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sopra tutto per l’ambizione divien tenebrosa: chè ognun volentier si mostra in quello che si persuade di sapere, o vera o falsa che sia quella persuasione. Però il governarsi bene in questo, parmi che consista in una certa prudenza e giudicio di elezione, e conoscere il più e ’l meno che nelle cose si accresce e scema per operarle opportunamente o fuor di stagione. E benchè il Cortegian sia di così buon giudicio che possa discernere queste differenze, non è però che più facile non gli sia conseguir quello che cerca essendogli aperto il pensiero con qualche precetto, e mostratogli le vie e quasi i lochi dove fondar si debba, che se solamente attendesse al generale.

VII. Avendo adunque il Conte jersera con tanta copia e bel modo ragionato della Cortegiania, in me veramente ha mosso non poco timor e dubio di non poter così ben satisfare a questa nobil audienza in quello che a me tocca a dire, come esso ha fatto in quello che a lui toccava. Pur per farmi partecipe più ch’io posso della sua laude, ed esser sicuro di non errare almen in questa parte, non gli contradirò in cosa alcuna. Onde, consentendo con le opinioni sue, ed, oltre al resto, circa la nobilità del Cortegiano, e lo ingegno, e la disposizion del corpo e grazia dell’aspetto, dico, che per acquistar laude meritamente e buona estimazione appresso ognuno, e grazia da quei signori ai quali serve, parmi necessario che e’ sappia componere tutta la vita sua e valersi delle sue buone qualità universalmente nella conversazion di tutti gli uomini senza acquistarne invidia: il che quanto in sè difficil sia, considerar si può dalla rarità di quelli che a tal termine giunger si veggono; perchè in vero tutti da natura siamo pronti più a biasimar gli errori, che a laudar le cose ben fatte, e par che per una certa innata malignità molti, ancor che chiaramente conoscano il bene, si sforzino con ogni studio ed industria di trovarci dentro o errore, o almen similitudine d’errore. Però è necessario, che ’l nostro Cortegiano in ogni sua operazion sia cauto, e ciò che dice o fa sempre accompagni con prudenza; e non solamente ponga cura d’aver in sè parti e condizioni eccellenti, ma il tenor della vita sua ordini con tal disposizione, che ’l tutto corrisponda a queste parti, e si