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CXIII. Talleyrand scrive a Bonaparte di fare tutto il possibile onde l’Imperatore riconosca un debito contratto coll’antica Lombardia, e dovuto per ciò alla Repubblica Cisalpina |||
CXIV. Talleyrand dopo alcuni particolari fa conoscere a Bonaparte l’ultimatum del Direttorio intorno alla pace, e gli ripete alcune istruzioni |||
CXV. Bonaparte rispondendo alla lettera confidenziale del ministro delle relazioni estere gli fa vedere l’utilità di spedire Sieyes in Italia, e gli comunica un piano di costituzione più ragionevole, e più analoga ai popoli italiani |||
CXVI. Vedute militari, e politiche intorno all’Italia e alla Germania da Bonaparte comunicate al ministro degli affari esteri |||
CXVII. Bonaparte giustifica presso il ministro delle relazioni estere la condotta del general Clarcke e domanda che gli sia conferita una carica diplomatica presso una Corte di second’ordine |||
CXVIII. Bonaparte insinua all'Ambasciatore della Repubblica francese in Roma la condotta che dovrà tenere colla ccorte di Roma, e con quella di Napoli |||
CXIX. Talleyrand ripeto a Bonaparte l'ultimatum del Direttorio, e gli fa conoscere le disposizioni date, e da darsi per la guerra in caso di rifiuto |||
CXX. Bonaparte fa conoscere al Direttorio quella specie di coalizione che vi ha tra le Corti di Napoli, di Roma, e di Toscana, e la condotta da tenersi da’ respettivi diplomatici francesi da lui consigliata |||
CXXI. Bonaparte fa conoscere al Direttorio gli articoli di pace proposti all’Austria e li giustifica: concluide domandando la sua dimissione dal servizio militare |||
CXXII. Bonaparte accusa il ricevimento di una lettera del Direttorio dal cittadino Botot: dice che questi si è assicurato del buono spirito dell’armata, ed insiste per la sua dimissione |||
CXXIII. Bonaparte spedisce al Direttorio il trattato di pace conchiuso coll’Imperatore per mezzo di Berthier, e di Monge, e fa i dovuti elogj di questi due uomini celebri |||