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libro terzo. 225


verse maniere di bellezze, così si trovano ancora diversi desiderii d’uomini; e però intervien che molti, vedendo una donna di quella bellezza grave, che andando, stando, motteggiando, scherzando, e facendo ciò che si voglia, tempera sempre talmente tutti i modi suoi, che induce una certa riverenza a chi la mira, si spaventano, nè osano servirle; e più presto, tratti dalla speranza, amano quelle vaghe e lusinghevoli, tanto delicate e tenere, che nelle parole, negli atti e nel mirar mostrano una certa passion languidetta, che promette poter facilmente incorrere e convertirsi in amore. Alcuni, per esser sicuri dagl’inganni, amano certe altre tanto libere e degli occhi e delle parole e dei movimenti, che fan ciò che prima lor viene in animo, con una certa semplicità che non nasconde i pensier suoi. Non mancano ancor molti altri animi generosi, i quali, parendo loro che la virtù consista circa la difficoltà25, e che troppo dolce vittoria sia il vincer quello che ad altri pare inespugnabile, si voltano facilmente ad amar le bellezze di quelle donne, che negli occhi, nelle parole e nei modi mostrano più austera severità che l’altre, per far testimonio che ’l valor loro può sforzare un animo ostinato, e indur ad amar ancor le voglie ritrose e rubelle d’amore. Però questi tanto confidenti di sè stessi, perchè si tengono securi di non lasciarsi ingannare, amano ancor volentieri certe donne, che con sagacità ed arte pare che nella bellezza coprano mille astuzie; o veramente alcun’altre, che hanno congiunta con la bellezza una maniera sdegnosetta di poche parole, pochi risi, con modo quasi d’apprezzar poco qualunque le miri o le serva. Trovansi poi certi altri, che non degnano amar se non donne che nell’aspetto, nel parlare, ed in tutti i movimenti suoi, portino tutta la leggiadria, tutti i gentil costumi, tutto ’l sapere e tutte le grazie unitamente cumulate, come un sol fior composto di tutte le eccellenze del mondo. Sicchè, se la mia Donna di Palazzo averà carestia di quegli amori mossi da mala speranza, non per questo restarà senza amante; perchè non le mancheran quei che saranno mossi e dai meriti di lei, e dalla confidenza del valor di sè stessi, per lo quale si conosceran degni d’essere da lei amati. —