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varianti. 313


cosa sia generazione di un’altra, onde procede il nascimento ed incremento di tante erbe, piante, arbori, e di tanti varii animali in terra ed in mare, e ancor la destruzione di essi.

Queste medesime varietà veggiamo nel piccol mondo che è l’uomo; chè tra tanto numero d’uomini, li quali tutti sono di una medesima forma, non si possano trovare due, che totalmente siano tra sé simili nè di volto nè di voce, e molto manco di animo. In noi è ancora il continovo successo della notte al giorno, se non altrimenti, almen negli pensieri; benché nello spazio del nostro corso spesso le notti lunghissime e tenebrose senza lume di stella alcuno proviamo, e molto più torbidi e nubilosi giorni che sereni. Così in noi avemo tutte le varietadi delle stagioni dell’anno: chè nella tenera età puerile veggiamo quasi fiorire una lieta primavera, piena di fiori e di speranza, debole però e bisognosa di soccorso altrui, e spesso fallace; sentimo poi lo ardente fervore estivo della gioventù, la quale già gagliarda ci mostra frutti, ma non maturi, e le tenere raccolte in erba; appresso succede lo intepidito autunno della quieta virilità, il quale di noi porge quegli più mézzi frutti, che in vita nostra sperare si possino; vien poi il nivoso inverno della gelida vecchiezza, il quale in tutto di forza e vigore, e di quegli beni che tanto al mondo si desiderano, ci spoglia, non meno che si faccia Corea ed Ostro le conquassate e nude cime degli alberi nel più eminente giogo dell’Apennino. Ma oltre a queste ordinarie e note varietà, che la natura per suo consueto corso produce, veggiamo li siti de’ paesi per lunghezza di tempo mutarsi, e pigliare nuove forme; onde lo Egitto, che già fu mare, ora è terra fertilissima; Sicilia, già congiunta con Italia, ora è dal mare divisa; medesimamente Cipro con Soria, Euboea con Beozia; e mollti lochi che già furono insule, or sono terra continente; e molti fiumi, che ’l suo antico corso hanno mutato. Non veggiamo noi il ghiaccio per ispazio di tempo divenire cristallo? e negli altissimi monti spesso trovarsi granchi e conche marine già sassificate; la qual cosa è assai fermo argomento, in quella parte essere altre volte stato il mare? Che direm noi, che mi raccorda aver veduto un legno, una parte del quale era pietra, e dove l’uno con