Supplemento alla Storia d'Italia/Indice ragionato

Indice ragionato delle materie contenute nella corrispondenza

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Indice ragionato delle materie contenute nella corrispondenza
CXXV
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INDICE RAGIONATO

DELLE MATERIE CONTENUTE

NELLA CORRISPONDENZA


I. Bonaparte dà conto al Direttorio della situazione dell’esercito, e della condizion politica rispetto a Genova |||
 9
II. Bonaparte informa il Direttorio delle mosse del nemico, di aver migliorata la condizion dell’esercito, e di averlo disposto a dar battaglia |||
 10
III. Bonaparte al Direttorio. Si descrive la penuria dell’esercito, lo spirito di sedizione che vi si è manifestato, la posizion presa per dar battaglia |||
 12
IV. Lallement fa conoscere a Bonaparte le mosse dei nemici, le disposizioni degli animi per i Francesi, e la condotta da tenersi |||
 12
V. Il Direttorio esecutivo invia a Bonaparte il progetto di sorprendere con una marcia ardita la Santa Casa di Loreto, e impadronirsi dei di lei tesori |||
 14
VI. Il Direttorio approva l’arresto del negoziatore Moulin, e invita Bonaparte a rispettarne la qualità. Si parla della famosa giornata di Montenotte |||
 15
VII. Il Direttorio loda la condotta dell’esercito d’Italia vittorioso a Montenotte, ed a Millesimo, e fa conoscere a Bonaparte il modo da tenersi colla Corte di Torino |||
 15
VIII. Bonaparte accenna i suoi successi contro l’esercito Piemontese, e comunica al Direttorio ciò che pensa doversi fare in avvenire |||
 20
IX. Bonaparte a Carnot. Parla delle occupazioni di Cuneo, Ceva, e Tortona, e delle circostanze che debbono favorire le altre sue operazioni militari |||
 21
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X. Bonaparte avvisa a Faipoult la tregua conchiusa col Re di Sardegna, e parla delle mosse del General Beaulieu. |||
 22
XI. Il medesimo allo stesso domandando un abboccamento, e notizie relative a varj paesi d’Italia |||
 23
XII. Bonaparte dà conto a Carnot delle sue operazioni polìtiche, e militari, della condizion migliore dell’esercito, e della spedizione che fa di 20 quadri de’ primi maestri |||
 23
XIII. Il Direttorio loda la condotta dell’esercito in Italia, accusa d’aver ricevuto il piano di guerra da Bonaparte, e ne considera i pericoli, e gli comunica le sue vedute su la condotta da tenersi verso i differenti governi d’Italia, e soprattutto quello di Toscana |||
 24
XIV. Bonaparte comunica a Carnot l’occupazione del Milanese, si duole della division dell’esercito proposta dal Direttorio, e del concorso di Kellerman per comandarlo |||
 32
XV. Bonaparte al Direttorio. Scrive tuttora la Lombardia essere in poter della Repubblica, l’armata nemica ridotta a male in Mantova, e fa osservare quanto danno risulterebbe dal dividere in due l’esercito d’italia |||
 33
XVI. Lallement fa conoscere a Bonaparte le mosse del nemico, e la situazione infelice di Mantova |||
 34
XVII. Il Direttorio si congratula con Bonaparte dei felici successi dell'esercito italiano, come di quello delle coste dell’Oceano, e gli raccomauda di impedir così i saccheggi come le dilapidazioni |||
 37
XVIII. Bonaparte ringrazia Lallement ministro a Venezia delle notizie comunicategli, e ne chiedo dell’altre quanto è possibile frequenti |||
 40
XIX. Il Direttorio descrivendo a Bonaparte la persecuzione dei piccoli potentati d’Italia contro i patriotti, lo invita a far di tutto perché abbia fine |||
 40
XX. Il Direttorio rinnova a Bonaparte le raccomandazioni per gli Scienziati d’Italia, especialmente per l’Astronomo Oriani |||
 41
XXI. Bonaparte si duole col Sonato di Genova degli assassinj commessi contro i francesi, domanda il castigo de’ colpevoli, e un rimedio efficace per l’avvenire |||
 42
XXII. Haquin informa Bouaparte di essere cessata la sedizione in Pavia, il disarmo effettuato, e domanda alcuni provvedimenti |||
 43
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XXIII. Lallement si congratula con Bonaparte per il di lui glorioso ingresso nel territorio veneziano, e gli comunica molte notizie |||
 44
XXIV. Bonapane al Direttorio. Parla della sorpresa con cui Beaulieu si è impadronito di Peschiera, ben tosto ripresa dall’esercito francese |||
 46
XXV. Il Direttorio scrive a Bonaparte di obbligar Venezia a consegnargli i fondi de’ nemici, e di indurla a fargli un prestito, usando maniere che non portino a rottura |||
 47
XXVI. Il Direttorio si duole della perfidia di Genova, e scrive a Bonaparte come abbia a prenderne vendetta |||
 48
XXVII. II Direttorio incarica Bonaparte di far sapere alla corte di Napoli che se fra un mese la pace non sarà conchiusa, la tregua s’intende rotta |||
 49
XXVIII. Bonaparte prescrive a Faipoult ciò che abbia a fare in Genova, e soprattutto la condotta da tener col Senato |||
 49
XXIX. Bonaparte scrive al Generai Vaubois come debba munir Livorno, e la condotta che vi abbia a tenere |||
 50
XXX. Il Direttorio spedisce a Bonaparte copia di una lettera del ministro della marina onde trarne profitto nelle transazioni politiche d’Italia |||
 52
XXXI. Il ministro della marina descrive al Direttorio gli approvisionamenti, che si potrebbero domandare a’ diversi governi italiani, e fa conoscere la condotta del governo di Genova, e di Toscana |||
 52
XXXII. Faipoult parla a Bonaparte del come far uscire da Genova il deposito degli oggetti preziosi, e come trattarvi le cose per rendersele favorevoli |||
 53
XXXIII. Bonaparte fa conoscere al Direttorio la situazione dell’esercito in Italia, e quella dell’inimico, e parla specialmente di Mantova |||
 57
XXXIV. Bonaparte descrive la situazione politica di Genova, e insinua al Direttorio i provvedimenti da esservi adottati |||
 59
XXXV. Bonaparte al Direttorio. Si nota la posizione delle diverse divisioni dell’esercito francese, e la dell’esercito,nemico; si parìa dello stato di Mantova, e degli armamenti di Venezia |||
 60
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XXXVI. Bonaparte informa il Direttorio di alcuni ammutinamenti, e sopratutto di quello di Lugo, e della calma ristabilita |||
 62
XXXVII. Bonaparte parla al Direttorio della sua condizione militare, amministrativa, e politica in Livorno |||
 62
XXXVIII. Bonaparte al Direttorio. Dichiara che Venezia ha cessato dagli armamenti, che somministra delle provvisioni, e le arti ch’egli adopera per farlo continuare |||
 65
XXXIX. Bonaparte insinua a Faipoult di accarezzare il Governo Genovese sino alla presa di Mantova, e soggiunge che attende dal Direttorio ordini relativi |||
 66
XL. IL Direttorio approva le operazioni fatte da Bonaparte in Livorno, si confida a lui sopratutto per ciò che riguarda Genova, e gli ordina di far demolire la cittadella di Milano come di un altra bastiglia |||
 67
XLI. Il Direttorio insiste perchè Mantova sia fortemente stretta, e ragiona con Bonaparte di Venezia dell’Elba, della Corsica, della Toscana. delle sedizioni Italiane, delle mosse dell'esercito del Reno e Mosella |||
 69
XLII. Lallement invia a Bonaparte la copia della nota presentata al Senato di Venezia intorno all’armamento di questa repubblica, riferisce la conversazione avuta con M. Pesaro, e vi aggiunge le sue considerazioni. |||
 73
XLIII. Bonaparte ragiona col Direttorio, di Venezia, di Genova, e della Toscana, e gli manifesta le sue vedute |||
 77
XLIV. Bonaparte informa il Direttorio delle mosse del Re di Napoli, e di ciò ch’egli pensa della corte di Roma, e di Torino |||
 78
XLV. Bonaparte scrive al Ministro degli affari esteri del Re di Sardegna, dolendosi degli assassinj che si commettono contro i francesi, e domanda una spiegazione |||
 79
XLVI. Cacault fa sapere a Bonaparte l'inflessibilità della corte di Roma a firmar le condizioni di tregua, consegnando gli oggetti d’arte, e gli dice qualche parola su la corte di Napoli |||
 80
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XLVII. Saliceti paria delle disposizioni de’ Corsi contro gl’Inglesi, e informa Bonaparte delle sue operazioni |||
 83
XLVIII. Il Direttorio notifica a Bonaparte la condotta da tenersi con Roma, descrive la situazione delle armi francesi in Germania, e lo avvisa di esserseli spedito un corpo di 10,000 uomini |||
 84
XLIX. Il Direttorio comunica un suo decreto a Bonaparte intorno a Wurmser |||
 85
L. Bonaparte parla al Direttorio dello stato della Lombardia, degli affari di Modena, e di Parma, e della condotta del general Willot |||
 86
LI. Bonaparte fa noto al Direttorio le brame di Venezia, e di Napoli, e gli comunica le operazioni da farsi in caso di pace, o di guerra con Roma, e con Napoli, e le forze che gli sarebbero necessarie |||
 90
LII. Bonapane scrive all’Imperator di Alemagna insistendo per la pace, onde non essere obbligato alle operazioni disastrose ingiuntegli dal Direttorio |||
 93
LIII. Bonaparte scrive al Cardinal Mattei permettendogli di torna ralla sua diocesi, e gli promette protezione per i ministri del culto, purchè non si mescolino negli affari politici |||
 94
LIV. Il Direttorio ingiunge a Bonaparte di somministrare le somme necessarie al mantenimento dei membri della Commissione incaricata a scegliere i monumenti delle arti |||
 94
LV. Faipoult mostra a Bonaparte il pericolo e l’inutilità d’ogni operazione contro Genova in circostanze ch’egli crede sfavorevoli |||
 95
LVI. Bonaparte condanna la condotta tenuta con Roma, descrive la pessima situazione dell’armata d’Italia, e raccomanda al Direttorio di procurarsi amici, e sopratutto di spedir nuove truppe |||
 97
LVII. Cacault manifesta a Bonaparte l’ostinazione della Corte di Roma, e parla dell'alleanza di essa colla corte di Napoli, e delle operazioni militari che par abbiano in mente di eseguire |||
 98
LVIII. Il Direttorio fa conoscere a Bonaparte le sue vedute politiche intorno a’ paesi occupati in Italia |||
 101
LIX. Bonaparte comunica al Direttorio la felice riuscita dell’affare di Modena, e fa il quadro della disposizione de’ diversi paesi d’Italia verso i Francesi |||
 102
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LX. Bonaparte denuncia come ladri, e depredatori al Direttorio la maggior parte degl’impiegati nell’amministrazione dell’armata, e de’ Commissari, e soprattutto la Compagnia Flachaut |||
 104
LXI. Bonaparte al Direttorio. Dà conto del Congresso di Bologna, Modena, Reggio, e Ferrara, e dell utilità che attende dall’intimazione fatta a Wurmser di render Mantova, e di ciò che pensa relativamente a Roma |||
 107
LXII. Hilland riferisce a Bonaparte gli armamenti segreti di Venezia, e ciò che si fa per sollevar tutti gli animi contro i Francesi |||
 109
LXIII Bonaparte descrive al Direttorio come da uno stato di abbattimento in Italia siasi passato a quello d’entusiasmo in favor de’ Francesi, e ciò che ha in mente di fare intorno a Roma |||
 111
LXIV. Il Direttorio insinua a Bonaparte di frenare l’entusiasmo de’ patriotti Italiani per non esporli a guai nel caso di qualche sinistro, o conchiudendosi la pace; ma lo stimola all’organizzazione delle legioni straniere |||
 112
LXV .Cacault informa Bonaparte della situazione delle cose in Roma, ed in Napoli, e gli parla di qualche progetto politico |||
 114
LXVI. Il Ministro degli affari esteri domanda delle notizie al general Clarke delle disposizioui degl’Italiani, e dei grandi della Germania, e gli comunica alcuni progetti politici da tenersi presenti trattando di pace coll’Imperator di Austria |||
 117
Nota di Bonaparte al generai Clarke. Vi si descrive la situazione di Mantova, e si ragiona sull’utilità di attenderne la dedizione prima di conehiudere un armistizio |||
 121
LXVII. Bonaparte dichiara bugiarda la nota speditagli dal Provveditore di Venezia, accenna la condotta perfida di questa repubblica, e minaccia vendetta |||
 123
LXVIII. Baraguay di Hilliers descrive a Bonaparte il modo con cui si è impadronito del Castello di Bergamo. |||
 125
LXIX. Bonaparte fa conoscere al Direttorio la condotta che tiene verso i tre partiti in cui son divisi gli Italiani |||
 127
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LXX. Bonaparte giustifica la presa di Bergamo, e descrive le operazioni fatte, e da farsi relativamente al diversi Governi d’Italia |||
 128
LXXI. Il Direttorio avvisa Bonaparte di alcuni movimenti militari, e gli parla della necessità di una riforma nell’esercito da lui mandato |||
 131
LXXII. Il Ministro delle relazioni estere notifica al General Clarke alcune disposizioni politiche intorno all’Italia, e alla Germania |||
 132
LXXIII. Bonaparte giustifica al Provveditor di Venezia la presa di Bergamo, e gli fa delle amichevoli insinuazioni |||
 135
LXXIV. Il Direttorio parla a Bonaparte della pace conchiusa con Napoli, e ragiona sulla condotta delle Corti di Roma, di Venezia, e di Torino |||
 136
Istruzione pel General Clarke. Il Direttorio approva la condotta di questo generale, e gli circoscrive le condizioni della pace da conchiudersi coll’Imperatore |||
 138
LXXV. Il Cardinal Busca scrive a M. Albani, che da tutto apparisce esser la Corte di Roma considerata come alleata della corte di Vienna, e accenna la condotta da tenersi |||
 144
LXXVI. Cacault espone a Bonaparte la condotta del Governo di Roma, e la necessità, e convenienza di allontanarsene |||
 147
LXXVII. Cacault fa conoscere a Bonaparte l’incerta situazione della Corte di Roma, o la condotta equivoca della corte di Napoli |||
 152
LXXVIII. Bonaparte si duole con Carnot delle dicerie sparse sul suo conto: gli espone la situazione dell’annata in Italia, e gli accenna le ulteriori operazioni |||
 155
LXXIX. Il Direttorio si congratula con Bonaparte della presa di Mantova, gli parla delle julteriori operazioni militari per Roma, e per la Germania, e gl’invia una nota di M. Quirini intorno a Venezia |||
 157
Il General Perignon comunica al Direttorio le operazioni dell’Inquisizione, presso la corte di Spagna, e di Roma, e la necessità di sostener nel suo posto il Principe della Pace |||
 158
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LXXX. Bonaparte si duole col Sen. Battaglia delle turbolenze suscitate nello stato veneto contro i Franesi, lo assicura della lealtà dello Repubblica, e gli domanda un abboccamento |||
 160
LXXXI. Lallement dipinge lo stato periclitante della Repubblica Veneta scrivendo a Bonaparte, e gli spedisce una nota del Senato |||
 161
Nota annessa. Vi si descrive la condotta di Ottolini, e si accennano i movimenti preparati contro i francesi |||
 162
LXXXII. Il Direttorio scrive a Bonaparte le pretensioni affacciate dai deputati delle Repub. Lombarda e Cispadana, e le massime adottate su tale obietto |||
 163
LXXXIII. Bonaparte risponde alla municipalità di Brescia sulle vertenze di essa col Senato di Venezia, ed inculca il mantenimento dell’ordine |||
 164
LXXXIV. Balland comunica a Bonaparte i provvedimenti presi contro l’insorgenza concertata de Veronesi |||
 165
LXXXV. Bonaparte si duole aspramente col Senato Veneto degli assassini commessi contro i francesi, e della perfidia colla quale si corrispondeva alla lealtà della Repubblica |||
 165
LXXXVI. Bonaparte scrivendo a Lallement gli adduce le prove, che rendono innegabile la perfidia del Senato di Venezia, e gli dà le corrispondenti istruzioni |||
 166
LXXXVII. Kilmaine assicura Bonaparte che gli assassinj e le turbolenze continuano nello stato Veneto, e fa qualche parola di ciò che dovrebbe farsi per prevenirli |||
 169
LXXXVIII. Junot dà conto a Bonaparte della sua missione presso il Senato di Venezia, e delle operazioni da lui fatte |||
 170
LXXXIX. Kilmaine rapporta a Bonaparte la sommossa di Verona, tutti disordini commessivi da’ briganti, e le operazioni da lui fatte per ripristinarvi l’ordine |||
 172
XC. Bonaparte riferisce al Direttorio l’assassinio di Laugier e di altri francesi, e come pensa di comportarsi per punire la perfidia de’ Veneziani |||
 175
XCI. Bonaparte rimprovera a Lallement la sua condotta, e lo sollecita a presentare una nota energica, e dignitosa al Senato di Venezia |||
 177
XCII. Bonaparte risponde con indignazione alla lettera degli inviati del Senato Veneto, e non li riceve |||
 178
XCIII. Bonaparte rimette al Direttorio i preliminari di pacde conchiusi coll’Imperatore |||
 179
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XCIV. IL Direttorio rinvia ratificati i preliminari di pace coll’Imperatore a Bonaparte, e gli addita le operazioni che gli rimangono a fare |||
 180
XCV. Bonaparte decreta un’ordinanza a carico di Verona per punirla della sua rivolta, e degli eccessi che vi furon commessiù |||
 181
Latourneur a nome del Direttorio dà un istruzione ai Generali Bonaparte, e Clarke intorno alla pace definitiva che si desidera conchiudere nel più breve tempo possibile coll’Imperatore |||
 183
XCVI. Augeran descrive a Bonaparte le dilapidazioni fatte a Verona, ed a Vicenza da’ Commissari francesi, le requisizioni arbitrarie, i furti etc. e mostra l’impossibilità di eseguire la sua ordinanza |||
 187
XCVII. Bonaparte a’ Cittadini di Venezia: li dichiara messi sotto la protezione della Repubblica francese, ed ordina agli Schiavoni di evacuar Venezia sotto pena di esser trattati come ribelli |||
 191
XCVIII. Victor dà conto a Bonaparte dell’ordine ripristinato in Venezia dopo disastrosi sconvolgimenti, e come il Governo deposta la berretta di S. Marco vi si sia costituito in municipalità |||
 191
XCIX. Sulkowski dà conto più minuto al generalissimo degli avvenimenti anarchici di Venezia, e del come vi si sia ripristinato l’ordine |||
 193
C. Bonaparte spedisce al Direttorio il trattato conchiuso con Venezia, e lo giustifica: fa quindi un quadro degli affari di Italia |||
 196
CI. Latourneur a nome del Direttorio esecutivo approva le disposizioni militari date da Bonaparte contro Venezia, e gli fa conoscere le intenzioni del Governo |||
 199
Nota del nobile Quirini della Repubblica di Venezia al ministro delle relazioni estere Carlo Delacroix, nella quale si duole che il comandante Lefrons abbia proclamata la libertà in Bergamo |||
 200
CII. Il generalissimo Bonaparte spedisce al Direttorio il trattato preliminare, e manifesta le sue vedute intorno agli affari di Germania, e d’Italia |||
 201
CIII. Delacroix spedisce la corrispondenza ai generali Bonaparte e Clarke per servir loro di norma nel trattare gli affari di Germania |||
 204
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CIV. Bonaparte assicura il Marchese del Gallo della falsità delle voci sparse relativamente al regno di Napoli |||
 205
CV. Delacroix informa il general Bonaparte delle intenzioni del Direttorio esecutivo intorno al Ducato di Parma |||
 206
CVI. H. Clarke accusa la recezione di un proclama di Bonaparte, al quale dà un appuntamento |||
 207
Nota del Marchese del Gallo, e del Conte Meerweldt ministri plenipotenziarj di S. M. l’Imperatore o Re, in cui si dolgono co’ plenipotenziarj della repubblica francese Bonaparte, e Clarke degli avvenimenti accaduti in Italia dopo firmati i preliminari di pace |||
CVII. Bonaparte scrive a Clarke intorno alla nota dei negoziatori austriaci, e gli manifesta alcune sue vedute |||
 210
CVIII. H. Clarke scrive a Bonaparte essere urgente di abboccarsi insieme, e domanda di conoscere ciò che pensa doversi rispondere alle note de’plenipotenziarj austriaci |||
 211
Nota di Bonaparte a Clarke responsiva a quella ricevuta dai pleniporenztarj austriaci, nella quale si giustifica la condotta della Repubblica francese, e s’incolpa quella del Gabinetto di Vienna |||
 212
Nota dei plenipotenziarj francesi diretta a’ plenipotenziarj austriaci, nella quale si protesta contro l’invasione fatta dalle truppe austriache della Repubblica di Ragusa |||
 217
CIX. Lettera anonima indirizzata a Bonaparte, nella quale gli si propone la condotta che dovrebbe tenere per procurarsi una gloria immortale 218 |||
 218
CX. C. M. Talleyrand a nome del Direttorio insinua a Bonaparte, e a Clarke di riprendere le negoziazioni per conclundere il trattato definitivo di pace, e da loro le istruzioni opportune |||
 220
CXI. Talleyrand dichiara a nome del Direttorio la risposta fatta da Bonaparte alle note de’ plenipotenziarj austriaci energica, nobile, precisa, luminosa, e gli raccomanda la conclusione della pace |||
 229
CXII. Bonaparte informa il ministro delle relazioni estere della Repubblica delle operazioni che si fanno per decidere la Corte di Vienna a dare una risposta categorica alle sue note |||
 230
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CXIII. Talleyrand scrive a Bonaparte di fare tutto il possibile onde l’Imperatore riconosca un debito contratto coll’antica Lombardia, e dovuto per ciò alla Repubblica Cisalpina |||
 230
CXIV. Talleyrand dopo alcuni particolari fa conoscere a Bonaparte l’ultimatum del Direttorio intorno alla pace, e gli ripete alcune istruzioni |||
 231
CXV. Bonaparte rispondendo alla lettera confidenziale del ministro delle relazioni estere gli fa vedere l’utilità di spedire Sieyes in Italia, e gli comunica un piano di costituzione più ragionevole, e più analoga ai popoli italiani |||
 234
CXVI. Vedute militari, e politiche intorno all’Italia e alla Germania da Bonaparte comunicate al ministro degli affari esteri |||
 237
CXVII. Bonaparte giustifica presso il ministro delle relazioni estere la condotta del general Clarcke e domanda che gli sia conferita una carica diplomatica presso una Corte di second’ordine |||
 240
CXVIII. Bonaparte insinua all'Ambasciatore della Repubblica francese in Roma la condotta che dovrà tenere colla ccorte di Roma, e con quella di Napoli |||
 241
CXIX. Talleyrand ripeto a Bonaparte l'ultimatum del Direttorio, e gli fa conoscere le disposizioni date, e da darsi per la guerra in caso di rifiuto |||
 244
CXX. Bonaparte fa conoscere al Direttorio quella specie di coalizione che vi ha tra le Corti di Napoli, di Roma, e di Toscana, e la condotta da tenersi da’ respettivi diplomatici francesi da lui consigliata |||
 246
CXXI. Bonaparte fa conoscere al Direttorio gli articoli di pace proposti all’Austria e li giustifica: concluide domandando la sua dimissione dal servizio militare |||
 247
CXXII. Bonaparte accusa il ricevimento di una lettera del Direttorio dal cittadino Botot: dice che questi si è assicurato del buono spirito dell’armata, ed insiste per la sua dimissione |||
 250
CXXIII. Bonaparte spedisce al Direttorio il trattato di pace conchiuso coll’Imperatore per mezzo di Berthier, e di Monge, e fa i dovuti elogj di questi due uomini celebri |||
 251
[p. 266 modifica]
CXXIV. Botot assicura Bonaparte che il Direttorio pieno di ammirazione e di tenerezza è disposto a secondare le di lui vedute, ed a seguire i di lui consigli |||
 251
CXXV. Talleyrand assicura Bonaparte che per la pace couchiusa il Direttorio è contento, ed il pubblico incantato; gli manifesta il suo entusiasmo, e la sua particolare ammirazione |||
 253