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TOU — 1038 — TRA


Tòtanu, Tòturu. s. m. T. zool. Sorta di pesce calamaio: totano.

Tou. V. to’.

Tozzu. s. m. Pezzo per lo più di pane: tozzo. || Per ciottolo. || iri a li tozzi di chistu e di chiddu, mendicare: tozzolare.

Tozzu. add. Di cosa o persona che abbia larghezza o grossezza sproporzionata: tozzo.

Tòzzula. Nella frase fari tozzula, capitar male. E anco appiccare zuffa. || essiricci tozzula, esservi confusione, arruffìo.

Tozzuliari. V. tuppuliari.

Tra. prep. Fra, infra: tra. || Per ’ntra, cioè entro. || Per mezzo, nel numero, in compagnia: tra. || tra di nui, senz’altra compagnia che noi: tra di noi. || In corrispondenza di per, p. e., tra per questo e per le faccende che ecc. Tra per il dispiacere ecc.

Traanti. add. Dicesi d’un pezzo principale nella costruzione di una nave: dragante (Zan. Voc. Met.).

Trabbacca. s. f. Spezie di padiglione o tenda: Trabacca.

Trabbacchedda. Trabbacchina. dim. Trabacchetta.

Trabbàculu. s. m. T. mar. Sorta di nave di mediocre grandezza, con due o tre alberi e vele quadre: trabàccolo.

Trabballari, Trabballiari. v. intr. L’ondeggiare che fa chi non può sostenersi in piedi per debolezza o per altra cagione: traballare. || Dicesi delle cose eziandio che mal posano e non istanno ferme sui loro sostegni: traballare. P. pass. trabballatu o trabballiatu: traballato.

Trabballiata. s. f. Il moto di ciò che traballa: traballìo.

Trabbanti. s. m. Soldato che è addetto al servizio di un ufficiale: confidente. Trabanti si chiamavano soldati preposti alla guardia dello Imperatore Tedesco, e del Granduca Toscano. || T. mar. Grossa manovra di cui servonsi i bastimenti mercantili per imbarcare grossi pesi: surpanta (Zan. Voc. Met.).

Trabbisinu. s. m. Cancello o ringhiera che si fa intorno alla imboccatura della scala, che dal piano di una stanza metta in altra sottoposta, e serve a guardia della bòtola per non cascarvi: parapetto della cateratta. Forse dal Lat. trabes.

Trabbisunna. s. f. Confusione, scompiglio: trambusto. Che derivi da trabes in unda? quasi l’idea d’una trave sbattuta da flutti. O dalla città di Trebisonda nel Mar Nero? poichè essendo un emporio, vi è movimento continuo. Vattel a pesca!

Trubbuccamentu. s. m. Il traboccare: traboccamento. || met. Rovina, disfacimento: traboccamento.

Trabbuccanti. add. Che trabocca: traboccante. Sup. trabbuccantissimu: traboccantissimo.

Trabbuccantimenti. avv. (Mal.). Con trabocco, precipitosamente: traboccantemente.

Trabbuccari. v. intr. Versar fuori per la bocca il liquore come fanno i vasi quando son pieni: traboccare. || Per sim. mandar fuori largamente: traboccare. || fig. Soprabbondare: traboccare. || Uscire i fiumi dal loro letto: traboccare. || Detto de’ pesi, uscir d’equilibrio per gravità o per ispinta: traboccare. || Cadere precipitosamente: traboccare (A. V. ital. trabaccare. Cecco Angiolieri). P. pass. trabbuccatu: traboccato.

Trabbuccheddu, Trabbucchettu. dim. di trabbuccu.

Trabbuccu. s. m. Luogo fabbricato con insidie, dentro il quale si precipita ad inganno: trabocchetto, trabocchello. || fig. Insidia: trabocchetto. || Sorta di gabbia a scatto: trabocchetto. || Luogo dove si corra rischio di traboccare: trabocco. || essiri a trabbuccu, dicesi del piombo quando, essendo la linea da mettersi a piombo un po’ inclinata avanti, il piombo rimane distante dal piede della detta linea.

Trabbuseru. V. ingannaturi.

Trabbusinu. V. trabbisinu.

Tracagnottu. add. Venusto, grazioso: avvenente, grassoccio. Si dice per lo più di fanciulla (Biundi).

Tracanciari. V. stracanciari.

Tracannali. V. disutili (Rocca).

Tracannari. v. a. Bere fuor di misura: tracannare. P. pass. tracannatu: tracannato.

Traccaggïari V. tracchiggiari.

Tracchettu (A. V. talai (a.

Tracchi. pl. Parte o alette dei pesci, che loro servono da polmoni: branche, branchie. In Siracusa.

Tracchi, Tràcchiti. Voce onomatopeica per imitar il suono di cosa che si stracci, si stritoli ecc.

Tracchiggiari. v. intr. Affaccendarsi, andar in giro: rigirare || Affannarsi, darsi gran moto: acciannarsi, acciapinare. || Tramestare, rovistare: armeggiare, p e. ti ho sentito armeggiare tutta la notte in cucina; che diavolo avevi? (Fanf. Voci ecc. d. parlar. Fior.). || Usar di frequente in un luogo: bazzicare. || Trafficare.

Tracchiggiu. s. m. L’andar e venire continuato in un dato luogo: rigirìo. || Passaggio. || Comunicazione tra un luogo e una persona e l’altra: commercio. || Traffico. || Confusione di gente che va e viene, e anche di una sola persona che vada qua e là per casa tramutando cose ecc.: traghettìo. || Trapassamento, luogo onde si trapassa: traghetto, tragetto.

Tràccia. s. f. Pedata, orma e il cammino che fanno le fiere e chi le caccia: tràccia. || Per sim. segno, contrassegno: traccia. || Cammino, viaggio: traccia. || iri ’n traccia, andar in cerca: andar in traccia.

Tracciamentu. s. m. Il tracciare: tracciamento.

Tracciari. v. a. Seguitare la traccia: tracciare. || met. Macchinare: tracciare. || Abbozzare: tracciare (Ugolini lo biasima in tal senso). P. pass. tracciatu: tracciato.

Traccïari. V. tracciari al § 1. || Serpeggiare.

Tracciaturi. verb. m. Chi o che traccia: tracciatore.

Tràccula. V. troccula.

Trachèa. s. f. Canna dei polmoni: trachèa.

Tràcina. s. f. Carbonchio, enfiato pestilenziale, che cagiona dolori: antrace. || Pesce che ha una spina pungentissima e velenosa, vicino alla testa: ragana, dragone marino. Collyonimus dracunculus L.