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Trizzetta. s. f. Spezie di cordoncino di seta o di lana che serve per orlare le vesti, o per fare adornamenti, e simili cose: spighetta.

Trizziari. v. a. Far una celia, una burla: burlare, canzonare. || Far atti o dir parole che mettano in canzone o dileggino altrui: beffare, sbertare, beffeggiare. || Ingannare: uccellare. P. pass. trizziatu: burlato, canzonato, beffato, uccellato (Pasq. forse dal Lat. tricor: cianciare, quasi triciari ecc.).

Trizziata. s. f. Burla, beffa, canzonatura.

Trizziatedda. dim. di trizziata.

Trizziatuna. accr. di trizziata.

Trizziaturi –tura. verb. Chi o che beffa: beffatore –trice, canzonatore –trice. || Mancatore di patti.

Trizzicedda. dim. di trizza: trecciuola. || T. mar. Cordicina divisa in parecchi nodi, la quale serve a misurare il cammino della nave.

Trizzola. s. f. T. zool. Spezie di anitra che viene in Sicilia nell’inverno: alzavola. Anas glaucion, anas grecca L. || Nastro per intrecciar i capelli.

Trizzudda. dim. di trizza: trecciolina.

Trizzuna. accr. di trizza.

Trizzuni. (pl. trizzuna). V. tuppu.

Tròccula. s. f. Strumento di legno che fa strepito, si usa invece delle campane nella settimana di passione: bàttola, tabella, tràccola (Fanf. Voc. d. u. Tosc.).

Trofa. (Rocca) V. troffa.

Trofèu. s. m. Le spoglie appese dei nemici vinti; contrassegno, memoria d’azione nobile e gloriosa: trofèo. || Ornamento d’architettura composto di armi, elmi, bandiere ecc.: trofèo.

Troffa. s. f. Mucchio d’erbe o di virgulti: cespo, cespuglio. || T. bot. Quella pianta che sopra un fusto moltiplica foglie a mucchio: cesto; onde ’na troffa di salvia: un cesto di salvia ecc. || Spezie di erba attaccata al fondo del mare, che toccata fa enfiar la pelle. || Ad uomo sciocco: pascibietola. || a troffa, a guisa di cespuglio. Detto di persone affollate, vale: a torme (Gr. τρόφημα: ben nutrita (Pasq.)).

Troja. s. f. La femmina del porco: troja. || Detto per ingiuria a donna: troja. || Prov. la troja nun sapi l’a. m. e voli ’nsignari la p. n. a li purceddi, di chi vuol insegnare senza sapere. || la troja magra sempri si sonna di manciari agghiannari, ognuno sogna ciò che gli piace.

Trojana. s. f. Sorta d’uva nera da far vino.

Tròliu. V. tradituri (Forse dal Troilo del romanzo Nicolò dei Lapi?).

Tronu. s. m. Quello strepito che si sente quando folgora: tuono. || Folgore: tuono (A. V. ital. trono. E in vari altri dialetti d’Italia: trono). || pariri un tronu, fig. di cosa strana e inaspettata. || fari a biriri lu lampu cu lu tronu, modo prov. punire senza dar tempo di scansar il colpo: fare lo scoppio e il baleno. || tronu, per seggio reale: trono. || Baldacchino: trono.

Tropicìa. V. idropisìa.

Tròpicu. V. idropicu.

Troppu. s. m. L’eccesso, il soverchio: troppo. || lu troppu è troppu, prov. chiaro e noto: il troppo è troppo. || lu troppu guasta e lu picca nun abbasta, dunque bisogna tener la via di mezzo: il troppo guasta e il poco non basta.

Troppu. add. Soverchio: troppo. || Prov. cu’ troppu la tira prestu la spezza, sottintende la corda: chi troppo tira presto schianta.

Troppu. avv. Di soverchio, oltre il convenevole: troppo. || Invece di molto: troppo. || chistu è troppu, esclamazione di sdegno, di disgusto: questo è troppo. || Seguito da per fa un certo costrutto, p. e. stu lucu è troppu bonu pri lassallu: questo luogo è troppo buono da lasciarlo... || aviri troppu di ’na cosa, averne abbastanza, esserne sazio: aver troppo di checchessia.

Trotta. s. f. T. zool. Pesce di fiume del genere del salmone, che ha strisce rosse, la mascella inferiore alquanto più lunga, e undici penne all’aletta dell’ano: trota. Salmo fario L.

Trottu. s. m. Spezie degli andari del cavallo, che è tra il passo comune, ed il galoppo: trotto. || picculu trottu, gran trottu, mezzu trottu ecc., tutti modi del trottare. || trottu strittu, veloce e a piccoli passi: trotto chiuso o serrato. || di trottu, posto avv. trottando: di trotto. E fig. vale prestamente: di trotto.

Trozza. s. f. T. mar. Pezzo di cavo che circonda l’albero e tiene ad esso unita l’antenna o il pennone, il cui movimento è agevolato da piccole palle infilzate a corona: trozza.

Tozzu. V. crocchiula (Vinci). Forse corruzione di tozzu.

Trubba. s. f. Terra gialla che si suol buttare sopra gli impiantili o acciottolato freschi, per riturarne le commessure. || Metatesi di turba V.

Trubbanti. V. trabbanti.

Trubbari. V. turbari.

Trubbazzu. s. m. Terreno sterile e serrato. V. trubba.

Trubberi. V. tuvagghia. A Trapani.

Trubbettu. s. f. Specie di gonnella grossolana.

Trubbiari. v. intr. Tirar acqua con la tromba idraulica: trombare (Mort.).

Trubbulamentu, Trubbulatina. s. f. La corrente dei fiumi intorbidata, sostanza che si forma naturalmente sotto i terreni palustri: torba, torbida.

Trubbulari. v. a. Far divenire torbido: torbidare, intorbidare. || nun trubbulari l’acqua, ironicamente si dice a un seccatore, a un intrigante. P. pass. trubbulatu: intorbidato, torbidato.

Trubbuliddu. dim. di trubbulu: torbidetto.

Trùbbulu. add. Che ha in sè mischianza che gli toglie la chiarezza: tòrbido (Fr. trouble).

Trubburu. V. trivulu (Pitrè).

Truccari. v. a. Dare il belletto: imbellettare (Verdone). || Ingannare, giuntare.

Trucchïari. v. intr. Far il chiasso, spassarsi: schiassare, ruzzare.

Trucchinu. V. turchinu.

Truccu. s. m. Gioco con piccole palle d’avorio sul bigliardo: trucco. || La tavola nella quale esso si gioca: trucco. || V. ravogghia. || Divertimento, spasso, ruzzo. || Cambio: baratto. || truccu e m’ammuccu, posto avv. vale contemporaneamente: di colpo. || dari truccu, tener a bada, fare parlare altrui onde scoprire chec-