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libro terzo. 203


purchè gli uomini fossero continenti e non consentissero alla lascivia delle donne, esse da sè a sè e senza altro ajuto già non porian generare. Ma se volete dir il vero, voi ancor conoscete che noi di nostra autorità ci avemo vendicato una licenza, per la quale volemo che i medesimi peccati in noi siano leggerissimi, e talor meritino laude, e nelle donne non possano a bastanza essere castigati se non con una vituperosa morte, o almen perpetua infamia. Però, poichè questa opinion è invalsa, parmi che conveniente cosa sia castigar ancor acerbamente quelli che con bugie danno infamia alle donne; ed estimo ch’ogni nobil cavaliero sia obligato a difender sempre con l’arme, dove bisogna, la verità, e massimamente quando conosce qualche donna esser falsamente calunniata di poca onestà.

XXXIX. Ed io, rispose ridendo il signor Gasparo, non solamente affermo esser debito d’ogni nobil cavaliero quello che voi dite, ma estimo gran cortesia e gentilezza coprir qualche errore, ove per disgrazia, o troppo amore, una donna sia incorsa; e così veder potete ch’io tengo più la parte delle donne, dove la ragion me lo comporta, che non fate voi. Non nego già che gli uomini non si abbiano preso un poco di libertà; e questo perchè sanno, che per la opinion universale ad essi la vita dissoluta non porta così infamia come alle donne; le quali, per la imbecillità del sesso, sono molto più inclinate agli appetiti che gli uomini, e se talor si astengono dal satisfare ai suoi desiderii, lo fanno per vergogna, non perchè la volontà non sia loro prontissima: e però gli uomini hanno posto loro il timor d’infamia per un freno che le tenga quasi per forza in questa virtù, senza la quale, per dir il vero, sariano poco d’apprezzare; perchè il mondo non ha utilità dalle donne, se non per lo generare dei figlioli. Ma ciò non intervien degli uomini, i quali governano le città, gli eserciti, e fanno tante altre cose d’importanza: il che, poi che voi volete così, non voglio disputar come sapessero far le donne; basta che non lo fanno: e quando è occorso agli uomini far paragon della continenza, così hanno superato le donne in questa virtù come ancora nell’altre, benchè voi non lo consentiate. Ed io circa questo non voglio recitarvi tante istorie