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alto, basso ecc. || – d’affezzioni, quello dato non per valor intrinseco, ma per l’affezione particolare: prezzo di affezione. || ultimu prezzu, il fermare quello per cui veramente l’oggetto si cede: prezzo ultimo. || nun aviri prezzu, essere di sommo valore: non aver prezzo. || a bon prezzu. a buon mercato: a buon prezzo. || Prov. lu prezzu riforma la gula, quando un oggetto costa troppo, la gola non se ne può appagare.

Pri. prepos. locale che si adatta co’ verbi di moto: per. || Riferisce situazione di checchessia p. e. avia tanti tacchi pri la vita: aveva tante macchie per la vita. || – acconciamento di checchessia in varî luoghi p. e. per le case e per le ville ne muojono. || – motivo, cagione: per. || – comparazione o contrapposizione p. e. per un soldo ne dà dieci. || – in favore di: per. || Mediante, per mezzo: per. || Come: per. p. e. lu lassa pri mortu: lo lascia per morto. || In vece, in cambio: per. || Da lato di, p. e. per madre cioè da lato di madre. || Quanto comporta, per quanto è possibile: per. || Talora è nota di distribuzione: per. || Preposto all’infinito col verbo essere, gli dà quella forza che ha il participio futuro de’ latini: sono per fare. || – e co’ verbi essere e stare, vale essere in procinto di... sta per cadere. || Aggiunto ai nomi, accenna una particolar considerazione: è sufficientemente bella per moglie, cioè considerandola come moglie. || Aggiunto agli add. da’ loro alquanto di forza: per. || Riferisce anche qualità, p. e. andare per capitano ecc. || – fine, scopo: per. || Vale, per colpa: per. Onde Dante disse: Io son per lor tra sì folta famiglia, cioè per colpa loro. || – estimazione, p. e. avere per niente. || Accenna anco condizione, grado, p. e. per contadino egli è cortesissimo. || io pri mia, per ciò che spetta a me: io per me. || Serve ad accennare convenevolezza, coi verbi fare o essere: per. || Coll’infinito vale anche quantunque: per guardare non vedevo nulla. || Serve a dinotar intenzione, sottintendendogli il verbo conveniente: per. || Vale anche verso: per. || Talora serve a pregare: per. || – a giurare: per. || Per in: per. || Dinotante tempo, vale dentro allo spazio, quanto dura: per. || In vece di circa p. e. pri n’atr’annu: da qui ad un anno. || pr’un parissi: fintamente, simulatamente. || jornu pri jornu, sira pri sira ecc. ogni giorno, ogni sera ecc. || pri longu, pri largu ecc.. per lungo, per largo ecc. || pri junta, ironicamente, per di più: a giunta. || vota pri vota, ogni volta: volta per volta. || libbru pri libbru, pigghia chiddu, in simili dizioni significa, delli due... fra’ due... delle due... ecc. || pri taliari chi si facissi, per quanto si guardi: per guardar che si faccia, onde Dante: Oscura... Tanto che, per ficcar lo viso al fondo, I’ non vi discernea veruna cosa.

Prianneddu, Priannolu. add. Che fa festa, gaudioso: festante, favorevole, festoso. || Per vanaglorioso: vanerello. Da pregu V.

Priari. V. prigari.

Priatoriu. V. purgatoriu.

Pribbiru. V. pirbiru.

Pricacciu. V. prucacciu e seg.

Pricchì. V. pirchì.

Pricchiaria. s. f. Bassa avarizia, spilorcerìa: tirchierìa.

Pricchiazzu. pegg. di pricchiu: tirchiaccio.

Pricchitati, Pricchitutini. V. pricchiarìa.

Pricchiu. add. Spilorcio, gretto: tirchio. (Dalla voce italiana pare sia nato il nostro pirchiu o pricchiu).

Pricchiuliddu. (D. B.). dim. di pricchiu: grettazzo.

Priccomu. V. piccomu.

Priccontra. Parola composta da pri e contra. E si dice di persona destinata a sorvegliare l’operato altrui: riscontratore.

Pricintu. V. procintu.

Pricipitamentu. s. m. Il precipitare: precipitamento.

Pricipitanza. s. f. Precipitamento: precipitanza (benchè V. ital. A.).

Pricipitari. v. a. Gettare rovinosamente una cosa da alto in basso: precipitare. || Far una cosa senza considerazione: precipitare. || rifl. a. Andar contro a checchessia senza considerazione: precipitarsi. || E per scherzo: sbravazzare. || intr. Furiosamente o rovinosamente cascare: precipitare. || T. chim. L’andar a fondo le materie dissolute un alcun liquido, in forza di mescolanza di eterogenee materie o che: precipitare. P. pass. pricipitatu: precipitato.

Pricipitata. s. f. L’azione del precipitare.

Pricipitatamenti. avv. Con modo precipitoso: precipitatamente.

Pricipitatu. s. m. Cosa precipitata: precipitato. || Più comunemente è un ossido di mercurio rosso: precipitato.

Pricipitazzioni. s. f. Il precipitare o precipitarsi: precipitazione. || Soverchia fretta: precipitazione.

Pricipitusamenti. avv. In modo precipitoso: precipitosamente.

Pricipitusissimamenti. avv. sup. Precipitosissimamente.

Pricipitusu. add. Che ha precipizio o che manda in precipizio: precipitoso. || fig. Inconsiderato, e senza ritegno: precipitoso. || Fatto con fretta: precipitoso. || Che ha moto rapido rapido e gagliardo: precipitoso. || Per ischerzo vale: sbravazzone. Sup. pricipitusissimu: precipitosissimo.

Pricipìzziu. s. m. Luogo dirupato, scosceso, dal quale si possa facilmente precipitare: precipìzio. || fig. Perdizione, rovina: precipizio. || a pricipizziu, posto avv. precipitosamente: a precipizio.

Pricissioni. V. prucissioni. (Nerucci ha: pricissione).

Pricisu. V. precisu.

Pricittari. V. precettari.

Priciuni. V. priggiuni.

Pricocu. V. varcocu.

Pricu. V. plicu.

Priculari, Priculiari. V. periculari e seg.

Prìculu. V. periculu o derivati. Anco in Toscana vi è prìcolo per pericolo.

Pricura. V. procura.

Pridari. V. predari.