Nuovo vocabolario siciliano-italiano/BU

BU

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[p. 129 modifica]Bùa, Bubùa. Voce bambinesca per dir male, dolore: bua. || bubbua di cola gaddu, malattia finta.

Bubba. (Mal.) V. ’mpudda.

Bubbuni. s. m. Enfiato pestilenziale ne’ luoghi glandulosi, come nelle ascelle, nell’anguinaje ecc.: bubbone, bubone.

Buca. s. f. Luogo profondo. Apertura in chicchessia, più profonda che larga: buca. || Ove si buttano le lettere per la posta: buca delle lettere.

Bucalaci. V. babbaluci. Così nel Messinese e Catanese.

Bucalazzu. pegg. di bucali: boccalaccio.

Bucaleddu. dim. di bucali: boccaletto, boccalino.

Bucali. s. m. Vaso di terra cotta per vari usi: boccale, e quando è quello per mescer acqua per lavarsi le mani: mesciroba, mesciacqua.

Bùcaru. s. m. T. min. Ocra rossa, molto simile alla sanguigna, detta anche rubrica o matita rossa, più compatta però e d’un rosso meno vivace: bolarmenico, bolarmeno. || Vaso fatto di bolo odoroso, rosso: qualvolta bianco o nero: bucchero.

Bucata. (An. Cat.) Imbiancatura di panni lini, fatta con cenere e acqua bollente messavi sopra: bucato.

Bucca. V. vucca e derivati. || {{Sc|bucca di lu [p. 130 modifica]faraticu, l’imboccatura del terzo spartimento delle tonnare.

Buccagghiu. V. vuccagghiu.

Buccami. s. m. Pezzo della forma di caratteri collocato quasi nel mezzo della parte superiore della cartella, e aderente al pezzo lungo e al bianco. Nel riunirsi i due boccami forman un vuoto piramidale ove entra il piombo fuso: boccame. (Car. Voc. Met.).

Buccaportu. s. m. T. mar. Apertura quadra fatta ne’ ponti delle navi, per comunicare da un piano all’altro: boccaporto. || Chiamasi anche quella che si fa nel cassero davanti all’albero di mezzana, e vi si pratica una scala grande per discendere dal cassero al secondo ponte: boccaporto.

Bucceri. V. vucceri.

Bucchïari. V. vucchïari.

Bucchinu. s. m. Cannello o boccuccia di orcioli e simili: beccuccio; parlando di doccioni è la bocca che li congiunge. || Quell’arnese ove si metton i sigari per non tenerli in bocca: bocchino. || La estremità della pipa: bocchino.

Bucciardu. s. m. Mulo non fino al muso. Quasi bucca-arduta (Vinci).

Bucciata. s. f. Nel gioco delle palle dicesi un colpo di boccia per cacciar quella dell’avversario: bocciata, (non è ne’ vocabolari, ma vi è bocciare, d’onde si può fare bocciata).

Buccinu. s. m. Quella piccola boccia o segno qualunque cui in giocando alle bocce o a simili giuochi, ciascuno cerca avvicinarsi: lecco, pallino.

Buccitedda. s. f. dim. di boccia: pallottolina.

Buccòlica. s. f. Nome di poesia pastorale: buccolica. || Dicesi in gergo pel mangiare: buccolica.

Buccòlicu. add. Appartenente a buccolica in ambi i sensi: buccolico.

Buccu. V. scafu T. mar.

Bùccula. V. vuccula.

Buccularu. V. vusciularu.

Bucculiddu. s. m. dim. di buccula: ricciolino.

Bùcculu. s. m. Ciocca di capelli inanellati: riccio, ricciolo. || T. parr. Specie di ricci a guisa di cavatappi, cioè a spire lunghe pendenti dai latí della faccia: cascate. || Piccola particella di lana spiccata dal vello: bioccolo.

Buccuni. V. vuccuni.

Buccuniari. V. vuccuniari.

Buccutu. V. vuccutu.

Buccuzza. V. vuccuzza.

Buchè. V. mazzettu (Fr. bouquet).

Buchiceddu. s. m. dim. di bucu: buccolino.

Bucìa. V. buggìa.

Bucicci. V. gaddina. Così nel Catanese.

Bucu. s. m. Apertura in checchessia: buco.

Buda e Bura. f. T. bol. Erba della quale secca che sia s’intessono le seggiole, e si veston i fiaschi: sola, tifa, mazza sorda. Typha latifolia L.

Budari. V. abbudari e derivati.

Buddaci. add. Che di leggieri crede: credulo. || Contadino, montanino. || È sorta di pesce.

Budeddu. V. vudeddu.

Budrè. s. m. Cintura, dalla quale pende la spada al fianco: budriere. (Fr. baudrier).

Buduni. s. m. Stelo della spica del grano: gambo.

Buduniana. ligari libbra a la buduniana, T. rileg. Senza tagliar i fogli, e i cartoni coperti della fodera stampata del libro: alla Bodoniana, o alla rustica. Da Bodoni che prima inventò.

Buduriarisi. v. intr. pass. Alterarsi: conturbarsi. Dice Pasq. quasi bulluriarisi da bollore.

Buduriatina. s. f. Il turbarsi: turbamento.

Buè. Sorta di giuoco fanciullesco, nel quale uno si benda, e gli altri corron a nascondersi, poi il bendato a una voce si toglie la benda e va cercando: capanniscondere, a rimpiattino, a cucù, alle rimpiatterelle. || La voce che fa chi è nascosto: cucù. || jucari a buè, met. far le cose di nascosto: far a nascondere. Pasq. dice dal Gr. βοή: voce. Chi dice da uhè voce qualunque che si fa spesso; e chi da dov’è che sarebbe la spiegazione del buè cioè indovina dov’è.

Bùfala. piscari a bufala; è una sorta di pescare con due tartane, che tiran una sola rete: pescar a bufala (Zan. Voc Met.).

Bùfalu. s. m. T. zool. Bue che ha le corna rivolte in su e curve in dentro e alquanto compresse, la fronte increspata: bufalo, bufolo. || Detto per ingiuria, ignorantaccio: buaccio. || Cacio di bufalo: bufalo, e quello nostro fatto a somiglianza. || Pelle di bufalo: bufalo (An. Cat.).

Bufaluni. accr. di bufalu: bufalone.

Buffa. s. f. T. zool. Anfibio noto: bufone, rospo, botta. Rana bufo L. || Per femmina grassa, carnacciuta troppo. || buffa quatrana, si dice a donna corta, paffuta sformatamente: casson da biada, scatrasciona. E si dice anche per un’ingiuria qualunque. || fari buffa, non rispondere alla aspettativa: dar in ciampanelle.

Buffanti. s. m. Era un antico ornamento delle donne.

Buffazza. pegg. di buffa: rospaccio.

Buffè. s. m. Armario dove si dispongono cose da mangiare: credenza. (Fr. buffet). || Per trattamento.

Buffetta. V. tavula. Dallo Sp. bofeta, benchè pur in Italiano vi sia buffetto per tavolino.

Buffiari. v. a. Dare schiaffi: schiaffeggiare. (A. V. ital. ingoffare).

Bufficedda. s. f. dim. di buffa: botticella, botticina.

Bùffiti. V. punfiti.

Buffittedda. dim. di buffetta V.

Buffittinu. V. tavulinu.

Buffittuni. s. m. accr. di buffetta: bancone. || Per suttaspecchiu V.

Buffu. V. buffuni. || Contrario di seriu, nelle opere drammatiche: buffo. || Servo sciocco nelle commedie: buffo.

Buffulutu. V. masciddutu.

Buffunarìa. s. f. Burla, beffa: buffoneria.

Buffunazzu. s. m. accr. di buffuni: buffonaccio. || Burlonaccio, bajonaccio.

Buffuneddu. s. m. dim. di buffuni: buffoncino. || Avvenevole, allegroccio; e dicesi ai bambini.

Buffuni. s. m. Colui che ad altro non pensa che a far ridere gli altri; anco facendo ridere di sè: buffone. || Colui che usa spesso piacevolezze, be’ motti, per tenere allegra la brigata: piacevolone. || Chi ama le burle, le baje e ne pensa e ne fa: burlone, bajone. Alle volte si usa add. [p. 131 modifica]e come tale ha il sup. buffunissimu: di molto piacevolone, burlone.

Buffuniamentu. s. m. Il canzonare: canzonatura. || Burla. || Beffamento.

Buffuniari. v. a. Proverbiare, minchionare: canzonare. || Nel senso di deludere per divertirsi alle spalle altrui: burlare. || Metter in ischerzo il detto o altro di alcune: beffare, e quando continuato: beffeggiare. || Per semplice far da buffone: buffonare. P. pass. buffuniatu: canzonato || Burlato || Beffato, beffeggiato.

Buffuniata. s. f. Canzonatura, burla, beffa. || Per fraude: trufferia. || Atto da buffone: buffonata.

Buffuniaturi –tura. verb. Chi o che canzona: canzonatore. || Che dileggia e finge l’innamorato: dileggino. || Furbo: truffatore, giuntatore.

Buffuniscamenti. avv. In modo da buffone: buffonescamente. || Burlevolmente.

Buffuniscu. add. Attenente a buffone: buffonesco. || Burlesco. || a la buffunisca, modo avv.: buffonescamente, burlevolmente.

Buffunìsimu. s. m. Inclinazione a burlare, buffonare.

Bùfulu. V. bufalu. || Inviluppo ovato ove si rinchiude il verme da seta: bozzolo. (An. Cat.)

Bufaruna. V. cufuruna.

Buggetta. V. visazzotta. || V. buggiacca.

Bugghia. V. turma.

Bugghiòlu. s. m. Vaso di legno senza coperchio, specie di piccola tina: bugliuòlo. || Quello in cui i muratori mettono la malta o altro simile: bugliuolo. || Fig. Errore solenne nel parlare o scrivere: scerpellone. || Cosa che offenda il senso comune, che ha dell’impossibile: bomba, fandonia, p. e. è bugghiòlu ca nun po’ calari: è bomba che non passa. || a scotula bugghiolu V. a la tunna.

Bugghiu. s. m. T. zool. Pesce simile alla razza: pastinaca. Raja pastinaca L.

Bugghiulata. s. f. Tanta quantità di materia da empir un bugliuolo.

Bugghiuni. V. vugghiuni. || a bugghiuni o a bugghiuneddu: a lesso, lessato.

Buggìa. s. f. Sentenza contraria a ciò che è: bugia. || Prov. buggia sfacciata nun merita risposta, veramente la meriterebbe e brutta. || Strumento a uso di piattellino con bocciolo per adattarvi una candela: bugia. || E quello col manico che con un cero acceso si tiene presso i prelati quando funzionano: bugia. || V. palmatoria. || È anche una lucernetta bassa a olio per portarsi qua e là senza versarne l’olio: bugia. || Per buggiacca V.

Buggiacca. s. f. Foggia di tasca propria de’ cacciatori per riporvi la caccia: carniera, carniere, carniero. || Detto per riporvi la munizione: gibeciere. || Un abito che portan i cacciatori o a mo’ di quello: carniera.

Buggiardazzu. s. m. pegg. di buggiardu: bugiardaccio.

Buggiardu. s. m. Colui che dice bugie: bugiardo (Mort.).

Buggiuarduni. s. m. accr. di buggiardu: bugiardone.

Buglossa. s. f. T. bot. Pianta che ha le foglie lanceolate, scabre; fiori in ispiga, tutti per un verso; le brattee ovate; i nettarii non barbati: buglossa, lingua di bue, borrana selvatica, linguabova. Anchusa officinalis L.

Bugni. s. f. pl. T. mar. Così chiamansi gli angoli delle vele quadrate, specialmente gl’inferiori: bugne. (Car. Voc. Met.)

Bugula. s. f. T. bot. Sorta d’erba: bugula. Ajuga reptans L.

Buiceddu. V. vuiceddu.

Buina. (Vinci) s. f. Escremento bovino: boina, bovina.

Buinu. add. Che comprende tutte le spezie di buoi, capre ecc. boccino, bovino.

Buiscu. add. Da bove: bovino. (Piaggia lo crede dal Gr. βοικός: bovino).

Bujaru. V. vujaru.

Bujaruni. V. buzzaruni. (Scob.).

Bujetta. s. f. V. sedda. || V. visazza.

Bulantinu. s. m. T. pesc. Filo lungo a modo di lenza con amo nescato che, raccomandato da un capo a terra, si lascia la notte ne’ laghi o fiumi: filaccione.

Bulbu. V. cipulletta. || Globo dell’occhio: bulbo dell’occhio. || T. anat. Nome di varie parti che somiglian il bulbo: bulbo. || T. bot. bulbu castagnu: enante, fior di lambrusca. Oenanthe L. || bulbu vomitoriu, specie di giacinto d’odor muschiato: muscari, musco greco, bulbo vomitorio. Hyacintus muscari L.

Bulèu. V. strummula. (D. B.).

Bulimaca o Resta boi. s. f. T. bot. Erba che nasce da una cipolla fetida e danneggia i semi: bulimaca. Ononis Arvensis L.

Burina. V. burina.

Bulinu. V. burinu e derivati.

Buliu. s. m. Fervore, veemenza momentanea che determina ad un’azione: bollore d’animo, ardenza. || di bulìu, modo avv.: vogliosamente, di volontà.

Bulla. s. f. Diploma del papa: bolla. || Quel privilegio di mangiar carne in tempi proibiti, mercè lo sborso di moneta: bolla.

Bullali. add. T. leg. Aggiunto di censo autorizzato da bolla pontificia.

Bullami. s. m. La parte legnosa sì del coperchio che del fondo della forma ove si fondon i caratteri: guscio (Car. Voc. Met.).

Bullari. V. abbullari.

Bullatura. s. f. Impronta di suggello: bollo, bolla.

Bulletta. s. f. Polizza: bolletta.

Bullicami. (D. B.) s. f. Moltitudine confusa e moventesi: bulicame ed è più de’ vermi ecc.

Bullintinu. s. m. T. pesc. Lenza lunga avvolta a un quadretto di sughero, con più ami, colla quale si pesca a mano dove il mare è un po’ fondo: bollentino (forse).

Bullittinaru. s. m. Ne’ teatri è il venditor di biglietti: bullettinajo.

Bullittinu. V. bulletta. || Quell’annunzio giornaliero che si dà durante una guerra, una epidemia: avviso, annunzio.

Bullu. V. bullatura. || Strumento di metallo o altro, in cui è incavata l’arma o il segno di chi l’usa: bollo. || T. calz. Arnese di ferro che è una specie di stampa, che si fa sopra il buco della bulletta, che ha fermato il suolo per ricoprirlo: stella. || Per mercu V.

Bulluri. s. m. Sollevamento, infiammamento d’animo: bollore.

Bulogna. s. f. Coperta colla quale si copre la toppa o rota dello schioppo. [p. 132 modifica]

Buluni (A. posto avv.: a volo. || A bizzeffe, a micca, a macca.

Bum! Voce onomatopeica dello sparo di arma a fuoco o schianto simile: bum! || Si dice quando altri racconta qualcosa di strano e d’incredibile, facendogli intendere che l’ha detta grossa: bum! (Fanf. Voc. d. U. Tosc.).

Bumba. V. bumma.

Bùmbalu. V. bùmmalu.

Bumbarda. V. bummarda.

Bumbardari. V. bummardari.

Bumbarderi. V. bummarderi.

Bumbiari. V. bummiari.

Bùmbulu. V. bummulu.

Bumma. s. m. T. mil. Grossa palla di ferro piena di polvere che si butta per mezzo degli obici nel campo o forte nemico: bomba. || Met. Contrattempo. || aviri la facci a prova di bumma; esser presuntuoso, sfacciato, senza vergogna: aver faccia di pallottola. || Per guaddara V.

Bummaleddu e Bummaliddu. s. m. dim. di bummulu: bernoccoletto.

Bummalicchiu. s. m. dim. di bummalu: bernoccolino.

Bùmmalu. s. m. Quell’enfiato che produce una percossa: bernoccolo, bernocchio. Tolta la simiglianza dal bummulu V.

Bummarda. s. f. Sorta d’artiglieria: bombarda. || Sorta di nave di carico di basso bordo: bombarda.

Bummardamentu. s. m. Bombardamento.

Bummardari. v. a. T. mil. Scagliar bombe: bombardare. P. pass. bummardatu: bombardato.

Bummardera. s. f. Sorta di barca atta a portar artiglierie da bombardare: bombardiera.

Bummarderi. s. m. T. mil. Colui che carica e scarica le bombarde, e anco ogni artiglieria: bombardiere.

Bummiari. V. bummardari.

Bummò. V. bommò.

Bummuliddu. s. m. dim. di bummulu: bomboletta. || facci di bummuliddu: faccino ritondetto.

Bùmmulu. s. m. Sorta di vaso di vetro o di terra cotta da tener vino e simile: bombola. || aviri ’na cosa ’ntra lu bummulu, non averla affatto.

Bummuluni. accr. di bummulu.

Bunaca. s. f. Voce calabrese, che significa quell’abito corto con grande tasca dietro, che usan i cacciatori: carniera. || Siccome la bassa gente porta per suo costume tal veste, così per traslato bunachi si chiamano i mariuoli: gente di scarriera, bordatori, camuffi. || Per gurnu V.

Bunacarìa e Bunacata. s. f. Azione da bunaca: camuffazione.

Bunachedda. s. f. dim. di bunaca: carnierino. || Piccolo malandrino: farinello.

Bunacuni. s. m. pegg. di bunaca in ogni senso.

Bunazza. s. f. Lo stato del mare in calma, in tranquillità: bonaccia. || fig. Lo stato di chi torna pacato, dopo una rabbia. || Ogni sorta di buona e felice fortuna: bonaccia. (A. V. ital. bonazza, in Semprebene).

Bunellu. Nella frase dari bunellu, dar buone parole per placare, persuadere.

Bunettu. s. m. Capelli posticci: parrucchino. || Sorta di berretto che usan i soldati per fatica: berretto (Fr. bonnet).

Buniceddu. add. dim. di bonu: buonino. || Parlando di salute: benino. || Detto d’uomo alquanto comodo: agiatello. || Di altri oggetti, non disprezzabili, da farne qualche cosa: accomodabile. || Si dice pure di cosa comperata a poco prezzo, benchè non ottima: bonina, comportevole. || In forza d’avv.: alquanto, alcun poco.

Bunicidduzzu. add. vezz. di buniceddu.

Buntà. V. bontà.

Buraci. V. boraci.

Burattu. s. m. Sorta di drappo rado e trasparente: buratto.

Burbuttari. V. barbuttari.

Burbuttizzu. V. barbuttizzu.

Burcetta. V. furchetta.

Burcheri. V. brucchieri.

Burcittedda. V. furchittedda.

Burcittuni. V. furchittuni.

Burda. V. buda.

Burdacchè. V. burzacchinu.

Burdata. s. f. T. mar. Cammino che fa una nave bordeggiando: bordata. || Genere di tela a righe di due colori: bordato.

Burdellu e Burdeddu. s. m. Casa di tolleranza: bordello. || jirisinni ’na cosa ’n burdellu, andar in malora: andar in bordello.

Burdiari. v. intr. T. mar. Navigando serrar il vento quando è contrario col girar la nave di tanto in tanto per piegarla or dalla banda dritta ora dalla sinistra, onde acquistar cammino nello aspettare: bordeggiare. (Sp. bordear). || Fig. governarsi secondo le opportunità: barcamenare. || Titubare, non andar risoluto o di buone gambe a far checchessia: tentennare. || L’andar piegando ora da una parte ora dall’altra come fanno gli ubbriachi: barcollare. || Girar alterno, avvicinarsi dubbioso ad un luogo: giravoltolare, aliare. P. pass. burdiatu: bordeggiato. || Barcamenato. || Tentennato. || Barcollato ecc.

Burdiggiari. V. burdiari.

Burdillinu. s. m. Strumento da corda simile al violino: chitarrino, mandòla. V. minnulinu.

Burdilluni. V. burdata.

Burdunaru e Vurdunaru. s. m. Quegli che guida i muli: mulattiere, castaldo. || Prov. succedi a burdunaru sgarrari la via: sbaglia il prete all’altare ecc. ogn’uomo può fallire. || T. pesc. Camera di rete nelle tonnare, in cui si rinserrano i tonni per passar a quella detta di ponente: bordonaro. || burdunari sono le travi grosse poste a traverso per reggere travi minori: bordoni.

Burduneddu. s. m. dim. di burduni: bordoncino.

Burduni. s. m. Bastone da pellegrino: bordone. || Trave grosso in sostegno di altri: bordone, asinello. || Membro di edificio che ricresce in fuori, senza uscire del suo dritto o modanatura: cordone. || Quelle costure lineari fatte per fregio nel dorso dei guanti: cucito. || Costura dove la estremità della roba unita resta coperta dal filo, ciò si fa quando la roba ha i vivagni, se non si fa la costura: sopraggitto. || La estremità dei pasticci o torte alquanto ripiegata: risalto, orliccio. || Negli strumenti da corda è la corda più grossa: cordone. || burduni di la munita, dicesi dagli zecchieri la circonferenza ricinta come di un cordone: cordone. || Per mula dal Lat. burdo –onis. [p. 133 modifica]

Burdura. s. f. Lista, guarnizione o altro ornamento di cui si fregiano od orlano le vesti: frangia, fregio, bordura. (Fanf. Casa fior. ecc.)

Bureddu. V. vureddu. || V. tanè.

Burgata. s. f. Quantità di case anco qua e là sparpagliate che formin un borghetto lontano da città e misero: borgata.

Burghiceddu. s. m. dim. di borgu: borghetto.

Burghitanu. add. Abitatore di borghi: borghigiano.

Burginsàticu. add. A mo’ di contadino: contadinesco. || a la burginsatica, modo avv.: alla contadinesca.

Burgisatu. s. m. L’arte o condizione dei contadini: contadinanza. || Adunanza di coloni, contadini: contadiname.

Burgisazzu. s. m. pegg. di burgisi: contadinaccio.

Burgiseddu. s. m. dim. di burgisi: piccolo fittajuolo. || Contadinello.

Burgisi. s. m. Colui che tiene le altrui possessioni in affitto: fittajuolo. || Chi lavora materialmente la terra a prezzo: contadino, colono. Forse da burgu perchè abita in borghi; in questo senso anco Villani scrisse borgese. || Per arbitrianti V.

Burgisicchiu. s. m. dim. di burgisi: piccolo fittajuolo. || Contadinetto.

Burgisiscu. add. Da burgisi: contadinesco. || a la burgisisca, modo avv.: alla contadinesca.

Burgisotta. add. e sos. Qualità di fico, che ha foglie palmate lobate, di sopra scabre e di sotto pubescenti, la pelle del frutto bruna nella sua maturità: brogiotto.

Burgisuni. s. m. accr. di burgisi.

Burgitanu. V. burghitanu.

Burgiu. s. m. Quantità di materia ammassata, spezialmente di biade: barca, bica. || Massa grande di paglia ammonticchiata a cupola: pagliajo. || burgiu di fenu: maragnuola.

Burgu. s. m. Strada grande, e raccolta di case fuori le città di cui forma gli accrescimenti: borgo.

Burgula. (Mal.) s. f. Macchia di checchessia che venga alla pelle: chiazza.

Buri. s. m. La parte superiore e curva dell’aratro che si unisce al ceppo: bure.

Buriddu. (Vinci) Voce familiare che si dà ai bambini quasichè puzzino di mucco. || E secondo lo stesso Vinci è l’odore che mandano i panni che sanno di rannata, e verrebbe dallo Eb. bozith: sapone.

Buriddiari. (Vinci) v. intr. Puzzar di rannata.

Buriddusu. add. Che puzza di rannata.

Burina (Jiri a. T. mar. Andar a orza.

Burinniatu. add. Di bastimento che ha le vele disposte a portar in pieno più che si possa andando a orza o a mezza nave: burinato (Zan. Voc. Met.).

Burinari. v. a. Lavorar, intagliar col bulino: bulinare. P. pass. burinatu: bulinato.

Burinu. s. m. Strumento con punta d’acciajo, col quale sottilmente s’intaglia in oro, argento ecc. bulino, bolino. || T. mar. Cavo attaccato verso la metà di ciascuna cascata delle vele, e serve a tirar verso prua l’uno dei due lati, affinchè la vela prenda di fianco il vento: bolina (Car. Voc. Met.).

Buriusu. add. Che ha boria: borioso.

Burla e Burra. s. f. Beffa, scherzo: burla.

Burlari. v. a. Beffare, far ridere alle spalle di uno: burlare. || Intr. Non dire o non far da vero: burlare. || burlari ad unu pri darreri, dirne male, beffarlo assente: sonar le tabelle dietro ad alcuno. P. pass. burlatu: burlato.

Burleri e Burleru. s. m. Che burla sovente e volentieri: burlone. || V. juculanu e V. tirziaturi.

Burletta. s. f. dim. di burla: burletta. || Farsa comica: burletta.

Burlicu. V. birricu.

Burliscu. add. Di burla, burlevole: burlesco.

Burlottu. s. m. Sorta di nave per appiccar fuoco ad altra nave: brulotto. || Met. Dicesi ad uomo sommamente collerico: iracondo, iroso.

Burnali. s. m. pl. T. mar. Fori dai lati della nave per dove si vuota l’acqua che si raccoglie sopra i ponti: ombrinali.

Burnìa. s. f. Sorta di vaso di terra invetriato entro cui si conservano unguenti, lattovari od altro; per lo più l’usano gli speziali: boccione, vaso a corpo. || sgarrari la burnìa, prender una cosa per un’altra: pigliar un granchio. || cosi chi mancu nn’hannu li spiziali ’ntra li burnìi, modo prov. pensamento stravagante, fantastico: cose dell’altro mondo. O dal Lat. hirnea: vaso di vino; o dallo Sp. albornía: vaso da sciroppo.

Burniazza. s. f. pegg. di burnia.

Burniedda. s. f. dim. di burnia: barattolo, alberello.

Burniòla. V. burniedda.

Burniuni. accr. di burnia: gran boccione.

Burò e Brò. s. m. Armadio o scrigno con iscaffali per tenervi scritture: studiolo. || Tavolino per iscrivere, colle annesse comodità: scrivania. || Stanza appartata per uso di scrivere, tener carte di affari, ecc: scrittojo. || Luogo dove stanno impiegati a lavorare secondo il proprio compito: ufizio (Fr. bureau).

Burra. V. burla.

Burraccedda, Burraccetta e Burraccina. s. f. dim. di burraccia: borraccina.

Burracchiari. v. a. e intr. freq. di burrari: beffeggiare.

Burracchiata. s. f. Il beffeggiare: beffeggiamento.

Burraccia. s. f. Fiasca che usan i viandanti portar a tracolla: borraccia.

Burraina. V. vurraina.

Burrari. V. vurrari.

Burrasca. s. f. Soffio tempestoso di vento con pioggia, è men di tempesta, e per lo più dura poco: burrasca. Quando è un po’ più forte: procella. || Subita e violenta pioggia, parziale: scossa, sfuriata. || Met. Pericolo, disgrazia: burrasca. || Di malattia pericolosa e grave: burrasca. || Prov. lu bonu pilotu si canusci ’nta li burraschi: il buon marinaro si conosce al ec. ec. || burrasca viulenta pocu dura: burrasca violenta poco dura. || Per ingiuria il volgo dice burrasca ai debitori duri: tirchio. || Ed in generale chi è riottoso e intrattabile: burrasca.

Burrascata. s. f. Acqua e vento molto violenti ma poco durevoli: sfuriata, scossone.

Burraschedda. s. f. dim. di burrasca: burraschella. [p. 134 modifica]

Burraschiari v. intr. Piovere e nevicare interrottamente.

Burrascuna s. f., Burrascuni s. m. Gran burrasca d’acqua, di vento: rovescio, procella.

Burrascusu. add. Che minaccia burrasche: burrascoso.

Burreddu. V. tavuluni. || Spezie di panno grosso e vile: burello .

Burriari. V. trizziari.

Burritta. V. birritta e derivati.

Burru. V. vurru. || burru manteca V. manteca.

Burruggiu. V. virruggiu.

Burruni. V. borru.

Burrusu. (Mal.) V. butirusu.

Bursa. s. f. Sacchetto di varia forma per usi diversi: borsa. V. vurza. || T. parr. Arnese di pelle raddoppiata a guisa di portafogli ad uso di tenervi ne’ vari scompartimenti i rasoi, le forbici, i pettini ecc.: borsa (Car. Voc. Met.).

Burtuliari. V. abbramari: mugghiare.

Burza. V. bursa e V. vurza.

Burzacchini. s. m. pl. Stivali o stivaletti, che sono calzati di cuojo per difendere le gambe dall’acqua e dal fango: borzacchini, bottaglie.

Burzadura. V. strummula. Così a Nicosia.

Burzanchinu. V. burzacchini.

Burzetta. s. f. dim. di burza: borsetta.

Burzicedda. V. vurzicedda.

Burzigghiu. V. vurzigghiu.

Burzitedda. V. vurzitedda.

Burzottu. V. vurzottu.

Busa. s. f. Gambo dello ampelodesmo V. ddisa. || Piccola e sottile verghetta di ferro per le calze: ferro da calze. || busa sfilata: smagliatura, una serie di maglie della calza scappate (Gior. la Sicilia).

Busacchini. V. burzacchini.

Busara. Dicesi di annata quando abbonda di ampelodesmo V. busa. E si usa nel Prov. annata busara ecc. V. annata.

Busaru. Aggiunto ad uomo, che raccoglie e vende i gambi dello ampelodesmo, che servono a far fiaccole.

Busata. s. f. La quantità di maglie tenute da un ferro di calza: ferrata, un ferro (così a Firenze). || Escremento bovino V. vusata o ’mmerdavusata.

Busatedda. dim. di busata.

Busca e Buscagghia. V. vusca. V. vuscagghia.

Buscami. V. vusca.

Buscari. V. vuscari. V. abbuscari.

Buschesu. (Scob.) V. buschignu. V. alpestri.

Buschignu. add. Di bosco, da bosco: boschereccio (A. V. ital. boschigno). || Detto ad uomo: burbero.

Buschittu. V. vuschittu.

Buschivu. add. T. agr. Aggiunto di terreno, e pieno di boschi o di macchie: boschivo.

Busciari. V. A. (Scob.) V. allisciari.

Busciu. V. vusciu.

Bùsciula. V. vusciula.

Busciularu. s. m. La pelle pendente da sotto il collo de’ buoi: giogaja. || La carnosità sotto al mento che hanno le persone grasse: pappagorgia. (Dal Fr. bouche: bocca).

Busciula e Buscia. V. gaddina tupputa.

Busculiari. V. attizzari nel primo significato.

Buscusu. V. astutu.

Busidda. s. f. dim. di busa. || a li tempi di li busiddi, modo scherzoso fatto sul Lat. temporibus illi, per dire in tempo passato.

Busillis. Parola indeclinabile, vale difficoltà, imbroglio ecc: busilli, busillis.

Busolu. V. buzzolu.

Bussica. V. vissica.

Bùssula. s. f. Arnese coperto di vetro entro cui vi è la rosa de’ venti, coll’ago calamitato bilicato sur un pernietto nel mezzo della rosa, e serve specialmente in marineria a indicar la tramontana: bussola. || perdiri la bussula: perder la bussola, non saper più che si fare. || Quel riparo di legname o d’altro, che si pone davanti agli usci quasi seconda imposta, per difendere dal freddo, o dalla vista di chi è fuori: bussola, usciale. || Uscio di camera elegantemente fatto e con ingegni ecc: bussola.

Bussulettu. s. m. Vasetto in cui scuotonsi i dadi giocando: bussoletto.

Bussulottu. s. m. T. ciarl. Strumento di metallo in forma di bicchiere, che serve a far giuochi di mano, ve n’ha pure di cristallo: bussolotto. || fari lu iocu di li bussulotti, usar artifizio per mostrar ciò che non è: cambiar le carte in mano, tergiversare.

Bùssulu. s. f. Vasetto di legno per raccorre i voti: bussolo. || Il mandar che si fa a partito per bussoli e ballotte: ballottazione.

Busticeddu, Bustinu. s. m. dim. di bustu: bustino.

Bustu. s. m. Petto, e talora tutto il corpo salvo testa, braccia e gambe: busto. || Tutto il corpo senza il capo: busto. || Quelle statue scolpite dal capo fino al petto: busto e mezzo busto. || Quella sorta di veste che armata di stecche copre e costringe il petto delle donne: busto, fascetta, bustina. || La parte dell’abito che copre la schiena, il petto ecc. colle maniche: busto, vita. || Prov. cui nni voli la testa e cui nni voli lu bustu, chi è da tanti perseguitato; s’usa anco per ischerzo. || cc’è stu bustu, modo prov. di chi impegna la propria abilità e attitudine. || a ssu bustu mittiti manu? non potersi dubitare dell’abilità del tale o tal altro in ciò che vorrà imprendere.

Busunagghia. s. f. Quella carne infima del tonno, e nerastra per sangue ristagnato, che tuttavia si puo mangiare: bozzimaglia (Mort.).

Busunata. s. f. Colpo o mazzo di fusti segati V. busuni. || Colpo di bolzone: bolzonata.

Busunettu. s. m. Strumento di ferro col quale s’incende, perchè in cima ha una pallottola a guisa di bottone, usato in chirurgia: bottone. || Uno strumento di rame da cucina a guisa di mezza palla vuota, con manico lungo: romajuolo. || Pietra più lunga della tistetta (Pasq.).

Busuni. s. m. Il fusto secco delle biade secate per similitudine del gambo dell’ampelodesmo busa. || È termine de’ fabbricatori. || Sorta di freccia con capocchia in cambio di punta, che si tirava con balestra grossa: bolzone. || nesciri a busuni, diconlo gli uccellatori quando l’uccello fugge dalle reti nel momento ch’esse stanno per chiudersi.

Busuniari. v. intr. Ferire, percuotere con bolzone: bolzonare. [p. 135 modifica]

Busunittata. s. f. T. chir. Colpo di bottone (busuni).

Butana. V. ’nfurra.

Butanedda. V. A. per tavula di lettu V.

Butàraca. s. f. L’ovaia del pesce seccata al fumo o al vento: bottarica, pottarga.

Butiggiari. v. intr. Camminar sulla corda.

Butiggiaturi. s. m. Ballatore sulla corda: funambolo, acrobata.

Butiraru. s. m. Chi fa o vende burro: burrajo. || Secchia o macchina in cui si dibatte il latte per far il burro: zàngola.

Butiratu. V. butirusu.

Butiru. s. m. La parte grassa del latte separata dal siero: burro, butirro. || Per sim. le sostanze ridotte di forma e consistenza simili al burro: butirro.

Butirusu. add. Pieno di burro, condito con burro: burroso, butirroso.

Butornu. V. re di li gaddazzi.

Butrica. V. ventri (Sp. barriga).

Butrognu. s. m. Enfiatura. Secondo Pasq. da βου particella accrescitiva e θρόμβος gruma; βούθρομβος: gruma a gruma.

Buttacciu. s. m. Piccola botte: bottaccio. V. quartaloru.

Buttafarri. s. m. pl. Voce di scherzo per coglioni. || omu cu li buttafarri: uomo sodo, di buzzo.

Buttafuora. s. m. T. teat. Colui che avverte gli attori di uscire di mano in mano sul palcoscenico: buttafuori. || T. mar. Asta nella quale è inferito il fondo ossia lato inferiore della vela coltellaccio: buttafuori.

Buttana e Puttana. s. f. Femmina che fa mercimonio del corpo: puttana. || – vecchia – di culu; ingiuria e dicesi per ischerzo a persona astuta: putta scodata.

Buttanaria. s. f. Lezio, arte di puttana: puttaneria.

Buttanazza. s. f. pegg. Puttanaccia.

Buttanedda. s. f. dim. Puttanetta.

Buttaneri. s. m. Colui che attende a puttane: puttaniere.

Buttaniarisi. v. rifl. a. Usar modi e procedere da puttana: puttaneggiare, sgualdrinare. || Per insolentire. || Per gironzare, gingillarsi. || Per vanagloriarsi, spampanare. P. pass. buttaniatu: puttaneggiato. || Insolentito. || Gingillato. || Vanagloriato.

Buttaniscamenti. avv. A mo’ di puttana: puttanescamente.

Buttaniscu. add. Da puttana: puttanesco.

Buttanìsimu. s. m. Il puttaneggiare: puttanesimo, puttaneggio.

Buttanu. s. m. Sorta di tessuto: tela bottana.

Buttanuna. accr. di buttana. V. buttanazza.

Buttari. v. intr. Gettare: buttare (Mort.).

Buttaru. V. vuttaru.

Buttasella. s. f. T. mil. Segnale che si dà colla tromba ai cavalieri per montar a cavallo: buttasella (Fr. boute-selle).

Buttavanti. (Pasq.) s. m. Arme in asta, con quadrella lunghe un braccio: buttavanti.

Buttiari. v. intr. Farsi intendere in gergo per via di parole equivoche, sotto metafora: parlar gergone. || Dir alcun motto indirettamente contro chicchessia: sbottoneggiare, sbottonare. || Sparare, arme da fuoco, e fig. spetezzare.

Buttiata. s. f. Scoppi, spari diversi: scoppiettìo. || Parola indiretta che allude a checchesivoglia: bottata.

Butticedda. s. f. Leggiera botta, percossa. || Lieve rumore: rumoretto. || Parlar indiretto, coperto con cui alludiamo a checchessia per avvertire o garrire altrui, onde dari o jittari una butticedda: dar una cenciatina, una bottata. V. botta.

Butticeddu. s. m. Leggero botto, rumoretto.

Buttigghia e Buttiglia. s. f. Vaso di vetro, e i Toscani distinguono chiamando bottiglia quella di vetro meno panciuta, e boccia quella di vetro bianco più grossa di pancia.

Buttigghiaria e Buttigliaria. s. f. Luogo dove si custodiscono le bottiglie di vino e liquori: bottiglieria.

Buttigghiazza. s. f. pegg. di buttigghia: bottigliaccia.

Buttigghiedda e Buttigliedda. s. f. dim. di buttigghia: boccetta, bevuta, bottiglina.

Buttigghieri –era. s. m. e f. V. tavirnaru.

Buttigghina e Buttiglina. s. f. dim. di buttigghia: boccettina.

Buttigghinedda. s. f. dim. di buttigghina: boccettino, bottoncino.

Buttigghiu. (Pasq.) s. m. Ventre, pancia: buzzo.

Buttigghiunazzu. s. m. pegg. di buttigghiuni.

Buttigghiuneddu. s. m. dim. di buttigghiuni: bottiglioncino. || Grassoccio, detto a bambino: tappo.

Buttigghiuni. s. m. Vaso di vetro nero, grande per tenervi vino, liquori ecc.: bottiglione, buffone. || Dicesi per sim. a chi ha gran ventre: buzzone, bottaccione. || E generalmente dicesi a grasso, carnacciuto.

Buttinu. s. m. Preda che i soldati fanno in paese nemico: bottino.

Bùttitu. V. buttu.

Buttu. s. m. Getto, gitto. Usasi a dinotare lo sputar di sangue, buttu di sangu: getto, sputo di sangue.

Buttunaru. s. m. Colui che fa o vende bottoni: bottonajo.

Buttunatura. V. abbuttunatura.

Buttuneddu. s. m. dim. di buttuni: bottonello, bottoncino. || Bocciuolo.

Buttunera. s. f. Ordine di bottoni di una veste: bottoniera.

Buttuni. s. m. Piastrellina tonda, piccola che si appicca agli abiti per abbottonare: bottone. || La boccia dei fiori: bottone, boccia. || Parte genitare dell’animale maschio: testicolo, granello. || buttuna a trafitti: bottoni gemelli, due bottoni uniti da un gambo, destinati ad abbottonar due occhielli. || buttuni di lu cuteddu, ingrossamento che separa la lama dal codolo del coltello: bottone. || buttuni allazzitatu: bottone con riscontro, alamari, si usano in certi uniformi e certi altri abiti. (An. Cat.)

Butu. V. vutu.

Butureddu. s. m. dim. di buturu: piccolo avvoltojo. || Bambolo o ragazzo alquanto paffuto: bambagione, tonfacchiotto. || Per uomo grasso: tonfacchiotto, carnacciuto.

Buturiari. v. a. Trattar male una cosa: malmenare.

Buturu. V. vuturu. [p. 136 modifica]

Buzzàcchiu. s. m. T. zool. Uccello che ha i piedi nudi e mediocri; il rostro dentato, la coda diritta, e le ali lunghe; il corpo bajo fosco, il ventre bianco ondeggiato di grigio: albuzzago, falco bozzago, pojana.

Buzzarari. v. a. Usar sodomia: soddomitare, buggerare. || va fatti buzzarari: va a farti buggerare, modo d’imprecare contro alcuno. || Si usa anche per ingannare o metter in mezzo alcuno: buggerare. P. pass. buzzaratu: buggerato.

Buzzarata. s. f. Il buggerare: buggerata.

Buzzaruni. s. m. Chi usa sodomia: sodomita, buggerone.

Buzzaruniari. V. buzzarari.

Buzzeddu masculu. s. m. T. legn. Pialla il cui ferro ha il taglio convesso: sponderuola a bastone. || buzzedda fimmina, quella il cui ferro ha il taglio concavo: sponderuola a forcella. || T. mar. Spezie di carrucola: bozzello; ve n’ha a dui o tri occhi.

Buzzetta. V. buzzicedda.

Buzzettu. V. bozzettu.

Buzzicedda. s. f. dim. di bozza: piccola cantimplora.

Buzzitedda. V. buzzicedda.

Buzziu. add. Dicesi del cavallo infermo che con difficoltà respira: bolso.

Buzzolu. s. m. Quella cornice di pietra sulla quale si posano gli stipiti delle finestre: davanzale. (Pasq. Lat. posu, posulu cangiando la p. in b.)

Buzzu. add. T. vet. Aggiunto di cavallo e vale infermo con difficoltà di respiro: bolso. || Aggiunto ad uomo vale piccolo, grassacciuolo, malfatto: bozzacchiuto. || Aggiunto di cosa che abbia grossezza e larghezza soverchia, rispetto all’altezza: bozza. || Per immaturo. || Spuntato, rintuzzato. || Accigliato. || Per pusu V.

Buzzuni. V. busuni e derivati.

Buzzura. s. f. Enfiagione, ricrescimento: protuberanza.

Buzzurutu. add. Disuguale, ineguale.

Buzzusu. add. Che ha gozzo: gozzuto. || V. bozza.

Supplemento

[p. 1133 modifica] [p. 1134 modifica] [p. 1135 modifica] Buarazza. s. f. T. zool. Sorta di uccello: marino pescatore. || – a pedi bianchi: zafferano mezzomoro (Caglià).

Bucceri. Vaso come fiasco con cui i marinai bevono.

Buccetta. s. f. Piccola bottiglia per acque di odori o simile: boccetta.

Buccheri. s. m. Il coperchio dei barili di sardelle.

Bucchinu. Piccolo emisfero concavo di metallo, di avorio, o di legno, forato nel mezzo che serve per intonar il corno, il trombone ecc.: bocchino (Perez).

Bucciata. V. ammuttuni (Rocca).

Buccittina. dim. di buccetta: boccettina.

Buciaredda. V. spica. Così nel Trapanese, corruzione di bruciareddu.|| trimari comu li buciareddi, V. in fogghia.

Buddaci. Per spia V. Nel Messinese.

Buddicu. V. viddicu.

Bufaia. Sorta di grano gentile.

Bufalunazzu. pegg. di bufaluni. || Grassottone. || Buaccio.

Buffazza. pegg. di boffa.

Buffulittuni. V. muffulittuni.

Bugghia. V. buggiacca al § 3.

Buggiardeddu. dim. di buggiardu (Rocca).

Bujaru. V. vujaru.

Bulèstrici. s. pl. Sorta di rete da pescare.

Bulìu. || acchianaricci lu bulìu, saltargli la mosca al naso.

Bulla. Per burla (Pitrè).

Bumma. Il frutto d’onde si trae il cotone.

Bummularu. s. m. Facitore di bombole. || Chi parla presto (Rocca).

Bùmmulu. met. Soro, sciocco. In S. Giovanni.

Bunellu. || cu lu bunellu, colle buone.

Burbuttiari. V. barbuttari.

Burdunaru. Vetturale.

Burduni. Si dice del ficodindia non maturo. E anco della mandorla. || Dicesi delle canne o corde degli strumenti musicali, che dan sempre lo stesso tuono nel grave: bordone. || teniri burduni, seguire a fare ciò che altri fa: tener bordone.

Burduniari. V. buffuniari.

Burgisi. S’intende più comunemente il contadino agiato. || a la burgisa, doviziosamente.

Burraschiari. Burrascare (Giuliani).

Bursa. || – pasturi, T. bot. Sorta di pianta a fiori bianchi: borsacchina, erba raperina, borsa pastore. Thlaspi bursa pastoris L. Busciunetta. V. in oliva.

Busera. V. gassina. Però quella fatta di busa V.

Busicchiari. v. intr. Affannarsi nel coito, come il cane che non arrivi a coprir la cagna. Nel Trapanese.

Bussari. V. tuppuliari (Pitrè).

Bustu. Per cileccu. In Nicosia.

Bussulottu. V. tisticulu.

Busunettu. Vasetto con manico fermo, ad uso di farvi scaldar acqua: bricco (Perez).

Busuni. La freccia della balestra da salassar le [p. 1136 modifica] bestie. || Il rigoglio delle piante. || La parte più alta dell’arco, delle volte, l’altezza quanto monta: rigoglio.

Buttafarrusu. add. met. Uomo valente, da ciò, che non si lascia chiappare. Che ha i buttafarri.

Buttana. add. V. gnestra.

Buttiari. Quel dolore che fa quando enfia una parte del corpo, come a colpi: martellare.

Buttina. s. f. Stivaletta. Dal Fr. botte: stivala.

Buttunera. s. f. Pezzo di acciaio di forma a un dipresso cubica, sur una faccia del quale havvi uno o più incavi per far globetti, perline ecc. bottoniera (Perez).

Buttuni. || – di gaddu, V. rutularu, V. curnetta.

Buturnu. V. aruni.

Bùzzara. s. f. V. tisticulu. || aviri li buzzari, esser in gangheri. || allianarisi li buzzari, distrarsi dalle noje o dispiaceri. || Bizza. || acchianaricci li buzzari, rabbiarsi.

Buzzarusu, Buzzarutu. V. vuzzarusu.

Buzzèu. V. abbeccè.

Buzzicusu, Buzzutu. V. vuzzarusu.