Supplemento alla Storia d'Italia
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SUPPLEMENTO
ALLA STORIA
D’ITALIA
DI CARLO BOTTA
CONTENENTE
LA CORRISPONDENZA DEL GOVERNO FRANCESE
COL GENERALE BONAPARTE
Indice
- Notizie per la vita di Carlo Botta
- Avvertimento degli editori
- I - Bonaparte dà conto al Direttorio della situazione dell'esercito, e della condizion politica rispetto a Genova
- II - Bonaparte informa il Direttorio delle mosse del nemico, di aver migliorata la condizione dell'esercito, e di averlo disposto a dar battaglia
- III - Bonaparte al Direttorio. Si descrive la penuria dell'esercito, lo spirito di sedizione che vi si è manifestato, la posizion presa per dar battaglia
- IV - Lallement fa conoscere a Bonaparte le mosse dei nemici, le disposizioni degli animi per i Francesi, e La condotta da tenersi
- V - Il Direttorio esecutivo invia a Bonaparte il progetto di sorprendere con una marcia ardita la Santa Casa di Loreto, e impadronirsi dei di lei tesori
- VI - Il Direttorio approva l’arresto del negoziatore Moulin, e invita Bonaparte a rispettarne la qualità. Si parla della famosa giornata di Montenotte
- VII - Il Direttorio loda la condotta dell'esercito d'Italia vittorioso a Montenotte, ed a Millesimo, e fa conoscere a Bonaparte il modo da tenersi colla Corte di Torino
- VIII - Bonaparte accenna i suoi successi contro l'esercito Piemontese, e comunica al Direttorio ciò che pensa doversi fare in avvenire
- IX - Bonaparte a Carnot. Parla delle occupazioni di Cuneo, Ceva, e Tortona, e delle circostanze che debbono favorire le altre sue operazioni militari
- X - Bonaparte avvisa a Faipoult la tregua conchiusa col Re di Sardegna, e parla delle mosse del General Beaulieu
- XI - II medesimo allo stesso domandando un abboccamento, e notizie relative a varj paesi d'Italia
- XII - Bonaparte da conto a Carnot delle sue operazioni politiche, e militari, della condizion migliore dell’esercito, e della spedizione che fa di 20 quadri de’primi maestri
- XIII - Il Direttorio loda la condotta dell'esercito in Italia, accusa d'aver ricevuto il piano di guerra da Bonaparte, e ne considera i pericoli, e gli comunica le sue vedute su la condotta da tenersi verso i differenti governi d'Italia, e soprattutto quello di Toscana
- XIV - Bonaparte comunica a Carnot l'occupazione del Milanese, si duole della division dell’esercito proposta dal Direttorio, e del concorso di Kellerman per comandarlo
- XV - Bonaparte al Direttorio. Scrive tuttora la Lombardia essere in poter della Repubblica, l’armata nemica ridotta a male in Mantova, e fa osservare quanto danno risulterebbe dal dividere in due l'esercito d’Italia
- XVI - Lallement fa conoscere a Bonaparte le mosse del nemico, e la situazione infelice di Mantova
- XVII - Il Direttorio si congratula con Bonaparte dei felici successi dell'esercito italiano, come di quello delle coste dell’Oceano, e gli raccomanda di impedir così i saccheggi come le dilapidazioni
- XVIII - Bonaparte ringrazia Lallement ministro a Venezia delle notizie comunicategli, e ne chiede delle altre quanto è possibile frequenti
- XIX - Il Direttorio descrivendo a Bonaparte la persecuzione dei piccoli potentati d'Italia contro i patriotti, lo invita a far di tutto perché abbia fine
- XX - Il Direttorio rinnova a Bonaparte le raccomandazioni per gli Scienziati d'Italia, e specialmente per l’Astronomo Oriani
- XXI - Bonaparte si duole col Senato di Genova degli assassinj commessi contro i francesi, domanda il castigo de’ colpevoli, e un rimedio efficace per l’avvenire
- XXII - Hacquin informa Bonaparte di essere cessata la sedizione in Pavia, il disarmo effettuato, e domanda alcuni provvedimenti
- XXIII - Lallement si congratula con Bonaparte per il di lui glorioso ingresso nel territorio Veneziano, e gli comunica molte notizie
- XXIV - Bonaparte al Direttorio. Parla, della sorpresa con cui Beaulieu si è impadronito di Peschiera, ben tosto ripresa dall’esercito francese
- XXV - Il Direttorio scrive a Bonaparte di obbligar Venezia a consegnarli i fondi de’ nemici, e di indurla a fargli un prestito, usando maniere che non portino a rotturaca
- XXVI - Il Direttorio si duole della perfidia di Genova, e scrive a Bonaparte come abbia a prenderne vendetta
- XXVII - Il Direttorio incarica Bonaparte di far sapere alla corte di Napoli che se fra un mese la pace non sarà conchiusa, la tregua s'intende rotta
- XXVIII - Bonaparte prescrive a Faipoult ciò che abbia a fare in Genova, e soprattutto la condotta da tener col Senato
- XXIX - Bonaparte scrive al General Vaubois come debba munir Livorno, e la condotta che vi abbia a tenere
- XXX - Il Direttorio spedisce a Bonaparte copia di una lettera del ministro della marina onde trarne profitto nelle transazioni politiche d'Italia
- XXXI - Il ministro della marina descrive al Direttorio gli approvisionamenti, che si potrebbero domandare a diversi governi italiani, e fa conoscere la condotta del governo di Genova, e di Toscana
- XXXII - Faipoult parla a Bonaparte del come far uscire da Genova il deposito degli oggetti preziosi, e come trattarvi le cose per rendersele favorevoli
- XXXIII - Bonaparte fa conoscere al Direttorio la situazione dell'esercito in Italia, e quella dell’inimico, e parla specialmente di Mantova
- XXXIV - Bonaparte descrive la situazione politica di Genova, e insinua al Direttorio i provvedimenti da esservi adottati
- XXXV - Bonaparte al Direttorio. Si nota la posizione delle diverse divisioni dell'esercito francese, e quella dell’esercito nemico; si parla dello stato di Mantova, e degli armamenti di Venezia
- XXXVI - Bonaparte informa il Direttorio di alcuni ammutinamenti, e sopratutto di quello di Lugo, e della calma ristabilita
- XXXVII - Bonaparte parla al Direttorio della sua condizione militare, amministrativa, e politica in Livorno
- XXXVIII - Bonaparte al Direttorio. Dichiara che Venezia ha cessato dagli armamenti, che somministra delle provvisioni, e le arti ch'egli adopera per farle continuare
- XXXIX - Bonaparte insinua a Faipoult di accarezzare il Governo Genovese sino alla presa di Mantova, e soggiunge che attende dal Direttorio ordini relativi
- XL - Il Direttorio approva le operazioni fatte da Bonaparte in Livorno, si confida a lui sopratutto per ciò che riguarda Genova, e gli ordina di far demolire la cittadella di Milano come di un'altra bastiglia
- XLI - Il Direttorio insiste perché Mantova sia fortemente stretta, e ragiona con Bonaparte di Venezia, dell'Elba, della Corsica, della Toscana, delle sedizioni Italiane, delle mosse dell'esercito del Reno e Mosella
- XLII - Lallement invia a Bonaparte la copia della nota presentata al Senato di Venezia intorno all'armamento di questa Repubblica, riferisce la conversazione avuta con M. Pesaro, e vi aggiunge le sue considerazioni
- XLIII - Bonaparte ragiona col Direttorio, di Venezia, di Genova, e della Toscana, e gli manifesta le sue vedute
- XLIV - Bonaparte informa il Direttorio delle mosse del Re di Napoli, e di ciò ch'egli pensa della corte di Roma, e di Torino
- XLV - Bonaparte scrive al Ministro degli affari esteri del Re di Sardegna, dolendosi degli assassinj che si commettono contro i francesi, e domanda una spiegazione
- XLVI - Cacault fa sapere a Bonaparte l'inflessibilità della corte di Roma a firmar le condizioni di tregua, consegnando gli oggetti d'arte, e gli dice qualche parola su la corte di Napoli
- XLVII - Saliceti parla delle disposizioni de' Corsi contro gl'Inglesi, e informa Bonaparte delle sue operazioni
- XLVIII - Il Direttorio notifica a Bonaparte la condotta da tenersi con Roma, descrive la situazione delle armi francesi in Germania, e lo avvisa di essergli spedito un corpo di 10,000 uomini
- XLIX - Il Direttorio comunica un suo decreto a Bonaparte intorno a Wurmser
- L - Bonaparte parla al Direttorio dello stato della Lombardia, degli affari di Modena, e di Parma, e della condotta del general Willot
- LI - Bonaparte fa noto al Direttorio le brame di Venezia, e di Napoli, e gli comunica le operazioni da farsi in caso di pace, o di guerra con Roma, e con Napoli, e le forze che gli sarebbero necessarie
- LII - Bonaparte scrive all'Imperator di Alemagna insistendo per la pace, onde non essere obbligato alle operazioni disastrose ingiuntegli dal Direttorio
- LIII - Bonaparte scrive al Cardinal Mattei permettendogli di tornar alla sua diocesi, e gli promette protezione per i ministri del culto, purché non si mescolino negli affari politici
- LIV - Il Direttorio ingiunge a Bonaparte di somministrare le somme necessarie al mantenimento dei membri della Commissione incaricata a scegliere i monumenti delle arti
- LV - Faipoult mostra a Bonaparte il pericolo e l'inutilità d'ogni operazione contro Genova in circostanze, ch'egli crede sfavorevoli
- LVI - Bonaparte condanna la condotta tenuta con Roma, descrive la pessima situazione dell'armata d'Italia, e raccomanda al Direttorio di procurarsi amici, e soprattutto di spedir nuove truppe
- LVII - Cacault manifesta a Bonaparte l'ostinazione della Corte di Roma, e parla dell'alleanza di essa colla corte di Napoli, e delle operazioni militari che par abbiano in mente di eseguire
- LVIII - Il Direttorio fa conoscere a Bonaparte le sue vedute politiche intorno a’ paesi occupati in Italia
- LIX - Bonaparte comunica al Direttorio la felice riuscita dell'affare di Modena, e fa il quadro della disposizione de’diversi paesi d'Italia verso i Francesi
- LX - Bonaparte denuncia come ladri, e depredatori al Direttorio la maggior parte degl'impiegati nell'amministrazione dell'armata, e de’Commissarj, e soprattutto la Compagnia Flachaut
- LXI - Bonaparte al Direttorio. Da conto del Congresso di Bologna, Modena, Reggio, e Ferrara, e dell'utilità che attende dall'intimazione fatta a Wurmser di render Mantova, e di ciò che pensa relativamente a Roma
- LXII - Hilland riferisce a Bonaparte gli armamenti segreti di Venezia, e ciò che si fa per sollevar tutti gli animi contro i Francesi
- LXIII - Bonaparte descrive al Direttorio come da uno stato di abbattimento in Italia siasi passato a quello d'entusiasmo in favor de’Francesi, e ciò che ha in mente di fare intorno a Roma
- LXIV - Il Direttorio insinua a Bonaparte di frenare l'entusiasmo de’patriotti Italiani per non esporli a guai nel caso di qualche sinistro, o conchiudendosi la pace; ma lo stimola all’organizzazione delle legioni straniere
- LXV - Cacault informa Bonaparte della situazione delle cose in Roma, ed in Napoli, e gli parla di qualche progetto politico
- LXVI - Il Ministro degli affari esteri domanda delle notizie al General Clarke delle disposizioni degl’Italiani, e dei grandi della Germania, e gli comunica alcuni progetti politici da tenersi presenti trattando di pace coll’Imperator di Austria. Nota di Bonaparte al General Clarke. Vi si descrive la situazione di Mantova, e si ragiona sull’utilità di attenderne la dedizione prima di conchiudere un armistizio
- LXVII - Bonaparte dichiara bugiarda la nota speditagli dal Provveditore di Venezia, accenna la condotta perfida di questa Repubblica, e minaccia vendetta
- LXVIII - Baraguay di Hilliers descrive a Bonaparte il modo con cui si è impadronito del Castello di Bergamo
- LXIX - Bonaparte fa conoscere al Direttorio la condotta che tiene verso i tre partiti in cui son divisi gl'Italiani
- LXX - Bonaparte giustifica la presa di Bergamo, e descrive le operazioni fatte, e da farsi relativamente ai diversi Governi d'Italia
- LXXI - Il Direttorio avvisa Bonaparte di alcuni movimenti militari, e gli parla della necessità di una riforma nell’esercito da lui mandato
- LXXII - Il Ministro delle relazioni estere notifica al General Clarke alcune disposizioni politiche intorno all'Italia, e alla Germania
- LXXIII - Bonaparte giustifica al Provveditor di Venezia la presa di Bergamo, e gli fa delle amichevoli insinuazioni
- LXXIV - Il Direttorio parla a Bonaparte della pace conchiusa con Napoli, e ragiona sulla condotta delle Corti di Roma, di Venezia, e di Turino. Istruzione pel Generale Clarke.Il Direttorio approva la condotta di questo generale, e gli circoscrive le condizioni della pace da conchiudersi coll'Imperatore
- LXXV - Il Cardinal Busca scrive a M. Albani, che da tutto apparisce esser la Corte di Roma considerata come alleata della corte di Vienna, e accenna la condotta da tenersi
- LXXVI - Cacault espone a Bonaparte la condotta del Governo di Roma, e la necessità, e convenienza di allontanarsene
- LXXVII - Cacault fa conoscere a Bonaparte l'incerta situazione della Corte di Roma, e la condotta equivoca della corte di Napoli
- LXXVIII - Bonaparte si duole con Carnot delle dicerie sparse sul suo conto: gli espone la situazione dell’armata in Italia, e gli accenna le ulteriori operazioni
- LXXIX - Il Direttorio si congratula con Bonaparte della presa di Mantova, gli parla delle ulteriori operazioni militari per Roma, e per la Germania, e gl'invia una nota di M. Quirini intorno a Venezia.
- LXXX - Bonaparte si duole col Sen. Battaglia delle turbolenze suscitate nello stato Veneto contro i Francesi, o assicura della lealtà della Repubblica, e gli domanda un abboccamento
- LXXXI - Lallement dipinge lo stato periclitante della Repubblica Veneta scrivendo a Bonaparte, e gli spedisce una nota del Senato. Nota annessa. Vi si descrive la condotta di Ottolini, e si accennano i movimenti preparati contro i Francesi
- LXXXII - Il Direttorio scrive a Bonaparte le pretensioni affacciate dai deputati della Repub., Lombarda e Cispadana, e le massime adottate su tale obietto
- LXXXIII - Bonaparte risponde alla municipalità di Brescia sulle vertenze di essa col Senato di Venezia, ed inculca il mantenimento dell'ordine
- LXXXIV - Balland comunica a Bonaparte i provvedimenti presi contro l'insurgenza concertata de’Veronesi
- LXXXV - Bonaparte si duole aspramente col Senato Veneto degli assassinj commessi contro i Francesi, e della perfidia colla quale si corrispondeva alla lealtà della Repubblica
- LXXXVI - Bonaparte scrivendo a Lallement gli adduce le prove, che rendono innegabile la perfidia del Senato di Venezia, e gli da le corrispondenti istruzioni
- LXXXVII - Kilmaine assicura Bonaparte che gli assassinj e le turbolenze continuano nello stato Veneto, e fa qualche parola di ciò che dovrebbe farsi per prevenirli
- LXXXVIII - Junot da conto a Bonaparte della sua missione presso il Senato di Venezia, e delle operazioni da lui fatte
- LXXXIX - Kilmaine rapporta a Bonaparte la sommossa di Verona, tutti i disordini commessivi da’briganti, e le operazioni da lui fatte per ripristinarvi l'ordine
- XC - Bonaparte riferisce al Direttorio l'assassinio di Laugier e di altri Francesi, e come pensa di comportarsi per punire la perfidia de’ Veneziani
- XCI - Bonaparte rimprovera a Lallement la sua condotta, e lo sollecita a presentare una nota energica, e dignitosa al Senato di Venezia
- XCII - Bonaparte risponde con indignazione alla lettera degl’inviati del Senato Veneto, e non li riceve
- XCIII - Bonaparte rimette al Direttorio i preliminari di pace conchiusi coll'Imperatore
- XCIV - Il Direttorio rinvia ratificati i preliminari di pace coll'Imperatore a Bonaparte, e gli addita le operazioni che gli rimangono a fare
- XCV - Bonaparte decreta un'ordinanza a carico di Verona per punirla della sua rivolta, e degli eccessi che vi furon commessi . Latourneur a nome del Direttorio da un istruzione ai Generali Bonaparte, e Clarke intorno alla pace definitiva che si desidera conchiudere nel più breve tempo possibile coll’Imperatore
- XCVI - Augereau descrive a Bonaparte le dilapidazioni fatte a Verona, ed a Vicenza da’Commissarj francesi, le requisizioni arbitrarie, i furti etc. e mostra l’impossibilità di eseguire la sua ordinanza
- XCVII - Bonaparte a’Cittadini di Venezia: li dichiara messi sotto la protezione della Repubblica francese, ed ordina agli Schiavoni di evacuar Venezia sotto pena di esser trattati come ribelli
- XCVIII - Victor da conto a Bonaparte dell'ordine ripristinato in Venezia dopo disastrosi sconvolgimenti, e come il Governo deposta la berretta di S. Marco vi sia costituito in municipalità
- XCVIX - Sulkowski da conto più minuto al Generalissimo degli avvenimenti anarchici di Venezia, e del come vi si sia ripristinato l'ordine
- C - Bonaparte spedisce al Direttorio il trattato conchiuso con Venezia, e lo giustifica: fa quindi un quadro degli affari d’Italia
- CI - Latourneur a nome del Direttorio esecutivo approva le disposizioni militari date da Bonaparte contro Venezia, e gli fa conoscere le intenzioni del Governo. Nota del nobile Quirini della Repubblica di Venezia al ministro delle relazioni estere Carlo Delacroix , nella quale si duole che il comandante Lefrons abbia ploclamata la libertà in Bergamo
- CII - Il Generalissimo Bonaparte spedisce al Direttorio il trattato preliminare, e manifesta le sue vedute intorno agli affari di Germania, e d’Italia
- CIII - Delacroix spedisce la corrispondenza ai generali Bonaparte e Clarke per servir loro di norma nel trattare gli affari di Germania
- CIV - Bonaparte assicura il Marchese del Gallo della falsità delle voci sparse relativamente al regno di Napoli
- CV - Delacroix informa il General Bonaparte delle intenzioni del Direttorio esecutivo intorno al Ducato di Parma
- CVI - H. Clarke accusa la recezione di un proclama di Bonaparte, al quale da un appuntamento. Nota del Marchese del Gallo, e del Conte Mecerweldt ministri plenipotenziarj di S. M. l'Imperatore e Re, in cui si dolgono co’plenipotenziarj della Repubblica francese Bonaparte, e Clarke degli avvenimenti accaduti in Italia dopo firmati i preliminari di pace
- CVII - Bonaparte scrive a Clarke intorno alla nota dei negoziatori austriaci, e gli manifesta alcune sue vedute
- CVIII - H. Clarke scrive a Bonaparte essere urgente di abboccarsi insieme, e domanda di conoscere ciò che pensa doversi rispondere alle note de’plenipotenziarj austriaci. Nota di Bonaparte a Clarke responsiva a quella ricevuta dai plenipotenziari austriaci, nella quale si giustifica la condotta della Repubblica francese, e s'incolpa quella del Gabinetto di Vienna.
- CIX - Lettera anonima indirizzata a Bonaparte, nella quale gli si propone la condotta che dovrebbe tenere per procurarsi una gloria immortale
- CX - C. M. Talleyrand a nome del Direttorio insinua a Bonaparte, e a Clarke di riprendere le negoziazioni per conchiudere il trattato definitivo di pace, e da loro le istruzioni opportune
- CXI - Talleyrand dichiara a nome del Direttorio la risposta fatta da Bonaparte alle note de’plenipotenziarj austriaci energica , nobile, precisa, luminosa, e gli raccomanda la conclusione della pace
- CXII - Bonaparte informa il ministro delle relazioni estere della Repubblica delle operazioni che si fanno per decidere la Corte di Vienna a dare una risposta categorica alle sue note
- CXIII - Talleyrand scrive a Bonaparte di fare tutto il possibile onde l'Imperatore riconosca un debito contratto coll’antica Lombardia, e dovuto per ciò alla Repubblica Cisalpina
- CXIV - Talleyrand dopo alcuni particolari fa conoscere a Bonaparte l'ultimatum del Direttorio intorno alla pace, e gli ripete alcune istruzioni
- CXV - Bonaparte rispondendo alla lettera confidenziale del ministro delle relazioni estere gli fa vedere l'utilità di spedire Sieyes in Italia, e gli comunica un piano di costituzione più ragionevole, e più analogo ai popoli italiani
- CXVI - Vedute militari, e politiche intorno all'Italia e alla Germania da Bonaparte comunicate al ministro degli affari, esteri
- CXVII - Bonaparte giustifica presso il ministro delle relazioni estere la condotta del General Clarke e domanda che gli sia conferita una carica diplomatica presso una Corte di second'ordine
- CXVIII - Bonaparte insinua all’Ambasciatore della Repubblica francese in Roma la condotta che dovrà tenere colla corte di Roma, e con quella di Napoli
- CXIX - Talleyrand ripete a Bonaparte l’ultimatum del Direttorio, e gli fa conoscere le disposizioni date, e da darsi per la guerra in caso di rifiuto
- CXX - Bonaparte fa conoscere al Direttorio quella specie di coalizione che vi ha tra le Corti di Napoli, di Roma, e di Toscana, e la condotta da tenersi da’ respettivi diplomatici francesi da lui consigliata
- CXXI - Bonaparte fa conoscere al Direttorio gli articoli di pace proposti all’Austria, e li giustifica: conchiude domandando la sua dimissione dal servizio militare
- CXXII - Bonaparte accusa il ricevimento di una lettera del Direttorio dal cittadino Botot : dice che questi si è assicurato del buono spirito dell’armata . ed insiste per la sua dimissione
- CXXIII - Bonaparte spedisce al Direttorio il trattato di pace conchiuso coll’Imperatore per mezzo , di Berthier, e di Monge, e fa i dovuti elogj di questi due uomini celebri
- CXXIV - Botot assicura Bonaparte che il Direttorio pieno di ammirazione e di tenerezza è disposto a secondare le di lui vedute, ed a seguire i di lui consigli
- CXXV - Talleyrand assicura Bonaparte che per la pace conchiusa il Direttorio è contento, ed il pubblico incantato; gli manifesta il suo entusiasmo, e la sua particolare ammirazione