tra regina d’Ongaria, tanto eccellente signora quanto voi sapete,
è bastante di far paragone allo invitto e glorioso re
Mattia Corvino, suo marito. Medesimamente la duchessa
Isabella d’Aragona, degna sorella del re Ferrando di Napoli;
la quale, come oro nel foco, così nelle procelle di fortuna ha
mostrata la virtù e ’l valor suo. Se nella Lombardia verrete,
v’occorrerà la signora Isabella marchesa di Mantua; alle eccellentissime
virtù della quale ingiuria si faria parlando così
sobriamente, come saria forza in questo loco a chi pur volesse
parlarne. Pesami ancora che tutti non abbiate conosciuta
la duchessa Beatrice di Milano sua sorella, per non
aver mai più a maravigliarvi di ingegno di donna. E la duchessa
Eleonora d’Aragona, duchessa di Ferrara, e madre
dell’una e l’altra di queste due signore ch’io v’ho nominate,
fu tale, che le eccellentissime sue virtù faceano buon testimonio
a tutto ’l mondo, che essa non solamente era degna
figliola di Re, ma che meritava esser regina di molto
maggior stato che non aveano posseduto tutti i suoi antecessori.
E, per dirvi d’un’altra, quanti uomini, conoscete voi
al mondo, che avessero tolerato gli acerbi colpi della fortuna
così moderatamente, come ha fatto la regina Isabella di Napoli?
la quale, dopo la perdita del regno, lo esilio e morte
del re Federico suo marito, e duo figlioli, e la prigionia del
Duca di Calabria suo primogenito, pur ancor si dimostra
esser regina, e di tal modo sopporta i calamitosi incommodi
della misera povertà, che ad ognuno fa fede che,
ancor che ella abbia mutato fortuna, non ha mutato condizione.
Lascio di nominar infinite altre signore, ed ancor
donne di basso grado; come molte Pisane, che alla difesa
della lor patria contra Fiorentini hanno mostrato quell’ardire
generoso, senza timore alcuno di morte, che mostrar
potessero i più invitti animi che mai fossero al
mondo; onde da molti nobili poeti sono state alcune di lor
celebrate. Potrei dirvi d’alcune eccellentissime in lettere,
in musica, in pittura, in scultura; ma non voglio andarmi
più rivolgendo tra questi esempii, che a voi tutti sono notissimi.
Basta che, se nell’animo vostro pensate alle donne che
voi stessi conoscete, non vi fia difficile comprendere che