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PRA — 754 — PRE


Praneta. s. f. V. pianeta.

Prantaletti. V. ghetti.

Prantali. V. viddanu. || V. burzacchini. || Calzamento di tela, panno o altro della parte inferiore della gamba sopra la scarpa: ghetta.

Prantari. V. burzacchini.

Prantimi. V. piantimi.

Pranzari. v. intr. Desinare, ma dà idea di maggior lautezza: pranzare. || pranzarisi ’na cosa, per ischerzo pigliarsela, rubarla. || Prov. cu’ china havi la panza, a tavula nun pranza: chi non mangia adesso, ha mangiato di fresco. P. pass. pranzatu: pranzato.

Pranzettu. dim. di pranzu: pranzetto.

Pranziceddu. dim. e vilif. di pranzu; povero pranzo.

Pranzu. s. m. Lauto desinare: pranzo. || essiricci pranzu, comunemente quando in una cosa si fa straordinario convito: averci pranzo.

Prassi. s. f. Consuetudine, uso: costumanza. (Gr. πραξις).

Pratarìa. s. f. Campagna di prati: prateria.

Pratensi. add. Di prato, che alligna nei prati: pratense.

Prateria. V. prataria.

Praticeddu. dim. di pratu: pratello, praticello, pratellino.

Prattiari. V. piattiari.

Pràttica. s. f. Facilità di fare checchessia, acquistata dall’esercizio: pràtica. || Amicizia, il praticare: pratica. || Maneggio, negozio: pràtica. || T. mar. La permissione che si dà a coloro che giungono da paesi sospetti di peste, di aver commercio libero fra gli abitanti: pratica. || Maneggio segreto: pratica. || Amor disonesto, e la persona così amata: pratica. || Usanza, consuetudine: pratica. || mettiri ’m prattica, praticare: porre o metter in pratica. || pigghiari prattica, quando i bastimenti arrivano e piglian il permesso di comunicare cogli abitanti. || dari o nigari prattica, ammettere o non ammetter i bastimenti a comunicar cogli abitanti: dare o negar pratica. || mala prattica, concubinato: praticaccia. || assistiri a la prattica, attender ad acquistar la pratica d’una scienza ecc.: far le pratiche, o far la pratica o far pratica. || la prattica fa l’amuri, massima nota. || la prattica fa divintari l’omu mattu, gli fa perdere il cervello. || prattica fa maistru: la pratica val più della grammatica. || la mala prattica è comu la pesti: la mala compagnia fa cattivo sangue.

Pratticabbili. add. Da esser praticato: praticabile. || Detto di persona, piacevole, manieroso: trattabile.

Pratticabbilmenti. avv. In modo praticabile: praticabilmente.

Pratticamenti. avv. Con buona pratica, in atto pratico: praticamente.

Pratticanti. add. Che pratica: praticante.

Pratticari. v. a. Metter in pratica: praticare. || Aver commercio, conversare: praticare. || cu ccu’ prattichi ti rassumigghiu ovvero dimmi unni prattichi ti dirò cu’ si: dimmi chi tu pratichi e ti dirò chi sei. P. pass. pratticatu: praticato.

Prattichedda. dim. di prattica: praticuzza: pratichetta.

Prattichizza. s. f. Facilità in fare checchessia acquistata dal molto operare: pratichezza.

Pràtticu. add. Che ha pratica: pràtico. || Quel giovane scolare, che usa negli spedali l’esercizio della medicina, sotto la direzione del maestro: praticante. || Operativo, ed è opposto, a speculativo: pratico. || pratticu di un paisi, d’una cosa ecc.: pratico d’un paese ecc. in questo caso dice Tomm. il pl. fa pratichi. Sup. pratichissimu: pratichissimo.

Pratticuliddu. dim. di pratticu: alquanto pratico.

Pratticuna. accr. di prattica: praticona.

Pratticunazzu. pegg. di pratticuni: praticonaccio.

Pratticuni. accr. di pratticu: praticone.

Prattidduzzu. dim. di piattu: piattellino.

Prattina. V. orubbeddu.

Prattu. Idiotismo per piattu.

Pratu. s. m. Campo non lavorato, che serve per produrre erbe da pascolare: prato.

Pravu. add. Maligno: pravo.

Prazzamaru. V. parzamaru.

Prazziali. add. Aggradevole, apprezzabile: pregevole.

Prè. s. m. Voce adoperata da’ soldati per dire paga: presto. || nè pani, nè prè, modo prov. che importa difetto assoluto di tutto: niente, affatto. || mmalidittu ddu re chi duna lu prè, è un’imprecazione che si fa.

Preàmmulu. s. m. Proemio di cosa scritta o parlata, in buono o cattivo senso: preàmbolo.

Prebbenna. s. f. Rendita ferma di cappella o di canonicato: prebenda.

Prebbennatu. add. Che è provveduto di prebenda: prebendato.

Precariamenti. avv. In modo precario: precariamente.

Precàriu. add. Temporario, non fermo: precàrio.

Precaviri. v. intr. o intr. pass. Guardarsi prevenire qualche disgrazia: guarentirsi, provvedersi. || Usare cautela.

Precauzzioni. s. f. Cautela per non incorrere in qualche male o inconveniente: precauzione.

Precauzziunedda. dim. di precauzzioni.

Precedentementi. avv. Antecedentemente: precedentemente.

Precedenti. add. Che è avanti, che precede: precedente.

Precedenza. s. f. Il precedere: precedenza. || Primato, preminenza: precedenza.

Precèdiri. v. intr. Andare avanti: precedere. P. pass. precedutu: preceduto.

Precessuri. V. predecessuri.

Precettari. v. a. Mandare il precetto, o per pagare o per comparire in giudizio: precettare. || Imporre, astrignere, farsi ubbidire: violentare. P. pass. precettatu: precettato.

Precettivu. add. Che contiene precetti: precettivo. || Che ha forza di comandamento: precettivo. || Che serve di regola e di norma: precettivo.

Precettu. s. m. Comandamento: precetto. || Ordine del magistrato mandato ad un debitore perchè paghi in dato termine; e il foglio che contiene quest’ordine: precetto. || Regola, lezione, ammaestramento: precetto. || L’obbligo