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indice delle materie 379


Interpretare un detto in senso non inteso da colui che ’l dice, è cosa graziosa, 136, 137.

Interpretazioni giocose, 147.

Intertenersi con chi debba il Corlegiano, 105.

Inventioni mollte degli uomini per muovere il riso, 120.

Invisibili cose veramente sono, 303.

Ipocriti esagitati, 185, 186. — Loro costumi descritti, ivi.

Ira aiuta la fortezia, 255.

Ironie facete, proprie de’ grandi, 143. — Loro doppio uso, ivi.

Isabella d’Aragona, duchessa, sorella del re Ferrando di Napoli, lodata, 201.

Isabella marchesa di Mantova, lodata, 201.

Isabella duchessa d’Urbino, lodata copertamente, 243. (Vedi Gonzaga Elisabetlta.)

Isabella regina di Napoli, lodata, 201. — Suoi infortuni accennati, ivi.

Isabella regina di Spagna, esaltata con somme laudi, 19i), 200, 217. Godeva delle burle fattele, 152. (Vedi Ruota.)

Isola Ferma, chi ad essa dovrebbe mandarsi, 220.

Istrione antico, perchè volesse sempre in iscena comparire il primo, 83.

Istrumenti musicali da fiato, poco convenienti al Cortegiano, 87, — E meno alla Donna di Palazzo, 176.

Italia avea anticamente il suo abito proprio, 100. — Suo frequente commercio con Francia e Spagna, 112, — Per qual cagion rovinata, 268. — Re d’Italia chi si poteva chiamare, 271.

Italiani in che più vagliano, 31 — Posposero un tempo l’armi alle lettere, 58. — Si confanno più cogli Spagnuoli, 112. — Malamente imitano i Francesi, ivi.

Italiano nome per quai cagioni ridotto in obbrobrio, 244.

Invidia, si fugge colla mediocrità, 116.

J

Jeronimo, e non Girolamo, vuol che si scriva l’Autore, 42.

Jeronimo (San) celebra molte sante e maravigliose donne, 185

Josquin di Pris, musico eccellente, 110. (Vedi Mottetto.)

Jurisconsulti avari, 211. — Non litigano, 139.

Juvenale (Latino), sua facezia, 148.

L

Lamenti increscevoli in amore, 232.

Latina lingua si variò in diversi tempi, 44.

Latine cose del Petrarca, non sono molto stimate in paragone delle toscane, 218.

Latini, da chi apprendessero le lettere, 194.

Laude, come possa acquistarsi dal Cortegiano, 80.

Lavinello. (Vedi Eremita.)

Laura del Petrarca, di quanto bene fosse cagione, 218.

Laurea. (Vedi Giulio Cesare.)

Legge ingiusta fatta dagli uomini, 159.

Leggi, perchè castighino i delinquenti, 250. — A qual fine debbano indirizzarsi, 203. — Quando sarebbon volentieri obedite, 268.

Leggere i fatti degli antichi celebri capitani e imperadori, quanto giovi, 52.

Leggiadria delle donne, 225.

Legno cui volger del tempo impietrisce, 313, 314.

Leona, meretrice ateniese, suo mirabil silenzio, come onorato dagli Ateniesi, 189.

Leona di bronzo senza lingua, cosa significasse in Atene, 189.

Leonardo da Vinci, pittore, lodato, 50, 115.

Leonico (M. Niccolò) sua gentil riprensione, 142.

Lettere, lodate, 56 e seg. — Se sieno più eccellenti che l’armi, 57.

Letto, ec., 132. — Scherzo sopra questa parola pel suo doppio significato. (Vedi Grammatico.)