Nuovo vocabolario siciliano-italiano/GR

GR

../GO ../GU IncludiIntestazione 8 febbraio 2023 75% Da definire

GO GU

[p. 444 modifica] Grabbugghiari. v. a. Confondere, disordinare, avviluppare: ingarbugliare. || met. Aggirare, avvolgere altrui: ingarbugliare.

Gràcili. add. Debole, sottile, magro: gràcile.

Grada. s. f. Quella inferriata posta alle finestre o altro, fatta a guisa di graticola: grata. || Per gradetta. V. al 2º §. || Quell’unione di spranghe di ferro intraversate che si mettono alle finestre, agli usci, nelle carceri, ecc: inferriata, ferrata. || grada a rummu, cioè a rombi, in cui i bastoni non s’incrociano a squadro: ferrata a mandorla. || – a gaggia, quella che sporge fuori in figura tondeggiante: – a gabbia || – ’nginucchiata: ferrata inginocchiata, co’ bastoni piegati.

Gradata. V. sopra.

Gradatamenti. avv. Per gradi: gradatamente.

Gradazza. pegg. di grada: grataccia.

Gradazzioni. s. f. L’andare per gradi crescendo o diminuendo: gradazione.

Gradetta. s. f. Ordegno di ferro a guisa di graticola, incastrato ne’ fornellli, dove posa il carbone acceso: gratella o gratìcola del fornello. || Quella latta bucherata del finestrino nelle pareti del confessionario: graticola, graticcia.

Gradicedda. dim. di grada: gratella.

Gradiceddu. dim. di gradu: gradino. E s’usa per dire: un pochino.

Gradigghia. s. f. Arnese di ferro, su cui si arrostisce carne o pesce sul fornello: gratella, graticola. || T. pesc. Strumento per rinchiudere i pesci, formato di cannucce ingraticolate: gradella. || Rete di fil ferro, adattata a un telajo, che si mette dinanzi a certe finestre, acciò non possano gettarsi entro sassi o lordure: graticola.

Gradigghiata. V. ’ngradigghiata. || Quantità di roba arrostita nella gratella: una gratella.

Gradigghiedda. dim. di gradigghia: graticoletta.

Gradimentu. s. m. Il gradire: gradimento.

Gradinata. s. f. Ordine di più gradini: gradinata.

Gradinu. s. m. Scalino: gradino. || a gradinu, posto avv., a poco a poco.

Gradiri. v. a. Aver a grado, accettare una cosa: gradire. P. pass. graditu o gradutu: gradito.

Graditissimu. add. sup. di graditu: graditissimo.

Gradittedda. dim. di gradetta: graticoletta.

Gradu, s. m. Siccome propriamente è lo scalino, così si usa per esprimere in genere dimensione o quantità, o di segnare la posizione relativa di checchessia: grado. || Dignità, stato, posto: grado. || Ognuna delle 360 parti in cui è diviso il cerchio: grado. || Misura di prossimità o lontananza di parentado: grado. || T. mus. Distanza da un suono al suo vicino: grado. || Misura di quantità negli strumenti come termometri, ecc: grado. || essiri ’n gradu, potere: esser in grado. || in summu gradu, altamente, oltre modo. || a gradu a gradu, o di gradu ’n gradu, a poco a poco, successivamente: a grado a grado, di grado in grado. || tinirisi ’nt’ô sò gradu, tener la propria dignità: tener il suo grado. || T. med. Partecipazione di caldo o di freddo manifestato sul soggetto in cui opera: grado.

Graduali. add. Di grado: graduale. || salmi graduali, quindici salmi che si recitan nella messa: salmi graduali.

Gradualmenti. add. Graduatamente: gradualmente.

Graduamentu. s. m. Il graduare: graduamento.

Graduari. v. a. Distinguere in gradi: graduare. || Conferire alcun grado: graduare.

Graduatamenti. avv. Di grado in grado: graduatamente.

Graduatòria. s. f. Documento contenente l’atto graduato de’ creditori: graduatòria.

Graduatu. add. Diviso in gradi: graduato. || Che [p. 445 modifica] ha grado: graduato. || T. leg. Detto di credito, stabilito secondo l’ordine di graduazione: graduato.

Graduazioni. s. f. Gradazione: graduazione. || Promozione a grado superiore: graduazione. || T. leg. L’ordine in cui ciascun de’ creditori viene stabilito pel modo e tempo del pagamento: graduazione. || T. matem. L’atto di divider in gradi: graduazione.

Gradunazzu. pegg. e accr. di graduni: cancellone.

Graduneddu. dim. di graduni: cancellino (manca ne’ Vocabolarii).

Graduni. s. m. Sarebbe accr. di grada, ma significa quella chiusura di porta fatta di bastoni di ferro commessi in distanza l’un dall’altro: cancello.

Graffa. s. f. Strumento di ferro adunco: gràffio. || T. stamp. Segno o figura che accenna unione di più articoli o linee: grappa.

Graffagnari. v. a. Rubare, portar via: sgraffignare.

Gragni. pl. Vasi di legno ad uso della cucina: stoviglie.

Gragnola. V. grànnuli.

Gralluri. pl. Robe, oggetti vecchi, inservibili: ciarpe, cenci.

Gramagghia. s. f. Abito lugubre: gramaglia. || Si dice ad uomo inetto, sciatto, triste: uggioso.

Gramagghiazza. pegg. di gramagghia.

Gramagghiunazzu. pegg. di gramagghiuni; ma si dice a uomo pigro o dappoco: moccicone.

Gramagghiuni. accr. di gramagghia.

Gramazza. s. f. Gravità, grandigia nell’operare, sostenutezza: sussiego, sicumera. Onde mittirisi ’n gramazza: mettersi in sussiego.

Gramigna. s. f. T. bot. Pianta comune ne’ campi: gramigna. Panicum dactylon L. || In gergo, il tôrre ad altrui il suo con inganno: levaldina. || – a li vutti d’acqua. Poa annua. || – agugghialora. V. sagnanasu.

Gramignari. V. aggramignari.

Gramignedda. dim. Gramignuola.

Gramignuni. s. m. T. bot. Pianta: gramignone, cannarecchia, saginella selvatica. Serghum kalepense Pers. (Annali d’Agr. Sicil.).

Gramizza. s. f. Stato di chi è gramo: gramezza. Per gramazza V.

Gramma. s. m. La millesima parte del chilo: gramma. || La 24ª parte d’un oncia: gramma.

Grammastru. V. granmaistru.

Grammàtica. s. f. Arte che insegna a parlare e scrivere correttamente; e il libro che ne tratta: grammàtica. || fausa grammatica, errore di grammatica; dicesi anco di qualunque sbaglio o inconvenienza. || ’n grammatica, si dice volgarmente del parlar oscuro: gergone, in grammuffa.

Grammaticali. add. Attenente a grammatica: grammaticale.

Grammaticalmenti. avv. Secondo grammatica: grammaticalmente, grammaticamente.

Grammaticazza. pegg. di grammatica: grammaticaccia.

Grammatichedda, Grammatichicchia, Grammatichina. dim. Grammatichetta, grammatichina, grammaticuccia, grammaticuzza.

Grammàticu. s. m. Professor di grammatica: grammàtico.

Grammaticuni. accr. di grammaticu: grammaticone (Mort.).

Grammaticuzza. dim. e vilif. di grammaticu: grammaticuzzo.

Grammizzì. Maniera di ringraziamento: gran mercè. || a gran mizzì, a stento, a mala pena.

Grampa. s. f. Zampa dinanzi colle unghia: branca.

Gramusciu. V. carmuciu.

Gran. Troncamento di granni.

Grana. s. f. Scabrosità di superficie che fa come tanti granelli: grana. || Da’ cesellatori dicesi certa rozzezza che si fa apparire nella superficie di un lavoro: grana. || Il seme che si genera nelle spighe delle biade: granello. || grana di la ficu, quegli acini piccolissimi del fico: granellini del fico.

Granadigghia. s. f. T. bot. Pianta a fiori bianchi, con corona frangiata, celestre nell’estremità, porporina alla base; il frutto grosso un uovo, di color aranciato: granadiglia, fior di passione, passiflora. Passiflora caerulea L.

Granaru. s. m. Luogo dove si ripone il grano: granajo.

Granata. s. f. T. mil. Sorta di piccola bomba: granata.

Granateddu. dim. di granatu (frutto): granatina. || dim. di granatu (albero): granatino.

Granatera. s. f. Apertura verticale ne’ calzoni dinanzi che abbottonasi: sparato d’avanti.

Granateri. s. m. T. mil. Varietà di milizia composta di uomini di alta statura: granatiere.|| Si dice d’uomo d’alta statura: granatiere.

Granatiari. v. a. Scagliar granate.

Granatinu. s. m. Gioja del colore dei granelli della granata: granato, granatino. || Legname nobile di un bel rosso, che serve per impiallacciar mobili: granatino, granatiglia. || – di risu, maniera di paste come le stacciatine: bassotti di riso.

Granatu. s. m. T. bot. Albero di frutto noto: granato, melagrano. Punica granatum L. || Il frutto: melagrana, melagranata. || essiri comu li granati beddi di fora e dintra su’ guastati, di persone o cose buone in sola apparenza: esser come la castagna che di fuori è bella e dentro ha la magagna.

Granbèstia. s. f. T. zool. Quadrupede più grosso del cervo, di collo più corto, pelo e orecchie più lunghe, e corna più massiccie: granbestia, alce. Cervus alce L.

Grancari. V. aggrancari.

Grancàscia. V. in cascia.

Grancicuni. (A. V. aggrancicuni: brancicone.

Grancifudduni. V. granciufudduni.

Granciteddu. dim. di granciu: granchietto, granchiolino.

Grànciu. s. m. T. zool. Crostaceo noto, che si ha due branche a forma di tanaglie: grànchio. || muvirisi o arriminarisi comu un granciu, muoversi stentatamente e con impaccio: esser impigliato come un pulcino. || fari lu granciu o jucari di granciu, rubacchiare: sgraffignare. || un granciu cu du’ vucchi nun putia diri così simili, si dice quando uno dice una grossa bomba: dir cose che non le direbbe una bocca di forno. || pigghiari un granciu, sbagliare: pigliar un granchio. || tutti nni pigghiamu granci, tutti sbagliamo: sbaglia il prete all’altare. || lu [p. 446 modifica] granciu trizzìa la tartuca, quando un difettoso si beffa del difetto altrui: il ciuco dà del bue all’asino, o la padella dice al pajuolo fatti in là che mi tingi.

Granciudda. s. f. Specie di testaceo della famiglia de’ granchi, forse: grancella.

Granciufudduni. s. m. Granchio marino che ha il torace da ambo le parti con nove piegature ottuse, le punte delle branche nere: granciporro. Cancer pagurus L. || pigghiari un granciufudduni, sbagliare: pigliar un granchio a secco, o un granciporro.

Granciuliamentu. s. m. Il titillare: titillamento.

Granciuliari. v. intr. e a. Eccitare certa commozione in parte membranosa o nervosa del corpo animale: titillare. || met. Rubacchiare. || mi granciulianu li manu, quando uno ha voglia di menar le mani: mi pizzicano le mani. || granciuliari un strumentu, sonarlo malamente: grattar uno strumento.

Granciuni. accr. di granciu: granchione.

Grancu. s. m. Ritiramento di muscoli: granchio.

Grandi. V. granni.

Gràndini. V. grannula.

Granduca. s. m. Titolo di certi despoti sovrani, che infestavano anco l’Italia, prima del 1860: granduca.

Granducatu. Titolo della terra dispotizzata dal granduca: granducato.

Granduchissa. f. di granduca: granduchessa.

Grandulè. s. m. Sorta di carrozza bassa con vetrina mobile.

Graneddi. V. granelli. || Per cristaudi. V.

Graneddu, e Granieddu. V. granellu. || T. bot. Erba: sulla maltese. Scorpius subvillosa.

Granelli. s. m. pl. Testicoli: granelli. || Piccolissime particelle di ghiaccio che si formano nell’acqua soverchiamente fredda.

Granellu. s. m. Il seme delle biade; ogni minimo di checchessia: granello.

Granfa. s. f. Zampa dinanzi, colle unghia da ferire; o piede d’uccello rapace: branca, grànfia. || aviri ’ntra li granfi, fig.: aver in suo potere. || granfi di matri, le affezioni uterine o effetti isterici. || granfi di purpu, le branche del polpo. || E si piglia comunemente per piede di qualunque animale: zampa. || aviri lu cori comu ’na granfa di purpu, esser avaro: aver il granchio alla borsa. || T. mar. granfa di burina: il piede di essa. || – di s. Margarita. T. bot. Pianta che cresce in luoghi sabbiosi, mentre è verde ha forma di mazzetto, ma seccandosi forma un globo che all’acqua si riapre. Non è rosa, non si trova intorno a Gerico eppur la chiamano: rosa di Gerico. Thlaspi rosa de Jericho dictum Tourn.

Granfagninu. s. m. Uomo alquanto ladro: ladroncello (Vinci e Gaet. Di Giovanni).

Granfata. s. f. Quanto entra in una branca, o in una mano: brancata, manata, manciata. || Per graffiatura: graffiamento. || a granfati, posto avv.: a manciate.

Granfatedda. dim. del precedente: manatella, manatina, manciatella.

Granfatina. V. granfata.

Granfattu. Posto avv. vale assai: granfatto (Mort.).

Granfazza. pegg. e accr. di granfa: brancone. || E per mano grande: manaccia.

Granfiari. v. a. Pigliare o tirar con graffi, e si dice dell’erba: aggraffare, aggraffiare.

Granfiata, Granfiatina. s. f. Lo aggraffare: aggraffata (V. participiu).

Granficedda. dim. di granfa: branchetta, zampetta.

Granfudda. dim. di granfa: branchino, zampino.

Granfuliuni. s. m. Chi con insaziabile avidità dà delle mani a checchessia senza ritegno: ingordaccio.

Granfuni. V. granfazza. || Per granfata. V.

Granfazza. dim. di granfa: branchino, zampettino.

Graniamentu. s. m. Guadagnuzzo.

Graniari. v. a. Smaltir le mercanzie a poco a poco (a granu). || Raccorre a poco a poco lavorando: raggruzzolare. || a graniari, a poco a poco: a spillùzzico.

Graniata. Il graniari.

Graniceddu. dim. di granu, moneta, come dire un duecentesimini.

Gramiddusu. V. sotto. (Mal.).

Gramillusu. add. Pieno di granelli o cose simili, e detto di superficie scabrose, ruvide: granelloso.

Granita. s. f. Sorbetto meno congelato, e in forma come granellosa: granita, gramolata.

Granitu. s. m. Roccia primitiva, dura e ruvida, picchiettata di nero e bianco o rosso: granito. || Sorta di tabacco in polvere.

Granmaistru. s. m. Titolo di capi di religioni, sette o altro: grammaestro.

Grannazzu. accr. e pegg. di granni: grandaccio.

Grannazzatu. add. Chi procede con più gravità e apparenza di grandezza che non ricerchi il suo essere: cacasodo.

Grannettu. dim. di granni: grandetto. || dim. di attempato, cioè che è un po’ vecchio: attempatotto.

Granni. s. m. Cosa o persona grande: grande. || Colui che è di più età rispetto ai fratelli: maggiore. || Colui che è vecchio: vecchio. || Il più vecchio e più antico degli altri: anziano. || Il primo nato, il maggiore dei figliuoli: anziano. || fari lu granni, affettar modi da grande: far il grande, o del grande.

Granni e Grandi, e per troncamento Gran. add. Che ha molta altezza, o profondità o larghezza o volume o capacità: grande. || Per sim. abbondanza, nobiltà, aumento od eccellenza: grande. || Alto di statura: grande. || D’età più avanzata: grande, attempato. || Uomo attempato, ma con senso di rispetto: anziano. || in granni, posto avv., in grande proporzione: in grande. || a l’ingranni o a la granni, alla maniera dei grandi: alla grande. || farisi granni, crescere e farsi giovane o uomo (A. V. ital. granne. Fra Jacopone.) || Per assai o per l’avv.: grandemente, p. e. ’ncuetu granni, e simili. || avv. Grandemente: grande. E alle volte rende quasi sup. il nome a cui si unisce p. e. tu sei un gran capo ameno. || cu cchiù granni di tia non cuntrastari o nun ci litigari, perche perderai. Sup. grannissimu: grandissimo.

Grannìa. V. grannizza (A. V. ital. grandia).

Granniari. v. intr. (Rocca). Far da grande: grandeggiare.

Granniceddu. V. grannuzzu. [p. 447 modifica]

Grannimenti. avv. Con grandezza: grandemente.

Granninata. V. grannuliata.

Grànnini. V. grànnula.

Grannissimamenti. avv. sup. Grandissimamente.

Granniusamenti. avv. In modo grandioso: alla grande.

Granniusità, Granniusitati. s. f. Qualità di ciò che è grandioso: grandiosità, grandiositade.

Granniusu. add. Che ha del grande, che sta sul grande: grandioso. Sup. granniusissimu: grandiosissimo.

Grannizza. s. f. Astratto di grande: grandezza. || Per sim. detto in mala parte, eccesso: grandezza; ed in buona parte, altezza e nobiltà di stato: grandezza. || Mostra di grandezza e nobiltà: grandezza. || Alterigia, potenza, nobiltà: grandìgia. || Spacconata: grandezzata.

Grannizzusu. add. Borioso: albagioso.

Grannottu. accr. di granni: grandotto.

Grànnula. s. f. Pioggia, che congelata in aria, cade in granelli più o meno grossi: gràndine. || Prov. tintu cu’ grannuli havi ’nta la vigna, misera cui gli è colpita di grandine la vigna. || Corpo molle, bianco che in più parti degli animali si trova: glàndula.

Grannuliari. v. intr. Cader grandine: grandinare, gragnolare. P. pass. grannulatu: grandinato.

Grannuliata. s. f. Il grandinare: grandinata. || Per sim. una grannuliata di..., una gran quantità: una grandinata di... (Fanf. Voci ecc. d. parlar fior.), una pioggia di...

Grannuliatedda. dim. Grandinatina (credo d’uso).

Grannuliatuna. accr. Copiosa e veemente grandinata.

Grannulicchia. dim. di grannula. || Glanduletta.

Grannuluni. accr. di grannula.

Grannulusu. add. Che ha glandule: glandoloso.

Grannunazzu. accr. e pegg. di granni: grandonaccio.

Grannuni. accr. di granni: grandone.

Grannuseddu. V. sotto.

Grannusu. V. ’ngrannusu.

Grannuzzeddu. dim. di grannuzzu: grandettino.

Grannuzzu. dim. di granni: grandicello di persona: grandetto di cosa. || Un po’ avanzato d’età: attempatetto. || Il maggiore de’ bambini: maggiorello, maggiorino.

Granu. V. furmentu. || Moneta equivalente a due centesimi. || La 58ª parte dell’oncia: grano. || a granu a granu si fa lu tarì, a poco a poco si fa il molto: a quattrino a quattrino si fa la lira. || mancanu o cci vonnu 19 grana a fari un tarì, di chi è in continuo bisogno: mancargli sempre 21 lira a far tre scudi (Rigutini).

Granuzzu. dim. di granu, come dire: duecentesimini.

Granza. s. f. Crusca più minuta che esce da una seconda stacciatura: cruschello, tritello.

Granzudda. V. granza. || V. lanzudda.

Granzusu. add. Pieno di cruschello o tritello: tritelloso.

Gràpiri. V. apriri.

Gràppulu. (D. B.) V. rappa.

Graputa. s. f. L’aprire: aperta, apertura.

Graputu. P. pass. e add. di grapiri: aperto (A. V. ital. aprito Fra Jacopone).

Grara. V. grada.

Gràscia. s. f. Sudiciume o roccia che sia sovra qualunque cosa: untume. || Certo mal odore di unto che mandano i vasi sudici o le vivande cattive: rifritto. Onde, puzza di grascia: puzzo di rifritto.

Gràsciu. V. grascia. || E s’intende comunemente lordura come di olio, strutto, sevo, ecc: sùdicio. || cc’è grasciu, vi è dovizia o pure convito con larghezza da chi non è solito farne. || E per grasciura. V.

Grasciudda. V. jòsciamu.

Grasciura. s. f. Quelle sostanze che miste e compenetrate colla terra ne riparano le perdite, concime: grassime, grassina, ingrasso.|| Prov. cu’ carria grassura nun prega santi, chi ingrassa il terreno ha certo il frutto senza raccomandarsi a veruno. || metti grassura ca cancia natura, tanto bene fa il concime.

Grasciusu. V. ’ngrasciatu.

Grassagghiata. V. agghiata.

Grassamenti. avv. Largamente, copiosamente: grassamente.

Grassazzu. pegg. di grassu: grassaccio.

Grassettu, Grassiceddu. dim. di grassu: grassetto, grassolino. || Spezie di carattere: grassetto.

Grassizza. s. f. Lo stato del corpo animale che è ben in carne: grassezza.

Grassetta o Grassetta ’mpiriali. s. f. T. zool. Uccello di passo fra marzo e maggio; ha il becco nero e l’iride rossa, le piume bianche e cenerine, il collo verde cangiante; nell’occipite ha tre penne sottili bianche pendenti: nitticorace, corvo di notte, duco Ardea nycticorax L.

Grassottu. accr. di grassu: grassotto, grassoccio.

Grassòttula. V. grassotta.

Grassu. s. m. Materia bianca untuosa destinata a fomentare nel corpo animale: grasso. || Per sim. la parte untuosa e viscosa di checchessia: grasso. || Pezzuolo di grasso di carne: grassello. || stari ’n grassu, essere nell’abbondanza: stare in sul grasso. || grassu di pecura, di crapa, lo sterco delle pecore, ecc.: pillàccola, pecorino. || grassu di biddaca, quella materia che si cava dai cessi e ingrassa la terra: cessino. || teniri ’n grassu, fare stare nell’abbondanza; e frequentemente s’usa ironicamente per far vivere scarsamente: far vivere a stecchetto. || manciari di grassu, jornu di grassu, ecc.: mangiar di grasso, giorno di grasso. || grassu-lucidu, spezie di nuova cera per le scarpe: grasso lucido.

Grassu. add. Che ha grasso: grasso. || grassu fradiciu, di molto: grasso bracato. || Per sim. di terreno fertile: grasso. || Detto di ora, tempo, ecc. p. e. un’ura grassa, buona: un’ora grassa. || joviri grassu, berlingaccio: giovedì grasso. || nun vuliri feddi grassi, dicesi di chi non ama faticare anco per cavarne del bene, e si dice da chi non vuole qualsiasi cosa offertagli che paja buona. || parrari di grassu, lubricamente: parlar di grasso. || parrari grassu, sputar sentenze di cose che non feriscono la nostra pelle. || a farila grassa, a dir molto, per concedere il più che si può: a farla grassa, per farla grassa. || a la grassa, modo avv. largamente, vantaggiosamente: alla grassa.

Grassudda. V. jòsciamu.

Grassuliddu. dim. di grassu: grassolino. [p. 448 modifica]

Grasumi. s. m. Materia grassa: grassume.

Grassuni. accr. di grassu: grassone.

Grassura. V. grasciura (A. V. ital. grassura).

Grassurari. V. ’ngrasciurari.

Grassuraru. V. fumazzaru. || Prov. si nicu hai lu grassuraru, nicu ti basta lu granaru, se piccolo tu tieni il letamajo, piccolo pur farai il tuo granajo.

Grassutteddu. dim. di grassottu: grassottino.

Grassuttuni. accr. di grassottu: grassottone.

Grasta. s. f. Vaso da tenervi terra con piante di fiori o altro: testo, vaso da fiori (A. V. ital. grasta. Boccaccio). || Pezzo di vaso rotto di terra cotta: còccio. || Recipiente con uno zipolo, da cui goccia l’acqua sulla ruota dell’arrotino: botticello, catino.

Grastami. V. gragni.

Grasticedda. dim. di grasta: vasettino da fiori.

Grastudda. V. || Per ciamarita. V. || sunari li grastuddi, burlare: dar la quadra. E significa anche: zombare, bastonare.

Grastuna. V. grastuni.

Grastuneddu. dim. di grastuni.

Grastuni. s. m. Gran vaso di creta per tenervi le piante più grandi: conca (Fanf. Casa. fior. ecc.).

Gratamenti. avv. Con gratitudine: gratamente.

Gratificari. v. a. Mostrare gratitudine con rimerito: gratificare. || Far cosa grata: gratificare. P. pass. gratificatu: gratificato.

Gratificazioni. s. f. Il gratificare: gratificazione. || Premio di denari che si dà altrui oltre la provvisione: gratificazione.

Gratis. avv. Gratuitamente: gratis.

Gratissimamenti. avv. sup. Gratissimamente.

Gratitùtini. s. f. Sentimento dell’animo per cui altri conserva grata memoria ed obbligo di beneficio avuto: gratitùdine. || Beneficio, o cosa grata altrui: gratitudine.

Grattabbuggiari. V. attabbusciari.

Grattabbùggiu. V. attabbusciu.

Grattacapu. s. m. Grattamento di capo: grattacapo. || met. Cura, pensiero: grattacapo (Mort.).

Grattaculu. s. m. Rosellina di macchia: grattaculo. || Spezie di pruno: spin cervino.

Grattalora. s. f. Arnese di lamiera forata su cui si gratta il cacio, ecc.: grattùgia.

Grattaluredda. dim. di grattalora: grattugina, grattugietta.

Grattuluruna. accr. Grattugia grande.

Grattamentu. s. m. L’atto e l’effetto del grattare: grattamento.

Grattari. v. a. Sbriciolar cose fregandole sulla grattugia: grattare, grattuggiare. || Per arraspari V. || grattari l’oricchi, offender l’udito per troppa importunità: intronar gli orecchi. || grattarisi la panza, oziare: star in panciolle, grattarsi la pancia. P. pass. grattatu: grattato, grattuggiato.

Grattarola. V. grattalora.

Grattata. s. f. Il grattugiare: grattonata, grattata.

Grattatu. V. saliatu.

Grattatura. s. f. L’effetto del grattare: grattatura.

Grattera. s. f. Strumento da pigliar topi: tràppola (Che voglia dire rattera; da ratto per topo come dicono nell’alta Italia?).

Grattigghiari. V. gattigghiari.

Gràttula. V. dattula.

Grattuliari. V. arraspari.

Grattulina. add. Di palma che produce datteri.

Gràttulu. s. m. Preferenza: predilezione. || aviri lu grattulu, esser il prediletto: esser il beniamino, il cucco.

Grattuni. s. m. Segno rimasto alla pelle da chi si è grattato e l’atto del grattare: grattatura, grattamento.

Grattuniàrisi. V. arrascarisi. || V. manciuniarisi.

Gratu. add. Che ha gratitudine: grato. || Caro, piacevole, accetto: grato. || Gustoso: grato. Sup. gratissimu: gratissimo.

Gratuitamenti. avv. Gratis: gratuitamente.

Gratùitu. add. Conceduto gratis: gratuito.

Gravami. s. m. T. leg. Peso, carico: gravame. || Richiamo ad altro giudice: appello.

Gravari. v. intr. Esser grave: gravare. || Per aggravari. V. || fig. Esser di noja: gravare. || E per travagliare, affaticare: gravare. || rifl. pass. V. appellàrisi.

Gravatu. add. di gravare: gravato. || stomacu gravatu, ripieno: gravato. || gravatu di l’anni: grave di anni. || eredi gravatu, quello cui il testatore impone qualche obbligo: erede gravato.

Gravi. add. Meno di pesante e più generico: grave. || Maestoso: grave. || Importante, rilevante: grave. || Nojoso: grave. || Detto d’ammalato molto: grave. || Detto di peccato mortale: grave. || avv. Gravemente: grave. Sup. gravissimu: gravissimo.

Gràvia. s. f. Arnese fatto per tener sospesi da terra oggetti pesanti onde bilanciarsi colla stadera. || T. mar. V. bica.

Gravianu. V. gaddinaru: pollajuolo.

Graviceddu. dim. di gravi: gravetto.

Gravida. s. f. Che ha il parto in corpo, si dice della donna: gràvida.

Gravidanza. s. f. Lo stato d’una donna gravida: gravidanza.

Gravimenti. avv. In modo grave: gravemente.

Gravissimamenti. avv. sup. Gravissimamente.

Gràvita. V. gravida.

Gravità. s. f. Proprietà de’ corpi per cui tendono verso il centro della terra: gravità. || Grandezza, gravezza: gravità. || fig. Maestevole e autorevole presenza: gravità. || Serietà: gravità (A. V. ital. gravitade, gravitate).

Gravitanza. V. gravidanza.

Gravitari. v. intr. Premere colla propria gravità: gravitare (Mort.).

Gravitati. V. gravità.

Gravitusu. add. Grave, contegnoso.

Gravìzia, Gravizza. s. f. La gravità sentita o sensibile come molesta: gravezza. || Imposizione, aggravio: gravezza. || Peso incomodo: gravezza. || Enormità: gravezza. || Malattia: gravezza.

Gravùcia. s. f. La parte del taglio dello scarpello: ralla (Car. Voc. Met.).

Gravureddu. dim. di gravuri.

Gravuri. s. m. Struggimento continuo d’andar di corpo, accompagnato da uscita di poca mucosità: tenesmo, male de’ fondi. || aviri o pigghiari a gravuri, aver a male, dispiacersi: aver a grave una cosa (A. V. ital. gravore: gravezza). [p. 449 modifica]

Gravusamenti. avv. Gravemente, acerbamente, severamente: gravosamente.

Gravusazzu. add. pegg. Molto grave: gravaccio.

Gravuseddu. dim. Alquanto grave: gravosino (Tomm.), gravetto, gravicciuolo (quest’ultima voce è poco d’uso). || Alquanto pesante.

Gravusità, Gravusitati. s. f. Qualità di ciò che è gravoso: gravosità.

Gravusizza. V. pisantizza.

Gravusu. add. Che ha gravezza, grave: gravoso. || Pesante. || Nojoso: gravoso. || Pungente, aspro: grave. || terra gravusa. V. margiusu. || Si dice anco di chi nello scherzo non sa comportarsi con gentilezza: villano. Sup. gravusissimu: gravosissimo.

Gravusuliddu. V. gravuseddu.

Gràzzia. s. f. Bellezza, avvenenza di checchessia che alletta ad amare: gràzia. || Benevolenza, del superiore all’inferiore, favore: grazia. || faricci la grazzia, assolvere: far grazia. || Lo ajuto soprannaturale che Dio dà agli uomini: grazia. || stari o essiri ’n grazzia d’unu, goderne la benevolenza: esser in grazia d’alcuno, aver grazia d’alcuno, esser bene della grazia d’alcuno. || vinirisinni cu la grazzia fatta, trovar disposti tutti in suo favore: trovar grazia presso... || fari grazzii, concederle: far grazia. || mettiri ’n grazzia, far acquistar la benevolenza: metter in grazia. || di grazzia, deh, per favore, è formola pregativa: di grazia. || dari grazzia a ’na cosa, darle garbo, avvertenza: dar grazia. || grazzia di Diu, abbondanza di cose mangerecce: grazia di Dio. (Car. Voc. Met.). || ’n grazzii a Diu o grazzia a Diu, modo di dire come per grazia di Dio: grazie a Dio. || Formola di ringraziare, grazzii, tanti grazzii: grazie, tante grazie, grazie tante. || la bona grazzia, la mancia o un di più che si dia oltre il contratto: la buona grazia. || corpu di grazzia, ultimo colpo con cui si finisca o si compia la rovina o altro di checchessia: colpi di grazia. || Prov. grazzii inaspettati su’ cchiù grati, è chiaro. || grazzia stintata nun è grata: dono molto aspettato è venduto e non donato. || cu’ litigannu cerca grazzia, mali va la sua causa, poichè chi ha ragioni non patisce misericordia e grazia. || pigghiari ’n grazzia, assolvere: graziare. || fari la grazzia di Papa Janni, chi paga d’ingratitudine: fate del bene al villano, dirà che gli fate del male.

Grazziana. add. di fico. V. incurunata al 2º §.

Grazziazza. pegg. di grazia: graziaccia.

Graziedda, Grazzietta. dim. Grazietta.

Grazziola. s. f. T. bot. Pianta comune. Gratiola officinalis L.

Grazziusàggini. s. f. V. grazziusarìa. || Graziosità: graziosaggine (Mea del Lori).

Grazziusamenti. avv. Con grazia: graziosamente.

Grazziusarìa. s. f. Ironicamente: moine, graziosità.

Grazziuseddu, Grazziusicchiu. dim. di grazziusu: graziosetto, graziosino.

Grazziusissimamenti. avv. sup. Graziosissimamente.

Grazziusità, Grazziusitati. s. f. Gentilezza, avvenenza: graziosità, e ant. graziositade, graziositate. || Più sovente si dice per ironia o per celia di certe maniere ed atti leziosi: graziosità.

Grazziusu. add. Che ha grazia: grazioso. || Favorevole, benigno: grazioso. || Grato, gradito: grazioso. || Lepido, giocondo: allegro, grazioso. || E l’usiamo per bello. || Ironicamente: bellino! bonino! Onde vidi ch’è grazziusu! per dire guarda come è cattivo, o per esclamazione di stizza, ecc.: guarda bellino! (si fa elissi di com’è). || fari lu grazziusu: far del vezzoso. Sup. grazziusissimu: graziosissimo.

Grazziusuni. accr. di grazziusu: di molto grazioso. || Lepidissimo.

Greca. s. f. Spezie di uva: greca. || La greca bianca si dice anche: trebiano di Spagna, e la nera: leàtico. || Maniera particolare di ricamo: greca. || Prov. nun si po’ aviri greca e cappucciu, non si possono aver due cose: non si può bere e zufolare.

Grecilivanti. s. m. pl. Nome di spauracchio pe’ bambini. E credo sia dalla tradizione de’ levantini che prima venivano qui a fare scorrerie: befana, uomo nero.

Grecu. s. m. Di Grecia: greco. || Vento che soffia tra levante tramontana: greco. || a la greca, a mo’ de’ greci: alla greca. || a la greca gricaria, posto avv., patto ne’ contratti dotali, per cui il marito resta padrone della dote appena nata la prole. || grecu e livanti, vento che spira tra Greco e Levante: greco levante. || Prov. dissi lu grecu a lu livanti, si peju nun cc’è chistu ’un è nenti, quando non v’è peggio, il male può chiamarsi poco. || Vino di greca: greco. || jiri ’n grecu, detto di salute: peggiorare. || Detto di altre faccende, uscire dal retto: cavillare, stravoltare.

Gredu. s. m. Gradimento, Grazia, piacere. Onde, aviri a gredu: aver a grado, gradire.

Greggi. s. m. Quantità di capre, pecore e simili, riunite: greggia s. f. (più comune nel proprio), gregge (s. m. più comune nel senso figurato).

Gregna. s. f. Fascio di biade secche che si fa unendo più mannelli: covone (Pal. nota anco la voce gregna). || fari li gregni: accovonare. || mettiri li gregni ’ntr’all’aria: inajare. || Per grigna V.

Gregnari. V. aggrignari.

Gregnïari. v. a. Unir i mannelli in covoni: accovonare, ammannare.

Greja. s. f. Greggia di porci: greggia. || met. Per disprezzo a ogni moltitudine o turba di persone: fitta, gregge.

Gresta. Aferesi di agresta. V. || V. grasta. (Pasq.). || farigresti, fig. romper l’amicizia con alcuno.

Grèvia. s. f. Maltalento, sdegno, pianti capricciosi de’ bambini: bizza, bizzaccia. || Mal’umore. || Segno di cruccio: broncio. || aviri o pigghiari la grevia, essere in mal’umore, in bizza: imbizzire. imbronciare. || essiri ’n grevia: esser imbronzito.

Grèviu. add. Senza sapor di sale: sciocco. || Senza sapore alcuno: scipito. || Senza grazia, nojoso: svenevole. sgraziato. E v’era greve in italiano in senso di fastidioso. || Detto di cosa sciocca: insìpido, freddo. || Che dice freddure, motti scipiti e crede avere spirito: insulso, freddurajo. || E diciam anche greviu quantu la pagghia longa: più scipito della biètola. || Che non ha [p. 450 modifica] qualità da piacere: insipido. || Cattivo, nocevole e si dice pur di cose. || Di modi aspri e dispettosi: scontroso. || Scompiacente. || Disavvenente: insìpido. || nun fari lu greviu, si dice di chi per cattivo umore o per suggezione fa lo ritroso: non far lo sgradito.

Grezzu. add. Di pietre, metalli, ecc. rozzi, non puliti: grezzo, grèggio. || lana grezza, soda, sudicia: lana greggia.

Griàviu. V. greviu.

Gricalata. s. f. Folata di vento grecale.

Gricaleddu, Gricalettu. Leggier grecale.

Gricali. s. m. Vento greco: grecale.

Gricanicu. s. m. Spezie d’uva.

Gricialìa. s. f. Susurrìo di molte persone: pispillòria, cicalèccio.

Griciscu, add. Alla greca: grechesco.

Grìciu. add. Color bianco e nero mischiato, bigio: grigio. || Di chi comincia ad incanutire: grigio. || Di avvenimento, azione, trambusto clamoroso, serio: grave, brusco. || Ubbriaco: brillo, in pernecchie. || parrari griciu, senza riguardi, francamente.|| farila gricia, arricchirsi. || E anche far una brutta azione.

Grida. s. f. Bando: grida. || V. in segretu un prov.

Gridaci, Gridaciu. V. gridazzaru.

Gridari. v. intr. Mandar la voce con alto suono: gridare. || Garrire, rimproverare: gridare, sgridare. || Lo strepitare che fa l’acqua: gridare. || Schiamazzare, tumultuare: gridare. || gridari ajutu, chiamar soccorso: gridare accorr’uomo. || gridari li vudedda, quando gl’intestini o per vento o per altro romoreggiano: gorgogliar il corpo o le budella, borbottare. || gridari lu ventu, quando tira forte e fa quello strepito: frullare. || Detto di alcuni insetti come la zanzara, ecc.: ronzare. || Detto di colore, che è troppo vivo e spicca di troppo. || Detto dell’acqua bollente o simile, quando venuta a bollimento romoreggia: grillettare. || gridari comu un arsu, modo prov., gridare forte: stridere come un gatto stretto all’uscio, strillar a misericordia.

Gridata. s. f. Rumor di grida: gridata. || Rabbuffo, canata: sgridata. || E per grido, cioè voce alta e forte. || Il gridare: gridata.

Gridatedda. dim. Sgridatina. || dim. di gridu: gridetto.

Gridatina. V. gridata.

Gridatuna. accr. Forte sgridata.

Gridazzari. v. intr. Gridar alquanto: gridacchiare. || Urlare.

Gridazzaru. s. m. Che grida, urla sempre: urlone, gridone.

Gridazzata. s. f. Il gridacchiare: gridacchiata. || Chiassata, strepito da adunar persone: piazzata. || Urlo.

Griddazzu. pegg. di griddu. V. gridduni.

Gridddettu. s. m. T. magn. Strumento di ferro uncinato che serve ad aprir le serrature senza la chiave: grimaldello.

Griddiari. V. gridduliari.

Griddiceddu. dim. di griddu: grilletto.

Griddu. s. m. T. zool. Insetto noto che va saltando ne’ campi e rode le biade, ha le ali cartilaginose: grillo. Grillus L.; quelli lunghi, verdi, voraci e dannosi alle campagne si chiaman cavallette: In ital. grillo si dice specialmente per que’ cantatori, da noi detti anco: griddu di notti. || Fantasia, ghiribizzo: grillo. || Nelle armi da fuoco è quel ferretto che scattando fa fare il fuoco: grilletto. || satari comu un griddu: saltare come un grillo. || ’ndivina griddu, si dice quando vuolsi indovinare o riescir cosa difficile: indovinala o tròvala grillo.

Gridduliari. v. intr. Gridar acutamente: strìdere, strillare.

Gridduni. accr. di griddu: grillone. || Grosso grilletto.

Griddutalpa. s. m. T. zool. Insetto di color castagna simile alla cavalletta, con quattro ali, sei piedi e ventre peloso: grillotalpa, zuccajuola. Grillus acheta, Grillotalpa L. Abita sotterra.

Gridduzzu. dim. di griddu: grillolino.

Gridu. s. m. Voce alta e forte: grido.

Grifanu. (Pasq.) s. m. Uccelletto uscito dal nido.

Grìggiu. V. griciu.

Grigna e Crigna. s. f. Il pelo che pende dal collo del cavallo: crine. || I crini tutti: criniera. || – di la campana, la parte superiore.

Grignusu. add. Che ha molti crini: crinuto.

Grignutu. add. Che ha crine: crinito.

Grillanna. V. ghirlanna. Come anco i Toscani: grillanda, metatesi di ghirlanda.

Grima. s. f. di grimu. V. || Velo di capo da donna, di seta.

Grimu. add. Di vecchio cagionoso, grinzo: grimo.

Grìnfia. s. f. Ceffo del porco e per ispregio viso dell’uomo: gnugno. || Viso d’uomo tristo, corrucciato: grinta.

Grinza. s. f. Ruga, crespa: grinza.

Grinzutu. add. Grinzoso: grinzuto.

Grippa. s. f. T. med. Voce straniera, infiammazione della membrana mucosa e delle vie della respirazione. (Fr. grippe).

Grìppia. s. f. T. mar. Cavo che da una estremità è legato alla crociera o al fusto dell’ancora e dall’altro al gavitello: grìppia (Car. Voc. Met.).

Grippiali. s. m. T. mar. Pezzo di sughero o di legno o altro galleggiante: il quale legato alla grippia, indica il sito dov’è gettata l’ancora: gavitello (Car. Voc. Met.).

Grisciolu. V. gurgiolu.

Grittu. V. drittu.

Griviàggini, Grivianza. s. f. Qualità di ciò che è scipito: scipitezza, e nel fig. si dice pure: scipidaggine, scipidezza. || Atto o detto insulso: insulsàggine. || L’esser cattivo, tristo, di mal’umore: cattiverìa, bizzaccia. || Cosa cattiva o nocevole: cattivezza. || aviri la grivianza, trovarsi di cattivo umore, imbizzito: aver il buco a rovescio. || Certa ritrosìa o ripugnanza naturale o artificiale a compiacere: schifiltà. || Smorfie, smacerie da svenevole: svenevolaggine, svenevolezza, sgraziataggine. O smorfie di chi fa il grazioso per piaggiare o per sollazzo: graziosità (ironic.), freddure. || Disavvenenza: insipidezza.

Grivianzedda. dim. di grivianza.

Griviuliddu. add. dim. Scipitello. || Un po’ insipido: scioccherello. [p. 451 modifica]

Griviunazzu. pegg. di griviuni: svenevolaccio.

Griviuneddu. dim. di griviuni.

Griviuni. accr. di greviu: di molto scipido. || Svenevolone. || Gran freddurajo. || Antipatico.

Griviusu. V. grieviu.

Griviuzzu e Griviuzzeddu. V. griviuliddu.

Gro. s. m. Specie di stoffa di seta. || gro glassè. V. glassè. || gro unniatu: seta marezzata (Fr. gros.). || Per groi. V. sotto.

Groi. s. m. e f. T. tool. Uccello grande, che ha l’occipizio pipilloso e nudo, il corpo grigio: gru, grua, grue. Ardea grus L. || Prov. quannu passa lu groi, punci lu voi, che vale: affretta il lavoro poichè s’avvicina il cattivo tempo.

Gròlia. V. gloria. E così i Toscani hanno gròlia idiotismo per gloria; e così grolioso per glorioso, come noi gruliusu.

Grolla. V. grusta: gromma. || V. tigna.

Grossa. (A la posto avv. In quantità: in grosso. || Vale anche, secondo la maggior misura, pesare col maggior peso. || Grossolanamente: alla grossa.

Grossamenti. avv. Rozzamente: grossamente.

Grossu. s. m. Grossezza: grosso. || La parte più materiale e più grave di checchessia: il grosso. Chi è in alta dignità: grande. || grossu romanu, spezie di carattere di stampa: grosso romano. || sintirisi di li grossi, darsi aria d’uomo d’importanza, o far lo smargiasso.

Grossu. add. Che ha grossezza: grosso. || Detto di voce forte, grave: grossa. || Detto di fiume con molt’acqua: grosso. || E di mare gonfio per burrasca: grosso. || Onde fig. si dice c’è mari grossu, quando altri è turbato: la marina è turbata. || Di sangue, orina, ecc. densa: grossa. || Di femina gravida: grossa. || Per grande, popolato, come paese, ecc.: grosso. || ’n grossu, posto avv., grossolanamente: al grosso. E si dice di vendere o comperare contrario di al minuto: in grosso. || di grossu, in grossa somma: di grosso. p. e. jucari di grossu: giocar di buono, di grosso. || Aggiunto a dito, il pollice: dito grosso. || Si dice di chi è di età men giovane: maggiore. || omu grossu bufalus est, per scherzo ad uomo corpacciuto. || grossu ammatula, sgraziato, disutile: disutilaccio, moccicone. || farisi grossu, arricchire. || cosi grossi, di gran momento. || sgarrari di grossu, sbagliare di molto. || essiri a li grossi, contendere, abbaruffarsi. || Per ricco. || Per numeroso, p. e. famigghia grossa. || dirili grossi, dire grandi spropositi: dirle grosse. || Prov. nun ti fidari ca la corda è grossa, chi chiù grossa è prestu si lassa, fig. di non abusare quanto più bontà si ritrovi in altrui ecc. poichè tanto più si è in pericolo di perder ciò. Sup. grossissimu: grossissimo.

Grossu. avv. Grossamente: grosso.

Gru. V. groi.

Grua. V. groi. || T. mar. Due travi che sporgono dalla parte anteriore del curaporto, ciascuna delle quali ha in cima una puleggia: grua. || grua vulanti, lungo pezzo di legno in cima al quale è un rampino di ferro, di cui servonsi i marinari per tener l’àncora dilungata dal bordo, quando si tira su: minotto (Zan. Voc. Met.).

Gruggiolu. V. gurgiolu.

Grugnari, Grugniri. v. intr. mandar la voce che fa il porco: grugnire.

Grugnu. (D. B.) s. m. Ceffo del porco: grugno, grifo.

Gruliàrisi. V. gluriarisi. V. anco grolia.

Gruliusu. V. tignusu.

Grummu. s. m. Spezie di carrozza (Ingl. groom) (Siciliano). || Fantino che guida a cavallo la bestia.

Gruncu, Grungu. s. m. T. zool. Pesce simile all’anguilla, coperto di mucosità, sopra grigio, sotto bianco, testa piatta dall’alto in basso: grongo. Muraena conger L. || ogni calata un gruncu, ogni parola uno sproposito, o un fallo ad ogni pie’ sospinto.

Grunna. s. f. Segno di cruccio che apparisce in volto: bròncio. || calaricci la grunna o mittirisi cu la grunna: imbronciare, pigliar broncio. || essiri cu la grunna: tener il broncio.

Grunnari. v. intr. Delle cose che si versino come l’acqua delle gronde: grondare. P. pres. grunnanti: grondante.

Grunnusu. add. Che ha il broncio: imbronciato. || Che mostra tristezza, malinconia: gramo.

Gruppa. s. f. La parte posteriore di sopra della bestia: groppa. || ’n gruppa, sulla groppa: in groppa. || nun purtari o nun teniri ’n gruppa, dicesi delle bestie che non soffrono peso in groppa e fig. di chi non soffre essere beffato: non portare o non tener in groppa. || cu’ porta ’n gruppa è cacciatu di sedda, la troppa condiscendenza torna a male: chi nutre il corbo e’ gli cava gli occhi. || gruppa amminnulata, affilata (An. Cat.).

Gruppera. s. f. Correggia del fornimento che dalla sopraschiena va al posolino: groppiera.

Gruppettu. dim. di gruppu: gruppetto.

Gruppiata. s. f. Azione indegna di uomo gentile, con cui per via di furberia defrauda alcuno: giunterìa, monelleria.

Gruppicedda. s. f. dim. di gruppa: groppetta (D. B.)

Gruppiceddu, Gruppiddu. dim. di gruppu: nodino. || Gruppetto. || Maglia rovesciata, la quale, nella parte posteriore della calza, abbraccia due giri: rovescino, costurino (Car. Voc. Met.).

Gruppirinu. s. m. Quella parte della groppiera che passa sotto la coda della bestia: posolino.

Gruppiruni. s. m. La parte del corpo fra le natiche e le reni, e si dice sì degli animali che degli uomini: groppone.|| V. chiumazzeddu al 2º §.

Gruppiteddu. V. gruppiceddu.

Gruppu. s. m. Legamento o aggruppamento delle cose arrendevoli in se medesime: nodo. || Quel gruppetto che si fa nell’uno de’ capi della gugliata: nodo. || Viluppo, mucchio: gruppo. || Nodo del legno: gruppo, groppo. || Quantità di figure insieme scolpite o dipinte: gruppo. || Un numero di persone unite insieme: gruppo. || – ’ntra li cannarozza, il fermarsi cibo, o altro in gola, o il sentirsi impediti i muscoli della gola da convulsione: nodo nella gola. || – di chiantu, voglia di proromper in pianto. || – di filatu, aria racchiusa negl’intestini che arreca dolore; tristezza. || – di sita, quel piccolo gruppo che rileva sopra il filo e gli toglie l’esser uguale: brocco. || – d’acqua, vertice di acqua, pioggia gagliarda o di poca durata: nodo d’acqua, scossone, sgrollone. || gruppu o pizzuddu di gruppu, dicesi fig. a persona astuta, trista: furbacchione, fagnone. || Quegli [p. 452 modifica] interrompimenti che sono nella canna fra bocciuolo e bocciuolo: nodo. || Quelle escrescenze ne’ tralci della vite: nodo. || veniri lu gruppu a lu pettini, pararsi davanti la difficoltà: venir il nodo al pettine. || Quella parte più dura degli alberi, indurita e gonfiata per la pullulazione de’ rami: nocchio. || La parte migliore del mele. || – a scurrituri, che scorre in modo che quanto più si stringe più si serra: nodo scorsojo o scorridojo. || fari gruppu. V. aggruppari. || Sacchetto o involto pieno di monete: gruppo. Onde aviri o farisi lu gruppu o lu gruppiddu, raggruzzolar danari, aver capitale, dall’uso che hanno i contadini di annodar il danaro in una pezzuola: avere o farsi un gruzzolo. || mi fa un gruppu a la cuda, si dice di persona che pur non puocci nuocere: mi rincara il fitto. || gruppu di jidita, congiuntura delle ossa delle dita: nodello, nocca. || gruppu di oriu, furmentu, ecc., il rimasuglio che rimane colla paglia di pezzi di spighe infrante: sgroppo. || Prov. ogni gruppu veni a lu pettini, gl’imbrogli, le difficoltà presto o tardi non mancano al loro tempo di manifestarsi: tutti i nodi vengono al pettine. || cu’ nun fa lu gruppu, perdi lu puntu, chi non provvede a far il bisognevole gli torna a danno: chi non fa il nodo, perde il punto, o come nella Celidora: chi non fa il nodo alla gugliata, suol perder sempre il punto e la tirata. || a gruppu V. frotta. (a.

Gruppusazzu. pegg. di gruppusu

Gruppuseddu. dim. di gruppusu.

Gruppusitati. s. f. (D. B.) Stato e qualità di ciò che è nodoso: nodosità, nodositade, nodositate.

Gruppusu. add. Pieno di nodi: nodoso, nocchioso, noderoso, gropposo. || Di seta piena di brocchi: broccoso.

Grussaleddu. dim. di grussali: grosserello.

Grussali. V. grusseri.

Grussami. s. m. Il legname più grosso.

Grussareddu. dim. di grossu: grossacciuolo.

Grussazzu. pegg. di grossu: grassaccio.

Grusseri, Grusseru. add. Sciocco, ignorante, rozzo, materiale: grossiere. || Grossolano.

Grussettu, Grussiddu. V. grussuliddu.

Grussirìa. s. f. Atti e parole da persona goffa: grosserìa.

Grussizza. s. f. Lo stato e la qualità di chi è grosso: grossezza.

Grussottu. add. accr. di grosso: grossotto, grossoccio.

Grussu. Idiotismo di S. Cataldo per grossu. V.

Grussulanamenti. avv. Alla grossolana: grossolanamente.

Gussulaneddu. dim. di grussulanu.

Grussulanitati. s. f. Rozzezza, zolichezza: grossolanità.

Grussulanu. add. Di grossa qualità materiale: grossolano. || a la grussulana, posto avv., grossolanamente: alla grossolana. Sup. grussulanissimu: grossolanissimo.

Grussuliddu. dim. di grossu: grossetto. || Detto di persona o cosa non più piccina: cresciutoccio.

Grussuni. accr. di grossu: grossone (credo usabile).

Grutta. s. f. Luogo cavo, luogo di ritiro, non cupa come l’antro, nè così vuota e vasta come la caverna: grotta.

Gruttazza. pegg. di grutta: grottaccia.

Grutticedda. dim. Grotticella, grotterella, grotticina.

Gruttigghiara. V. curtigghiara.

Gruttigghiuneddu. dim. di gruttigghiuni: grotterella.

Gruttigghiuni. dim. di grutta: gròttola.

Gruttisca. s. f. Sorta di pittura a capriccio e licenziosa: grottesca.

Gruttìsimu. s. m. Molte grotte insieme: grottaglia (D. B.).

Gruttunazzu. pegg. di gruttuni.

Gruttuneddu. dim. di gruttuni.

Gruttuni. s. m. Grotta grande: grottone.

Gruttusu. add. Di luogo pieno di grotte: grottoso.

Supplemento

[p. 1147 modifica] [p. 1148 modifica] Gracciari. V. ciunnari (In Licata).

Gradascia (Di. modo avv. Gratuitamente, a spese altrui: a ufo (In Caltanissetta).

Gradu. T. bot. Pianta tintoria azzurra.

Graja. s. m. Tre aste a forca dove si attacca la stadera per pesare.

Gramigna. – picciridda: ventolana dei prati. Cynosurus cristatus L. || – puncenti: pallino odoroso. Anthoxanthum odoratum L. O festuca. Festuca ovina L. || – lucenti: forasacchi. Bromus secalinus L.

Granaru. In alcuni paesi fa anco da lettiera, cioè il letto è sopra quattro muretti, entro i quali sta poi il grano.

Granfa. Arnese di ferro a guisa di una branca, serve per moderare il bruciamento delle ristoppie nei campi.

Granfugninu. V. latru.

Granitaloru. s. m. T. oref. Sorta di cesello da granire: granitojo.

Granu. V. granatu (Caglià).

Granuni. V. furmentudinnia.

Grattabbucia, Grattabbusciu. V. attabbuggiu e simili. L’usan anco i gioiellieri: grattapugia.

Grattalora. V. anco cinniri.

Gravina. s. f. Strumento che fa da zappa e da piccone: gravina. || Terra abbandonata dalle acque del fiume: greto e anco il letto del fiume.

Gravitera. V. gravità (Pitrè).

Gravuri. s. m. Gravezza. || V. pisantizza.

Greca. Specie di oliva anco, e di tre sorta, cioè – di Palermu, – masculina, – e di Napuli. [p. 1149 modifica]

Griddiari. v. intr. Andar alla caccia dei grilli.

Griddiata. s. f. L’andar alla caccia del grilli.

Gridduliari. Per sgriddari V.

Gridusu. V. gridazzaru.

Grimonia. V. agrimonia.

Grugnuni. V. minchiuni.