Nuovo vocabolario siciliano-italiano/TR
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Tra. prep. Fra, infra: tra. || Per ’ntra, cioè entro. || Per mezzo, nel numero, in compagnia: tra. || tra di nui, senz’altra compagnia che noi: tra di noi. || In corrispondenza di per, p. e., tra per questo e per le faccende che ecc. Tra per il dispiacere ecc.
Traanti. add. Dicesi d’un pezzo principale nella costruzione di una nave: dragante (Zan. Voc. Met.).
Trabbacca. s. f. Spezie di padiglione o tenda: Trabacca.
Trabbacchedda. Trabbacchina. dim. Trabacchetta.
Trabbàculu. s. m. T. mar. Sorta di nave di mediocre grandezza, con due o tre alberi e vele quadre: trabàccolo.
Trabballari, Trabballiari. v. intr. L’ondeggiare che fa chi non può sostenersi in piedi per debolezza o per altra cagione: traballare. || Dicesi delle cose eziandio che mal posano e non istanno ferme sui loro sostegni: traballare. P. pass. trabballatu o trabballiatu: traballato.
Trabballiata. s. f. Il moto di ciò che traballa: traballìo.
Trabbanti. s. m. Soldato che è addetto al servizio di un ufficiale: confidente. Trabanti si chiamavano soldati preposti alla guardia dello Imperatore Tedesco, e del Granduca Toscano. || T. mar. Grossa manovra di cui servonsi i bastimenti mercantili per imbarcare grossi pesi: surpanta (Zan. Voc. Met.).
Trabbisinu. s. m. Cancello o ringhiera che si fa intorno alla imboccatura della scala, che dal piano di una stanza metta in altra sottoposta, e serve a guardia della bòtola per non cascarvi: parapetto della cateratta. Forse dal Lat. trabes.
Trabbisunna. s. f. Confusione, scompiglio: trambusto. Che derivi da trabes in unda? quasi l’idea d’una trave sbattuta da flutti. O dalla città di Trebisonda nel Mar Nero? poichè essendo un emporio, vi è movimento continuo. Vattel a pesca!
Trubbuccamentu. s. m. Il traboccare: traboccamento. || met. Rovina, disfacimento: traboccamento.
Trabbuccanti. add. Che trabocca: traboccante. Sup. trabbuccantissimu: traboccantissimo.
Trabbuccantimenti. avv. (Mal.). Con trabocco, precipitosamente: traboccantemente.
Trabbuccari. v. intr. Versar fuori per la bocca il liquore come fanno i vasi quando son pieni: traboccare. || Per sim. mandar fuori largamente: traboccare. || fig. Soprabbondare: traboccare. || Uscire i fiumi dal loro letto: traboccare. || Detto de’ pesi, uscir d’equilibrio per gravità o per ispinta: traboccare. || Cadere precipitosamente: traboccare (A. V. ital. trabaccare. Cecco Angiolieri). P. pass. trabbuccatu: traboccato.
Trabbuccheddu, Trabbucchettu. dim. di trabbuccu.
Trabbuccu. s. m. Luogo fabbricato con insidie, dentro il quale si precipita ad inganno: trabocchetto, trabocchello. || fig. Insidia: trabocchetto. || Sorta di gabbia a scatto: trabocchetto. || Luogo dove si corra rischio di traboccare: trabocco. || essiri a trabbuccu, dicesi del piombo quando, essendo la linea da mettersi a piombo un po’ inclinata avanti, il piombo rimane distante dal piede della detta linea.
Trabbuseru. V. ingannaturi.
Trabbusinu. V. trabbisinu.
Tracagnottu. add. Venusto, grazioso: avvenente, grassoccio. Si dice per lo più di fanciulla (Biundi).
Tracanciari. V. stracanciari.
Tracannali. V. disutili (Rocca).
Tracannari. v. a. Bere fuor di misura: tracannare. P. pass. tracannatu: tracannato.
Traccaggïari V. tracchiggiari.
Tracchettu (A. V. talai (a.
Tracchi. pl. Parte o alette dei pesci, che loro servono da polmoni: branche, branchie. In Siracusa.
Tracchi, Tràcchiti. Voce onomatopeica per imitar il suono di cosa che si stracci, si stritoli ecc.
Tracchiggiari. v. intr. Affaccendarsi, andar in giro: rigirare || Affannarsi, darsi gran moto: acciannarsi, acciapinare. || Tramestare, rovistare: armeggiare, p e. ti ho sentito armeggiare tutta la notte in cucina; che diavolo avevi? (Fanf. Voci ecc. d. parlar. Fior.). || Usar di frequente in un luogo: bazzicare. || Trafficare.
Tracchiggiu. s. m. L’andar e venire continuato in un dato luogo: rigirìo. || Passaggio. || Comunicazione tra un luogo e una persona e l’altra: commercio. || Traffico. || Confusione di gente che va e viene, e anche di una sola persona che vada qua e là per casa tramutando cose ecc.: traghettìo. || Trapassamento, luogo onde si trapassa: traghetto, tragetto.
Tràccia. s. f. Pedata, orma e il cammino che fanno le fiere e chi le caccia: tràccia. || Per sim. segno, contrassegno: traccia. || Cammino, viaggio: traccia. || iri ’n traccia, andar in cerca: andar in traccia.
Tracciamentu. s. m. Il tracciare: tracciamento.
Tracciari. v. a. Seguitare la traccia: tracciare. || met. Macchinare: tracciare. || Abbozzare: tracciare (Ugolini lo biasima in tal senso). P. pass. tracciatu: tracciato.
Traccïari. V. tracciari al § 1. || Serpeggiare.
Tracciaturi. verb. m. Chi o che traccia: tracciatore.
Tràccula. V. troccula.
Trachèa. s. f. Canna dei polmoni: trachèa.
Tràcina. s. f. Carbonchio, enfiato pestilenziale, che cagiona dolori: antrace. || Pesce che ha una spina pungentissima e velenosa, vicino alla testa: ragana, dragone marino. Collyonimus dracunculus L.
Tracinari. v. a. Ordinare, apparecchiare insidie, inganni o altro: macchinare, tramare.
Tracinedda. dim. di tracina al § 2: raganella.
Tracoddu. s. m. Il tracollare, rovina, caduta: tracollo. || a tracoddu, in malora: a tracollo.
Tracolla. s. f. Striscia per lo più di cuoio, che girando da sulla spalla sotto all’opposto braccio, serve comunemente a sostenere spada, sciabola e simile: tracolla. || Collana. || Catenina di oro o di argento da orologio, lunga, che passa da su il collo, a mo’ di collana.
Tracollu. V. tracoddu.
Tracuddamentu. (D. B.). Il tracollare: tracollamento.
Tracuddari. V. cuddari. || Il mancar l’equilibrio delle bilance: tracollare. || Cadere: tracollare. || met. L’allontanarsi di una persona o cosa tanto da non potersi più scoprire. P. pass. tracuddatu: tracollato.
Tradàntula. V. tarantula.
Tradenta. s. f. Bastone lungo che finisce con tre punte o rebbi; si adopera per rammassar paglia, o altri usi simili: forca (da tridente).
Tradi-amanti. s. m. e f. Traditore –trice dell’amante (S. Salomone Marino).
Tradimentu. s. m. Il tradire: tradimento. || a tradimentu, posto avv., contro ragione, con tradimento: a tradimento. || E vale anche, all’improvviso: a tradimento. || manciari lu pani a tradimentu, V. in pani.
Tradimintusu. V. tradituri.
Tradiri. v. a. Usar frode contro colui che si fida: tradire. P. pass. traditu o tradutu: tradito.
Tradituri. v. a. Voce del foro antico, per notificari, o cunsignari V.
Traditurazzu pegg. di tradituri: traditoraccio.
Traditureddu. dim. Traditorello.
Tradituri –tura. verb. Chi o che tradisce: traditore –trice –tora. || Tristo, malvagio: traditore. || a la traditura, V. in tradituriscu. || Prov. lu tradituri è tinutu liali quannu sapi ben parrari, è chiaro. || s’ama lu tradimentu ma no lu tradituri: tradimento piace assai, traditor non piace mai.
Tradituriscamenti. avv. In modo traditoresco: traditorescamente.
Tradituriscu. add. Da traditore: traditoresco. || a la traditurisca, posto avv., traditorescamente: alla traditora.
Tradizzionali. add. Relativo a tradizione.
Tradizzioni. s. f. Memoria tramandata da generazioni, non cavata da scrittura: tradizione. || tradizioni divini, apostolichi ecc., i dommi non iscritti, conservati dai padri della Chiesa, registrati per regola della fede e dei costumi: tradizioni divine, apostoliche ecc.
Tradùciri. v. a. Traslatare le scritture, le parole da una lingua ad un’altra: tradurre (A. V. ital. traducere). P. pass. traduttu: tradotto.
Tradutturi. verb. m. Colui che traduce: traduttore –trice.
Traduzzioni. s. f. Il tradurre: traduzione.
Traduzziunedda. dim. Traduzioncella.
Traffinera. s. f. Strumento da pigliar delfini: delfiniera (An. Cat.).
Traficanti. add. Che traffica: trafficante.
Traficari. v. a. Esercitar la mercatura e il traffico: trafficare. || Maneggiare, aver cura: trafficare. || Per lavorare P. || Andar operando qualcosa e movendosi a tal fine, e movendo le cose che ci stanno dintorno, p. e. la donna vigilante, trova sempre da trafficare per casa (Tomm. D.).
Traficata. s. f. traficu. || V. anco tracchiggiu.
Traficaturi –tura. verb. Chi traffica: trafficatore –trice.
Trafichïari. v. intr. Lavoracchiare, perder il tempo in fare checchessia: briccicare. || V. tracchiggiari. || V. traficari al § 4.
Trafichinu. s. m. Chi si affaccenda o si dà molto da fare, mettendo il naso per tutto: ciaccino. || Vale anche abile, esperto: destro.
Tràficu. s. m. Il trafficare, mercatura: tràffico. || Carico o impresa intrigante e nojosa: bega. || Fatica. || Per tracchiggiu V. || avia lu traficu di la za santa quannu havi a lu baruni ’nta lu lettu, esser confuso, non saper dove prima metter mano.
Traficuni. accr. di traficu.
Traficusamenti. avv. Con molta fatica: faticosamente.
Trafìcuseddu. add. dim. Alquanto faticoso.
Traficusu. add. Difficile, di molta fatica: faticoso. Sup. traficusissimu: faticosissimo.
Traficusuni. accr. di traficusu.
Trafìggiri. v. a. Trapassare ferendo da banda a banda: trafìggere || Affliggere con modi spiacevoli, detti mordaci, o simile: trafiggere. P. pass. trafìttu: trafitto.
Trafila. s. f. Pala di ferro bucherata, onde si fanno passare i metalli, per ridurli in filo, ed a sottigliezza: trafila. || fig. passari pri la trafila, far il tal tirocinio: passare per la trafila, p. e., per arrivare ad essere presidente bisogna passare per questa trafila.
Trafilari. v. a. Passar i metalli per la trafila: trafilare. || v. intr. Languire, venir meno per soverchio caldo, per soverchia fatica ecc.: trafelare. P. pass. trafilatu: trafilato. || Trafelato.
Trafitta. s. f. Spezie di chiodo che serve per ritegno: ritenitoio. || Quel ferro che s’infila al due capi della sala de’ legni a ruote, perchè queste non iscappino: acciarìno.
Trafittari. V. trafiggiri.
Trafittedda. dim. di trafitta.
Trafittivu. add. Che trafigge: trafittivo.
Trafittu. add. Da trafiggere: trafitto.
Trafittura. s. f. Puntura, trafiggitura: trafittura.
Trafugamentu. s. m. Il trafugare: trafugamento.
Trafugari. v. a. Trasportare nascostamente: trafugare. || rifl. a. Fuggire, nascostamente: trafugarsi. P. pass. trafugatu: trafugato.
Trafurari. v. a. Forar da una banda all’altra: traforare. P. pass. trafuratu: traforato.
Tragacanti. s. f. T. bot. Sorta di radice che nasce sulla superficie della terra: tragacanta. || Pianta che stilla una gomma detta dragante: tragacanta (Mort.).
Traganti. add. Sciocco, soro: baggèo. || V. traanti.
Traggèdia. s. f. Poema, composizione rappresentativa, che è imitazione di azione grande, con esito infelice, in istile nobile: tragèdia. || fig. Accidente violento e deplorevole: tragèdia.
Traggera. V. traggedia. || Anco per straggi V.
Traggicamenti. avv. Con fine tragico: tragicamente.
Tràggicu. add. Di tragedia: tràgico. || Mesto, doloroso: tràgico, || sost. Compositor di tragedie: tragico.
Traggicummèdia. s. f. Poema rappresentativo composto di commedia e tragedia: tragicommedia.
Traggidiazza. pegg. di traggedia: tragediaccia.
Traggidiedda. dim. Tragediuccia.
Traggittari. v. a. Passar da un luogo ad un altro checchessia: traghettare. || v. intr. Passare da un luogo o a un altro: tragittare.
Traggittu. s. m. Trapasso, luogo onde si trapassa: tragetto.
Traineddu. s. m. Chi riporta, chi riferisce: riportatore. || Per tranellu V. (Spat.). Mezzano.
Traìnu. s. m. Tutta l’armatura della carrozza, senza la cassa da sedere: carro.
Traìnu. s. m. T. cavall. Andatura del cavallo tra l’ambiatura e il galoppo: tràino. || In gergo, vale: traditore. || Falso, fallace. Traina, in italiano, vale uomo tristo. In quanto a me, non mi ci sottoscrivo.
Tràiri. v. att. Tirare: trarre. || V. agonizzari. || Detto di lume o altro di determinata durata, stare per estinguersi. || Tirar acqua con secchia o altro: attingere.
Traituri. V. catu (da trairi per attingere).
Traja. s. f. T. mar. Una delle corde del vascello: draglia (Zan. Voc. Met.).
Tràlciu. s. m. Ramo di vite mentre è verde sulla pianta: tràlcio. || L’ombelico del feto: tralcio.
Tralignari. v. intr. Degenerare, essere o divenire dissimile dai genitori: tralignare. || Si dice pure delle piante: tralignare. P. pass. tralignatu: tralignato.
Tralucenti. add. Molto lucente: tralucente.
Tralùciri. V. stralùciri.
Tralunata. V. stralunata.
Trama. s. f. Quella seta o filo o altro che serve per riempire le tele, a differenza dell’altra, che serve per ordire, detta lunghimi (orsoio o ordito): trama. || met. Disegno, maneggio occulto: trama.
Tramàgghiu. s. m. Foggia di rete da pescare composta di tre teli di rete sovrapposti: tramaglio.
Tramannari. v. a. Trasmettere, mandar oltre: tramandare.
Tramari. V. ntramari.
Tramazzari. V. tramutari o travasari. || V. ntrubbulari.
Tramazzu. V. travasu.
Tramenzu. s. m. Ciò che è tra una cosa e l’altra posto di mezzo: tramezzo.
Trameri. add. Colui che ordisce inganni, che trama: tramatore.
Tramicari. v. a. Confondere mescolando: tramescolare (Mort.).
Tramiseri. V. ntramiseri.
Tramista. s. f. Marioleria: marachella.
Tramìttulu. s. f. (Rocca) Colui che imprende tutto, ficca per tutto il naso: ciaccione (Da tramettersi).
Tramoja. s. f. Cassetta di legno a imbuto che si pone avanti finestre, buchi ecc., per diversi usi: tramòggia.
Trampa. V. tràppula per insidia, trama.
Trampallari. V. strammiari.
Tramperi. V. trappuluni (Fr. trompeur: trappolone).
Tràmpuli. s. m. pl. Bastoni lunghi, a metà dei quali vi è una mensoletta su cui posar il piede, servon per passar acque, fanghi o per trastullo ecc.: trampoli.
Trampunarìa. V. trappularìa.
Trampunazzu. pegg. di trampuni.
Trampuni. V. tramperi.
Tramuntana. s. m. Vento settentrionale: tramontana. || Aggiunto di quella stella che è più vicina al polo artico: tramontana. || sicca, impetuosa tramontana: sizza (z dolce). || a tramuntana: a bacìo, a tramontana. || perdiri la tramuntana, dicesi di chi si conturba in modo che non sappia più quel che dica: perdere la tramontana. || Prov. tramuntana o tri jorna o ’na simana, la tramontana o dura tre giorni o una settimana. Parimenti diciamo: si si metti a tramuntana, appizza a chioviri pri ’na simana.
Tramuntanata. s. f. Bufera tempestosa di vento settentrionale: tramontanata.
Tramuntanazza. pegg. di tramuntana: tramontanaccia.
Tramuntari. v. intr. Il nascondersi del sole o, della luna o d’altro pianeta dietro l’orizzonte: tramontare. || Si dice degli occhi quando nei moribondi o ne’ convulsi le pupille vanno a nascondersi. || Passar i monti: tramontare. || fig. Morire o cessare la fama di chicchessia, o finire la fortuna, e simile. P. pass. tramuntatu: tramontato.
Tramuntu. s. m. Il tramontare: tramonto, tramontamento.
Tramurtimentu. s. m. Il tramortire: tramortimento.
Tramurtiri. v. intr. Smarrire gli spiriti, venir meno: tramortire. P. pass. tramurtutu: tramortito.
Tramuta. s. f. Travasamento, muta del vino. || Tramutamento: tramuta.
Tramutamentu. s. m. Il tramutare: tramutamento. || Rimescolamento, cioè subita paura, e simile. || Sconcerto, detto delle funzioni vitali.
Tramutari. v. a. Mutar da luogo a luogo, far cambiare luogo: tramutare. || Far passare da un vaso all’altro: travasare, tramutare, mutar il vino. || Sferrar il cavallo, pareggiare le unghia e rimettere quei ferri stessi. || rifl. pass. Impaurirsi, aver subita paura: rimescolarsi. || Impallidire per paura: allibbire. P. pass. tramutatu: tramutato. || Travasato. || Allibbito.
Tramutata. V. tramutamentu.
Tramutazzioni. s. f. Il tramutare: tramutazione.
Tranellu. s. m. Inganno malignamente tramato: tranello.
Tranfa. V. trampa.
Trangu. s. m. (Scob.) Giro di schiena che si faceva nella danza.
Tràniu. V. tradituri.
Tranni. Si usa come preposizione di eccezione, come salvo, eccetto ecc.: tranne. Che è l’imperativo del verbo trarre, e la particella ne.
Tranquillamenti. avv. Con tranquillità: tranquillamente.
Tranquillanti. add. Che tranquilla: tranquillante.
Tranquillari. v. a. Render tranquillo: tranquillare. || rifl. a. Abbonacciarsi: tranquillarsi. P. pass. tranquillatu: tranquillato.
Tranquillità, Tranquillitati. s. f. Lo stato di ciò che è tranquillo: tranquillità, tranquillitade, tranquillitate. || met. Quiete, giocondità: tranquillità.
Tranquillizzari. V. tranquillari (Tranquillizzare è biasimato dall’Ugolini, e non ammesso dal Fanfani).
Tranquillu. add. Quieto, fermo, in bonaccia: tranquillo. || met. Pago, gioioso, contento, che è in pace: tranquillo. Sup. tranquillissimu: tranquillissimo.
Tranquilluni. accr. di tranquillu: tranquillone.
Transìggiri. V. tranzìggiri.
Tranti, Trantu. V. tiranti. || Accorciato di tirantatu attirantatu.
Tràntula. V. tirantula di cui è contratto.
Trantuliari. v. a. Muovere in qua e in là, agitar violentemente una cosa sì che essa brandisca: scuotere, crollare. || Per divorare. || Commuoversi per subita paura: scuotersi, rimescolarsi. || Patir freddo eccessivo: intirizzire. P. pass. trantuliatu: scosso, crollato ecc.
Trantuliata. s. f. Lo scuotere: scotimento, crollata.
Trantulinu, Tràntulu. s. m. Il tremare per paura: trèmito. || Intirizzamento.
Trantuluneddu. dim. di trantuluni. || vuliri un trantuluneddu, essere in pericolo prossimo: essere a mal punto.
Trantuluni. s. m. Scotimento: scossa, crollo. || Tormento dei condannati ne’ tempi passati: la colla.
Tranzattu. s. m. Transazione: transatto.
Tranzazzioni. s. f. T. leg. Trattato, composizione ecc., fatto tra le parti, per isfuggire lite o per terminarla d’accordo: transazione.
Tranzeat. Voce del verbo Lat. transire, che si adopera a significare che tal cosa si comporterebbe, come dire passi: transeat, p. e., se si contentasse fare il Papa senza essere re, transeat.
Tranzìggiri. v. a. Far transazione, venir a patti, evitare una lite: transigere. P. pres. tranziggenti: transigente. P. pass. tranziggiutu o transattu: transatto.
Tranzitari. v. intr. Aver transito, passare per qualche luogo: transitare. P. pass. transitatu: transitato.
Tranzitivu. add. T. gramm. Dicesi di quei verbi i quali esprimono un’azione che passa da una persona o cosa nell’altra: transitivo.
Tranzitoriamenti. avv. Per transito: transitoriamente.
Tranzitòriu. add. Che ha fine, che passa, che vien meno col tempo: transitorio.
Trànzitu. s. m. Il passare, passaggio: trànsito. || L’atto del morire: trànsito.
Tranzuntari. v. a. T. leg. Fare transunto di contratto: transuntare. P. pass. tranzuntatu: transuntato.
Tranzuntu. add. Estratto di un discorso, di una scrittura: transunto. || Anticamente presso i notai, era un atto che autenticava le sottoscrizioni fatte su carta privata.
Trapanamentu. s. m. Il trapanare: trapanamento.
Trapanari. v. a. Forare col trapano: trapanare. ||Per sim. foracchiare comunque sia: trapanare. || Passar oltre, forando siepi, macchie ecc.: trapanare. || Detto dell’acqua o d’altro fluido: penetrare. || fig. Pungere, affliggere l’animo: trafiggere. P. pass. trapanatu: trapanato.
Trapanazzioni. s. f. Operazione del trapano: trapanazione.
Trapaneddu. dim. di trapanu.
Trapanu. s. m. Strumento con punta d’acciaio che serve a forare, facendolo girare con un congegno adatto: trapano. || Quello del chirurgi è uno strumento che serve a trapanar le ossa: trapano. || – di consalemmi: trapano a sugatto.
Trapassamentu. s. m. Il trapassare: trapassamento.
Trapassari. v. a. e intr. Passar oltre, passar avanti: trapassare. || Morire: trapassare. || Per penetrare: trapassare.
Trapassatu. add. Da trapassare: trapassato. || In forza di sost. T. gramm. Più che passato: trapassato.
Trapassu. s. m. Il trapassare e il luogo onde si trapassa: trapasso. || Maniera dell’andatura del cavallo: trapasso. || Digiuno prolungato: digiuno delle campane.
Trapedi. s. m. T. calz. Striscia di cuoio, con cui tengono fermo sulle ginocchia il lavoro: pedale.
Trapiantamentu. s. m. Il trapiantare: trapiantamento.
Trapiantari. v. a. Cavare una pianta da un luogo e piantarla in un altro: trapiantare. P. pass. trapiantatu: trapiantato.
Trapiantatura. s. f. ll trapiantare: trapiantazione.
Trapilari. V. strapilari. || v. intr. Lo scappare di un fluido da un vaso per sottilissima fessura: trapelare. || att. Comprendere da minimi indizi, appurare: trapelare. P. pass. trapilatu: trapelato.
Trappa. V. fatta al penultimo §. || iri a li trappi, V. arrastiari.
Trappiatina. V. piditozzu (V. Pasq.).
Trappisaru. V. orifici.
Trappisu. s. m. Picciolissimo peso usato dagli orefici, ed è la trentesima parte di un’oncia. || lu novi trappisi, in gergo equivale al sedere.
Trappitaru. add. Colui che lavora nel fattoio per far l’olio: fattoiano.
Trappiteddu. dim. di trappitu.
Trappitu. s. m. L’edifizio e lo strumento destinati alla manifattura dell’olio: fattoio, frantoio (Dal Lat. trapetum).
Tràppula. s. f. Arnese da prender topi, o da prendere insidiosamente altri animali: tràppola. || fig. Insidia, trama: tràppola. || Per trappuluni V.
Trappularìa. s. f. Frode, giunteria: trappolerìa.
Trappuleri, Trappuleru. s. m. Trappolatore, giuntatore: trappoliere.
Trappuliari. v. a. Ingannare con alcuna apparenza o dimostrazione di beni: trappolare. P. pass. trappuliatu: trappolato.
Trappuliata. V. trappularìa.
Trappulinu.s. m. Personaggio ridicolo da commedia: trappolino. || Quel ponticello nel giuoco del pallone, dove sale quegli che lo getta: trappolino
Trappuluni. s. m. Ingannatore, trappoliere: trappolone.
Trapulieri. V. trappuleri.
Trapùnciri. (Mort.) V. trapuntari.
Trapunta. V. valdrappa.
Trapuntari. v. a. Lavorar di trapunto: trapuntare. P. pass. trapuntatu: trapuntato.
Trapuntu. s. m. Lavoro fatto con punta di ago, spezie di ricamo: trapunto. || Spezie di tessuto gentile con superficie non piana.
Trarentula. V. tradenta.
Trari. Contratto di tirari V.
Trariri. V. tradiri.
Trasannari. v. a. Trascurare: trasandare. || v. intr. Trapassare, trascorrere: trasandare.
Trasannatu. add. Trascurato, abbandonato: trasandato.
Trascinari. v. a. Strascinare: trascinare.
Trascìnniri. v. a. Eccedere: trascendere. P. pass. trascisu o trascinnutu: trasceso.
Trascrìviri. v. a. Copiare scritture: trascrivere. P. pass. trascrittu: trascritto.
Trascrizioni. s. f. Il trascrivere: trascrizione.
Trascuràggini. s. f. Il trascurare, spensieratezza: trascuràggine.
Trascuranti. add. Che trascura: trascurante. Sup. trascurantissimu: trascurantissimo.
Trascuranza. s. f. Trascuraggine: trascuranza.
Trascurari. v. a. Usare trascuraggine o negligenza: trascurare.
Trascurataggini. s. f. Trascuraggine: trascurataggine.
Trascuratamenti. avv. In modo trascurato: trascuratamente.
Trascuratazzu. pegg. di trascuratu: trascurataccio.
Trascurateddu. dim. Trascuratello.
Trascuratizza. s. f. Trascuraggine: trascuratezza.
Trascuratizzu. add. Alquanto trascurato.
Trascuratu. add. Da trascurare: trascurato. || Negligente, trasgressore: trascurato. Sup. trascuratissimu: trascuratissimo.
Trascuratuni. accr. di trascuratu.
Trascurrimentu. s. m. Il trascorrere: trascorrimento.
Trascurriri. v. intr. Scorrere avanti, velocemente scorrere, passare, trapassare: trascorrere. || fig. Lasciarsi andare, portarsi con impeto oltre ai termini convenevoli: trascorrere. P. pass. trascursu: trascorso.
Trascursu. s. m. Errore fallo: trascorso. || Corso, decorso: trascorso, p. e, nel trascorso del ragionare, in quel frattempo.
Trasèntula. V. casèntula.
Trasfiguramentu. V. trasfigurazzioni.
Trasfigurari. v. a. Mutar figura: trasfigurare. || rifl. a. Trasfigurarsi. P. pass. trasfiguratu: trasfigurato.
Trasfigurazzioni. s. f. Il trasfigurare o trasfigurarsi: trasfigurazione. || Per antonomasia il celebre quadro di Raffaello, rappresentante la trasfigurazione di Gesù Cristo siccome dice l’evangelo: la trasfigurazione.
Trasfiribbili. add. Che può trasferirsi: trasferibile.
Trasfirimentu. s. m. Il trasferire o trasferirsi: trasferimento.
Trasfiriri. v. a. Trasportare: trasferire. || rifl. a. Trasferirsi. P. pass. trasfirutu: trasferito.
Trasfùnniri. v. a. Infonder un liquido da un vaso in un altro, e fig. trasferire d’un in altro soggetto alcuna cosa: trasfondere. P. pass. trasfusu: trasfuso.
Trasfurmamentu. s. m. Il trasformare.
Trasfurmari. v. a. Cangiar in altra forma, mutare: trasformare. P. pass. trasfurmatu: trasformato.
Trasfurmativu. add. Atto a trasformare: trasformativo.
Trasfurmaturi. verb. m. Chi o che trasforma: trasformatore.
Trasfurmazioni. s. f. Il mutamento di forma, il trasformare: trasformazione.
Trasgridimentu. s. m. Il trasgredire, mancamento: trasgredimento.
Trasgridiri. v. a. Non ubbidire, mancare di eseguire: trasgredire. P. pass. trasgridutu: trasgredito.
Trasgrissioni. s. f. Disubbidienza, il trasgredire: trasgressione.
Trasgrissuri –ssura. verb. Chi trasgredisce: trasgressore –ssora.
Trasiculari. v. intr. Oltre modo maravigliarsi: trasecolare. P. pass. trasiculatu: trasecolato.
Tràsiri. v. a. e intr. Andare o far andar dentro: entrare. In ital. è sempre intr. quindi non si dice io lo entro, ma lo faccio entrare. || Ritirarsi: entrare. || Comprendersi: capirsi. || Prender l’uffizio: entrare. || Cominciare, p. e. trasiri a parrari di politica ecc.: entrar a parlar di politica. || trasiri ’n caminu, ’m ballu, e simili, cominciar a camminare, a ballare: entrar in cammino, in ballo ecc. || trasiri ’m ballu, fig. significa principiare ad agire, o entrare in cosa dispiacevole, pericolosa, entrare in una impresa: entrar in ballo. || – ’ntra li fatti d’autru, impacciarsi dei fatti altrui: entrare nei fatti altrui. || – comu Pilatu ’nta lu credu, figurare in un affare involontariamente, o senza avervi parte. || – ’nta li vint’anni, ’nta li deci anni, incominciare il ventesimo, il decimo anno di età: entrar ne’ venti, ne’ dieci anni. || – in cappella, esser in cappella. || trasiricci, esser di bisogno: far d’uopo. || trasiri, detto di bolle, pustole e simili malori: tornar indietro. || fari trasiri ’na cosa, conficcarla. Vale anche farla intendere. || nun mi trasi, non l’intendo, non la capisco: non mi c’entra. Vale anche: non mi quadra. || chi cci trasi! che ha da fare: che c’entra! || la simana chi trasi, la ventura settimana: la settimana vegnente, la settimana che s’entra. || nun ci trasu cu li spisi, i danari non mi son sufficienti a una spesa: non ci entro (Dal Lat. transire). || nesci Masi ca trasi Brasi, modo prov. che esprime il succedersi di diverse persone, ma non il cambiamento di indirizzo, cambiar il maestro di cappella e non la musica.
Trasitura. s. f. Entramento: entratura.
Traslatamenti. avv. Per traslato: traslatamente.
Traslatari. v. a. Tradurre: traslatare (Mort.).
Traslatu. s. m. Figura rettorica per cui si permuta il senso proprio della voce in altro affine: traslato.
Traslucamentu. s. m. Il traslocare: traslocamento.
Traslucari. a. v. Mutar di luogo un ufficiale, un impiegato: traslocare (Ugolini vorrebbe si dicesse: trasferire.). P. pass. traslucatu: traslocato.
Traslucazzioni. s. f. Il traslocare o l’esser traslocato: traslocazione.
Trasmèttiri. v. a. Trasfondere, mandare: trasmettere. P. pass. trasmisu: trasmesso.
Trasmigrari. v. intr. Passar da un luogo all’altro: trasmigrare (Mort.).
Trasmissioni. s. f. Il trasmettere: trasmissione.
Trasmutari. V. trasfurmari.
Trasnaturari. v. intr. Cambiar natura: trasnaturare (Mort.).
Trasparenti. add. Che traspare: trasparente. || S’usa anco sost. Sup. trasparentissimu: trasparentissimo.
Trasparenza. s. f. Il trasparire, diafanità: trasparenza.
Traspariri. v. intr. Lo apparire che fa lo splendore penetrando pel corpo diafano, tralucere: trasparire, trasparere. || Apparire attraverso di checchessia: trasparire. P. pass. trasparutu: trasparito.
Traspianatari. V. trapiantari.
Traspirabbili. add. T. med. Che può venir fuori per via di traspirazione: traspirabile.
Traspirari. v. intr. Mandar fuori per evaporazione sottilissime particelle, e dicesi del corpo animale: traspirare. || Per sim. di cosa occulta che cominci a farsi sapere: traspirare. P. pres. traspiranti: traspirante. P. pass. traspiratu: traspirato.
Traspirazzioni. s. f. Il traspirare: traspirazione.
Traspòniri. v. a. Traspiantare: trasporre. || Variar l’ordine, mutar di luogo: trasporre, trasponere.
Trasportu. s. a. Trasportazione: trasporto. || Agitazione d’animo: commozione, bollore (trasporto in tal senso, sa di francese). || Grande inclinazione: genio. || trasportu o varca di trasportu, bastimento destinato al trasporto delle truppe: bastimento da trasporto. || T. tip. L’azione del trasportare, e la quantità di composizione trasportata: trasporto (Car. Voc. Met.).
Trasposizioni. s. f. Trasponimento: trasposizione (Mort.).
Trasportu. add. Da trasporre: trasporto.
Traspurtabbili. add. Che può trasportarsi: trasportabile.
Traspurtamentu. s. m. Il trasportare: trasportamento.
Traspurtari. v. a. Portare da un luogo a un altro: trasportare. || Portare, condurre: trasportare. || Trapassare: trasportare. || Tradurre: trasportare. || Il portare da un luogo a un altro una partita di scrittura: trasportare. || T. mus. L’eseguire una seconda, una terza ecc., più alto o più basso per comodo del cantante: trasportare. || Copiare un pezzo di musica in altro tuono: trasportare. || T. tip. Il portare parole o righe da una in altra pagina: trasportare. P. pass. traspurtatu: trasportato.
Traspurtata. V. traspurtamentu.
Traspurtaturi. verb. m. Chi o che trasporta: trasportatore.
Trastuddiari. v. a. Levar i capelli dalla testa, farla monda come zucca: zucconare.
Trastuddu. (Vinci) V. grasta. || Testa senza capelli: zoccone.
Tràstula. s. m. Imbroglione: giuntatore (Biundi).
Trastullari. v. a. Trattenere con diletti vani e puerili: trastullare. || rifl. a. Trastullarsi.
Trastullu. s. m. Passatempo, intertenimento, piacere che si prende nel trastullarsi: trastullo.
Trasudari. v. a. Sudare assai: trasudare. || met. Trapelare: trasudare.
Trasudda. s. f. (Pasq.) Si dice a donna ciarliera che da una casa esce e in altra entra: girellona.
Trasuta. s. f. L’azione dello entrare: entrata, ingresso, entratura. || Adito per dove dalla strada si entra in uno edifizio, casa ecc.: entratura. || Luogo per dove si entra: entrata. E così entrata della città, del giardino, della fortezza, del porto ecc. Ingresso è l’entratura più decente, e dicesi inoltre di ciascuna parte dell’edifizio che metta a un appartamento separato (Tomm. D.). || aviri trasuti e nisciuti, fig., far cavilli, sofisticare: aver più ritortole che fastella. || Vale anche: destreggiarsi. || ristari ad unu la trasuta e nisciuta di porta nova, detto satirico, che equivale a niente.
Trasutazza. pegg. di trasuta: entrataccia.
Trasutedda. dim. Entratella.
Trasuticciu. add. Che s’insinua, che caccia il naso per tutto e piglia brighe: impaccioso, ciaccione.
Trasutu. P. pass. di trasiri: entrato.
Trasversali. add. Di traverso: trasversale.
Trasversalmenti. avv. In modo trasversale: trasversalmente.
Tratantu. V. fratantu.
Tratta. s. f. Facoltà o licenza di estrarre derrate: tratta. || Il trarre danaro dal negozio proprio, o dall’amico corrispondente per via di cambiale: tratta. || Trasporto, traffico, cambio di generi: tratta di... || T. pesc. Rete da pescare sardelle e acciughe.
Trattabbili. add. Arrendevole, soffice, che acconsente al tatto: trattabile. || met. Benigno, pieghevole: trattabile. Sup. trattabbilissimu: trattabilissimo.
Trattabbilità. s. f. Qualità di persona o cosa trattabile: trattabilità.
Trattamentu. s. m. Maniera di trattare o di portarsi con alcuno: trattamento. || Assegno accordato dal governo a coloro che son al servizio dello Stato: trattamento. || Il modo con cui si è servito in una locanda o simile: trattamento. || Imbandigione di rinfreschi, convito solenne: trattamento. || Vitto, vestiario, alloggio che si concede oltre il salario: trattamento.
Trattari. v. a. Maneggiare: trattare. || Ragionare, discorrere, parlar d’una materia con sufficiente pienezza e diffusione: trattare. || Praticare, adoperarsi per conchiudere o tirare a fine qualche negozio, venir a patti in fatti di negozi commerciali o politici: trattare. || – di una cosa, dicesi di libro o scrittura di cui la tal cosa è soggetto: un libro tratta di tal cosa. || – ad unu beni o mali, portarsi seco amorevolmente o villanamente: trattare alcuno bene o male. || – a pedi di vancu: trattar male. || si tratta ca..., modo di esprimersi, per dire: si parla che..., l’affare va così...: si tratta che... || Prov. tratta cu li megghiu di tia e facci li spisi, abbi da fare con gente buona, che vi guadagnerai. P. pass. trattatu: trattato.
Trattari. s. m. Trattamento: trattare.
Trattata. s. f. Il trattare: trattamento (A. V. ital. trattata).
Trattateddu. dim. di trattatu: trattatello, trattatino.
Trattatista. s. m. Scrittore di trattato sopra una cosa: trattatista.
Trattativa. s. f. Maneggio, il negoziare, il trattare: trattazione, negoziazione (Ugolini biasima la voce trattativa).
Trattatu. s. m. Discorso scritto sopra qualche materia, libro che tratta della tal cosa: trattato. || Pratica: trattato. || Negoziato, concordato: trattato. || Per tranzazzioni V.
Trattaturi. verb. m. Chi tratta: trattatore.
Trattazzioni. s. f. Il trattare: trattazione.
Trattèniri. V. trattiniri.
Trattettu (A o In. V. talai (a li.
Tratticeddu. dim. di trattu: trattolino.
Trattiggiamentu. s. m. Il tratteggiare: tratteggiamento.
Trattiggiari. v. a. Far tratti sui fogli o simili: tratteggiare. || Motteggiare: tratteggiare. || Dipingere, o unir le tinte a forza di tratti: tratteggiare. P. pass. trattiggiatu: tratteggiato.
Trattiggiatura. s. f. Il tratteggiare: tratteggiatura.
Trattìggiu. s. m. T. art. Linee tirate parallele, o attraverso altre linee: trattèggio.
Trattinimentu. s. m. Il trattenere: trattenimento. || Mantenimento: trattenimento. || Veglia, festino o simile: trattenimento. || Indugio: trattenimento. || Detto di sintomi di alcuna malattia, arresto di purga, di secrezione ecc.: cessazione.
Trattinimintuzzu. dim. di trattinimentu.
Trattiniri. v. a. Tener a bada: trattenere. || Provvisionare, salariare: trattenere. || Far passare il tempo piacevolmente: trattenere. || Impedire che altri possa muoversi: tenere. || Far sì che una cosa non caschi, o non si perda: sostenere. || rif. a. Stare, dimorare: trattenersi. || Occuparsi in checchessia per semplice divertimento: trattenersi. || Sollazzarsi. P. pass. trattinutu: trattenuto.
Trattinuta. s. f. Il trattenere o trattenersi, indugio: trattenimento.
Trattizzari. V. trattiggiari.
Trattizzu. V. trattiggiu.
Trattu. s. m. Distanza, spazio: tratto. || Maniera, garbo: tratto. || Luogo o passo di scrittura: tratto. || Quel segno che si fa in fregando o strisciando: tratto. || In pl. Fisonomia, fattezze (tratti in tal senso è francesismo). || – curtu, scortesia. || bonu, bellu, o malu trattu, buono o cattivo modo di trattare: buono o cattivo tratto. || trattu di corda, barbara pena, per cui si lasciava scorrere senza punto di ritegno quello che era legato alla fune: tratto di corda. || aviri o nun aviri trattu, avere o non avere garbatezza: essere o non essere di bel tratto. || essiri ’n trattu, in agonia: essere in transito, dare, avere o tirar i tratti. || di trattu ’n trattu, di quando in quando: di tratto in tratto. || a primu trattu, sul principio, subitamente: di primo tratto. || tuttu ôn trattu, in un subito: a un tratto. || Prov. tratti fiorentini, gesti rumani, tiri napulitani e mutti siciliani, son quattro cose notevoli.
Tratturi. s. m. Chi dà mangiare a prezzo: trattore (Voce ripresa da alcuno, ma d’uso).
Tratturìa. s. f. Luogo ove si dà mangiare a prezzo: trattoria.
Tratturiedda. dim. di tratturia.
Travagghia. s. f. Quell’ordigno composto di travi, nel quale i maniscalchi mettono le bestie intrattabili, per medicarle: travaglio (A. V. ital. travaglia).
Travagghiari. v. a. Operar manualmente o intellettualmente: lavorare. || – una cosa, fabbricarla, o ridurla alla voluta forma: lavorare una cosa. Vale anche, affaticarsi per avere tal cosa: faticare una cosa, affaticarsela. || – la terra, coltivarla: levar la terra || – di intagghiu, di smaltu ecc., è quanto dire intagliare, smaltare ecc.: lavorare di intaglio, di smalto ecc. || Dar travaglio, affliggere: travagliare. || intr. Sostenere fatica, darsi fatica: faticare, durar fatica. || Essere in travaglio, in afflizione: travagliare. || rifl. a. Sostener fatica: faticarsi, affaticarsi, travagliarsi. || Impacciarsi, intromettersi: travagliarsi. || Prov. cu’ a lu cauru nun voli travagghiari, mori di friddu, o cu’ nun travagghia a tempu caudu, patirà poi a lu tempu friddu, chi non lavora quando è il tempo, poi muor di fame: chi d’estate non lavora, nell’inverno perde la coda. || cu’ travagghia una sardina e cu’ nun travagghia una gaddina, nella società chi non lavora è più retribuito di chi lavora, per cui un socialista francese ebbe ad esclamare, che l’operaio il quale fa le stoffe rimane nudo: chi fila ha una camicia e chi non fila ne ha due. E ciò finchè il lavoro non sia emancipato dal capitale. || lu primu menzu di acquistari è lu travagghiari, e non il rubare! || ammatula fai lu mussu a funcia, prima si travagghia e poi si mancia, e si dice anco, lassa di manciari, nun lassari di travagghiari: chi vuol riposare convien lavorare. || cu’ cchiù travagghia cchiù guadagna, almeno dovrebbe esser così.
Travagghiateddu. dim. di travagghiatu.
Travagghiatu. add. Da travagliare: lavorato, faticato, travagliato. || Ben fatto, ben condotto: lavorato, elaborato. || Detto di persona inferma, che volge al peggio. || Detto di arnesi, masserizie: lògoro, frusto. || E di oggetti d’arte, sotto al mediocre, met. Sup. travagghiatissimu: travagliatissimo.
Travagghiatureddu. dim. di travagghiaturi.
Travagghiaturi –tura. verb. Chi o che lavora molto: lavoratore –trice. || Travagliatore –trice. || Prov. a lu bon travagghiaturi nun manca travagghiu: a buona lavandaia non mancò mai pietra. || l’omu travagghiaturi sempri campa, è chiaro.
Travagghieddu. dim. di travagghiu: lavoretto, lavorino.
Travagghinu. V. buffuni.
Travagghiu. s. m. Opera materiale o intellettuale: lavoro. Quando esprime più: fatica. || Agitazione e affanno di corpo o d’animo: travaglio. || essiri ’n travagghiu, moribondo: dar i tratti. || Prov. ogni travagghiu lu premiu aspetta, ovvero travagghiu fattu dinari aspetta: lavoro fatto denari aspetta.
Travagghiusamenti. avv. Con fatica molta: faticosamente. || Travagliosamente.
Travagghiuseddu. dim. di travagghiusu: faticosetto.
Travagghiusu. add. Che apporta fatica, difficile: faticoso. || Che ha o dà travaglio: travaglioso. Sup. travagghiusissimu: faticosissimo, travagliatissimo.
Travagghiusuni. accr. di travagghiusu.
Travagliu. V. travagghiu e simili.
Travasari. v. a. Far passare il liquore o altro da un vaso all’altro: travasare. P. pass. travasatu: travasato.
Travata. s. f. Unione di travi congegnate insieme per riparo o per reggere gagliardamente checchessia: travata.
Travatura. s. f. Gli ordini delle travi nelle impalcature: travatura.
Traversa. s. f. Legno messo a traverso per riparare o impedire checchessia, sbarra: traversa. || Per sim. qualunque altra cosa che si ponga a traverso: traversa. || Strada che abbrevia, scorciatoia: traversa. || T. mar. Legno curvo fissato nella larghezza della coverta della S. Barbara, e sul quale scorre l’estremità della barra del timone nel correre dall’uno all’altro bordo: traversa del timone, mezzaluna. || – di la gaggia, ognuno dei regoletti che sostengono le gretole: gli staggi. || V. traversu, ultimo §.
Traversatu. V. travirsatu.
Traversu. s. m. L’attraversare: traverso. || Pezzo di legno che ne regge degli altri per traverso: traversa. || V. scummissa. || Sorta di flauto che si suona di fianco. || Per cuscinu V.
Traversu. add. Non diritto, obliquo: traverso. || a traversu, di traversu, pri traversu, posto avv., obliquamente, traversalmente: a, di o per traverso || Al contrario: a traverso || iri a traversu, non riuscire a bene: andar a traverso.
Travettu. s. m. Trave da corniciare. || Cordoncino di cucito che si fa su pei vestimenti in quelle parti dove son fessi: sostegno.
Traviamentu. s. m. Il traviare: traviamento.
Traviari. v. a. Cavar di via: traviare. || intr. Uscir di via: traviare. || fig. Uscir di proposito, o dal retto sentiero: traviare. P. pass. traviatu: traviato.
Traviaturi. verb. m. Chi o che travia: traviatore –trice.
Traviceddu. dim. di travu: travetta, travettina, travicello, travicella.
Travidiri. v. intr. Ingannarsi nel vedere una cosa per un’altra: travedere.
Travirsagnu. s. m. Trave piccolo che si mette per traverso: travicello.
Travirsari. v. a. Passar a traverso: traversare. || Stendere per traverso: traversare. || V. intravirsari. || V. scummettiri.
Travirsata. s. f. Il traversare; breve viaggio di mare: traversata.
Travirsatu. add. Da traversare: traversato. || Fatto a lite: listato.
Travirseri. V. traversu all’ultimo §.
Travirsìa. s. f. Furia di vento che agitando il mare fa impedimento alle foci de’ fiumi di sboccare: traversìa. || Disavventura, disgrazia: traversìa.
Travisamentu. s. m. Il travisare: travisamento.
Travisari. v. a. Mostrar una cosa per un’altra, immascherare: travisare. P. pass. travisatu: travisato.
Travistimentu. s. m. Il travestire: travestimento.
Travistiri. v. a. Vestire alcuno degli altrui panni, perchè non sia conosciuto: travestire. || rifl. a. Travestirsi. E fig. nascondere, immascherare sotto altra forma i propri difetti: travestirsi. P. pass. travistutu: travestito.
Travottu. s. m. Trave di mediocre grandezza.
Travu. s. m. Legno grosso e lungo ricavato dal tronco di albero: trave. || Prov. d’un travu nni fici ’na naticchia, si dice di chi per non saper fare, del molto ne trae poco: ha fatto d’una lancia un zìpolo o un fuso. || V. in pilu altro prov.
Travucari. V. trabbuccari. || Vale però ingannare, sedurre: carrucolare (Pitrè).
Travucu. V. trabbuccu (Scob.).
Travugghiarisi. V. travugghirisi.
Travugghimentu. s. m. Il ribollire: ribollimento. || Rimescolamento.
Travugghirisi. v. intr. pron. Commuoversi: ribollire. || mi travugghi, mi muove la stizza al pensarvi: mi ribolle tale cosa. || Impaurirsi, concepire gran turbamento per subita paura: rimescolarsi. P. pass. travugghiutu: ribollito. || Rimescolato (Da vùgghiri, per sim.).
Travùgghiu. s. m. Ribollimento. || Terrore che viene di subita paura: rimescolamento.
Travuni. accr. di travu: travone.
Trazza. s. f. L’orlo della veste infangata, imbrattata: panzana (Da traccia).
Trazzata s. f. Quantità di legni, che si trasportano da un luogo ad un altro trascinati per terra, e tirati dai buoi.
Trazzera. s. f. Viottolo mulattiere, via de’ campi, non però larga e buona come uno stradone: viòttolo. E se in mezzo del podere: viottola. || Striscia di terra rispettata dal solco dell’aratro (Da traccia).
Trazzu. s. m. Il capo della matassa: bàndolo. || truvari lu trazzu, fig., trovar il modo di intendere, di riuscire a checchessia: trovar il bàndolo.
Trègua. s. f. Sospensione di ostilità temporanea: tregua. || Per sim. riposo, intermissione di checchessia: tregua.
Tremennamenti. avv. In modo tremendo: tremendamente.
Tremennu. add. Che apporta terrore, terribile: tremendo. Sup. tremennissimu: tremendissimo.
Trèmiri. V. trimari. || V. annaculiari (Capuana). In Mineo.
Tremò. V. specchiu.
Trèmula. s. f. Terreno molle e fangoso che nonregge al piede e sfonda: fitta, cuora, aggallato (Pal. Voc. Met.). || Qualunque terra molle e fangosa lasciata da’ fiumi o simile, quando dopo le piene si ritirano: belletta. || Terreno che sembra avere la superficie soda, ma che nello interno è molle per modo che chi vi passa sopra pericola sfondare: frana. || T. zool. Pesce V. torpedini: torpèdine, trèmola.
Trèmulu. add. Tremolante: trèmolo. || Per trimulizzu V.
Trenta. s. m. e add. Nome numerale che contiene tre decine: trenta. || unni trenta, trentunu, modo di esprimere la poco importanza d’ un piccolo divario; vale pure trascuranza non di grave conseguenza.
Trentaduèsimu. add. Nome numerale ordinativo: trentaduesimo. || ’n trentaduesimu, dicon i librai d’un certo sesto dei libri: in trentaduesimo.
Trentadui. s. m. e add. Nome numerale che contiene tre decine e due unità: trentadue.
Trentamila. s. m. e add. Nome numerale che contiene trenta migliaja: trentamila.
Trentènniu. s. m. Corso di trent’anni: trentennio.
Trentèsimu. add. Nome numerale ordinativo di trenta: trentesimo.
Trentunu. s. m. Nome numerale: trentuno. || Spezie di giuoco a carte, nel quale chi accozza punti 31 vince: trentuno.
Trenu. s. m. Seguito, equipaggio: treno. || Specialmente quello dell’artiglieria, de’ carri e simili pel trasporto degli attrezzi militari: treno.
Tressu. s. m. T. tip. Traverso inferiore del torchio dove posano le testate delle guide: mozzo inferiore (z dolce).
Treu. s. m. Sorta di vela ritonda di naviglio. || Per melilotu. || curriri cu treu: correr fortuna o burrasca.
Treva. V. tregua (Latini ha: trieva).
Trèvani. V. tenebri.
Trezi. Per tredici. A Nicosia (Fr. treize).
Tri. s. m. e add. Nome numerale di tre unità: tre.
Trìa. Ordigno da pastai col quale si fa una qualità di vermicelli; la pasta fabbricata con tale strumento. || – fina, pasta più fina: sopracapellini. || – bastarda, più grossa: spillone, agone (Perez).
Trìaca. s. f. Medicamento composto di moltissime sostanze, contro il veleno: teriaca, triaca. || fig. fari la triaca, concepire grandissima paura: far il cul lappe lappe. Si dice similmente: iri la triaca causi causi.
Triacali. add. Di o da triaca: triacale. || acqua triacali, acqua distillata medicinale di virtù vermifuga: acqua triacale.
Trìadi. s. f. Trinità: triade.
Trianedda. s. f. Sega grande che si maneggia da più operai: segone.
Triangulari. add. Di tre angoli: triangolare.
Triangulicchiu. dim. di triangulu: triangoletto.
Triàngulu. s. m. Figura di tre angoli: triàngolo. || Quel candelliere dove si collocano le quindici candele nel tempo della settimana santa: saetta. || Sorta di lima triangolare: triangolo, lima a triangolo.
Tribbona. s. f. Macchinetta a guisa di una cupola, corona, o altro, sostenuta da colonnette a pilastri, che soprapponesi nella parte superiore dell’altare.
Tribbordu. s. m. T. mar. Il bordo destro della nave: tribordo.
Tribboru. V. trippodu (Macaluso-Storaci).
Tribboti. s. m. Vite che fa tre volte l’anno uva, e l’uva stessa, la quale è nera e di grossi chicchi: uva di tre volte.
Tribbotu. V. trippodu.
Tribbù. s. f. Una delle parti in cui anticamente si dividevano, ed oggi si dividono, presso i barbari le nazioni, le città: tribù.
Tribbulanti. add. Che tribola: tribolante.
Tribbulari. v. a. Affliggere, travagliare, molestare: tribolare. || rifl. a. tribbularisi: tribolarsi. P. pass. tribbulatu: tribolato.
Tribbulateddu. dim. di tribbulatu.
Tribbulazzioni. s. f. Afflizione, travaglio, molestia: tribolazione. || Prov. la tribbulazioni è spiruni pri fari beni, è chiaro.
Tribbulazziunedda. dim. Tribolazioncella.
Tribbuna. s. f. La parte principale degli edifizi sacri, o di altre fabbriche insigni: tribuna. || Quel luogo dove si arringa al pubblico: tribuna.
Tribbunali. s. m. Luogo dove riseggono i giudici a render ragione: tribunale. || I ministri ed esecutori stessi: il tribunale. || – di Diu, fig., la divina giustizia: il tribunale di Dio.
Tribbunatu. s. m. Magistrato della repubblica romana: tribunato.
Tribbunedda . dim. di tribbuna : tribunetta .
Tribunìzziu. add. Appartenente a tribuno: tribunizio.
Tribbunu. s. m. Che ha il grado o l’officio del tribunato: tribuno.
Tribbutari. v. a. Dar tributo, rendere omaggio: tributare. P. pres. tribbutanti: tributante.
Tribbutàriu. add. Obbligato a pagar tributo: tributàrio.
Tribbutu. s. m. Censo che si paga dal vassallo, dal suddito al signore, allo Stato: tributo.
Tric. V. tricchi.
Tricazzu. V. trivulu. || chi tricazzi hai? (Pasq. dice dal Lat. tricae arum: imbroglio).
Triccentista. add. Autore del trecento: trecentista.
Triccentu. s. m. e add. Nome numerale di tre centinaia: trecento.
Tricchi. Nella frase nta tricchi e barracchi, computando ogni cosa, fra una cosa e l’altra: tra ùgioli e barùgioli. Vale anche frattanto, nel mentre.
Trìcchiti. Voce imitativa di certi suoni o rumori: tricche tracche.
Tricchi-tracchi. s. m. Pezzo di carta avvolta e legata, con entro della polvere, si spara per gioja: salterello (Da tricche-tracche, voce onomatopeica del rumore).
Triddu. s. m. Voglia intensa, desìo: ùzzolo, frègola. || Costume abituale di ruzzare, celiare: prurito. || triddu triddu, inopinatamente, inconsideratamente.
Triddinari. V. tirdinari.
Tridenti. s. m. Ferro con tre rebbi: tridente, raffio, forcone.
Tridicèsimu. s. m. Nome numerale ordinativo di tredici: tredicèsimo.
Trìdici. s. m. e add. Nome numerale di una decina e tre unità: trèdici. || e tridici, modo familiare d’imporre silenzio: basta. || lassari ’n tridici, lasciare sul più bello, lasciar incompleto, piantar lì una cosa: lasciar in asso, lasciar il banco e i burattini, lasciar in tronco. Vale pure piantar lì uno. || Per fogghiu V. Così in Mineo (Capuana).
Tridicina. s. f. Corso di tredici giorni, unione di tredici cose.
Tridicinu. s. m. Chi vuolsi dappertutto intrigare: ficchino, ciaccino. || mittirisi ’m menzu comu tridicinu, esser altrui d’impaccio standogli sempre innanzi senza operare o impedendo fin anco che altri possa vedere: far pilastro. || Era anco una piccola moneta. E anco un piccolo pesce.
Tridiciuri (A. Per ischerzo dicesi a’ monocoli, ovvero a’ miopi, a’ balusanti. E ci dice anco a tridiciuri e menza.
Triduanu. add. Di tre giorni: triduano.
Trìduu. add. Corso di tre giorni: triduo.
Triennali. add. Di tre anni: triennale.
Triènniu. s. m. Il corso di tre anni: triènnio (Mort.).
Trifògghiu. s. m. T. bot. Pianta di stelo peloso, alto mezzo braccio, poco ramoso; foglioline cuoriformi, dentellate, pelose; fiori rossi o bianchi a spiga: trifoglio. Trifolium incarnatum L. Ve n’ha di più specie.
Trìgghia. s. f. T. zool. Pesce di mare, che ha la testa fornita di corazza, sette raggi nella membrana branchiostega; due reste o dita distinte, vicine alle alette del petto, di colore rosso o pavonazzo; son buone a mangiare: triglia. Mallus ruber L. || Per avvilimento detto ad uomo: balordo.
Trigghicedda, Trigghiuledda. dim. di trigghia: triglina, triglioletta.
Trigonometrìa. s. f. Scienza che insegna a misurare i triangoli: trigonometrìa.
Triina. s. f. Quantità di tre cose o persone.
Trijaca. V. triaca.
Trillari. v. intr. Far il trillo: trillare. || fari trillari, muovere, dimenare un corpo con grandissima velocità: trillare. P. pass. trillatu: trillato.
Trillettu, Trilliceddu. dim. di trillu: trillettino.
Trillu. s. m. T. mus. Successione rapida e vicendevole di due note che fanno come un tremolìo di suono: trillo.
Trimaredda. s. f. Paura: tremarella.
Trimari. v. intr. Lo scuotersi soverchio delle membra cagionato da freddo o da paura: tremare. || Avere gran paura: tremare. || Per sim. scuotersi, agitarsi alquanto: tremare. || – comu ’na fogghia: tremar come una foglia o una vetrina. || att. Temere grandemente: tremare. || Per annaculiari V. P. pres. trimanti: tremante. P. pass. trimatu: tremato.
Trimata. s. f. L’azione del tremare: tremamento, tremolìo.
Trimestrali. add. Di trimestre: trimestrale.
Trimestri. s. m. Spazio di tre mesi: trimestre.
Trimintina. V. trimmintina.
Trimmila. s. m. e add. Nome numerale di tre migliaja: tremila.
Trimmintina. s. f. Liquore viscoso, ragioso, untuoso, chiaro e trasparente che stilla dal terebinto, dal larice, dal pino e dall’abete: trementina.
Trimmintinatu. add. Pieno o imbrattato di trementina.
Trimoja. s. f. T. tip. Quella cassetta piramidale capovolta sopra la macine, donde esce il grano o altro che va macinandosi: tramoggia.
Trimujari. V. intrimujari.
Trimulari. v. intr. Muoversi checchessia d’un moto simile al tremare degli animali: tremolare.
Trimulina. s. f. Insetto di corpo lungo, piatto, diviso in vari articoli, l’ultimo dei quali ha due piedi: scolopendra. || Per trimuri V. || cogghiri la trimulina, esporsi alla brezza e fermarvisi. || pigghiaricci o viniricci la trimulina, aver soverchio freddo o paura: batter la borra.
Trimulizzu. s. m. Il tremare, paura: trèmito. || Lieve scossa di tremuoto (Tremolizzo dicon i Romaneschi).
Trimuri. s. m. Trèmito: tremore.
Trina. s. f. Spezie di guarnizione di refe, seta o altro lavorata a traforo: trina.
Trinari. v. a. Guernire di trina: trinare.
Trinaru. s. m. Colui che fa o vende trine: trinajo.
Trinatu. add. Guernito di trina: trinato.
Trinatura. Ornamento di trina.
Trinca. s. f. T. mac. La polpa che sta tra una costola e l’altra. || serviri di la parti di la trinca, iron., conciare pel dì della festa, accusare, gastigare, fargli pagar il fio di checchessia: servire uno di zona, o di coppa e di coltello. Vale pure vendicarsi: render pane per focaccia. || Taglio profondo fatto per lo più col piccone per istaccar dalla massa le pietre lavorate. (L’origine dev’essere vicina a quella della voce trinciare). || T. mar. Giri di corda intorno all’albero, e gli ultimi giri son poi contenuti da un cerchio di legno: trinca (Zan. Voc. Met.). || Sorta di giuoco, V. marredda al § 2.
Trincari. v. a. Bere assai: trincare. || Tagliare le pietre per ispiccarle dal masso. P. pass. trincatu: trincato (Nel secondo significato pare che l’origine debba esser simile alla voce trinciare).
Trincarini. s. m. pl. T. mar. Quei pezzi di legno, che dalla ruota di prua secondano la prua dell’opera morta, servendo come d’orlo alla prua: basti (Zan. Voc. Met.). || Pezzi da costruzione cioè tavole o correnti posti sopra ogni coperta, che circondano internamente la nave: trincarini.
Trincata. s. f. Il trincare.
Trincatu. add. Da trincare: trincare. || Furbo: trincato.
Trincaturi. s. m. Chi o che trinca, beone: trincatore.
Trincera. s. f. Alzamento di terra a foggia di bastione dietro cui stanno i soldati per ripararsi dal fuoco nemico: trincea, trincera.
Trinceramentu. s. m. Il trincerare o trincerarsi, riparo con parapetto per ritirarsi gli assediati: trinceramento.
Trincerari. v. a. Riparare o difendere con trincera: trincerare. || rifl. a. Trincerarsi. P. pass. trinceratu: trincerato.
Trincettu. s. m. Ferro trinciante da calzolaio: trincetto. || – pri lu fenu: frullana.
Trinchettu. s. m. T. mar. Quella vela quadra piccola che è sopra il calcese: trinchetto. || L’albero piantato a perpendicolo sul davanti della nave, e la vela inferiore portata dallo stesso albero: trinchetto. || arvulu di trinchettu, il sopra detto: albero di trinchetto.
Trinchi. Nel modo prov. trinchi di cca, trinchi di ddà l’anca di (p. e. dell’autore) appizzata ddà, così scherzosamente terminano le novellette: stretta è la foglia e larga è la via, dite la vostra che ho detto la mia.
Trinchilanzi. V. tringhilanzi.
Trinchittina. s. f. T. mar. Vela triangolare, sul davanti delle navi e che segue la direzione dello straglio di trinchetto: trinchettina (Zan. Voc. Met.).
Trincialardu. s. m. Coltello da cucina; e coltello in generale: trinciante.
Trincianti. s. m. Quegli che ha l’ufficio di tagliar le vivande: trinciante. || Coltello più grande degli altri da tavola con cui si taglia la carne: trinciante.
Trinciari. v. a. Minutamente tagliare; tagliar la carne cotta a tavola: trinciare. P. pres. trincianti: trinciante. P. pass. trinciatu: trinciato.
Trinciatura. s. f. Il trinciare: trinciatura.
Trinciaturi. s. m. Coltello da trinciare le vivande: trinciante.
Trincirari. V. trincerari.
Trincu. Nella frase tagghiari ’n trincu, tagliare pari pari, ugualmente.
Trinetta. V. trina.
Tringhi-lanzi. Voce tedesca, che vale bevi compagno o paesano; e si usa spesso come espressione di allegria. || fari tringhi lanzi, sciupare, far la festa di una cosa, darsi bel tempo: fare scialo.
Tringuli-minguli. iri o fari iri tringuli minguli, fare barcollare, tentennare: andare tentennone. || fari ad unu tringuli minguli, tagliarlo a pezzi (In Fr. tringle è una vergella di ferro lunga; chi sa che dall’idea dello brandire che essa farebbe scuotendola, non ne sia nata fig. la nostra frase).
Tringuliari. v. intr. Andar a diporto, a zonzo: andar a spasso.
Trini. Paragoge di tri: Anco in Toscana trene per tre (Nerucci), treje (Lori).
Trinnità. s. f. Le tre persone in cui i teologi dividono e non dividono Dio: trinità, trinitade, trinitate. || La festa in onore di essa: la trinità.
Trinnitarii. Nome di un ordine religioso istituito dapprima per la redenzione dei cristiani caduti in ischiavitù, poscia divenuto come gli altri cuccagna di parassiti: trinitarii.
Trinnitati. V. trinnità.
Trintina. s. f. Nome numerale che comprende tre decine: trentina.
Trintinedda. dim. di trintina.
Trintinu. add. Di trent’anni: trentenne. || s. m. Vaso a doghe capace di 30 quartucci. || Spezie di frumento.
Trinu. add. Di tre, cioè di tre persone, si dice di Dio: trino. || Per triade, onde il prov. ogni trinu è malantrinu, il numero tre è perfetto.
Tripateri. V. in ’nsifaleri.
Triperi. V. trippodu.
Tripianu. V. facci di trippa.
Tripiolu. s. f. Lavoro che fanno i contadini colla zappa dopo preparato coll’aratro, per ripulire il terreno, e prepararlo a vigna.
Triplicari. v. a. Replicar tre volte: triplicare. P. pass. triplicatu: triplicato.
Triplicatamenti. avv. Con triplicità: triplicatamente.
Triplicazzioni. s. f. Il triplicare: triplicazione.
Trìplici. add. Triplicato: triplice.
Triplici. s. m. T. bot. Erba detta pure spinaccione: atrìplice. Atriplex hortensis L.
Triplicità. s. f. Qualità di ciò che è triplice: triplicità (Mort.).
Triplu. s. add. Tre volte tanto: triplo.
Tripodi. V. trippodu.
Trippa. s. f. Pancia, ventre: trippa. || Vivanda fatta dello stomaco di vitello: trippa. || Quel segno che rimane altrui dopo il vajuolo: bùttero. Onde facci di trippa: butterato. || addivintari triddinari di trippa cotta, rappiccinirsi, impaurirsi, avvilirsi.
Trippaloru. s. m. Colui che vende trippa: trippajo.
Trippari. V. trippiari.
Trippazza. pegg. di trippa: trippaccia.
Trippeddi. V. trippodu. || Quell’arnese su tre piè su cui si mette la catinella per lavarsi le mani: lavamano.
Trippi. V. trippu.
Trippialoru. V. trippiaturi. || Luogo divenuto pubblico convenio di passeggio.
Trippiari. v. intr. Saltar spessamente e a piccoli salti: saltellare, salterellare, balzellare. || Stare in ispasso e in ischerzi, far chiasso: schiassare. || Ballare confusamente e senza ordine: ballonzolare (Da tripudiare).
Trippiata. s. f. Il salterellare; lo schiassare. || Ballo scomposto e molto saltato: abballottìo.
Trippiatedda. dim. di trippiata.
Trippiaturi. s. m. Quell’ajuola ove i conigli, le lepri, le volpi ecc., saltellano e galluzzano. || Sorcio, topo.
Trippicedda. dim. di trippa: trippetta.
Trippodu. s. m. Arnese qualunque con tre piedi, per reggere checchessia: treppiedi, treppiè, trìpode.
Trippu. s. m. Festeggiamento, allegria: tripùdio. || Voglia di scherzare, di darsi buon tempo: ruzzo. || fari passari lu trippu, fare stare a segno alcuno: cavar il ruzzo.
Trippudeddu. dim. di trippodu.
Trippuliari. V. trippiari.
Trippusu. V. facci di trippa.
Tripu. s. m. Quell’ordine di alberi traversale: filare.
Tripudiamentu. s. m. Il tripudiare: tripudiamento.
Tripudiari. v. intr. Far festa ed allegrezza: tripudiare.
Tripùdiu. s. m. Festeggiamento in cui si mostri allegrezza: tripùdio.
Trìpulu. s. m. Terra secca, friabile, ruvida, che serve a pulire gli ottoni, i cristalli ecc.: trìpolo.
Trìrici. V. tridici.
Trirregnu. s. m. Mitria del Papa, circondata da tre corone: triregno.
Trisaureri. V. tesoreri (A. V. ital. tesauriere).
Trisauru. V. tesoru (Vicino al Fr. trésor, e all’ital. antico tesauro).
Trisca. s. f. Compagnia, conversazione di scherzo e di piacere: tresca. || Intrigo, raggiro amoroso: tresca.
Triscari. v. intr. Scherzare lascivamente: trescare.
Triscata, V. scialata.
Trischïari. v. intr. Lo scherzare che fanno i fanciulli nell’acqua, o il bagnarsi e nuotare degli uccelli acquatici nelle vasche o nella piova.
Triscia. s. f. Cesto d’alga attaccato ancora al fondo del mare.
Trisilliari. V. trillari (An. M.).
Trisoru. V. tesoru (Fr. trésor). A Noto.
Trispi. V. trispitu. A Piazza.
Trispiteddu. dim. di trispitu.
Trispitu. s. m. Arnese di ferro o di legno che serve a sostenere le tavole da letto: trèspolo, cavalletto, trespito.
Trissetti. s. m. Giuoco a carte che si fa in quattro: tresette, tressette. || – a chiamari: calabresella. || – a pizzicari: cresc’in mano. || carti di trissetti, quelle carte che fanno punti: stilli.
Tristizza. s. f. Maninconia, sconsolazione: tristezza.
Tristu. add. Mesto, malinconoso, dolente: triste. || Cattivo: tristo. || Corrotto, puzzolente, disgustoso: tristo. || V. in friscu un Prov. || cu’ è tristu giudica chi tutti su’ com’iddu, è proprio così. || iri di tristu a pocu bonu: cascar dalla padella nella brace. || cu’ pirduna a li tristi, noci a li boni: chi perdona ai tristi nuoce ai buoni.
Trisullina. s. f. (Biundi). Civettuola, pettegola.
Tritari. v. a. Ridurre in minutissime particelle: tritare. P pass. tritatu: tritato (Mort.).
Tritatura. s. f. Il tritare: tritatura.
Tritavu. s. m. Il padre del bisavu.
Tritu. add. Tritato: trito. || Comune, ordinario, risaputo, conosciuto: trito. Sup. tritissimu: tritissimo.
Tritumi. s. m. Aggregato di cose trite: tritume.
Trituni. s. m. T. st. nat. Chiocciola turbinata, con un’apertura, nella quale soffiando si manda un suono acuto: buccina.
Triunfali. add. Di o da trionfo: trionfale. || arcu triunfali, edifizio ad arco innalzato ad onore: arco trionfale. || carru triunfali, carro adorno che si usa in certe feste in memoria di qualche cosa: carro trionfale. || V. triunfu al § 3.
Triunfalmenti. avv. In modo trionfale: trionfalmente.
Triunfanti. add. Che trionfa: trionfante.
Triunfari. v. intr. Restar vittorioso: trionfare, triunfare. || Godere, festeggiare: trionfare. || att. Far festa, far onore a uno. P. pass. triunfatu: trionfato.
Triunfaturi –trici. verb. Chi o che trionfa: trionfatore –trice.
Triunfu. s. m. Pompa e festa pubblica che si faceva una volta in Roma in onore de’ capitani che ritornavano vincitori: trionfo, triunfo. || – di tavula, quelle statue o gruppi di zucchero o simile con altri abbellimenti, che si pongono sulla tavola del convito: trionfo, trionfi da tavola. || Arnese composto di più candelieri sopra uno stesso piede, o un candeliere a più fusti: candelabro. || Adornamento di verdura che si mette attorno ad archi o altri luoghi dove si fa festa: festone. || purtari ’n triunfu, dare il trionfo, fare festa ad onore di chicchessia: portare in trionfo.
Triunviratu. s. m. Principato o magistrato di tre: triunvirato. || Per sim. Tre persone unite a far checchessia: triumvirato.
Triùnviru. s. m. Uno de tre del triunvirato: triùnviro (Mort).
Triviali. add. Ordinario, da trivio, basso: triviale. Sup. trivialissimu: trivialissimo.
Trivialità. s. m. Qualità di ciò che è triviale: trivialità.
Trivialmenti. avv. In modo triviale: trivialmente.
Trivialuni. accr. di triviali.
Trìviu. s. m. Luogo dove rispondono tre vie: trivio.
Trivuliari. v. intr. Soffrire avere grandi sventure: o grandi malori: tribolare. || Piangere alquanto: piagnucolare. || Prov. megghiu picca godìri ca assai trivuliari, meglio poco godere, che assai soffrire.
Trivuliatu. add. Pien di guai: tribolato.
Trìvulu. s. m. Tribolazione: trìbolo. || – vattutu, dicesi di persona piangolosa: piagnucolone. E di cosa lunga e incresciosa: tiritera, lungagnata. || jittari lu trivulu, dolersi, rammaricarsi: fare rammarichìo. || Per modo di ripieno, dicesi p. e., chi trivulu hai?: che diamine tu hai? e simili. || vui sapiti lu vostru trivulu, e io sacciu lu mio, modo prov. che si dice anche: ognunu sapi lu trivulu so, ognuno è conscio de’ propri mali. || Prov. trivulu cumuni è menzu gàudiu, l’aver molti compagni di sventura lenisce il dolore: mal comune è mezzo gaudio. || trivulu pri trivulu mi tegnu a mè maritu ch’è diavulu, fra due mali piglio quello minore, fra due tristi scelgo quello che mi è consanguineo come minor male.
Trivulusu. add. Pieno di tribolazioni: triboloso. || Lamentevole: quèrulo.
Trizza. s. f. Tutto quella che è intrecciato insieme, specialmente i capelli: treccia, trezza (poco usato). || Laccio piatto, intrecciato da servire per qualsiasi uso. V. anco trizzetta. || Cuscinetto sotto le pentole per non romperle. || T. mar. Cavo che serve a issare e ad ammainare un pennone, una vela, una bandiera: drizza (Car. Voc. Met.). || – d’agghi, di cipuddi ecc.: resta di agli, di cipolli ecc. || – di ficu: filza o resta di fichi.
Trizzalori. s. m. pl. Pietre che si pongon sulle tegole perchè il vento non le porti via.
Trizzaloru. s. m. T. mar. Parte superiore in alcune vele, destinata ad essere ripiegata e serrata contro il pennone, mediante una fila di gaschette o di mataffioni: terzaruolo, terzeruolo (Car. Voc. Met.).
Trizzata. s. f. Un terzo della giornata.
Trizzedda. dim. di trizza: treccetta. || V. puntina. || Ornamento che si cuce attorno a polsini: manichino (Tumminello).
Trizzetta. s. f. Spezie di cordoncino di seta o di lana che serve per orlare le vesti, o per fare adornamenti, e simili cose: spighetta.
Trizziari. v. a. Far una celia, una burla: burlare, canzonare. || Far atti o dir parole che mettano in canzone o dileggino altrui: beffare, sbertare, beffeggiare. || Ingannare: uccellare. P. pass. trizziatu: burlato, canzonato, beffato, uccellato (Pasq. forse dal Lat. tricor: cianciare, quasi triciari ecc.).
Trizziata. s. f. Burla, beffa, canzonatura.
Trizziatedda. dim. di trizziata.
Trizziatuna. accr. di trizziata.
Trizziaturi –tura. verb. Chi o che beffa: beffatore –trice, canzonatore –trice. || Mancatore di patti.
Trizzicedda. dim. di trizza: trecciuola. || T. mar. Cordicina divisa in parecchi nodi, la quale serve a misurare il cammino della nave.
Trizzola. s. f. T. zool. Spezie di anitra che viene in Sicilia nell’inverno: alzavola. Anas glaucion, anas grecca L. || Nastro per intrecciar i capelli.
Trizzudda. dim. di trizza: trecciolina.
Trizzuna. accr. di trizza.
Trizzuni. (pl. trizzuna). V. tuppu.
Tròccula. s. f. Strumento di legno che fa strepito, si usa invece delle campane nella settimana di passione: bàttola, tabella, tràccola (Fanf. Voc. d. u. Tosc.).
Trofa. (Rocca) V. troffa.
Trofèu. s. m. Le spoglie appese dei nemici vinti; contrassegno, memoria d’azione nobile e gloriosa: trofèo. || Ornamento d’architettura composto di armi, elmi, bandiere ecc.: trofèo.
Troffa. s. f. Mucchio d’erbe o di virgulti: cespo, cespuglio. || T. bot. Quella pianta che sopra un fusto moltiplica foglie a mucchio: cesto; onde ’na troffa di salvia: un cesto di salvia ecc. || Spezie di erba attaccata al fondo del mare, che toccata fa enfiar la pelle. || Ad uomo sciocco: pascibietola. || a troffa, a guisa di cespuglio. Detto di persone affollate, vale: a torme (Gr. τρόφημα: ben nutrita (Pasq.)).
Troja. s. f. La femmina del porco: troja. || Detto per ingiuria a donna: troja. || Prov. la troja nun sapi l’a. m. e voli ’nsignari la p. n. a li purceddi, di chi vuol insegnare senza sapere. || la troja magra sempri si sonna di manciari agghiannari, ognuno sogna ciò che gli piace.
Trojana. s. f. Sorta d’uva nera da far vino.
Tròliu. V. tradituri (Forse dal Troilo del romanzo Nicolò dei Lapi?).
Tronu. s. m. Quello strepito che si sente quando folgora: tuono. || Folgore: tuono (A. V. ital. trono. E in vari altri dialetti d’Italia: trono). || pariri un tronu, fig. di cosa strana e inaspettata. || fari a biriri lu lampu cu lu tronu, modo prov. punire senza dar tempo di scansar il colpo: fare lo scoppio e il baleno. || tronu, per seggio reale: trono. || Baldacchino: trono.
Tropicìa. V. idropisìa.
Tròpicu. V. idropicu.
Troppu. s. m. L’eccesso, il soverchio: troppo. || lu troppu è troppu, prov. chiaro e noto: il troppo è troppo. || lu troppu guasta e lu picca nun abbasta, dunque bisogna tener la via di mezzo: il troppo guasta e il poco non basta.
Troppu. add. Soverchio: troppo. || Prov. cu’ troppu la tira prestu la spezza, sottintende la corda: chi troppo tira presto schianta.
Troppu. avv. Di soverchio, oltre il convenevole: troppo. || Invece di molto: troppo. || chistu è troppu, esclamazione di sdegno, di disgusto: questo è troppo. || Seguito da per fa un certo costrutto, p. e. stu lucu è troppu bonu pri lassallu: questo luogo è troppo buono da lasciarlo... || aviri troppu di ’na cosa, averne abbastanza, esserne sazio: aver troppo di checchessia.
Trotta. s. f. T. zool. Pesce di fiume del genere del salmone, che ha strisce rosse, la mascella inferiore alquanto più lunga, e undici penne all’aletta dell’ano: trota. Salmo fario L.
Trottu. s. m. Spezie degli andari del cavallo, che è tra il passo comune, ed il galoppo: trotto. || picculu trottu, gran trottu, mezzu trottu ecc., tutti modi del trottare. || trottu strittu, veloce e a piccoli passi: trotto chiuso o serrato. || di trottu, posto avv. trottando: di trotto. E fig. vale prestamente: di trotto.
Trozza. s. f. T. mar. Pezzo di cavo che circonda l’albero e tiene ad esso unita l’antenna o il pennone, il cui movimento è agevolato da piccole palle infilzate a corona: trozza.
Tozzu. V. crocchiula (Vinci). Forse corruzione di tozzu.
Trubba. s. f. Terra gialla che si suol buttare sopra gli impiantili o acciottolato freschi, per riturarne le commessure. || Metatesi di turba V.
Trubbanti. V. trabbanti.
Trubbari. V. turbari.
Trubbazzu. s. m. Terreno sterile e serrato. V. trubba.
Trubberi. V. tuvagghia. A Trapani.
Trubbettu. s. f. Specie di gonnella grossolana.
Trubbiari. v. intr. Tirar acqua con la tromba idraulica: trombare (Mort.).
Trubbulamentu, Trubbulatina. s. f. La corrente dei fiumi intorbidata, sostanza che si forma naturalmente sotto i terreni palustri: torba, torbida.
Trubbulari. v. a. Far divenire torbido: torbidare, intorbidare. || nun trubbulari l’acqua, ironicamente si dice a un seccatore, a un intrigante. P. pass. trubbulatu: intorbidato, torbidato.
Trubbuliddu. dim. di trubbulu: torbidetto.
Trùbbulu. add. Che ha in sè mischianza che gli toglie la chiarezza: tòrbido (Fr. trouble).
Trubburu. V. trivulu (Pitrè).
Truccari. v. a. Dare il belletto: imbellettare (Verdone). || Ingannare, giuntare.
Trucchïari. v. intr. Far il chiasso, spassarsi: schiassare, ruzzare.
Trucchinu. V. turchinu.
Truccu. s. m. Gioco con piccole palle d’avorio sul bigliardo: trucco. || La tavola nella quale esso si gioca: trucco. || V. ravogghia. || Divertimento, spasso, ruzzo. || Cambio: baratto. || truccu e m’ammuccu, posto avv. vale contemporaneamente: di colpo. || dari truccu, tener a bada, fare parlare altrui onde scoprire ravogghia. || Divertimento, spasso, ruzzo. || Cambio: baratto. || truccu e m’ammuccu, posto avv. vale contemporaneamente: di colpo. || dari truccu, tener a bada, fare parlare altrui onde scoprire o preparare qualche inganno: dare spago, dare pasto. || serviri pri truccu, fare per ischerzo: fare per chiasso. || fari truccu, spassarsi, ruzzare.
Trucculeri. V. turchiuleri.
Trucculiari. V. cutuliari. || v. intr. Dar il suono che fanno le cose fesse agitate: crocchiare. || (Rocca) Sonare malamente: strimpellare. || Per scroccare.
Trucculiata. s. f. Il dimenare, l’agitare: dimenìo. || Crocchiata, strimpellata.
Trucculiatedda. dim. di trucculiata.
Trucculidda. dim. di troccula.
Trucculuni. Per isfregio, detto a uomo: dappoco, moccicone, baccellone.
Truffa. s. f. Il truffare, inganno: truffa.
Truffari. v. a. Trarre uno in inganno con astuzia ed artifizio, per vantaggiarsi dell’errore di lui: truffa. P. pass. truffatu: truffato.
Truffarìa. s. f. Truffa: trufferìa.
Truffaturi. verb. m. Chi o che truffa: truffatore.
Truffetta, Trufficedda. dim. di truffa: truffetta (Mort.).
Truffìtu. s. m. Luogo pieno di cespugli (troffa).
Trùffulu. V. tartuffulu.
Truffutu. add. Pieno di fronde, che ha bel cesto: accestito, fronzuto.
Trugghiceddu, dim. di trugghiu.
Trùgghiu. add. Di persona grassa, e soda: granito (Fanf. Voc. ecc. d. parlar Fior.), appannatotto, ciccione, bofficione. || Sciocco: trullo. || trugghiu trugghiu, esprime grassezza, molta, ma frescoccia: grasso pinato. || a trugghiu, mescolatamente, senz’ordine: a rifascio (Chi sa che non venga da trulla vaso di vino antico. Vinci dice dal Gr. τροῦλλον: cupola).
Trugghiumi di parmentu. V. juveddu.
Trugghiutu. V. trugghiu.
Trujaca. V. triaca. || Anco fagiuolo. A Catania. || Sporcizia, sudiciume.
Trujacali. V. triacali.
Trujazza. pegg. di troja: trojaccia. Per avvilimento si dice a donna turpe.
Trumma. s. m. Strumento da fiato noto: tromba. || Arnese a guisa di tromba, che si adopera da chi ha l’udito ingrossato: tromba. || Presso i razzai è un bocciuolo di canna pieno di fuoco artifiziato che serve ad accendere gli altri fuochi di allegrezza: tromba. || Bocciuolo di canna serve di trastullo ai bambini per ischizzare i noccioletti del loto (caccamu). || La proboscide dell’elefante o degli animali succhiatori: tromba. || Strumento da tirar acqua, fatto a forma cilindrica che per via dello stantuffo fa salire l’acqua: tromba. || Suonatore di tromba: trombetta. || Banditore: tromba (masc. e nel pl. trombi). || fig. Chi ridice tutto: trombettiere, ciarliere, ciarlone. || Metatesi di turma: turba. || Spiga della canna: pannocchia. || Specie di nicchio o murice che suol rappresentarsi in mano ai tritoni: tromba. || Per ischerzo il suono del naso che si soffia. || – marina, turbine o vortice d’aria, che vien giù da nube squarciata e termina sul mare: tromba. || – di lu giudiziu, sorta di pianta. Calla aethiopica L. || – d’aria, nelle macchine a vapore è quel tubo destinato a portar via dal condensatore il vapore prossimo a diventar liquido o diventatovi: tromba d’aria (Car. Voc. Met.). || – di nasu, naso grosso: nappone. || mettiri la trumma, fig. divulgare, pubblicare i fatti altrui: pigliare la tromba, strombettare.
Trummari. V. trummiari. || V. anco tummari.
Trummetta. dim. di trumma: trombetta. || Suonator di tromba: trombetta.
Trummiari. V. trubbiari. || Sonar la tromba: trombare, strombettare. || fig. Usar coito.
Trummicedda. V. trummittedda.
Trummintina. V. trimmintina.
Trummittedda. dim. di trummetta: trombettino.
Trummitteri. s. m. Sonator di tromba: trombettiere. || met. Cicalone: trombettiere.
Trummittiari. v. a. Suonar la tromba: trombettare, strombettare. || Per ischerzo, bere al fiasco e lungamente: cioncare. || fig. Divulgare, pubblicare: trombettare. || Per baja, petare: spetezzare.
Trummittiata. s. f. Lo strombettare: strombettata.
Trummittiatedda, dim. di trummittiata.
Trummittiatuna, accr. di trummittiata.
Trummulinia. s. f. T. zool. Insetto lungo, piatto, divisi in vari articoli: scolopendra.
Trummunata. s. f. Esplosione d’un trombone: trombonata.
Trummunazzu. pegg. di trummuni.
Trummuneddu. dim. di trummuni.
Trummuni. s. m. Sorta di tromba grande e di suono più grave: trombone. || Suonator di trombone: trombone. || Nome di un registro d’organo di canne a lingua: trombone. || Archibuso di canna larga, che slarga verso la bocca: trombone.
Trumperu. (Veneziano) V. tramperi.
Trunari. V. truniari.
Truncabbili. add. Che può troncarsi: troncabile.
Truncamentu. s. m. Il troncare: troncamento.
Truncari. v. a. Mozzare, tagliar di netto: troncare. || met. Far cessare: troncare. || – li passi, abbreviar la vita. P. pass. truncatu: troncato.
Trunchiceddu. dim. di truncu: tronconcello, tronchicello (in Firenze).
Truncu. s. m. Pedale, fusto dell’albero: tronco. || Il corpo umano dal collo in giù, senza nè braccia, nè gambe: tronco. || Stirpe, progenie: tronco. || Cadavere: tronco. || Fusto della colonna: tronco. || fig. Inabile, insufficiente: inetto, dappoco. || – di strata, una linea di strade.
Truncu. add. Sincope di truncatu: tronco. || Interrotto, non terminato: tronco. || Dicesi delle parole coll’accento sull’ultima sillaba: tronco.
Truncuneddu. dim. di truncuni: tronconcello.
Truncuni. s. m. Tronco: troncone. || accr. di truncu: troncone.
Trunera. s. f. T. mil. Apertura ne’ muri di difesa, per farvi passare le bocche da fuoco: troniera.
Trunfari. v. intr. Nel giuoco delle minchiate, è quando uno non potendo corrispondere al seme, dia carte da tarocco: taroccare. || trunfarisi li megghiu, fig., dir le sue ragioni apertamente, o far altrui un buon lavacapo: cantar il vespro e la compieta ad uno.
Trunfata. s. f. Il taroccare.
Trunficeddu, dim. di trunfu.
Trunfineddu. dim. di trunfinu.
Trunfinu. V. trunficeddu.
Trunfu. s. m. Nel giuoco delle minchiate, quelle carte di nessun seme, ma superiori a tutte: trionfo. || fig. Caporione.
Trunfuni. accr. di trunfu. || Per miccia V.
Truniari. v. intr. ass. Lo strepitare che fanno le nuvole squarciate dal fulmine: tonare (Tronare A. V. ital., è ancora idiotismo toscano) || – surdu, mormorare: bofonchiare. || truniannu truniannu chioviri voli: quando è tonato bisogna che piova. || tantu trunia ’nsina ca chiovi: tanto tuona infin che piove. Ha senso anco fig. P. pass. truniatu: tonato.
Truniata. s. f. Il tonare: tonamento.
Truniatedda, dim. di truniata.
Truniatuna. accr. di truniata.
Trunu. Idiotismo per tronu V. (A S. Cataldo).
Trunzata. s. f. Colpo di torsolo lanciato: torsolata.
Trunzazzu. pegg. di trunzu: torsaccio.
Trunziceddu, Trunziddu. dim. di trunzu: torsello, torsetto, torsolino.
Trunzu. s. m. Fusto di pianta e più comunemente de’ cavoli: tòrsolo, torso. || Antonomasticamente certi cavoli di torsoli grossi e tondi: cavolo torzuto. Brassica oleracea gongyloides L. I di cui torsoli son buoni a mangiare crudi quando son teneri. || Ciò che rimane della frutta, come di pera, mela e simili, dopo averne levata intorno intorno la polpa: tòrsolo. || Per isfregio detto ad uomo sciocco: baccellone. Che si dice pure trunzu di minchiuni. || trunzu trunzu, sfacciatamente, o balordamente; scortesemente e senza grazia. V. loccu loccu. ||– di pettu, il mezzo del petto degli animali: spicchio di petto. || – di cacocciula, il carciofo senza le foglie: girello. || lassari com’un trunzu, piantar lì. || pampina assimigghia a trunzu, fig. dicesi di chi ha i costumi dei suoi genitori o dei suoi paesani ecc.: la scheggia ritrae dal ceppo.
Trunzutu. add. Che ha del torsolo, duro come un torsolo.
Trupianu. s. m. Spezie di uva bionda, buona a mangiare; e il vino di essa: trebbiano. || Per ’mbriacu V.
Truppa. s. f. Frotta, torma: truppa. || Per milizia in generale: truppa. || a truppa, in quantità: a frotta.
Truppeddu, s. m. Legno grosso e senza forma: toppo. || Così chiamasi ogni ramificazione di strada, canale ecc., riguardo al suo tronco principale. || a truppeddu, posto avv., all’improvviso, di botto: di colla, impensatamente. || Vale anche, a zig-zag, o a gomito, o anco semplicemente per traverso, onde sparari a truppeddu, sparare per traverso, non in dirittura. || pri truppeddu, posto in mezzo, traversalmente: per traverso. || mittirisi la cuscenza pri truppeddu, ferire la coscienza: metter di coscienza.
Truppicari. v. intr. Intoppare o percuotere il piede in checchessia in modo da poter cascare: inciampicare, ciampicare, intrampolare, scappucciare, incespicare. || fig. Errare, fallare: scappucciare. || Prov. truppica un sceccu cu quattru pedi, e nun havi a cadiri chiddu cu dui, fig. fallano i saggi e non dobbiamo fallare noi: e’ cade anche un cavallo che ha quattro gambe (Sp. trompicar: inciampare). P. pass. truppicatu: inciampicato ecc.
Truppicata. s. f. L’incespicare, lo scappucciare: scappucciata, inciampata.
Truppicunaru. add. Che ha il vizio di inciampicare spesso: ciampicone.
Truppicunazzu. pegg. di truppicuni.
Truppicuneddu. dim. di truppicuni. || Piccolo errore, sbaglietto: marroncello.
Truppicuni. s. m. L’inciampare: cempicone, ciampicone, barcullone (Sp. trompicon).
Truppicusn. V. truppicunaru. || Detto di strada difficile, malagevole.
Truppiddari. V. struppiddari. || Serpeggiare, andare a zig zag, detto delle strade, far gomito.
Truppiddiari. V. truppiddari al § 2.
Truppidduni. accr. di truppeddu: randellone.
Truscia. s. f. Ravvolto di panni, panni lini o altro per trasportarsi da luogo a luogo: fagotto, fardello. || Ravvolto di panno a foggia di cerchio che si pone in capo chi porta pesi, per non farsi male: cèrcine. || culu di truscia, si dice ad uomo naticuto || aviri truscia, non aver danaro: esser trusciante (Fr. trousse: fardello).
Trusciazza. pegg. di truscia.
Truscicedda, Truscitedda. dim. Fagottino, fardellino. || Fardello o cosa simile che si abbia sotto il braccio coperto del mantello, e quasi nascostamente si porti via: soffoggiata.
Trusciuna. accr. di truscia.
Trusciuni. V. trusciuna. Si dice ad uomo grossolano, sciatto.
Trussu. V. trunzu. In alcune provincie dell’Isola (Verdone).
Trusullina. V. trisullina.
Truttari. v. intr. Andar di trotto: trottare. || fari truttari, fare operare con prestezza, far fare il proprio dovere. Similmente è usato in in un prov. toscano: bisognino fa trottar la vecchia. || Usar coito. P. pass. truttatu: trottato.
Truttata. s. f. Corsa di trotto, fatta a cavallo o in carrozza: trottata. || Per sim. quella fatta a piedi: trottata.
Truttatedda. dim. di truttata.
Truttatu. add. Esperto, ma in mala parte. || Astuto, furbo.
Truttatuna. accr. di truttata.
Truttiari. V. truttari.
Truvabbili. add. Che puossi trovare: trovabile.
Truvamentu. s. m. Il trovare: trovamento.
Truvari. v. a. Pervenire a quello cui si cerca: trovare. || Inventare: trovare. || Conoscere, avvedersi, sentire: trovare. || Per ricavare, parlandosi di prezzo: trovare. || Abbattersi incontrarsi: trovare. || Sorprendere, acchiappare: trovare. || Venire in cognizione dell’essere, della mente e intenzione di chicchessia: trovare, p. e. guarda un po’ di vedere dove tu trovi giovani. || Conseguire, ottenere: trovare. || Reputar conveniente: trovare. || rifl. a. Essere o accorgersi di essere in alcun luogo: trovarsi. || Essere: trovarsi, p. e. Garibaldi si trova a Caprera. || truvarisicci, esser consapevole a se medesimo, sapere: trovarsi. || Vale anche, approvare, consentire, conformarvisi: starvi. p. e., a un piatto di tartufi ci starei anch’io. || nun truvarisicci, non intendere una cosa, non trovarvi il bandolo: non raccapezzarvisi. || truvari ’n castagna, trovare in sul fatto. || – cu’ ti cerca, abbattersi in colui che si opponga alle bravate: trovar riscontro. || truvarisi ’na cosa, averla: trovarsi una cosa, o trovarsi averla. || truvarisi mali, capitar male, incorrere in danno: trovarsi male. || – in saluti, essere in salute: trovarsi in salute. || multi sunnu chi sannu circari, ma pochi chi sannu truvari.
Truvata. s. m. Ritrovamento: trovata.
Truvatellu. s. m. Fanciullo abbandonato dai genitori alla pietà pubblica, appena nato: trovatello.
Truvatu. s. m. Il trovare, invenzione: trovato.
Truvatu. add. Da trovare: trovato. || ben truvatu, modo di salutare festosamente chi si rivede: ben trovato.
Truvatura. s. f. Tesoro occulto ritrovato. || fig. Fortunato avvenimento inaspettato.
Truvitini. (Pasq.) V. ficu.
Truzzamentu. s. m. Il cozzare: cozzatura.
Truzzari. v. a. Percuotere che fanno gli animali cornuti colle corna: cozzare. || Urtare, percuotere, cozzare (Potrebbe essere corruzione di cozzare; o di trucciare che è, levar colla sua la palla dello avversario). || truzzari cu lu muru, far cose inutili o impossibili: cozzar col muro. || truzza martinu, modo d’incitar i montoni a cozzare. || cu mia nun cci ha’ a truzzari, con me non devi scherzare. || Prov. è mala cosa a truzzari la petra cu la quartara: le secchie si metton a combattere col pozzo, e ne portan la testa rotta. P. pass. truzzatu: cozzato.
Truzzata. s. f. Il cozzare: cozzata. || Urto, cozzata, colpo.
Truzziari. V. trizziari.
Truzzuliari. v. a. freq. di truzzari. || V. stuzzicari.
Truzzuluneddu. dim. di truzzuluni. || ogni truzzuluneddu, ogni poco, ogni momento, spesso.
Truzzuluni, Truzzuni. s. m. Colpo dato cozzando: cozzo. || Urto, percossa. || fig. Batosta, danno. || fig. Istigazione.
Supplemento
Tracchi. Le branche dei pesci (In Siracusa).
Tracuddari. Per tracannare.
Tranti. add. Detto di pietra dura, forte.
Triangulu. Travi disposti a forca per reggere il vaglio.
Tribbodu. V. trippodu.
Triccaddui. Nella frase fari triccaddui: bocciare.
Triistu. V. catu (In Valledolmo).
Trìppici. V. marredda: filetto (In Caltanissetta).
Trippotu. s. m. Branco di buoi, di circa un venti.
Triugni. s. m. T. zool. Sorta di quaglia: quaglia d’Andalusia. || – coddu niuru: quaglia di Gibilterra.
Trìvulu. Dumo, spino: trìbolo.
Trivvonti. V. tribboti.
Trizzuledda. dim. di trizzola.
Trubbettu. Anco cerru V.
Trugghiu. s. m. V. pileri.
Trunanti. V. culu (In Barrafranca).
Trunera. Il seno delle donne (In Barrafranca).
Truppettu. V. trubbettu. || Giubbuio.
Truppicari. Per farsi all’amore (In Alcamo) (S. Salomone-Marino).
Trutturia. V. trattorìa.