in tutta questa nostra vita, la quale senza esse saria rustica
e priva d’ogni dolcezza, e più aspera che quella dell’alpestre
fiere? Chi non sa che le donne sole levano de’ nostri
cori tutti li vili e bassi pensieri, gli affanni, le miserie, e
quelle torbide tristezze che così spesso loro sono compagne?
E se vorremo ben considerar il vero, conosceremo ancora,
che, circa la cognizion delle cose grandi, non desviano
gli ingegni, anzi gli svegliano; ed alla guerra fanno gli uomini
senza paura ed arditi sopra modo. E certo impossibil è
che nel cuor d’uomo, nel qual sia entrato una volta fiamma
d’amore, regni mai più viltà; perchè chi ama desidera sempre
farsi amabile più che può, e teme sempre non gli intervenga
qualche vergogna che lo possa far estimar poco da chi
esso desidera esser estimato assai; nè cura d’andare mille
volte il giorno alla morte, per mostrar d’esser degno di quell’amore:
però chi potesse far un esercito d’innamorati, li
quali combattessero in presenza delle donne da loro amate,
vinceria tutto ’l mondo, salvo se contra questo in opposito
non fosse un altro esercito medesimamente innamorato. E
crediate di certo, che l’aver contrastato Troja dieci anni a
tutta Grecia, non procedette d’altro che d’alcuni innamorati,
li quali, quando erano per uscir a combattere, s’armavano
in presenza delle lor donne, e spesso esse medesime gli ajutavano,
e nel partir diceano lor qualche parola che gl’infiammava,
e gli facea più che uomini; poi nel combattere sapeano
esser dalle lor donne mirati dalle mura e dalle torri;
onde loro parea che ogni ardir che mostravano, ogni prova
che faceano, da esse riportasse laude: il che loro era il maggior
premio che aver potessero al mondo. Sono molti che
estimano, la vittoria dei re di Spagna Ferrando ed Isabella
contra il re di Granata esser proceduta gran parte dalle donne;
chè il più delle volte quando usciva l’esercito di Spagna
per affrontar gl’inimici, usciva ancora la regina Isabella con
tutte le sue damigelle, e quivi si ritrovavano molti nobili cavalieri
innamorati; li quali fin che giungeano al loco di veder
gl'inimici, sempre andavano parlando con le lor donne poi,
pigliando licenza ciascun dalla sua, in presenza loro andavano
ad incontrar gl’inimici con quell’animo feroce che