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familiare d’imporre silenzio: basta. || lassari ’n tridici, lasciare sul più bello, lasciar incompleto, piantar lì una cosa: lasciar in asso, lasciar il banco e i burattini, lasciar in tronco. Vale pure piantar lì uno. || Per fogghiu V. Così in Mineo (Capuana).

Tridicina. s. f. Corso di tredici giorni, unione di tredici cose.

Tridicinu. s. m. Chi vuolsi dappertutto intrigare: ficchino, ciaccino. || mittirisi ’m menzu comu tridicinu, esser altrui d’impaccio standogli sempre innanzi senza operare o impedendo fin anco che altri possa vedere: far pilastro. || Era anco una piccola moneta. E anco un piccolo pesce.

Tridiciuri (A. Per ischerzo dicesi a’ monocoli, ovvero a’ miopi, a’ balusanti. E ci dice anco a tridiciuri e menza.

Triduanu. add. Di tre giorni: triduano.

Trìduu. add. Corso di tre giorni: triduo.

Triennali. add. Di tre anni: triennale.

Triènniu. s. m. Il corso di tre anni: triènnio (Mort.).

Trifògghiu. s. m. T. bot. Pianta di stelo peloso, alto mezzo braccio, poco ramoso; foglioline cuoriformi, dentellate, pelose; fiori rossi o bianchi a spiga: trifoglio. Trifolium incarnatum L. Ve n’ha di più specie.

Trìgghia. s. f. T. zool. Pesce di mare, che ha la testa fornita di corazza, sette raggi nella membrana branchiostega; due reste o dita distinte, vicine alle alette del petto, di colore rosso o pavonazzo; son buone a mangiare: triglia. Mallus ruber L. || Per avvilimento detto ad uomo: balordo.

Trigghicedda, Trigghiuledda. dim. di trigghia: triglina, triglioletta.

Trigonometrìa. s. f. Scienza che insegna a misurare i triangoli: trigonometrìa.

Triina. s. f. Quantità di tre cose o persone.

Trijaca. V. triaca.

Trillari. v. intr. Far il trillo: trillare. || fari trillari, muovere, dimenare un corpo con grandissima velocità: trillare. P. pass. trillatu: trillato.

Trillettu, Trilliceddu. dim. di trillu: trillettino.

Trillu. s. m. T. mus. Successione rapida e vicendevole di due note che fanno come un tremolìo di suono: trillo.

Trimaredda. s. f. Paura: tremarella.

Trimari. v. intr. Lo scuotersi soverchio delle membra cagionato da freddo o da paura: tremare. || Avere gran paura: tremare. || Per sim. scuotersi, agitarsi alquanto: tremare. || – comu ’na fogghia: tremar come una foglia o una vetrina. || att. Temere grandemente: tremare. || Per annaculiari V. P. pres. trimanti: tremante. P. pass. trimatu: tremato.

Trimata. s. f. L’azione del tremare: tremamento, tremolìo.

Trimestrali. add. Di trimestre: trimestrale.

Trimestri. s. m. Spazio di tre mesi: trimestre.

Trimintina. V. trimmintina.

Trimmila. s. m. e add. Nome numerale di tre migliaja: tremila.

Trimmintina. s. f. Liquore viscoso, ragioso, untuoso, chiaro e trasparente che stilla dal terebinto, dal larice, dal pino e dall’abete: trementina.

Trimmintinatu. add. Pieno o imbrattato di trementina.

Trimoja. s. f. T. tip. Quella cassetta piramidale capovolta sopra la macine, donde esce il grano o altro che va macinandosi: tramoggia.

Trimujari. V. intrimujari.

Trimulari. v. intr. Muoversi checchessia d’un moto simile al tremare degli animali: tremolare.

Trimulina. s. f. Insetto di corpo lungo, piatto, diviso in vari articoli, l’ultimo dei quali ha due piedi: scolopendra. || Per trimuri V. || cogghiri la trimulina, esporsi alla brezza e fermarvisi. || pigghiaricci o viniricci la trimulina, aver soverchio freddo o paura: batter la borra.

Trimulizzu. s. m. Il tremare, paura: trèmito. || Lieve scossa di tremuoto (Tremolizzo dicon i Romaneschi).

Trimuri. s. m. Trèmito: tremore.

Trina. s. f. Spezie di guarnizione di refe, seta o altro lavorata a traforo: trina.

Trinari. v. a. Guernire di trina: trinare.

Trinaru. s. m. Colui che fa o vende trine: trinajo.

Trinatu. add. Guernito di trina: trinato.

Trinatura. Ornamento di trina.

Trinca. s. f. T. mac. La polpa che sta tra una costola e l’altra. || serviri di la parti di la trinca, iron., conciare pel dì della festa, accusare, gastigare, fargli pagar il fio di checchessia: servire uno di zona, o di coppa e di coltello. Vale pure vendicarsi: render pane per focaccia. || Taglio profondo fatto per lo più col piccone per istaccar dalla massa le pietre lavorate. (L’origine dev’essere vicina a quella della voce trinciare). || T. mar. Giri di corda intorno all’albero, e gli ultimi giri son poi contenuti da un cerchio di legno: trinca (Zan. Voc. Met.). || Sorta di giuoco, V. marredda al § 2.

Trincari. v. a. Bere assai: trincare. || Tagliare le pietre per ispiccarle dal masso. P. pass. trincatu: trincato (Nel secondo significato pare che l’origine debba esser simile alla voce trinciare).

Trincarini. s. m. pl. T. mar. Quei pezzi di legno, che dalla ruota di prua secondano la prua dell’opera morta, servendo come d’orlo alla prua: basti (Zan. Voc. Met.). || Pezzi da costruzione cioè tavole o correnti posti sopra ogni coperta, che circondano internamente la nave: trincarini.

Trincata. s. f. Il trincare.

Trincatu. add. Da trincare: trincare. || Furbo: trincato.

Trincaturi. s. m. Chi o che trinca, beone: trincatore.

Trincera. s. f. Alzamento di terra a foggia di bastione dietro cui stanno i soldati per ripararsi dal fuoco nemico: trincea, trincera.

Trinceramentu. s. m. Il trincerare o trincerarsi, riparo con parapetto per ritirarsi gli assediati: trinceramento.

Trincerari. v. a. Riparare o difendere con trincera: trincerare. || rifl. a. Trincerarsi. P. pass. trinceratu: trincerato.