Pagina:Antonino Traina - Nuovo vocabolario siciliano-italiano.pdf/786

PRO — 768 — PRO


Promiscuità. s. f. Stato di ciò che è promiscuo: promiscuità.

Promìscuu. add. Confusamente misto, indistinto: promìscuo.

Promisa. V. prumisa.

Promodali. add. Provvisorio. (Lat. promodo).

Promodalmenti. avv. Provvisoriamente (Biundi).

Promontorieddu. dim. di promontoriu.

Promomòriu. s. m. Monte o punta di terra che sporge in mare: promontòrio.

Promossu. add. Da promuovere: promosso.

Promovimentu. s. m. Il promuovere: promovimento.

Promòviri. v. a. Conferir grado o dignità maggiore di quella che uno ha: promuòvere. || Dar moto, incitare: promuovere. || Ajutare, favorire: promuovere. || Sommuovere: promuovere. P. pres. promoventi: promovente. P. pass. promuvutu o promossu: promosso.

Promovuta. V. promovimentu.

Promozzioni. s. f. Il promuovere: promozione.

Promulgari. v. a. Divulgare, pubblicare una legge o altro: promulgare. P. pass. promulgatu: promulgato.

Promulgaturi –trici. verb. Chi o che promulga: promulgatore –trice.

Promulgazzioni. s. f. Il promulgare: promulgazione.

Promuturi –tura. verb. Chi o che promuove: promotore –trice.

Proniputi. s. m. Figlio del nipote, e si prende anche per discendente in generale: pronepote, pronipote.

Pronominali. add. Che appartiene a pronome: pronominale.

Pronomu. s. m. T. gram. Quella parte del discorso che sta invece del nome: pronome.

Pronosticari. V. prognosticari e derivati.

Prontamenti. avv. Con prontezza: prontamente.

Prontissimamenti. avv. sup. Prontissimamente.

Prontizza. s. f. Qualità d’esser pronto: prontezza. || Risolutezza, disinvoltura con cui il corpo si muove, contrario a tardità: prontezza. || Perspicacia: prontezza.

Prontu. add. In punto, apparecchiato, presto: pronto. || Opposto a lento, a pigro: pronto. || Il Perspicace, d’ingegno che prestamente apprende: pronto. || Repentino, che non lascia tempo a consiglio: pronto. || Acconcio, desideroso di fare: pronto. || Manifesto, chiaro: pronto. E vi ha esempio di dirsi anco p. e. biddizzi pronti, appariscenti subito. || a pronti cuntanti, in moneta effettiva e lì per lì: a pronti contanti. || aviri ’m prontu, aver pronta una cosa: aver in pronto. Sup. prontissimu: prontissimo.

Prontuariu. s. m. Libro contenente cose da aver in pronto: prontuario (Viani).

Pronunciari. V. pronunziari.

Pronunzia. s. f. Il modo di profferire o mandar suono che dica qualcosa: pronunzia.

Pronunziabbili. add. Che si può pronunziare: pronunziabile.

Pronunziari. v. a. Profferire, mandar fuori suono che dica, che annunzi un senso: pronunziare. || Definire, sentenziare: pronunziare. || Pubblicare, dichiarare: pronunziare. P. pass. pronunziatu: pronunziato.

Propagabbili. add. Che si può propagare: propagabile.

Propagamentu. s. m. L’atto del propagare: propagamento.

Propaganna. s. f. Nome che si dà a Roma a una congregazione per la propagazione della religione cattolica: propaganda. || Per propagazione.

Propagari. v. a. Moltiplicare per via di generazioni, dilatare: propagare. || Spargere, diffondere: propagare. P. pres. propaganti: propagante. P. pass. propagatu: propagato.

Propagata. V. propagazzioni.

Propagatissimu. add. sup. Propagatissimo.

Propagaturi –trici. verb. Chi o che propaga: propagatore –trice.

Propagazzioni. s. f. Il propagare: propagazione.

Propagginari. V. purpainari. || Seppellire vivo alcuno col capo in giù, tormento che si dava anticamente: propagginare.

Propalari. v. a. Divulgare, far noto a tutti: propalare. P. pass. propalatu: propalato.

Propalaturi. verb. m. Chi o che propala: propalatore.

Propènniri. v. intr. Pender in favore di chicchessia o checchessia: propendere.

Propenzioni s. f. Il propendere: propensione.

Propenzu. add. Che propende: propenso.

Pròpia. avv. Propriamente: proprio, propio. || propia propia, certissimameute, affatto: del tutto. || cca o dda propia: quà o là vicino. E vale anco qua o là stesso.

Propiamenti. avv. Con proprietà, giustamente: propiamente, propriamente. || Veramente: propriamente.

Propietà e Propietati. s. f. Il proprio e particolare di chicchessia o checchessia: proprietà, proprietade, proprietate e propietà. || L’aver una cosa in proprio, il dritto per cui una cosa appartiene ad alcuno: proprietà. || Utile, interesse: proprietà. || Per decoru V.

Propietarieddu, Propietariicchiu. dim. e vilif. di propietariu.

Propietariu. s. m. Colui che ha in proprietà: proprietario.

Propietariuni. accr. di propietariu: proprietarione (in Firenze).

Propiissimamenti. avv. sup. Propriissimamente.

Propina. s. f. Lucro straordinario, insolito: provento straordinario.

Propìnquu. V. vicinu. || sost. Congiunto per parentela: propinquo (Mort.).

Pròpiu, s. m. Quello che si attribuisce all’uno e non all’altro: proprio, propio.

Pròpiu. add. Che attiene o conviene ad alcuno, che è solamente di colui che lo possiede: proprio, propio. || Medesimo: proprio. || nomu propriu, quello che è applicabile ad uno solo: nome proprio. Sup. propiissimu: propriissimo.

Pròpiu. avv. V. propia.

Propizziari. v. a. Render propizio: propiziare (Mort.).

Propizziu. add. Favorevole, benigno: propizio.

Proponibbili. add. Da proporsi: proponibile.

Proponimentu. s. m. Quel che uno si è proposto, intenzione, proposito: proponimento.

Propòniri. v. a. Porre avanti, metter in campo: proporre, proponere. || Stabilire: proporre. ||