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CANTO XVIIII. oue ſgrida contra liſimoniachi inperſona di Simone mago et dichilſeguiſce limoniando. Et tracta delle pene cheſi coſegue della ſimonia inperſona dipapa nicola deliorſini et e laterza bolgia:
che lecoſe didio che dibontate
deggono eſſere ſpoſe uoi rapaci
Peroro et perargento auolterate
orcontien che peruoi ſuoni latromba5
pero che nellaterza boglia ſtate
Gia erauamo alla ſeguente tomba
montati dello ſcoglo inquella parte
capunto ſopramezzol foſſo piomba
O ſumma ſapientia quanta e larte10
che moltincielo interra et nel malmōdo
Equanta iuſta tua uirtu comparte
Io uidi perlecoſte et perlofondo
piena lapietra liuida difori
dun largo tutti et ciaſcuno era tondo15
Non mi parean menampi ne maiori
che quei che ſon nelmio bel ſan giouāni
fatti perluogo debattezatori
Lun deliquali ancor none multanni
ruppio perun che dentro uanegeaua20
et queſto ſia ſuggel cogni huomo ſgāni
Fuor delabocca aciaſcun ſoperchiaua
dun peccator lipiedi et delegambe
fin algroſſo elaltro dentro ſtaua