anime cheran laſſe enude100
     cangiar colore de battero identi
     toſto chenteſer leparole crude
Biaſtimauan idio clor parenti
     lumana ſpetie elluogo eltempo elſeme
     dilor ſemenza et dilor naſcimenti105
Poi ſeraccolſer tutti quanti inſieme
     forte piangendo allariua malvagia
     catende ciaſcun homo che dio no teme
Caron dimonio conocchi dibragia
     loro accennando tutti liracoglie110
     batte colremo qualunqua ladagia
Come dautunno ſeleuan lefoglie
     luna apreſſo dellatra finchel ramo
     rendalla terra tutte leſue ſpoglie
Simile mente el mal ſeme dadamo115
     gittanſı dequellito aduna aduna
     come auciel fa perſuo rechiamo


[versione critica]

E tu che se custi anima viva
     partiti da cotesti che son morti
     ma poi che viddi chio non me partiva
Disse per altra via per altri porti
     90verrai ad piaggia non qui per passare
     piu leve legno convien che te porti
El duca lui caron non te crucciare
     volsi cusi cola dove se puote
     cio che se vuole et piu non dimandare
95Allor fuor chete le lanose gote
     al nocchier della livida palude
     che intorno alli occhi havean di fiamme rote
Ma quel anime cheran lasse e nude
     cangiar colore debattero i denti
     100tosto chenteser le parole crude
Biastimavan idio e lor parenti
     lumana spetie el luogo el tempo el seme
     di lor semenza et di lor nascimenti
Poi se raccolser tutti quanti insieme
     105forte piangendo alla riva malvagia
     catende ciascun homo che dio non teme
Caron dimonio con occhi di bragia
     loro accennando tutti li racoglie
     batte col remo qualunqua sadagia
110Come dautunno se levan le foglie
     luna apresso dellatra finchel ramo
     rendalla terra tutte le sue spoglie
Similemente el mal seme dadamo
     gittansi de quel lito ad una ad una
     115come auciel fa persuo rechiamo

[p. 8r modifica][versione diplomatica]

Coſi ſenuanno ſu perlonda bruna
     etauanti che ſien dila diſceſe
     anche diqua nuoua ſchiera ſaduna120
Figluol mio diſſel maeſtro corteſe
     quelli chemuoion nellira didio
     tutti conuegnon qui dogni paeſe
Et pronti ſono atrapaſſar lorio
     che ladiuina iuſtitia liſprona125
     ſi chelatema ſiuolue indiſſio
Quinci non paſſa mai anima buona
     et pero ſe caron dite ſilagna
     ben puoi ſaper omai chel ſuo dir ſuona
Finito queſto labuoia campagna130
     tremo ſi forte che dello ſpauento
     lamente diſudor ancor mibagna
Laterra lacrimoſa diede uento
     che baleno una luce uermiglia
     laqual miuinſe ciaſcun ſentimento135
Et caddi come luom che ſonno pigla


[versione diplomatica]


CANTO IIII·nelquale moſtra delp̃mo cerchio dinferno luogo ditto limbo. Et qui tratta dellapena de non baptezzati. Et diua lenti huomini. Liquali moriro innanzi laue nimēto dicriſto et nõ conobbero debitamête idio et come criſto traſſe diğſto luogo multe anime:

RR
Vppemi lalto ſonno nella testa

un grave tuon ſichio mi riſcoſſi
come persona che per forza deſta

[p. 8v modifica]

Et locchio ripuſato intorno moſſi
     dritto leuato et fiſo riguardai5
     per conoſcer lo loco douio foſſi
uero echen ſu la proda mi trouai
     delaualle dabiſſo doloroſa
     chen torno accogle dimfiniti guaui
Obſcura profondera et nebuloſa10
     tanto che perficcar louiſſo alfondo
     inon uidiſcernea alcuna coſa
Ordiſcendian quagiu nel cieco mondo
     comincio el poeta tutto eſmorto
     iſaro elprimo e tu ſarael ſecondo15
Ondio che delcolor mifui accorto
     diſſi come uerrò ſe tu pauenti?
     che ſuoli almio dubiar eſſere conforto?
Et egli adme langoſcia delle genti
     che ſon quagiu neluiſo mi dipigne20
     quella pietà che tu pertema ſenti
Andiam che lauia longa mi ſoſpigne
     coſi ſimiſe et coſì mi fentrare
     nel primo cinghio che labiſſo cigne
Quiui ſecundo cheo pera ſcoltare25
     non auea pianto mai che diſoſpiri
     chelaera eterna faceuan tremare
Et ciò aduenia di duol ſanza martiri
     cauen leturbe cheran molto grandi
     dinfanti et difemine et diuiri30
Elbuon maeſtro ad me tu non dimandi?
     che ſpiriti ſon queſti che tu uedi?
     oruo che ſappi innanzi che più andi

[p. 9v modifica]

Che non peccaron eſeglianno mercede
     35non baſta per che non ebbero bapteſmo
     che parte della fede che tu credi
Et ſe fuor dinanzi alcriſtianeſmo
     non adorar debitamente dio
     et diqueſti cotal ſoniomedeſmo
40Per tal difecto non per altro rio
     ſemo damnati et ſol ditanto offeſi
     che ſenza ſpeme uiuemo indiſio
Guarduol miuenne alcor quando lointeſi
     pero che gente dimolto ualore
     45conobbi che inquii limbo eran ſoſpeſi
Dimmi maeſtro mio dimmi ſegnore
     comincia io per uoler eſſer certo
     diquella fede che uince ogni errore
uſcici mai alcuno o per ſuo merto
     50o per altrui che poi foſſe beato
     et quei chenteſe ilmio parlar coperto
Riſpuoſe io era nuouo inqueſto ſtato
     quandio ciuidi uenire un poſſente
     conſegna diuittoria coronato
55Traſſeci lombra del primo parente
     dibel Tuo figlio et Quella dinoe
     dimoyſe legiſta et ubidente
Abraham patriarcha et Dauid re
     iſrael colpadre et coſuoi nati
     60et con Rachaele percui tanto ſe
Et altri molti et feceli beati
     et uo che ſappiè che dinanzi adeſſi
     ſpiriti humani non eran ſaluati

[p. 23 modifica]

Non laſciauan landar per chei diceſſi
     65ma paſſauan laſelua tutta uia
     Iaſelua dico diſpiriti ſpeſſi
Non era lunga anchor Ianoſtra uia
     diqua dalſommo quadio uiddi unfocho
     che hemiſperio ditenebre uincia
70Dilungi uerauamo anchor unpocho
     ma non ſi chi non diſcerniſſi imparte
     che orreuol gjente poſſedea quel luoco
O tu che honori ſcienza et arte
     queſti chiſono canno cotanto honoranza?
     75che dal modo dehaltri lidiparte?
Et quelli adme Ionorata nominanza
     che dilor Tuona fu nella tua uita
     grada acquila iriciel che ſi liauanza
Intanto uoce fu per me udita
     80honorate laltiſſimo poeta
     lombra ſua torna chera dipartita
Poi che lauoce fu reſtata et cheta
     uidi quatro grandombre annoi uenire
     ſembianza auean ne triſta ne lieta
85Luobon maeſtro comincio adire
     mira collui conquella ſpada imano
     che uien dinanzi atre ſi come ſire
Quelli e homero poeta ſourano
     laltro e horatio fatyro che uene
     90houidio elterzo et l lultim lucano
Pero che ciaſchun meco ſi couene
     nel nome che ſono lauoce ſola
     fannomi honore et dicio fanno bene

[p. 10r modifica]

Coſi uidio adunar labella ſcola
     diquel ſignor dellaltiſſimo canto
     che ſoura lialtri comaquila uola
Da chebber ragionato inſieme alquanto
     uolſerſi ame conſaluteuol cenno
     elmio maeſtro ſorriſe detanto
Et piu donore ancora aſſai mifenno100
     che ſimi fecer dellaloro ſchiera
     ſi chio fui ſexto tracotanto ſenno
Cuſi andamo inſino alalumera
     parlando coſe cheltacere e bello
     ſiccomeral parlar cola douera 105
Giugnemo alpie dun nobile caſtello
     ſette uolte cerchiato dalte mura
     difeſo intorno dunbel fiumicello
Queſto paſſammo come terra dura
     per ſette porte intrai conqueſti faui110
     uenimmo imprato difreſca uerdura
Genti ueran conocchi tardi et graui
     digrande auctorita nelor ſembianti
     parlauan rado conuoci ſoaui
Traemoci coſi dallun decanti115
     inluogo aperto luminoſo et alto
     ſi che ueder ſi potean tutti quanti
Cola diritto ſoural verde ſmalto
     mi fur moſtrati liſpiriti magni
     che del ueder inme ſtello nexalto120
I uidi heletra conmolti compagni
     traquai conobbi Hector et Enea
     ceſare armato conliocchi grifagni

[p. 10v modifica]

uidi camilla et Japantaſilea
     125dalaltra parte et uidil relatino
     che conlauina ſua figla ſedea
uidi quelbruto che caccio tarquino
     lucretia lulia martia et cornigla
     et Colo inparte uidil ſaladino
130Poi che innalzai unpoco piti lecigla
     uidil maeſtro dicolor chefanno
     ſeder tra filo ſofiea famigla
Tutti lomiran tutti bonor lifanno
     qutui uidio focrate et piatone
     135chenanzi alialtri più preſſo liſtanno
Democlito chel mondo accaſo pone
     diogeneſ anaxagora et tale
     empedocleſ Eraclito et zenone
Et uidil buono accoglitor delquale
     140dia ſcoride dico et uidi orfeo
     tulio almo et ſeneca morale
Euclide geometra et Tholomeo
     auicenna ypocrate et Galieno
     auerroiſ chel gran comento feo
145I non poſſo ritrar ditutti apieno
     pero che ſimicaccia illunga tema
     che molte uolte alfatto ildir uien meno
La ſexta compagnia indue ſiſcema
     peraltra uia mimena ilſauio ducha
     150fuor della queta nelaura che trema
Et uegno imparte oue none chelucha


Canto quinto nelqual moſtra del ſecundo

[p. 11r modifica]

cerchio diferno et tratta delapena deluitio
dellaluſuria ipſona dipiu famoſi getil hôi

CC
osi diſceſi delcerchio primaio

gui nelſecõdo chemen loco cighia
e táto piu dolor che pungie aguaia
Staua minos orribilmente et ringia
     examina lccolpe nelentrata5
     iudica et manda ſecondo cauinghia
Dico che quando lanima malnata
     liuien dinanzi tutta ſi confeſſa
     et quel conoſcitor delle peccata
Vede qual luogo dinferno et daeſſa10
     cigneſi con lacoda tante uolte
     quantūque gradi uuol che qui ſia meſſa
Sempre dinanzi allui neſtanno molte
     uanno auicenda ciaſcuno aliuditio
     dicono et odono et poi ſon giu uolte15
O tu che vieni aldoloroſo hopitio
     diſe minos ame quando me uide
     laſciando latto dicotanto offitio
Guarda comentre et dicui tu ti fide
     non tinganni lampieza delentrare20
     elduca mio allui: perche pur gride.
Non impedire loſuo fatale andare
     uuolſi coſi cola doue ſi puote
     cio cheſſi uuole et piu non dimandare
Or incomincian ledolenti note25
     a farmıſı ſentire or ſon uenuto
     ladoue molto pianto mi perquote

[p. 11v modifica]

Io uenni inluogo dogni luce muto
     che mugghia come fa mar pertempeſta
     ſe da contrari uenti e combaptuto30
Labufera infernal che mai non reſta
     mena liſpiriti conla ſua rapina
     uoltando et percotendo limoleſta
Quando iungon dauanti allaruina
     quiui laſtrida ilcompianto illamento35
     beſtemiman quiui lauirtu diuina
Inteſi cha coſi facto tormento
     enno dannati ipeccator carnali
     che laragion ſonmettono altalento
Et come liſtornei neportan lali40
     nel fretto tempo a ſchiera lunga epiena
     coſi quel fiato liſpiriti mali
Diqua dila digiu diſu limena
     nulla ſperanza licomforta mai
     non che diſpoſa ma diminor pena45
Et come igru uan cantando lorlai
     facendo inaere diſe langa riga
     coſi uideo uenir traendo guai
Ombre portare daladetta biga
     perchio diſſi maeſtro chi ſon quelle ?50
     genti che laura nera ſigaſtiga ?
Laprima dicolor dicui nouelle
     tu vuoi ſaper mi diſſe queſti allocta
     fu imperadrice dimolte fauelle
Auicio deluſuria fu ſi rocta55
     che libito felicito inſualegge
     pertotie ilbiaſmo inche era condocta

[p. 12r modifica]

Elle Semiramis dicui ſelegge
     che ſuccedette anino et fu ſua ſpoſa
     tenne laterra chel ſoldan corregge60
Laltre colei che ſanciſe amoroſa
     et ruppe fede alcener deſiche
     puoi e Cleopatras luxurioſa
Elena uedı percui tanto reo
     tempo ſiuolſe et uedel grande Achille65
     che conamore alfine combatteo
Vidi Paris triſtano et piu dimille
     ombre moſtrommi et nominommi adito
     camor dinoſtra uita dipartille
Poſcia chi ebbi ilmio doctore udito70
     nomar ledonne antiche et caualieri
     pieta mi prible et fui quali ſmarrito
lo cominciai maeſtro uoluntieri
     parlerei aquei due chen ſieme vanno
     et paion ſi aluento eller leggieri75
Et elli ame vedrai quando ſaranno
     piu preſſo anoi et tu allor lipriega
     perquel amor cheimena et quei ueranno
Si tolto comel uento annoi lipiega
     muoui lauoce o anime affannate80
     uenite anoi parlar ſaltri nol niega
Quali colombe dal diſio chiamate
     conlali alzate et ferme aldolce nido
     uegnon peralere daluoler portate
Cotali uſciro della ſchiera oue dido85
     anoi uenendo perlaere maligno
     ſi forte fu laffettuoſo grido

[p. 12v modifica]

O animal gratioſo ét benigno
     che uiſitando vai perlaere perſſo
     noi che tignemo ilmõdo delfanguigno90
Se foſſe amico ilre del uniuerſo
     noi priegheremo lui dela tua pace
     puoi cai pieta delnoſtro mal peruerſo
Diquel che udire et che parlar te piace
     noi udiremo et parlaremo auuoi95
     mentre chel uento come fa citace
Siede laterra doue nata fui
     fulla marina douelpo diſcende
     per auer pace coi ſeguaci ſui
Amor calcor gentil ratto ſapprende100
     mi preſe coſtui dela bella perſona
     chemi fu tolta elmodo ancor moffende
Amor canullo amato amar perdona
     mi preſe delcoſtui piacer ſi forte
     che come uedi anchor non mabandona105
Amor conduſſe noi aduna morte
     cayno attende cauita ceſpenſe
     queſte parole dalor cifur porte
Dachio inteſi quelanime offenſe
     chinai iluiſo et tantol tenni ballo110
     fin chel poeta mi diſſe che penſe
Quandio riſpuoſi cominciai o laſſo
     quanti dolci penſier quanto diſio
     meno coſtoro aídoloroſo pallo
Puoi mi riuolſi alloro et parla io115
     et cominciai Franceſca ituo martiri
     alacrimar mi fanno triſto et pio

[p. 13r modifica]

Ma dimmi altempo dedolci ſoſpiri ?
     ache et come concedette amore ?
     che conoſceſti idubioſi diſiri ?120
Et quella ame neſun maggior dolore
     che recordarſi deltempo felice
     nella miſeria et cio ſa iltuo doctore
Ma ſa conoſcer laprima radice
     del noſtro amor tu ai cotanto effetto125
     faro come colui che parla17 et dice
Noi leggiauamo un giorno perdiletto
     dilancia lotto come amor loſtrinſe
     ſoli erauamo et ſenzalcun ſoſpetto
Perpiu fiate liocchi ci ſoſpinſe130
     quella lettura et ſcoloroci eluiſo
     ma ſol un punto fu quel che ciuinſe
Quando leggemo eldiſiato riſo
     eller bafiato dacotale amante
     queſti che mai dame non fia diuiſo135
Labocca mi baſio tutto tremante
     galeotto fu illibro et chi laſcripſe
     quel giorno piu non uileggemo auante
Mentre cheluno ſpirito queſto diſſe
     laltro piangea ſi che dipietade140
     io uennimen coli comio moriſſe
Et cadi come corpo morto cade


CANTO ſexto nelqual moſtra delterzo cerchio diferno et tratta delpunimēto del uitio dellagola et maximamente inperſona duno fioretino chiamato ciacho icõfuſiõe ditatti buffoni tratta deldimoío cerbero et

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Narra in forma dipredicere piu coſe adi ue nute ala cipta difiorenze:.

AA
Ltornar delamente che ſi chiuſe

dinanzi alapieta didue cognate
che detriſtitia tutto mi confuſe
Noui tormenti et noui tormentati
     mi ueggio intorno come chio mi moủa5
     et chio mi uolua et come chio guati
Io ſono alterzo cerchio della pioua
     eterna maladetta fredda et greue
     regola et qualita mai non lenuoua
Grondine groſſa acqua tinta et neue10
     perlaere tenebroſo ſi riuerſa
     pute la terra che queſto receue
Cerbero fiera crudele et diuerſa
     contre gole caninamente latra
     ſoura lagente che quiue ſomerſa15
Liocchi a uermigli laboccha unta et arta
     eluentre largo et unghiate lemani
     graffia liſpiriti ingoia et diſquatra
Vrlar lifa lapioggia come cani
     dellun delati fanno alaltro ſchermo20
     uolgon ſi ſpeſſo imiſeri profani
Quando ceſchorſe cerbero ilgran vermo
     lebocche aperle et meſtroce leſanne
     non auea membro che teneſſe fermo
Loduca mio diſteſe leſue ſpanne25
     preſe laterra et compiene lepugna
     lagitto dentro alebramoſe canne

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Quale quel cane abaiando agogna
     et'18racqueta poi chelpaſto morde
     che ſolo adiuorarlo intende et pugna30
Cotai ſi fecer quelle facce lorde
     dellodemonio cerbero che trona
     lanime ſi cheſer uorreber ſorde
Noi paſſauam ſu perlombre che adona
     lagreue piogia et ponauan lepiante35
     ſopralor uanita che par perſona
Elle giacean perterra tutte quante
     fuor duna caſeder ſileuo ratto
     chella uidde paſſar ſi dauante
O tu che ſe perqueſto inferno tracto40
     midiſſe riconoſcemi ſe ſai
     tu foſti prima chi diſfacto facto
Et io allei langoſcia che tu ai
     forſe titira fuor delamia mente
     ſi che non par chi tiuedeſſe mai45
Ma dimmi chi tu ſe chen ſi dolente
     loco ſe meſſa et acoſi facta pena
     che ſaltra et maggio nulla e ſiſpiacente
Et elli ame latua cipta che piena
     dinuidia ſi che gia trabo cha ilſalto 1950
     ſeco mitenne inlauita ſerena
Voi ciptadini michiamaſte ciaccho
     per ladannoſa colpa delagola
     come tu uedi alla pioggia mifiacho
Etio anima triſta non ſon ſola55
     che tutte queſte aſimil pena ſtanno
     per ſimil colpa et piu non fe porola

[p. 14v modifica]

Io lireſpuoſi ciaccho iltuo affanno
     mi peſa ſi calagrimar minuita
     ma dimmi ſe tu ſai ache uerrano60
Liciptadini della cipta partita
     falcun ne iuſto et dimmi lacagione
     per che latanta diſcordia allalita
Et egli ame dopo lunga tentione
     uerranno alſangue et laparte ſeluaggia65
     cacciara laltra conmolta offenfione
Poi apreſſo conuien che queſta caggia
     b colla forza dital che teſte piaggia
     imfra tre ſoli et che laltra ſormonti
Alto terra lungo tempo lefronti70
     tenendo laltra ſotto graui peſe
     chome chi dicio pianga oche nadonti
luſti ſon due et nonuiſonno inteſi
     fuperbia inuidia et auaritia fono
     letre fauille canno icuori acceſi75
Qui puoſe fine alacrimabil ſono
     et io allui anchor uo che menſegni
     et che depiu parlar mi facci dono
Farinata elteghiaio che ſon20 ſidegni
     iacopo ruſticucci arrigo elmoſca80
     et lialtri calben ſar puofer lingegni
Dimmi oue ſono et ſa chio liconoſca
     che grandiſſio miſtringie deſauere
     fel ciel ladolcia olinferno latoſca
Et quelli ſon tralanime piu nere85
     ſe tanto ſcendi la ipotrai tedere
     diuerſe colpe giu ligraua alfondo

[p. 15r modifica]

Ma quando tu ſarai nel dolce mondo
     priegoti calameňte altrui mirechi
     piu nontidico et piu non ti riſpondo90
Lidirici occhi torſe allora imbiechi
     guardomi un pocho et poi chino lateſta
     cadde coneſſa apar delialtri ciechi
El duca diſſe ame piu non ſi deſta
     diqua del ſuono delangelica tromba95
     quando uedra lanemicha podeſta
Ciaſcun reuedera latriſta tomba
     ripiglera ſua carne et ſua figura
     udıra quel chineterno rinbomba
Si trapaſſamo conſozza miſtura100
     delombre et delapioggia apaſſı lenti
     tocando unpocho lauita futura
Perchio diſſı maeſtro eſti tormenti
     creſceranei dopo lagran ſentenza
     o fier minori oſeran ſi cocenti105
Etegli ame ritorna atua ſcienza
     che uuol quanto lacoſa e piu perfecta
     piu ſenta ilbene coſi ladoglenza
Tutto che queſta gente ledecta
     inuera perfection giamai nonuada110
     dila piu che diqua eſſer aſpecta
Noi agirammo atondo quella ſtrada
     parlando piu aſſai chi non redico
     ueniemmo alpunto doue ſi digrada
Quiui trouamo pluto ilgran nemico

115

CANTO ſeptimo oue dimoſtra del qrto cerchio dinferno et alquanto delquinto. Et

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qui pone lapena del 21deccato delauaritia·Et del uitio de prodigalitade·Et del demonio pluto et chee fortuna :

PP
Ape ſatan pape ſatan aleppe

comincio pluto conlauoce chioccia
et quel ſauio gentil che tutto ſeppe
Diſſe perconfortarmi non tinoccia
     latua paura che poder chegliabbia5
     nonci terra loſcender queſta roccia
Poi ſiriuolſe aquelemfiata labbia
     et diſſe taci maledetto lupo
     conſuma dentro te conlatua rabbia
None ſanza cagion landare alcupo10
     uuolſi nelalto ladoue michele
     fe lavendetta delſuperbo ſtrupo
Quali daluento legonfiate uele
     caggiono auolte poi che larbor fiaccha
     tal cadde aterra la fiera crudele15
Coli ſcendemmo nella quarta lacca
     pigliando piu deladolente ripa
     chelmal delaniuerſo tutto inſacca
Ai Iuſtitia didio tante chi ſtipa
     nuoue trauagle et pene quantio uiddi20
     et perche noſtra colpa ſencſcipa
Come falonda laſoura cariddi
     cheſſi frange conquella incui ſintoppa
     coſi conuien che qui lagente riddi
Quiui uidi gente piu caltroue troppa25
     et duna parte et daltra congrandurli
     uoltando peſi perforza dipoppa

[p. 16r modifica]

Percotienſi incontro et poſcia purli
     ſi riuolgea ciaſcun uoltando aretro
     gridando perche tieni et perche burli30
Coſi 22trouauam perlocerchio tetro
     daogni mano alloppoſito punto
     gridando ſi ancho loronto ſo metro
Poi ſuriuolgea ciaſchun quando era giūto
     perlo ſuo mezo cerchio alaltra gioſtra35
     et io cauea locor qua ſi compunto
Dilli maeſtro mio ormi dimoſtra
     che gente queſta et ſe tutti fur cherci
     queſti chercuti allaſiniſtra noſtra
Et elli adme tuti quanti fur guerci40
     ſi dellamente inlauita primaia
     che conmiſura nullo ſpendio ferci
Alai lauoce loro chiaro labaia
     quãdo uegnono adue punti delcerchio
     doue colpa contraria lidiſpaia45
Queſti fur cherci che nonan coperchio
     piloſo alcapo et papi et cardinali
     incui uſa auaritia ilſuo ſoperchio
Et io maeſtro traqueſti cotali
     doureio ben riconoſcer alcuni50
     che fuoro inmondi decoteſti mali
Et elli ame uano penſier aduni
     la ſconoſcente uita chei fa ſozzi
     adogni coſcienza or lifa bruni
Ineterno uerranno allidue cozzi55
     queſti reſurgcranno delſepulcro
     colpugno chiuſo e queſti coicrin mozzi

[p. 16v modifica]

Mal dare et mal tener lomondo pulcro
     atoltoloro et poſti aqueſta zuffa
     qualella ſia parole non apulcro60
Or puoi ueder figliol lacorta buffa
     deben che ſon commeſſi alla fortuna
     perche lumana gente ſi rabuffa
Che tutto loro che ſotto laluna
     et che 23ia fu dequeſte anime ſtanche65
     none potrebbe farne24 poſar una
Maeſtro mio diſſio lui or mi di anche
     queſta fortuna deche tu mi tocche
     che e che iben delmondo aſi trabranche
Et elli adme ocreature ſciocche70
     quanta ignoranza e quella che uoffēde
     or uoi che tu mia ſentenza nembocche
Colui locui ſauer tutto traſcende
     fece liceli et dielor chi conduce
     ſi cogni parte adogni parte ſplende75
Diſtribuendo ugualmente laluce
     ſimilmente alıſplendor mondani
     ordino general miniſtra et duce
Che permutaſſe atempo liben uani
     digente ingente et duno inaltro ſangue80
     oltre ladifenſion diſenni humani
Percuña gente impera et altra langue
     ſeguendo logiuditio dicoſtei
     che 25occulto come inerba langue
Voſtro ſauer nona contraſto allei85
     queſta prouede iudica et perſegne
     ſuo regno come illoro lialtri dei

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Le ſue permutation non anno triegue
     neceſſita lefa eſſer ueloce
     Ti ſpeſſo uien chi vicenda conſegue90
Queſte colei che tanto poſta incroce dil
     pur dacolor chelle dourien dar lode
     dandole biaſmo atorto et mala uoce
Ma ella ſe beata et cio non ode
     conlaltre prime creature lieta95
     uolue ſua ſpeta let beata ſi gode
Or diſcendiam omai amaggior pieta
     gia ogni ſtella cade che ſaliua
     quando mi moſſi eltorppo ſtar ſideta
Noi ricidemo ilcerchio alaltra riua100
     ſouruna fonte che bolle et riuerſa
     per un foſſato che dallei deriua
Lacqua era buia aſſai piu che perſa
     et noi incompagnia delonde bige
     entramo giu peruna uia diuerſa105
26 Inlapalude ua 27conome tige
     queſto triſto ruſcel quande diſceſo
     alpie delemaligne piagge grige
Ee io che demirare ſtaua inteſo
     uidi gente fangoſe inquel pantano110
     ignude tutte et conſembiante offeſo
Queſti ſi percotean non pur conmano
     ma conlateſta colpetto et coipedi
     troncando ſi codenti abrano abrano
Lobuon maeſtro diſſe figlio or uedi115
     lanime dicolor cui uinſe lira
     et anche uo che tu percerto credi

[p. 17v modifica]

Che ſotto lacqua agente che ſoſpira
     et fanno pullular queſtacqua alſummo
     come locchio ti dice uche ſagira 120
Fitti nellimo dicontriſti fummo
     nellaere dolce che dalſol ſallegra
     portando dentro accidioſo fummo
Orciatriſtiam nella belletta negra
     queſtinno ſigorgoglian et nella ſtrozza 125
     che dir nol polſon comparola integra
Corigirammo della lorda pozza
     grandarco tralla récca elmezzo
     cõgliocchi uolti achi delfango ingozza
Venimo alpie della 28ripa alda ſezzo 130


Canto octauo oue tratta del quíto cerchio diferno et alquãto delfeptimo et delapena delpeccato delira marimamente inperſona duno caualiere fiorentino chiamato miſſer Philipo argenti. Et qui tratta del dimonio flegias et delpalude dıſtige et ilperuenire alacipta din ferno detta dite :

PP
O dico ſequitando caſſai prima

che noi foſſimo appie delalta torre
gliocchi noſtri andar ſuſo alacima
Per due fiamette chei uedemo porre
     et unaltra dalunghi render cenno5
     tanto capena il potea locchio torre
Et io mi uolſı almar detuttol ſenno
     diſſi queſto che dice et che riſponde ?
     quelaltro foco e chi ſon quei chelfenno ?

[p. 18r modifica]

Et elli adme ſuperle ſucede onde10
     gia ſchorgier puoi quello che ſaſpettare
     ſel fummo delpantan nolti naſchonde
Corda non pinſe mai daſe ſaietta
     che ſi correſſe uia perlaere ſnella
     comio uidi una naue piccholeta15
Venir perlacqua uerſo nuoi inquella
     ſottol gouerno dun ſol galeoto
     che gridaua orſe giunta anima fella
Flegias flegias tu gridi auoto
     diſſe lomio ſegnore aqueſta uolta20
     piu non ciaurai che ſol paſſando illotto
Quale colui che grande inganno aſcolta
     chelli ſia fatto et puoi ſene rammarcha
     feceſi flegias nellira accolta
Loduca mio diſceſe nella barcha25
     et puoi mi fece intrar appreſſo lui
     et ſol quando fui dentro parue carcha
Toſto chel ducha et io nelligno fui
     ſecando ſeneua lanticha prora
     dellacqua piu che non ſuol conaltrui30
Mentre nuoi corrauam lamorta gora
     dinanzi miſi fece un pien difango
     et diſſe chi ſe tu che uieni anzora ?
Et io allui ſi uegno non rimango
     ma tu chi ſe che ſi ſi fatto brutto ?35
     riſpuoſe uedi che ſo un che piango
Et io allui compianger et conlutto
     ſpirito maledetto teremani
     chio ti conoſco anchor ſi lordo tutto

[p. 18v modifica]

Allora ſteſſe allegno ambo lemani40
     perchel maeſtro acchorto loſoſpinſe
     dicendo:ua coſta conlialtri cani
Locollo puoi colle braccia mi cinſe
     baſiommiluolto et diſſe:alma ſdegnoſa
     benedetta colei chente ſianſe45
Que fu almondo perſona argolgloſa
     bonta non e che ſua memoria fregi
     coſi ſe lombra ſua qui furioſa
Quanti ſi tengono or laſſu gran regi
     29 che ſtaranno come porci imbrago50
     diſſe laſciando orribil'diſpregi
Et io maeſtro molto ſarei uago
     diuiderlo atuffar inqueſta broda
     prima che nuoi uſciſſimo dellago
Et elli ame auanti che laproda55
     ti ſi laſci ueder tu ſarai ſatio
     dital diſio conuien che tu goda
Dopo cio pocho io uiddi quello ſtratio
     far dicoſtui alefangoſe gente
     che idio anchor nelodo enereógratio60
Tutti gridauano a Filippo argenti
     elfiorentino ſpirito bizzarra
     inſe medeſmo ſi uoluea coidenti
Quiuil laſciamo che piu none narro
     ma nellorecchie mi percoſſe un duolo65
     perchio auanti intento locchio ſbarro
Lobuon maeſtro diſſe omai figli uolo
     ſapreſſa lacipta canome dite
     coi grandi ciptadini col grande ſtuolo

[p. 19r modifica]

Et io maeſtro gia le ſue miſchite70
     laentro certe nellaualle cerno
     uermigle come ſe difoco uſcite
Fuſſero et ei midiſſe ilfoco eterno
     chentro laffoca ledemoſtra roſſe
     come tu dedi inqueſto baſſo inferno75
Noi purgiugnemo dentro alalte foſſe
     che uallan quella terra ſconſolata
     lemura meparean che ferro foſſe
Non ſanza prima far grande agirata
     uenimmo imparte doue elnocchier forte80
     uſcitice grido qui e lentrata
Iuidi piu dimille inſule porte isognoni
     daciel piouuti che ſtizzoſamente
     dicean chie coſtui che ſanza morte ?
Va perloregno della morta gente luido85
     elſauio mio maeſtro fece ſegno
     diuoler lor parlar ſecretamente
Allor chiuſer unpoco elgran diſdegno
     et diſſer uien tu ſolo et quei ſenuada
     che ſi ardito entro perqueſto regno90
Sol ſi ritorni perlafolle ſtrada
     pruoui ſeſa che tu qui rimarrai
     che glai ſcorta ſibuia contrada
Penſa lector ſio miſcomfortai
     nel ſuon delle parole maladectele95
     che non credetti retornarci mai
Ocaro ducha mio che piu diſecte
     uolte mai ſicuta renduta et tracto
     daltro periglo chencontro miſtecte

[p. 19v modifica]

Non mi laſciar diſſio coſi diſfatto100
     et ſel paſſar piu oltre ce negato
     ritrouiam lorme noſtre inſieme ratto
Et quel ſignor che li mauea menato
     midiſſe non temer chel noſtro paſſo
     nonci puotorre alcun datal nedato105
Maqui mattendi et loſpirito laſſo
     conforta et ciba diſperanza buona
     chi non te laſciro nelmondo baſſo
Coſi ſenua et quiui mabandonano
     lodolce patre et io remango inforſe110
     che ſi et no nel capo mitenziona
Vdie non potti quello ca lor porſe
     ma ei non ſtette la conelli guari
     che ciaſcun dentro apruoua ſiricorſe
Chiuſer leporte quei noſtri auerſari115
     nel pecto almio ſegnor che fuorrimaſe
     et reuolſeli ame compaſſı rari
Liocchi allaterra et lecigla avea raſe
     dogni baldanza et dicea neſoſpiri
     chi ma negate ledolenti caſe ?120
Et ame diſſe tu perchio madiri
     non ſbigottir chio uincero laproua
     qual caladefenſion dentro ſagiri
Queſta lor traccotanza none noua
     chegia luſaro ad me in ſecreta porta125
     laqual ſanza ſerrame ancor ſitroua
Sopreſſa uedeſtu laſcripta morta
     et gia diqua dallei diſcende leita
     paſſando perlicerchi ſanza ſcorta
Tal che perlui ne fia laterra aperta130

[p. 20r modifica]


Canto nono oue dimoſtra ilmalageuole en traméto alſexto cerchio dinferno et qui del letre furie infernali fitracta et dichiara Virgilio adante una queſtiõe et rendelo ſicuro dicendo ſe eſſeruiſtato dentro altra fiata:-

QQ
Vel color che uilta difuor mipinſe

ueggiédo il duca mio tornar íuolta
piu toſto dētro illuo nouo riſtrinſe
Attento ſifermo comebuom caſcolta
     che locchio non potea menar alunga5
     perlaere nero et perlanebbia folta
Purannoi conuerra uincer lapunga
     comincio elſenon tal neſofferſe:
     oquanto tarda adme caltri qui giunga
lo uiddi ben ſi come ei ricoperſe10
     il cominciar conlaltro che poi uenne
     che far parole ale prime diverſe
Ma non dimen paura ilſuo dir dienne
     perchio traeua laparola troncha
     forſe apeggior ſentenza che non tenne15
In queſto fondo delatriſta concha
     diſcende mai alcun delprimo grado
     che ſol perpena la ſperanza cionca
Queſta queſtion fecio et quei dirado
     incontra miriſpuoſe che denai20
     faccial cạmmin alcun perqualio uado
Vero e caltra fiata qua giu fui
     congiuato daquel bericon cruda
     che richiamaua lombre acorpi ſui

[p. 20v modifica]

Dipoco era dime lacarne nuda25
     chella mi fece entrar dentro quel muro
     per trarne unſpirito delcerchio digiuda
Quelle il piu baſſo loco elpia obſcuro
     el piu lontan dalciel che tutto gira
     ben ſol cammin pero tefa ſicuro30
Queſta palude chel gran puzzoſpira
     cinge dintorno lacipta dolente
     u non potemo entrare omai ſanzira
Et altro diſſe ma nollo amente
     pero che locchio mauea tutto tratto35
     uer lalta torre alla cima rouente
Doue inunponto fuor diritte ratto
     tre furie infernali deſangue tinte
     che membra femenile aueno eatto
Et con idre uerdiſſime eran cinte40
     ſerpentelli Ceraſte aueano percrine
     onde lefiere tempie erano auinte
Et quei cheben conobbe lemiſchine
     della regina dello eterno pianto
     guarda midiſſe leferoci trine45
Queſte megiera dalſiniſtro canto
     quella che piange daldextro e alecto
     teſifone nelmezo et tacque atanto
Collungie ſifendea ciſcunal petto
     batteanſı apalme et gridatan ſialto 50
     chio miſtrinſi alpoeta perſoſpetto
Venga meduſa ſilfarin deſmalto
     gridauan tutte riguardandoingiuſo
     mal non tengiamo inteſeo laſſalto

[p. 21r modifica]

Volgitin dietro et tienil uiſo chiuſo55
     che ſelgorgon ſimoſtra er tal uedeſſe
     nulla ſarebbe ditornar mai ſuſo
Coſi diſſel maeſtro et egli ſteſſo
     miuolſe et non ſitenne alle mie mani
     che conleſue ancor non mi chiudeſſi60
Ouoi cauete lintellecti ſani
     mirate la doctrina che ſaſconde
     ſottolelame deliuerſi ſtrani
Et gia uenia ſuperle torbide onde
     un fracaſſo dun ſuon pien diſpauento65
     perche tremauano ambendue leſponde
Nonaltrimenti facto che dun uento
     impetuoſo perli auerſt ardori
     che fier la ſelua et ſenza alcun ractento
Lirami ſchianta abarte et porta fuori70
     dinanzi polueruſo ua ſuperbo
     et fa fuggir lefiere et lipaſtori
Liocchi miſciolſe et diſſe ordriza ilnerbo
     deluiſo ſuper quella ſchiuma antica
     perindi oue quel fumo e piu acerbo75
Come lerane innanzi alla nemica
     biſcia perlacqua ſidileguan tutte
     fin calaterra ciaſcuna ſabica
Vidio piu dimille anime diſtrutte
     fugir coſi dinanzi aduncalpaſſo80
     paſſaua ſtige colle piante aſciutte
Daluolto rimouea quel aere graſſo
     menando laſiniſtra innanzi ſpeſſo
     et ſol diquel angoſcia parea laſſo

[p. 21v modifica]

Ben maccorſió chegliera daciel meſſo85
     aolſimi almaeſtro et quei feſegno
     chi ſteſſi cheto inchinaſſi adeſſo
Ai quanto miparea pien didiſdegno
     uenne alaporta et conuna uerghetta
     laperſe che nonuebbe alcun ritegno90
O cacciati delciel gente diſpecta
     comincio elli inſuloribel ſoglia
     onde ta oltracotanza inuoi ſanletta ?
Per che ricalcitrate aquella uoglia
     acui non puo ilfine mai eſſer mozzo ?95
     et che piu uolte ua creſciuta doglia ?
Che gioua nelle fata dar dicozzo ?
     cerbero uoſtro ſeben uericorda
     ne porta ancor pelato ilmento elgozzo
Poi ſiriuolſe perlaſtrada lorda100
     et non fe matto anoi mafe ſembiante
     duomcui altra cura ſtringa et morda
Che quella dicolui che glie dauanto
     et noi mouemo lipiedi inuerlaterra
     ſicuri appreſſo leparole ſancte105
Dentro lientramo ſenza alcuna guerra
     et io cauea dereguardar diſſio
     la condition che tal forteza ſerra
Comio fui dentro locchi intorno inuio
     et ueggio adogni man grande conpagna110
     piena diduolo e ditormento rio
Si come adarli oue rodano ſtagna
     ſi come apola preſſo delcarnaro
     chitalia chiude et ſuoi termini bagna

[p. 22r modifica]

Fanno iſepulcri tutti illuocho uaro115
     coſi faceuan quiui dogni parte
     ſaluo chel modo uera piu amaro
Che tralliauelli fiamen erano ſparte
     perlequale eran ſi del tutto acceſi
     che ferro qui non chiede uerunartte120
Tutti lilor coperchi eran ſoſpeſi
     et fuor noſciuan ſi duri lamenti
     che ben parien dimiſeri et doffeſi
Et io maeſtro qua ſon quelle genti
     che ſeppellite dentro daquel arche125
     ſi fan ſentire conlıſoſpir dolenti
Et egli ame qui ſon libereſi arche
     conlor ſeguaci dogni ſepta et molto
     piu che non credi ſon letombe carche
Simile qui conſimile e ſepulto130
     et monimenti ſon piu et men caldi
     et poi calaman dextra ſifouolto
Paſſamo tramartiri et lialtri ſpaldi


Canto decimo. oue tracta delſexto cerchio dinferno etdellapena delliheretici e iforma dindouinare iperſona dimiſſer farinata p̃di cente molte coſe. Et dequelle cheauennero adante. Et ſolue una queſtione:

OO
Ra ſenta perun ſecreto calle

tralmuro dellaterra et limartiri
lo mio maeſtro et io dopo leſpalle
O uirtu ſomma che perliempi giri
     miuolui cominciai comacte piace5
     parlami et ſodeſfami aimie diſiri

[p. 22v modifica]

Lagente che pérli ſepulcri giace
     potrebbeſi uedergia ſon leuati
     tutti coperchi et neſſun guardia face
Et quelli ame tutti ſeran ſerrati10
     quando de ioſaffat qui torneranno
     coi corpi che laſſu anno laſciati
Suo cimiterio da queſta parte anno
     con Epicuro tucti ſuoi ſeguaci
     chel anima colcorpo morta fanno15
Pero alla dimanda che mi faci
     quincentro ſatiſfacto ſara toſto
     et aldiſio ancor che tu mitaci
Et io buon duca non tegno ripoſto
     adte micore ſe non perdicer poco20
     et tu mai non purmo acio diſpoſto
Otoſco che perlacipta delfoco
     uiuo tenuai coſi parlando honeſto
     piacciati direſtar inqueſto loco
Latua loquela tifa manifeſto25
     diquella nobil patria natio
     alaqual forſe fui troppo moleſto
Subitamente queſto ſuono uſcio
     duna dellarche uero macoſtai
     temendo unpoco piu alduca mio30
Et elmidiſſe uolgiti chefai ?
     uedi la farinata che ſe dritto
     dalla cintola inſu tuttol uedrai
Io auea gia ilmio uiſo nel ſuo fitto
     et elſergea colpetto et conlafronte35
     comaueſſe linferno ingran diſpetto

[p. 23r modifica]

Et lanimo ſe mani del duca etpronte
     mipinſer traleſepulture allui
     dicendo leparole tue ſtenconte
Comio alpie della ſua tomba fui40
     guardomi unpoco et poi quaſi ſdegnoſo
     midomando:chi fuor limaggior tui
Io chera dubedir deſideroſo
     non lilcelai matutto lilaperſi
     ondei leuo lecglia unpoco inſuſo45
Poi diſſe fieramente fuoro aduerſi
     ame et amie primi et amic parte
     ſi che perdue frate lidiſperſi
Se fur cacciati ei tornar dogni parte
     riſpuoſto lui luna et laltra fiata50
     ma ivoſtri non appreſer ben quelarte
Allor ſurſe alauiſta ſchoperchiata
     unombra longo queſto infın almento
     credo che ſera inginocchie leuata
Dintorno miguardo come talento55
     aueſſe diueder ſaltri era meco
     et poi chel ſuſpiccar fu tutto ſpento
Piangendo diſſe ſe perqueſto cieco
     carcere uai peraltezza dingegno
     mio figlo oue et perche none teco ?60
Et io allui dame ſteſſo non uegno
     colui catende la perqui mimena
     forſe cui guido uoſtro ebbe adiſdegno
Leſue parole elmodo della pena
     mauean dicultui gia eletto ilnome65
     pero fu lariſpoſta coſi piena

[p. 23v modifica]

Diſubito drizzato grido come ?
     diceſti elli ebbe? non uiuelli ancora ?
     non fiere liocchi ſuoi lodolce lume ?
Quando ſaccorſe dalcuna dimora70
     che io facea dinanzi alariſpoſta
     ſupin ricaddi et piu non parue fora
Ma quel altro magnanimo acui poſta
     riſtato mera non muto aſpecto
     ne moſſe collo nepiego ſua coſta75
Et ſe continuando alſuo detto
     ſelli aquellarte diſſe male appreſa
     cio mitormenta piu che queſto lecto
Ma non cinquanta uolte fia racceſa
     lafaccia delladonna chequi regge80
     che tu ſaprai quanto quel arte peſa
Et ſe tu mai neldolce mondo regge
     dimmi per che quel populo e ſiempio ?
     incontra imiei inciaſcuna ſua legge ?
Ondio allui loſtratio elgrande ſcempio85
     che fece larbia cholorata inroſſo
     tali oration fa far nelnoſtro tempio logo
Poi chebbe ſoſpirato elcapo moſſo
     accio non fu io 30ſolo necerto
     ſanza cagion conlialtri ſarei moſſo90
Ma fu io ſolo lodoue ſofferto
     fu perciaſcun ditorre uia fiorenza
     colui che la difeſi auiſo aperto
De ſeripoſi mai uoſtra ſemenza
     pregai io lui ſoluetemi quel nodo95
     che qui ainuiluppata mia ſentenza

[p. 24r modifica]

Elpar che uoi ueggiate ſeben odo
     dinanzi quel cheltempo ſeco aduce
     et nel preſente tenete altro modo
Noi ueggiam come quel camala luce 100
     lecoſe diſſe che ne ſon lontano
     cotanto amor neſplende elſummo duce
Quando ſappreſſano oſono tutto e uano
     noſtro intellecto:et ſaltri nonci aporta
     nulla ſapem diuoſtro ſtato humano.105
Pero comprender puoi che tutta morta
     fia noſtra conoſcenza da quel punto
     che del futuro fia chiuſa laporta
Allor come dimia colpa compunto
     diſſio ordirete aquel caduto110
     chel ſuo nato e conuui ancor congiunto
Et ſio fui dinanzi ala riſpoſta muto
     fateli aſaper chelfici che penſaua
     gia nellerror che macete ſoluto
Et gia ilmaeſtro mio mirechiamaua115
     perchio pregai loſpirito piu auaccio
     che midiceſſe chi conlui ſtaua
Diſſeme qui compiu dimille giaccio
     quadentro elſecundo Federicho
     elcardinale et delialtri mitaccio120
Indi ſaſcoſſe etio inuer lanticho
     poeta uolſi epaſſı ripenſando
     aquel parlar chemi parea nemicho
Egli ſimolle et poi coſi andando
     midulle perche ſetu ſi ſmarrito ?125
     et io liſodeſfeci alſuo dimando

[p. 24v modifica]

Lamente tua conſerui quel che udito
     a contrate ne comanda quel ſaggio
     et ora attendi qui et drizzol dito
Quando ſarai dinanzi aldolce raggio130
     diquella ilcui bellocchio tutto uede
     dalei ſaprai ditua uita iluiaggio
Apreſſo tolſe aman ſiniſtra il piede
     laſciamo ilmuro et gimo inuerlomezo
     perunſentier cauna ualle fiede135
Chen fin laſſu facea ſpiacer ſuo lezo


Canto undecimo oue tracta ditre cierchi di diſotto dinferno Et diſtingue dellegeti che dentro uiſono punite. Et che quiui piu che altroue. Et ſolue una queſtione

II
Nſu laſtremita dunalta ripa

che facea gran pietre rotte incerchio
uenimo ſopra piu crudele ſtipa
Et quici perlorribile ſoperchio
     delpuzo chel profondo abiſſo gitta5
     ciraccoltato indietro adun coperchio
Dun grande auello ouio uidi una ſcripta
     che dicea Anaſtaſio papa guardo
     loqual traſſe fortin della via dritta
Lonoſtro ſcender conuien eller tardo10
     ſi che ſauſi impria unpoco ilſenſo
     altriſto fiato et poi non fia riguardo
Coſil maeſtro et io alcun compenſo
     diſſio lui truqua chel tempo nonpaſſi
     perduto et elli wedi che accio penſo15

[p. 25r modifica]

Figluol mio dentro dacoteſti ſaſſi
     comincio poi adir ſon tre cerchietti
     digrado ingrado come quei che laſſı
Tutti ſon pieni diſpiriti maladetti
     ma perche poi tebaſti pur lauiſta20
     intendi come et perche ſon coſtretti
Dogni malitia codio inciel acquiſta
     iniuria elfine et ogni fin cotale
     oconforza oconfrode altrui contriſta
Ma perche frode e delhuom ppio male25
     piu ſpiace adio et pero ſtan diſotto
     lifrodolenti et piu dolor liaſſale
Deuiolenti ilprimo cerchio etutto
     ma perche ſifa forza atre perſone
     intre giorni e diſtinto et conſtrutto30
Adio aſe alproximo ſipone
     far forza dico inloro et inlorcoſe
     comuderai conaperta ragione
Morte per forza et ferute doglioſe
     nel proximo ſidanno et nel ſuo auere35
     rutine incendi et tollette dannoſe
Hodii bomicidii et ciaſcun che malfiere
     guaſtatori et predoni tutti tormenta
     logiron primo perdiuerſe ſchiere
Pote bomo auere inſe man uiolenta40
     et ne ſuoi beni et pero nelſecondo
     giron conuien che fanzapro ſipenta
Qualunque priua ſe deluoſtro mondo
     biſcazza et fonde la ſua facultate
     et piange la doueſſer deiocondo45

[p. 25v modifica]

Puoſſi far forza nella deitate
     colcor negando et beſtemiando quella
     et ſpregiando natura et ſua bontate
Et pero lominor giron ſuggella
     del ſegno fuo et fogdoma et caorſa50
     et chi ſpregiando idio colcor fauella
Lafrode ondogni conſcienzia e morſa
     puo luomo uſare incolui chinlui ſifida
     et inquel che fidanza non imborſa
Queſto modo direto parcuccida55
     pur louinco damor che fa natura
     onde nelcerchio ſecondo ſannida
Ipocreſia luſinghe et chi a factura
     falſita ladroreccio et ſimonia
     ruffian baratti et fimile lordura60
Perlaltro modo quel amor foblia
     che fa natura et quel che poi agiunto
     diche lafede [petial ſicria
Onde nelcerchio minor ouel punto
     delluniuerſo inſu che dite ſede65
     qualunque trade ineterno et conſunto
Et io maeſtro aſſai chiara procede
     latua regione et aſſai ben diſtingue
     queſto baratro elpopol poſſiede
Ma dimmi quei dellapalude pingue70
     che mena iluento et che bapte lapioggia
     et che fincontrā conli aſpre lingue
Perche non dentro delacipta roggia ?
     ſonei puniti ſedio glia innira
     et ſe nonlia perche ſono atal foggia ?75

[p. 26r modifica]

Et egli ame perche tando delira ?
     diſſe longegno tao daquel che ſole ?
     ouer lamente doue altroue mira ?
Nonti rimembra diquelle parole
     conlequai latua etica pertracta80
     letre deſpoſition chelciel nonuole
Incontinentia malitia et lamacta
     beltilitade et come incontinenza
     p̣eṛọ mẽ dio offede et mẽ biaſmo acacta
Se tu riguardi ben queſta ſentenza85
     etrechite alamente chi ſon quelli
     che fu difuror ſoſtegnon penitenza
Tu vedrai ben perche daqueſti felli
     fian dipartiti et perche men crucciata
     ladiuina uendetta limartelli90
O rol che ſani ogni viſta turbata
     tu mi contenti ſi quando tu ſolui
     che non men che ſauer dabiar magrata
Ancora unpoco indietro tiriuolui
     diſſio ladoue di calcia offende95
     ladiuina bontate elgroppo ſolui
Philoſophia midiſſe achi latende
     nota non pure innuna ſola parte
     come natura loſuo corpo prende
Dal diuino intellecto et daſua arte100
     et ſe tu ben latua fiſica note
     tu troucrai non dopo molte carte
Che larte uoſtra quella quanto pote
     ſegue comel maeſtro fa ildiſcente
     ſi che noſtra arte adio quaſi e nepote105

[p. 26v modifica]

Daqueſte coſe ſetu tirechi amente
     logeneſi dalprincipio conuene
     prender ſua figla et auanzar lagente
Et perche luſuriere altra uia tene
     perſe natura perlaſua ſeguace110
     diſpregia poi chinnaltro pon laſpene
Ma ſeguimi oramai chel gir mipiace
     che peſci guizzan ſuperlorizonta
     elcarro tutto ſoural coro giace
Elbalzo uia la oltra ſe diſmonta115


Căto xii tracta deldiſcēdimēto nelſeptimo cerchio dinferno et dellepene diquegli che fecero forza inpſona detirāni Et qui tracta diminotauro e delfiume delſangue et come puno cētauro furono ſcorti e guidati ſicuri oltre ilfiume:


EE
Ra loloco ouaſcender lariua

uenimo alpeſtro et pquelchiuerãco
tal cogni uſta neſarebbe ſchiua
Quale quella ruina che nelfianco
     diqua datrentro ladiſce percoſſe5
     opertremuoto operſoſtegni manco
Che dacima delmonte onde ſimoſſe
     alpiano e ſi laroccia diſcoſceſa
     chalcuna uia darebbe achi ſu ſoſſe
Cotal dıquel burrato era laſceſa10
     enſu lapunta della rocta laccha
     limfamia dicreti era diſteſa

[p. 27r modifica]

Che fu concepta nelafalſa uaccha
     et quando uide noi ſeſteſſo morſe
     ſiccome quei cui lira dentro fraccha15
Loſauio mio inuer lui grido forſe
     tu credi che qui ſialduca dathene
     che fu nel mondo lamorte tiporſeloup
Partiti beſtia che queſti non uene
     amaeſtrato dalla tua ſorella20
     ma uaſſı perueder leuoſtre pene
Quale quel toro che ſi ſlaccia inquella
     cariciüto gia ilcolpo mortale
     che gæ non fa maqua et laſaltella
Vidio lominotauro far cotale25
     et quel accorto grido corri aluarco
     mentre chenfuria e bon che tu ticale
Coſi prendemo uia giu perloſcarco
     diquelle pietre che ſpeſſo mouienſi
     focto mie piedi perlonouo carco30
Io gia penſandoret quei diſſe tu penſi
     forſe in queſta ruina che guardata
     daquel ira beſtial chiora ſpenſi
Orto che ſappi calaltra fiata
     chi diſceſi quagiu nelbaſſo inferno35
     queſta roccia nonera ancor caſcata
Ma certo poco pria ſeben diſcerno
     che ueniſſe colui che lagran preda
     leuo adite delcerchio ſuperno
Da tutte parte lalta ualle feda40
     tremo ſi chio penſai cheluniverſo
     ſentiſſe amor perloqual e chi creda

[p. 27v modifica]

Piu uolte ilmondo incaos conuerſo
     et inquel punto queſta uecchia roccia
     qui et altroue talfece riuerſo45
Ma ficca liocchi aualle che ſaproccia
     lariuiera delſague inlaqual bolle
     qual che peruiolenza inaltrai noccia
Ocieca cupidigia ria et folle
     che ſi ceſproni nellauita corta50
     et nel eterna poi ſimal cimmolle
lo uidi unanpia foſſa inarco torta
     come quella che tuttol piano abraccia
     ſecondo cauea detto lamia ſcorta
Et tralpie dellaripa et eſſa intraccia55
     corrien centauri armati diſaepte
     come ſolien nelmondo andar acaccia
Veggendoci calar ciaſcun riſtette
     et della ſchiera tre ſidipartiro
     conarchi et aſticciuole prima elette60
Et lungrido dilungi aqual martiro
     uenite uoi che ſcendete lacoſta
     ditel coſtinci ſe non larcho tiro
Lomio maeſtro diſſe lariſpoſta
     faren noi achiron coſta dipreſſo65
     mal fu lauogla tua ſempre ſitoſta
Poi mitento e diſſe quelli e neſſo
     che mori perlabella deanira
     et fe deſe laaendetta egliſteſſo
Et quel démezzo calpetto ſimira70
     elgran chiron ilqual nodri achille
     quel altro e Folo che fu ſi pien dira

[p. 28r modifica]

Dintorno alfoſſo uanno amille amille
     ſaiettando qual anima ſi ſuelle
     delſague piu che ſua colpa ſortille75
Noi ciappreſſamo aquelle fiere ſnelle
     chiron preſe uno ſtrale et conlacocca
     fece labarba indietro alemaſcelle
Quando ſebbe ſcoperta lagran bocca
     diſſe acompagni:ſiete voi accorti ?80
     che quel diretro moue cio che tocca ?
Coſì non ſoglion fare ipie demorti
     el buon duca che gia liera alpetto
     doue ledure nature ſon conſorti
Riſpuoſe bene uiuo et ſiſoletto85
     moſtrar limiconuien laualle buia
     neceſſital conduce et non diletto
Tal ſi parti dacantare alleluia
     che mi commeſſe queſto offitio nouo
     none ladron ne io anima fuia 90
Ma perquella uirtu percuio mouo
     lipaſſi miei perſi ſeluaggia ſtrada
     danne un detuo acui noi ſiamo aprouo
Et chen nemoſtri ladoue ſiguada
     et che porti coſtui inſula groppa95
     che none ſpirto che perlaere uada
Chiron ſiuolſe inſu ladextra poppa
     et diſſe aneſſo torna et ſi liguida
     et fa canſar ſaltra ſchiera ſintoppa
Orcimotremo conlaſcorta fida100
     longo laproda delbollor uermiglo
     doue ibolliti facean alte ſtrida

[p. 28v modifica]

Quiui uidi gente ſotto infin alciglo
     elgran centauro diſſe eſon tiranni
     che diero nelſangue et nellauer dipiglo105
Quiui [ipiangon liſpietate danni
     quiui e Alexandro et Dioniſio fero
     che fe cecilia auer doloroſi anni
Et quella fronte calpel coſi nero
     eazzolino et quelaltro che biondo110
     e opizio daeſti ilqual peruero
Fuſpento dalfigliaſtro fu nelmondo
     allor miuolſi alpoeta et quei diſſe
     queſti ſia orprimo et io ſecundo
Poco piu oltre ilcentauro ſafiſſe115
     ſouruna gente chen fino alagola
     parea che diquelbullicame uſciſſe
Moſtrocci unhombra dauncanto ſola
     dicendo colei feſſe ingrembo adio
     locor chin ſu tamiſci ancor ſicola120
Poi uidi gente che difuor delrio
     tenea lateſta et ancor tuctol caſſo
     et dicoſtoro aſſai riconobbio
Coſi apiu apiu ſi facea baſſo
     quel ſangue ſi che cocea pur lipiedi125
     et quiui fu delfoſſo ilnoſtro paſſo
Sicome tu daqueſta parte uedi
     lobulicame che ſempre ſiſcema
     diſſel centauro uoglio che tu credi
Che daqueſtaltra apiu apiu giu prema130
     lofondo ſuo infin chel ſıragiugne
     oue latirannia conuien che gema

[p. 29r modifica]

Ladiuina iuſtitia diqua punge
     quelatila che fa flagello interra
     et pirro et ſexto ineterno munge135
Lelagrime che colbollor diſerra
     arinier dacorneto arinier pazzo
     che fecer alleſtrade tanta guerra
Poi ſiriaolfe et ripaſſo ilguazzo


Canto xiii oue tracta deleſſentia delſccodo girone che nel feptimo circulo doue puniſce coloro chebbero cötra ſe medeſimi uiolêta mano uccidendo ſe maguaſtando iloro bini


NN
Onera ancor dila neſſo arriuato

quando noi cimettemo pun boſco
che daneſſun ſentier era ſegnato
Non fronda uerde ma dicolor foſco
     non rami ſchiette manodoſi enuolti5
     non pomi ueran maſtecchi contoſco
Nonan fiaſpri ſterpi neſi folti
     quelle fiere feluagge che inhodio anno
     tra cecina et corneto iluoghi colti
Quiui lebrutte arpie lor nidi fanno10
     che cacciar delle ſcorfade itroiani
     contriſto anuntio difuturo danno
Alianno late et colliet uiſi bumani
     pie conartigli et pennuto ilgran uentre
     fanno lamenti infu lialberi ſtrani15
Elbuon maeſtro prima che piu entre
     ſappie che ſe nel ſecondo giorne
     mi comincio adire et ſarai mentre

[p. 29v modifica]

Che tu uerrai nelíoribil ſabione
     pero riguarda bene et ſi uedrai20
     coſe che torrien fede almio ſermone
Io ſentia dogni parte trar guai
     et non uedea perſona chel faceſſe
     perchio tutto ſmarrito mareſtai
Io credo che credette chio credelſe25
     che tante uoci uſciſſer traquei bronchi
     dagente che pernoi ſinaſcondeſſe
Pero diſſel maeſtro ſe tu tronchi
     qual chefraſchetta duna deſte piante
     lipenſier cai ſi faran tutti monchi30
Allor porſi lamano unpoco auante
     et colli unramicello dun gran pruro
     eltroncho ſuo grido:perche miſchiante ?
Da che fatto fu poi diſangue bruno
     ricomincio agridar perche miſcerpi ?35
     nonai tu ſpirto dipietate alcuno ?
Homini fumo et or ſiam fatti ſterpi
     ben dourebbe eſſer latua man piu pia
     ſe ſtati foſſimo anime diſerpi
Come dun ſtizzo uerde che arſo ſia40
     dalun decapi che dalaltro geme
     et cigola peruento cheua uia
Si della ſcheggia rotta uſcia inſeme
     parole et ſangue ondio laſciai lacima
     cadere et ſtetti come luom che teme45
Selli aueſſe pututo creder prima
     riſpuoſe elſauio mio anima leſa
     cio caueduto pur conlamia rima

[p. 30r modifica]

Nonaurebbe inte laman diſteſa
     ma lacoſa incredibile mifece50
     indarlo adæopra came ſteſſo peſa
Ma dilli chi tu foſti ſichen uece
     dalcun amenda tua fama rinfreſchi
     nelmondo ſu doue tornar lilece
Eltroncho ſi condolce dir madeſchi55
     chi nonpoſſo tacer et voi non graui
     perchio unpoco aragionar minueſchini
Io ſon colui che tenni ambo lechiaui
     delcor de Federico et che leuolſi
     ſerrando et diſerrando ſi ſuaui60
Che dal ſecreto ſuo quaſi ognibuon tolſi
     fede portai alglorioſo offitio
     tanto chi neperdia leuene et polſi
Lameretrice che mai dalhoſpitio
     diceſare nontorſe gliocchi putti65
     morte comune delle corti uitio
Infiammo contrame lianimi tutti
     et limfiammati imfiammar ſi auguſto
     che lieti honori tornaro intrıſtilutti
Lanimo mio perdiſdegnoſo guſto70
     credendo colmorir fuggir diſdegno
     iniaſto fece me contra me iuſto
Perlenuove radici deſto legno
     uiiuro che ia mai non ruppi fede
     almio ſignor che fu donor ſidegno75
Et ſe deuoi alcun nelmondo riede
     comforti lamemoria mia che giace
     ancor delcolpo chenuidia lediede

[p. 30v modifica]

Vnpoco atteſe ét poi dachel fitace
     diſſel poeta ame non perder lora80
     ma parla et chiedi allui ſe piu tipiace
Ondio allui domanda tu ancora
     diquel checredi came fodiſfaccia
     chi nonpotrei tanta pieta macora
Percio ricominciai felhuom tifaccia85
     liberamente cio chel tuo dir priega
     ſpirito incarcerato ancor tipiaccia
Didirne come lanima filega
     inqueſti nocchi et dinne ſe tu puoi
     falcuna mai datai membra ſiſpiega90
Allor ſoffio lotronco forte et poi
     ficonuerti quel uento incotal uoce
     brieuemente fara riſpoſto auoi
Quando fiparte lanima feroce
     dalcorpo ondella ſteſſa ſe diſuelta95
     minos lamanda allaſettima foce
Cade inlaſelua et nonleparte ſcelta
     maladoue fortuna labaleſtra
     quiui germugla come gran diſpelta
Surge inuermena et inpianta ſilueſtra100
     larpie paſcendo poi delle ſue fogle
     fanno dolore et aldolor feneſtra
Come laltre uerrem pernoſtre ſpogle
     ma non pero calcuna ſen reueſta
     che non egiuſto auer cio chom ſitogle105
Qui leſtrafineremo et perlameſta
     ſelua faranno inoſtri corpi appeſi
     ciaſcun alprun delombra ſua moleſta

[p. 31r modifica]

Noi erauamo ancor altronco atteſi
     credendo caltro neuoleſſe dire110
     quando noi fumo dun romor ſoppreſi
Similemente acolui cheuenire
     ſentel porco et lacaccia aſua poſta
     chode lebeſtie et lefraſche ſtormire
Et ecco due dalla ſiniſtra coſta115
     nudi et graffiati fuggendo ſi forte
     che della ſelua rompieno ogni roſta
Quel dinanzi or accorri accorri morte
     laltro acui parea detardar troppo
     gridaua lano ſi non furo accorte120
Legambe tue alegioſtre daltoppo
     et poi che forſe lifallia lalena
     diſe et dun ceſpoglio fece ungroppo
Diretro alloro era la ſelua piena
     dinere cagne bramoſe et correnti125
     come ueltri cuſciſer dicatena
Inquel che ſappiatto miſer lidenti
     et quel dilacerato abrano abrano
     poi ſemportar quelle membra dolenti
Preſemi allor lamia ſcorta permano130
     et menome alceſpuglio che piangea
     per lerotture ſanguinenti inuano
O Iacomo dicea daſanto Andrea
     chete giouato dime fare ſchermo
     che colpa io della tua vita rea135
Quandol maeſtro fu ſoureſſo fermo
     diſſe chi foſti che pertante punte
     ſoffi conſange doloroſo ſermo

[p. 31v modifica]

Et egli annoi oanime che giunte ocoran ili
     ſiete aueder loſtratio diſhoneſto140
     chalemie fronde ſi dame diſgiunte
Raccogletele alpie deltriſto ceſto
     io fui dellacipta che nelbattiſta
     matol primo padrone ondei perqueſto
Sempre con larte ſua lafara triſta145
     et ſe non foſſe chen fulpaſſo darno
     rimane ancor dilui alcuna uiſta
Quei ciptadini che poi larifondarno
     ſoural cener che datila rimaſe
     aurebber fatto lauorar indarno150
Io fei giubbette ame dellemie caſe



Canto xiiii oue tracta delaq̃litade delterzo girone contento nelſeptimo circulo. Et qui ſipuniſcono coloro che fāno forza nella de itade negando et beſtemmiando quella. Et
nomina qui ſpecialmente ilre cãpaneo ſcelle ratiſſimo inqueſto peccato

PP
Oi che lacarita delnatio locho

miſtrinſe raunai lefronde ſparte
et rendele acolui chera gia fiocho
Indi uenimo alfine oue ſiparte
     loſecondo giron dalterzo et doue5
     ſi uedide iuſtitia orribil arte
Aben manifeſtar lecoſe noue
     dico carrivamo aduna landa
     che dalluo letto ogni pianta rimoue

[p. 32r modifica]

Ladoloroſa ſelua le ghirlanda10
     intorno comel foſſo triſto adeſſa
     quiui fermamo ipaſſı aranda aranda
Loſpazzo era una rena arida et ſpeſſa
     non daltra foggia facta che colei
     che fu dapie dicaton gia ſoſpreſſa15
Ouendecta didio quanto tu dei
     eſſer tenuta daciaſchun che legge
     cio che fu manifeſto agliocchi mei
Danime nude uidi molte gregge
     che piangean tutte aſſai miſeramente20
     et parea inpoſta lordiuerſa legge
Suppin giacea interra alcuna gente
     alcuna ſi fedea tutta raccolta
     et altra andaua continuamente
Quella che giù intorno era piu molta25
     et quella men che giacealtormento
     ma piu alduolo auea lalingua ſciolta
Soura tutol ſabbion dun cader lento
     piouean difocho dilatate falde
     31 come diyene inalpe ſenza uento30
Quali alexandro inquelle parti calde
     dindia uėde ſopral ſuo ſtuolo
     fiamme cader infin aterra falde
Per che prouide aſcalpitar loſuolo
     conle ſue ſchiere acti chelouapore35
     mei ſi ſpengnea mentre chera ſolo
Tale ſcendea lecternale ardore
     önde larena faccendea comeſca
     ſotto fucile adoppiar lodolore

[p. 32v modifica]

Senza ripoſo mai era latreſcha40
     delemiſere mani orquindi orçuinci
     et ſchotendo daſe larſura freſcha
Io cominciai maeſtro tu cheuinci
     tutte lecoſe fuor che dimon duri
     calentrar dela porta incontro uſcinci45
Chie quel grande che non par che churi ?
     loncendo et giace diſpectoſo et torto
     ſi che lapioggia non par chel mathuri
Et quel medeſmocheſi fu accorto
     chio domandaua ilmio duca dilui50
     grido qualio fu uiuo tal ſon morto
Se loue ſtanchi ilſuo fabro dacui
     crucciato preſe lafolgore acuta
     onde lultimo die percoſſo fui
Ofelli ſtanchi lialtri amuta amuta55
     inmongibello alla fucina negra
     chamando bon uulgano aiuta aiuta
Si comel fece alla pugna diflegra
     et me faetti contatta fua forza
     none potrebbe auer uendetta alegra60
Allora ilduca mio parlo diforza
     tanto chi non lauca ſi forte udito
     o campaneo incio che non ſiammorza
Latua fuperbia ſe tu piu punito
     nullo martiro fuor che latua rabbia65
     ſarebbe altuo furor dolor compito
Poi ſe riuolſe ame conmeglor labbia
     dicendo quel fu lan diſette regi
     caſiſer thebe ebbe et par chelliabbia

[p. 33r modifica]

Dio indiſdegno et pocho par chel pregi70
     ma como io dill, allui lifuoi diſpetti
     ſonal ſuo petto aſſai debiti fregi
Or miuien dietro et guarda che non metti
     anchor lipiedi nellarena arſiccia
     ma ſempre albo co tien lipiedi ſtretti75
Tacendo divenimmo laoue ſpiccia
     fuor dellarena un picciol fuimicello
     locui roſſore anchor miracchapriccia
Quale delbulicame eſce ruſcello
     che parton poi tralor lepeccatrici80
     tal perlarena giu fengiua quello
Lofondo ſuo et anchor lependici
     facti eran pietra et imargini dalato
     perchio maccorſi chel paſſo eralici
Tratutto laltro chito dimoſtrato 85
     poſcia che noi entramo perlaporta
     locui ſoglare aneſuno e negato
Coſa non fu dalituo occhi ſcorta
     notabile comel preſente rio
     che ſopra ſe tutte fiammelle amorta90
Queſte parole fuor delduea mio
     perchiol pregai che mi largiſſel paſto
     dicui largito mauca ildiſio
Inmezzo mar ſiede um paeſe guaſto
     diſſelli allora che ſapella creta95
     ſottol cui rege fu gia ilmondo caſto
Vna montagna ue che gia fulieta
     dacqua et difronde che ſichiamo yda
     ora e diſerta come coſa uieta

[p. 34r modifica]

Rea laſcelſe gia percuna fida100
     del ſuo figluolo et percelarlo meglio
     quando piangea uifacea far leſtrida
Dentro dalmonte ſta dritto un gran ueglio
     che tien uolte le ſpalle inuer dammiata
     et roma guarda come ſuo ſpeglio105
La ſua teſta e defin oro formata
     et puro argento ſon le braccia elpetto
     poi edirame fino alla forchata
Daindi ingiuſo e tutto ferro electo
     ſaluo chel dextro piede e terra cocta110
     et ſta quel piu chen ſu laltro erecto
Ciaſcuna parte fuor chel oro e rocta
     duna feſſura chel lagrime goccia
     lequali accolte foran quella grocta
Lorcorſo inquella ualle ſi diroctia115
     fanno acheronte ſtige et flegetonta
     poi ſen uan giu perqueſta ſtretta doctia
Infin ladoue piu non ſi diſmontano
     fanno coacto et qual ſia quello ſtagno
     tu louedrai pero qui non ſi conta120
Et io allui ſel preſente rigagno
     ſi diriua coſi dalnoſtro mondo
     perche ciappare pur aqueſto uiuagno ?
Et elli adme tu ſai chelluogo e tondo
     contutto che taſie uenuto molto125
     piu aſiniſtra giu calando alfondo
Non ſe anchor pertutol cerchio uolto
     perche ſe coſa napariſce noua
     non dee adur marauiglia altuo uolto

[p. 34v modifica]

Et io anchor maeſtro oue ſi troua130
     flegetonte et lethe che delluntaci
     etlaltro dicheſi fa deſta pioua
Intutte tue queſtion certo mipiace
     rifpuoſe mailbolor delacgna roſſa
     douea ben ſoluer luna che tu faci135
Lethe uedrai ma fuor di queſta foſſa
     ladoue uanno lanime alauarſi
     quando lacolpa pentuta e remoſſa
Poi diſſe omai e tempo da coſtarſi
     dalboſco fa che diretro ame uegne140
     limargini fan uia che non ſon arſi
Et ſopra loro ogni uapor ſi ſpegne


CANTO Quindecimooue tracta diquel medeſimo girone et circhio : Et qui ſono puniti coloro che fanno forza nella deitade ſpregiando natura et ſua bontade. Sicome ſono liſogdomiti

OO
Ra cemporta lun deduri margini

el fumo delruſcel diſopra adaggia
fiche del foco ſalua lacqua liargini
Quali fiammingi traguizante et bruggia
     temendo ilfiotto chen uerlor ſauenta5
     fanno loſchermo pur chelmar ſi fuggia
Et quali padouani lungo labrenta
     perdifender lor uille etlor caſtelli
     anzi che cibarentana ilcaldo ſenta
A tale imagine eran facti quelli10
     tutto che ne ſialti ne ſi groſſi
     qual cheſi foſſe lomaeſtro felli

[p. 35r modifica]

Gia erauan dalaſelua rimoſſi
     tanto chi nonaurei uiſto douera
     perchio indietro riuolto mifoſſi15
Quando incontramo danime unaſchiera
     che uenian lungo largene et ciaſchuna
     ciriguardaua come ſuol daſera
Guardar unaltro ſotto nuoua luna
     et ſi uernoi aguzazuan leciglia20
     comeluecchio ſartor fa nellacruna
Coſi adochiato docotal famigla
     fu io conoſcuto daun che mi preſe
     perlolembo et grido.qual marauiglia ?
Et quando ſuo braccia ame diſteſe25
     ficchai liochi perlocosto aſpecto
     ſi chel uiſo abruſiato non difeſe
Laconoſcenza ſua almio inteltecto
     et chinando lamano ala ſua faccia
     riſpuoſi ſiete uoi qui ſer brunetto ?30
Et quelli ofilglol nonti diſpiccia
     ſer brunetto latini unpocho teco
     i ritornan dietro et laſciandarlatraccia
Io diſſı lui quanto poſſo uen preco
     et ſe uolete che conuoi maſeggia35
     farol ſe piace acoſtui che uoſeco
O filglol diſſe qual diqueſta greggia
     ſarreſta punto giace poi centanni
     ſanza roſtarſi quandol focho ilfeggia
Pero uaoltre io tiuero apanni40
     et poi rigiugnero lamia maſnada
     che un piangendo iſuoi etterni danni

[p. 35v modifica]

Io non uſaua ſcender della ſtrada
     perandar par dilui malcapo chino
     tenca come hon che reuerente uada45
El comincio qual fortuna odeſtino ?
     innazi lultimo diqua giu temena ?
     et chie queſti che moſtral cammino ?
Laſſu diſopra inlauita ſerena
     riſpuſio lui miſmarri inuna ualle50
     auanti che letha mia foſſe piena
Pur bier mattina leuolſi leſpalle
     queſti maparſe tornando inquella
     et reducemmi acha perqueſto calle
Et elli ame ſe tu ſegui tua ſtella55
     non puoi fallire aglorioſo porto
     ſe ben maccorſi nellauita bella
Et ſio non foſſi ſipertempo morto
     uegiendol cielo adte coſi benigno
     dato taurei allopera comforto60
Ma quello ingrato popolo maligno
     che diſceſe difieſole abanticho
     et tiene anchor delmonte et delmacingo
Ti ſi fara per tuo ben far nemico
     et e ragion che tralilazzi forbi65
     ſidiſchonuien fructar áldolce fico
Vecchia fama nelmondo lichiama orbi
     igente auara inuidioa et ſuperba
     dailor coſtumi fa che tu ti forbi
Lataa fortuna tanto bonor tibi ſerba70
     cheluna parte et laltra auranno fame
     dite ma lungi fia dalbecho lerba

[p. 36r modifica]

Faccian lebéſtie fieſolane ſtrame
     dilor medeſme et non tocchin lapianta
     falcuna furge ancor nellor letame75
Incui riuiuia laſemente fanta
     diquei roman che cerimaſer quando
     fu fatto ilnido dimalitia tanta
Se foſſe tutto pieno ilmio dimando
     riſpuofio lui uoi non fareſti anchora80
     dalbumana natura poſto inbando
Che lamente me fitta et or maccora
     lacara et buona imagine et paterna
     diuui quando nelmondo adora adora
Minſegnauate come lhuom festerna85
     et quantio labbia agrato mentro io uiuo
     conuien chenellamia ligua fiſcerna
Cio che narrate dimio corſo ſcriuo
     et ſerbolo achiofar conaltro teſto
     adonna che ſapra fallei arriuo90
Tanto uolglo che uiſia manifeſto
     pur chemia conſcienza nonmigarra
     calafortuna comeuuol ſon preſto
None nuoua aliorecchi miei tallarra
     pero giri fortuna la ſua rota95
     conie piace eluillan laſua marra
Lomio maeſtro allora inſulagota
     dectra ſiuolfe indietro et riguardommi
     poi diſſe bene aſcolta chi lanota
Ne pertanto dimen parlando uommi100
     conferbrunetto et dimando chi ſono
     liſuoi compagni piu noti et piu ſommi

[p. 36v modifica]

Et elli adme ſaper dalcuno bono
     dellialtri ſia laudabile tacerci
     chel tempo faria curto atanto ſono105
Inſomma ſappi che tutti fuor cherci
     et litterati grandi et digran fama
     dun peccato medeſmo almundo lerci
Priſcian ſenua conquella turba grama
     franceſco dacorſo anche et uiderui110
     ſauiſſi auuto ditaltigna brama
Colui potei che dalſeruo deſerui
     fu traſmutato darno inbacchiglione
     doue laſcio limal proteſi nerui
Dipiu direi mal uenire elſermone115
     piu lungo eſſer non puo pero chiueggio
     la ſurger nuouo fummo delſabbione
Gente uien conlaqual eſſer non deggio
     ſieti racchommandato ilmio teſoro
     nelqual io uiuo anchor etpiu nõ cheggio120
Poi ſuriuolſe et parue dicoloro
     che corrono auerona ildrappo uerde
     perlacampagna et parue dicoltoro
Quelli che uince non collui che perde


CANTO Sextodecimo cue tracta diquel medeſmo girone et circhio et peccato

GG
Ia era inloco oue ſudia ilrimbōbo

delacqua che cadea nelaltro giro
ſimile aquei chelarme fanno rombo
Quando tre ombre inſieme ſi partiro
     correndo duna turma che paſſaua 5
     ſotto lapioggia dellaſpro martiro

[p. 37r modifica]

Veniam uernui et ciaſchuna gridaua
     ſoſtati tu calabito ne ſembri
     eſſere alcun dinoſtra terra praua
Aime che piaghe uidi nelor membri10
     ricenti et uecchie dalefiamme inceſe
     anchor minduol pur chiomene rimembri
Alle lor grida ilmio doctor ſatteſe
     uolſel viſo uerme et diſſe aſpecta
     acotorſiuole eller corteſe15
Et ſe non foſſe ilfocho che ſaecta
     lanatura delluogo io dicerei
     che meglo ſteſſe adte calor lafretta
Rincominciaron come noi reſtamo ci
     lanticho uerſo et quãdo anoi fuor giunti20
     fenno una rota diſſe tutti et trei
Qual ſolieno icanpioni far nudi et unti
     auiſando lor preſa et lor uantaggio
     prima che ſten tra lor baptutiet punti
Et ſi rotando ciaſcuno iluiaggio25
     drizzaua ame ſichentraloro32 ilcollo
     faceua apie continuo uiaggio
Et ſe miſeria deſto loco ſollo
     rende indiſpecto noi et noſtri preghi
     comincio luno eltriſto aſpecto et brollo30
La fama noſtra iltuo animo pieghi
     adirne chi tu ſe che uiui piedi
     coſi ſicuro perlo inferno freghi
Queſte lorme dicui peſtar neuedi
     tutto che nudo et dipelato uada35
     fu digrado maggior che tu non credi

[p. 37v modifica]

Nepote fu dellabuona gualdrada
     guido guerra ebbe nome et inſua uita
     fece colſenno aſſai et conlaſpada
Laltro capreſſo me larena trita40
     et tegghiaio aldobrandi lacui uoce
     nelmondo ſu douria eſſer gradita
Et io che poſto ſon conloro incroce
     iacopo ruſticucci fui et certo
     la fiera mogle piu caltro minuoce45
Si foſſi ſtato dal fuocho ſcoperto
     gittato mi ſarei tralor diſotto
     et credo chel dolor lauria ſoſferto
Ma perchio miſarei bruſciatoet costo
     uinſe paura lamia buona uogla50
     che dilor abbracciar mi facea ghiotto
Poi cominciai non diſpetto madogla
     lauoſtra condition dentro mi fiſſe
     tanta che tardi tutta ſi diſpogla
Toſto che queſto mio ſignor midiſſe55
     parole perlequali io mipenſai
     che qual voi ſiete tal gente ueniſſe
Ditoſtra terra ſono et ſempre mai
     loura diuoi et lihonorati nomi
     conaffection ritraſſı et aſcoltai60
Laſcio lofiele et uo perdolci pomi
     promeſſi ame perlowerace duca
     manfinal centro pria conuien chio tomi
Se lungamente lanima conducha
     lemembra tue riſpuoſe quelli anchora65
     et ſe lafama tua dopo te lucha

[p. 38r modifica]

Corteſia et calore diſſe dimora ?
     nella noſtra cipta ſicome ſuole
     oſe deltutto ſene gita fora
Che guiglelmo borſier ilqual ſidole70
     connoi perpocho et ua la coi compagni
     aſſai necruccia conleſue parole
Lagente nuoua et ſubiti guadahi
     orgollio et dimiſura angienerata
     fiorenza inteſi che te late piangi75
Coſi gridai conlafaccia leuata
     et itre cheio inteſer perriſpoſta
     guardar lunlaltro como aluer ſiguata
Se laltre uolte ſi pocho ti colta
     riſpuoſer tutti ilfatiſfar altrui80
     felice te ſe ſiparli atua poſta
Pero ſe campi deſti luochi bui
     et torni ariueder lebelle ſtelle
     quando tigiouera dicerio fui
Fa che dinoi allagente fauelle85
     indirapper larota et a fugirſi
     aliſembiar legambe loro ſnelle
Vnoamen non ſeria poſſuto dirſi
     toſto coſi come furo ſpariti
     percal maeſtro parue dipartirſi90
Io loſeguiua et pocho erauamo iti
     chel ſuon dellacqua nera ſiuicino
     che perparlar ſaremo apena uditi
Come quel fiume chapropio cammino
     prima damonte uerſo inuerleuante95
     dala ſiniſtra coſta dapennino

[p. 38v modifica]

Che ſichiama acquã queta ſuſo auante
     che ſidivallı giunelbaſſo lecto
     e aforli dequel nome e vacante
Rimbomba la ſoura fan benedecto100
     delalpe percadere aduna ſceſa
     oue douea permille eſſer ricetto
Coſi giuduna riua diſchoſceſa
     trouamo riſonar quelacqua tinta
     ſi chempochora auria lorechie offeſa105
lo auea una corda intorno cinta
     et coneſſa penſai alcuna uolta
     prender lalonza alapelle dipinta
Poſcia chellebbi tutta dame ſciolta
     ſicomelduca mauea comandato110
     porſila allai agroppata et rauolta
Onde ſiuolſe in uer lodextro lato
     et alquanto dilungi dalaſponda
     lagitto giu inquel alto burrato
Et pur conuien che nouita riſponda115
     dicea frame medeſmo alnuoto cenno
     chel maeſtro conlocchio ſi ſeſconda
Ay quanto cauti lihuomini eſſer dienno
     preſſo acolor che non ueggion pur loura
     ma perentrol pienſier miran colſenno120
El diſſe ame toſto uerra diſoura
     cio chio attendo echel tuo penſier ſogna
     tolto conuien caltuo uiſo ſi ſcoura
Sempre aquel uer cafaccia dimeczogna
     dee Ihuom chiuder lelabbra fin chelpote125
     pero che ſanza colpa fauergogna

[p. 39r modifica]

Ma qui tacér non poſſo et perlenote
     diqueſta comedia lector ti iuro
     ſelle non ſien dilunga gratia uote
Chio uidi perquelare groſſo et ſchuro130
     uenir notando una figura inſuſo
     marauilgloſa adongni cor ſicuro
Sicome torna colui che ua giuſo
     talor aſoluer lanchora che agrappa
     oſcholglo o altro che nelmar e chiuſo135
Chen ſu ſiſtende et dapie ſi ratrappa


CANTO XVII OVE TRACTA del diſcendimēto neluogo detto malebolge chee loctavo cerchio dinferno. Anchora fa probemio alquanto di quelgli che ſono nel ſeptimo circulo . Et qui ſi troua ildemonio gecione ſopra ilquale paſſaro ilfiume et qui parloe date adalcun preſtatori eauſurari del ſeptimo circulo :

EE
Cco lafiera conlacoda aguzza

che paſſamõti et rõpe muri et larmi
echo colei che tuttol modo apuzza
Si comincio lomio duca aparlarmi
     et accennolle che teniſſe aproda5
      uicinal fiume33 depaſſeggiantè marmi
Et quella ſozza imagine difroda
     ſenuenne et arrivo lateſta elbuſto
     man ſula riua non traſſe lacoda
Lafaccia ſua era faccia dhuon iuſto 10
     tanto benigna avea difuor lapelle
     et dun ſerpente tutto laltro fruſto

[p. 39v modifica]

Due branche avea piloſe infin laſcelle
     lodoſſo elpecto et ambe due lecoſte
     dipinte auea dinodi et dirotelle15
Compiu color ſonmelle et ſoprapoſte
     non fermai drappo tartari ne turchi
     ne fur taitele peraragne importe
Come tal uolta ſtanno arriua iburchi
     che parte ſtanno inaqua et parte interra20
     et come et tralitedeſchi litirchi
Lobuero ſaſetta afar ſua guera
     coſi lafiera peſſima ſı ſtaua
     ſu lorlo che dipieta elſabion ſerra
Nelluano tutta ſua coda guizzaua25
     torcendo inſu lauenenoſa forca
     caguiſa diſcarpion lapunta armaua
Loduca diſſe orconuien che ſi torcha
     la noſtra uia unpocho inſino aquella
     beſtia maluagia che cola ſi corca30
Pero ſcendemo aladertra mammella
     et diece paſſi femmo inſuloſtremo
     perben ceſſar larena et la fiammella
Et quando noi allei uenuti ſemo
     pocho piuoltre ueggio inſu larena35
     gente ſeder propinqua aluogo ſcemo
Quiui elmaeſtro acio che tutta piena
     experienza deſto giron porti
     midille ua e tuedi lalor mena
Lituoi ragionamenti ſien lacorti40
     mentre che torni parlero conqueſta
     chene conceda i ſuoi homeri forti

[p. 40r modifica]

Coſi ancor fu perlaſtrema teſta
     diquel ſeptimo cerchio tu to ſolo
     andai doue ſedea lagente meſta45
Pergliocchi fuori ſcoppiaua lorduolo
     diqua dila ſcorrien conlemani
     quanda uapori quando alcaldo ſolo
Non altrimenti fan diſtate icani
     orcolceffo orcolpie cando ſon morſi50
     dapulci odamoſche odatafani
Poi che neluiſo acerti gliocchi porſi
     nequali ildoloroſo focho caſca
     nonneconobbi alcun maio maccorſi
Che dalcollo aciaſcun pendea una taſcha55
     cauea certo colore et certo ſegno
     et quindi par chelloro cchio ſi paſca
Et comio riguardando tralor uegno
     inuna borſa gialla vidi azurro
     chedun leone auea faccia et contegno60
Poi procedendo dimio ſyuardo ilcurro
     uidine unaltra come ſangue roſſa
     moſtrado unocha biancha piu che burro
Et uno che duna ſcroua azurra et groſſa
     ſegnatatea loſuo facchetto biancho65
     midiſſe che fai tu inqueſta foſſa ?
Orteneva et perche ſe uiuo ancho
     ſappie chelmiouicin uitaliano
     federa qui dalmio ſiniſtro fiancho
Conqueſti fiorentin ſon paduano70
     ſpeſſe fiate mi tronan liorecchi
     gridando uegna ilchaualier ſourano

[p. 40v modifica]

Che rechera lataſcha coitre becchi
     qui diſtorſe la faccia et difuor traſſe
     la lingua comelbue chelnaſo lecchi75
Et io temendo nolpiu ſtar crucciaſſe
     lui che dipocho ſtar mauea amonito
     tornamin dietro dalanime laſſe
Trouail duca mio chera ſalito
     gia ſulagroppa delfierà animale80
     et diſſe ame orſie forte et ardito
O mai ſiſcende perſi fatte ſcale
     monta dinanzi chi uoglo eſſer mezo
     ſi che lacoda non poſſa farmale
Quale colui caſıpreſſo ilriprezo85
     delaquartana cagia lungia ſmorte
     et triema tutto purguardando ilrezo
Tal diuennio aleparole porte
     mauergogna miſe leſue minacce
     chenanzi abuon ſignor fa ſeruo forte90
Io mallettai inſuquelle ſpallacce
     ſiuollidir malauoce non uenne
     comio credetti fa che tu mabracce
Maeſlo caltra uolta miſouenne
     adalti forte toſto chio montai 3495
     Conlebracca mauinſe ct miſoſtenna
Et dille gerion mouiti omai
     lerote larghe et loſcender ſiapoco
     penſa lanuoua ſoma che tu ai
Come lanauicella eſce deloco100
     indietro indietro ſiquindi ſi tolſe
     et poi caltutto ſi ſenti agioco

[p. 41r modifica]

Laoueral petto lacoda rivolle
     et quella teſa comaguilla moſſe
     et conlebranche lacre aſſe raccolſe105
Maggior paura non credo che foſſe
     quando fetonte abandono lifreni
     per chel ciel come pare ancor ſecoſſe
Nequando icaro miſero lereni
     ſenti ſpennar perlaſcaldata cera 110
     gridandol padre allui mala cia tieni
Che fu lamia quando uidi chiera
     nellaere et dogni parte uidi ſpenta
     ogni ueduta fuor che della fiera
Ella ſenua rotando lenta lenta115
     rota et diſcende manon menacorgo
     ſenon caluiſo et diſotto miuenta
Io ſentia'ia dalaman dextra ilghorgo
     far ſotto nui tnoribile ſcroſcio
     perche collocchi giu lateſta ſporgo120
Allor fu io piu timido alla ſtoſcio
     pero chiuidi fuochi et ſenti pianti
     Ondio tremando tutto miracoſcio
Et uidi poi che noluedea dauanti
     loſcender elgridar perligranmali 125
     che fapreſſauar dadiuerlicanti
Comel falcon che ſtato aſſai ſulali
     che fanza ueder logoro ouccello
     fa dire alfalconier ome tucali
Diſcende laſſo onde ſi muoue ſnello130
     percento rote et dalungi ſipone
     dalſuo maeſtro diſdignoſo et fello

[p. 41v modifica]

Coſi nepuoſe alfondo gerione
     apie apie dela ſtagliata roccha
     et diſcarcate lenoſtre perſone135
Si deleguả come dacorda coccha


CANTO-XVIII come efacto illuogo detto malelebolge · Et tracta de roffani in gannatori et luſinghieri . Et fpetialmente in perſona dimeſſere Vinedigo caccia nemici dabombo Et diGiaſone greco Et da Lexo interminelli et diloro pene:


LL
Vogo e ininferno detto malebolge

tutto dipietra et dicolor ferrigno
come lacerchia che dintornoluolge
Nel dritto mezzo delcampo maligno
     uaneggia unpozo aſſai largo eprofondo5
     dicui ſuloco dicera lordigno
Quel cinghio che rimane adunque tondo
     tralpozzo elpie delalta ripa dura
     cra diſtinto indiece ualliiifondo
Quale doue perguardia dellemura10
     piu et piu foſſi cingon lichaſtelli
     laparte doue ſuon rende figura
Tale imagine quiui facean quelli
     et come atai fortezze dailor ſogli
     alaripa difuor ſon ponticelli15
Coſi dauno dellaroccia ſcogli
     mouien chericedien liargini et foſſi
     infin alpozzo che troncha et raccolgli

[p. 42r modifica]

Inqueſto luogo dalaſchiena ſchoſſi
     digerion trouammoci elpoeta20
     tenne a ſiniſtra et io dietro mimoſſi
Alaman dextra uidi nuoua pieta
     nuoui tormenti et nuoui fruſtatori
     dichelaprima bolgia era ripleta
Nelfondo erano ignudi ipeccatori25
     dalmezo inqua ciuenien uerſol uolto
     dila connoi ma compaſſı maggiori
Come iromani perloe exercito molto
     lanno delgiubileo ſuperloponte
     anno apaſſar lagente modo colto30
Che dalun lato tutti anno la fronte
     uerſol caſtello et uanno aſanto pietro
     dalaltra ſponda uanno uerſol monte
Diqua dila ſuperlo foſſo tetro
     uidi dimon cornuti congran ferze35
     chelibattean crudelmente diretro
Ay come facean lor leuar leberze
     alle prime percoſſe gia neſſuno
     leſeconde aſpectauan neleterze
Mentrio andaua liocchi miei innuno40
     furo ſcontrati et io ſi tolto diſſi
     digia ueder coſtui non ſon digiuno
Perchio afigurarlo ipedi affiſſi
     eldolce duca mio ſireſtecte
     et affentio calquanto indietro giſſi45
Et quel fruſtato celar ſi credette
     baſſandol uiſo ma pocho liualſe
     chio diſſi tu chellocchio aterra gette

[p. 42v modifica]

Sele faction che porte non ſon falſe
     uinedico ſe tu caccia nemicho50
     ma chetti mena ali pungenti falſe ?
Et egli ame malaoluntier lodico
     maſforzami latua chiara fauella
     che mifa ſouenir delmondo antico
Io fui colui che laghiſola bella 55
     conduſi afar lauogla delmarcheſe
     come che ſuoni la concia nouella
Et non pur io qui piango bologneſe
     anzi ne queſto luogo tanto pieno
     chetante lingue non ſonora appreſe60
Adicer ſippa tra ſauena elreno
     et ſe dicio uoi fede oteſtimonio
     recati amente ilnoſtro auaro ſeno
Coſi parlando ilpercoſſe undemonio
     della ſua ſcuriada et diſſe uia 65
     ruffian qui non ſon femine daconio
Io miragiunſi conlaſcorta mia
     poſcia compochi paſſi diuenimmo
     laoue uno ſcoglio dellaripa uſcia
Aſſailegieramente quel ſalimo 70
     et uollti adextra ſuperlaſua ſcheggia
     daquelle cerchie eterne cipartimo
Quando noi fumo ladoue uaneggia
     diſotto perdar paſſo alliſferzati
     loduca diſle attienti et fa che feggia75
Louiſo inte diqueſtaltri mal nati
     ai quali non vedeſti ancor lafaccia
     pero che ſon connoi inſime andati

[p. 43r modifica]

Del uecchio ponte guardavan latraccia
     che uenia uerſo noi dalaltra banda80
     et chelaferza fimilmente ſchiaccia
Lomio maeſtro ſanza mia dimanda
     midiſſe guarda quel grande che uene
     et perdolor non par la grime ſpanda
Quanto aſpetto reale ancor ritene 85
     quellie Iaſon che percor et perſenno
     licolchi delmonton priuati fene
Ello paſſo perliſola dilenno
     puoi che la rdite femine ſpietate
     tutti limaſchi loro amorte dienno90
Quiui conſegni et comparole ornate
     yſiphile inganno lagiouinetta
     che prima laltre auea tutte ingannate
Laſciolla quiai grauida ſoletta
     tal colpa atalmartiro lui condanna95
     et anche dimedea ſi fa uendetta
Conlui ſenua chi datal parte inganna
     et queſto baſti della prima ualle
     ſaper e dicolor chenſe afanna
Gia erauan laoue loſtretto calle100
     conlargine fecondo ſincrocicchia
     et fa diquel adunaltro arco ſpalle
Quindi ſentimo gente che ſinuicchia
     nelaltra bolgia et che colmuſo ſcuffa
     et ſe medeſmo conlepalme picchia105
Leripe eran grommate duna muffa
     perlalıto digiu cheuiſi apaſta
     che conliocchi et colnaſo facea zuffa

[p. 43v modifica]

Lofondo et cupo ſi che non cibaſta
     luogo aueder ſanza montar aldoſſo 110
     dellarco oueloſcoglo piu ſouraſta
Quiui uenimmo et quindi giu nelfoſſo
     uidi gente atuffate inuno ſterco
     che dalli human priuadi parea moſſo
Et mentre chio lagiu conlochio cerco115
     uidi un colcapo ſidemerda lordo
     che non parea ſera laico ocherco
Quei miſgrido perche ſetu ſigordo ?
     diriguardar piu me chelialtri brutti
     et io allui per che ſében ricordo120
Gia to ueduto coicapelli aſciutti
     et ſe Alexio interminei dalucca
     pero tadocchio piu chelialtri tutti
Et egli allor battendoſi lazucca
     qua giu manno ſommerſo leluſinghe125
     ondio non ebbe ancor lalingua ſtucca
Appreſſo cio loduca fa chepinghe
     midiſſe iluiſo unpoco piu auante
     ſi che lafaccia ben conliocchi atinghe
Diquella ſozza et ſcapiglata fante130
     chella ſigraffia colunghie merdoſe
     et or facoſcia et or e impiede ſtante
Tayde e laputtana che reſpoſe
     aldrudo ſuo quando diſſe oio gratie
     grandi apo te anzi marauiglioſe135
Et quinci ſen lenoltre uiſte ſatie

[p. 44r modifica]


CANTO XVIIII. oue ſgrida contra liſimoniachi inperſona di Simone mago et dichilſeguiſce limoniando. Et tracta delle pene cheſi coſegue della ſimonia inperſona dipapa nicola deliorſini et e laterza bolgia:

OO
Simon mago omiſeri ſeguaci

che lecoſe didio che dibontate
deggono eſſere ſpoſe uoi rapaci
Peroro et perargento auolterate
     orcontien che peruoi ſuoni latromba5
     pero che nellaterza boglia ſtate
Gia erauamo alla ſeguente tomba
     montati dello ſcoglo inquella parte
     capunto ſopramezzol foſſo piomba
O ſumma ſapientia quanta e larte10
     che moltincielo interra et nel malmōdo
     Equanta iuſta tua uirtu comparte
Io uidi perlecoſte et perlofondo
     piena lapietra liuida difori
     dun largo tutti et ciaſcuno era tondo15
Non mi parean menampi ne maiori
     che quei che ſon nelmio bel ſan giouāni
     fatti perluogo debattezatori
Lun deliquali ancor none multanni
     ruppio perun che dentro uanegeaua20
     et queſto ſia ſuggel cogni huomo ſgāni
Fuor delabocca aciaſcun ſoperchiaua
     dun peccator lipiedi et delegambe
     fin algroſſo elaltro dentro ſtaua

[p. 44v modifica]

Lepiante erano atutte acceſe intrambe25
     per che ſi forte guizzauan legiunte
     che ſpezzate auerian litorte et ſtrambe
Qual ſuole il fiammegiar delle coſe unte
     muouerſi pur ſu perlaſtrema buccia
     talera li dai calcagni alle punte30
Chie colui maeſtro che ſicruccia ?
     guizando piu che glialtri ſuoi conſorti
     diſſio et cui piu roza fiamma ſuccia
Et elli ame ſetu coi chio tiporti
     lagiu perquella ripa che piu giace35
     dalui ſaprai diſe et diſuoi torti
Et io tanto me bel quantate piace
     tu ſe ſegnore et ſai che nommi parto
     deltuo uolere et ſai quel che ſitace
Allor uenimmo inſu largine quarto40
     uolgemo et diſcendemo amano ſtanca
     lagiu nelfondo foracchiato et arto
Lobon maeſtro ancor della ſua anca
     nommi diſpuoſe ſimmi giunſe alrotto
     diquel che ſi piangea conlazanca45
Oqual che ſe chel diſu tien diſotto
     anima triſta come pal commeſſa
     cominciaio adir ſepuoi famotto
Io ſtaua comelfrate che comfeſſa
     loperfido aſſeſlin che puoi chefitto50
     richiama lui perche lamorte ceſſa
Et ei grido ſetu gia coſti ritto ?
     ſetu gia coſti ritto Bonifatio
     diparecchi anni mimenti loſcritto

[p. 45r modifica]

Setu ſitoſtó diquel auer ſatio55
     perloqual non temeſti torre ainganno
     Tabella donna et poi difarne ſtratio
Tal miſecio qua ſon color che ſtanno
     per non intender cio chellor riſpoſto
     quaſi ſcornati et riſponder nonſanno 60
Allor Virgilio diſſe dilli toſto
     non ſon colui non ſon colui che credi
     et io riſpuoſi come ame fu inpoſto
Perche lo ſpirito tutti ſtorſe ipiedi
     poi ſoſpirando et contoce dipianto 65
     midiſſe dunque che ame richiedi ?
Sediſaper chio ſia tical cotanto
     chetu abbi pero laripa corſa
     ſappie chio fui ueſtito delgran manto
Et ueramente fui figluol dellorſa70
     cupido ſi perauanzar liorſatti
     che ſu lauere et qui mimiſi inborſa
Diſotto alcapo mio ſon lialtri tratti
     che precedetter me ſimoneggiando
     perlefeſſure dellapietra piatti 75
Lagiu caſchero io altreſſi quando
     uerra colui chi credea che tu foſſi
     allor che feci ilſubito dimando
Ma piu eltempo gia che pie micoſſi
     et chi ſon ſtato coſi ſotto ſopra80
     chel non ſtara piantato copie roſſi
Che dopo lui terra dipiulaida opra
     diuer ponente unpaſtor ſanza legge
     tal che conuien che me et lui ricopra

[p. 45v modifica]

Nuouo Iaſon ſara dicui ſilegge 85
     ne maccabei et comaquel fu molle
     ſuo re coli fia lui chi francia regge
Io nonſo fio mifui qui troppo folle
     chi pur riſpuoſi lui aqueſto metro
     de ormidi quanto theſoro uolle 90
Noſtro ſignore inprima da ſanto Pietro
     chelli poneſſe lechiaui inſua balia
     certo non lichieſe ſenon uiemmi retro
Ne pier nelialtri tolſero amattia
     oro oargento quando fu ſortito95
     alluogo che perde lanima ria
Pero tiſta che tu ſe ben punito
     et guarda ben lamal tolta moneta
     cheſſer tifece contra carlo ardito
Et ſe nonfoſſe cancor lorne uieta100
     lareuerenza delle ſomme chiaui
     che tu teneſti nella uita lieta
Io uſerei paroleancor piu graui
     che lauoſtra auaritia ilmondo atriſta
     calcando ibuoni et ſu levando ipraui 105
Dinoi paſtori ſacorſe iltangeliſta consiglio
     quando colei che ſiede ſoura lacque
     putteneggiar corregi allui fu uriſta
Quella che conleſette teſte nacque
     et dalle diece corna ebbe argomento 110
     fin che uirtute alſuo marito piacque
Fatto ucauete idio doro et dargento
     et chealtro e dauoi allidolatre
     ſe chelli uno et uoi bonorate cento

[p. 46r modifica]

Ay coſtantin diquanto mal fu matre115
     non latua converſion maquella dote
     che date preſe il primo ricco patre
Et mentrio licantaua cotai note
     oira conſcientia chel mordeſſe
     forte ſpingaua conambo le piote120
Io credo ben calmio duca piaceſſe
     conſi contente labbra ſempre atteſe
     loſuon delle parole uere et ſpreſſe
Pero conambo lebraccia mipreſe
     et poi che tutto ſu miſebbe alpetto125
     rimonto perlattia onde diſceſe
Nel ſtancho dauermi aſe diſtretto
     ſimen porto ſoural colmo delarco
     che dalquarto el quinto argine e tragetto
Quiui ſoauemente ſpoſe ilcarco 130
     ſoaue perloſcoglio ſconcio et erto
     che ſarebbe alle capre duro uarco
Indi unaltro uallon mifu ſcouerto


CANTO XX. Tracta delindouini et ſortilegi encãtatori et delorigine dimātouaca diche tractare diede cagione manto incarta up gine e dilor pene et miſera conditione nella quarta bolgia inperſona dimichele ſcotti et dipiu altri:

DD
Inoua pena miconuien far uerſi

et dar matera aluenteſſimo canto
della p̃ma canzon che diſommerſi

[p. 46v modifica]

Io era gia diſpoſto tutto quanto
     ariguardar nello ſcoperto fondo5
     che ſibagnata dangoſcioſo pianto
Et uidi gente perlouallon tondo
     uenir tacendo et lagrimando alpaſſo
     che fanno leletanie inqueſto mondo
Comel uiſo miſceſe inlor piu baſſo10
     mirabilmente apparue eſſer trauolto
     ciaſcun tralmento elprincipio delcaſſo
Che dallereni era tornatol uolto
     et indietro uenir liconuenia
     perchel ueder dinanzi era lor tolto15
Forſe perforza gia diparlaſia
     ſitrauolle coſi alcun deltutto
     maio noluidi necredo cheſia
Se dio tilaſci lettor prender frutto
     detua lectione orpenſa perte ſteſſo 20
     comio potea tener louiſo aſciutto
Quando lanoſtra imagine dapreſſo
     uidt ſitorta chel pianto deliocchi
     lenatiche bagnaua perlofeſſo
Certo io piangea poggiato adunderocchi25
     delduro ſcoglio ſi che lamia ſcorta
     midiſſe ancor ſetu delialtri ſciocchi
Qui uiue lapieta quande benmorta
     chie piu ſcelerato che colui
     calgiudicio deuin paſſion comporta30
Drizza lateſta drizza et uedi acui
     ſaperſe aliocchi de thebani laterra
     perchei gridauan tutti doue rui ?

[p. 47r modifica]

Amphirao perche laſci laguerra ?
     et nonreſto diruuinare aualle35
     fino animos che ciaſcuno aferra
Mira cafatto petto delle ſpalle
     perche uolſe ueder troppo dauante
     diretro guarda et fa retroſocalle
Vedi tireſia chemato ſembiante 40
     quando dimaſchio femina diuenne
     cambiandoſi lemembra tutte quante
Et prima poi ribatter loconuenne
     lidue ſerpenti auolti conlauergha
     che riacelle lemaſchile penne45
Aronta e quel caluentre li ſaterga
     che nemonti diluni doue ronca
     locarrareſe che diſotto alberga
Ebbe traibianchi marmi laſpilonca
     perſua dimoro ondaguardar leſtelle 50
     elmar nogliera laueduta tronca
Et quella che ricuopre lemammelle
     che tu non uedi conletrecce ſciolte
     e a dila ogni piloſa pelle
Manto fu checerco perterre molte55
     poſcia ſipuoſe ladoue nacquio
     onde unpoco mipiace che maſcol
Porcia chel patre ſuo diuita uſcio
     et tenne ſerua lacipta dibaco
     queſta grantempo perlomondo gio 60
Suſo initalia bella giace unlaco
     apie delalpe che ſerra lamagna
     ſoura tiralli cà nome benaco

[p. 47v modifica]

Per mille fonti credo et piu ſibagna
     tra garda et ualcamonica apennino 65
     dellacqua che neldetto laco ſtagna
Luogo e nelmezzo ladouel trentnio
     paſtcre et quel dibreſcia elueroneſe
     ſegnar poria ſefoſſe quel cammino
Siede peſchiera bello et forte arneſe70
     difronteggiar breſciani et bergamaſchi
     oue lariua intorno piu diſceſe
Quiui conuien che tutto quanto calchi
     cio chen grembo abenaco ſtar non po
     et faſſi fiume giu peruerdi paſchi75
Toſto che löcqua acorrer mette co
     non piu benaco ma mencio ſichiama
     fino agouerno doue cade impo
Non multo a corſo cheltroua una lama
     inlaqual ſi diſtende et lampaluda80
     et ſuol diſtate talor eſſer grama
Quindi paſſando lauergine cruda
     uide terra nelmezzo del pantano
     ſanza coltura et dabitanti nuda
Li perfuggir ogni conſortio humano85
     riſtette conſuo ſerui afar ſuarti
     et uiſſe et inlaſſcio ſuo corpo uano 35
Lihuomini poi chentorno erano ſparti
     ſaccolſero aquel luogo chera forte
     perlapantan cauea datutte parti90
Fer lacipta Coura quel oſſa morte
     et percolei chelluogo prima cleſſe
     mantua lappellar ſanzaltra ſorte

[p. 48r modifica]

Gia fuor legenti ſue dentro piu ſpeſ
     prima che lamadtia dacaſa lodi95
     da pinamonte inganno riceueſſe
Pero taſegno che ſe tu mai odi
     originar lamia terra altrimenti
     lauerita nulla menzogna frodi
Etio maeſtro ituoi ragionamenti 100
     miſon ſicerti et prendon ſi mia fede
     chellialtri miſarien carboni ſpenti
Madimmi delagente che procede
     ſetu neuedi alcun degno dinota
     che ſolo accio lamia mente riſiede 105
Allor midille quel che dalagota
     porge labarba inſule ſpalle brune
     fu quando grecia fu demaſchi uota
Si capena rimaſer perle cune
     augure et diedel punto Cotalcanta 110
     inaulide atagliar laprima fune
Euripilo ebbe nome et coſil canta
     lalta mia tragedia inalcun loco
     ben loſai tu che laſai tutta quanta
Quel altro che neifianchi e coſi poco115
     michele ſcotto fu che ueramente
     delemagiche frode ſeppe ilgioco
Vedi guido bonatti uedi aſdente
     cauer inteſo alcuoio et aloſpago
     ora vorrebbe ma tardi ſipente120
Vedi letriſte che laſciaron lago
     laſpuola elfuſo et fecerſin diuine
     fecer malie conerbe et conimago

[p. 48v modifica]

Mauienne omai che gia tiene elconfine
     damandue limiſperii et tocca londa125
     ſotto ſobilia cayno et leſpine
Et gia iernocte fu laluna tonda
     ben tendee ricordar chenon tinocque
     alcuna uolta perlafelaa fonda
Simmi parlaua et andajamo introque 130


CANTO.XXI tracta dellepene nelle quali ſono puniti coloro che cõmiſero bara cterie nelqual uitio abomina lilucchel. Et qui tracta de ... dimoni miniſtri aloficio di queſto luogo et coglefi qui iltempo che fu compilata perdante queſta opera:-

CC
Oſi diponte inponte altro parlãdo

che lamia comedia cantar noncura
tenimo e tenauamo ilcolmo quãdo
Reſtamo perueder laltra feſſura
     dimale bolge et lialtri pianti uani5
     et uidila mirabilmente obſcura
Quale nel terzonal deuenitiani
     bolle linuerno latenace pece
     arimpalmār ilegni lor non ſani
Che nauicar non ponno mquella uece10
     chi fa ſuo ligno nuouo et chi riſtoppa
     lecoſte aquel che piu uiaggi fece
Chi ribatte daproda et chi dapoppa
     altri fa remi et altri uolge ſarte
     chi terzertolo et artimon rintoppa 15

[p. 49r modifica]

Tal non perfoco ma perdiuina arte
     bollia lagiuſo una pegola ſpeſſa
     chenuiſcaua laripa dogni parte
Io uedea lei ma nonuedea ineſſa
     mai che lebolle chelbollor leuaua20
     et gomfiar tutta et riſeder compreſſa
Mentrio lagiu fiſamente miraua
     loduca mio dicendo guarda guarda
     mitraſſe adfe delloco douio ſtaua
Io miriaolſi come lhuom cui tarda25
     diueder quel chelli conuien fuggire
     et cui paura ſubito ſgagliarda
Che perueder non indugia ilpartire
     et uidi dietro annoi un diavol nero
     correndo ſu perloſcoglio uenire30
Ay quantelli era nella ſpecto fero
     et quanto mi parea nelatto acerbo
     conlali aperte ſoura pie leggero
Lomero ſuo chera aguto et ſuperbo
     carcata unpeccator connabo lanche35
     et quei tenea dipie ghermitol nerbo
Del noſtro ponte diſſe omalebranche
     ecco un delianzian deſanta zita
     mettetel ſotto chi torno peranche
Aquella terra che ne ben fornita40
     ogni buom te barattier fuor chebonturo
     del no perlidenari uiſifa ita
Lagiu ilbutto et perlo ſcoglio duro
     ſiuolſe et mai nonfu maſtino ſciolto
     contanta fretta a ſeguitar lofuro 45

[p. 49v modifica]

Elſatuffo et torno ſu conuolto
     ma idimon che del ponte auea coperchio
     gridar qui nona luogo illanto uolto
Qui ſin nota altrimenti chenel ſerchio
     pero ſe tu non uuoli denoſtri graffi50
     non far ſopra lapegola ſoperchio
Poi ladentar compiu dicento raffi
     diſſer couerto conuien che tu qui balli
     ſi che ſepuoi naſcoſamente acaffi
Non altrimnti icuoci alor uaſſalli55
     fanno atuffar imezzo lacaldaia
     lacarne conliuncin perche non galli
Lobuon maeſtro acio che non ſipaia
     che tu ciſei midiſſe qui taguatta
     do puno ſcheggio calcuno ſchermo taia60
Et pernulla offenſion che mi ſia fatta
     non temer tu chio lecoſe conte
     percaltra uolta fui atal baratta
Poſcia paſſo dila dalco delponte
     et comel giunſe inſu laripa ſexta65
     miſtier lifu dager ſicura fronte
Conquel furore et conquella tempeſta
     cheſcono icani indoſſo alpouerllo
     che diſubito chiede oue fareſta
Vſciron quei diſotto alponticello70
     et porſer contra lui tutti roncigli
     ma elgrido neſſun diuoi ſia fello
Inanzi cheluncin uoſtro mipigli
     tragaſi auanti lun diuoi che moda
     et poi daronciglarmi ſiconſigli 75

[p. 50r modifica]

Tutti gridauan uada malacoda
     percun fimoſſe etlialtri ſtetter fermi
     et tenne allui dicendo chelli aproda
Credi tu malacoda qui uedermi
     eller uenuto diſfei mio maeſtro80
     ſicuro gia datutti voſtri ſchermi
Sanza uoler diuino e fatto queſto
     laſcianandar che nel ciel e uoluto
     chi moſtri altrui queſto camin ſilueſtro
Allor lifulorgoglio ſi caduto85
     che ſi laſcio caſcar luncino apiedi
     et diſſe alialtri omai non ſia feruto
Elduca mio adme otu che fiede
     traliſcheggion delponte quatto quatto
     ſicuramente omai adme tu riedi 90
Per chio mimoſſi et allai uenni ratto
     et idiauoli ſi fecer tutti avanti
     fichio temetti cheli teneller patto
Coſi uidio gia temer lifanti
     cuſciuan pattegiati dicaprona95
     uegendo ſe tranemici cotanti
Io ma coſtai contatta laperſona
     lungol mio duca et non torcea liocchi
     dala ſembianza lor chera non buona
Echinauan liraffi et uuoi chil tocchi ?100
     dicea lun conlaltro inful groppone ?
     e riſpondien ſi fa chegli laccocchi
Ma quel dimonio che tenea ſermone
     colduca mio ſiuolſe tutto preſto
     et diſſe poſa poſa ſcarmiglione

105 [p. 50v modifica]

Poi diſſe ame piu oltre andar perqueſto
     ſcoglio'non ſipuo pero che giace
     tutto ſpezzato alfondo larco ſexto
Et ſelandar atanti pur uipiace
     andateuene ſu perqueſta grocta110
     preſſo e unaltro ſcoglio cheuia face
Ler piu oltre cinque ore che queſtocta
     mille dugiento conſeſſanta eſei
     anni compie chequi lauia fu rocta
Io mando uerſola diqueſti mei115
     ariguardar ſalcun ſene ſciorina
     gite conloro chei non ſaranno rei
Traiti auanti alichino et calcabrina
     comincio elli adire et tu cagnazzo
     et barbariccia guidi ladicina120
Libicocco uegnoltre et draghignazzo
     ciriatto ſannuto et graffiacane
     et farfarello et rubicante pazzo
Cercate intorno leboglienti pane
     coltor ſien ſalui infin alaltro ſcheggio125
     che tutto intero ua ſoura letane
Ome maeſtro chee quel chiueggio ?
     diſſio deſanza ſcorta andianci ſoli
     ſe tu ſaire chi per me non lacheggio
Se tu ſe li accorto come ſuoli130
     non uedi tu che digrignan lidenti ?
     et conleciglia neminaccian duoli ?
Et egli ame nonto che tu pauenti
     laſciali digrignar pur alior ſenno
     che fanno cio perlileſſi dolenti 135

[p. 51r modifica]

Per larginé ſiniſtro uolta dienno
     maprimavea ciaſcun laligua ſtretta
     coidenti uerſo lor duca percenno
Et elli auea delcul fatto trombetta


CANTO XXII. Oue abomina quelli diſardigna et tracta alcuna coſa dela ſagaci tade dibarattieri inperfona duno nauarreſe. Et e debarattieri medeſimi queſto canto:


II
O uidi gia chaualier muouer capo

  et cominciar ſtormo et far lor moſtra
  et tal uolta partir perloro ſcampo
Corridor uidi perlaterra noſtra
     caretini et uidi gir gualdane5
     fedir torncamenti et correr gioſtra
Quando cõtrombe et quando cõcampane
     contamburi et concenni dicaſtella
     et concoſe noſtrali et coniſtrane
Ne gia conſidiuerſa cennamella10
     caualier uidi muouer nepidoni
     ne nate a ſegno diterra odiſtella
Noi andauam conlidiece demoni
     ai fiera compagna ma nella chieſa
     coi ſanti et intauerna coighioctoni15
Pur allapegola era lamia inteſa
     perueder delabolgia ogni contegno
     et delagente che dentro iuera inceſa
Come delfini quando fanno ſegno
     ay marinar conlarco della ſchiena20
     che ſargomentin dicampar lor legno

[p. 51v modifica]

Talor coſi adalleggiar lapena
     moſtraua alcun dipeccatori ildoſſo
     et naſcondea inmen che non balena
Et come alorlo delacqua dunfoſſo25
     ſtanno iranocchi pur colmuſo fuori
     ſi che celano ipiedi et laltro groſſo
Coſi ſtan dogni parte ipeccatori
     macome ſapreſſaua barbariccia
     coſi ſiritracan ſotto bollori30
Iouidi et ancho ilcor mena capriccia
     uno aſpettar coſi comeglincontra
     cuna rana remane et lalera ſpiccia
Et graffiacan chelliera piu dincontra
     liaronciaglio lempegolate chiome35
     et traſſel ſa che miparue una lontra
Io ſapea gia ditutti quanti ilnome
     ſilinotai quando furono eletti
     et poi cheſichiamaro atteſi come
Orubicante fa che tu limetti40
     lungioni adoſſo ſi che tu loſquoi
     gridatan tutti in ſieme imaladetti
Etio maeſtro mio fa ſetu puoi
     che tu ſappie chie loſciagurato
     venuto aman delli aduerſari ſuoi45
Loduca mio liſacolto allato
     domandollo ondei foſſe et eiriſpuoſe
     io fui delregno dinauarra nato
Mia madre adſeruo dan ſegnor mipuoſe
     che mauea generato dun rebaldo50
     diſtrugitor diſe et diſue coſe

[p. 52r modifica]

Poi fui famigle delbuon re Tebaldo
     quiui mimiſi afar baratteria
     dichio rendo ragione inqueſto caldo
Et ciriatto acui dibocca uſcia55
     dogni parte una ſanna comaporco
     life ſentir come luna ſdruſcia
Tra male gatte era uenuto ilſorco
     mabarbariccia ilchiuſe conlebraccia
     et diſſe ſtate inlamentrio lonforco60
Et almaeſtro mio uolſe lafaccia
     domanda lidiſſi ancor ſepiu diſii
     ſaper dalui prima caltril diſfactia
Loduca dunque ordi delialtri rii
     conoſci tu alcun che ſia latino ?65
     ſotto lapece et quelli io mipartii
Poco e daun che fu dila uicino
     coſi foſſio ancor collui coperto
     chio nontemerei unghia neuncino
Et libicocco troppo auem ſoferto70
     diſſe et preſelil braccio conrunciglio
     ſi che ſtracciando neporto unlacerto
Draghinazzo anche lixolle dardipiglo
     giuſo allegambe ondel decurio loro
     ſiuolſe intorno intorno cõmalpiglo75
Quandelli unpoco rapaciati fuoro
     allui cancor miraua ſua ferita
     dimandol duca mio ſanza dimoro
Chi fu colui dacui mala partita
     di che faceſti peruenir aproda80
     et ei riſpuoſe fui frate gomita

[p. 52v modifica]

Quel digallura vaſel dogni froda
     chebbe inemici diluo donno inmano
     et feſilor che ciaſchun ſene loda
Danar ſi tolſe et la ſciolli dipiano85
     ſicome dice et nellialtri officianche
     barattier fu non picciol ma ſourano
Vſa coneſſo donno michel zanche
     dilogodoro e adir dıſardigna
     lelingue lor non ſi ſentono ſtanche90
Ome uedete laltro che digrigna
     io direi anche ma io temo chello
     non ſapparecchie agrattarmi latigna
El gran propoſto uolto afar farello
     che ſtralunaua liocchi perfedire95
     diſſe fattin coſta maluagio ucello
Se uui uolete uedere oudire
     rincomincio loſpaurato appreſſo
     toſchi olombardi io ne faro uenire
Maſtien lemale branche unpocho inceſſo100
     ſi chei non teman delelor uendette
     et io leggendo inqueſto luogo ſteſſo
Perun chio ſo nefaro uenir ſette
     quandio ſufolero come noſtruſo
     difar allor che fuor alcun ſimette105
Cagnazzo acotal mocto leuol muſo
     Crollandol capo et diſle odi malitia
     chelli apenſata pergittarſi giuſo
Ondei cauea lacciuoli diuitia
     riſpuoſe malitioſo ſonio troppo110
     quandio procuro amie maggior triſtitia

[p. 53r modifica]

Alichin non ſi tenne et dirintoppo
     alialtri dille allui ſe tu ticali
     io nonti uerro dietro digaloppo
Ma baptero ſoura lapece lali115
     laſciſil collo et ſia laripa ſchudo
     aueder ſetu ſol piu dinoi uali
O tu chelleggi udirai nuouo ludo
     ciaſchun dalaltra coſta liocchi uolſe
     quel prima che cio far era piu crudo120
Lonauarreſe ben ſuo tempo colle
     fermo lepiante aterra et inunpunto
     ſalto et dalpropoſto lor ſiſciolſe
Diche ciaſchun dicolpo era compunto
     ma quei piu che cagion deldifetto125
     pero ſi moſſe et grido tu ſe giunto
Ma pocho liualſe chelali al ſoſpetto
     non potero auanzar quelli ando ſotto
     et quei drizzo uolando ſuſo ilpetto
Non altrimenti lanitra dibotto130
     quandol falcon ſapreſſa giu ſatuffa
     et ei ritorna ſuo crucciato et rotto
Irato calchabrina delabuffa
     uolando dietro litenne inuaghito
     che quei campalle perauer lazuffa135
Et comel baracter fu dipartito
     coſi uolſe liartigli alluo compagno
     et fu conlui ſoural foſſo ghermito
Ma laltro fu bene ſparuier grifagno
     adartiglar ben lui et ambedue140
     cadder nelmezo delbollente ſtagno

[p. 53v modifica]

Localdo ſchermitor ſubito fue
     ma pero dileuarſi era niente
     ſi auieno inuiſchate lali ſue
Barbariccia conlialtri ſuoi dolente145
     quatro nefe uolar dalaltra coſta
     contutti raffi et aſſai preſtamente
Diqua dila diſceſſero alla poſta
     porſer liuncini uerſo limpanati
     cheran gia costi dentro dalacoſta 150
Et noi laſciamo lorcoſt impacciati


CANTO.XXIII deladiuina uēdetta contra lipocriti delq̃l pēcco ſotto iluocabol didue cittadini dibologna abomina lautore ibologneſi et liiudei ſotto ilnome Danna et di Cayfas. Et qui e laquinta bolgia

TT
A citi ſoli et ſanza compagnia

nandauan lundināzi et laltro dopo
come frati minor tanno peruiac
Voltera inſula fauola dyſopo
     lomio penſier perla preſente riſſa5
     douel parlo dellarana et deltopo
Che piu non ſi pareggia mo et iſſa
     che lun conláltro fa ſe ben ſacoppia
     principio et fine conlamente fiſſa
Et come lan penſier dalaltro ſcoppia10
     coſi nacque diquello unaltro poi
     chelaprima paura mife doppia
Io penſaua coli queſti pernoi
     ſono ſcherniti condanno et conbeffa
     ſi facta chaſai credo chelor noi 15

[p. 54r modifica]

Se lira ſoucal maluoler fa gueffa
     ei neueranno dietro piu crudeli
     chel cane aquella lieure chelli aceffa
Gia mi ſentia tutti arricciar lipelti
     della paura et ſtaua indietro intento20
     quandio diſſı maeſtro ſe non celi
Teet me toſtamente io pauento
     dimale branche noi liauem gio dietro
     io limagino ſi chegia liſento
Et quei ſi foſſi dipiombato uetro25
     limagine difuor tua non trarrei
     piu toſto ame che quella dentro impetro
Pur mo uenieno ituo penſier tramiei
     conſimile atto et conſimile faccia
     ſiche dintrambi unſol conſiglo fei30
Selli e che ſi ladextra coſta giaccia
     che noi poſſiam nelaltra bolgia ſcendere
     noi fuggirem limaginata caccia
Gia non compie dital conſiglo rendere
     chio liuidi tenir conlali teſe35
     non molto lungi pertolerne prendere
Loduca mio diſubito mi preſe
     come lamadre caromor e deſta
     et uede apreſlo aſe lefiamme acceſe
Che prendel figlo et fugge et non ſareſta40
     avendo piu dilui che diſe cura
     tanto che ſolo una camiſcia ueſta
Et giu dalcollo della ripa dura
     ſupin ſidiede alapendente roccia
     chelun delati alaltra bolgia tura 45

[p. 54v modifica]

Non corſe mai ſi toſto acqua perdoccia
     auolger ruota dimolin terragno
     quandella piu uerſo lepale aproccia
Comel maeſtro mio perquel uiuagno
     portandoſene me ſourallo petto50
     come ſuo figlo non come compagno
Apena fuoro ipie ſuoi giunti alletto
     delfondo giu che furo non ſulcolle
     ſoureſſo noi manon liera ſoſpetto
Chelalta prouedenza chelor uolle55
     porre miniſtri della foſſa quinta
     poder dipartirſi iridi atutti tolle
Lagių trouamo una gente dipinta
     ché via intorno aſſai conlenti paſſi
     piangendo enel ſembiate ſtancha et uinta60
Elli auean cappe concappucci baſſi
     dinanzi aliocchi fatte dellatagla
     che incologni perlimonaci faſſi
Difuor dorate ſon ſichelli abagla
     madentro tutte piombo et graui tanto65
     che federigo lerettea dipagla
Oineterno fatiguoſo manto
     noi quolgemo anchor pur aman mancha
     conloro inſieme intenti altriſto pianto
Ma perlo peſo quella gente ſtanchamol70
     uenian ſipian che noi erauan nuoull
     dicompagnia adogni muouer dancha?
Perchio alduca mio fa che tu truoui
     alcun calfacto olnome ſiconoſca
     et liocchi ſiandando intorno muoui

75 [p. 55r modifica]

Et un chénteſe laparola toſca
     diretro anoi grido tenete i piedi
     uoi che correte ſi perlaura foſca
Forſe caurai dame quel che tu chiedi
     ondel duca ſiuolſe et diſſe aſpetta80
     et poi ſecondol ſuo paſſo procedi
Riſtetti et uidi due monſtrar gran fretta
     delanimo coluiſo deſſer meco
     matardaualıl cərcho et lauia ſtretta
Quando fur giunti aſſai collocchio bieco85
     mirimiraron ſenza far parola
     poi ſiuolſero inſe et dicean ſeco
Queſto par uiuo allatto delagola
     et ſe ſon uiui perqual briuilegio
     uanno ſcoperti delagraue ſtola90
Poi diſſer me otoſcho calcolleigio
     delipocriti triſti ſe uenuto
     dichi tu ſe non avere indiſpregio
Et io allora io fui nato et creſciuto
     ſouralbel fiume darno alagran uilla95
     et ſon colcorpo chio ſempre auuto
Ma uoi chi ſiete acui tanto diſtilla
     quantio ueggio dolor giu perleguance
     et che pena e in uoi che ſi ſfauilla ?
Et lun riſpuoſe lecappe rance100
     ſon dipiombo ſi groſſe chelipeſi
     fan coſi cigolar lelor bilance
Frati godenti fumo et bologneſi
     io catalano et queſti loderingo
     nomati et datua terra inſieme preſi105

[p. 55v modifica]

Come ſuoleller tolto unuom ſolingo
     per conſeruar ſua pace et fumo tali
     cancor ſi pare intorno dalgardingo
Io cominciai ofrati iuoſtri mali
     ma piu non diſſi calocchio micorſe110
     un crucifiſſo interra contre pali
Quando mi uiditutto ſi diſtorſe
     ſoffiando nella barba conſoſpiri
     elfrate catalan caccio ſaccorſe
Mi diſſe quel comfitto che tu miri115
     conſiglio ifariſei che conuenia
     porre unhuom perlo popolo amartiri
Atrauerſato et nudo e nellauia
     come tu uedi e meſtier chel ſenta
     qualunque paſſa come peſa pria120
Et atal modo ilſocero ſi ſtenta
     inqueſta foſſa et lialtri dalconcilio
     che fu perli iudei mala ſementa
Allor uidio marauilglar uirgilio
     ſoura colui chera diſteſo incroce125
     tanto uilmente neleterno exilio
Poſcia drizzo alfrate cotaluoce
     nonui diſpiaccia feuilece direi
     ſalaman dextra giace alcuna foce
Onde noi ambe due poſſiamo uſcirci130
     ſanza conſtringer deliangeli neri
     Juegnan deſto mondo adipartirci
Riſpuoſe adunque piu che tu non ſperi
     ſapreſſa unſaſſo che dala gran cerchia
     ſi muoue et varcha tutti uallon feri 135

[p. 56r modifica]

Salvo che queſto e rotto et nol coperchia
     montar potrete fuperla ruina
     che iace incoſta et nelfondo ſoperchia
Loduca ſtette unpocho ateſta china
     poi diſſe mal contaua labiſogna140
     colui che peccator diqua uncina
Elfrate io udigia dire abologna
     deldiauol uitii aſſai traquali udi
     chello e bugiardo et padre dimezogna
Apreſſo il duca agran paſſi ſengi145
     turbato unpocho dira nelſembiante
     ondio dallincarcati mi diparti
Dietro alepoſte dellecare piante


CANTO.XXIIII· DELEPENE chepuniſcono lifurti oue tractãdo deladrõi ſgrida contro apiſtoleſi ſocto iluocabolo di uanni fucci perlacui lingua ãtidice deltēpo futuro Er e laſexta bolgia.

EE
Inquella parte delgiouenitto anno

chel ſol icrin ſotto laquario tempra
et gia lenosti almczo diſenttanno
Quando labrina inſulaterra a ſempra
     limagine diſua ſorella biancha5
     ma pocho dura ala ſua penna tempra
Louillanello acui laroba mancha
     ſileua et guarda et uede lacampagna
     biancheggiar tutta ondei ſi batte lancha
Ritorna incaſa et qua et laſılagna10
     comel tapin che non ſa che ſi faccia
     poi riede et la ſperanza ringauagna

[p. 56v modifica]

Vegendo elmondo auer cangnata faccia
     impocha dora et prende ſuo uincaſtro
     et fuor lepecorelle apaſcer caccia15
Coſi mi fece ſbigottir lomaeſtro
     quandio liuidi ſi turbar lafronte
     et coſi toſto almal giunſe lempiaſtro
Che come noi uenimo alguaſto ponte
     loduca ame ſiuolſe conquel pigloi20
     dolce chiol uidi prima apie delmonte
Lebraccia aperſe dopo alcun conſiglio
     eletto ſeco riguardando prima
     ben laruuina diedimi dipilglio
Et come quei eadopera edeſtima25
     che ſempre par che nanzi ſeproteggia
     coſi levando me fu uerlacima
Dun ronchione auiſaua unaltra ſcheggia
     dicendo ſopra quella puoi tagrappa
     ma tenta pria ſetal chella tireggia30
Non era uia daueſtito dicappa
     che noi apena ei lieue et io ſoſpinto
     potauan ſu montar dicappa incappa
Et ſe foſſe che daquel precinto
     più che dalaltro era lacoſta corta35
     non ſo dilui maio ſarei ben uinto
Ma perche male bolge inuer la porta
     delbaſſiſſimo pozzo tutta pende
     loſito diciaſchuna ualle porta
Che luna coſta ſurgie et laltra ſcende40
     noi pur uenimo alfin inſu lapunta
     Onde lultima pietra ſi ſcoſcende

[p. 57r modifica]

Lalena mera delpolmon ſimunta
     quando fu ſu chio non potea pixoltre
     anzi maſiſſi nela prima giunta45
Omai conuien che tu coſi tiſpoltre
     diſſel maeſtro che ſeggendo inpiuma
     imfama non ſiuien ne lotto coltre
Sanza laqual chi ſua uita conſuma
     cotal uiſtigia interra diſſe laſcia50
     qual fumo inaere et inacqua la ſchiuma
Et pero leva ſu uinci lambaſcia
     conlanimo che vince ogni battaglia
     ſe colſuo grate corpo non ſaccoſcia
Piu lunga ſcala conuien che ſi ſaglia55
     non baſta dacoſtoro eſſer partito
     ſe tu mintendi orfa ſi che ti taglia
Leuami allor monſtrando mi fornito
     meglio dilena chio non mi ſentia
     et dilli ua chi ſon forte et ardito60
Super lo ſcoglo prendemo lauia
     chera ronchioſo ſtretto et malageuole
     et certo piu aſſai che quel dipria
Parlando andaua per non parer fieuole
     onde una uoce uſci delalto foſſo65
     aparole formar diſconueneuole
Non ſo che diſſe anchor che ſouraldoſſo
     foſſi delarco gia che uarcha quiui
     ma chi parlaua adira parea moſſo
Io era uolto giu maliocchi uiui70
     non potean ire alfondo perloſcuro
     perchio maeſtro fa che tu arriui

[p. 57v modifica]

Dalaltro cinghio et diſmontian lomuro
     che come io hodo quinci et non intendo
     coſi giu ueggio et niente afiguro75
Altra riſpoſta diſſe nonti rende
     ſe non difar cheladimanda honeſta
     ſidee ſeguir conlopera tacendo
Noi diſcendemo il ponte dalateſta
     doue ſagiugne conloctaua ripa80
     et poi mi fu labolgia manifeſta
Et uidiui dentro terribile ſtipa
     diſerpenti et diſ diuerſa mena
     che lamemoria illangue anchor neſcipa
Piu non ſiuanto libia conſua rena85
     che ſë lidri iaculi et pharee
     produce et centri conanphilibena
Ne tante peſtilentie ne ſiree
     moſtro giamai contutta lethiopia
     neconcio che diſopra almar rolloce90
Traqueſta cruda et triſtiſſima copia
     Correan genti nude et ſpauentate
     ſanza ſperar pertugio oelitropia
Conſerpi leman dietro auean legate
     quelle fichauan perlereni lacoda95
     elcapo et eran dinanzi agroppate
Et ecco adun chera danoſtra proda
     ſauento un ſerpente chel trafiſſe
     ladouel collo alle ſpalle ſanoda
Neo ſi toſto mai ne I ſi ſcriſſe100
     comel ſacceſe et arſe et cener tutto
     conuenne che caſcando diueniſſe

[p. 58r modifica]

Et poi che fu aterra ſi diſtructo
     lacener ſıraccolſe perſeſteſſa
     et inquel medeſmo ritorno dibutto105
Coſi perligran ſaui ſi comfeſſa
     chelafenice more et poi rinaſce
     quandolcinquecenteſimo anno apreſſa
Erba nebiado inſua uita non paſce
     ma ſol dincenſo lacrime et damomo110
     et nardo et mirra ſon lultime faſce
Et quale quei che cade et non fa como
     perforza didimon caterra iltira
     odaltra opilation che lega lomo
Quando ſi leua chentorno ſi mira115
     tutto ſmarrito dalagrande angoſcia
     chelli aſofferta et guardando ſoſpira
Talera ilpeccator leuato poſcia
     opotenza didio quanto ſeuera
     che cotai colpi peruendetta croſcia120
Loduca ildomando poi chiello era
     per chei riſpuoſe io pioui ditoſcana
     pocho tempo e inqueſta gola fera
Vita beſtial mipiacque et non humana
     ſi come mul chio fui ſon uanni fucci125
     beſtia et piſtoia mifu degna tana
Et io alduca dilli che non mucci
     et domanda che colpa quagiu ilpinſe
     chiol uidi buom diſangne et dicrucci
Elpeccator chenteſe non ſimfinſe130
     ma drizzo uerſo me lanimo eluolto
     et ditriſta uergogna ſi dipinſe

[p. 58v modifica]

Poi diſſe piu mi duol che tu mai colto
     nella miſeria dove tu miuedi
     che quando fui delaltra uita tolto135
Io non poſſo negar quel che tu chiedi
     ingiu ſon meſſo tanto perchio fui
     ladro calaſacreſtia dibelli arredi
Et falſamente gia fu apoſto altrui
     ma perche dital uiſta tu non godi140
     ſemai ſarai difuor dailuoghi bui
Apri lorechi almio anunzio et odi
     piſtoia inpria dineri ſidimagra
     poi fiorenza rinuoua gente et modi
Tragge marte uapor diualdimagra145
     che diturbidi nguoli inuoluto.
     et contempeſta impetuoſa et agra
Soura campo piceno fia combattuto
     ondei repente ſpezera lanebbia
     ſi cogni bianco neſara feruto150
Et detto lo per che dolor tidebbia


CANTO.XXV.TRATTA diq̃lla mediſima materia. Et tratta contra fioretini Et prima ſgrida cotra piſtoia. Et e diquella medeſima bolgia

AA
L fine delle ſue parole illadro

lemano alzo comâbedue leſiche
gridando togli idio cate le quadro
Da indi inqua miſur leſerpi amiche
     percuna liſauolſe allora alcollo5
     come diceſſe inonuo che piu diche

[p. 59r modifica]

Et unaltra alebraccia et rilegollo
     ribadendo ſeſteſſa ſidinanzi
     che non potea coneſſe dar uncrollo
Ay piſtoia piſtoia che noniſtanzi10
     dincenerarti ſi che piu non duri
     poi che inmalfare ilſeme tuo auanzi
Pertutti cerchi delonferno ſcuri
     non uidi ſpirto indio tanto ſuperbo
     non quel che cadde athebe giu damuri15
Elſ parti che non parlo piu uerbo
     et io uidi un centauro pien dirabbia
     uenir chiamando.oue oue lacerbo ?
Maremma non credio che tante nabbia
     quante biſce ello auea ſuperlagroppa20
     infin oue comincia noſtra labbia
Soura leſpalle dietro dalacoppa
     conlali aperte ligiacea undraco
     et quel affuoca qualunque ſintoppa
Lomio maeſtro diſſe queſti e caco25
     che ſottol ſaſſo dimonte auentino
     diſangue fece ſpeſſe uolte laco
Non ua coſuoi fratei perun cammino
     perlo furto che frodolente fece
     delgrande armento chelli ebbe auicino30
Onde ceſſaro leſue opere biece
     ſotto lamazza dercole che forſe
     linedie cento et non ſenti lediece
Mentre che ſi parlaua et eltraſcorſe
     et tre ſpiriti uenner ſotto noi35
     dequai ne io nelduca mio ſaccorſe

[p. 59v modifica]

Se non quando gridar chi ſiete uoi ?
     perche noſtra nouella ſoreſtette
     et intendemmo pure adeſſi poi
Io nolli conoſceua ma ei ſeguette 40
     come ſuol ſequitar peralcun caſo
     che lun nomare unaltro conuenette
Dicendo ciamfa doue fia rimaſo ?
     perchio accio chel duca ſteſſe atento
     mi paſi ildito ſu dalmento alnaſo 45
Se tu ſe or lector acreder lento
     cio chio diro non ſara marauiglia
     chio cheluidi apena ilmiconſento
Comio tenea leuato inlor leciglia
     et un ſerpente conſeipie ſilancia 50
     dinanzi alluno et tutto allui ſapiglia
Coipie dimezo liauin ſe lapancia
     et conlianterior lebraccia preſe
     poi liadento luna et laltra guancia
Lideretani allecoſce diſceſe 55
     et mi/Telli lacoda intrambe due
     et dietro perlereni ſu lariteſe
Ellera abarbacata mai non fue
     adalber ſicome lorribil fiera
     perlaltrui membra auiticchio leſue 60
Puoi ſappiccar come dicalda cera
     foſſero ſtate et miſchiar lorcolore
     ne lun nelaltro gia parea quel chera
Come procede inanzi dalardore
     perlopapiro ſuſo un color bruno 65
     che none nero anchora elbianco more

[p. 60r modifica]

Lialtri due ilriguardauan et ciaſchuno
     gridaua ome agnel come timuti
     uedi che gia non ſe nedưe ne uno
Gia eran lidue capi un diuenuti70
     quando naparuer due figure miſte
     innuna faccia doueran drie perduti
Ferſi lebraccia due dicuatro liſte
     lecoſce conlegambe iluentre elcaſſo
     diaenner membra che non fur mai uiſte75
Ogne primaio aſpetto iui era caſſo
     due et neſſun limagine peruerſa
     parea et tal ſengio conlento paſſo
Come ilramarro ſotto lagran ferſa
     deidi caniculari cangiando ſepe80
     folgore par ſelauia atrauerſa
Si pareua tienendo terſo lepe
     delialtri due anſerpentello acceſo
     liuido et nero come gran dipepe
Et quella parte onde prima e preſo85
     noſtro alimento allon dilor trafiſſe
     poi cadde giuſo inanzi allui diſteſo
Lotrafitto Ilmiro ma nulla diſſe
     anzi copie fermati ſbadiglaua
     pur come ſonno ofebbre laſſaliſſe90
Elli ilſerpente et que lui riguardaua
     lun perlapiaga et laltro perlabocca
     fummauan forte elfumo ſi ſcontraua
Taccia lucano omai ladoue tocca
     delmiſero Cabello et dinaſidio95
     et attenda audir quel cor ſiſcocca

[p. 60v modifica]

Taccia dicammo et daretuſa ouidio
     che ſe quel inſerpente et quella infonte
     conuerter poetando io nollo inuidio
Che due nature mai afronte afronte100
     non traſmuto ſicamendue le forme
     acambiar lor matera fofer pronte
Inſieme ſi riſpuoſero atai norme
     chel ſerpente lacoda inforcha feſſe
     elferuto reſtrinſe inſieme lorme105
Legambe conlecoſce ſecoſtelle
     ſapiccar ſi chempocho lagiuntura
     non facea ſegno alcun che ſipareſſe
Togleua lacoda feſſa lafigura
     che ſi perdea la et lafua pelle110
     ſi facea molle et quella dila dura
lo uidi entrar lebraccia perlaſcelle
     et idue pie dellafiera cheran corti
     tanto alungar quanta corciauan quelle
Poſcia lipie diretro inſieme attorti115
     diuentaron lomembro chelbuom cela
     elmiſero delſuo nauea due porti
Mentre chel fummo luno et laltro uela
     dicolor nuouo et general pelfuſo
     perluna parte et dalaltra ildipela120
Lun lleuo et laltro cadde giuſo
     non torcendo perolelucerne empie
     ſotto lequai ciaſchun cambiaua muſo
Quel chera dritto iltraſſe uer letempie
     et ditroppa materia chinla uenne125
     uſcir leorechi delegote ſcempie

[p. 61r modifica]

Cio che non corſe indietro et ſiretenne
     diquel ſouerchio fe naſo lafaccia
     et lelabra ingroſſo quanto conuenne
Quel che giacea ilmuſo inanzi caccia130
     et liorecchi ritira perlateſta
     come face lecorna lalumaccia
Et lalingua cauea uinta et preſta
     prima aparlar ſi fonde et laforcuta
     nelaltro ſi richiude elfummo reſta135
Lanima chera fiera ditenuta
     ſu uolando ſi fuggi perlaualle
     et laltro dietro allui parlando ſputa
Poſcia liuolſe lenouelle ſpalle
     et diſſe alaltro io uo che buoſo corra140
     como fattio carpon perqueſto calle
Coſi uidio laſettima zauorra
     mutar et traſmutar et qui miſcuſi
     lanouita ſe fior lapenna aborra
Et auegna che liocchi miei confuſi 145
     foſſero alquanto et lanimo ſmagato
     non poter quei fugirſi tanto chiuſi
Chi non ſcorgeſſi ben puccio ſciancato
     et era quel che ſol deitre compagni
     che uenner prima non era mutato 150
Laltera quel che tu gauille piagni


CANTO. XXVI Del VIII bolgia contra quelli che mettono aguati et danno frodolenti conſigli. Et prima ſgrida contra fiorentini Ettacitamente p̃dice delfuturo et in pſona dulixe et diomedes pone lorpene.

[p. 61v modifica]


CC
Odi fiorenza poi che ſe ſi grande

che permare et perterra batti lali
et perlonferno tuo nome ſiſpande
Trali ladron trouai cinque cotali
     tuo cittadini onde minuen tergogna5
     et tu ingrande honoranza non neſali
Ma ſe preſſo almattin deluerſiſogna
     tu ſentirai diqua dapicciol tempo
     diquel che prato non caltri tagogna
Et ſegia foſſe ſaria pertempo10
     coſi foſſei dache pur eſſer dee
     che piu migrauera compiu matempo
Noi cipartimmo et ſu perle ſcalee
     chenauean fatti iborni aſcender pria
     rimonto lomio maeſtro et traſſe mee15
Et proſeguendo la ſolingatia
     traleſchegge et trarocchi deloſoglio
     lopie ſanza laman non ſi ſpedia
Allor mi dolſi et ora miridoglio
     quando drizzo lamente aquel chio uidi20
     et piu longegno afermo chi non ſoglio
Per che non corra che uirtu nolguidi
     ſiche ſe ſtella bona omiglior coſa
     ma dato elben chi ſteſſo nol miuidi
Quantel uillan calpoggio ſiripoſa25
     nel tempo che colui chelmondo ſchiara
     la faccia ſua anoi tien meno aſchola
Come lamoſca cede alazanzara
     uede lucciole giu perlauallea
     forſe cola doue uendemia et ara 30

[p. 62r modifica]

Ditante fiamme tutta riſplendea
     loctaua bolgia ſicomio macorſi
     toſto che fui laouel fondo parea
Et qual colui che liuengio conliorli
     uidel carro delya aldipartire35
     quando icaualli alcielo erti lecorſi
Che nol potea ſi conliocchi ſeguire
     chel uedeſſe altro che lafiamma ſola
     ſi come nuuoletta inſu ſalire
Tal ſi mouea ciaſchana perlagola40
     del foſſo cheneſſuna moſtral furto
     et ogne fiamma un peccator inuola
Io taua ſoural ponte aueder furto
     ſi che ſio non auiſſi un ronchion preſo
     caduto ſarei giu ſanzeſſer urto45
El daca che mi uide tanto adtefo
     diſſe dentro dalifuochi ſon li ſpiriti
     catun Gi faſcia diquel chellie inceſo
Maeſtro mio riſpuſio perudirti
     ſonio piu certo et gia mera auiſo50
     che coſi foſſe et gia uolea dirti
Chie inquel focho che uien ſi diuifo ?
     diſopra che par ſurger delapira
     doue ethiocle colfratel fu miſſo
Riſpuoſe ame ladentro ſi martira55
     Vlire et Diomede et coſi inſieme
     alauendetta uanno come alira
Et dentro dalalor framma ſigeme
     laguato delcaual che fe laporta
     ondeaſci deromani ilgentil ſeme

60 [p. 62v modifica]

Piangeueſi entro larte perche morta
     dey damia anchor ſi duol dacchille
     et delpalladio pena uiſi porta
Sei poſſon dentro daquelle fauille
     parlar diſſio maeſtro aſſa temprego65
     et ripriego chel priego uagla mille
Che non mi facci delattender niego
     fin chelafiamma cornuta qua uegna
     uedi che deldiſſio uer leimi piego
Et elli ame latua preghiera e degna70
     dimolta loda et io pero lacepto
     ma fa che latua lingua ſi ſoſtegna
Laſcia parlare ame chio concepto
     cio che tu uuoi che ſarebbero ſchiui
     perche fur greci forſe del tuo detto75
Puoi che la fiamma fu uenuta quiui
     doue parue almio duca tempo et loco
     inqueſta forma lui parlar audiui
Ouoi che ſiete due dentro adun focho
     ſio meritai diuoi mentre che uiſſi80
     ſio meritai diuoi aſſai opocho
Quando 36elmondo lialti uerſi ſcriſli
     noui mouete malun diuoi dica
     doue perlui perduto amorir giſſi
Lomaggior corno della fiamma antica85
     comincio acrollarſi mormorando
     pur come quella cui uento affaticha
Indi lacima qua et la menando
     come foſſe lalingua che parlaſſe
     gitto uoce difuori et diſſe quando 90

[p. 63r modifica]

Mi diparti darcirce che ſoctraſe
     me piu dunanno lapreſſo agaeta
     prima che ſi Enea lanomaſſe
Ne dolcezza difiglio ne lapieta
     del vecchio padre nel debito amore95
     loqual douea penelope far lieta
Vincer potero dentro ame lardore
     chiebbi adiuenir del mondo ſperto
     et delicitii humani et del calore
Ma miſſi me perlalto mare aperto100
     ſolconun legno et conquella compagna
     picciola dalaquale non fui diſerto
Lun lito et laltro uidi infin laſpagna
     fin nel morrocco et liſola deſardi
     et laltre che quel mare intorno bagna105
Io ecompagni erauan uecchi et tardi
     quando uenimo aquella ſoce ſtretta
     doue hercule ſegnoſuoi riguardi
Accio chelhuom piu oltre non ſimetta
     dalman dextra milaſcia ſibilia110
     dalaltra gia mauea laſciata ſetta
Ofrati diſſiche percento milia
     perigli ſiete giunti alloccidente
     et queſta tanto picciola uigilia
Denoſtri ſenſi che derimanente115
     non uoglate negar laſperienza
     diretro allol delmondo ſanza gente
Conſiderate lacoſtra ſemenza
     fatti non ſoſti auiuer come bruti
     ma perſeguir uirtute et canoſcenza 120

[p. 63v modifica]

Limiei compagni fecio ſiaguti
     conqueſta oration picciola alcammino
     capena poſcia liauerei tenuti
Et uolta noſtra poppa nelmattino
     deremi facemo ali alfolle uolo125
     ſempre acquiſtando dalato mancino
Tutte leſtelle gia delaltro polo
     uedea lanocte elnoſtro tanto baſſo
     che non ſurgea fuor delmarin ſuolo
Cinque uolte racceſo et tanto caſſo130
     lolumera diſotto dalaluna
     poi chentrati erauan nellalto paſſo
Quando naparue una montagna bruna
     perladiſtantia et paruemi alta tanto
     quanto veduta non auea alcuna135
Noi ciallegramo et toſto torno inpianto
     che della nuoua terra unturbo nacque
     et percoſſe dellegno il primo canto
Tre uolte ilfe girar contutte lacque
     alaquarta leuar lapoppa inſuſo140
     et laprora ire ingiu comaltrui piacque
Imfin chel mar fu ſoura noi rinchiuſo


CANTO. XXVII. Tracta diquelli medeſimi aguatatori et mali conſiglieri din ganni īpſona delconte guido dimõte feltro

GG
Ia era dritta inſulafiamma et cheta

pernon dir piu et gia dannoi ſengia
conlalicenza deldolce poeta

[p. 64r modifica]

Quando unaltra che dietro annoi uenia
     ne fece uogler liocchi alaſua cima5
     perun confuſo ſuon che fuornuſcia
Comelbue cicilian che mugghio prima
     colpianto dicolui et cio fu dritto
     che lauea temperato conſua lima
Mughiaua conlauoce della flicto10
     ſi che contatto che foſſe dirame
     pur elpareua daldolor trafitto
Coſi pernonauer uia ne forame
     dalprincipio nelfocho inſuo linguaggio
     ſi conuertian leparole grame15
Ma poſcia chebber colto lor viaggio
     ſu perlapunta dandole quel guizzo
     che dato auea lalingua inlor paſſagio
V dimo dire o tu acui drizzo
     lauoce et che parlaui mo lombardo20
     dicendo iſtra tenua piu non tadizzo
Perchio ſia giunto forſe alquanto tardo
     non tincreſca reſtar aparlar meco
     uedi che non increſce ame et ardo
Se tu pur mo inqueſto mondo cieco25
     caduto ſe diquella dolce terra
     latina Ondio mia colpa tutta reco
Dimmi ſe romagnuoli ampace oguerra
     chio fui dimonti laintra orbino
     elgiogo diche' teuer ſi diſerta30
Io era ingiuſo anchorā attento et chino
     quandol mio duca mitento diſcoſta
     dicendo parla tu queſti e latino

[p. 64v modifica]

Etio cauea gia pronta lariſpoſta
     ſazandugio aparlar incominciai35
     o anima che ſe lagiu naſcoſtar
Romagna tua none et non fu mai lot
     ſanza guerra nequor deſuo tiranni
     man paleſe neſſuna oruilaſciai
Rauenna ſta come ſtate moltanni40
     lagugla dapolenta la ſicoua
     ſi che ceruia ricuopre coſuo uanni
Laterra che fe gia lalunga proua
     et difranceſchi ſanguinoſo mucchio
     ſotto lebranche uerdi ſi ritroua45
Elmaſtin uecchio elnuouo dauerucchio
     che fecer dimontagna ilmal gouerno
     ladoue ſoglion fan deidenti ſucchio
Lecipta dilamone et diſanterno al
     conduce inlioncel dalnido biancho50
     che muta parte dalaſtate aluerno
Et quella cui ilſauio bagnia elfiancho
     comella ſie tralpiano elmonte
     tratirannia ſiuiue et ſtato francho
Ora chi ſe tipriego chenne conte55
     non eſſer duro piu caltri ſia ſtato
     ſel nome tuo nelmondo tegna fronte
Poſcia chel fuocho alquanto ebbe rughiato
     almodo ſuo laguta punta moſſe
     diqua dila et poi die cotal fiato60
Sio credeſſi che mia riſpoſta foſſe
     perſona che mai tornaſſe almondo
     queſta fiamma ſtaria ſanza pia ſcoſſe

[p. 65r modifica]

Ma pero che giamai diqueſto fondo
     non torno uiuo alcun ſiodol uero65
     ſenza thema dimfamia tiriſpondo
Io fui buom darme et poi fui cordigliero
     credendomi cinto far amenda sunt
     et certo il creder mio uenia intero
Se non foſſe ilgran prete acui malprenda70
     chemi rimiſle nelle prime colpe
     et come et quare uoglio che mintenda
Mentre chi forma fui doſſa et dipolpe
     chelamadre midie lopere mie
     non furon leonine ma diuolpe 75
Liaccorgimenti et lecoperte uie
     io ſeppi tutte et ſimenai lor arte
     calfine della terra ilſuono uſcie
Quandio miuidi giunto inquella parte
     dimia etade oue ciaſchun dourebbe80
     calar leuele et raccogler leſarte
Clo che pria mipiacea allor mincrebbe
     et pentutto et comfeſſo mirendei
     ai miſer laſſo et giouato ſarebbe
Loprencipe denuoui fariſei85
     auendo guerra preſſo alaterano
     et non conſaracini ne congiudei
Che ciaſchun ſuo nimico era criſtiano
     et neſſun era ſtato auincer acri
     ne mercatante interra diſoldano90
Ne ſommo offitio në ordini ſacri
     guardo inſe ne inme quel capeſtro
     che ſolea fare iſuo cinti piu macri

[p. 65v modifica]

Ma come conſtantin chieſe ſilueſtro
     dentro ſiratti aguarir delalebbre 95
     coſi mi chieſe queſti permaeſtro
Aguarir della ſua ſuperba febbre
     domandomi conſiglio et io tacetti
     perche leſue parole paruer ebbre
Et poi ridiſſe tuo cuor non ſoſpetti100
     finor taſoluo et tu min ſegna fare
     ſi come peneſtrino interra getti
Lociel poſſio ſerrare et diſerrare
     come tu ſai ſon due lechiaui
     chel mio anticeſſor non ebbe care105
Allor mipinſer liargomenti graui
     i laoue tacer mifu auiſol peggio
     et diſſi padre dache tuo milaui
Diquel peccato ouio mo cader deggio
     lunga promeſſa collattender corto 110
     tifara triumfare nelalto ſeggio
Franceſco uenne poi comio fu morto
     osperme ma un dineri cherubini
     lidiſſe non portar non mifar torto
Venir ſe ne dee giu tramie miſchini lango115
     perche die delconſiglio frodolenteng
     dalqual inqua ſtato liſono acrinimo
Caſoluer non ſipuo chi non ſipente
     ne pentere et uclere inſieme puoſſi
     perla contradiction che nol conſente120
Ome dolente come miriſcoſſio
     quando mipreſe dicendomi forſe
     tu non penſaui chi logico foſſi

[p. 66r modifica]

Adminos miporto et quelli atorſe
     otto uolte lacoda aldoſſo duro125
     et poi che pergran rabbia larimorſe
Diſſe queſti e direi dalfuocho furo
     perchio ladoue uedi ſon perduto
     et ſi ueſtito andando mirancuro
Quandelli ebbe illuo dir coſi conpiuto130
     lafiamma dolorando ſi partio
     torcendo et dibattendo ilcorno aguto
Noi paſſamo oltre et io elduca mio
     ſu perlo ſcoglio infin inſu laltrarco
     che cuoprel foſſo inche ſipagalfio135
Aquei che ſcomettendo aquiſtan carco


CANTO.XXVIII tracta lequalitadi delanonabolgia doueuide punire coloro che commiſono ſcandali et ſeminatori diſciſma et dogni altro male operare serlong ramal paglolden lind enda

CC
Hi poria mai pur conparole ſciolte

dicer delſague et delepiaghe pieno
chiora uidi pernarrar piu uolte
Ogne lingua percerto uerria meno
     perlonoſtro ſermone et perlamente 5
     canno atanto comprender poco ſeno
Sel ſaunaſſe anchor tutta lagente
     che gia inſu lafortunata terra
     dipuglia fu delſuo ſangue dolente
Perlitroiani oper lalunga guerra10
     che dalanella ſe lialte ſpoglie
     come litio ſcritte che non erra

[p. 66v modifica]

Conquella che ſentio dicolpi doglie
     per conteſtare aruberto guiſcardo
     et laltra ilcui oſſame anchor ſaccolge15
Acceperan ladoue fu bugiardo
     ciałchun puglieſe et ladataglia cozzo
     doue ſanzarme uinſe iluecchio alardo
Et qual furato ſuo membro et qual mozzo
     moſtraſſe daequar farebbe nulla20
     álmodo delanona bolgia ſozzo
Gia ueggia permezzul peder olulla
     comio uidi coſi un non ſi pertugia
     rotto dalmento infin oue ſi trulla
Tralegambe pendeuar lemenugia25
     lacurata pareua eltriſto ſacco
     che merda fa diquel che ſi trangugia
Mentre che tutto illui ueder matacco
     guardommi et conleman ſaperſe ilpetto
     dicendo or uedi comio midilacco30
Vedi come ſtruppiato e inaometto
     dinanzi ame ſenua piangendo ali
     feſſo neluolto dalmento alcuiffetto
Et tutti lialtri che tu uedi qui
     ſeminator diſcandalo et diſciſma35
     fuor uiui et pero ſon feſſi coſi
Vn diauolo e qua dietro che naciſma
     ſi crudelmente altaglio della ſpada
     rimettendo ciaſchun diqueſta riſma
Quandauean uolta ladolente ſtrada 40
     pero chele ferite ſon rinchiuſe
     prima caltri dinanzi liriuada

[p. 67r modifica]

Ma tu chi ſe chenſuloſchoglio muſe
     forſe perindugiar dire alapena
     che giudicata inſu letue accuſe45
Ne mortel giunſe anchor ne colpa ilmena
     riſpuoſel mio maeſtro atormentarlo
     ma perdarlui experienza piena
Ame che morto ſon conuien menarlo
     perloinferno quagiu digiro ingiro50
     et queſto e uero coſi comio tiparlo
Piu fuor dicento che quando ludiro
     ſareſtaron nel foſſo ariguardarmi
     per marauiglia obliando il martiro
Ordi afra dolcin dunque che ſarmi55
     tu che forſe uedrailſole imbreue
     ſello non uol qui toſto ſeguitarmi
Si diuiuanda che ſtretta dineue
     non rechi lauittoria alnoareſe
     caltrimenti acquiſtar non ſaria leue60
Poi chelun pie pergirſene ſoſpeſe
     maometto midiſſe eſta parola
     indi apartirſi interra lodiſteſe
Et unaltro che forato auea lagola
     et troncol naſo infin ſotto leciglia65
     et non auea macuna orecchie ſola
Riſtato ariguardar permarauiglia
     conlialtri innanzi alialtri aprilacanna
     che difuor dogni parte uermiglia
Et diſſe otu cui colpa non condamna70
     et cui uidinſu terra latina
     ſe troppa ſimiglianza non minganna

[p. 67v modifica]

Rimembriti dipier damedicina
     ſe mai torni ageder lodolce piano
     che dauercelli amarcabo dechina75
Et fa ſapere adue miglior dafano
     ameſſer guido et ancho adangiolello
     che ſe lantiueder qui none uano
Gittati ſaran fuor dilor uaſello
     et mazzerati preſſo alacattolica80
     pertradimento duntiranno fello
Traliſola dicipri et dimaiolica
     non aide mai ſi gran fallo neptuno
     non dapirate non dagente argolica
Quel traditor che uede pur conluno85
     et tien laterra che tale qui meco
     uorrebbe diuedet eller digiuno
Fara uenirli aparlamento ſeco
     poi fara ſi caluento difocara
     non fara lor meſtier uoto ne preco90
Et io allui dimoſtrami et dichiara
     ſe uuo chi porti ſu dite nouella
     chie colui dalaueduta amara
Allor poſe lamano alame ſcella
     dunſuo compagno et laboccha liaperſe95
     gridondo queſtie eſſo et non fauella
Queſti ſcacciato ildubitar ſommerſe
     inceſare afermando chel fornito
     ſempre condamno lattender ſofferſe
Oquanto mi pareca ſbigottito 100
     conlalingua taglata nella ſtrozza
     curio cadir fu coſi ardito

[p. 68r modifica]

Et lun cauea luna et laltra man mozza
     leuando imoncherin perlaura foſca
     ſi chel ſangue facea lafaccia ſozza105
Grido ricorderati anche delmoſca
     che diſſı laſſo capo acoſa fatta
     che fu ilmal ſeme perla gente toſca
Et io liagiunſi et morte ditua ſchiatta
     perchelli accumulando duol conduolo110
     ſengio come perſona triſta et matta
Ma io rimaſi ariguardar loſtuolo
     et uidi coſa chio aurei paura
     ſanza piu pruoua dicontarla ſolo
Se non che conſcienza maſicura 115
     labuona cõpagnia chelbuom frâcheggia
     ſotto lalbergo del ſentirſi pura
Io uidi certo et anchor par chiol ueggia
     un buſto ſanza capo andar ſi come
     andauan lialtri dela triſta greggia 120
El capo tronco tenea perlechiome
     peſol conmano aguiſa dilanterna
     et quel miraua noi et dicea:ome
Diſe facea aſeſteſſo lucerna
     et eran due inuno et uno indue 125
     comeſſer puo quei ſa che ſi gouerna
Quando dirieto alpie delponte fue
     leuolbraccio alto contutta lateſta
     perappreſſarne lepa role ſue
Che fuor or uedi lapena moleſta 130
     tu che ſpirando tai teggendo imorti
     uedi falcuna e grande come queſta

[p. 68v modifica]

Et perche tu dime nouelle porti
     ſappi che ſon beltram dalbornio quelli
     che diedi alre giouanni mai conforti135
Io fecil padre elfiglio inſe ribelli
     acchitolfel non fe piu dabſalone
     et didauid coimaluagi punzelli
Perchio parti coſi giunte perſone
     partito porto ilmio cerebro laſſo140
     dalſuo principio che inceſto troncone
Coſi ſobſerua inme locontrapaſſo


CANTO.XXVIIII Oue tracta dela decía bolgia doue ſipūiſco falſi fabricatori diqualunque opera e Et ſgrida et riprende lautore iſaneſi:

LL
Amolta gente et lediuerſe piaghe

auean leluci mie ſi innebriate
che delloſtar apiagnere eran uaghe
Ma uirgilio mi diſſe che pur guate ?
     perche lauiſta tua piu' ſi ſo ſolge ?5
     lagiu tralombre triſte ſmozzicate ?
Tu non ai fatto ſi alaltre bolge
     penſa ſe tu annouerar lecredi
     che miglia uenti due laualle uolge
Et gia laluna e ſotto noſtri piedi 10
     lotempo e pocho omai chenne conceſſo
     et laltro e daueder che tu non uedi
Se tu non auiſſe riſpuoſio appreſſo
     atteſo alacagion perchio guardaua
     forſe maureſti anchor loſtar dimeſſo 15

[p. 69r modifica]

Parte ſengia et io retro liandaua
     loduca gia ficcendo lariſpoſta
     et ſubiugnendo dentro aquella caua
Douio tenea orliocchi ſi apoſta
     credo cun ſpirto delmio ſangue pianga20
     lacolpa che lagiu cotanto coſta
Allor diſſel maeſtro non ſi franga
     lotuo penſier dacui inanzi ſourello
     attendi adaltro et ei la firimanga
Chio uidi lai apie delponticello 25
     moſtrarti et minacciar forte coldito
     et udil nominar geri delbello
Tu eri allor ſi deltutto impedito
     ſoura colui chegia tenne alta forte
     che non guardaſti inla li fu partito 30
O duca mio lauiolenta morte
     che nonglie uendicata ancher diſſio
     peralcun che dellonta ſia conſorte
Fece lui diſdegnoſo ondel ſengio
     ſanza parlare ſi comio ſtimo35
     et incio mael fatto aſe piu pio
Coſi parlamo infin alluogo primo
     che dello ſcoglio lalta ualle moſtra
     ſe pu lume uifoſſe tutto adimo
Quando noi fummo ſor lultima chioſtra40
     dimale bolge ſi che ſuoi conuerſi
     potean parere alaueduta noſtra
Lamenti Caettaron me diuerſi
     che dipieta ferrati auean liſtrali
     ondio liorecchi conleman coperſi45

[p. 59v modifica]

Qual dolor fora ſe delli ſpedali
     diual dichiana traluglio elſettembre
     et dimaremma et dilardigna imali
Foſſero inuna foſſa tuttin ſembre
     talera quiui et talpuzzo nuſciua50
     qual ſuol uenir delemarcite membre
Noi diſcendemo inſulultima riua
     dellungo ſchoglio pur daman ſiniſtra
     et allor fu lamia uiſta piu uiua
Giu uer lofondo laoue la ſiniſtra55
     dellalto fire imfallibil iuſtitia
     puniſce ilfalſador che qui regiſtra
Non credo caueder maggior triſtitia
     foſſe inegina ilpopol tutto infermo
     quando fu laere ſipien dimalitia60
Che lianimali infino apicciol vermo
     caſcaron tutti et poi legenti antiche
     ſecondo che poeti anno perfermo
Siriſtorar diſeme diformiche
     chera aueder perquella obſcura ualle65
     languir liſpirti perdiuerſe biche
Qual ſoural uentre qual ſoura leſpalle
     lun dellaltro giacea et qual carpone
     ſi traſmutaxa perlo triſto calle
Paſſo paſſo andauam ſanza ſermone70
     guardando et aſcoltando liammalati
     che non potean leuar lelor perſone
Iuidi due ſeder aſe poggiati
     comaſcaldar ſi poggia tegghia tegghia
     dalcapo alpie diſchianze macolati75

[p. 70r modifica]

Et non uidigiamai menare ſtregghia
     daragazzo aſpettato dalſignorſo
     ne daccolui che mal uolentir uegghia
Come ciaſchun menaua ſpeſſo ilmorſo
     delunghie ſoura ſe perlagran rabbia 80
     delpizzicor che nona piu ſuccorſo
Et ſi traeuan giu lunghie laſchabbia
     come coltel diſchardoua leſchaglie
     odaltro peſce che piu larghe labbia
O tu che conledita tidimaglie 85
     cominciol daca mio alun diloro
     et che fai deſſe tal uolta tanaglie
Dinne ſalcun latino e tracoſtoro
     che ſon quincentro ſelunghia tibaſti
     eternalmente acoteſto lauoro 90
Latin ſiam noi che tu uedi ſiguaſti
     qui ambedue riſpuoſe lun piangendo
     ma tu chi ſe che dinoi dimandaſti ?
El duca diſſe io lo un che diſcendo
     conqueſto uiuo giu dibalzo imbalzo 95
     et dimoſtrar loinferno allui intendo
Allor ſi ruppe locomun rincalzo
     et tremando ciaſchun adme ſi uolſe
     conaltri cheludiron dirimbalzo
Lobuon maeſtro adme tutto ſaccolſe 100
     dicendo diallor cio che tu uoli
     etio incominciai poſcia cheiuolſe
Se lacoſtra memoria non ſimboli
     nel primo mondo delhumane menti
     ma ſella uiua ſotto molti ſoli 105

[p. 70v modifica]

Ditene chi uoi ſiete et diche gente
     lacoſtra ſconcia et faſtidioſa pena
     dipala ſarui adme non uiſpauenti
Io fui darezzo et albero daliena
     mi riſpuoſe lan mife metter alfocho 110
     ma qual perchio mori qui nonmimena
Vero e chi diſſı allui parlando agioco
     io miſaperei leuar perlaere auolo
     et quei cauea uaghezza et ſenno pocho
Volle che io limoſtraſſe larte et ſolo 115
     perchio nol feci dedalo mifece
     ardere atal che latea perfigliolo
Manelultima bolgia delle diece
     me peralchimia che nel mondo uſai
     danno miuos acui fallar non lece 120
Et io diſſı alpoeta orfu giamai
     gente ſiuana come laſeneſe
     certo no lafranceſca ſi daſſai
Onde laltro lebbroſo che minteſe
     riſpuoſe aldetto mio tramene ſtricca 125
     che ſeppe far letemperate ſpeſe
Et nicholo che lacoſtuma ricca
     delgarofano prima diſcoperſe
     ne lorto doue tal ſeme ſapicca
Et trane labrigata inche diſperſe 130
     caccia daſciano lauigna et la gran fronda
     et labagliato ſuo ſenno proferſe
Ma perche ſappi chi ſi tiſeconda
     contra ſaneſi aguzza terme locchio
     ondi che la faccia mia ben ti riſponda 135

[p. 71r modifica]

Si uedrai chi ſon lombra dicapocchio
     che falſai limetalli conalchimmia
     et te dee ricordar ſeben ta docchio
Comio fui dinatuera buona ſcimmia


CANTO.XXX. Oue tracta diquella medeſima materia et gente detta diſopra :

NN
Eltempo che Iunone era crucciata

perſemele contral ſangue thebano
come moſtro una et altra fiata
Atamante divenne tanto inſano
     che ueggendo lamoglie condue filgli 5
     andar carcata daciaſchuna mano
Grido tendian lereti ſichio pilgli
     laleoneſſa et leoncini aluarcho
     et poi diſteſe idiſpietati artilgli
Prendendo lan cauea nome learcho 10
     et rotollo et percoſſelo adun ſaſſo
     et quella rannego conlaltro carcho
Et quando lafortuna colſe inbaſſo
     laltezza detroiani che tutto ardiua
     ſichin ſeme colregno ilre fu caſſo 15
Ecchuba triſta miſera et captiua
     poſcia che uide polifena morta
     elbel ſuo polidoro inſu lariua
Delmar ſi fu ladoloroſa accorta
     forſennata latro ſi come cane20
     tantol dolor lefe lamente torta
Ma ne dithebe furie netroiane
     ſi uider mai inalcun tanto crude
     non pūger beſtie nõ che membra humane

[p. 71v modifica]

Quantio uidi indue ombre ſmorte et nude25
     che mordendo correuan diquel modo
     chel porco quando delporcil ſi ſchiude
Luna giunſe acapocchio et inſul nodo
     delcollo laſſanno ſi che tirando
     grattar lifecel uentre alfondo ſodo30
Et laretin che rimaſe tremando
     midiſſe quel foletto e gianni ſchicchi
     et ua rabbioſo altrui coſi conciando
Odiſſio lui ſe laltro non ti ficchi
     lidenti adoſſo non ti ſia fatica35
     adir chie pria che diqui ſi ſpicchi
Et elli ame quel e lanima anticha
     dimirra ſcelerata che diuenne
     alpadre fuor deldritto amore amicha
Queſta apeccar conello coſi uenne 40
     falſificando ſe inaltrui forma
     come laltro che laſenua ſoſtenne
Perguadagnar ladonna dellatorma
     falſificare inſe buoſo donati
     teſtando et dando alteſtamento norma45
Et poi che idue rabbioſi fur paſſati
     ſoura cu io avea locchio tenuto
     rivolſilo aguardar lialtri malnati
Io uidi un fatto aguiſa dileuto
     pur chelli avelleauuto languinaia 50
     tronca dalaltro chelhuomo a forcuto
Lagraue ydrope ſia che ſi diſpara
     lemembra conlumor che mal conuerte
     chel uiſo non riſponde alauentraia

[p. 72r modifica]

Faceua lui tener lelabbra aperte 55
     come letico fa che perlaſete
     lun uerſol mento et laltro inſu rinuerte
Ouoi che ſanza alcuna pena ſiete
     et non ſo io perche nelmondo gramo
     diſſelli annoi guardate et attendete 60
Ala miſeria delmaeſtro adamo
     io ebbi uiuo aſſai diquel chio uolli
     et ora laſſo un gocciol dacqua bramo
Liruſcelleti che diuerdi colli
     delcaſentin diſcendon giuſo inarno65
     faccendo ilor canali et freddi et molli
Sempre miſtanno inanzı et non indarno
     che limagine lor uie piu maſciuga
     chel male ondio neluolto midiſcharno
Larigida iuſtitia chemmi fruga 70
     tragge cagion delloco ouio peccai
     ametter piu limiei ſoſpiri infuga
Iuie romena ladouio falſai
     lalega ſuggellata delbatiſta
     perchio il corpo ſu arſo laſciai 75
Ma ſio uedeſſi qui lanima triſta
     diguido odallexandro odilor frate
     perfonte branda non darei lauiſta
Dentro ce luna gia ſelarabbiate
     ombre che uanno intorno dicon uero80
     ma che miual chio lemembra lagate ?
Si foſſi pur ditanto anchor leggero
     chi poteſſi incentanni andar unoncia
     io ſarei meſſo gia perloſentero

[p. 72v modifica]

Cercando lui traqueſta giente ſchoncia85
     contatto chella uolge undici miglia
     et men dun mezzo ditrauerſo noncia
Io ſon perlor traſı fatta famiglia
     ei minduſſer abatter lifiorini
     cauean tre carate dimondigliano90
Etio allui chi ſon lidue tappini
     che fummam come man bagnácaluerno
     giacendo ſtretti atuoi dextri confini
Qui litrouai et poi uolta non dierno
     riſpuoſe quando pioui inqueſto greppo95
     et non credo che dieno inſempiterno
Luna e lafalſa che acuſo giuſeppo
     laltro elfalſo ſinon greco datroia
     perfebbre aguta gittan tanto leppo
Eclun dilor che ſireco anoia100
     forſe deſſer nomato ſi obſcuro
     colpugno lipercoſſa lepa croia
Quella ſono come foſſe un tamburo
     et maeſtro adamo lipercoſſel uolto
     colbraccio ſuo che non parue men duro105
Dicendo allui anchor che mi ſia tolto
     lomuouer perlemembra che ſon graui
     oio ilbraccio atal miſtier diſciolto
Ondei riſpuoſe quando tu andaui
     alfuocho non lauei tu coſi preſto110
     ma fiet piu lauei quando choniaui
Et lidropico tu diuer diqueſto
     ma tu non foſti ſi uer teſtimonio
     la oue del uer foſti atroia richeſto

[p. 73r modifica]

Sio diſſi falſo et tu falſaſti ilconio 115
     diſſiſinon et qui ſon per un fallo
     et tu per piu calcun altro demonio
Ricorditi ſpergiuro delcauallo
     riſpuoſe quel chauea infiata lepa
     et ſati reo che tuttol mondo fallo120
Et te ſia rea laſete onde ticrepa
     diſſel greco lalingua et lacqua marcia
     chel uentre inanzi alliocchi ſi taſcepa
Allora ilmonetier coſi ſeſquarcia
     labocca tua pertuo mal come ſuole125
     che ſio ſete et humor mirinfarccia
Tu ay larſura elcapo chetti duole
     et perleccar loſpecchio dinarciſſo
     non correſti anuitar molte parole
Adaſcoltarli era io deltutto fiſſo 130
     quandol maeſtro midiſſe or pur mira ?
     che per pocho e che techo non mi riſſo ?
Quandol ſenti ame parlar conira
     uolſimi uerſo lui contal uergogna
     cancor perlamemoria miſigira 135
Quale colui che ſuo dannaggio ſogna
     che ſognando deſidera ſognare
     ſi che quel che come non foſſe agogna
Tal mifecio non poſſendo parlare
     che diſiaua ſcuſarmi et ſcuſaua140
     me tutta uia et nol mi credea fare
Maggior difetto men uergogna laua
     diſſel maeſtro chel tuo none ſtato
     pero dogni triſtitia ti diſgraua

[p. 73v modifica]

Et fa ragion chi ti ſia ſempre allato
ſe piu auien che fortuna tacoglia
doue ſie gente inſimigliante piato
Che uoler cio udire e baſſa uoglia


Canto-xxxi tracta degiganti che guardano il pozzo dinferno et e ilnono cerchio :

VV
Na medeſma lingua pria mimorſe

ſi che mitinſe luna et laltra guancia
et poi lamedicina mi riporſe
Coſi odio che ſolea far lalancia
     dachille et delſuo padre eſſer cagione5
     prima ditriſta et poi dibuona mancia
Noi demo ildoſſo almiſero uallone
     ſu perlaripa chel cigne dintorno
     atrauerſando ſanza alcun ſermone
Quiui era men che notte et men che giorno10
     ſi chel uiſo mandaua inanzi pocho
     ma io ſenti ſonar un altro corno
Tanto caurebbe ogni tuon fatto ficho
     che contra ſe laſua uia ſequitando
     drizzo liocchi miei tutti adun loco15
Dopo ladoloroſa rotta quando
     Carlo magno perde laſanta geſta
     non ſono ſi terribilmente Orlando
Pocho portai inlauolta lateſta
     cheme parue ueder moltalte torri20
     ondio maeſtro diche terra e queſta ?
Et elli ame pero che tu traſcorri
     perletenebre troppo dalalungi
     auien che poi nel maginar aborri

[p. 74v modifica]

Tu uederai ben ſe tu la ti congiugni25
     quantol ſenſo ſinganna dilontano
     pero alquanto piu te ſteſſo pugni
Poi caramente mi preſe permano
     et diſſe pria che noi ſiam piu auanti
     accio chel fatto men tipaia ſtrano30
Sappie che non ſon torri ma giganti
     et ſon nel pozzo intorno dalaripa
     dalunbellico ingiuſo tuttiquanti
Come quando lanebbia ſi diſſipa
     loſguardo apocho apocho rafigura35
     cio che cela iluapor che laere ſtipa
Coli forando laura groſſa et ſcura
     piu et piu apreſſando uer la ſponda
     fuggemi errore et creſcemi paura
Pero che come fu lacerchia tonda40
     monte reggion ditorri ſi corona
     coſi laprora chel pozzo circonda
Torreggiatan dimezol laperſona
     liorribili giganti cui minaccia
     ioue delcielo anchor quando tuona45
Etio ſchorgiea gia dalcun lafaccia
     le ſpalle il petto et deluentre gran parte
     et perlecolte giu ambo lebracciamo
Natura certo quando laſcio larte
     diſi fatti animali aſſai fe bene50
     pertorre tali executori amarte oli
Et ſe ella delefanti et dibalene
     non ſi pente chi guarda ſoptilmente
     piu iuſta et piu diſcreta lanetiene

[p. 75r modifica]

Che doue largomento dellamente 55
     ſagiugne almaluoler et allapoſſa
     neſſun riparo uipuo far lagente
Lafaccia ſua miparea lunga et groſſa
     come lapina diſanpietro aroma
     et aſua proportion eran laltre oſſa 60
Si che laripa chera perizoma
     dalmezzo ingiu nemoſtrava ben tanto
     diſopra che digiugner alachioma
Tre freſoni ſauerien dato maluanto
     pero chio neuedea trenta granpalmi 65
     dalluogo igiu doue bomo afibbia ilmãto
Raphael mai amech zabi et almi
     comincio agridar lafiera bocca
     cui nonſiconuenia piu dolci ſalmi
Elduca mio uer lui anima ſciocca 70
     tienti colcorno et conquel tidiſfoga
     quando ira oaltra paſſion titocca
Cercaci alcollo et trouerai laſoga
     cheltien legato oanima confuſa
     et uedi lui chel gran petto titoga 75
Poi diſſe ame ſelliſtelli ſaccuſa
     queſti e nembroth perlocui malcoto
     purun linguaggio nelmondo nonſuſao
Laſciallo ſtare et non parliamo auoto
     che coſi e allai ciaſcun linguaggio 80
     comel ſuo adaltrui canullo e noto
Facemo adunque piulungo uiaggio
     uolti aſiniſtra et alerar dunbaleſtro
     trocamo laltro aſſai piu fiero et maggio

[p. 75v modifica]

Acigner lui quel che foſſe elmaeſtro85
     non ſo io dix ma eltenea ſoccinto
     dinanzi laltro et dietro ilbraccio dextro
Duna catena che tenea auinto
     dal collo ingiu ſi chinſu loſcoperto
     ſirauolgea inſino algiro quinto90
Queſto ſuperbo uolle eſſer experto
     diſua potenza contra alſommo Ioue
     diſſel mio duca ondelli acotal merto
Fialte anome et fece legran proue
     quando igiganti fer paura adei95
     lebraccia chel meno giammai nomouc
Etio allui ſe eſfer puote io vorrei
     che dello ſmiſurato briarco
     experienza aceſſer liocchi mei
Ondei riſpuoſe tu uedrai anteo100
     preſſo diqui che parla ete diſciolto
     chenne porra nelfondo dogni reo
Quel che tu vuoi ueder piu la e molto
     et elegato et fatto come queſto
     ſaluo che piu feroce par nel volto105
Non fu tremato gia tanto rubeſto
     che ſcoteſſe una torre coſi forte
     come fialte aſcuoterſi fu preſto
Allor temetti io piu chemai lamorte
     et nonuera miſtier piu cheladotta110
     ſio non aueſſe uiſte leritorte
Noi procedemo piu auanti allotta
     et uenimo adantco che ben cinquealle
     ſanza lateſta uſcia fuor dellagrotta

[p. 76r modifica]

Ota che nella fortunata ualle115
     che fece ſcipion digloria reda
     quando anibal coſuoi diede leſpalle
Recaſti gia mille leon perpredà
     et che ſe foſſi ſtato alalta guerta
     de tuoi fratelli ancor par che ſicreda120
Caurebber uinti et figli dellaterra
     mettine giu et non tenuegna ſchifo
     doute cocito lafreddura ſerra
Non cifare ire aticio neatifo
     queſti puo dar diquel che qui ſibrama125
     pero tichina et non torcer logrifo
Ancor tipuo nelmondo render fama
     che uite et lunga uita ancor aſpecta
     ſenanzi tempo gratia aſe nol chiama
Coſi diſſel maeſtro equelli infretta130
     le man diſteſe e preſe ilducha xmio
     onde bercole ſenti gia grande ſtretta
Virgilio quando prender ſiſentio
     diſſe ame fatti qua ſi chio tiprenda
     poi fece ſi cun faſcio era egli et io135
Qual pare ariguardar lacariſenda
     ſottol chinato quando unnuuol uada
     ſoureſſa ſichella incontro penda
Tal parue anteo ame che ſtaua abada
     divederlo chinare et fu talora140
     chio aurei uoluto ire peraltra ſtrada
Malieuemente alfondo che divora
     lucifero congiuda cipuſoe
     neli chinato lifece dimora

[p. 76v modifica]

Et come albéro innaue ſiletoe


CANTO XXXII tracta detraditori diloro ſchiacta et diloro patria che ſono nel pozzo dinferno

SS
Io aueſſı lerime aſpre et chiocce

come ſiconuerrebbe altriſto buco
ſoural qual pontā tutte laltre rocce
Io premerei dimio concepto illuco
     piu pienamente ma perchio non labbo5
     non ſanza tema adicer miconduco
Che none impreſa dapiglare agabbo
     diſcriuer fondo atutto luniverſo
     ne alingua che chiami mamma et babbo
Maquelle donne aiutino ilmio uerſo10
     caiutaro amphione achiuder thebe
     ſi che dalfatto ildir nonſia diverſo
Oſoara tutte malcreata plebe
     che ſtai neluogo oue parlar e duro
     mei foſte ſtate qui pecore ozebe15
Come noi fumo giu nelpozzo obſcuro
     ſotto pic delgigante aſſai piu baſſı
     et io miraua ancora alalto muro
Dicere udimi guarda come paſſi
     uaſi che tu non calchi conlepiante20
     leteſte defratei miſeri laſſi
Perchio micolli et uidemi dauante
     et ſotto piedi unlago che pergielo
     auea diuetro et non dacqua ſebiante

[p. 77r modifica]

Non fece alcorſo ſuo ſigroſſo uelo25
     diterno ladanoia inoſterlicchi
     ne tanai la ſottol freddo cielo
Come quiui che ſe tambernicchi
     trifoſſe ſu caduto opietra pana
     non auria pur dalorlo fatto cricchi30
Et come agracidar ſiſta larana
     colmuſo fuor delacqua quando ſogna
     diſpigolar ſouente lauillana
Liuidi li ladoue appar tergogna
     eran lombre dolenti nelaghiaccia35
     mettendo identi innota decicogna
Ognuna ingiu tenea uolta lafaccia
     daboccha ilfreddo et daliochi ilcor triſto
     tralor teſtimonianza ſiprocaccia
Quando ebbi dintorno alquanto uiſto40
     uolſimi apiedi et uidi due ſiſtretti
     chel pel del capo auieno inſieme miſto
Ditemi uoi che ſi ſtringere ipetti
     diſſio chi ſiete et quei piegaro icolli uplo
     et poi chebber liuiſi ame eretti45
Liocchi lor cheran pria pur dentro molli
     gocciar giu perlelabbra elgielo ſtrinſe
     lelagrime traeſſe et riſerrolli
Conlegno legno [pranga mai non cinſe
     forte coſt ondei come due becchi50
     cozzaro inſieme tantira liuinſe
Et un cauea perduti ambo liorecchi
     perlafredura pur coluiſo ingiue
     diſſe perche cotanto innoi tiſpecchio ?

[p. 77v modifica]

Se uuo ſapper chiſon coteſti due55
     laualle onde biſenzo ſidichina
     del padre loro Alberto et dilor fue
Dun corpo uſciro et tutta lacaina
     potrai cercare et non trouerai ombra
     degna piu deſfer fitta ingelatina60
Non quelli acui fu rotto il petto et lombra
     coneſſo uncolpo perlaman dartu
     non focaccia nonqueſti che mingombras
Col capo ſi chio non ueggioltre piu
     et fu nomato ſaſſol maſcheroni65
     ſe toſco ſe benſai omai chifu
Et perche non mimetti inpiu ſermoni
     ſappie chifu ilcamiſcion depazzi
     et aſpetto carlin chemiſcagioni
Poſcia uidio mille uiſi cagnazzi70
     fatti perfreddo onde minuen riprezo
     et uerra ſempre degelati guazi
Et mentre candauamo inuer lomezo
     alqual ogni grauezza ſtrauna
     et io tremaua neleterno rezo75
Se uoler fu odeſtino o fortuna
     nonſo ma paſſegiando trale teſte
     forte percollil pie neluiſo aduna
Piangendo miſgrido perche mi peſte
     ſe tu nonuieni acreſcer lauendetta80
     dimonti aperti perche mimoleſte.
Etio maeſtro mio orqui maſpettta
     ſi chio eſcha dundubio percoſtui
     poi mifarai quantunque uorrai fretta

[p. 78r modifica]

Loduca ſtette et io diſſi acolui85
     che beſtemiaca duramente ancora
     qual ſetu che li rampogni altrui
Ortu chiſe cheuai perlantinora ?
     percotendo riſpuoſe altrui legote
     ſicheſe foſſi uiuo troppo fora90
Vivo ſonio et caro eſſer tipuote
     fumia riſpoſta ſedomandi fama
     chimetta ilnome tuo tralaltre note
Et egli adme delcontrario oio brama
     leuati quinci et nonmidar piu lagnando95
     chemal ſai laſingar perqueſta lama mbil
Allor lopreſi perlacoticagnani
     et diſſi elconuerra chetu tinomia 70
     oche capel quiſu non tirimagnato local
Ondegli ame perche tu midiſchiomien bacoli100
     ne tidiro chiſia nemoſterrolti
     ſemille fiate inſul capo mitomirli
Io avea gia icapelli inmano auolti ambao
     et tratti linauea piu duna ciocca sul cibod
     latrando lui conliocchi ingiu raccolti ind105
Quandunaltro grido cheai tubocca ?
     non tibaſta ſonar conlemaſcelle ?
     ſe tu non latri qual diauol titocca ?
O mai diſſio nonuo che piu fauelle coup
     maluagio traditor calatua onta110
     io portero dite uere nouelle
Vauia riſpuoſe et cio chetu uuo conta
     ma non tacer ſetu diquaentro eſchi
     diquel chebbe or coſi lalingua pronta

[p. 78v modifica]

Elpiange qui largento defranceſchi115
     io uidi potrai dir quel daduera
     ladoue ipeccatori ſtanno freſchi
Se foſſi dimandato altri chiuera
     tu ai dallato quel dibeccheria
     decui ſego fiorenza lagorgiera 120
Gianni deſoldanieri credo cheſia
     piu la conganellone e tribaldello
     capri faenza quando ſidormia
Noi eravam partiti gia daello
     chio uidi due giacciati inunabuca125
     si chelun capo alaltro era cappello
Et comel pan perfame ſimanduca
     coli ſoura lidenti alaltro poſe
     laouel ceruel ſagiugne conlanaca
Nonaltri menti tideo ſiroſe130
     letempie amenalippo perdiſdegno
     che quei faceual teſchio et laltre coſe
O tu che moſtri perſibeſtial ſegno
     hodio ſoura colui chetu timangi
     dimil perche diſſio pertal conuegno 135
Che ſetuai ragion dilui tipiangi
     ſappiendio chi voi ſiete et laſua pecca
     nelmondo ſu ancorio tenecangi
Se quella conchio parlo noliſecca


CANTO XXXIII Tracta dequelli che tradiro coloro che inloro tutto ſifidauay no et coloro cui aueano pmoſſı adignitade e ſtato e iſgrida cont piſani e cõtra genoeſe.

[p. 79r modifica]


LL
Aboccha ſileuo dalfiero paſto

quel peccator forbendola acapelli
delcapo chellauea direto guaſto
Poi comincio tu uuo chio rinouelli
     diſperato dolor chel cor mipreme5
     gia pur penſando pria chine fauelli
Ma ſele mie parole eller dien ſeme
     che fruttinfama altraditor chio rodo
     parlare et lagrimar uedrai inſeme
Io nonſo chituſe neperche modo10
     uenuto ſe quagiu ma fiorentino
     miſembri ueramente quando todo
Tu dei ſaper chi fui conte Vgolino.
     et queſti e larciueſcouo ruggieri
     ortidiro perchio liſon tal uicino15
Che perleffetto deſuo ma penſieri
     fidandomi dilui io foſſi preſo
     et poſcia morto dir none meſtieri
Pero quel chenonpuoi auer intelo
     cio ecome lamorte mia fu cruda20
     udirai et ſaprai ſe ma offeſo
Brieue pertugio dentro dallamuda
     laqual perme altitol delafame
     et che conuien ancor caltri ſichiuda
Mauea moſtrato perloſuo forame25
     piu liete gia quandio fecil mallogno
     che delfuturo miſquarciol uelame
Queſti pareua ame maeſtro et donno
     cacciando illupo et lupicini almonte
     perche et piſani ueder lucca nonponno 30

[p. 79v modifica]

Con cagne magre ſtudioſe et conte
     gualandi conſiſmondi et conlanfranchi
     ſauea meſſi dinanzi dallafronte
Impicciol corſo mipareno ſtanchi
     lopadre et figli et conlagute ſcane35
     miparea lor ueder fender lifianchi
Quando fu deſto innanzi ladimane
     pianger ſenti fralſonno imie figliuoli
     cheran comecho et dimandar delpane
Ben ſe crudel ſetu gia non tiduoli40
     penſando cio chel mio cuor ſanuntiaua
     et ſe non piangi diche pianger ſuoli ?
Gia eran delti et lora ſapreſſatta
     chelcibo ne ſolea eſſer adocto
     et perſuo ſogno ciaſcun dubitaua45
Et io ſenti chiauar luſcio diſocto
     alorribile torre ondio guardai
     neluiſo amie figlioli ſanza far motto
Io non piangea ſidentro inpetrai
     piangiuanelli et anſelmuccio mio50
     diſſrtu guardi ſipadre che ai ?
Percio non lagrimai ne riſpuolio
     tutto quel giorno nelanocte apreſſo
     fin chelaltro ſol nelmondo uſcio
Come unpoco diraggio ſefu meſſo 55
     nel doloroſo carcere et io ſcorſi
     perquattro uiſi ilmio aſpetto ſteſſo
Ambo lemani perdolor mimorſi
     et ei penſando chiolfeſſi peruogla
     dimanicar diſubito leuorſi 60

[p. 80r modifica]

Et diſſer padre aſſai tifia mendoglia
     ſe tu magni dinoi tu neueſtiſti
     queſte miſere cărni et tu leſpoglia
Quetami allor pernonfarli piu triſte
     lodi elaltro ſtemo tutti muti65
     ai dura terra perche non trapriſti
Poſcia che fumo alquarto diuenuti
     gaddo miſi gitto diſteſo apiedi
     et diſle padre mio che non maiuti
Quiui mori et come tu miuedi70
     uidio caſchar litre aduno aduno
     tral quinto di elſexto ondio midiedi
Gia cieco abrancalar ſopra ciaſcuno
     et due dilichiamai poi chefur morti
     poſcia piu chel dolor potel digiuno 75
Quandebbe detto cio conliochi torti
     ripreſe ilteſchio miſero coidenti
     cherane aloſſo come dun can forti
Ay piſa uettuperio dellegenti
     delbel paeſe ladouell ſuona80
     poi chiuicini adte punir ſon lenti
Muouaſi lacarrara et lagorgona
     et faccian ſiepe adarno inſulafoce
     ſi chelli anieghi inte ogni perſona
Che ſelconte V golino auea lauoce 85
     dauer tradita te delle caſtella
     non douei tu ifiglioli porre atalcroce
Innocenti facea leta nouella
     nouella thebe Vguiccione elbrigata
     et lialtri due chelcanto ſuſo appella 90

[p. 80v modifica]

Noi paſſamoltre laoue lagelata
     ruuidamente unaltra gente faſcia
     nonuolta ingia matutta riuerſata
Lopianto ſteſſo lipianger nonlaſcia
     elduol che truoua inſu liochi rintoppo95
     ſiuolue inentro afar creſcer lambaſcia
Che lelagrime prime fanno groppo
     et inſieme uiliere dicriſtallo
     riempion ſottol ciglio tuttol coppo
Et aduegna che ſicome duncallo100
     perla freddura ciaſcun ſentimento
     ceſſato aueſſe del mio uiſo ſtallo
Gia miparea ſentir alquanto uento
     perchio maeſtro mio queſto chi moue
     none quagiu ogni uapore ſpento ?105
Et egli ame auaccio ſarai doue
     dicio tiſara locchio lariſpoſta
     uegendo lacagion chel fiato pioue
Et unditriſti delafredda croſta
     grido anoi oanime crudeli110
     tanto che dato uelultima poſta
Leuatemi daluiſo iduri ueli
     ſi chio ſfoghil duol chel cor mimpregna
     unpoco prià chel pianto ſiragieli
Perchio allui ſeuuoi chi tiſouegna115
     dimmi chiſe et ſio nontidiſbrigo
     alfondo dellaghiaccia ir miconuegna
Riſpuoſe adunque iſon frate alberigo
     iſon quel dallefrutta delmalorto
     chequi riprendo dattero perficho 120

[p. 81r modifica]

Odiſſio lui orſe tu ancor morto
     et egli ame comel mio corpo ſtea
     nelmondo ſu nulla ſcientia porto
Cotal vantaggio aqueſta tholomea
     che fpeſſe uolte lanima cicade125
     innazi cantropos moſſa ledea
Et perche tu piu aoluntier mirade
     lenuetriate lagrime daluolto
     ſappie che toſto che lanima trade
Come fecio il corpo ſu letolto130
     daun demonio che poſcial gouerna
     mentre cheltempo ſuo tutto ſia uolto
Ellaruina in ſıfatta ciſterna
     er forſe pare ancor locorpo ſufo
     delombra chediqua dietro miucrna 135
Tul der ſaper ſetu uien pur mo giuſo
     egli e ſerbranchadoria et ſon piu anni
     poſcia paſſati chel fu firachiuſo
Io credo diſſio lui chetu minganni
     che branchadoria nomori unquanche140
     et mangia et bee et dorme et ueſte panni
Nelfoſſo ſu diſſel demale branche
     ladoue bolle latenace pece
     non era giunto ancora michelzanche
Chequeſti laſcio undiauolo infua uece 145
     nelcorpo ſuo et dun ſuo proximano
     cheltradimento iſieme collui fece
Ma diſtendi ogimai inqua lamano
     aprimi liocchi et io nonglilaperſi
     et corteſia fu lui eſſer uillano 150

[p. 81v modifica]

Ay genuoſi huomini diverſi
     dogni coſtume et pien dogni magagna
     perche nonſiete uoi delmondo ſperli
Che col peggior ſpirto diromagna
     trouai undeuoi untal che perſua opra155
     inanima incocito gia ſibagna
Et incorpo par uiuo ancor diſopra


CANTO XXXIIII et ultimo dela p̃ma cãtica didante alleghieri nelqual tracta dibelzebu principe delli dimoni et detradi tori diloro ſegnori. Et narra come uſcio de inferno:

VV
Exilla regis prodiunt inferni

uerſo dinoi pero dinanzi mira
diſſel maeſtro mio ſetul diſcerni
Come quando una groſſa nebbia ſpira
     oquando lemiſperio noſtro anodta 5
     par dilungi un molin caluento gira
Veder me parte untal dificio allocta
     poi perlouento miriſtrinſi retro
     aldaca mio che nongleraaltra grotta
Gia era et compaura ilmetto inmetro 10
     ladoue lombre tutteran coperte
     et traſparien come feſtuca inuetro
Altre ſono agiacer altre ſtanno erte
     quella colcapo et quella conlepiante
     altra comarco iluoſto apiedi inuerte 15
Quando noi fumo fatti tanto auante
     calmio maeſtro piacque dimoſtrarmi
     lacreatura chebbe ilbel ſembiante

[p. 82r modifica]

Dinanzi miſi tolſe et fe reſtarmi
     eccho dite dicendo et eccho illoco20
     dote conuien che difortezza tarmi
Comio diuienni allor gelato et fioco
     nol dimandar lector chi non loſcriuo
     pero cogni parlar ſarebbe poco
lo non mori et non rimaſi uiuo25
     penſa omai perte ſai fior dingegno
     qualio diuenni duno et daltro priuo
Lomperador deldoleroſo regno
     damezzol petto uſcia fuor delaghiaccia
     et piu conungigante io mi conuegno30
Che giganti nonfan conleſue braccia
     wedi omai quanteſſer dee queltutto
     cacoſi fatta parte ſicomfaccia
Selfu ſibel comello e fatto brutto
     et contral ſuo fattore alzo lecigla35
     bendee dallui procedere ogni luttto
Oquanto parue ame gran marauigla
     quảndo uiditre facce allaſua teſta
     luna dinanzi et quel era uermigla
Laltreran due che ſagiugnieno aqueſta 40
     ſoureſſo mezo daciaſcuna ſpalla
     et ſe giugneno alluogo delacreſta
Et ladextra parea tra bianca et gialla
     laſiniſtra aceder era talquali
     uegnon dila ondel nilo ſaualla 45
Sotto ciaſcuna uſciuan due grandali
     quanto ſiconuenia atanto uccello
     uele dimare nonuidio cotali

[p. 82v modifica]

Nonauean penne ma diuiſpiſtrello
     era lor modo et quelle ſuo laņzzaua50
     ſi che treuenti ſimoucan daello
Quindi cocito tutto ſagellata
     conſei occhi piangea et pertrementi
     gocciaal pianto et ſanguinoſa baua
Daogni bocca dirompea coidenti55
     unpeccatore aguiſa dimaciulla
     ſi che tre nefacea coſi dolenti
Aquel dinanzi ilmorder era nulla
     uerſolgraffiar che taluolta la ſchiena
     rimanea delle pelle tutta brulla60
Quellanima laſſa camaggior pena
     diſſel maeſtro e giuda ſcariotto
     chelcapo adentro et fuor legambe mena
Deglialtri due canno ilcapo diſotto
     quel chepende dalnero ceffo e bruto65
     tiedi come ſitorce et nonfa motto
Laltro e caſſio che par ſimembruto
     malanocte riſorgie et ora mai
     e dapartir chetutto auen ueduto
Comallui piacque ilcollo liauinghiai 70
     et elpreſe ditempo et luogo et poſte
     et quando lali furo aperte aſſai
Apiglioſe alle uellute coſte
     diuello inuello gia diſceſe poſcia
     tralfolto pelo et legelate croſte75
Quando noi fumo ladoue lacoſcia
     livolge apunto inſolgroſſo delanche
     loduca comfatica et conangoſcia

[p. 83r modifica]

Volſe lateſta ouelli auta lezanche
     et agrappoſſı come buom che ſale80
     ſi che inimferno io credea tornar anche per
Attienti ben che percotali ſcale
     diſſel maeſtro anſãdo come buom laſſo
     conuienſi dipartir datanto male
Poi uſci fuori perloforo dunſaſſo85
     et puoſe me inſu lorlo aſſedere
     appreſſo porſe ame laccorto paſſo
Io leuai gliocchi et credetti uedere
     lucifero comio lauea laſciato
     et uidili legambe inſu tenere90
Et ſio diuenni allora trauaglato
     lagente groſſa ilpenſi che nonuede
     quale quel punto chio auea paſſato
Leuati ſu diſſel maeſtro inpiede
     lauia e lunga elcammin e maluagio95
     et gia illole amezza terza riedenis
Nonera caminata dipalagio
     laue erauam ma natural burella
     cauea malſuolo et dilume diſagio
Prima chi delabiſſo midiuella100
     maeſtro mio diſſio quando fu dritto
     atrarmi derro unpoco mifauella
Oue laghiaccia et queſti come fitto
     ſi ſotto ſopra et come inſipocora
     daſera amane afatto ilſol tragitto105
Et egli ame tu imagini ancora
     deſſer dila dalcentro ouio mipreſi
     alpel deluermo reo chelmondo fora

[p. 83v modifica]

Dila foſti cotanto quanto ſceſi
     quandio miuolſi tu paſſaſtil punto110
     alqual ſitragon dogni parte ipeſi
Et ſe orſotto lemiſpirio giunto
     che oppoſito aquel che lagran ſecca
     couerchia e ſottol cui colmo conſumpto
Fu lubuom che nacque e uiſſe ſanza pecca115
     ti ai i piedi inſu picciola ſpera
     chelaltra faccia fa delagiudecca
Quie daman quando dila e ſera
     et queſti chennefa ſcala colpelo
     fitto e ancora ſicome primera120
Daqueſta parte cadde giu dalcielo
     et laterra chepria diqua ſiſporſe
     perpaura dilui fe delmar telo
Et uenne alemiſpirio noſtro et forſe
     perfuggir lui laſcio qui luogo uoto 125
     quella capar diqua et ſu ricorſe
Luogo e lagiu dabelzebu rimoto
     tanto quanto latomba ſidiſtende
     chenonperviſta maperſuono e noto
Dan ruſcelletto che quivi deſcende130
     perlabocca dunſaſſo chegli aroſo
     colcorſo chegli auolge et poco pende
Loduca et io perquel camino aſcoſo
     intramo aritornar nelchiaro mondo
     et ſanza cura auer dalcun ripoſo135
Salimmo ſu elprimo et io ſecondo
     tanto chio uidi delle coſe belle
     che portal ciel perun pertugio tondo
Et quindi uſcimo areueder leſtelle

  1. ri, aggiunta a penna.
  2. e + nota tironiana aggiunta a penna.
  3. a aggiunta a penna per passai
  4. corretto a penna scrivendo una lettera e al di sopra della a per tremesse
  5. con ˜ aggiunto a penna sopra la lettera g per grauezza
  6. corretto a penna modificando la lettera i in e per perde’
  7. corretto a penna modificando la lettera i in e per che
  8. ch, aggiunta a penna
  9. e, aggiunta a penna
  10. o aggiunta a penna in apice per lo
  11. ĩ soprastante aggiunta a penna
  12. corretto a penna modificando la lettera e in o per eurialo
  13. i aggiunto a penna
  14. co, aggiunto a penna
  15. i aggiunto a penna
  16. co aggiunto a penna
  17. piange a penna
  18. ſi aggiunto a penna
  19. elſacho a penna
  20. ſür
  21. p aggiunto a penna sopra la d
  22. tornaua aggiunto a penna
  23. g aggiunto a penna
  24. ri aggiunto a penna
  25. ſta aggiunto a penna
  26. Vna aggiunto a penna
  27. cha aggiunto a penna
  28. torre a penna
  29. qui
  30. gia a penna
  31. dineue a penna
  32. contrario
  33. alfine
  34. adaltra force a penna
  35. humano
  36. n