Nuovo vocabolario siciliano-italiano/SF

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[p. 914 modifica] Sfabbricamentu. s. m. Il demolire: demolizione.

Sfabbricari. v. a. Disfare una fabbrica, un edificio: demolire. P. pass. sfrabbricatu: demolito.

Sfabbricatizzu. add. freq. Alquanto dirupato.

Sfaccialari. v. a. Contrario di ’nfaccialari.

Sfaccialatu. add. Non imbacuccato. || Detto di cavallo che abbia macchia bianca lungo la fronte: sfacciato.

Sfacciamentu. s. m. Sfacciatezza: sfacciamento.

Sfacciari. v. a. Contrario di facciari. || Per sculuriri V. || rifl. pass. Prender ardire troppo: sfrontarsi, far faccia.

Sfacciataggini. s. f. Sfrontatezza, sfacciatezza: sfacciataggine.

Sfacciatamenti. avv. Con isfacciatezza: sfacciatamente.

Sfacciatazzu. pegg. di sfacciatu: sfacciataccio.

Sfacciateddu. dim. di sfacciatu: sfacciatello.

Sfacciatu. add. Non curante di vergogna: sfacciato. || Per sbiadito.

Sfacciatunazzu. pegg. di sfacciatuni.

Sfacciatuni. accr. di sfacciatu.

Sfacciddata. V. masciddata o boffa (in Aci).

Sfacellu. s. m. Malattia che disfà le viscere, mortificazione delle parti molli: sfacelo.

Sfacignu. add. Detto di cosa, guasta, deteriorata: malandato. || Detto di persona infermiccia: malazzato, bacato. || V. sfattizzu.

Sfacillari, V. sfracillari.

Sfacimentu. s. m. Lo sfare: sfacimento.

Sfacinnamentu. s. m. L’essere sfaccendato, scioperato: scioperatezza, oziosaggine.

Sfacinnatazzu. pegg. di sfacinnatu.

Sfacinnateddu. dim. di sfacinnatu.

Sfacinnatizzu. add. Mezzo sfaccendato, scioperato. [p. 915 modifica]

Sfacinnatu. add. Che non vuol faccende, che non vuol pensieri: sfaccendato, scioperato. || Che non ha faccende: sfaccendato. || Ozioso. || Colui nella mandra che non serve alcuno specialmente, serve a qualunque portiere.

Sfacinnatuni. accr. di sfacinnatu: scioperone.

Sfacituri. verb. m. Che sfa: disfacitore. || Dissipatore.

Sfadagghiari, Sfadari. v. a. Torre i rami pendenti per terra dagli alberi, quasi sfaldare (da fadagghia V. nell’appendice).

Sfaddari. v. intr. Precipitare. || Venir meno: fallare, sfallare. || sfaddaricci li pedi, porre il piede in fallo. E anco: sdrucciolare.

Sfaddu. s. m. Ruina, precipizio. || iri sfaddu, aver malavventura (da fallo). || sfaddu, avv. in fallo, a vuoto.

Sfaguriri. V. sfavuriri.

Sfaiddamentu. s. m. Lo sfavillare: sfavillamento.

Sfaiddari. v. intr. Mandar faville: sfavillare. Si dice del fuoco, e per sim. d’altro. P. pass. sfaiddatu: sfavillato.

Sfaiddusu. add. Che manda faville: sfavillante.

Sfalliri. V. falliri: sfallire. || diciticci a la zita mi si spara, giacchì lu matrimoniu sfalliu, modo prov. per dire, tutto è finito.

Sfallu. V. fallu. || rinesciri sfallu: andar in fallo.

Sfalvintinu. V. giarnusu.

Sfalvitu. V. sflavidu.

Sfamari. v. a. Trar la fame: sfamare. || V. diffamari. P. pass. sfamatu: sfamato.

Sfamèlicu. V. famelicu (Minutilla).

Sfamiciatu. add. Dicesi di legno tagliato a’ canti: smussato. || Per celia, povero: stangato, spiantato.

Sfamuliari. v. a. Diseredare (Pasq.) quasi ex-familia ire.

Sfanfazzari. V. scafazzari. || Strapazzare, far ogni suo piacere di checchessia: farne alla palla.

Sfanfazzu. V. scanfazzu. Specialmente detto delle foglie di cavol fiore, che si buttan via (sac. Ant. Palazzolo). In Terrasini.

Sfangari. v. a. Torre il fango (Scob.).

Sfantasiari. v. intr. Saziare i capricci: sbizzarrirsi. || Farneticare. || Adoperar tutta la potenza della fantasia per creare, raggiunger un ideale, quasi logorarvi la fantasia a trovare: sghiribizzare.

Sfantisu. add. Malvestito, lacero: brendolone.

Sfaratu. add. Si dice di pietra non perfettamente cuba, ma che sia smussata da qualche canto: smusso (add.).

Sfardacampu. s. m. Chi millanta bravura: bravaccione. || Affannone, almanaccone: annaspone.

Sfardamentu. s. f. Lo stracciare: stracciamento.

Sfardari. v. a. Squarciare e dicesi propriamente di panno, fogli ecc.: stracciare, lacerare. || fig. Consumare: sciupare. || Spendere profusamente, dissipare: scialacquare. || pigghiari a sfardari, malmenare, maltrattare. || sfardarisi li cammisi, azzuffarsi (da sfaldare, dividere in falde). P. pass. sfardatu: stracciato, lacerato.

Sfardarìa. V. sfragu.

Sfardata. s. f. L’azione dello stracciare: stracciata, lacerata. || Rabbuffo: rimproccio, rincanata.

Sfardatedda. dim. Stracciatina (V. participiu).

Sfardatina. V. sfardamentu.

Sfardatizzu. add. Alquanto lacero.

Sfardatura. s. f. Lo stracciare e la parte stracciata: stracciatura.

Sfardaturi, Sfardidderi, Sfarditteri. V. sfrattidderi.

Sfàrditu, Sfardu. V. sfragu. || fari sfardu, consumare: sciupare, scialacquare. || parrari a sfardu: a sproposito.

Sfardunazzu. pegg. di sfarduni.

Sfarduneddu. dim. di sfarduni: strappettino.

Sfarduni. s. f. Lacerazione o rottura di panni: strappo, straccio. || Per sciupone.

Sfarduniari. v. a. Stracciare in brandelli: sbrandellare.

Sfari. v. a. Guastare: disfare, sfare. || Uccidere: disfare. || Logorare, detto di ciò che si adopera per cibo o per vivanda: consumare. || Si dice pure di vestiti o altro che s’adoperano usualmente: consumare. || Mandar in rovina e in conquasso: disfare. || Per macellare. || Sciupare. || Detto di vivande o cose al fuoco che per troppo calore perdon di esser sode e compatte: disfarsi. || Ridursi come in pappa: spappolarsi. || Detto di frutte, essere soverchiamente mature: ammezzire (z aspro); e se più: infradiciare. || fari sfari, rimetter una lite in mano altrui perchè decida: rimettersi. || pigghiari a sfari, fig. dileggiare, schernire altrui: sbeffare. || sfacennu pagannu, non pagare in una volta la roba presa per rivendere, ma a misura dello spaccio. || Prov. lu patri fa e lu figghiu sfa, è secondo l’ordine naturale.

Sfarinabbili. add. Che si può sfarinare: sfarinabile.

Sfarinamentu. s. m. Lo sfarinare o sfarinarsi: sfarinamento.

Sfarinari. v. a. Disfare in farina, ridurre in polvere: sfarinare. || rifl. a. Sfarinarsi. P. pass. sfarinatu: sfarinato.

Sfarinata. V. sfarinamentu.

Sfarinuseddu. dim. di sfarinusu.

Sfarinusu. add. Che sfarina: sfarinàcciolo.

Sfarnicari. V. sminuzzari (Lat. firnica).

Sfarvitu. V. sflavidu.

Sfarziari. V. sfrazziari.

Sfasciamentu. s. m. L’atto e l’effetto dello sfasciare: sfasciamento. || Guastamento. || Disfacimento, consumamento: struggimento, sfacimento. || Stanchezza proveniente da abbattimento o rilassamento di membra: lassezza. || Languore, sfinimento.

Sfasciari. v. a. Levar le fasce: sfasciare. || Togliere via cosa che circondi checchessia: sfasciare. || Guastare. || Disfare, rompere, distruggere || Straccare, affaticare, logorar le forze: fiaccare. || Sciorre i covoni, e distenderli nel’aja: inajare. || sfasciari unu a vastunati, zombarlo per bene. || putiri ’nfasciari e sfasciari ad unu, essere scaltro e avveduto, non lasciarsi raggirare. || rifl. a. Sfasciarsi. || Disfarsi, rompersi: sfasciarsi. || Indebolire: affievolire. || sfasciarisi la saluti: logorarsi la salute. || Indebolirsi le forze nell’operare: straccarsi. [p. 916 modifica]

Sfasciata. V. sfasciamentu.

Sfasciateddu. dim. di sfasciatu.

Sfasciatignu. add. Mezzo distrutto o logoro.

Sfasciatizzu. add. freq. Mezzo distrutto.

Sfasciatu. add. Da sfasciari: sfasciato. || Distrutto. || Guasto, rotto. || Fiacco. || Lasso. || Stanco molto, ridotto in mal termine: rifinito. || Strapazzato dagli anni o dai malanni: mèncio. Sup. sfasciatissimu.

Sfasciatuni. accr. di sfasciatu.

Sfasciatura. s. f. Una delle parti della carne bovina che è nella coscia: scannello.

Sfasciddari. v. a. Cavare, estrarre dalla fiscella (fascedda V.).

Sfasciumeddu. dim. di sfasciumi.

Sfasciumi. s. m. e f. Moltitudine di rovine, o cose vecchie e malandate: sfasciume. || met. Di una donna che per età e per acciacchi abbia perduto la freschezza: sfasciume.

Sfasciuniari. v. accr. di sfasciari, malmenare, trassinare, rovinare.

Sfasulateddu. dim. di sfasulatu.

Sfasulatu. add. Senza danari: spiantato, spelacchiato, tribolato.

Sfattu. add. Da sfare: sfatto, disfatto. || Detto di frutte troppo mature: mezzo (z aspra), e se più: strafatto, infradiciato. || Grasso, ma vizzo e cascante, dicesi per lo più di donna: sfatto. || Chi va svogliato, adagio come se fosse rifinito di forze: dinoccolato, sfiaccolato. || Stanco molto: rifinito. || perdiri lu fattu pri lu sfattu. V. in appellativu. ||arrinesciri sfatti li lasagni, aver esito contrario a ciò che si volea: incoglier male. || sugnu veru sfattu, son proprio stanco: son proprio fatto o frollo. || sfatta si dice la pasta troppo cotta: sfatta.

Sfauciarisi. V. sgargiarisi.

Sfaucignu. add. Dicesi di cavallo non atto ad ingrassare: segaligno.

Sfaudari. v. a. Tagliar le setole della coda. || Levar la vetta di checchessia: svettare. P. pass. sfaudatu: svellato.

Sfaùri. V. disfavuri.

Sfausignu. add. Alquanto sghembo.

Sfausitati. s. f. Obliquità.

Sfàusu. s. m. Tortuosità: sghembo. || T. arch. Ciò che esce dalla dirittura, dal livello, dal sito suo normale. || La parte che si tronca da un corpo, per ridurlo alla sua convenevolezza: sciàvero.

Sfàusu. add. Torto: sghembo.

Sfavuri. V. disfavuri.

Sfazzari. v. a. Tribolare. || Prov. cu’ pri figghi e niputi si sfazza, pozza essiri pigghiatu cu ’na mazza (Rapisardi).

Sfazzunari. v. a. Guastar il viso: svisare. || Mutare. || Render deforme: deformare. || Malmenare: scazzottare, trassinare. P. pass. sfazzunatu: svisato, deformato.

Sfazzunateddu. add. dim. Alquanto svisato. || Bruttacchiolo.

Sfèra. s. f. Nome generico di ogni corpo rotondo: sfera, spera || La scienza che insegna il moto e la disposizione de’ corpi celesti: sfera. || Quell’arredo sacro con cui si fa l’esposizione del sacramento: sfera dell’ostensorio. || Condizione, stato, grado: sfera. || – armillari, quella macchina tonda e mobile, composta di vari cerchi rappresentanti quelli immaginati dagli astronomi: sfera armillare.

Sfèricu. add. Di o da sfera: sfèrico. || sost. V. taddema.

Sfèriu. add. Brutto: deforme, scontraffatto.

Sferra. s. f. Ferro rotto o vecchio che si leva dal piè del cavallo: sferra. || Lama di coltello vecchia, coltello senza manico. || Caviglia di ferro che s’incastra tra la zappa e il manico.

Sferravecchia. s. f., Sferruvecchiu. s. m., Sferruvicchiaru. s. m. V. sferra. || Chi compra e vende sferre e cose simili: farravecchio. || teniri pri sferru vecchiu, tener in non cale.

Sfervorari. v. a. Perdere, far deporre il fervore.

Sfervuratu. add. Senza fervore: sfervorato.

Sferza. V. ferra.

Sfiancari. v. a. Infiacchire, infievolire: spossare || Screditare, scavallare. P. pass. sfiancatu: spossato ecc.

Sfiatari. v. intr. Mandar fuori fiato, svaporare: sfiatare. || intr. pron. Perder il fiato, gridare inutilmente: sfiatarsi. P. pass. sfiatatu: sfiatato.

Sfiataturi. s. m. Luogo d’onde fiata checchessia: sfiatatojo.

Sficatarisi. v. a. rifl. Gridare, affaticarsi con ira e stizza: sfegatarsi, spolmonarsi.

Sficatatu. add. Sfegatato. || Sviscerato: sfegatato.

Sficatiarisi. V. sficatarisi.

Sficcari. v. a. Contrario di ficcare. Nella frase ficca e sficca.

Sficcatura. s. f. Sfuggimento, il cercare sotterfugi, cavilli: tergiversazione.

Sfida. V. disfida.

Sfidari. v. a. Disfidare: sfidare. V. disfidari. || Pronosticare per disperata la guarigione di alcuno: sfidare uno. P. pass. sfidatu: sfidato.

Sfigghiari. v. a. Contrario d’affibbiare: sfibbiare. || Detto delle galline, cessare di far uova: isterilire. P. pass. sfigghiatu: sfibbiato.

Sfigghiata. s. f. Spezie di torta fatta di sfoglie di pasta: sfogliata. || Pesciolini picciolissimi e gustosi che pescansi in certi tempi, ed è la figliatura delle sardelle: paraso, parazo (Mort.). || L’azione dello sfibbiare.

Sfigghiatedda. dim, di sfigghiata.

Sfigghiateddu, dim. dell’add. sfigghiatu.

Sfigghiatina. dim. di sfigghiata nel § 1: sfogliatina. || dim. di sfigghiata nel § 2. || E lo stesso che sfigghiata nel § 3.

Sfigghiatinedda. dim. di sfigghiatina nel § 1.

Sfigghiatizza. add. Di certi animali che per troppo figliare deteriorano.

Sfigghiuliarisi. v. intr. pron. Uscire o separarsi le foglie: sfogliare (intr.), sfogliarsi. || Il metter i figliolini che fanno le piante: sfigliolare (Pal. Voc. Met.). P. pass. sfigghiuliatu: sfogliato. || Sfigliolato.

Sfigghiuliatizzu. add. freq. di sfigghiuliatu.

Sfigliari. V. sfigghiari.

Sfigurari. v. a. Guastar la figura: sfigurare, disfigurare. || intr. Perder le prime fattezze ed apparenze: sfigurare. || Scomparire, perder di pregio, di bellezza ecc.; far non buona figura: sfigurare (Tomm.). P. pass. sfiguratu: sfigurato. || Scomparito.

Sfigurateddu. add. dim. Alquanto sfigurato.

Sfiguratuni. add. accr. Di molto sfigurato. [p. 917 modifica]

Sfilacchiari. v.intr. L’uscire che fanno le fila da panno rotto o stracciato: sfilaccicare, sfilacciare. || Partirsene di nascosto: svignare, sbiettare.

Sfilacchiata. s. f. Lo sfilacciare; lo sbiettare.

Sfilari. v. a. Contrario d’infilare: sfilare. || L’uscir dal suo luogo una o più vertebre delle reni: sfilare. E noi l’usiamo per i muscoli del corpo anche. || Assottigliar il taglio del coltello o simile: affilare. || Far le filacce: sfilacciare. || – la curuna V. in curuna. || – ad unu, digerire. || intr. Seguir l’odore delle fiere come fa il can di caccia: seguire il filo. (S. Salomone-Marino). || Marciare su piccole fronti, dicesi degli eserciti che disfacendo le grandi file marciano alla sfilata: sfilare. || L’uscir che fanno le fila da panno rotto o stracciato: sfilaccicare, sfilacciare. || – lu cori, aver desìo: desiare, bramare. || intr. pass. Uscir di fila: sfilarsi. || Rompersi il fil de’ reni: sfilarsi. || sfilarisilla, battersela, scappare: svignarsela. || essiri la petra di sfilari. V. in petra.

Sfilata. s. f. L’azione dello sfilare: sfilata (che pur si potrebbe dire invece del francese défilée).

Sfilatu. add. Da sfilare: sfilato. || Sfilacciato. || Di parte del corpo che ha patito distrazione muscolare: distratto. || – di coddu, – di gammi e simili che abbia collo, gambe o altro snelle, svelte, dicesi degli animali: scarico di collo, di gambe ecc. || a la sfilata, posto avv., fuor di fila, senza ordinanza, o a pochi per volta: alla sfilata.

Sfilatura. s. f. Lo sfilarsi le reni; stiratura di muscoli in altra parte del corpo: distrazione muscolare.

Sfilaturi. s. m. Strumento di ferro per avvolgervi sopra il filo: fuso. || T. leg. Il trarre da un pezzo di legno piccole parti, dalle quali non si possa cavar utile veruno: strazio (Zan. Voc. Met.). || Chi dibruca il sommacco.

Sfilatusu. add. Desioso (Biundi).

Sfilazza. s. f. e per lo più in pl. sfilazzi. Fila che spicciano dal panno rotto, o stracciato, o tagliato, o anche cucito: filaccia, filaccica (pl.), sfilàccico. || Quantità di fila sfilate per lo più di pannolino, dove sogliono i cerusici distendere i loro unguenti: sfilaccico, faldella, sfilaccio. || chiumazzeddu di sfilazzi, dicesi a più fila di vecchio pannolino avvolte insieme in forma di stoppino, che si pongono nelle ferite: tasta, stuello. || Per spiraglio. || sfilazzi di sangu, vene come di sangue che si osservano su certi oggetti || chioviri nivi sfilazzi sfilazzi, nevicar a fiocchi o a bioccoli: nevicar a falde.

Sfilazzari. v. intr. L’uscir che fanno le fila sul taglio o straccio de panni: sfilacciare.

Sfilazzedda. dim. di sfilazza. || Faldellina, faldelletta.

Sfilazziari. V. sfilazzari.

Sfilazzusu. add. Che si disfà in filacce: filaccioso.

Sfilicchiari. V. sfilittari. || V. sfilari per desiare.

Sfilicchiu. s. m. Capriccio. || Desio.

Sfiliniari. v. a. Pulire le pareti o altro dalle ragnatele. P. pass. sfiliniatu.

Sfiliniata. s. f. Il pulire dalle ragnatele.

Sfiliniatedda. dim. di sfiliniata.

Sfiliniatuna. accr. di sfiliniata.

Sfilittari. v. intr. Partirsi nascostamente: battersela, sgattaiolare, sbiellare.

Sfilìu. V. spajulu.

Sfiloccu. V. filoccu.

Sfilu. s. m. Intenso appetito: disìo, fregola, àschero, uzzolo, bramosia. || Stimolo, struggimento: pugniticcio. || Piccola apertura di speranza: spiraglio ecc. || Quantità di fila sfilate, le quali servono per medicare: sfilo, sfilaccio. V. sfilazza. || fari veniri lu sfilu: venir l’acquolina in bocca.

Sfiluccari. v. intr. L’uscir che fanno le fila nel taglio, o sullo straccio dei panni: sfilaccicare. || Sfilacciare a guisa di nappa, ed è proprio delle drapperie: sfioccare. P. pass. sfiluccatu: sfilacciato. || Sfioccato.

Sfiluccata. add. Si dice di certa coperta da letto tessuta con superficie sfioccata, imitante una pelle da agnello a bioccoli.

Sfilusu. add. Si dice delle donne gravide che hanno delle voglie: voglioloso. || prenu sfilusu, per celia ad uomo che di tutto ha voglia: gnegnerino.

Sfìncia. s. f. Vivanda di pasta molliccia gonfiata nel friggerla: frittella, galletti, còccoli (pl.), zugo. || jittari sfinci, affaticarsi inutilmente, o grandemente. || essiri ’na sfincia, ammaccato, spiaccicato in modo che abbia perduto la sua forma. || sfinci cc’è, modo plebeo per negar checchessia. || sfincia, per celia si dicea di un cappello sbertucciato o basso (Gr. σφιγγω: stringo. Pasq.).

Sfinciaru. s. m. Chi fa o vende frittelle: frittellajo, gallettajo.

Sfinciata. s. f. Scorpacciata di frittelle.

Sfinciatedda. dim. di sfinciata.

Sfinciatuna. accr. di sfinciata.

Sfincidda. dim. di sfincia.

Sfincidizza. s. f. L’esser frollo o vizzo. || Debolezza.

Sfìncidu. add. Di carne che abbia ammollito il tiglio: frollo. || fig. Indebolito: frollo. || Detto di carne di persona: vizzo. || E in generale di quelle cose che coll’umido perdono la loro durezza: ràncido (da cui pare sia nata la nostra voce).

Sfincirisi. v. intr. pron. Ricusarsi per noia o cruccio a fare, o seguitar a fare, darsi all’ozio: sdarsi, infingardire.

Sfincitedda. dim. di sfincia.

Sfincitu. V. sfincidu.

Sfinciuni. V. focaccia.

Sfinciusu. add. Senza voglia di far nulla: sdato. || Spiacevolmente morbido al latte: floscio, mollicchioso || Lezioso: attoso.

Sfiniri. v. intr. Venir meno, svenire: sfinire.

Sfinitu. add. Lasso: sfinito (G. Taranto).

Sfinteri. s. m. Muscolo che chiude l’ano, acciò non escano le fecce: sfintere.

Sfiricchia. dim. di sfera.

Sfirinzarisi. V. sfrinziarisi.

Sfiriri. v. a. T. mar. Levar un cavo di dentro ad un bozzello o occhio: dispassare (Zan. Voc. Met.).

Sfirizzari. v. intr. Perdere della fierezza (Calvino). [p. 918 modifica]

Sfirmari. v. a. Aprire: disserrare. P. pass. sfirmatu: disserrato.

Sfirnicïamentu. s. m. Lo scaparsi, il discervellarsi.

Sfirnicïarisi. v. intr. pron. Lambiccarsi il cervello, investigare colla mente, scervellarsi: scaparsi, bischizzare (intr. ass.). P. pass. sfirnïciatu: scapato, bischizzato (da firnicia V.).

Sfirrari. v. a. Levar i ferri al cavallo: sferrare. || intr. Detto degli orologi, suonar alla distesa fuor di tempo o di modo. || fig. Uscir di proposito: deviare. || Siccome sferrare vale anco levare, sciorre, o anco partirsi, quasi contrario di afferrare, come si vede nell’esempio del Guerrazzi: sferrò dalla spiaggia, andando contro il nemico, così noi l’adoperiamo per andar via con furia, darsi a correre: dare per... || Darsi a vita licenziosa: scorrer la cavallina. || Dar in escandescenza. || sfirrari lu roggiu, fig. ammattire: uscir da’ gangheri. || – lu senziu, saltar il grillo, o anco dar di volta il cervello. || sfirrari a parrari: dar la stura. || rifl. a. Il levarsi i ferri: sferrarsi. || sfirrarisilla, svignarsela: sfumarsela.

Sfirrata. s. f. L’azione dello sfirrari. || Scappata. || Uscita in atti o in parole violenti o ingiuriose: sfuriata.

Sfirratizzu. add. freq. di sfirratu.

Sfirratu. add. Da sferrare: sferrato. || Impazzato: fuor di sè.

Sfirratuna. accr. di sfirrata.

Sfirratuni. accr. di sfirratu.

Sfirratura. s. f. L’atto e l’effetto dello sferrare o sferrarsi: sferratura.

Sfirriari. V. sbutari. || V. firriari. || Valersi di rifugi, sutterfugi e scappatoie per eludere la conclusione: tergiversare. || Stravolgere. || sfirriariccilla ad unu, non istar a patti, aggirarlo, rigirarlo: scastagnarla. || sfirriaricci lu ciriveddu, rimuoversi da un primo pensiero, cambiar di volere. || – lu quartu di la luna, esser di mal umore: aver la luna a rovescio, esser lunatico. P. pass. sfirriatu: svoltato. || Tergiversato.

Sfirriata. s. f. Svoltata. || V. sfirrìu.

Sfirriatedda. dim. di sfirriata. || Sutterfugio, scappatoja.

Sfirriateddu. dim. di sfirriatu, alquanto svoltato.

Sfirriatura. V. sfirrìu.

Sfirricchia. dim. di sferra.

Sfirrìu. s. m. Il girare, girata, svolta. || Baratterìa, astuzia: gherminella. || Il cercar sutterfugi: tergiversazione. || Vertigine: capogatto.

Sfirriuni. V. firriuni.

Sfirriuseddu. dim. di sfirriusu.

Sfirriusu. add. Che storce le cose per non venire mai a conclusione: cavilloso. || Fastidioso, fantastico: rematico. || Ingannatore: aggiratore.

Sfirriusuni. accr. di sfirriusu, furfante, tristo: farinello.

Sfirruzza. dim. di sferra. || vinni o trasiu sfirruzza e nisciu rasuleddu, modo prov. che si applica a coloro che prima mostransi sottomessi e poi diventano arroganti.

Sfirsari. v. a. Tagliar i teli di un abito da sotto più larghi che da sopra: sgheronare.

Sfirziniari. V. sfurriari. || sfirziniariccilla, burlare alcuno: accoccargliela (Pasq.).

Sfissari. v. a. Contrario di fissari, allontanare: rimuovere. || Disciogliere ( Rocca). || In modo basso, malmenare: scazzottare, rosolare. V. futtiri. || Battere: zombolare, tartassare. || Rovinare. P. pass. sfissatu: rimosso. || Zombolato. || Rovinato.

Sfissatizzu. add. Accasciato, che non si sente bene: balogio. || Dicesi di cosa in cattivo stato.

Sfittari. v. a. Contrario di affittare: sfittare, spigionare. P. pass. sfittatu: sfittato, spigionato.

’Sfìtticu. add. Quasi aferesi di asfìtticu. Preso d’asfissia.

Sfiuccari. v. a. Sfilacciare a guisa di nappa, dicesi del drappi: sfioccare. P. pass. sfiuccatu: sfioccato.

Sfiurari. v. a. Disfiorare, coglier il meglio: sfiorare.

Sfizzari. v. intr. Purgare, scaricar il ventre: evacuare. || att. Svinare. || Levar la feccia: sfecciare (Mort.). P. pass. sfizzatu: evacuato ecc.

Sfizzata. s. f. L’azione dello evacuare.

Sfizzaturi. s. m. Strumento da cavar le fecce.

Sflavidiri. v. intr. Divenir di colore che tende al bianco: sbiancare.

Sflàvidu. add. Dicesi de’ colori quando sono smorti: sbiancido, scialbo, dilavato.

Sfoderari. v. a. Cavar dal fodero: sfoderare. || fig. Cavar fuori checchessia: sfoderare. || – la lingua, dire liberamente: spiattellare. P. pass. sfoderatu: sfoderato.

Sfogamentu. s. m. Lo sfogare: sfogamento.

Sfogari. V. sfucari.

Sfogativu. add. Eccessivo. || Detto di pianta o simile: rigoglioso, lussureggiante.

Sfogghia. s. f. Falda sottilissima di checchessia: sfoglia. || Pellicina che rimane attaccata alle castagne: sanza. || V. sfogghiu.

Sfogghiatina di ramu. s. f. Quelle sottili scogliere che si staccano dal rame nel mazzicarlo: ramina (Perez).

Sfogghiu. s. m. Spezie di torta fatta di sfoglie di pasta: sfogliata. || – di nucidda, parte erbacea in forma di calice frastagliato ne’ lembi, dentro cui si attacca la nocciola: scoglio della nocciola (Di Marco) || – d’ovu, quella pellicina sottile che copre l’uovo internamente del guscio: panno dell’uovo. || E anco la buccia del grano.

Sfoggiari. V. sfuggiari.

Sfòggiu. s. m. Splendidezza fuor del consueto, lusso: sfoggio. || Lo sfoggiare, usanza sontuosa di vestimenti, di ornamenti ecc.: sfoggio.

Sfogu. s. m. Sfogamento: sfogo. || met. Dicesi delle passioni dell’animo: sfogo. || Detto di archi ecc. vale la massima loro altezza: sfogo.

Sforamodu. avv. Fuor di modo: oltremodo.

Sforasìa. esclamazione: Dio ne scampi, tolga Iddio.

Sforgiari. V. sfuggiari.

Sfòrgiu. V. sfoggiu. || Smisurato, strano: sperticato. || Aggiunto di grasso, molto grasso: bracato. || (A Siena sfòrgio vale il far mostra di ricchezze, ornamenti ecc. Fanf. Voc. d. u. Tosc.). [p. 919 modifica]

Sformu. add. Deforme: sformato.

Sforzu. s. m. Lo sforzare, ogni maggior forza: sforzo. || fari sforzu, affaticarsi: sforzarsi.

Sfrabbicari. V. sfabbricari.

Sfracassari. v. a. Fracassare, ma ha più forza: sfracassare. P. pass. sfracassatu: sfracassato.

Sfracellu. V. sfacellu.

Sfraciddari. V. sfracillata.

Sfracillari. v. a. Quasi interamente disfare infrangendo: sfracellare, sfragellare. P. pass. sfracillatu: sfracellato, sfragellato.

Sfragamentu. s. m. Lo sciupare: sciupo, sprecamento.

Sfragari. v. a. Usar eccessiva liberalità, scialacquare: sprecare. || Logorare, consumare, sprecare: sciupare, strusciare (Forse corruzione di sprecare quasi divenuto sfregari indi sfragari. O, V. sfragu). P. pass. sfragatu: sprecato, sciupato.

Sfragariu, Sfragaru. V. sfraguni. || Prov. doppu l’avaru veni lu sfragaru, è naturale: a padre avaro figliuol prodigo.

Sfragata. s. f. L’azione dello sciupare: sciupìo.

Sfragateddu. add. Un po’ sciupato.

Sfragatina. V. sfragata.

Sfragaturi, Sfragheru: V. sfraguni.

Sfragu. s. m. Lo sciupare o sprecare: sciupo (Da stragu V. O dal Fr. frais: spese; volesse dirsi s-frais, o come dispese, per isciupo).

Sfragunarìa. s. f. Eccessiva liberalità: scialacquo, sprecamento.

Sfragunazzu. pegg. di sfraguni: scialacquatoraccio.

Sfraguneddu. dim. Alquanto sciupone.

Sfraguni. add. Che sciupa, scialacquatore: sciupone. || Di chi consuma molto gli abiti o altro: struscione. Sup. sfragunissimu.

Sfraguniari. v. a. freq. di sfragari: sciupinare.

Sframari. V. diffamari.

Sframicàri. v. a. Ridurre in bricioli: sbricciolare.

Sfranari. V. franari.

Sfrantumari. v. a. Ridurre in frantumi: frantumare. P. pass. sfrantumatu: frantumato.

Sfrantumatissimu. add. sup. di sfrantumatu.

Sfrantumatizzu. add. Alquanto frantumato.

Sfrantumi V. frantumi.

Sfrappuniari. V. vappariarisi.

Sfrasciatina. V. sfrattatina.

Sfratari. v. a. e rifl. a. Cavare o uscire da un ordine fratesco: sfratare, sfratarsi. P. pass. sfratatu: sfratato.

Sfrattamentu. V. sfrattu. || Il diboscare: diboscamento.

Sfrattari. v. a. Mandar via, esiliare: sfrattare. || Da fratta, tagliare, diradicare un bosco: diboscare. || intr. Per sgomberare. || Andar via con prestezza: sfrattare. || – lu paisi, uscirne con prestezza: sfrattar il paese. P. pass. sfrattatu: sfrattato. || Diboscato.

Sfrattata. s. f. V. sfrattamentu. || a la sfrattata di li tenni, alla fine: al levar delle tende.

Sfrattatavula. V. tabbarè.

Sfrattatedda. dim. di sfrattata.

Sfrattatina, Sfrattiatina. s. f. Lo stormire che fanno le piante allorquando vi passa in mezzo qualcuno: fruscìo. || Rumore che fa il vento o checchessia tra le frasche: frascheggio (Da fratta V).

Sfrattiddamentu. V. sfragu.

Sfrattiddari. V. sfraguniari.

Sfrattidderi. V. sfraguni.

Sfrattinari. V. sfrattari. Per schiarare.

Sfrattinata, Sfrattinatina. V. sfrattatina.

Sfràttitu. s. m. Lo sfrattare: sfratto. || dari lu sfrattitu ad unu, farlo sfrattare: dar altrui lo sfratto.

Sfrattu. V. sfrattitu.

Sfràvitu, V. sflavidu.

Sfrazzettu. s. m. Insolenza, prosunzione: tracotanza.

Sfrazziari. v. intr. Far pompa: pompeggiare. || Far pompa di sè, pavoneggiarsi: pompeggiare. || Per dissimulare. || Scialacquare. || intr. pron. Pomposamente adornarsi: pompeggiarsi. || sfrazziarisilla, darsi a spassi e sollazzi: sbirbarsela. V. fissiarisi. || Prov. megghiu muriri sfrazziannu, chi campari addisiannu, non v’è dubbio che è meglio passar la vita scialacquando, anzichè vivere miseramente.

Sfrazzu. s. m. Pompa, magnificenza, gala: sfarzo. || Fasto, alterigia: spocchia. || Fasto e disprezzo: sfarzo. || fari sfrazzi, far pompa. E anche fare scialacquo: fare lussi (Tomm. D.). || aviri lu sfrazzu ’n culu, per ischerno a chi ostenta pompa, ed in effetto è gretto. || Ostentazione di più misera boria, segnatamente nelle spese sopra possa: sbracio.

Sfrazzusamenti. avv. Con isfarzo: sfarzosamente.

Sfrazzuseddu. dim. di sfrazzusu.

Sfrazzusu. add. Magnifico, splendido: sfarzoso. || Sprezzante, altezzoso. || Borioso: arioso (Rigutini). || Che affetta grandigia: spocchioso. Sup. sfrazzusissimu: sfarzosissimo.

Sfrèggiu. s. m. Taglio fatto altrui sul viso: sfregio. || La cicatrice che di tal taglio rimane: sfregio. || fig. Villania, onta: sfregio.

Sfrenari. V. sfrinari.

Sfricïari. v. a. Accostarsi in passando tanto la cosa che quasi la urti: rasentare, razzare (z dolce), frisare. || pigghiari a sfricïari, colpire rasentando. P. pass. sfricïatu: rasentato ecc. (da sfriciu).

Sfriciu. V. sfreggiu.

Sfriggiari. v. a. Fare uno sfregio: sfregiare.

Sfridari. v. a. Logorare: consumare.

Sfridu. s. m. Ciò che si consuma: consumo, strumo (Rigutini).

Sfrinamentu. s. m. Sfrenatezza: sfrenamento.

Sfrinari. v. a. Levar il freno: sfrenare. || rifl. a. Trarsi il freno: sfrenarsi. || fig. Divenire sfrenato: sfrenarsi.

Sfrinatàggini. s. f. Sfrenatezza: sfrenatàggine.

Sfrinatamenti. avv. Licenziosamente, con modo sfrenato: sfrenatamente.

Sfrinatizza. s. f. L’essere sfrenato o licenzioso: sfrenatezza.

Sfrinatu. add. Da sfrenare: sfrenato. || fig. Licenzioso: sfrenato. Sup. sfrinatissimu: sfrenatissimo.

Sfrinnuliari. V. sfrinzuliari.

Sfrinzari. v. a. Sfilacciare il tessuto e ridurlo a guisa di frangia: sfrangiare. || v. intr. [p. 920 modifica] L’uscire che fanno le fila da panno rotto o stracciato: sfilacciare. P. pass. sfrinzatu: sfrangiato, sfilacciato.

Sfrinzìa. s. f. Bruttezza, deformità, laidezza, stomacaggine: schifezza. || Cosa orrida e sconcia, che fa ribrezzo: schiancerìa. || L’effetto che produce sui nostri sensi la vista di cosa schifa, orrida: scarèggio. || Accidente deplorevole, avvenimento tragico: fattaccio. || Quantità troppo poca.

Sfrinziarisi. v. intr. pass. Aver ribrezzo: ribrezzare (z dolce), rimbrezzolire (Rigutini). || fari sfrinziari: fare scareggio.

Sfrinzuliari. v. intr. Il pendere le sfilacce o cose simili da panni rotti, logori e dicesi degli abiti che ricascano per vecchiezza: sbrenciolare, strambellarsi.

Sfrinzusu. add. Che fa ribrezzo.

Sfrizzicarisi. V. sfrinziarisi.

Sfrizzicusu. V. sfrinzusu.

Sfrosu. V. sfridu. || di sfrosu, vale incerto, sotto mano, dicesi di guadagnucci, proventi e simili fatti non rettamente: di sovvallo. E anco: di sottecchi, alla sfuggiasca.

Sfròttula. V. fròttula.

Sfrucuniari. V. sfurcuniari.

Sfrunnamentu. s. m. Lo sfrondare: sfrondamento.

Sfrunnari. v. a. Levar via le fronde: sfrondare.

Sfruntamentu. V. sfruntatàggini.

Sfruntarisi. v. rifl. a. Prender ardire o fidanza: sfrontarsi. || Torsi la vergogna: imbaldanzire.

Sfruntataggini. s. f. Sfacciataggine: sfrontataggine.

Sfruntatamenti. avv. Sfacciatamente: sfrontatamente.

Sfruntatazzu. pegg. Sfrontataccio (Tomm. D.).

Sfruntatu. add. Sfacciato: sfrontato. || Inteso di ferro di giumento, consumato di fronte. Sup. sfruntatissimu: sfrontatissimo.

Sfrusciarisi. V. sdragari. || Esaurir le forze, sterilire.

Sfruttari. v. a. Parlandosi di terreni, rendergli infruttuosi, sterili e meno atti al frutto, indebolirli: sfruttare. || Trattandosi d’altre cose, cercar di trarne più frutto che si può, senza aver riguardo al mantenimento: sfruttare. || rifl. a. Divenire infruttuoso: sfruttarsi. P. pass. sfruttatu: sfruttato.

Sfucunari. v. a. Trarre come dal focone: sfoconare. || Guastare il focone di un archibuso o simile, o pure farvi fuoco con un tantino di polvere dopo che tali arme si son levate.

Sfucunatu. add. Che ha guasto il focone, e dicesi di arme da fuoco: sfoconato.

Sfuddari. v. intr. Uscire la gente da un luogo dov’è affollata: sfollare, sfuriare.

Sfudirari. V. sfoderari.

Sfugari. v. a. Esalare, sgorgare, uscir fuora: sfogare. || Sfogare i suoi affanni considerandoli altrui: spassionarsi. || Detto di affetto, passione, darle corso: sfogare. || Parlandosi della terra, lussureggiare: sfogare. || Detto di piaghe o simili, purgarsi della puzza: sfogare. || fari sfugari la terra, lasciarla a prato perchè si riabbia. P. pass. sfugatu: sfogato.

Sfugghiari. v. a. Il cercare foglio a foglio un libro o simile: sfogliare.

Sfugghiata. s. f. L’azione dello sfogliare.

Sfugghiatina. Lo stesso che sfugghiata. || (Cocchiara) Sorta di torta: sfogliata.

Sfugghidda, Sfugghitedda. dim. di sfogghia: sfoglietta, sfogliettina.

Sfugghiuliari. V. sfugghiari.

Sfugghiusu. add. Di legno, quando gli anelli annuali della scorza sono staccati: cipollato, stravoto.

Sfuggiari. v. intr. Vestir sontuosamente: sfoggiare. || met. Eccedere: sfoggiare. P. pass. sfuggiatu: sfoggiato.

Sfuggiata. s. f. Lo sfoggiare: sfoggiamento.

Sfuggiatamenti. avv. Smoderatamente: sfoggiatamente.

Sfuggita (A la. posto avv. Furtivamente, con poco agio: alla sfuggita. || Di sfuggita, di passaggio: di sfuggiasco.

Sfugliari. V. sfugghiari.

Sfuimentu. s. m. Lo sfuggire: sfuggimento.

Sfuintinu. add. Fuggiasco: sfuggiasco. || Di poca apparenza: sparutino; quasi sfugga alla vista.

Sfùiri. v. a. Scansare, schifare: sfuggire (A. V. ital. sfuire). || intr. Scappar via, sottrarsi senza che altri lo avverta: sfuggire. || sfuiri ad unu ’na cosa, trascurarla non rammentarsene: sfuggire una cosa. || sfuiri di la menti: sfuggire dalla mente. || Prov. nuddu pò sfuiri la manu di Diu, quando una cosa è predestinata non può evitarsi: chi fugge maggio non fugge calende, e intendesi bene spesso di pena, gastigo.

Sfujiri. V. sfùiri.

Sfujuta. s. f. Lo sfuggire: sfuggimento.

Sfujutu. add. Da sfuggire: sfuggito. || a la sfujuta, posto avv., con poco agio, furtivamente: alla sfuggita.

Sfuliniari. V. sfiliniari.

Sfullari. V. sfuddari. || Del tagliare o scortire i capelli: scorciare. || Potar alquanto una pianta per diradarne le fronde: schiarire un albero (Giuliani). || Si dice dell’uscire la molta gente da un luogo: sfuriare.

Sfumamentu. s. m. Lo sfumare: sfumamento.

Sfumari. v. a. e intr. Esalare, mandar fuori il fumo, il vapore: sfumare, sfummare. || T. pitt. Unire i colori o gli scuri, confondendoli dolcemente fra loro: sfumare || Non riuscire: svanire. P. pres. sfumanti: sfumante. P. pass. sfumatu: sfumato.

Sfumata. V. sfumatura.

Sfumatedda. dim. di sfumata.

Sfumateddu. dim. di sfumatu.

Sfumatina. V. sfumata.

Sfumatizza. s. f. T. pitt. Qualità della pittura bene o male sfumata: sfumatezza.

Sfumatura. s. f. T. pitt. Digradamento di colore in modo che lo scuro sia dolcemente confuso col chiaro: sfumatura.

Sfumazzari. v. intr. Dicesi de’ vasi che volendosi empire troppo presto s’affogano. || sfumazzarila: sfoggiare.

Sfumineddu. dim. di sfuminu.

Sfuminu. s. m. Strumento di carta o di pelle ravvolta ad uso di sfumare: sfumino.

Sfumirari. v. a. Estrarre con istrumento all’uopo, lo sterco dal corpo animale, che per istitichezza non possa evacuare. [p. 921 modifica]

Sfumiriari. v.intr. Andar del corpo in quantità e a un tratto, dicesi del cavalli: squaccherare, stabbiare.

Sfùncitu. V. sfìncidu.

Sfundurari. V. sfunnurari.

Sfungidizza. V. sfincidizza e simili.

Sfunnacata. s. f. Moltitudine, gran quantità: sfucinata.

Sfunnamentu. s. m. Lo sfondare: sfondamento.

Sfunnari. v. a. Romper il fondo: sfondare. || Romper checchessia passandolo da una parte all’altra, penetrar con violenza: sfondare. || Affondare: sfondare. || Far più profondo. || intr. Cader nel profondo: sprofondare, sfondolare. || T. pitt. Apparire in lontananza secondo la prospettiva: sprofondare. || Essere soprammisura: soprabbondare, riboccare. E i Toscani lo dicon in senso vicino, per aver molta intelligenza in sapere checchessia, usandolo negativamente, p. e. ha tanta presunzione, ma a me mi pare che non sfondi gran cosa. || att. Detto degli abiti, rompere, fendere, spaccare: sdrucire. || Per sverginare. || sfunnari e fari cudduredda, esser a ribocco, oltre misura.

Sfunnata. V. sfunnamentu. || Sverginamento. || Sdrucimento.

Sfunnatedda. dim. di sfunnata.

Sfunnateddu. dim. di sfunnatu.

Sfunnatina. V. sfunnata.

Sfunnatu. add. Da sfondare: sfondato. || Sverginato, ma si dice di donna. || Sdrucito. || Insaziabile: sfondato. || Smisurato p. e. ricco sfondato, sfondolato. || puzzu sfunnatu. V. sfunneriu.

Sfunnatu. s. m. T. pitt. Veduta di prospettiva che dimostri gran lontananza: sfondato. || Avventura strana inaspettata; e nel pl. racchiude l’idea di una serie di avvenimenti. || Rottura, luogo sdrucito: sdrùcio.

Sfunnèriu. add. Smisurato, smodato. || Insaziabile, che non si empie mai di cibo: sventrone, bucone (in Firenze).

Sfùnniri. V. sfuttiri.

Sfunnu. s. m. Spazio, vano, lasciato nelle volte o in checchessia per dipignersi, e la pittura ivi fatta: sfondo. || V. sfunnatu.

Sfunnurari. v. a. Passar da parte a parte: sfondolare. || Cader in fondo, precipitare: sfondolare.

Sfunnurata. V. bagascia.

Sfunnuratu. add. Da sfondolare: sfondolato. || Ed è aggiunto avvilitivo e dispregiativo delle volte.

Sfurarari. V. sfoderari,

Sfurcatu. add. Avanzo di forca, si dice per vilipendio: scampaforca, scapestrato.

Sfurchiuniari. v. a. Cavar da una buca, o semplicemente cavar fuori: sbucare. || V. sfurcuniari.

Sfurcuniari. v. a. Ficcare e rificcare per il buco di qualche cavità un palo o bastone, per aprirsi la via nell’interno se è oppilata, o per cacciar animali che vi siano, o per altro: sfruconare. || fig. Cercare: frugare. || Malmenare, maltrattare, sconciare. || sfurcuniarisi lu nasu, il mettere le dita entro il naso per pulirlo, ciò che è indecenza: frugarsi colle dita nelle nari.

Sfurcuniatu. add. Sfruconato. || Frugato. || Mal concio, maltrattato.

Sfurgiari. V. sfuggiari.

Sfuriateddu. dim. di sfuriatu.

Sfuriatu. V. furiusu. || Vispo.

Sfurmari. v. a. Cavar di forma: sformare.

Sfurmatanenti. avv. Fuor di forma, smisuratamente: sformatamente.

Sfurmatu. add. Da sformare: sformato. || Deforme: sformato.

Sfurnacari. v. a. Votare la fornace del carbone: sfornaciare.

Sfurnari. v. a. Cavar dal forno: sfornare. P. pass. sfurnatu: sfornato.

Sfurnata. s. f. L’azione dello sfornare. || Gran numero di persone e anco di cose: sfuriata, sfucinata.

Sfurniari. V. sfiliniari e seg.

Sfurniaturi. s. m. Colui che spazza i camini: spazzacamino.

Sfurnicïarisi. V. sfirnicïarisi.

Sfurniri. v. a. Tor via i fornimenti: sfornire. P. pass. sfurnitu o sfurnutu: sfornito.

Sfurnitissimu. add. sup. di sfornito: sfornitissimo.

Sfurrari. v. a. Levar la fodera: sfoderare. || Cavar la borra: sborrare. P. pass. sfurratu: sfoderato, sborrato.

Sfurriari. V. sfirriari.

Sfurtuna. s. f. Mala fortuna: sfortuna.

Sfurtunateddu. dim. di sfurtunatu.

Sfurtunatu. add. Contrario di fortunato: sfortunato. || Prov. cu’ sfurtunatu nasci accussì mori, è chiaro. || ... cu’ nasci sfurtunatu cca è ’mpisu e dda è marturiatu: a chi è disgraziato, gli tempesta sul forno. Sup. sfurtunatissimu: sfortunatissimo.

Sfurtunatuni. accr. di sfurtunatu.

Sfurzamentu. s. m. Sforzo, lo sforzare: sforzamento.

Sfurzari. v. a. Forzare, costrignere: sforzare. || Occupare con la forza: sforzare || Violare, usar forza, violenza, per isverginare una fanciulla: sforzare, forzare. || Aprire con forza e violenza una porta: sforzare (Fanf. Voc. d. u. Tosc.), forzare. || Per sfruttari V. || – la marcia, accelerar la marcia. || – la vuci, eccedere la estensione della voce a forza di fiato: sforzare la voce. || rifl. a. Ingegnarsi, affaticarsi, far diligenza: sforzarsi. || Far troppa forza con pericolo di una crepatura ernia.

Sfurzata. s. f. Lo sforzare o sforzarsi: sforzamento. || V. furzata.

Sfurzatamenti. avv. Con isforzo: sforzatamente. || Contro voglia: sforzatamente.

Sfurzatedda. dim. di sfurzata.

Sfurzateddu. dim. di sfurzatu.

Sfurzatina. V. sfurzata.

Sfurzatizzu. add. Alquanto sforzato: sforzaticcio.

Sfurzatu. add. Da sforzare: sforzato. || Fatto contro voglia, per forza: sforzato. || avv. V. sfurzatamenti.

Sfurzatuni. accr. di sfurzatu.

Sfurzatura. s. f. Lo stato di cosa sforzata: sforzatura. || Slogamento, dicesi delle ossa. || Apparenza di crepatura.

Sfurzaturedda. dim. di sfurzatura.

Sfusari. v. a. Far sottile, a forma di fuso: assottigliare, affusolare, affusellare. [p. 922 modifica]

Sfusatu. add. Sottile, a guisa d’un fuso: assottigliato, affusolato, affusellato. || Magro: gracile, mingherlino. || Contrario di tozzo: svelto.

Sfusiari. v. a. Il nettar dalla terra i bachi da seta, nettar loro i graticci.

Sfusignu. dim. di sfusu.

Sfussari. v. a. Cavar dalla fossa: sfossare. || Far fossi. || Per scavare, cavare in generale. P. pass. sfussatu: sfossato.

Sfussaturi. s. m. Colui che netta le fogne: votacessi.

Sfusu. add. Dicesi di filo o simile non filato, ovvero non ben ravvolto: sparso. || Detto di moneta spicciola, le parti che non arrivano a formare una unità di moneta: i rotti. Ovvero non contata secondo la sua divisione, mischiata. || Detto di vele: spiegato (da fusus).

Sfùttiri. v. a. Maltrattare, malmenare: strapazzare, scazzottare, tartassare. || Rimproverare. || Struggere, disfare: sfanfanare, sfaccurare (Lori). || Logorare, stazzonare: strusciare. || Rovinare. || rifl. a. Affaticarsi: sfacchinare (intr.). P. pass. sfuttutu: strapazzato. || Strusciato ecc.

Sfuttuta. s. f. Rabbuffo: rammanzina, canata.

Supplemento

[p. 1155 modifica] [p. 1156 modifica] Sfinaccioli. Sorta di erba a fiori bianchi.

Sfizziarisi. v. intr. pass. Divertirsi, darsi gusto, sbizzarrirsi.

Sfìzziu. s. m. Piacere, gusto.

Sfrattiddiari. V. sfraguniari.

Sfuintinu. Che fugge sempre e non si lascia chiappare.

Sfunnari. Per fuggire precipitosamente (Algozer). [p. 1157 modifica]