Nuovo vocabolario siciliano-italiano/PR

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[p. 753 modifica] Pracari. V. placari.

Pracintinu. V. piacintinu.

Praciri. Idiotismo per piaciri.

Pradella. s. f. Arnese di legname, sul qual si siede, o sedendo vi si tengono i piedi: predella. || Scaglione di legno a piè degli altari, sopra il quale salisce il sacerdote: predella. || Il grado più alto dei basamenti di alcuni fabbricati o pure macchine di legname: predella.

Pradilletta. dim. di predella: predellina.

Praga. V. praja.

Pragagghianu. s. m. Sorta di pesce simile al parago.

Praja. s. f. Lido che scende dolcemente nel mare: piaggia. || Per adunanza di amici, conversazione: brigata. || praja praja, lungo la piaggia: piaggia piaggia. || vulirinni di la praja, dicesi di chi è accorto, e sa il conto suo: saper dove il diavolo tien la coda. || sbattiri la praja, aviri praja, aver fame. || è sicura la praja? fig. vale, è sicuro intorno? (Lat. plaga). || Prov. la praja scannaliata è menza armata: chi è avvisato è armato.

Prammàtica. s. f. Rescritto del despota, che ha forza di legge: prammàtica. || parrari ’m prammatica, in modo oscuro: parlar gergone.

Prancia. V. pianca (Pasq.).

Pràncidi. add. Limpido, chiaro, si dice dell’acqua.

Prànciri. (Pasq.) v. intr. Versar fuori per la bocca come i vasi quando son pieni: traboccare. (Forse da piangere?). [p. 754 modifica]

Praneta. s. f. V. pianeta.

Prantaletti. V. ghetti.

Prantali. V. viddanu. || V. burzacchini. || Calzamento di tela, panno o altro della parte inferiore della gamba sopra la scarpa: ghetta.

Prantari. V. burzacchini.

Prantimi. V. piantimi.

Pranzari. v. intr. Desinare, ma dà idea di maggior lautezza: pranzare. || pranzarisi ’na cosa, per ischerzo pigliarsela, rubarla. || Prov. cu’ china havi la panza, a tavula nun pranza: chi non mangia adesso, ha mangiato di fresco. P. pass. pranzatu: pranzato.

Pranzettu. dim. di pranzu: pranzetto.

Pranziceddu. dim. e vilif. di pranzu; povero pranzo.

Pranzu. s. m. Lauto desinare: pranzo. || essiricci pranzu, comunemente quando in una cosa si fa straordinario convito: averci pranzo.

Prassi. s. f. Consuetudine, uso: costumanza. (Gr. πραξις).

Pratarìa. s. f. Campagna di prati: prateria.

Pratensi. add. Di prato, che alligna nei prati: pratense.

Prateria. V. prataria.

Praticeddu. dim. di pratu: pratello, praticello, pratellino.

Prattiari. V. piattiari.

Pràttica. s. f. Facilità di fare checchessia, acquistata dall’esercizio: pràtica. || Amicizia, il praticare: pratica. || Maneggio, negozio: pràtica. || T. mar. La permissione che si dà a coloro che giungono da paesi sospetti di peste, di aver commercio libero fra gli abitanti: pratica. || Maneggio segreto: pratica. || Amor disonesto, e la persona così amata: pratica. || Usanza, consuetudine: pratica. || mettiri ’m prattica, praticare: porre o metter in pratica. || pigghiari prattica, quando i bastimenti arrivano e piglian il permesso di comunicare cogli abitanti. || dari o nigari prattica, ammettere o non ammetter i bastimenti a comunicar cogli abitanti: dare o negar pratica. || mala prattica, concubinato: praticaccia. || assistiri a la prattica, attender ad acquistar la pratica d’una scienza ecc.: far le pratiche, o far la pratica o far pratica. || la prattica fa l’amuri, massima nota. || la prattica fa divintari l’omu mattu, gli fa perdere il cervello. || prattica fa maistru: la pratica val più della grammatica. || la mala prattica è comu la pesti: la mala compagnia fa cattivo sangue.

Pratticabbili. add. Da esser praticato: praticabile. || Detto di persona, piacevole, manieroso: trattabile.

Pratticabbilmenti. avv. In modo praticabile: praticabilmente.

Pratticamenti. avv. Con buona pratica, in atto pratico: praticamente.

Pratticanti. add. Che pratica: praticante.

Pratticari. v. a. Metter in pratica: praticare. || Aver commercio, conversare: praticare. || cu ccu’ prattichi ti rassumigghiu ovvero dimmi unni prattichi ti dirò cu’ si: dimmi chi tu pratichi e ti dirò chi sei. P. pass. pratticatu: praticato.

Prattichedda. dim. di prattica: praticuzza: pratichetta.

Prattichizza. s. f. Facilità in fare checchessia acquistata dal molto operare: pratichezza.

Pràtticu. add. Che ha pratica: pràtico. || Quel giovane scolare, che usa negli spedali l’esercizio della medicina, sotto la direzione del maestro: praticante. || Operativo, ed è opposto, a speculativo: pratico. || pratticu di un paisi, d’una cosa ecc.: pratico d’un paese ecc. in questo caso dice Tomm. il pl. fa pratichi. Sup. pratichissimu: pratichissimo.

Pratticuliddu. dim. di pratticu: alquanto pratico.

Pratticuna. accr. di prattica: praticona.

Pratticunazzu. pegg. di pratticuni: praticonaccio.

Pratticuni. accr. di pratticu: praticone.

Prattidduzzu. dim. di piattu: piattellino.

Prattina. V. orubbeddu.

Prattu. Idiotismo per piattu.

Pratu. s. m. Campo non lavorato, che serve per produrre erbe da pascolare: prato.

Pravu. add. Maligno: pravo.

Prazzamaru. V. parzamaru.

Prazziali. add. Aggradevole, apprezzabile: pregevole.

Prè. s. m. Voce adoperata da’ soldati per dire paga: presto. || nè pani, nè prè, modo prov. che importa difetto assoluto di tutto: niente, affatto. || mmalidittu ddu re chi duna lu prè, è un’imprecazione che si fa.

Preàmmulu. s. m. Proemio di cosa scritta o parlata, in buono o cattivo senso: preàmbolo.

Prebbenna. s. f. Rendita ferma di cappella o di canonicato: prebenda.

Prebbennatu. add. Che è provveduto di prebenda: prebendato.

Precariamenti. avv. In modo precario: precariamente.

Precàriu. add. Temporario, non fermo: precàrio.

Precaviri. v. intr. o intr. pass. Guardarsi prevenire qualche disgrazia: guarentirsi, provvedersi. || Usare cautela.

Precauzzioni. s. f. Cautela per non incorrere in qualche male o inconveniente: precauzione.

Precauzziunedda. dim. di precauzzioni.

Precedentementi. avv. Antecedentemente: precedentemente.

Precedenti. add. Che è avanti, che precede: precedente.

Precedenza. s. f. Il precedere: precedenza. || Primato, preminenza: precedenza.

Precèdiri. v. intr. Andare avanti: precedere. P. pass. precedutu: preceduto.

Precessuri. V. predecessuri.

Precettari. v. a. Mandare il precetto, o per pagare o per comparire in giudizio: precettare. || Imporre, astrignere, farsi ubbidire: violentare. P. pass. precettatu: precettato.

Precettivu. add. Che contiene precetti: precettivo. || Che ha forza di comandamento: precettivo. || Che serve di regola e di norma: precettivo.

Precettu. s. m. Comandamento: precetto. || Ordine del magistrato mandato ad un debitore perchè paghi in dato termine; e il foglio che contiene quest’ordine: precetto. || Regola, lezione, ammaestramento: precetto. || L’obbligo [p. 755 modifica] della Eucaristia imposto ai cattolici per la Pasqua.

Precetturatu. s. m. Uffizio, o carica del precettore: precettorato (Mort.).

Precetturi. s. m. Maestro, chi dà precetti: precettore.

Precetturicchiu. dim. e vilif. di precetturi: precettorello.

Preci. s. f. Preghiera: prece.

Precipitari. V. pricipitari.

Precìpuu. add. Principale: precipuo.

Precisamenti. avv. In modo preciso: precisamente. || Per l’appunto: precisamente.

Precisari. v. a. Distinguere minutamente, riferire con esattezza e precisione: particolareggiare. || Indicare con precisione. (Ugolini biasima la voce precisare).

Precisioni. s. f. Esattezza, distinzione: precisione.

Precisiunedda. dim. di precisioni.

Precisu. add. Esatto, distinto: preciso. || Nè più nè meno, appuntato: preciso. Sup. precisissimu: precisissimo.

Preclaru. add. Chiaro, illustre: preclaro (Mort.).

Precoci. add. Che previene il corso ordinario della maturità, così nel senso naturale, che nel fig.: precoce (Ugolini).

Precocità. s. f. Qualità di ciò che è precoce: precocità.

Precordii. s. m. pl. Le parti giacenti in prossimità del cuore: precordii.

Prècula. V. prèula. Ant. Lat. popolare diceasi preculam.

Precursuri. verb. m. Che precorre: precursore.

Preda. s. f. Acquisto fatto con violenza, e la cosa predata: preda. || darisi ’n preda, abbandonarsi: darsi in preda || fari preda, torre per forza: far preda.

Predari. v. a. Far preda: predare. P. pass. predatu: predato.

Predaturi –trici. verb. m. Chi o che preda: predatore –trice.

Predecessuri. s. m. Antecessore, quegli che è stato avanti in ufficio: predecessore.

Predella. V. pradella.

Predestinari. v a. Destinare innanzi: predestinare. || Il prevedere che fa Dio delle cose future: predestinare. || Per predire: predestinare. P. pres. predestinanti: predestinante. P. pass. predestinatu: predestinato.

Predestinazzioni. s. f. Il predestinare: predestinazione. || T. teol. La elezione alla grazia ed alla gloria: predestinazione.

Prediali. add. T. leg. Di servitù che si prende col favor della legge sui poderi altrui: prediale (Mort.).

Prèdica. s. f. Annunzio fatto al popolo della parola di Dio, il predicare e le cose predicate: predica. || Riprensione o avvertimento: predica. || fari la predica ad unu, ammonirlo insegnargli come deve agire: far la predica a uno. || Prov. predichi e lattuchi doppu pasqua su finuti, per dire che ogni cosa ha la sua ragione: broccoli e predicatori dopo Pasqua non sono buoni.

Predicari. V. pridicari.

Predìciri. V. prediri.

Predilettu. add. Amato con preferenza: prediletto. Sup. predilettissimu: predilettissimo.

Predilezzioni. s. f. Il prediligere: predilezione.

Predilìggiri. v. a. Amare con preferenza: predilìgere.

Prediri. v. a. Dire avanti; annunziare quello che dee seguire: predire, e latinamente: predìcere.

Predispòniri. v. a. Preparare, disporre avanti: predisporre.

Predisposizzioni. s. f. L’esser predisposto: predisposizione.

Predispostu. add. Preparato, disposto avanti, prepenso: predisposto (Ugolini),

Predittu. add. Detto innanzi: predetto.

Prèdiu. s. m. Possessione, podere: predio (latinismo).

Predizzioni. s. f. Il predire: predizione.

Predominari. v. a. Aver predominio: predominare. P. pass. predominatu: predominato.

Predomìniu. s. m. Dominio superiore agli altri, preponderanza: predominio.

Preesistenti. add. Che esisteva precedentemente: preesistente.

Preesistenza. s. f. Precedente esistenza: preesistenza.

Preesìstiri. v. intr. Esistere precedentemente: preesistere. P. pass. preesistutu: preesistito. (Mort.).

Prefatu. add. Di persona o cosa di cui siasi detto innanzi: prefato.

Prefazzioni. s. f. Quel discorso che si mette avanti un’opera, per dichiarar lo scopo, l’importanza ecc. del lavoro: prefazione.

Prefazziu. s. m. Preambolo, prefazione: prefàzio. || È una particolar orazione che si dice nella messa: prefazio.

Prefazziunedda. dim. di prefazzioni: prefazioncella.

Prefazziununa. accr. Lunga prefazione.

Preferenza. s. f. Il preferire: preferenza. || Premura, cura posta più in uno che in altro: preferenza. || a preferenza, dovendo preferire.

Preferenziedda. dim. di preferenza.

Preferìbbili, Preferibbuli. add. Da preferirsi: preferibile. Sup. preferibbilissimu: preferibilissimo.

Preferimentu. s. m. L’atto del preferire: preferimento.

Preferiri. v. a. Eleggere una cosa o persona più che un’altra: preferire. P. pass. preferutu: preferito.

Prefettu. s. m. Colui che sopravveglia al buon procedere di una casa, collegio o comunità: prefetto. || Preposto, che è sopra gli altri: prefetto. || Colui che, presso i Romani, governava una provincia, autorità ora nel nostro Stato rimessa: prefetto.

Prefettura. s. f. Uffizio e dignità del prefetto: prefettura. || Il luogo dove esercita sua carica un prefetto: prefettura.

Prèfichi. s. f. pl. Donne prezzolate per pianger ai funerali: prèfiche (Mort.). Oggi più non se ne vedono.

Prefìggiri. v. a. Deteterminare, stabilire: prefiggere. || rifl. a. Proporsi, mettersi in animo: prefiggere. P. pass. prefiggiutu o prefissu: prefisso.

Pregari. V. prigari.

Preggiabbili. add. Che si può pregiare: pregiabile. Sup. preggiabbilissimu: pregiabilissimo. [p. 756 modifica]

Preggiari. v.a. Aver in pregio: pregiare. || rifl. a. Vantarsi: pregiarsi. V. anco priggiari. P. pass. preggiatu: pregiato.

Preggiatissimu. sup. di preggiatu: pregiatissimo.

Preggiu. s. m. Stima e riputazione in che si tengono le cose: pregio. || Per pleggiu V.

Preggiudicari. V. priggiudicari e seg.

Pregu. s. m. Giubbilo, allegrezza: festa. || Contento. || Allegra, lieta accoglienza: festa. || fari pregu: far festa. || aviri pregu, rallegrarsi: esser contento. Da preju forse.

Prègula. V. prèula.

Pregustari. Gustar avanti: pregustare.

Printisu. add. Antisaputo. || Detto di persona informata avanti: consapevole (Mort.).

Prejari. V. prigari al § 2.

Preju. V. pregu. Forse corruzione di pregio.

Prelatizziu. add. Di prelato: prelatizio.

Prelatu. s. m. Che ha dignità ecclesiastica: prelato.

Prelatura. s. f. Dignità de’ prelati: prelatura. || essiri in prelatura, aspirar alla prelatura.

Prelegatu. s. m. T. leg. Lascito, che un testatore destina con preferenza a chi gli aggrada.

Prelevari. V. preferiri. || Levar una parte da checchessia, e per lo più di danaro da una somma prima di incassarla, o simile: prelevare.

Prelibbari. v. a. Gustare, assaggiare: prelibare.

Prelibbatu. add. Eccellente, squisito: prelibato. Sup. prelibbatissimu: prelibatissimo.

Preliminari. s. m. Prima disposizione delle cose attenenti al trattato da farsi: preliminare. Si usa anco in forza di adjettivo.

Prelodatu. add. Prefato: prelodato.

Prelùdiu. s. m. Principio, proemio: preludio. || Pezzo di sinfonia d’introduzione: preludio.

Prematuramenti. avv. In modo prematuro: prematuramente.

Prematuru. add. Anticipato: prematuro.

Premeditari. v. a. Meditare, pensare avanti: premeditare. P. pass. premeditatu: premeditato.

Premeditatamenti. avv. Con premeditazione: premeditatamente.

Premeditatissimu. add. sup. di premeditato: premeditatissimo.

Premeditazzioni. s. f. Il premeditare: premeditazione.

Premeditazziunedda. dim. di premeditazzioni.

Premèttiri. v. a. Metter avanti: premettere.

Premiari. v. a. Dar premio; rimunerare: premiare. P. pass. premiatu: premiato.

Premiata. V. premiazzioni.

Premiaturi. verb. m. Chi o che premia: premiatore –trice.

Premiazzioni. s. f. Il premiare: premiazione.

Preminenza. s. f. Quel vantaggio d’onoranza o altro, che ha più uno che un altro: preminenza.

Prèmiri. v. a. Stringere, gravare checchessia fin che ne esca sugo o altro: prèmere. || Importare, calere: premere. Per stillare. || T. cappel. Il sedare vieppiu l’imbastitura mercè la simultanea azione del calore, e del rulletto: follare. P. pres. primenti: premente. P. pass. primutu: premuto.

Premisu. add. Da premèttiri: premesso.

Premitu. s. m. Contrazione delle tuniche intestinali o del diaframma, o de’ muscoli dell’addome: prèmito. || Lo sforzo che si fa in andando del corpo: premito.

Prèmiu. s. m. Mercede in ricompensa dell’operare, contraccambio anco di servizio; e anco pena: premio.

Premuniri. v. a. Munire preventivamente: premunire. || rifl. a. Premunirsi. P. pass. premunitu: premunito.

Premura. s. f. Gran desiderio, cura di chi brama ottenere checchessia: premura || Il motivo che induce a sollecitamente operare: premura. || Attento riguardo verso alcuno: premura. || Caruso la registra anche per alterigia.

Premurari. v. a. Far premura: sollecitare, pressare, spronare. P. pass. premuratu: sollecitato, pressato, spronato.

Premurusamenti. avv. Con premura: premurosamente.

Premurusissimamenti. avv. sup. Premurosissimamente.

Premurusu. add. Che ha premura: premuroso. || Di cosa fatta con premura: premuroso || Urgente. Sup. premurusissimu: premurosissimo.

Prènniri. V. pigghiari.

Prennu. avv. Mercè, in virtù, in forza, p. e. prennu la forza: in virtù della forza.

Prenu. add. Proprio delle femmine che hanno il parto in corpo: gràvido, e degli animali: pregno. || fig. Di qualunque cosa strabocchevolmente piena: pregno. || è prena cu’ havi a figghiari, dicesi di cosa che irremissibilmente dovrà succedere. || essiri prenu e figghiatu di una cosa, saperla a sazietà. || cu’ è prenu voli figghiari, ciò che dee seguire segue. (A. V. ital. preno. Jacopone).

Prenutari. v. a. Notare avanti: prenotare. P. pass. prenutatu: prenotato.

Prenza. (Scob.). V. pressa.

Preoccupari. v. a. Occupar avanti: preoccupare. P. pass. preoccupatu: preoccupato.

Preoccupatissimu. add. sup. di preoccupatu: preoccupatissimo.

Preoccupazzioni. s. f. Precedente occupazione: preoccupazione. || Opinione favorevole o sfavorevole che altri ha intorno a checchessia prima di esaminarlo: preoccupazione. || Stato della mente sì piena ed invasata di certa idea, che ella non può più giudicar rettamente di ciò che ad esse idee si appartiene: preoccupazione.

Preparari. V. priparari.

Preponderanti. add. Che prepondera: preponderante.

Preponderanza. s. f. Eccedenza nel peso: preponderanza.

Preponderari. v. a. Superar di peso: preponderare. || Prevalere: preponderare. P. pass. preponderatu: preponderato.

Prepòniri. v. a. Anteporre: preporre.

Prepositu. Idiotismo per propositu V.

Preposizzioni. s. f. Particella indeclinabile che si prepone ad un nome o ad un pronome: preposizione.

Prepotenti. V. priputenti.

Prepùzziu. s. m. La pelle che copre in punta il pene: prepuzio. [p. 757 modifica]

Prerogativa. s. f. Privilegio: prerogativa. || Dote, qualità buona o cattiva: prerogativa.

Presaggiri. v. a. Far presagio: presagire.

Presaggiu. s. m. Segno di cosa futura, indovinamento: presagio.

Presàgu e Presau. add. Che sa il futuro, indovino: presàgo.

Presbiteriu. s. m. L’assemblea dell’ordine dei preti: presbiterio. || Il luogo della Chiesa destinato pe’ preti, o loro comune casa: presbiterio.

Prèsbiti. s. m. e f. Chi vede meglio le cose lontane: prèsbite, prèsbita.

Presbitìsimu. s. f. Stato e qualità di chi è presbite: presbitismo (Mort.).

Prescègghiri. v. a. Scegliere fra molte cose: prescegliere.

Prescia. s. f. L’atto della fretta: pressa, prescia.

Prescienti. add. Che sa il futuro: presciente.

Prescienza. s. f. Notizia del futuro: prescienza.

Prescìnniri. v. intr. Far eccettuazione, non considerare gli accidenti che accompagnano una cosa: prescindere. P. pass. prescinnutu: prescisso.

Prescrittibbili. add. T. leg. Che soggiace a prescrizione: prescrittibile.

Prescrittu. add. Statuito, stabilito: prescritto. || Limitato: prescritto. || Invecchiato: prescritto.

Prescrìviri. v. intr. Acquistare per prescrizione: prescrivere. || Rinchiudere in un certo termine: statuire: prescrivere || att. Ordinare che fa il medico all’ammalato: prescrivere.

Prescrizzioni. s. f. Ragione acquistata per trascorso di tempo o d’uso: prescrizione. || Ordinazione di medico: prescrizione.

Presèdiri. v. intr. Aver autorità in una assemblea: presedere. P. pass. presedutu: preseduto.

Presentari. V. prisintari e derivati.

Presentimentu. s. m. Il presentire: presentimento.

Presentiri. v. a. Sentir avanti, aver indizio o sentore avanti: presentire.

Presenza. V. prisenza.

Preserva. V. preservativu.

Preservamentu. s. m. Il preservare: preservamento.

Preservari. v. a. Difendere, guardare da male imminente o possibile: preservare. P. pass. preservatu: preservato.

Preservata. s. f. L’azione del preservare.

Preservativu. s. m. Rimedio che preserva: preservativo. || Per vracali V. || add. Che preserva: preservativo.

Preservaturi –trici. verb. Chi o che preserva: preservatore –trice.

Preservazzioni. s. f. Il preservare: preservazione.

Presidenti. s. m. Colui che presiede: presidente. E anche add.

Presidenza e Presidenzia. s. f. L’atto o l’ufficio del presedere: presidenza. || Maggioranza, autorità: presidenza.

Prèsidi. s. m. Colui che ha carica di presedere: prèside.

Presidiari. v. a. T. m. Guernire di presidio: presidiare. P. pass. presidiatu: presidiato.

Presidiariu. add. Di o da presidio: presidiario. || sost. Così chiamavansi anco i servi di pena.

Presidintissa. fem. di prisidenti: presidentessa.

Presìdiu. s. m. Soldatesca stabilita a guarnigione in un luogo: presìdio.

Prespapiè. s. m. Francesismo usato per indicare quell’arnese che si mette su carte, lettere ecc. che siano sopra un tavolino o altro, perchè il vento non le faccia svolazzare: calcafogli, calcalettere. (Fr. presse-papier).

Pressa. s. f. Macchina con varî congegni, che serve a stringere fortemente la carta stampata, acciocchè venga bene stesa: soppressa, e men bene pressa (Car. Voc. Met.). || E quello dove il rilegatore tien compresse le mani battute dai fogli: pressa.

Pressanti. avv. Che pressa: pressante. Sup. pressantissimu: pressantissimo.

Pressappocu. avv. A un di presso: pressappoco.

Pressari. v. a. Far pressa: pressare. || Stringere nella pressa: pressare. P. pass. pressatu: pressato.

Pressioni. s. f. Il premere: pressione.

Prestabbiliri. v. a. Stabilire innanzi: prestabilire. P. pass. prestabbilitu: prestabilito.

Prestamenti. avv. Con prestezza: prestamente.

Prestari. V. impristari. || rifl. a. Mettere l’opera sua: prestarsi (Fanf. Voc. d. u. Tosc., benchè Ugolini l’appunti). || E per esser capace, atto; e dicesi di oggetti.

Presti. V. prestu.

Prestiggiari. v. a. Ingannare con false apparenze la vista altrui: prestigiare.

Prestiggiaturi –trici. verb. Colui o colei che usa prestigi: prestigiatore –trice.

Prestiggiu. s. m. Il prestigiare, incanto, fascino: prestigio.

Prestu. avv. Subito, tosto, in poco tempo: presto. || Con velocità: presto. || Fra poco, fra breve: presto. || Di buon’ora: per tempo, presto. Nel qual senso trovo esempio avvalorante nel Fanf. La mattina si va al campo prestino (pristuliddu) dacchè per il fresco si lavora meglio. || prestu prestu, prestissimo: presto presto. || prestu e tintu, modo d’incitar a far presto anco facendo male. || Prov. cu’ duna prestu, duna du’ voti: chi dà presto è come se desse due volte. || cu’ prestu arricchisci, prestu fallisci, cioè chi arricchisce per truffa o altro, non però per lavoro. || la cosa prestu fatta, prestu è disfatta: presto e bene non conviene (cioè non si dà, non istà). Sup. prestissimu: prestissimo.

Presumibbili. Che può presumersi: presumibile.

Presùmiri. v. a. e intr. Pretendere oltre al convenevole: presumere, presùmmere, prosùmere. S’usa anco intr. pron. || Presupporre: presumere. P. pass. presuntu e presumutu: presunto e presumito.

Presuntivamenti. avv. In modo presuntivo: presuntivamente.

Presuntivu. add. Che può esser presunto: presuntivo.

Presuntu. add. Che si presume: presunto.

Presuntuusamenti. avv. Con presunzione: presuntuosamente, prosuntuosamente. [p. 758 modifica]

Presuntuuseddu. dim. di presuntuusu: presuntuosello, presuntuosetto, presuntuosino, prosuntuosello.

Presuntuusu. add. Che presume, arrogante, imprudente: presuntuoso, prosuntuoso. Sup. presuntuusissimu: presuntuosissimo.

Presunzioni. s. f. Il presumere, arroganza: presunzione, prosunzione. || Lo immaginarsi che una cosa debba essere così o così: presunzione. || Vana opinione che si reputa al di sopra degli altri, pretensione temeraria: tracotanza. || T. leg. Conghiettura che si usa per provar la nostra intenzione in giudizio: presunzione.

Presunziunedda. dim. di presunzioni.

Presuppòniri e Presupporri. v. a. Supporre, mettere checchessia per vero: presupporre. P. pass. presuppostu: presupposto.

Presuppostu. s. m. Presupposizione: presupposto.

Presuppusizzioni. s. f. Il presupporre: presupposizione.

Pretennenti e Pretendenti. add. Che pretende: pretendente.

Pretennenza e Pretendenza. s. f. Il pretendere: pretendenza.

Pretènniri. v. a. Tenere di aver ragione su checchessia e domandarlo: pretèndere. || Asserire, sostenere affermativamente: pretendere. || Aver in mira, in pensiero, aspirare: pretendere. P. pass. pretennutu o pretisu: preteso.

Pretenzioni. s. f. Il pretendere, ragione che altri ha o crede avere su checchessia: pretensione. || Il darsi a intendere, darsi a credere: pretensione. || Alterigia, baldanza.

Pretenziunedda. dim. di pretenzioni.

Pretenzuri. add. Colui che pretende: pretensore.

Pretèritu. s. m. T. gram. Il passato: pretèrito. E per ischerzo il culo: preterito.

Pretestu. s. m. Ragione vera o falsa colla quale si operi checchessia o si onesti l’operato: pretesto. || Appicco, futile pretesto: appiccàgnolo, abbriccàgnolo.

Preti. V. parrinu.

Pretinu. dim. e vezz. di preti: pretino.

Pretisa. V. pretenzioni: pretesa.

Pretìsimu. s. m. Stato e condizione del prete: pretismo. || Nome collettivo de’ preti: clero, pretaria.

Pretisu. V. in pretenniri.

Pretorianu, Pretoriu, Pretorizziu. add. Da pretore: pretorio, pretoriale.

Prettu. add. Puro, schietto, non mischiato di materie eterogenee: pretto.

Pretuni. V. parrinuni.

Pretura. s. f. L’uffizio e giurisdizione del pretore: pretura.

Preturi. s. m. Tilolo di magistrato presso i Romani, che rendeva ragione, oggi rimesso in uso nel nostro Stato: pretore. || Era titolo del sindaco di Palermo: pretore. || nun è pi stu prituri, di cosa che indugi: alle calende greche.

Preu. V. pregu.

Prèula. s. f. Ingraticolato di pali, stecconi o di altro a foggia di palco, su cui si mandano le viti o altre piante: pèrgola.

Prevalenza. s. f. Il prevalere: prevalenza.

Prevaliri. v. intr. Valere maggiormente, che, esser di più valore: prevalere. || intr. pass. Approfittarsi, far suo pro: prevalersi. P. pass. prevalutu: prevalso o prevaluto.

Prevaricamentu. s. m. Il prevaricare: prevaricamento.

Prevaricari. v. a. Uscir dei precetti e de’ comandamenti: prevaricare. || intr. Deviare dalla retta via, met.: prevaricare. P. pres. prevaricanti: prevaricante. P. pass. prevaricatu: prevaricato.

Prevaricaturi. verb. m. Chi o che prevarica: prevaricatore –trice.

Prevaricazzioni. s. f. Il prevaricare: prevaricazione.

Prevèniri. v. a. Far prima ciò che altri volea fare: prevenìre. || preveniri disgrazî ecc., preparare rimedî contro esse: prevenire disgrazie ecc. || preveniri ad unu, torgli il potere di far checchessia: prevenire uno. Dar avvertimento: avvertire. || Dar avviso: avvisare. Prevenire per avvisar prima, ha esempî, non però per semplicemente avvisare. || Prov. è megghiu preveniri chi essiri prevenutu, è chiaro. P. pres. prevenienti: preveniente.

Preventivamenti. avv. In modo preventivo: preventivamente.

Preventivu. add. Atto a prevenire: preventivo.

Prevenuteddu. dim. di prevenutu.

Prevenutu. add. Di prevenire: prevenuto. || Avvisato, avvertito. || fig. Gonfio per superbia: tronfio, orgoglioso. || Per preoccupatu V. || Chi ha ricevuto delle potenti raccomandazioni per favorire alcuno.

Prevenzioni. s. f. Il prevenire: prevenzione. || Avviso, avvertimento. || Giudizio anticipato, animo preoccupato: prevenzione. || Ammonizione anticipata: premonizione. || Il trattare sostenuto, pomposo: sicumera, orgoglio. || Favore bene o male spiegato per persona: predilezione. || prevenzioni a vomitu, quella voglia che stimola il vomito: abominazione, arcoreggiamento di stomaco, arcoreggio.

Prevenziunedda. dim. di prevenzioni.

Previdenza. s. f. Il prevedere: previdenza.

Previdimentu. s. m. L’atto del prevedere: prevedimento.

Previdiri. v. a. Veder avanti: prevedere. P. pass. previdutu o previstu: preveduto o previsto.

Previsioni. s. f. Il prevedere: previsione.

Previsu. V. previstu in previdiri.

Prèviti. Per preti. V. Viene da Napoli questa voce.

Previu. add. Precedente, che va innanzi: previo.

Prezzari. V. prizzari.

Prezziusamenti. avv. Riccamente, splendidamente: preziosamente. || In modo pregiabile: preziosamente.

Prezziusità. s. f. Astratto di prezioso: preziosità.

Prezziusu. add. Di gran pregio: prezioso. Sup. prezziusissimu: preziosissimo.

Prezzu. s. m. Quello che si stima o si pregia alcuna cosa: prezzo. || Stima, estimazione: prezzo. || Mercede, guadagno: prezzo. || – autu, bassu ecc. per distinguere le gradazioni: prezzo [p. 759 modifica] alto, basso ecc. || – d’affezzioni, quello dato non per valor intrinseco, ma per l’affezione particolare: prezzo di affezione. || ultimu prezzu, il fermare quello per cui veramente l’oggetto si cede: prezzo ultimo. || nun aviri prezzu, essere di sommo valore: non aver prezzo. || a bon prezzu. a buon mercato: a buon prezzo. || Prov. lu prezzu riforma la gula, quando un oggetto costa troppo, la gola non se ne può appagare.

Pri. prepos. locale che si adatta co’ verbi di moto: per. || Riferisce situazione di checchessia p. e. avia tanti tacchi pri la vita: aveva tante macchie per la vita. || – acconciamento di checchessia in varî luoghi p. e. per le case e per le ville ne muojono. || – motivo, cagione: per. || – comparazione o contrapposizione p. e. per un soldo ne dà dieci. || – in favore di: per. || Mediante, per mezzo: per. || Come: per. p. e. lu lassa pri mortu: lo lascia per morto. || In vece, in cambio: per. || Da lato di, p. e. per madre cioè da lato di madre. || Quanto comporta, per quanto è possibile: per. || Talora è nota di distribuzione: per. || Preposto all’infinito col verbo essere, gli dà quella forza che ha il participio futuro de’ latini: sono per fare. || – e co’ verbi essere e stare, vale essere in procinto di... sta per cadere. || Aggiunto ai nomi, accenna una particolar considerazione: è sufficientemente bella per moglie, cioè considerandola come moglie. || Aggiunto agli add. da’ loro alquanto di forza: per. || Riferisce anche qualità, p. e. andare per capitano ecc. || – fine, scopo: per. || Vale, per colpa: per. Onde Dante disse: Io son per lor tra sì folta famiglia, cioè per colpa loro. || – estimazione, p. e. avere per niente. || Accenna anco condizione, grado, p. e. per contadino egli è cortesissimo. || io pri mia, per ciò che spetta a me: io per me. || Serve ad accennare convenevolezza, coi verbi fare o essere: per. || Coll’infinito vale anche quantunque: per guardare non vedevo nulla. || Serve a dinotar intenzione, sottintendendogli il verbo conveniente: per. || Vale anche verso: per. || Talora serve a pregare: per. || – a giurare: per. || Per in: per. || Dinotante tempo, vale dentro allo spazio, quanto dura: per. || In vece di circa p. e. pri n’atr’annu: da qui ad un anno. || pr’un parissi: fintamente, simulatamente. || jornu pri jornu, sira pri sira ecc. ogni giorno, ogni sera ecc. || pri longu, pri largu ecc.. per lungo, per largo ecc. || pri junta, ironicamente, per di più: a giunta. || vota pri vota, ogni volta: volta per volta. || libbru pri libbru, pigghia chiddu, in simili dizioni significa, delli due... fra’ due... delle due... ecc. || pri taliari chi si facissi, per quanto si guardi: per guardar che si faccia, onde Dante: Oscura... Tanto che, per ficcar lo viso al fondo, I’ non vi discernea veruna cosa.

Prianneddu, Priannolu. add. Che fa festa, gaudioso: festante, favorevole, festoso. || Per vanaglorioso: vanerello. Da pregu V.

Priari. V. prigari.

Priatoriu. V. purgatoriu.

Pribbiru. V. pirbiru.

Pricacciu. V. prucacciu e seg.

Pricchì. V. pirchì.

Pricchiaria. s. f. Bassa avarizia, spilorcerìa: tirchierìa.

Pricchiazzu. pegg. di pricchiu: tirchiaccio.

Pricchitati, Pricchitutini. V. pricchiarìa.

Pricchiu. add. Spilorcio, gretto: tirchio. (Dalla voce italiana pare sia nato il nostro pirchiu o pricchiu).

Pricchiuliddu. (D. B.). dim. di pricchiu: grettazzo.

Priccomu. V. piccomu.

Priccontra. Parola composta da pri e contra. E si dice di persona destinata a sorvegliare l’operato altrui: riscontratore.

Pricintu. V. procintu.

Pricipitamentu. s. m. Il precipitare: precipitamento.

Pricipitanza. s. f. Precipitamento: precipitanza (benchè V. ital. A.).

Pricipitari. v. a. Gettare rovinosamente una cosa da alto in basso: precipitare. || Far una cosa senza considerazione: precipitare. || rifl. a. Andar contro a checchessia senza considerazione: precipitarsi. || E per scherzo: sbravazzare. || intr. Furiosamente o rovinosamente cascare: precipitare. || T. chim. L’andar a fondo le materie dissolute un alcun liquido, in forza di mescolanza di eterogenee materie o che: precipitare. P. pass. pricipitatu: precipitato.

Pricipitata. s. f. L’azione del precipitare.

Pricipitatamenti. avv. Con modo precipitoso: precipitatamente.

Pricipitatu. s. m. Cosa precipitata: precipitato. || Più comunemente è un ossido di mercurio rosso: precipitato.

Pricipitazzioni. s. f. Il precipitare o precipitarsi: precipitazione. || Soverchia fretta: precipitazione.

Pricipitusamenti. avv. In modo precipitoso: precipitosamente.

Pricipitusissimamenti. avv. sup. Precipitosissimamente.

Pricipitusu. add. Che ha precipizio o che manda in precipizio: precipitoso. || fig. Inconsiderato, e senza ritegno: precipitoso. || Fatto con fretta: precipitoso. || Che ha moto rapido rapido e gagliardo: precipitoso. || Per ischerzo vale: sbravazzone. Sup. pricipitusissimu: precipitosissimo.

Pricipìzziu. s. m. Luogo dirupato, scosceso, dal quale si possa facilmente precipitare: precipìzio. || fig. Perdizione, rovina: precipizio. || a pricipizziu, posto avv. precipitosamente: a precipizio.

Pricissioni. V. prucissioni. (Nerucci ha: pricissione).

Pricisu. V. precisu.

Pricittari. V. precettari.

Priciuni. V. priggiuni.

Pricocu. V. varcocu.

Pricu. V. plicu.

Priculari, Priculiari. V. periculari e seg.

Prìculu. V. periculu o derivati. Anco in Toscana vi è prìcolo per pericolo.

Pricura. V. procura.

Pridari. V. predari. [p. 760 modifica]

Pridicabbili. add. Da usarsi per predica: predicabile.

Pridicamentu. s. m. Il predicare e la predica stessa: predicamento. || essiri in pridicamentu. aver voce di ottenere checchessia: essere in predicamento.

Pridicanti. add. Che predica: predicante.

Pridicari. v. a. Annunziare o dichiarare il vangelo al popolo, e riprenderlo de’ vizî: predicare. || Ammonire, correggere: predicare. || Pubblicare: predicare. || Esagerare: predicare. || pridicari ad un ortu di cavuli, favellar a chi non vuol intendere: predicar a’ porri. || pridicari a li vanchi, predicare senza esser udito: predicar al deserto. P. pass, pridicatu: predicato.

Pridicatureddu. dim. e vilif. di pridicaturi: predicatorello.

Pridicaturi –trici. verb. Chi o che predica: predicatore –trice. || Quel sacerdote che predica al popolo: predicatore. || Prov. lu bon pridicaturi divi prima pridicari a sè stissu, prima vien l’esempio e poi la voce: chi ben vive, ben predica.

Pridicazzioni. s. f. Il predicare e la predica stessa: predicazione.

Pridichedda. dim. di predica: predichetta.

Pridiciri. V. prediri.

Pridicuna, Pridicuni. accr. di predica.

Priffettu. V. perfettu.

Priffidiusu. V. perfidiusu (Mal.)

Priffina. V. piffina.

Prifiggiri. V. prefiggiri.

Prifumari. V. profumari.

Priganneddu, Prigannolu. V. prianneddu.

Prigari. v. a. Domandar umilmente ad alcuno quello che si desidera: pregare. || prigarisi di una cosa, compiacersi, provar diletto di una cosa: farne festa, prender gaudio. (Forse da prijarisi che sarebbe pregiarsi; chi sa?).

Prigatu. add. Da pregare: pregato. || Per allegro; festoso, gialente.

Priggiari. V. pliggiari. Per valere; onde priggiari pri dui o simile: valere per due ecc.

Priggiarìa, Priggirìa. V. pliggirìa.

Priggiudicari. v. a. Arrecar pregiudizio: pregiudicare. || Offendere. || rifl. a. Procacciar il proprio danno: pregiudicarsi. || Aversi a male una cosa: pregiudicarsi.

Priggiudicata. s. f. L’azione del pregiudicare o pregiudicarsi.

Priggiudicativu. add. Che pregiudica, atto a pregiudicare: pregiudicativo.

Priggiudicatu. add. da priggiudicari: pregiudicato. || Pieno di pregiudizi o sia false opinioni ricevute: pregiudicato. || Offeso, crucciato.

Priggiudizziali. add. Che porta pregiudizio: pregiudiciale.

Priggiudizzieddu. dim. di priggiudizziu.

Priggiudizziu. s. m. Danno: pregiudizio, pregiudicio. || L’astenersi o il vergognarsi dal dire o fare una data cosa per falsa opinione ricevuta dall’educazione: pregiudizio. || Collera, stizza, adontamento: cruccio.

Priggiuneri. s. m. Quegli che vinto in guerra è in potere del vincitore: prigioniere.

Priggiuni. s. m. Prigioniere: prigione. || Prov. nè cu raggiuni, nè senza raggiuni a nuddu mettiri in priggiuni, è chiaro.

Priggiunìa. s. f. Lo star rinchiuso in prigione: prigionìa.

Prighera. s. f. Richiesta che si fa di checchessia per grazia e favore: preghiera. || Prov. li prigheri di li signuri sunnu cumannamenti, è chiaro.

Priìnchiri. V. cuprinchiri. Da pri e inchiri; pri che qui sarebbe come la preposizione latina pre. || Per incitare.

Priizza. V. cuntintizza.

Prijamentu. s. m. Il pregare.

Prijari. V. prigari al § 2.

Prilatu. V. prelatu.

Prillicusu. V. pillicusu.

Prilungari. V. prolungari.

Prima. avv. che denota tempo antecedente: prima. || ’m prima o a prima, per lo passato, per l’addietro: in prima. || E detto di luogo, vale avanti, prima degli altri: in prima. || ’m prima ’m prima, ha forza di superlativo: in prima in prima. || In forza di prep. vale avanti, innanzi: prima. || dammi prima e dammi ossu, dammi prima e dammi checchessia: beati i primi. || a la prima, subito: alla prima. || Prov. cu’ duna prima, duna baddannu; cu duna appressu, duna ’ncarcannu (o dulennu): chi è offeso risponde più forte di chi offende.

Prima. s. f. Una delle ore canoniche: prima. || Parlando di strumenti musicali, la prima e più sottile corda. || Nella danza è il situare i piedi in modo acconcio per cominciare i primi passi.

Primacchì. avv. di tempo, avanti che: primachè.

Primalora. add. Di donna di primo parto: primarola, primajuola. || Usasi anco parlando della femmina de’ bruti.

Primaloru. add. Primo, che si matura prima: primaticcio. || Detto di animale, vale primogenito.

Primariamenti. avv. Principalmente: primariamente.

Primariu. add. Primo, principale: primario.

Primati. add. Principale, che soprastà agli altri: primario.

Primatu. s. m. Il principal luogo sì d’onore che di autorità: primato.

Primavera. s. f. Una delle quattro stagioni, quella che entra il 20 marzo, in cui la natura rinverdisce: primavera. || Prov. pri S. Valintinu, primavera è vicinu: per S. Valentino, primavera sta vicino. || T. bot. Pianta comune, di cui il fiore è vago, ma senza odore. Primula veris L.

Primazzia. s. f. Dignità e diritto del primate: primazia.

Primera. s. f. Sorta di giuoco di carte: primiera. || Si dicon anco quattro carte di quattro semi: primiera.

Primeramenti. avv. Da prima: primieramente.

Primiari. V. premiari.

Primieddu. dim. di premiu: premietto (in Firenze), premiuccio (Tomm. D.).

Priminenza. V. preminenza.

Primintìu. add. Di frutto che si matura a buon [p. 761 modifica] ora: primaticcio. || Di cacio: cacio marzolino. || E anco del cacio fresco e tenero. || Si dice anco di altre cose (da primu). || s. m. Il tempo in cui vengono le prime piogge, nascono quindi le prime erbucce, e si prepara la prima coltivazione delle terre. || Prov. si aviti primintii li simenti, una ’ntra centu certu nni sgarrati; ma siddu tardi li vuliti fari, una ’ntra centu sinni pò nzirtari, esprime quanto sicure sian le primaticce biade. || primintìu è quannu veni, non vi è tempo stabilito alle prime seminagioni, ma quando cadono le prime pioggie.

Primirazza. pegg. e accr. di primera: primieraccia.

Primiredda. dim. Primieretta.

Primista. s. f. Scolare della prima classe.

Primitivu. add. Che non ha origine da alcuno: primitivo. || Di vita o altro, che si è usato da principio: primitivo. || Detto di voce o vocabolo, che non derivano da altri, ma da cui formano gli altri: primitivo.

Primiuzzu. dim. e vilif. di premiu: premiuccio.

Primìzzia. s. f. Frutto primaticcio: primìzia. || Era una sorta d’imposizione.

Primparissi. posto avv. Per celia, per baja. Voce composta di pri ’m parissi, quasi dire per un parere.

Primu. s. m. e add. Principio di numero ordinativo: primo. || Principale: primo. || Che si era già avuto: primo. || primu primu, ha forza di superlativo: primo primo. || minutu primu, la sessantesima parte di un’ora: minuto primo. || materia prima, la materia senza considerar la forma che può pigliare: materia prima. E fig. si dice di uomo sciocco, soro. || T. mar. Il tagliamare della parte inferiore del bastimento, forse detto così perchè è il primo pezzo della costruzione: primo (Pitrè). || Lunghi pezzi di legno che rigirano intorno al vascello, sopra le testate de’ bagli sul dormiente: contraddormiente. || Prov. è forti a guadagnarisi lu primu dudici tarì: il primo scudo è il più difficile a fare.

Primu. avv. Lo stesso che prima V. || Prov. cu’ pigghia primu nun è gabbatu mai: beati i primi.

Primuggenitu. add. e sost. Il primo nato: primogenito.

Primugginitura. s. f. Stato e condizione del primogenito: primogenitura. || Era la ragione di succedere ne’ beni che spettavano al primogenito: primogenitura. || E quella parte d’eredità che si aspettava al primogenito: primogenitura.

Primuliddu. avv. Poco prima: dianzi, poco fa. || cchiù primuliddu: poco più innanti.

Primuni. V. purmuni. || manciari primuni, fig. per traslato de’ gatti che ringhiano col cibo in bocca, mormorare, borbottare: bufonchiare.

Primura. V. premura e derivati.

Primusali. s. m. Cacio di pecora fresco: pecorino fresco. || Composta da primu e sali.

Primuta. s. f. Il premere.

Primutu. V. in premiri.

Princhiri. V. priinchiri.

Principalazzu. pegg. di principali all’ultimo §.

Principaleddu. add. di principali all’ultimo §.

Principali. add. Il primo grado, maggiore: principale. || E s’usa anco in forza di sost. || Ciò che è di prima importanza: principale. || sost. Padrone di bottega, capo d’un arte: principale. Sup. principalissimu: principalissimo.

Principalissimamenti. avv. sup. Principalissimamente.

Principalmenti. avv. Nel primo e principal luogo: principalmente. || Pel primo e principal motivo: principalmente.

Principatu. s. m. Titolo del dominio e grado del principe: principato. || met. Preminenza, maggioranza: principato. || Nome di una delle gerarchie degli angeli: principati. Chi sa che per via di gerarchia non vi sian anco gli angeli lustrini! spazzini! Oh l’aristocrazia in cielo... Come l’uom crea Dio a sua imagine!

Prìncipi. s. m. Il primogenito del despota e il despota stesso: principe. || Titolo di vanità aristocratica, di alcuni figli dell’uomo: principe. || Principale, primo: principe. || Prov. li principi hannu cent’occhi e cent’oricchi, perchè hanno le spie. || li surdati s’ammazzanu e li principi s’abbrazzanu, e ciò nelle monarchie, particolarmente le assolute-legitime ecc. ecc.: i popoli s’ammazzano e i principi s’abbracciano, dacchè i popoli sono mandre di pecore, e i principi potestà divine, che maraviglia se muojono le bestie pel capriccio dei padroni?

Principiamentu. s. m. Il principiare: principiamento.

Principianteddu. dim. di principianti al § 2.

Principianti. add. Che principia: principiante. || In forza di sost. chi è tuttavia a’ primi elementi di una scienza, un’arte: principiante. || Prov. voi aviri lu malu vicinu? principianti di citarra e di viulinu: Dio ti salvi da un cattivo vicino, e da un principiante di violino.

Principiari. v. a. Il dar principio: principiare. P. pass. principiatu: principiato.

Principiata. s. f. Il principiare.

Principicchiu. dim. di principi, principe di piccolo Stato: principetto.

Principineddu. dim. di principinu.

Principinu. dim. di principi, principe giovane: principino.

Principiscu. add. Di o da principe: principesco.

Principissa. fem. di principi: principessa.

Principissedda, Principissina. dim. di principissa: principessina.

Princìpiu. s. m. Quello che produce qualche effetto, ma che non è prodotto da altri: princìpio. || Cominciamento, ma riguarda più il tempo, il luogo, che l’atto: principio. || T. chim. La sostanza indecomposta: principio. || Primo fondamento d’una scienza o d’altra facoltà: principio. || Massima, ma spetta alla teoria: principio, la massima spetta più alla pratica. || omu senza principî, senza base di morale, senza fondamenta di giusto pensare od operare: uomo senza principî. || nun sapiri mancu li principî di una cosa, esserne ignorantissimo: esserne digiuno affatto. || di principiu, ’m principiu, ne’ primi momenti che si cominci checchessia: a o in principio. || Prov. ogni principiu è forti (e vi s’aggiunge ogni desideriu veni a fini): niun principio fu mai debole [p. 762 modifica] ovvero: il peggio passo è quello dell’uscio. || ogni principiu havi lu so fini, ogni cosa vien a finire.

Principottu. dim. Principe di poco Stato e arrogantello: principotto.

Principuni. accr. di principi: principone.

Principuzzu. dim. e vilif. di principi: principuccio.

Prìndiri. V. A. per pigghiari V.

Prinizza. s. f. Lo stato d’una femmina pregna: pregnezza || E delle donne: gravidanza. || V. in amuri un prov.

Prinuliddu. add. dim. di prenu V.

Prinzi. s. m. Sorta di lattovaro oggidì poco usato (Mort.).

Prinzu. s. m. Pezzo di legno che si batte con mazza (Verdone).

Priolu. add. Colui che ne’ magistrati o corpi municipali tiene il primo luogo: priore (add.).

Priparamentu. s. m. L’atto del preparare: preparamento.

Priparari. v. a. Apparecchiare avanti: preparare. || T. med. chim. ecc. Rendere alcune sostanze medicamentose in tali condizioni che siano pronte all’uso: preparare. || rifl. a. Far ciò che è necessario per poi riuscire a ciò che uno si propone: prepararsi. || Provvedersi di checchessia: prepararsi di... (Fagiuoli ha: priparare). P. pass. priparatu: preparato.

Priparata. s. f. L’azione del preparare: preparata.

Priparatedda. dim. di priparata.

Priparateddu. dim. del part. priparatu.

Priparatina. V. priparazzioni.

Priparatissimu. add. sup. di priparatu: preparatissimo.

Priparativu. s. m. Ciò che si prepara a o per checchessia: preparativo (è voce ripresa da alcuni, difesa e usata da altri), apparecchio, preparamento.

Priparativu. add. Preparatorio: preparativo.

Priparatoriu. add. Che prepara, atto a preparare: preparatorio.

Priparatu. s. m. T. chim. ecc. V. priparazzioni. || Per priparativu V.

Priparaturi –trici. verb. Chi o che prepara: preparatore –trice.

Priparazzioni. s. f. Il preparare: preparazione. || T. chim. farm. ecc. La confezione de’ rimedî, medicinali; materie per esperimento ecc.: preparazione. || Parte del corpo animale resa atta allo studio, all’esame ecc. degli anatomisti: preparazione.

Priparazziunedda. dim. di priparazzioni.

Pripositu. V. propositu.

Priputenti. add. Che può più degli altri: prepotente. || Soverchiatore: prepotente.

Priputenza. s. f. Il potere più degli altri: prepotenza. || Soverchieria: prepotenza.

Priputinziedda. dim. di priputenza.

Priputinziuna. accr. di priputenza.

Prisa. s. f. Da prendere, il prendere: presa. || Detto di medicina, quella quantità di essa, che si piglia in una volta: presa. Si dice anche di altre cose come tabacco ecc: presa. E anco di ciocolata, di caffè ecc. || Luogo o parte onde si prende o si acchiappa con mano checchessia: presa. || Quel riparo posticcio di terra o altra materia, che si frappone nei fiumetti per distornare il corso dell’acqua e farla correre dove bisogna. || E per sim. il luogo e apertura donde deriva l’acqua da un fiume mediante uno scaricatojo in un canale: presa. || Assodamento e attacco di calcina, gesso, colla o altro, che nello asciugarsi si consolida: presa. || Tutta quella quantità di preda che, si piglia cacciando, uccellando ecc.: presa. || La espugnazione di una città o di una fortezza: presa || L’azione di prendere un legno nemico; ed anche lo stesso legno preso; presa. || fari prisa. far preda: predare. || met. Commettere qualche fallo nascostamente, che però non si tarderà a scoprire: misfare. || E dicesi anco dell’assodarsi che fa la colla a fine di unire gli oggetti incollati: far presa. || scuttari li mali prisi: pagar il fio.

Prisagghia. s. f. Funicella che lega e stringe le bisacce e simili: tirella. (Così spiega Perez). || prisagghi di mitra, cunserti ecc: pendone. || prisagghia di scarpi: stringa (Mal.).

Prisagghiedda. dim. di prisagghia.

Prisaggiu. V. presaggiu.

Prisari. v. a. Chiappare, pigliar prigioniere: catturare. Da prisa.

Priscialoru. V. prisciariddusu. || V. anco primintìu.

Prisciariddusu. V. frittulusu.

Priscìnniri. V. prescìnniri.

Prisenti. add. Che è al cospetto, o nello stesso tempo nel quale si parla: presente || Quel tempo del quale si parla: presente. || Quello di chi si tratta: presente. || a lu prisenti, presentemente: al presente. || prisenti, in forza di preposizione, alla presenza, in presenza: presente.

Prisenti, s. m. La cosa che si presenta: presente. || T. gram. Tempo presente: presente. || prisenti tantu laudatu è menzu pagatu: chi troppo loda il regalo si leva quasi l’obbligo. || li prisenti su chiddi chi placanu l’omu, è chiaro.

Prisentimenti. avv. Di presente, ora: presentemente.

Prisenza, Prisenzia. s. f. L’esser presente: presenza. || Cospetto: presenza. || Aspetto apparenza: presenza. || in prisenza, a la prisenza, dinanzi, al cospetto: in presenza, alla presenza. || di prisenza, in persona: di presenza. || di bella prisenza, di bello aspetto: di bella presenza. || essiri comu la prisenza di Diu, modo prov. trovarsi presente da pertutto, anco importunamente: essere come la mortella che si trova in tutte le festicine. || Prov. cu’ in prisenza ti timi, in assenza t’offenni: chi ti loda in presenza, ti biasima in assenza.

Prisèpiu. s m. Propriamente quella stalla dove nacque G. Cristo: presepio. E la imitazione di quella che si fa in pittura, scultura ecc.: presepio, capannuccia.

Priserva. V. vracali.

Prisgi. V. puddicinu, in Nicosia.

Prisicedda. dim. di prisa: presina, preserella.

Prisidenti. V. presidenti e derivati.

Prisintamentu. s. m. L’atto del presentare: presentamento.

Prisintari. v. a. Porgere, dare: presentare. || Accostare: presentare. || Far donativo di cose [p. 763 modifica] mobili: presentare. || rifl. a. Condursi alla presenza: presentarsi. || Ridursi ad un luogo, andarvi: presentarsi. || prisintarisi l’occasioni: presentarsi il destro. || prisintari l’armi, onore che rende il soldato, portando il fucile innanzi a sè: presentare le armi. || E met. cedere, ritirarsi, ristare. || prisintarisi a lu tempiu, l’andare la prima volta le puerpere in Chiesa dopo il parto: entrare in santo. E l’atto del benedire ed offerire, che fa il sacerdote: metter in santo. || Prov. cu’ sa prisintari caru vindi, si nun è viddanu chiddu chi prindi: chi ben dona, caro vende, se villan non è chi prende. P. pass. prisintatu: presentato.

Prisintata. s. f. L’azione del presentare: presentata.

Prisintazzioni. s. f. Il presentare: presentazione.

Prisintimentu. V. presentimentu.

Prisintusu. V. presuntuusu.

Prisintuzzu. dim. di prisenti: presentuccio, presentuzzo.

Prisinzazza. V. ariazza.

Prisinziari. v. intr. Far le veci p. e. mi presenzia di matri: mi fa da madre.

Prisipiali. add. Che ha somiglianza di presepio, nel secondo senso.

Prisipieddu, Prisipiicchiu. dim. di prisepiu.

Pristari. V. impristari.

Pristignusu. s. m. Spirito maligno: farfarello.

Pristissimamenti. avv. sup. Prestissimamente.

Pristissimu. V. in prestu.

Pristizza. s. f. Sollecitudine: prestezza.

Pristuliddu. avv. dim. di prestu: prestino, prestetto (Lori).

Prisu. add. Da prendere: preso. || essirinni prisu, esserne innamorato: esserne preso.

Prisumiri. V. presùmiri.

Prisuntuusu. V. presuntuusu.

Prisunzioni. V. presunzioni.

Prisupponiri. V. presuppòniri.

Prisutteddu. dim. di prisuttu.

Prisuttu. s. m. Coscia del porco insalata e secca: prosciutto e presciutto.

Pritaru. add. Che si compiace ne’ preti, che volentieri tratta con esso loro: pretajo.

Pritazzu. pegg. di preti: pretaccio.

Pritestu. V. pretestu.

Priticeddu. dim. di preti: pretino.

Pritiscu. add. Di o da prete: pretesco.

Pritìsimu. s. m. Stato e condizione di prete: pretismo.

Prittantu. Composta da pri e tantu: pertanto.

Priuledda, Priulicchia. vezz. di preula: pergoletta.

Priulitu. s. m. Quantità di pergole unite insieme: pergoleto.

Priuratu. s. m. Titolo di priorità e di dignità ecclesiastica o cavalleresca: priorato.

Priureddu. dim. di priuri.

Priuri. s. m. Colui che è nell’uficio del priorato: priore. || Colui che gode il priorato ecclesiastico o cavalleresco: priore. || patri priuri vi spriuru, modo prov. usato da chi vuol minacciare abbandono ad un superiore che non abbia altri sottoposti a sè. || patri priuri vi viju, modo prov. per isvillaneggiare chi dia altrui di cose così tenere e sparute da potervi trapassare lo sguardo, usato per esagerazione ridicolosa. || Prov. dui priuri ’nta un cunventu nun ponnu stari: non istanno bene due ghiotti a un tagliere.

Privaliri. V. prevaliri.

Privamentu. s. m. Privazione: privamento.

Privanza. V. privazzioni.

Privari. v. a. Far rimanere senza, dispogliare: privare. || Togliere ad uno ciò che egli ha: privare. || privarisi d’una cosa, darla via o per dono o per vendita: privarsi di una cosa.

Privaricari. V. prevaricari.

Privascia. V. privata al § 2.

Privata. s. f. L’azione del privare. || Fogna, luogo dove si gettano le immondizie: privata.

Privatamenti. avv. In privato, in particolare: privatamente. || Da uomo privato, senza tener il grado: privatamente.

Privatanza. s. f. Marioleria, frode: marachella. Onde nesciri ad unu li privatanzi, scoprir le marachelle (Rocca).

Privateddu. dim. di privatu.

Privativa. s. f. Facoltà conceduta a chicchessia di poter egli solo vendere, commerciare, una cosa: privativa.

Privativamenti. avv. Con privazione, a esclusione d’altri: privativamente.

Privativu. add. Che priva: privativo.

Privatu. s. m. Luogo dove si depongono gli escrementi: privato. || Persona privata: privato.

Privatu. add. Da privari: privato. || Contrario di pubblico: privato. || Che non ha dignità di sorta: privato. || in privatu, posto avv. privatamente: in privato. Sup. privatissimu: privatissimo.

Privazzioni. s. f. L’esser privato, mancanza di una cosa che suolsi avere o bisogna: privazione.

Privazziunedda. dim. di privazzioni.

Prividiri. V. previdiri.

Privileggiari. v. a. Accordar privilegio; fare particolar grazia: privilegiare. P. pass. privileggiatu: privilegiato.

Privileggiatissimu. sup. di privileggiatu: privilegiatissimo.

Privileggiatu. add. e sost. Chi gode privilegio: privilegiato.

Privilèggiu. s. m. Grazia, esenzione fatta a luogo o a persona: privilegio. || Prerogativa annessa a certa persona, escluse le altre: privilegio. || Per diploma V. || speddiri un privileggiu ad unu, modo prov., dire altrui villanie o sbeffarlo, spesso meritevolmente.

Priviliggeddu. dim. di privileggiu.

Priviliggiuni. accr. di privileggiu.

Priviniri. V. preveniri. || E per perveniri V. l’usò Salom. da Lentini.

Privinutizza. s. f. V. prevenzioni al § 5.

Privinutizzu. add. Alquanto orgoglioso, tronfio. V. prevenutu.

Privistu. V. previstu in previdiri.

Privu. add. Mancante, privato di checchessia: privo. || essiri privu di fari, di diri, ecc, vale non poter fare, non poter dire.

Prìvula. V. pregula.

Prizzabbili. add. Pregiabile: prezzabile. [p. 764 modifica]

Prizzamaru. V. parzamaru.

Prizzamentu. s. m. L’apprezzare: apprezzamento.

Prizzari. V. apprizzari e derivati.

Prizzazzu. pegg. di prezzu: prezzaccio.

Prizziali. add. Prezzabile: pregevole, prezzevole.

Prizziceddu. dim. di prezzu, prezzo tenue, e per ironia il contrario.

Prizziusu. V. prezziusu e derivati.

Prò. Voce latina, che vale in favore: pro. || in prò e in contra: in pro e in contro, pro e contro. || Per prudi V.

Proavu. s. m. Padre del bisavolo, o dell’avu V. In italiano proavo sarebbe il bisavolo ossia il nostro avu.

Probbabbili. add. Molto verisimile, facile a succedere: probabile. Sup. probbabbilissimu: probabilissimo.

Probbabbilìsimu. s. m. Verisimiglianza, apparenza di verità: probabilismo. || T. teol. Professione di appigliarsi alla opinione probabile: probabilismo.

Probbabbilissimamenti. avv. sup. Probabilissimamente.

Probbabbilista. s. m. T. teol. Colui che vuol seguire le opinioni probabili: probabilista.

Probbabbilità, Probbabbilitati. s. f. Verisimiglianza, apparenza di verità o di poter succedere: probabilità, probabilitade, probabilitate.

Probbabbilmenti. avv. In modo probabile: probabilmente.

Probbità, Probbitati. s. f. Bontà di costume per coscienza e convinzione del buono e dell’onesto: probità, probitade, probitate. || Lealtà: probità.

Probblema. s. m. Questione, proposizione che si può impugnare e difendere: problema. || Questione da risolversi secondo le regole della scienza: problema.

Probblematicamenti. avv. In modo problematico: problematicamente.

Probblemàticu. add. Attenente a problema: problemàtico. || Disputabile per l’una parte e per l’altra: problematico.

Probbòscidi. s. f. Quell’enorme allungamento di muso che ha l’elefante: probòscide. || Per sim. si dice della bocca di alcuni insetti, colla quale succiano: probòscide.

Probbu. add. Che ha probità: probo.

Procaccia. s. m. Colui che porta le lettere da una città all’altra: procaccia, procaccino.

Procacciamentu. s. m. Il procacciare: procacciamento.

Procaccianti. add. Che procaccia, industrioso: procacciante.

Procacciari. v. a. Trovar modo di avere, procurare: procacciare. || Guadagnare. || pronom. Procacciar a sè: procacciarsi. || Andar in busca: andar in procaccio. || intr. ass. Ingegnarsi, industriarsi: procacciare. P. pass. procacciatu: procacciato.

Procacciata. s. f. V. procacciamentu.

Procacciaturi –tura. verb. Chi o che procaccia: procacciatore –trice. || Colui che s’ingegna di guadagnare, e si dice in buono o in cattivo senso: procaccino.

Procacciu. s. m. Provvisione, acquisto: procaccio. || Utile: procaccio. || Colui che porta le lettere da una città a un’altra: procaccio.

Procedimentu. s. m. Il procedere: procedimento.

Procèdiri. v. intr. Andar avanti, camminare: procèdere. || Continuare, seguitar avanti: procedere. || – contra di unu, proseguire il giudizio intentatogli: proceder contra uno. || procediri ass. o procediri beni o mali, usar termini e costumi convenevoli o sconvenevoli: procedere, o proceder bene o male. || Derivare, nascere: procedere. P. pres. procedenti: procedente. P. pass. procedutu: proceduto.

Procèdiri. s. m. Maniera di portarsi: procedimento, procedura. || Tratto, garbo. || aviri malu procediri, esser intrattabile, scortese o villano.

Procedura. s. f. Maniera di procedere, di trattare: procedura. || Il modo col quale si conduce un processo: procedura.

Proceduta. s. f. Il procedere.

Procella. s. f. Fortuna di mare: procella. || met. Pericolo: procella.

Procellària. s. f. T. zool. Uccello marino precursore di tempesta; è bruno colla groppa bianca: uccello di tempesta. Procellaria avis L.

Procellusu. add. Che porta procelle o è in procella: procelloso (Mort.).

Processari. V. prucissari.

Processìculu. V. prucissiculu.

Processioni. V. prucissioni.

Processu. s. m. Procedimento, seguitamento: processo. || Avanzamento: processo. || Tutte le scritture e gli atti che si fanno nelle cause: processo. || Esame, ricercamento: processo. || Azione, maniera di procedere, e di trattare: processo. || T. chir. Le diverse maniere di eseguire le osservazioni chirurgiche: processo. || Metodo di fare qualche operazione: processo. || processu verbali, riassunto di un fatto per essere presentato al giudice, e così riassunto di checchessia per formar un documento ecc.: processo.

Processura. s. f. V. prucissura.

Procia. V. broscia.

Procintu. s. m. Nella frase essiri in procintu o simile, essere sul punto di...: esser in procinto.

Proclama. s. m. Pubblicazione, bando, editto: proclama.

Proclamari. v. a. Pubblicar ad alta voce: proclamare. P. pass. proclamatu: proclamato.

Proclamaturi. s. m. Chi o che proclama: proclamatore.

Proclamazzioni. s. f. Il proclamare: proclamazione.

Proclivi. add. Inclinato, disposto, ma non in buon senso: proclive.

Proclività. s. f. Astratto di proclive: proclività.

Procommissariu. s. m. Colui che fa le veci del commissario: procommissario.

Procrastinari. v. intr. Indugiare d’oggi in domani: procrastinare. P. pass. procrastinatu: procrastinato.

Precrastinazzioni. s. f. Il procrastinare: procrastinazione.

Procunsulari. add. Di o da proconsole: proconsolare.

Procunsulatu. s. m. Ufficio del proconsole: proconsolato. [p. 765 modifica]

Procùnsulu. s. m. Chi tien le veci del consolo: procònsolo.

Procreari. v. a. Generare: procreare. P. pass. procreatu: procreato.

Procreaturi –trici. verb. Chi o che procrea: procreatore –trice.

Procreazzioni. s. f. Il procreare: procreazione.

Procura. s. f. Strumento di scrittura col quale si delega legalmente ad altrui di operare in nome di chi delega: procura.

Procuramentu. s. m. Il procurare: procuramento.

Procurari. v. a. Ingegnarsi d’avere, procacciare: procurare. || Difendere l’altrui cause: procurare. || Attendere, dar opera: procurare. || procurari per unu; adoperarsi a suo pro: procurar per alcuno. || rifl. a. Quando il servitore va via dice al padrone si procurassi, o ciò gli vien detto da questo; cioè cerchi di trovarsi altro servo, o viceversa altro padrone: si provveda. P. pass. procuratu: procurato.

Procurata, s. f. Il procurare.

Procuratureddu. dim. di procuraturi: procuratorello.

Procuraturi –trici. s. m. e f. Chi o che procura: procuratore –trice. || Colui che agisce e difende la causa e i negozi altrui: procuratore. || Prov. la vurza trema avanti la porta di l’avvucatu e di lu procuraturi, per le spese che fanno fare.

Procuraturicchiu. V. procuratureddu.

Procuredda. dim. di procura.

Prodanu. s. m. T. mar. Fune, che dalla banda dinanzi della nave sostiene l’albero contro il vento: straglio, e ant. prodano.

Prodigalazzu. pegg. di prodigu.

Prodigaleddu. dim. di prodigu.

Prodigalissimu. add. sup. Prodigalissimo.

Prodigalità. s. f. Qualità dell’esser prodigo, eccesso nello spendere: prodigalità, prodigalitade, prodigalitate.

Prodigalizzari. v. intr. Usar prodigalità: prodigalizzare (z dolce). P. pass. prodigalizzatu: prodigalizzato.

Prodigalmenti. V. prodigamenti.

Prodigaluni. accr. di prodigu.

Prodigamenti. avv. Con prodigalità: prodigamente.

Prodiggeddu. dim. di prodiggiu.

Prodìggiu, s. m. Fatto, indizio manifestante in modo straordinario cosa nascosta: prodigio; differisce da portento poichè questo annunzia da lontano cosa straordinaria, riguarda più l’effetto, e non dà l’idea, come quello, di cosa fausta e soprannaturale: prodigio si avvicina più al miracolo (Tomm. D.).

Prodiggiusamenti. avv. Con prodigio: prodigiosamente.

Prodiggiusità. s. f. Qualità di ciò che è prodigioso: prodigiosità.

Prodiggiusu. add. Pieno di prodigio: prodigioso. Sup. prodiggiusissimu: prodigiosissimo.

Pròdigu. add. Che spende più che non dovrebbe, meno di dissipatore che è quegli il quale spende più sregolatamente e disutilmente: pròdigo.

Proditoriamenti. avv. In modo proditorio: proditoriamente.

Proditòriu. s. m. Tradimento, inganno ordito contro la fede: proditorio (Mort.).

Proditòriu. add. Traditoresco, fellonesco: proditorio.

Prodi. add. Prò, valoroso: prode.

Prodizza. s. f. Valore, valentìa: prodezza. || Azione generosa e virtuosa da prode: prodezza.

Producìbbili. add. Atto a produrre, che si può produrre: producibile, produttibile.

Producimentu. s. m. L’atto del produrre: producimento.

Prodùciri. v. a. Dar l’essere, creare, generare: produrre, producere. || met. Cagionare, far nascere: produrre. || Addurre, metter in campo: produrre. || Dar frutto e si dice del terreno: produrre. || rifl. pron. Farsi avanti, venir su, prodursi. (Fanf. alla voce produrre non mette questo senso, però alla voce avanti, spiega farsi avanti: presentarsi, prodursi a far checchessia). P. pres. producenti: producente. P. pass. produciutu o produttu: prodotto.

Produciuta. s. f. Il produrre.

Produttibbili. V. producibbili.

Produttivu. add. Che produce, atto a produrre: produttivo.

Produttu. s. m. Ciò che dà la produzione della terra: prodotto. || T. arit. Quel numero che nasce dal moltiplicar una quantità per un’altra: prodotto.

Produzzioni. s. f. Il produrre: produzione. || Ciò che produce la terra o altro: produzione. || Ciò che produce l’ingegno, il genio: produzione (in questo senso è da alcuno ripresa). || Per dramma o commedia o tragedia. || Presentazione di carte, documenti ecc. davanti il tribunale: produzione.

Produzziunedda. dim. di produzzioni: produzioncella (in Firenze).

Proemiettu. dim. di proemiu.

Proèmiu. s. m. La prima parte di un’opera, di un libro, ove principalmente si propone quello che si ha da trattare: proèmio.

Proemiuni. accr. di proemiu.

Profanamenti. avv. A mo’ di profano: profanamente.

Profanamentu. s. m. L’atto del profanare: profanamento.

Profanari. v. a. Violare, contaminare, e propriamente usar le cose sacre in servigio di cose secolaresche: profanare. || Far cattivo uso di checchessia, usar male, contaminare checchessia: profanare. P. pass. profanatu: profanato.

Profanata. V. profanamentu.

Profanaturi. s. m. Chi o che profana: profanatore.

Profanazzioni. s. f. Il profanare: profanazione.

Profanu. add. Non sacro: profano. || Non iniziato in un’arte, una scienza o simile: profano. || Empio: profano. Sup. profanissimu: profanissimo.

Proferibbili. add. Che può profferirsi: profferibile.

Proferiri. v. a. Pronunziare, mandar fuori le parole: profferire. || Manifestare: profferire. || Offerire: profferire. || Dichiarare con autorità giuridica: profferire. P. pass. proferitu o proferutu: profferito. [p. 766 modifica]

Professari. v. a. Palesare, confessare di aver un costume, una opinione; riconoscere pubblicamente una persona o cosa esser tale: professare. || Insegnar pubblicamente: professare. || Esercitar un’arte ecc: professare. || Pronunziar i voti solenni in religione: professare. P. pass. professatu: professato.

Professioni. s. f. Il professare: professione. || Esercizio o mestiere: professione. || Solenne promessa d’osservanza che facevano i regolari: professione.

Professiunedda. dim. di professioni.

Professiununa. accr. di professioni.

Professoriu. s. m. Luogo ne’ conventi dove stavan i religiosi non ancor sacerdoti, e il tempo che correva tra il noviziato e il sacerdozio: professorio.

Professu. add. Che ha fatto professione, e si dice de’ religiosi regolari: professo.

Professuri. s. m. Colui che professa: professore. || Chi professa scienza e ne dà pubblica lezione: professore. || Colui che conosce a fondo un’arte o una scienza e ne può sentenziare: professore. || Quegli che tratta, agita o difende causa giudiciale: causidico. || Per medicu V. || Prov. ’m manu di professuri nun si perdi causa, chi sa fare, riesce.

Professuricchiu. V. prufissuricchiu.

Professurìsimu. s. m. Ceto dei causidici.

Professuruni. accr. di professuri.

Profeta. s. m. Quegli che antivede o annunzia il futuro: profeta. || Prov. nuddu è profeta ’n casa propria, o nuddu profeta a la sua patria è accettu, che corrisponderebbe al Lat. nemo propheta in patria.

Profetari. v. a. e intr. Prevedere ed annunziar il futuro: profetare. P. pres. profetanti: profetante. P. pass. profetatu: profetato.

Profeticamenti. avv. Con profezia: profeticamente.

Profèticu. add. Da profeta: profetico.

Profetissa. fem. di profeta: profetessa.

Profetizzari. V. profetari.

Profezzìa. s. f. Predizione del futuro: profezia.

Profezziedda. dim. di profezzia.

Proficuu. add. Che dà profitto: proficuo.

Profilari. v. a. Ritrarre in profilo: proffilare. || Ornar alcuna cosa nella parte esterna: proffilare.

Profilata. s. f. Il proffilare.

Profilatu. add. Da proffilare: proffilato. || Detto di naso, affilato: proffilato.

Profileddu. dim. di profilu: profiluzzo.

Profilu. s. m. Aspetto che presenta il corpo guardato di fianco: profilo. || Disegno della linea estrema di un oggetto: profilo. || Ornamento della parte estrema di checchessia: profilo. || T. arch. Disegno della grossezza e projetto dell’edifizio sopra la sua pianta: profilo. || La linea della faccia che scende dalla fronte al mento, veduta di fianco: profilo. || di profilu: in profilo.

Profirutu. V. proferitu in proferiri.

Profittabili. add. D’utile, di profitto: profittabile.

Profittari. v. intr. Far profitto: profittare. || Esser utile, recar profitto: profittare. || V. apprufittarisi. P. pass. profittatu: profittato.

Profittata. s. f. L’azione del profittare.

Profittèvuli. add. Giovevole, che è di profitto: profittevole.

Profittu. s. m. Giovamento, progresso, guadagno: profitto. || fari profittu d’una cosa, trarne utile: far profitto d’alcuna cosa. || fari profittu una cosa ad unu, giovargli: far profitto una cosa ad alcuno.

Proflùviu. s. m. T. med. Perdita copiosa d’umori del corpo: profluvio. || Abbondanza: profluvio.

Pròfugu. add. Fuggitivo: profugo (Mort.).

Profumamentu. s. m. Il profumare: profumamento.

Profumari. v. a. Dar il profumo a checchessia: profumare. || rifl. a. Spargersi con profumi le vesti la pelle ecc: profumarsi.

Profumarìa. s. f. Officina del profumiere: profumeria.

Profumata. s. f. L’azione del profumare: profumata.

Profumatamenti. avv. Con profumo: profumatamente. || fig. Con ogni pulizia e diligenza: profumatamente. || Profusamente: profumatamente, particolarmente del pagar bene, senza gretteria.

Profumatedda. dim. di profumata: profumatina (V. participiu).

Profumateddu. dim. di profumatu: profumatuzzo.

Profumatina. V. profumazzioni.

Profumatu. add. Da profumare: profumato. Sup. profumatissimu: profumatissimo.

Profumatuni. accr. di profumatu.

Profumera. s. f. Vaso in cui si fa il profumo: profumiera. || fem. di profumiere.

Profumeri. s. m. Colui che fa unguenti odoriferi, profumi: profumiere.

Profumu. s. m. Quello che per delizia o per medicina s’abbrucia o si fa bollire per aver odore dal suo fumo: profumo. || E questo fumo stesso: profumo. || E generalmente qualunque cosa o semplice o composta atta in qualunque modo a render buon odore: profumo.

Profunnamenti. avv. Con profondità, a fondo: profondamente. || met. Diligentemente: profondamente. || Molto sodo, fortissimamente: profondamente.

Profunnari. V. sprofunnari e derivati. || Arrivar in fondo.

Profunniceddu. add. dim. Alquanto profondo.

Profunniri. v. a. Spargere profusamente, consumare per ispese eccessive: profòndere. P. pass. profusu: profuso.

Profunnissimamenti. avv. sup. Profondissimamente.

Profunnità. s. f. Una delle tre dimensioni del solido, altezza dall’alto al fondo: profondità, profonditate, profonditade. || Luogo profondo: profondità. || Estensione di sapere: profondità. || Cose difficili ad esser comprese: profondità.

Profunnu. s. m. Profondità: profondo.

Profunnu. add. Concavo, molto affondo: profondo. || Alto: profondo. || met. Grande, sommo: profondo. || Che va molto addentro in un’arte o scienza: profondo. || Difficile ad intendersi: profondo. Sup. profunnissimu: profondissimo. [p. 767 modifica]

Profunnuliddu.V. profunniceddu.

Profusamenti. avv. Con profusione: profusamente.

Profusioni. s. f. Prodigalità: profusione.

Profusu. add. Da profondere: profuso. || Prodigo: profuso. Sup. profusissimu: profusissimo.

Profùttiri. v. a. Sciupare checchessia in godimenti, divertimenti: sgoliare (Rigutini). || Godersi in generale checchessia. || Del mangiar ingordamente: scuffiare, sbaffiare, sgranocchiare. || Afferrare, appropriarsi: arraffare. || Rubare, portar via: colleppolare, far vento ad una cosa. P. pass. profuttutu: sgoliato. || Goduto ecc. In generale questo verbo sudicio è, come le altre parole simili, usato in tanti e svariati sensi, invece di parole più pulite.

Profuttuta. s. f. Lo sgoliare, lo scuffiare ecc.

Proggènii. s. f. Generazione, stirpe: progènie.

Proggenituri –trici. s. m. e f. Antenato: progenitore –trice.

Proggettari. v. a. Far una proposta, un disegno: progettare (voce biasimata dal Fanf. e da altri), ideare, proporre, disegnare. P. pass. proggettatu: progettato, ideato, proposto.

Proggettata. s. f. Il progettare.

Proggettu. s. m. Piano o disposizione de’ mezzi per ottener uno scopo: progetto (biasimato dal Fanf.), proposta, pensiero, idea. || Dimostrazione in linee di ciò che vuolsi eseguire: disegno. || Per intenzione.

Prognosticari. v. a. Prevedere, annunziar il futuro: pronosticare, prognosticare. P. pass. prognosticatu: prognosticato.

Prognosticaturi. s. m. Colui che prognostica: pronosticatore.

Prognosticazzioni. s. f. Il pronosticare: pronosticazione.

Prognòsticu. s. m. Pronosticamento, giudizio e conghiettura del futuro: pronòstico.

Programma. s. m. Avviso contenente l’argomento di un’opera o simile: programma. || Scrittura che renda ragione dell’indirizzo di una impresa; dei principî che si propugnano: programma. || Disposizione dei mezzi da seguire: disegno.

Progrediri. v. intr. Andar avanti ordinatamente: progredire. P. pass. progredutu: progredito.

Progressioni. s. f. Il progredire: progressione.

Progressista. s. m. Che ama il progresso: progressista.

Progressivamenti. avv. Con progressione: progressivamente.

Progressivu. add. Che va avanti o ha virtù di andar avanti: progressivo.

Progressu. s. m. Avanzamento, profitto: progresso. || L’andar innanzi che fa l’umanità nel suo esplicamento e perfezionamento, a dispetto di corbacchioni, granchi, parrucconi e tutta la codineria che vuol fermare il sole: progresso.

Proibbiri. v. a. Comandare che non si faccia: vietare, ed è più generale di proibire che sol ha l’idea del riprovare che si fa checchessia; e di inibire che indica più l’atto dell’impedire che tal cosa si faccia. P. pass. proibbitu e proibutu: proibito.

Proibbitivu. add. Che proibisce: proibitivo.

Proìbbitu. add. Differente qualche volta dal participio proibbùtu. Vale vieto o che si fa abborrire: proìbito (sdrucciolo).

Proibbituri –trici. s. m. e f. Chi o che proibisce: proibitore –trice.

Proibbizzloni. s. f. Il proibire: proibizione.

Proibbuta. s. f. Il proibire.

Pròiri. V. pròjiri.

Projettu. V. espostu § 2. || Nome generico d’ogni grave posto violentemente in moto: projetto. || La parte sporgente di un edificio, d’un membro d’ornamento ecc: projetto.

Projezzioni. s. f. Lo stabilimento dove allevansi i gettatelli. || Moto violento d’un grave slanciato.

Pròjiri. v. a. Approssimare checchessia tanto a uno ch’ei possa arrivarlo: pòrgere. || Dar in mano: porgere. || Dire, riferire: porgere. || Mostrare, far credere: porgere. || Esprimere, esporre: porgere. || ass. Per soccorrere ma sotto mano. || E per dar busse: battere. || projiri, lignati, vastunati ecc. darle: mescere legnate, pugni ecc. P. pass. prujutu: porto. (projiri o progiri metatesi di porgere).

Proletariu. s. m. Uomo confinato a vivere nella più bassa miseria, vittima immolata alla società costituita a privilegio: proletario.

Proli. s. f. Progenie, i figli: prole. || E per sim. dicesi anco delle piante: prole.

Prolìficu. add. Che feconda, che fa prole: prolifico.

Prolissamenti. avv. In modo prolisso: prolissamente.

Prolissità. s. f. Lunghezza nell’operazione, o tempo impiegato: prolissità.

Prolissu. add. Che dura troppo nel suo operare, favellare ecc: prolisso.

Prologhettu. dim. di prologu: prologhetto.

Pròlogu. s. m. Quel ragionamento posto avanti, per lo più, a componimento rappresentativo, per ispiegare o dar lume nel soggetto: pròlogo. || Per principio, preambolo: prologo.

Prolungamentu. s. m. Il prolungare: prolungamento.

Prolungari. v. a. Allungare, mandar in lungo: prolungare. || Distendere, far più lungo: prolungare. || rifl. att. Prolungarsi. P. pres. prolunganti: prolungante. P. pass. prolungatu: prolungato.

Prolungata. s. f. L’azione del prolungare: prolungamento.

Prolungatamenti. avv. In modo prolungato: prolungatamente.

Prolungatedda. dim. di prolungata.

Prolungateddu. dim. di prolungatu.

Prolungatina. V. prolungata.

Prolungativu. add. Atto a prolungare: prolungativo.

Prolungatu. V. in prolungari. || avv. Prolungatamente.

Prolungazzioni. s. f. Il prolungare: prolungazione.

Promettiri. V. prumettiri.

Prominenti. add. Che ha prominenza: prominente.

Prominenza. s. f. Rialto sopra la superficie: prominenza.

Promiscuamenti. avv. In modo promiscuo: promiscuamente. [p. 768 modifica]

Promiscuità. s. f. Stato di ciò che è promiscuo: promiscuità.

Promìscuu. add. Confusamente misto, indistinto: promìscuo.

Promisa. V. prumisa.

Promodali. add. Provvisorio. (Lat. promodo).

Promodalmenti. avv. Provvisoriamente (Biundi).

Promontorieddu. dim. di promontoriu.

Promomòriu. s. m. Monte o punta di terra che sporge in mare: promontòrio.

Promossu. add. Da promuovere: promosso.

Promovimentu. s. m. Il promuovere: promovimento.

Promòviri. v. a. Conferir grado o dignità maggiore di quella che uno ha: promuòvere. || Dar moto, incitare: promuovere. || Ajutare, favorire: promuovere. || Sommuovere: promuovere. P. pres. promoventi: promovente. P. pass. promuvutu o promossu: promosso.

Promovuta. V. promovimentu.

Promozzioni. s. f. Il promuovere: promozione.

Promulgari. v. a. Divulgare, pubblicare una legge o altro: promulgare. P. pass. promulgatu: promulgato.

Promulgaturi –trici. verb. Chi o che promulga: promulgatore –trice.

Promulgazzioni. s. f. Il promulgare: promulgazione.

Promuturi –tura. verb. Chi o che promuove: promotore –trice.

Proniputi. s. m. Figlio del nipote, e si prende anche per discendente in generale: pronepote, pronipote.

Pronominali. add. Che appartiene a pronome: pronominale.

Pronomu. s. m. T. gram. Quella parte del discorso che sta invece del nome: pronome.

Pronosticari. V. prognosticari e derivati.

Prontamenti. avv. Con prontezza: prontamente.

Prontissimamenti. avv. sup. Prontissimamente.

Prontizza. s. f. Qualità d’esser pronto: prontezza. || Risolutezza, disinvoltura con cui il corpo si muove, contrario a tardità: prontezza. || Perspicacia: prontezza.

Prontu. add. In punto, apparecchiato, presto: pronto. || Opposto a lento, a pigro: pronto. || Il Perspicace, d’ingegno che prestamente apprende: pronto. || Repentino, che non lascia tempo a consiglio: pronto. || Acconcio, desideroso di fare: pronto. || Manifesto, chiaro: pronto. E vi ha esempio di dirsi anco p. e. biddizzi pronti, appariscenti subito. || a pronti cuntanti, in moneta effettiva e lì per lì: a pronti contanti. || aviri ’m prontu, aver pronta una cosa: aver in pronto. Sup. prontissimu: prontissimo.

Prontuariu. s. m. Libro contenente cose da aver in pronto: prontuario (Viani).

Pronunciari. V. pronunziari.

Pronunzia. s. f. Il modo di profferire o mandar suono che dica qualcosa: pronunzia.

Pronunziabbili. add. Che si può pronunziare: pronunziabile.

Pronunziari. v. a. Profferire, mandar fuori suono che dica, che annunzi un senso: pronunziare. || Definire, sentenziare: pronunziare. || Pubblicare, dichiarare: pronunziare. P. pass. pronunziatu: pronunziato.

Propagabbili. add. Che si può propagare: propagabile.

Propagamentu. s. m. L’atto del propagare: propagamento.

Propaganna. s. f. Nome che si dà a Roma a una congregazione per la propagazione della religione cattolica: propaganda. || Per propagazione.

Propagari. v. a. Moltiplicare per via di generazioni, dilatare: propagare. || Spargere, diffondere: propagare. P. pres. propaganti: propagante. P. pass. propagatu: propagato.

Propagata. V. propagazzioni.

Propagatissimu. add. sup. Propagatissimo.

Propagaturi –trici. verb. Chi o che propaga: propagatore –trice.

Propagazzioni. s. f. Il propagare: propagazione.

Propagginari. V. purpainari. || Seppellire vivo alcuno col capo in giù, tormento che si dava anticamente: propagginare.

Propalari. v. a. Divulgare, far noto a tutti: propalare. P. pass. propalatu: propalato.

Propalaturi. verb. m. Chi o che propala: propalatore.

Propènniri. v. intr. Pender in favore di chicchessia o checchessia: propendere.

Propenzioni s. f. Il propendere: propensione.

Propenzu. add. Che propende: propenso.

Pròpia. avv. Propriamente: proprio, propio. || propia propia, certissimameute, affatto: del tutto. || cca o dda propia: quà o là vicino. E vale anco qua o là stesso.

Propiamenti. avv. Con proprietà, giustamente: propiamente, propriamente. || Veramente: propriamente.

Propietà e Propietati. s. f. Il proprio e particolare di chicchessia o checchessia: proprietà, proprietade, proprietate e propietà. || L’aver una cosa in proprio, il dritto per cui una cosa appartiene ad alcuno: proprietà. || Utile, interesse: proprietà. || Per decoru V.

Propietarieddu, Propietariicchiu. dim. e vilif. di propietariu.

Propietariu. s. m. Colui che ha in proprietà: proprietario.

Propietariuni. accr. di propietariu: proprietarione (in Firenze).

Propiissimamenti. avv. sup. Propriissimamente.

Propina. s. f. Lucro straordinario, insolito: provento straordinario.

Propìnquu. V. vicinu. || sost. Congiunto per parentela: propinquo (Mort.).

Pròpiu, s. m. Quello che si attribuisce all’uno e non all’altro: proprio, propio.

Pròpiu. add. Che attiene o conviene ad alcuno, che è solamente di colui che lo possiede: proprio, propio. || Medesimo: proprio. || nomu propriu, quello che è applicabile ad uno solo: nome proprio. Sup. propiissimu: propriissimo.

Pròpiu. avv. V. propia.

Propizziari. v. a. Render propizio: propiziare (Mort.).

Propizziu. add. Favorevole, benigno: propizio.

Proponibbili. add. Da proporsi: proponibile.

Proponimentu. s. m. Quel che uno si è proposto, intenzione, proposito: proponimento.

Propòniri. v. a. Porre avanti, metter in campo: proporre, proponere. || Stabilire: proporre. || [p. 769 modifica] Additare uno o una cosa come atto a checchessia: proporre. || proponirisi di fari una cosa, deliberare di farla: proporsi di fare una cosa. || Prov. l’omu proponi e Diu disponi, dei disegni dell’uomo la riuscita è soggetta alla volontà di Dio: l’uomo propone e Dio dispone. P. pass. propostu: proposto.

Proporzionabbili. add. Che può proporzionarsi: proporzionabile.

Proporzionali. add. Che ha proporzione: proporzionale.

Proporzionalità. s. f. Qualità di ciò che è proporzionale: proporzionalità.

Proporzionalmenti. avv. Con proporzione: proporzionalmente.

Proporzionari. v. a. Metter in proporzione, paragonare: proporzionare P. pass. proporzionatu: proporzionato.

Proporzionatissimu. add. sup, di proporzionatu: proporzionatissimo.

Proporzioni. s. f. Convenienza e relazioni fra le parti tra loro o tra loro e il tutto: proporzione. || T. mat. Quella scambievole relazione che hanno insieme due grandezze, terminate per quanto si appartiene alla loro quantità: proporzione. || a proporzioni o in proporzioni: in proporzione.

Propòscidi. V. probboscidi.

Propòsitu. s. m. Proponimento, pensiero fermo di fare checchessia: proposito. || Cagione, congruenza: proposito. || a propositu, a lu propositu, posto avv., secondo la materia proposta, convenevolmente: a o al proposito. || a propositu, si dice a modo di esclamazione, quando si passa a parlare di una cosa venuta in mente e della quale pure ci pare opportuno a parlare o che abbia relazione col discorso: a proposito. || di propositu, con quel dato proposito: di proposito.

Propòsitu. s. m. Titolo ecclesiastico di chi ha cura di anime: proposto.

Prepositura. s. f. Dignità e carico del proposto: propositura.

Proposizzioni. s. f. Quello che si propone di trattare, deliberare, approvare: proposizione. || Membro o parte delle quali si compone il sillogismo: proposizione. || Parte del discorso che contenga un senso da potere stare per sè: proposizione.

Proposizziunedda. dim. di proposizione.

Proposta. s. f. Quel che si propone alla discussione: proposta. || La cosa proposta: proposta. || Prov. quali proposta farai, tali risposta sintirai, o a tali proposta, tali risposta: a tal labbra, tal lattuga.

Propostu. add. Da proporre: proposto.

Proprietà. V. propietà.

Propriu. V. propiu.

Propugnari. v. a. Pugnar in favore, difendere: propugnare. P. pass. propugnatu: propugnato.

Propugnaturi –trici. verb. Chi o che propugna: propugnatore –trice.

Pròroga. s. f. Prorogazione, dilazione: pròroga.

Prorogari. v. a. Allungar il tempo, differire ad altro tempo: prorogare. P. pass. prorogatu: prorogato.

Prorogata. s. f. Il prorogare.

Prorogazzioni. s. f. Il prorogare: prorogazione.

Prorrazziunali. s. m. Chi fa le veci del ragioniere.

Prorrùmpiri, Prorùmpiri. v. intr. Uscir fuori con impeto. e si usa fig. anco: prorompere.

Prosa. s. f. Linguaggio o scrittura sciolta, non in versi: prosa. || fig. Cosa che manchi d’illusione. || scriviri ’m prosa: scriver in prosa.

Prosàicu. V. prusaicu.

Prosàpia. s. f. Stirpe, schiatta: prosàpia.

Prosaturi. s. m. Scrittore in prosa: prosatore.

Proscèniu. s. m. Luogo nel teatro destinato agli attori: proscènio.

Prosciucari, Prosciugari. v. a. Togliere l’umido, disseccare, rasciugare: prosciugare.

Proscrittu. add. Allontanato, escluso da checchessia, condannato ad esilio: proscritto.

Proscrìviri. v. a. Allontanare, escludere, condannar ad esilio: proscrivere (Mort.).

Proscrizzioni. s. f. Il proscrivere: proscrizione.

Prosecutu. V. prusicutu.

Prosegretu. V. percetturi. V. segretu in tal senso.

Prosegrezzia. V. percetturìa.

Proseguimentu. s. m. Il proseguire: proseguimento.

Proseguiri. v. a. Seguitar avanti: proseguire. || Perseguitare criminalmente per via del foro. || E per tribolare, perseguitare.

Proselitu. s. m. Seguace di persona che propaghi nuova dottrina: prosèlito. || E per partigiano.

Prosit. Voce latina: buon pro. || Voce di plauso: evviva.

Prosodìa. s. f. Regola per pronunziare lunghe o brevi le sillabe: prosodìa.

Prosopopea. s. f. Figura rettorica con cui si introducono persone lontane o morte o cose inanimate: prosopopèa. || Gravità soverchiamente affettata: prosopopea. || Arroganza: prosopopea.

Prosperamenti. avv. Con prosperità: prosperamente.

Prosperamentu. s. m. Il prosperare.

Prosperari. v. a. Mandare di bene in meglio: prosperare. || intr. Andar di bene in meglio: prosperare. P. pass. prosperatu: prosperato.

Prosperità, Prosperitati. s. f. Stato, condizione, ed anco avvenimento felice: prosperità, prosperitade, prosperitate. || Prov. quannu sì in tempu di prosperitati, timi l’avvirsitati: di gran prosperità, poco sicurtà.

Pròsperu. add. Felice favorevole, che apporta felicità: prospero. Sup. prosperissimu: prosperissimo.

Prosperusu. add. Prospero: prosperoso. || Robusto, ben disposto di corpo: prosperoso.

Prospettiva. s. f. Arte che insegna disegnare le cose secondo la differenza che apporta fra loro la distanza: prospettiva. || Conghiettura, apparenza o speranza di beni futuri: prospettiva. || Le cose disegnate secondo quest’arte: prospettiva. || Le vedute naturali d’un paese ecc: prospettiva. || T. arch. La rappresentazione d’un fabbricato di cui le parti sian diminuite secondo distanza o secondo lo scorcio ecc: prospettiva. || mettiri ’m prospettiva [p. 770 modifica] ’na cosa, metterla in veduta: porre in prospettiva una cosa.

Prospettivista. s. m. Pittore secondo prospettiva: prospettivista.

Prospettu. s. m. Veduta: prospetto.

Prossimamentl. avv. Con prossimità: prossimamente.

Prossimità. s. f. Vicinanza: prossimità, prossimitade, prossimitate. || Attinenza di sangue: prossimità.

Pròssimu. s. m. Ciascun uomo relativamente all’altro: pròssimo. || Congiunto di sangue: prossimo. || certu prossimu, per dire un tale.

Pròssimu. add. Più di vicino: pròssimo. || di prossimu, detto di tempo passato o futuro: poco fa, o tra poco.

Prostituiri. v. a. Avvilire, esporre a mal uso: prostituire. P. pass. prostituitu, prostitujutu o prostitutu: prostituito.

Prostituta. s. f. Donna che si prostituisce: prostituta.

Prostituzzioni. s. f. Il prostituire o prostituirsi: prostituzione.

Prostramentu. s. m. Prostrazione: prostramento.

Prostrari. v. a. Distendere, abbattere a terra: prostrare. || met. Umiliare: prostrare. || rifl. a. Inchinarsi profondamente per riverenza, gettarsi ginocchione: prostrarsi. P. pass. prostratu: prostrato.

Prostrazzioni. s. f. Il prostrare o prostrarsi: prostrazione. || Abbattimento, discadimento: prostrazione.

Prostrìbbulu. V. postrìbbulu.

Prosuntusu. V. presuntuusu.

Protagunista. s. m. e f. Il personaggio principale sulla scena, in un componimento, in un quadro ecc.: protagonista.

Protèggiri. v. a. Aver in protezione, difendere: proteggere. P. pass. protiggiutu o protettu: protetto.

Proteggituri. verb. m. Protettore: proteggitore.

Protervu. add. Ostinato, superbo, arrogante: protervo (Mort.).

Protesta. s. m. Pubblica dichiarazione della propria volontà: protesta. || Il protestare: protesta. || Solenne dichiarazione contro una violenza o simile: protesta. || fari ’na protesta, protestare. || V. protestu.

Protestanti. add. Dicesi a que’ cristiani che riformarono la religione protestando contro le soperchierie della Corte romana: protestante.

Protestari. v. intr. Denunziare o far intendere a uno che faccia o non faccia questa o quell’altra cosa: protestare. || Dichiarare di non riconoscere o accettare un detto, un fatto: protestare. || att. T. merc. Il far un protesto giuridico, per cui si dichiara a chi si è fatta tratta d’una cambiale, che per difetto d’accettazione o pagamento al termine prefisso, quegli sarà tenuto a tutti i danni ai quali il portatore della lettera potrà soggiacere: protestare. || intr. pron. Dichiararsi: protestarsi. || protestari la stima, la servitù ecc., affermare, tributare stima, servitù ecc. P. pass. protestatu: protestato.

Protestata. V. protestazzioni.

Protestatòriu. add. Attenente a protestazione: protestatorio.

Protestazzioni. s. f. Il protestare: protestazione.

Protestu. s. m. Protestazione: protesto. || T. merc. Atto giuridico per cui si protesti una cambiale: protesto. || Richiamo, lamentanza: protesto.

Protetturatu. s. m. Ufficio del protettore: protettorato.

Protettureddu. dim. di protetturi.

Protetturi –tura –trici. verb. Chi o che protegge: protettore –trice.

Protezzioni. V. protizzioni.

Protocollu. s. m. Libro maestro dove i notai scrivon i testamenti, i contratti che rogano: protocollo. || Libro da registrarvi dentro checchessia brevemente per poi distendersi più lungamente e autenticamente: protocollo. || Registro nel quale si scrivono per ordine di tempo tutti gli atti, rapporti, ordinanze che partono o si ricevono da un ufficio: protocollo.

Protomartiri. s. m. Primo martire: protomartire. || essiri protomartiri di ’na cosa, esser il bersaglio, o esser eccessivamente aggravato da checchessia: esser il martire di checchessia. Vale anche averne piena cognizione per propria esperienza: esserne ammaestrato per l’appunto.

Protomedicali. add. Appartenente a protomedico.

Protomedicatu. s. m. Carica di protomedico: protomedicato.

Protomèdicu. s. m. Primo o principale dei medici: protomedico.

Protonotariali. add. Appartenente a protonotaro.

Protonotariatu. s. m. Dignità e ufficio del protonotario: protonotariato.

Protonotaru. s. m. Principale o primo de’ notai: protonotario.

Protoquamquam. s. m. Il sopracciò, il primo in checchessia: protoquamquam.

Protràiri. v. a. Tirar in lungo: protrarre, protràere. P. pass. protrattu: protratto.

Protrazzioni. s. f. Il protrarre: protrazione.

Protribbunali. Vale la sedia giudiciale: protribunale. || sediri protribbunali, dicesi dei giudici quando rendono ragione: sedere protribunali (Mort.).

Protu. s. m. Colui che nelle stamperie è il primo e come direttore: proto. || Per chi è il primo in un’arte, in una fabbrica ecc: proto.

Protubberanza. s. f. Escrescenza prodotta in fuori a mo’ di tumore: protuberanza.

Pròula. V. pròvula.

Prova e Pruova. s. f. Esperimento, cimento: prova, pruova. || Testimonianza, ragione, conferma: prova. || Gara, emulazione: prova. || Prodezza: prova. || Saggio: prova. La esecuzione d’una commedia, d’un’opera prima di esporsi al pubblico: prova. || Operazione per cui si verifica se un calcolo sia ben fatto: prova. || fari la prova, provar in giudizio: far prova. || E per provare, allignare: far prova. || in o a prova, a condizione di farne prova: a prova. || a tutta prova, atto a resistere a ogni prova: a tutta prova. || Prov. a la prova si vidi lu valenti, i fatti provano se è vero: alla prova si scortica l’asino. || fari li provi, dicesi degli acrobati e dei ginnastici [p. 771 modifica] quando fanno la ginnastica, quasi dire prove di forza.

Provari. V. pruvari.

Provedimentu. s. m. Il provvedere: provvedimento.

Provenienti. add. Che proviene: proveniente.

Provenienza. s. f. Il provenire, derivazione: provenienza.

Provèniri. v. intr. Derivare, procedere, nascere: provenìre. P. pass. provenutu: provenuto.

Proverbiali. add. Di proverbio: proverbiale.

Proverbialmenti. avv. In proverbio, per proverbio: proverbialmente.

Proverbiu. s. m. Detto breve, arguto, sentenzioso, che sotto figura contiene un avvertimento morale, scientifico o che: proverbio. || passari ’n proverbiu, esser cosa divulgata per tutti: andar in proverbio.

Provettu. V. pruvettu.

Provicàriu. s. m. Chi fa le veci del vicario.

Providamenti. avv. Con provvidenza, accortamente: provvidamente.

Providenda. s. f. Dicesi ne’ tribunali la stanza che precede quella de’ giudicanti.

Providendàriu. s. m. Colui che ha cura dell’uscio del tribunale: usciere.

Providenti. add. Che provvede: provvidente. Sup. providentissimu: provvidentissimo.

Providenza. V. pruvidenza.

Provìdiri, Providìri. V. pruvidiri.

Pròvidu. add. Che ha provvidenza, saggio: pròvvido.

Provincia. V. pruvincia e seg.

Provisioni. V. pruvisioni.

Provisòriu. V. pruvisoriu.

Provista. V. pruvista.

Pròvitu. V. protervu. || facci provita, sfacciato.

Provocamentu. s. m. Il provocare: provocamento.

Provocari. V. pruvucari e derivati.

Pròvula. s. f. Forma di cacio vaccino a mo’ di peretta: mozza, testa di moro. || Qualità di cacio di latte di bufalo: provatura.

Prozzìu. s. m. Zio del padre e della madre: prozio.

Prua. s. f. Parte anteriore della nave: prua, prora, proda. || vutari o teniri la prua supra di unu, perseguitarlo, o anco spiarlo. || sèdiri o mittirisi a prua, ne’ cocchi, sedere avanti, colle spalle verso il cocchiere.

Pruari. V. purgari.

Pruatoriu. V. purgatoriu.

Prùbbicu. V. pubblicu.

Prucacceddu. dim. di prucacciu.

Prucacciari. V. procacciari.

Prucchi. V. nninni (Rocca).

Prucèdiri. V. procediri.

Prucidirusu. add. Che opera: operoso.

Prucidusu. add. Che procede. || malu prucidusu: sgarbato.

Prucintu. V. procintu.

Prucissari. v. a. Formar processo: processare. || – una cosa, farne materia di processo: processare una cosa. P. pass. prucissatu: processato.

Prucissata. s. f. Il processare.

Prucisseddu. dim. di prucessu: processetto.

Prucissìculu. dim. di prucessu: processetto. || Volumetto di scritture messe insieme, ad un oggetto, e da servire unite: fascìcolo.

Prucissioni. s. f. L’andare che fanno i preti o i congregati attorno in ordinanza con ceri accesi ecc., in onoranza di qualche santo o Dio: processione. || iri ’m prucissioni, andar a torno: andar a processione. || nun vuliri ad unu mancu pri cumpagnu di prucissioni V. in cumpagnu.

Prucissiunedda. dim. di prucissioni.

Prucissura. s. f. Il processo che si fa contro un reo: processura.

Pruclamari. V. proclamari.

Prudenti. add. Che ha prudenza: prudente. || Prov. pigghia cunsigghiu di prudenti chi mai ti nni penti: chi siegue il prudente mai non se ne pente. Sup. prudentissimu: prudentissimo.

Prudentimenti. avv. Con prudenza: prudentemente.

Prudentissimamenti. avv. sup. Prudentissimamente.

Prudenza, Prudenzia. s. f. Scienza del bene e del male, che dispone a ben giudicare le cose da farsi o da fuggirsi: prudenza, prudenzia. || Senno, saviezza, accorgimento: prudenza. || Prov. cu la prudenza lu munnu si vinci: colla pazienza si vince tutto. || l’usari la prudenza è di li dotti, è chiaro.

Prudenziali. add. Di prudenza: prudenziale.

Prudenzialmenti. avv. In modo prudenziale: prudenzialmente.

Pruderi. V. prureri.

Prudi. s. m. Giovamento, utilità: pro, prode. || bon prudi, si dice per augurar altrui del bene: buon prò. E malu prudi: mal prò.

Prudiggiari. v. intr. T. mar. Maneggiare, governar la prua: prueggiare.

Prudinteddu. dim. di prudenti.

Prudintolu. add. Sacciuto, che sta in sul grave: sputatondo, sputasenno.

Prudentuni. accr. di prudenti.

Prudizza. s. f. Opera, impresa da prode: prodezza. || Valore, fortezza di corpo: prodezza.

Prudu. V. prudi.

Prufanari. V. profanari.

Prufanu. V. profanu.

Pruffiriri. V. proferiri.

Pruficari. v. intr. T. mar. Mollar un cavo, che passa per bozzelli: sartiare (Zan. Voc. Met.).

Prufilatu. V. profilatu.

Prufissioni. V. professioni.

Prufissiunazza. pegg. di professioni: professionaccia (Tomm. D.).

Prufissiunedda. dim. Professioncella.

Prufissiununa. accr. di professioni.

Prufissurazzu. pegg. di professuri.

Prufissureddu. dim. di professuri.

Profissuricchiu. dim. e vilif. di professuri.

Prufissuruni. accr. di professuri.

Prufitissu. Per profeta; anco Bracciolini usa profetesso.

Prufucari. V. pruvucari.

Prufumeddu. dim. di profumu.

Prufunnari. V. sprofunnari.

Prufunneddu. dim. di profunnu. [p. 772 modifica]

Prufunnu. V. profunnu.

Pruggittari. V. proggettari.

Pruggitteddu. dim. di pruggettu.

Pruggittuni. accr. di pruggettu.

Prùggnulu. s. m. T. bot. Albero di frutto simile all’oliva, di color rosso e di sapor afro: corniolo. Cornus mascula L. || Frutto di esso albero: corniola.

Pruibbiri. V. proibbiri e derivati.

Pruiggiari. V. prudiggiari.

Pruimentu. s. m. Il porgere: porgimento.

Pruiri. V. projiri.

Pruitteddu. s. m. Que’ fanciulli abbandonati dai genitori, che son gettati alla ruota: gettatello.

Pruituri. verb. m. Colui che porge: porgitore.

Prujettu. V. projettu.

Prujutu. V. in projiri.

Prulungari. V. prolungari.

Prumesta. V. prunesta.

Prumèttiri. v. intr. e att. Obbligar altrui la sua fede di fare alcuna cosa: promèttere. || Fare sperare checchessia: promettere. || antifr. Minacciare: promettere. || prumettiri mari e munti, o Roma e toma, cioè molte e grandi cose: prometter Roma e toma, o mari e monti. || a riccu nun prumettiri e a poviru nun mancari, quando si promette bisogna attendere. || promitto promittis sta pri nun attenniri: il promettere è la vigilia del non attendere. || cu’ assai prumetti prestu si nni penti, è chiaro. || prontu prumetti cu’ nun pò osservari: chi molto profferisce, poco mantiene. || prumettiri beni, essere di grande aspettativa: prometter bene. || prumetti pocu ed attenni assai, è far da savio ed onesto. || nun prumettiri così chi nun poi attenniri, è chiaro. || prumettiri è viggilia di lu dari, almeno per l’uomo onesto. || rifl. a. Promettersi. P. pass. prumittutu o prumisu: promesso.

Prumisa, Prumissa. s. f. Il prometter e la cosa promessa: promessa. || E nel lotto è la somma che si assegna per la vincita. || Sposa: promessa sposa. Prov. || ogni prumisa è debbitu (e vi s’aggiunge e si duna), a ciò che si promette, bisogna attendere: ogni promessa è debito. || di minacci nun timiri, di prumissi nun gudiri, niuno deve temer troppo delle minacce o fidar delle promesse: di minacce non temere, di promesse non godere. || promisa a forza nun divi ussirvarisi: promessa ingiusta, tener non è giusto.

Prumissioni. s. f. Promessa: promessione, promissione.

Prumisu. s. m. Sposo: promesso sposo.

Prumittiri. V. prumettiri.

Prummisa. V. prumisa.

Prumuni. V. purmuni. || rusicari prumuni, brontolare: bofonchiare. Tolta la figura dai gatti che ringhiano quando hanno carne, polmone, o altro in bocca.

Prumunìa. V. purmunia.

Prumuntoriu. V. promontoriu.

Prumunturieddu. dim. di prumuntoriu: promontorietto.

Prunami. s. m. Quantità, aggregato di susine.

Prunara. s. f. L’albero delle susine: susino. || add. Si dice ad una specie di uliva nera e tonda. || Ed anco ad una sorta di uva di acini nero-rossi, ultima a maturarsi, e buona a mangiarsi.

Prunazzu. pegg. e accr. di prunu, in senso di susino, e di susina.

Pruneddu. s. m. L’uovolo dell’occhio.

Prunellu. add. T. chim. Si dice di certo sale, che e un miscuglio di nitrato e solfato di potassa: sal prunello.

Prunesta. s. f. Spezie d’uva: brumesta.

Pruniddu. dim. di prunu: susinella. || Alberetto di susine: susinetto.

Prunitu. s. m. Luogo piantato a susini: prugneto (D. B.).

Pruntarisi. v. rifl. a. Offerirsi pronto a far checchessia: profferirsi, esibirsi. P. pass. pruntatu: profferto, esibito.

Pruntiscu. V. sfacciatu. || Pronto a menar le mani: manesco.

Pruntizza. V. prontizza.

Prunu. s. m. Albero che fa la susina: susino, prugno. Prunus domestica culta L. || Il frutto: susina. || Prov. cirasi e pruna, chiantanni una, che ne vengon molti: chi vuol un pero ne ponga cento, chi cento susini ne ponga un solo. || In pl. pruna. E si usa anco per dire nninni V. || fari un granu tutti li pruna, far un chiasso, montar in bestia o mandar in malora ogni cosa: farla finita, far del resto, uscir dai manichi, finir in pere cotte (Batacchi). || pruna di cori, susine bianche: susine del cuore. || – muscateddi: susine moscadelle. || – rapparini: susine magnanese.

Prununziari. V. pronunziari.

Prupensu. V. propensu.

Pruppaina. V. purpaina e derivati.

Prupunimentu. V. proponimentu.

Prupusticedda. dim. di proposta.

Prurenti. V. prudenti.

Prureri. s. m. T. mar. Chi guida la prua: prodiere.

Pruri. V. prudi.

Pruritu. s. m. Pizzicore, mordimento: prurito. || fig. Desiderio, voglia di checchessia: prurito.

Prusàicu. add. Di o da prosa, non poetico: prosàico.

Prusapia. V. prosapia.

Prusicedda. dim. di prosa: prosetta.

Prusicutu. add. Ricercato dalla giustizia: perseguitato, fuggiasco, pròfugo.

Prusicuzzioni. s. f. Il perseguitare o l’esser perseguitato: persecuzione.

Prusiguiri. V. proseguiri.

Pruspettu. V. prospettu.

Pruspirari. V. prosperari o simili.

Prusuntunsu. V. presuntuusu e derivati.

Prutèggiri. V. protèggiri.

Prutistantazzu. pegg. di prutistanti.

Prutistanti. V. protestanti.

Prutitturi. V. protetturi.

Prutizzioni. s. f. Il proteggere, difensione, cura, custodia: protezione. || pigghiari prutizzioni, cominciar a proteggere: pigliar protezione. || aviri la prutizzioni di unu: essere in protezione di alcuno.

Prutizziunedda. dim. di prutizzioni.

Prutizziununa. accr. di prutizzioni.

Pruvabbili. add. Probabile: provabile. [p. 773 modifica]

Pruvamentu. s. m. Il provare: provamento.

Pruvari. v. a. Far prova: provare. || Mostrare con ragioni e autorità: provare. || Dicesi del mettere le robe addosso per vedere se stanno bene: provare. || rifl. a. Provarsi. || Studiarsi, dar opera di fare: provarsi. || Prov, cu’ non prova nun cridi (o nun fa): chi non prova non crede. || lu pruvatu cchiù non lu pruvari, ca cchiù chi lu provi cchiù tintu lu trovi, con chi si è sperimentato cattivo, non si torni ad aver che fare. P. pass. provatu: provato.

Pruvata. s. f. Il provare.

Pruvateddu. dim. del part. pruvatu.

Pruvenna o Pruvenda. s. f. Quella quantità di biada che si dà in una volta ai cavalli: profenda. || Per sim. il cibo che si dà all’uomo. || livari la pruvenna, nel senso fig. vale toglier la mercede o anco il cibo per gastigo: toglier la profenda (Bracciolini).

Pruvenza. V. pruvinzata.

Pruverbiu. V. proverbiu.

Pruvettu. add. Avanzato in età: provetto.

Pruvicedda. dim. di prova: provetta.

Pruvidennariu. V. providendariu.

Pruvidenti. V. providenti.

Pruvidenza, Pruvidenzia. Ragione nella mente di Dio, secondo la quale egli ordina e dirizza le cose al fine loro: provvidenza, provvidenzia, providenza. || Per provvedimento: provvidenza. || Antonomasticamente: la divina provvidenza, o la divinità.

Pruvidimentu. V. provedimentu.

Pruvidinziedda. dim. di pruvidenza.

Pruvìdiri, Pruvidìri. v. a. Procacciare, somministrar altrui quel che gli è bisogno: provvedere, provedere. || Aver l’occhio ad alcuna cosa, rimediarvi: provvedere. || Prevedere, antivedere: provedere. || Soddisfare, ricompensare: provvedere. || Usar provvidenza: provvedere. || Far provvedimento, riparo, risoluzione: provvedere. || Prov. Diu pruvidi macari la furmicula, è chiaro. P. pass. pruvidutu o pruvistu: provveduto, provvisto o provviso.

Pruvidituri. verb. m. Chi o che provvede: provveditore.

Pruviduta. V. providimentu.

Pruviduteddu. dim. del part. pruvidutu.

Pruvigghia. s. f. Amido ridotto in polvere, e talvolta vi s’aggiungono materie odorose, serve a vari usi: polvere di cipro, cìpria. (Contratto da pruvuligghia).

Pruvigghiedda. dim. di pruvigghia.

Pruvincia. s. f. Regione, paese: provincia. || Estensione di paese che fa parte di uno Stato, e che comprende città, terre ecc. sotto uno stesso prefetto come sarebbero le 69 provincie nostre: provincia.

Pruvincialatu. s. m. Grado del provinciale di convento, e il tempo che dura il suo ufficio: provincialato.

Pruvincialeddu. dim. di pruvinciali.

Pruvinciali. s. m. Dicevan i frati a quello che fra loro era il primo capo della provincia: provinciale. || Abitatore di provincia: provinciale, a differenza di quelli che abitano nella capitale.

Pruvinciali. add. Che riguarda o concerne una provincia: provinciale. || Che abita in provincia e non nella capitale: provinciale.

Pruvincialuni. accr. di pruvinciali.

Pruvinciedda. dim. di pruvincia: provincetta.

Pruvinu. s. m. Pezzo di terra per porvi e rilevarvi dal seme diverse qualità di piante: semenzajo, piantonaja. || siminari a pruvinu, sparpagliando il seme, a man volante.

Pruvinzata. s. f. Vento maestrale, quasi venga dalla Provenza, e suol essere foriero di burrasca. E anco quella spruzzaglia di pioggia che il vento caccia con violenza dentro o sopra checchessia.

Pruvinzatedda. dim. di pruvinzata.

Pruvisi. s. m. T. mar. Corda che si manda a terra per legarla ai corpi sulla riva: provese.

Pruvisioni. s. f. Il provvedere: provvisione, provisione. || Quantità di checchessia: provvisione. || Mercede che lo Stato dà a’ pubblici officiali: provvisione. || L’onorario che si dava ai giudici, a tempi in cui non aveano stipendio: sportula. || fari pruvisioni, provvedere: far provvisione.

Pruvisiunali. add. Che è per modo di provvisione: provvisionale.

Pruvisiunalmenti. avv. Per modo di provvisione: provvisionalmente.

Pruvisiunatu. add. Chi ha provvisione: provvisionato. || Per sbirru V.

Pruvisiunedda. dim. di pruvisioni.

Pruvisiuneri. s. m. Chi ha l’incombenza di far le provvisioni: provvisioniero.

Pruvisoriamenti. avv. In modo provvisorio: provvisoriamente.

Pruvisoriu. add. Di cosa fatta per modo di provvisione, per un dato tempo: provvisorio.

Pruvista. s. f. Provvisione, provvedimento: provvista. || Acquisto di cose necessarie a qualche uso, ma in quantità che basti: provvista. || E anticamente eran così dette le risoluzioni della potestà giudiziaria, scritte sulle suppliche.

Pruvistu. V. in pruvidiri.

Pruvucamentu. V. provocamentu.

Pruvucari. v. a. Commuover a checchessia: provocare. || Incitare, sfidare: provocare. || Cagionare: provocare. P. pres. pruvocanti: provocante. P. pass. pruvucatu: provocato.

Pruvucata. V. provocamentu.

Pruvucativu. add. Atto a provocare: provocativo.

Pruvucaturi –tura –trici. verb. Chi o che provoca: provocatore –trice.

Pruvucazzioni. s. f. Il provocare: provocazione.

Pruvucazziunedda. dim. di pruvucazzioni.

Pruvularu. s. m. Colui che fabbrica la polvere delle armi da fuoco: polverista.

Provulata. V. spurvulata.

Pruvulazzata. s. f. Quella polvere che si leva in aria per via del vento, o da gente che cammini o simile: polverìo, polverone.

Pruvulazzatedda. dim. di pruvulazzata.

Pruvulazzatuna. accr. di pruvulazzata.

Pruvulazzeddu. dim. di pruvulazzu: polveruzza.

Pruvulazzu. s. m. Terra arida e leggiera che si leva in aria e vola facilmente: pòlvere, polve (poeticamente) || E d’ogni altra cosa similmente ridotta: polvere. || – di risina, la crittogama delle uve. || scutulari lu pruvulazzu ad unu, fig. bastonarlo: scuotere la polvere ad [p. 774 modifica] alcuno. || addivintari pruvulazzu, svanire, mancare, dileguarsi: convertirsi in polvere. E vale anco fuggire, sparire: spulezzare. || Prov. pruvulazzu di jinnaru, carrica lu sularu, cioè quando in gennajo non piove: polve di gennajo carica il solajo (o riempie il granajo).

Pruvulera. s. f. L’edifizio dove si fabbrica la polvere da fuoco: polveriera.

Prùvuli. s. f. Quella con cui si caricano le armi da fuoco: pòlvere.|| V. purvuli.

Pruvulicchia, Pruvulidda. dim. di pruvuli: polveruzza.

Pruvuligghia. s. f. Polvere sottile: polveriglio (s. m.). Per pruvigghia V.

Pruvulinu. V. purvulinu. || Moltitudine d’insetti moventisi confusamente e quasi rammontandosi: bulicame.

Pruvulitu. s. m. Quelle minutissime pustolette con pizzicore che talora vengon alla pelle, accompagnate da rossore, e prodotte da diverse cagioni: sudàmini.

Supplemento

[p. 1153 modifica] [p. 1154 modifica] Prantali. Pezzo di pelle che i contadini tengon a’ piedi invece di scarpe.

Precchia. V. perchia.

Precettu. V. precettivu s. m. che è sbagliato ed invece deve dire precettu.

Pricopu, V. varcocu.

Pricupara. V. varcocu, ma l’albero.

Pricuscu. V. porcu. E pricusca V. troja.

Primavera. Sorta d’uccello: cincallegra.

Prisagghia. Corda attaccata al basto per legar la soma.

Pruppu. V. purpu.

Pruvulinu. livari di pruvulinu, andar in collera.