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33; XVIII, 57; XIX, 58. Ucciso da Galealto, XX, 76, 77.
Grifone, II, 158. Suo valore in battaglia, X, 9; XVII, 50; XIX, 17. Ucciso da Tristano, 50.
Gundero, II, 77.
I
Ideo, II, 150. Araldo di Clodasso, VIII, 34.
Ilba, generale di Teodorico, II, 177; XIX, 112.
Ivano, II, 87.
L
Lago, signore dell’Orcadi, cerca di pacificare Lancilotto ed Arturo, I, 60, 61 e seg. Ragiona della guerra con questo, II, 7, 13. E parla in consiglio, 24 e seg. Sue genti, 105. Guida il sinistro corno dell’esercito, in luogo di Gaveno ferito, IV, 52; V, 2. Soccorre Eretto suo figlio, 48 e seg. Suo valore, 57 e seg. Soccorso da Boorte, 82. Pugna, 96. Ritorna ai suoi, 107, 108. Sue parole a Boorte, VII, 44, 47. Contro Segurano, 96. Propone Tristano per combattere contro Segurano, X, 23, 41. Propone una tregua per sotterrare i morti, XI, 3 e seg. Suo discorso in consiglio per la pace chiesta da Clodasso, 41 e seg. Suo valore, XII, 60. Lasciato esposto ai nemici dai Britanni che fuggono, 65. Consiglia di pacificare Arturo e Lancilotto, XIV, 12 e seg. Desto da Arturo, XV, 8. Soccorre i suoi contro Verralto, XVII, 3. Parla ad Arturo ferito, 6 e seg. Rinnova la pugna, 15, 23. Consiglia Galealto d’ottenere l’armi di Lancilotto, onde impaurire i nemici, 100, 107. Si oppone a Segurano, XIX, 33 e seg. Ordina la battaglia, XXII, 24. Risponde a Lancilotto che proponeva serbare il digiuno fino a che fosse, vendicato Galealto ucciso da Segurano, 30. Ricorda il valore della sua giovanezza, XXIV, 23. Suoi consigli ad Erello per ben guidare il cavallo nella corsa, 87 e seg. Ha in dono da Lancilotto una tazza, 121, 122, 123.
Lambego, ajo di Lancilotto, II, 135. Cerca di pacificarlo con Arturo, XIV, 35. Suo discorso a Lancilotto, 67 e seg.
Lancilotto, odiato da Gaveno, I, 2. Suee seg. Resiste alle preghiere di Lambego, 80 e seg. E alle parole di Boorte, 91. Manda Galealto a sapere di Boorte ferito, XVII, 83. Concede a Galealto di pugnare per Arturo, XIX, 124 e seg. Lo veste delle sue armi, XX, 4 e seg. Suo dolore per la morte di esso, XXI, 7 e seg., 22 e seg. Riceve da Viviana nuove armi, incantate da Merlino, 32 e seg. Suoi illustri discendenti scolpiti nello scudo di Merlino, 54 alfine. Parla amichevolmente ad Arturo, XXII, 4 e seg., 21. Serba il digiuno per la morte dell’amico, 28, 35. Suo valore. 52. Dona una spada a Gallinante figlio di Girone, 57 e seg. Fa strage de’ nemici, 70 e seg. Uccide Dinadano, 86 alla 95. Ed altri cospicui, 103 e seg. E Brunoro, 115 e seg. E Palamede e Brunadasso, XXIII, 14 e seg. E Clodino ed altri, 78 e seg., alla 103. E Segurano, 114, al fine. Onorato dal re e dagli altri capitani, XXIV, 1 e seg. Abbraccia Gaveno, 20, Gli apparisce in sogno Galealto, 42 e seg. Invita l’esercito ai giuochi funebri, 50 e seg. Porge i doni ai vincitori, 107 e seg. Ed una tazza al re Lago, 121 e seg. Premia i lottatori, 139. E i vincitori del cesto, 156. Della giostra, 167. Della corsa, 180. Del disco, 192. Dà ad Arturo il premio senza ch’egli si provi, 206. Suo dolore per Galealto, XXV, 2. Concede al re Vagorre i corpi di Clodino e di Segurano, 42 e seg.
Landone, II, 94. Contende nel corso, XXIV, 172.
Lico e Driante, VII, 57.
Lionello, II, 118. Nipote del re Bano, III, 4. Contro Segurano, XII, 76 e seg. Suo valore, 102. Sue prodezze coll’arco, XIII, 54. Sue parole ad Arturo, 58, 59 e seg. Saetta parecchi altri d’Avarco, 63 e seg. Pugna a cavallo e fa strage de’ nemici, 66 e seg. Assale notturno il campo nemico, XV, 60, 62, 68, 82. Pugna pel corpo del re Caradosso, XVIII, 36 e seg. Soccorre la schiera di Gaveno, 58. Allontana co’ dardi gli assalitori del campo, XIX, 59 e seg., 73 e seg., 89. Sua prova dell’arco, XXIV, 201 .
Lodaganta, sorella di Ginevra, promessa da Arturo in isposa a Lancilotto, XIV, 28.
Lotaro, capo degli Alamanni, II, 125.