Nuovo vocabolario siciliano-italiano/SU

SU

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ST SV

[p. 990 modifica] Su. avv. Sopra: su (Vigo e Pitrè). || Per si condizionale.

Su. Titolo che si dà a cocchieri, ai cuochi, e ad altri artigiani o simili: sor. Abbreviato dal Fr. monsieur.

Suaggiu. s. m. La bestia appena nata, che segue la madre: reda (Quasi seguaggio da seguire).

Suarè. s. m. Raunata di gente per vegliare in ballando ecc.: veglia (Fr. soirée).

Suareddu. V. furgareddu (a Trapani).

Sùaru. V. suvaru.

Suavi. add. Grato ai sensi, piacevole: soave, suave. Leggiero, benigno: soave. || avv. Soavemente: soave. Sup. suavissimu: soavissimo.

Suavimenti. avv. Con soavità: soavemente.

Suavità, Suavitati. s. f. Qualità di ciò che è soave: soavità, soavitade, soavitate.

Subbàcidu. add. Acidetto: subacido.

Subbaffittamentu. s. m. Il subaffittare.

Subbaffittari. v. a. Affittar ad altrui la possessione presa ad affitto: subaffittare. P. pass. subbaffittatu: subaffittato.

Subbalternu. add. e sost. Chi dipende da un altro che gli contribuisca parte o qualità per l’intera sua perfezione: subalterno. || Subordinato: subalterno.

Subbappaltari. v. a. Appaltare a un altro la cosa avuta in appalto: subappaltare. P. pass. subbappaltatu: subappaltato.

Subbappaltaturi. verb. m. Colui che subappalta: subappaltatore.

Subbappaltu. s. m. Il subappaltare: subappalto.

Subbasta. s. f. Vendita sotto l’asta, all’incanto: subasta.

Subbastari. v. a. Vender sotto l’asta, all’incanto: subastare (latinismo). P. pass. subbastatu: subastato.

Subbastazzioni. s. f. Vendita sotto l’asta: subastazione.

Subbattutu. add. Dicesi di cavallo che ha il piede ammaccato (Fr. solbatu). || Sbattuto, mandato alla peggio: abballottato.

Subbèniri. V. suvvèniri.

Subbèrbia. Idiotismo per superbia. E così i simili.

Subbèrtiri. V. suvvirtiri (Mal.).

Sùbbia. s. f. Spezie di scarpello grosso per lavorar le pietre: sùbbia.

Subbiari. v. a. Lavorar colla subbia: subbiare. P. pass. subbiatu: subbiato.

Subbiniri. V. suvvèniri.

Subbintrari. v. intr. Entrare in luogo di checchessia: subentrare. P. pass. subbintratu: subentrato.

Subbinutu. P. pass. di subbeniri.

Subbiri. v. a. Esser assoggettato a checchessia, esser ad alcuno imposta una cosa: subire (Ugolini). || Far l’interrogatorio al reo. P. pass. subbitu o subbutu: subito.

Subbissamentu. s. m. Il subissare: subissamento.

Subbissari. v. a. Mandar precipitosamente in rovina: subbissare, subissare. || intr. Sprofondare, andare in precipizio: subbissare. P. pass. subbissatu: subbissato.

Subbissu. s. m. Rovina grande: subbisso, subisso. || Gran quantità: subbisso.

Subbitamenti. avv. Subito: subitamente.

Subbitaniamenti. avv. In un tratto, subito: subitaneamente.

Subbitàniu. add. Repentino, che viene in un subito: subitàneo, subitano. || Fatto in fretta, quasi all’improvviso: subitaneo.

Subbitissimu. avv. sup. Subitissimamente (Mort.).

Subbitizza. s. f. Celerità, prontezza grande: subitezza.

Sùbbitu. avv. Incontanente, tosto: subito. || Allo improvviso, a un tratto: subitamente. || subbitu subbitu, accresce efficacia: subito, subito. || di o in un subbitu, a un tratto: in un subito. || di subitu, subitamente: di subito. || subbitucchì, tosto che: subitochè.

Subbizioni. s. f. L’interrogatorio che fanno ai rei.

Subblimari. v. a. Far sublime, innalzare: sublimare. || T. chim. Far volatilizzar una sostanza solida: sublimare. || rifl. a. Sublimarsi. P. pass. subblimatu: sublimato.

Subblimatòriu. s. m. Vaso per la sublimazione: sublimatòrio.

Subblimatu. s. m. T. chim. Il muriato di mercurio al massimo grado di ossidazione: sublimato, sublimato corrosivo.

Subblimazzioni. s. f. Il sublimare: sublimazione.

Subblimi. add. Il grande il supremo grado: sublime.

Subblimi. add. Alto, eccelso: sublime. || Elevato eccellente: sublime. || Perfetto nel suo genere: sublime. Sup. subblimissimu: sublimissimo.

Subblimità, Subblimitati. s. f. Altezza, grandezza, eccellenza: sublimità, sublimitade, sublimitate.

Subbodorari. v. intr. Avere sentore, arrivare espertamente alla notizia di checchessia: subodorare. P. pass. subbodoratu: subodorato. [p. 991 modifica]

Subbordinamentu. s. m. Dipendenza da superiore: subordinamento. || Sommessione.

Subbordinari. v. a. Costituirsi dipendente da alcun superiore: subordinare. || Rassegnare, sottoporre.

Subbordinatamenti. avv. Con subordinazione: subordinatamente.

Subbordinatu. add. Che opera dipendentemente da altro superiore: subordinato. || Sommesso, umile.

Subbordinazzioni. s. f. Dipendenza, il subordinare: subordinazione. || Sommessione, rassegnazione.

Subbornari. v. a. Incitare di nascosto a mancare al debito proprio: subornare. P. pass. subbornatu: subornato.

Subbornaturi. verb. m. Chi suborna: subornatore.

Subbornazzioni. s. f. Il subornare, sviamento: subornazione.

Subbugliu. s. m. Scompiglio: subuglio.

Subbunnari. v. intr. Abbondare per di sotto, come farebbe l’acqua penetrando per di sotto.

Subburbanu. add. Prossimo alla città: suburbano.

Subbutu. P. pass. di subbiri V.

Sucalora. V. sucarola.

Sucameli. s. f. T. bot. Pianta alta un cubito, foglie bianche ricurve, il fiore di una materia melata, di cui son ghiotte le pecchie, onde il suo nome sucameli: cerinta. Cerinthe major L.

Sucamentu. s. m. Il succiare: succiamento.

Sucapìdita. (Catania) s. m. Dicesi di persona nojosa che ci si attacchi alle costole senza lasciarci un sol momento liberi, fig.: mosca culaja.

Sucari. v. a. Attrarre a sè l’umore e il sugo: succiare. || Poppare. || Imbeversi: succhiare. p. e. il terreno ha succhiata la pioggia. || Bere spesso: sbevazzare. || sucarisi, quel tirare che si fa col fiato a sè, ristringendosi in se stesso, quando o per colpo o per altro si sente grave dolore: succiare. || Impaurirsi: rimescolarsi. || sucarisilla, sopportare qualche cosa contro voglia, soggiacervi: succiarsela, succiar checchessia. || Vale anche denunziare, far la spia: rispifferare, soffiare, rifischiare. || sucarisi ’na cosa o ’na pirsuna cull’occhi, vagheggiarla: struggersi per... || sucari lu sangu, fig., far usura, scroccare.

Sucarola. s. f. Strumento per trarre il latte dalle poppe delle donne: poppatojo.

Sucasarda. s. m. e f. Spilorcio: spizzeca, mignella.

Sucasìmula. s. m. Giovane vanerello che sta su tutte le affettazioni, che cicisbea: zerbino, cicisbèo, ganzerino, frinfrino.

Sucasuca. s. m. Tubo con cui si estrae il vino rimasto nelle botti: tromba di vino, sifone.

Sucata. s. f. L’azione del succiare: succiata. || Per denunzia.

Sucatedda. dim. di sucata.

Sucatu. add. Da succiare: succiato. || fig. Magro, macilente: smunto, affilato. || sucatu sucatu, detto di cosa piccola, stretta: stringato. || sucatu di la baddottula, detto a persona magra: smingherlino. || – di la negghia, detto di frutto: annebbiato.

Sucaturi –tura. verb. Chi o che succia: succiatore –trice. || Per beone. || Spia: soffione.

Sucazzuni. (Catania) V. succuzzuni.

Succannata. V. assaccu (Pasq.).

Succannu. s. m. Velo o panno che le monache portano sotto la gola o intorno ad essa: soggolo.

Succareddu. V. assaccarrddu.

Succaru. s. m. Fune con cui si collava e si martoriava: colla. || met. Tormento in generale. || mettiri a lu succaru, tormentare l’imputato legandogli le braccia dietro, sospendendolo così, e dando de’ tratti o strappate; il progresso ha abolito queste affettuose cure degli ex-paterni governi: collare. || fig. Tener alcuno coll’animo dubbio: tener uno sulla corda.

Succedàniu. add. Che succede, che si sostituisce a checchessia: succedàneo.

Succèdiri. v. intr. Avvenire, accadere, seguire: succèdere. || Ereditare, venire nella eredità: succedere. || Seguitare, venir dopo: succedere. || Entrare nell’altrui luogo, grado, o dignità: succedere. || Aver buon successo: succedere. P. pass. succidutu e successu: succeduto e successo.

Succelu. s. m. La superficie di sotto di un arco o simile.

Successibbili. add. Che è abile a succedere: successibile.

Successibbilità. s. f. L’esser successibile: successibilità (Mort.).

Successioni. s. f. Il succedere: successione. || Figliolanza: successione. || Diritto di entrar al godimento dei beni che uno lascia: successione. || Avvenimento al trono: successione.

Successivamenti. avv. L’uno dopo l’altro: successivamente.

Successivu. add. Che va per successione, che succede: successivo.

Successu. s. m. Il succedere, avvenimento: successo. || Buon successo, buon esito: successo. || add. V. in succediri.

Successuri. verb. m. Erede, chi succede. Nel fem. succeditrice.

Succhiareddu. dim. di succhiaru.

Sùcchiaru. s. m. Spranghetta di ferro che scorrendo entro piegatelli serve a serrare l’imposta: paletto. || sùcchiaru a la spagnola: paletto a mazzacavallo o a molla, spagnoletta (Dal Lat. subelavus. Vinci).

Succhina. s. f. Abito contadinesco.

Succhiùdiri, Succhiùiri, Succhiùriri. v. a. Non interamente chiudere: socchiudere. P. pass. succhiusu: socchiuso.

Sùccidu. add. Sporco: sùcido, sùdicio. || Spilorcio: gretto.

Succidumi. V. sucidumi.

Succidutu. P. pass. di succediri.

Succintamenti. avv. In modo succinto: succintamente.

Succintissimamenti. avv. sup. Succintissimamente.

Succintu. add. Breve, compendioso: succinto. || in succintu, in ristretto: in succinto.

Sùccinu. V. ambra.

Succula. V. naticchia.

Succùmmiri. v. intr. Soggiacere, andare col [p. 992 modifica] peggio: soccombere, succumbere. P. pass. succummutu: soccombuto.

Succurrimentu. s. m. Il soccorrere: soccorrimento.

Succùrriri. v. a. Porger ajuto, sussidio, accorrere: soccorrere. P. pass. succurrutu: soccorso.

Succurruta. V. succurrimentu.

Succursali. add. T. eccl. Chiesa che serve come di parrocchia, essendo quella lontano: succursale.

Succursu. s. m. Ajuto pronto, sussidio nel bisogno: soccorso. || Quella parte di mercede che dassi in conto del lavoro fatto o da farsi.

Suciabbuli. V. associabbili al § 2.

Suciali. V. sociali.

Sùcidu. add. Sporco, imbrattato: sùdicio, sucido.

Sucidumi. s. m. Sporcizia, lordura: sudiciume, sucidume.

Sucievuli. V. socievuli.

Sucu. s. m. Quel liquore che si estrae da carne, erba, piante ecc., e che contiene ciò che hanno di sostanziale: sugo, succo, suco. || Umore che nutrisce la pianta: sugo, succo. || met. Il sostanziale di checchessia: sugo, succo. || Quello che serve a condire le vivande: sugo. || a sucu di caramela, con ogni studio e diligenza: tirato a filiera. || Dicesi di uno vestito bene: agghindato, che non gli manca una martellata. || nun essiricci sucu, non esservi utile al gusto: non esserci sugo.

Sucuneddu. dim. di sucuni: sorsetto, sorsettino.

Sucuni. s. m. Succiamento: succio. || Sorso, gozzata.

Sucusamenti. avv. In modo sugoso: sugosamente.

Sucuseddu. dim. di sucusu.

Sucusòi. V. mannaggia (La Manna).

Sucusu. add. Pieno di sugo, così al proprio come al fig.: succoso. || fig. Si suol dire di cose spiacevoli molto. || Per sostanzioso. Sup. sucusissimu: sugosissimo.

Sucuzzata (Biundi), Sucuzzunata . V. sucuzzuni.

Sucuzzuneddu, dim. di sucuzzuni.

Sucuzzuni. s. m. Colpo dato altrui sotto il mento: sergozzone, sommommolo.

Sucuzzuniari. v. a. Dare sergozzoni, o garontoli: garontolare (Lori).

Sud. T. geogr. La parte del mondo opposta al Settentrione: sud.

Sudamentu. s. m. Il sudore: sudamento.

Sudari. v. intr. Mandar fuori il sudore: sudare. || Si dice anco del mandar fuori qualunque umore: sudare. E noi lo diciamo de’ vasi che trapelano: gemicare. || Lavorare con fatica e sudore: sudare. || sudari li denti oli scagghiuna, durar immensa fatica: affaticarsi. || sudari sangu, sopportare eccessiva fatica: sudar sangue. || sudari comu ’na bestia, sudare eccessivamente per fatica: sudar come una bestia. || sudari ’na cammisa, sudar molto: sudar una camicia, far una sudata. || nun è santu chi suda, per dire che non è cosa la quale vien a fine, o non è uomo da sperarvi su. || Prov. io travagghiu e ’n’autru suda, io lavoro ed altri ne ha il lucro, o le lodi, o si appropria il lavoro. || megghiu sudari chi trimari, meglio caldo che freddo, meglio lavorare per campare o per iscampare, anzichè morire. || sudari per sodari V. P. pass. sudatu: sudato.

Sudàriu. s. m. Quel panno dove si dice sia rimasto effigiato il volto di Cristo: sudàrio.

Sudata. s. f. Il sudare: sudata.

Sudatedda. dim. Sudatina.

Sudateddu. dim. di sudatu.

Sudatissimu. add. sup. Sudatissimo.

Sudatizzu. add. Alquanto sudato, molliccio di sudore: sudaticcio.

Sudatòriu. s. m. Luogo caldo da provocar il sudore: sudatòrio. || add. Atto a provocar il sudore: sudatorio.

Sudatuna. accr. di sudata.

Sudatuni. accr. di sudatu.

Sudatura. V. sodatura.

Sudaturedda. dim. di sudatura.

Sudaturi. V. saldaturi.

Sudda. s. f. T. bot. Pianta a foglie pennate, baccelli rotondi, spinosi, fiori rossi: lupinella. Hedysarum onobrychis L. || Altra pianta perenne che ha i fiori a mazzetto, chiamasi: sulla, e in term. scient. Hedysarum coronarium L. (Pal. Voc. Met.).

Suddiacunatu. s. m. Il primo dei maggiori ordini: suddiaconato.

Suddiàcunu. s. m. Quegli che ha l’ordine del suddiaconato: suddiacono.

Suddimatu. V. subblimatu.

Sudditanza. s. f. La qualità di chi è suddito: sudditanza.

Sudditu. s. m. Quegli che è sotto signoria: sùddito.

Suddividiri. v. a. Dividere di nuovo in altre parti quello che era stato diviso: suddividere. P. pass. suddivisu: suddiviso.

Suddivisioni. s. f. Il suddividere, o le parti in cui si suddivide una cosa: suddivisione.

Suddu. V. sud.

Sùdici. V. surci (nel Messinese).

Sudisfari. V. sodisfari.

Sudisfazziunedda. dim. di sudisfazzioni.

Sudizza. V. sodizza.

Sudorìficu, Sudorìfiru. add. Che provoca il sudore: sudorìfico, sudorifero.

Suduliddu. dim. di sodu: sodetto.

Sudomìa. V. sodomìa.

Sudureddu, Sudurettu. dim. di suduri: sudoretto.

Suduri. s. m. (pl. sudura). L’umore che esce dal corpo animale pel caldo, o per fatica, o per malattia: sudore. || Mercede di fatica: sudore. || a suduri di frunti, posto avv. a grande stento.

Suffertu. P. pass. di suffriri V.

Sùfficia. s. f. T. fab. Mortaretto di ferro cavato, in forma di dado: tassello, tèssera. || Ferro quadro traforato, che si pone sotto un pezzo di ferro infocato che si vuol bucare: soffice.

Sufficienti. add. Bastevole, capace: sufficiente. Sup. sufficientissimu: sufficientissimo.

Sufficientimenti. avv. In modo sufficiente: sufficientemente.

Sufficienza. s. f. Bastevolezza, ciò che basta al bisogno: sufficienza. [p. 993 modifica]

Sufficiuni. s. m. Canna traforata che serve a soffiare nel fuoco: soffione.

Suffirenti. add. Da sofferire: sofferente.

Suffiriri. V. suffriri.

Suffitta. s. f. Le stanze che rimangono nell’ultimo piano sotto il tetto: soffitta. || Palco che si fa sotto il tetto o sotto il pavimento, che faccia cielo alla stanza sottostante: soffitto, soffitta.

Suffiunata. V. scupittata.

Suffiuni. V. scupetta (Mal.).

Suffietti. V. frusilli in senso di busse.

Suffragàniu. add. Dicesi del vescovo sottoposto al metropolitano: suffraganeo.

Suffragari. v. a. Giovare, soccorrere: suffragare || Refrigerare. P. pass. suffragatu: suffragato.

Suffraggiu. s. m. Soccorso, sovvenimento: suffràgio. || Voto: suffragio. || Quel bene spirituale fatto in soddisfazione delle anime che si credono nel Purgatorio: suffragio.

Suffrìbbili. add. Atto ad esser sofferto: soffribile.

Suffrìiri. v. a. Leggermente friggere: soffrìggere. P. pass. suffrijutu: soffritto.

Suffriri. v. a. Comportare, sopportare: soffrire, sofferire. || Patire, e quando indica meno durata, o cosa meno abituale: soffrire. || suffriri di una malatia, esser soggetto ad una malattia: patire di... || Reggere, sostenere: soffrire. P. pass. suffrutu: sofferto (e ant, sofferuto).

Suffrittu. s. m. Il soffriggere, e la vivanda suffritta: soffritto. || chi m’haju a fari lu suffrittu? modo di ricusar sdegnosamente. || add. da suffriiri: soffritto.

Suffrìzziu, Suffrizzu. s. m. Animaletto velenoso, che ha il capo connesso al torace, la bocca con due chele, nella coda ha un pungiglione ed una vescichetta d’onde schizza veleno: scorpione (dal Fr. écrevisse).

Suffruta. s. f. Il soffrire: sofferenza.

Suffucamentu. s. m. Il soffogare: soffogamento, soffocamento.

Suffucari. v. a. Uccidere impedendo il respiro: soffogare, soffocare. || met. Opprimere: soffogare. P. pres. suffucanti: soffogante. P. pass. suffucatu: soffogato.

Suffricazzioni. s. f. Soffogamento: soffogazione, soffocazione. || Stato di chi sta per perdere il respiro: soffogazione.

Suffumìggiu. s. m. Suffumicazione: suffumìgio.

Suffunnari. V. affumari (A. V. ital. soffondare).

Sufisticari. V. sofisticari.

Sufisticarìa. s. f. Ragionamento fatto con sofismi: sofisticherìa. || Lo storto procedere di chi bada alle minime cose, che a tutto fanno ostacolo per picciolezze: sofisticherìa.

Sufistichïari. V. sofisticari.

Sufìsticu, Sufisticusu. add. Stravagante, che ha sofisticheria: sofistico. || Che ha del sofisma: sofistico.

Suggestioni. s. f. Istigazione: suggestione.

Suggettu. s. m. Cosa in cui o sopra cui sia posta alcuna altra cosa: suggetto, soggetto. || Materia di cui si parli o scriva, argomento: suggetto. || Suddito: suggetto. || Persona, e si piglia in buona o in cattiva parte: suggetto.

Suggettu. add. Soggettato: suggetto, soggetto.

Sugghiaciri. v. a. Esser soggetto, sottoposto: soggiacere.

Sugghiata. s. f. Colpo di subbia. || – di vastunati: carpiccio di bastonate.

Sugghiatedda. dim. di sugghiata.

Sugghiatuna. accr. di sugghiata.

Sugghioccu. s. m. Legno lungo, triangolare, su cui appoggiansi i libri grandi per tenerli un po’ sollevati.

Sùgghiu. s. m. Cilindro di legno al quale i tessitori avvolgon la tela ordita: subbio. E quello della parte anteriore: subbiello o carretta (Car. Voc. Met.). || Sorta di serpente. || add. E si dice ad uomo secco di pancia.

Sugghiuncimentu. (D. B.) s. m. Il soggiugnere: soggiugnimento.

Sugghiùnciri. v. a. Aggiugnere cosa a cosa, nuove parole alle dette: soggiugnere.

Sugghiuzzari, Sugghiuzziari. v. intr. Aver il singhiozzo: singhiozzare, singhiozzire. || Piangere dirottamente e singhiozzando: singhiozzare. P. pass. sugghiuzziatu: singhiozzato.

Sugghiuzzu. s. m. Moto espulsivo del ventricolo, congiunta con subita e interrotta convulsione del diafragma: singhiozzo.

Suggi. V. surci.

Sùggicu. V. suggizioni.

Suggiità. Idiotismo di S. Cataldo per società V.

Suggirimentu. s. m. L’atto del suggerire: suggerimento.

Suggiriri. v. a. Proporre, rammentare: suggerire. P. pass. suggirutu: suggerito.

Suggirituri. verb. m. Chi suggerisce e specialmente quegli che nel teatro o in chiesa suggerisce le parti a chi rappresenta: suggeritore.

Suggittari. v. a. Far soggetto: suggettare, soggettare. P. pass. suggittatu: suggettato.

Suggittuni. accr. di suggettu all’ultimo §: soggettone.

Suggittusamenti. avv. Con suggezione.

Suggittuseddu dim. di suggittusu. || Timidetto.

Suggittusu. add. Detto di luoghi sottoposti a danni o a impacci. || Detto di uomo: timido, peritoso.

Sùggitu. V. sùccidu.

Suggiuganti. add. Chi ricevuta una somma paga una annua rendita assicurata sopra immobili.

Suggiugari. v. a. Vincere, mettere sotto il giogo o il dominio: soggiogare. || Obbligar i propri immobili per sicurtà di rendita annua. P. pass. suggiugatu: soggiogato. || Obbligato con ipoteca ecc.

Suggiugatàriu. add. Chi riceve l’obbligazione di una rendita annua assicurata su immobili.

Suggiugazzioni. s. f. Rendita assicurata sulla ipoteca di beni immobili: censo.

Suggiugazziunedda. dim. di suggiugazzioni.

Suggizzioni. Lo star soggetto: suggezione, soggezione. || Ritenutezza che il rispetto, la stima o altro obbligano verso alcuno: suggezione. || Paurosa riverenza, peritanza e simile: suggezione. || Danno, inconveniente. || Diritto che altri ha sopra uno stabile ecc.: servitù. || pigghiarisi suggizzioni: prendersi soggezione (Batacchi). || aviri suggizzioni di unu, stare con [p. 994 modifica] timore davanti a lui: aver soggezione di uno. || nun aviri suggezzioni di unu, vale anco, non temerne il paragone in checchessia: non aver soggezione di alcuno.

Suggizziunazza. pegg. e accr. di suggizzioni.

Suggizziunedda. dim. di suggizzioni.

Suggizziununa. accr. di suggizzioni.

Suicida. s. m. e f. Uccisore di sè: suicìda.

Suicidiu. s. m. Uccisione di sè: suicìdio.

Sulacchiata. V. assulacchiata.

Sulalliuni. s. m. Il tempo in cui il sole si trova nel segno del Leone, vi entra verso il 21 luglio, ed è il tempo più caldo: sollione, solleone.

Sulamaru. s. m. Chi si adopera a raccorre la mondiglia dell’aja.

Sulamenti. avv. Solo: solamente.

Sulami. s. f. Grano che si raccoglie dal suolo spassando l’aja: mondiglia, semònzolo.

Sulana. V. astracu.

Sulanedda, dim. di sulana.

Sularatu. add. Aggiunta di stanza superiore, che sotto ne abbia un’altra.

Sulareddu. dim. di sularu.

Sulari. add. Di sole: solare.

Sulari. v. a. Rimetter nuove suola alle scarpe: risolare. || sularisilla, fuggirsene: sbiettare. P. pass. sulatu: risolato.

Sularichianeddi. V. solichianeddi.

Sularinu. add. Solitario: solingo. || Non frequentato: solingo.

Sularu. s. m. Quel palco che divide un piano dall’altro: solajo. || fari casi (o fracassu) a tri sulari, fare casa del diavolo: fare il diavolo in un canneto.

Sulatru. V. mureddu al § 2.

Sulatura. s. f. Il risolare: risolatura. || Tutto ciò che serve di suolo e soletta alla scarpa: solettatura.

Sulazza. pegg. di sola.

Sulazzu. pegg. di sola e di soli. || Per sullazzu V.

Sulcanti. add. Dicesi di quella terra nella quale coll’aratura può farsi buon solco.

Sulcari, Sulchïari. v. a. Far solchi nella terra: solcare. || Per sim, il camminar delle navi nell’acqua: solcare. || Far solco in checchessia: solcare.

Sulcu. V. surcu.

Suldatu. V. surdatu e derivati.

Suletta. s. f. Quella parte della calza che veste la pianta del piede: soletta || Tranuzza che si aggiunge dentro la scarpa.

Sulfaloru. V. cirinu.

Sulfara. V. surfara.

Sulfareddu, Sulfarolu. V. cirinu.

Sùlfaru. V. surfaru.

Sulfèggiu. V. solfeggiu.

Sulfiari. V. solfeggiari.

Sulfiziu. Sulfizzu. V. suffruzziu (Carusu).

Suli. s. m. Pianeta noto: sole. || met. Persona amata: sole. || aviri robba a lu suli, possedere beni stabili: avere al sole, avere del suo al sole. ||aviri corii a lu suli, dicesi di persona che abbia commesso più di un omicidio. ||jucarisi lu suli quannu affaccia, dicesi di un giuocatore accanito. || putiricci lu suli a ’na banna, battervi: potere il sole. || mettiri la radica a lu suli, per ischerzo, dicesi de’ denti: cavarli. || botta di suli, impressione violenta e malefica che fanno i raggi del sole sopra un oggetto: solata. || ’n facci suli, esposto al sole: a solatìo. || facci di suli. V. occhiu di suli, in occhiu V. || botta o corpu di suli, malore che viene stando esposto al sole delle volte: colpo di sole (Tomm. D.). || Prov. vinniri lu suli d’austu, volere far parere buona e cara una cosa della quale ne avanzi ad ognuno: vendere il sole di luglio. || quannu lu suli ti risplenni, nun ti curari di la luna, quando il maggiore ti protegge non ti curare de’ minori, o simile: quando il sole ti splende non ti dei curar della luna. || quannu nesci lu suli nesci pri tutti, la proprietà è buona per tutti, dimostra anche la eguaglianza di tutti rispetto alla natura. || quantu lu su li di la cannilora vidi, tantu si nni copri di nivi, se il due febbraio sarà bello seguirà neve. || suli cauru cu assai ventu, vaju a casa e su’ cuntentu, è buono per la campagna. || suli puncenti cu bedda jurnata, ti renninu piggiuri la ’nvirnata, non saprei però il perchè di questo prov. || lu suli chi ti vidi ti quaria, il bene si deve sperare da chi lo può fare, non bisogna lasciarsi trasportare dalle speranze fondate sulla fantasia. || adurari lu suli chi affaccia, piegarsi a chi padroneggia nel momento. che si dice anche: ognunu adura lu suli chi affaccia, onde dice un prov. ital. Guelfo son io e Ghibellin m’appello, Chi mi dà mangiare, tengo con quello.

Suliata. s. f. Suol dirsi: ’na suliata di vastunati, per dire un buon carpiccio: una grandinata di busse (Fanf. Voci ecc. d. parlar fiorentino), una rifitta di... (Nerucci).

Suliatedda. dim. di suliata.

Suliatuna. accr. di suliata.

Sulicchialora, Sulicchiarìa. s. f. Parte o sito più esposto al sole: solatìo. || a la sulicchialora, posto avv., dalla parte del solatìo: a solatìo.

Sulicchiata. V. assulicchiata.

Sulicchiatedda. dim. di sulicchiata.

Suliceddu. dim. di suli: solicello.

Sulichianeddu. V. solichianeddu.

Sùlicu. V. surcu.

Suliddu. dim. di suli: soletto. || sulu suliddu, affatto solo: solo soletto.

Sulina. s. f. Quella parte della camicia che cinge il collo, staccata o attaccata: solino, collino. V. cuddaru.

Sulìri. v. intr. Esser solito: solere. || Prov. cu’ ti fa zoccu nun ti soli, o ti ha gabbatu, o gabbari ti voli: chi ti accarezza più di quel che suole, o t’ha ingannato, o ingannar ti vuole.

Suliscenti. add. Di luogo esposto al sole: solatìo.

Sulità. s. f. Stato di chi vive solo: solitudine. || Il giuocar solo contro i compagni nel tresette. || sulità santità: poca brigata, vita beata.

Sulitàriu. add. Che sta solo solo: solitàrio. || Detto di luogo non frequentato: solitario. || [p. 995 modifica] passaru sulitariu, specie di passera che sempre vive sola: passera solitaria. || sulitariu, s. m. è un giuoco a carte che si fa da un solo.

Sulitta. s. f. T. mur. Scaglia.

Sùlitu. avv. Solamente, solo (Salomone-Marino).

Sulitùdini, Sulitùtini. s. f. Luogo non frequentato: solitudine. || Stato di chi vive affatto solo: solitudine.

Sullazzu. s. m. Piacere, trastullo: sollazzo. || Prov. si attenni a li piaciri, a lu sullazzu, in brevi tempu divi sciri pazzu, eppure si può restare calmo quando lo si vuole.

Sullenni. V. sollenni.

Sullevu. s. m. Sollevamento, conforto: sollievo.

Sullicitamenti. avv. Con sollecitudine: sollecitamente.

Sullicitari. v. a. Stimolare, affrettare: sollecitare. || intr. Operar con prestezza e pena: sollecitarsi. P. pass. sollecitatu: sollecitato.

Sullicitata. s. f. Il sollecitare: sollecitatura.

Sullicitativu. add. Atto a sollecitare: sollecitativo.

Sullicitaturi. verb. m. Che sollecita: sollecitatore. || Colui che sollecita la spedizione di faccende o cause altrui: sollecitatore.

Sullicitazzioni. s. f. Il sollecitare, e l’esser sollecitato: sollecitazione.

Sullicitazziunedda. dim. di sullicitazzioni.

Sullicitissimanenti. avv. sup. Sollecitissimamente.

Sullìcitu. add. Che opera indugio, presto a fare: sollecito. || Prov. l’omu sullicitu nun mori puvireddu: il mondo è de’ solleciti, non bisogna esser pigro in società. Sup. sullicitissimu: sollecitissimo.

Sullicituni. accr. di sullecitu.

Sullicitùtini. s. f. Prestezza, celerità: sollecitudine. || Diligenza: sollecitudine. || Prov. la sullicitutini è capu di la ricchizza, è verissimo.

Sullinnitati. V. sullinnità.

Sulliuni. V. sulalliuni.

Sullivamentu. s. m. Il sollevare: sollevamento. || Alleviamento: sollevamento.

Sullivari. v. a. Levar su: sollevare. || Indurre a ribellione: sollevare. || Ricreare: sollevare. || rifl. a. Ribellarsi: sollevarsi. || Ricrearsi, prendere alleviamento: sollevarsi.

Sullivateddu. dim. di sullivatu.

Sullivatu. add. Da sollevare: sollevato. || Alto, elevato: sollevato. || Detto di pane ben cotto e rimasto leggiero e gonfio: sollevato (Giuliani). || Migliorato del male, riconfortato: sollevato. || Ribellato: sollevato. Sup. sullivatissimu: sollevatissimo.

Sullivazzioni. s. f. Il sollevare: sollevazione. || Sedizione: sollevazione.

Sullivazziunedda. dim. di sullivazzioni.

Sullivazziununa. accr. di sullivazzioni.

Sultanu. s. m. Titolo di sovranità presso i turchi: sultano.

Sulu. add. Non accompagnato: solo. || Eccellente, senza pari: solo. || di sulu e sulu, posto avv., dicesi di due persone che si trovino a riscontro senz’altri compagni: da solo a solo, a solo. || sulu sulu, accresce più efficacia: solo nato. || iri sulu, dicesi di ragazzi quando cominciano a camminar da sè: staccarsi, andar ritto. || a sulu, T. mus. canto eseguito da un solo; a solo. || cu’ fu, fu sulu, modo prov. per esprimere che altri non può sapere tal azione commessa da uno. || Prov. Diu vi scanza d’un pinseri sulu, poichè si potrebbe impazzare, e pure perchè chi ha un solo pensiero è terribilmente molesto; e si dice pure tintu cu’ havi un pinseri sulu. || si è tintu lu nudu, è cchiù tintu lu sulu, per dire quanto brutto sia l’esser solo: soli non si starebbe nemmeno in paradiso. || megghiu cu autri partiri ca sulu perdiri, meglio far quello che fanno gli altri, anzichè rimaner soli. || pigghialu sulu (il marito) e pigghialu nudu, dice la mamma alla figliuola, che il marito non abbia molta famiglia alle sue spalle. || cu’ joca sulu mai s’incagna, questo proverbio mostra che sia bene star soli. || V. in altro prov. cu sulu si cunsigghia sulu si penti: chi si consiglia da sè, da sè si ritrova. Sup. sulissimu: solissimo.

Sulu. avv. Solamente: solo. || S’usa colla negazione, in corrispondenza del ma, anzi ecc., p. e. nun sulu cci jiu iddu, ma...: non solo ci andò egli, ma... || sulu sulu, dà maggior efficacia. || sulu sulu ca...: basta di che... quando non fosse altro..., niente altro... e simile.

Sulufrizzu. V. schirpiuni.

Suma. (Catania) Lo stesso che summa.

Sumarazzu. accr. e pegg. di sumaru: somaraccio.

Sumareddu. dim. di sumaru: somarino. || arrubbatu chi cci fu lu sumareddu chiuiju la stadda. V. in stadda un simile prov.

Sumari. V. summari e assummari.

Sumaru. V. sceccu: somaro.

Sumata. Forse muntata. V. Vigo: lu lebbru a la sumata curri beni, a la calata cchiù prestu si pigghia.

Sumeri. s. m. Animale che porta la soma: somiere, somaro. || Si dice altrui per ingiuria: somiere.

Sumigghianza. s. f. Simiglianza: somiglianza.

Sumigghiari. V. assimigghiarl.

Sumirazzu. pegg. di sumeri: somaraccio.

Sumireddu. dim. Somerino.

Sùmiri. v. a. Voce latina, che vale: sorbire. || Arrogarsi. || Il comunicarsi del sacerdote nella messa. || Soffrire tacitamente, comportare: succiarsi checchessia.

Sumiruni. accr. di sumeri: somarone.

Summa. s. m. Operazione aritmetica per cui si uniscono più quantità: addizione. || L’applicazione della addizione a una serie di numeri: somma. || Il numero che risulta dall’addizione: somma (e ant. summa). || Conclusione, sunto: somma. || Quantità, specialmente di danaro: somma. || ’n summa, posto avv. finalmente, in conclusione: in somma. Vale anche sulla superficie di liquido: a galla.

Summaccu. s. m. T. bot. Pianta comunissima in Sicilia, la foglia secca e macinata s’adopera a conciar pelli: sommacco. Rhus coriaria L.

Summamenti. avv. Grandemente: sommamente.

Summari. v. a. Raccorre i numeri: sommare. || Far la somma: sommare. || Per assummari V. || Detto del mosto che manda su la vinaccia: levar il capo. P. pass. summatu: sommato. [p. 996 modifica]

Summàriu. s. m. Compendio, breve ristretto: sommàrio. || add. Fatto sommariamente: sommario.

Summata. s. f. La somma raccolta da un conto di più partite: sommato.

Summèrgiri. v. a. Metter in fondo dell’acqua, affogare: sommèrgere. P. pass. summersu: sommerso.

Summersioni. s. f. Il sommergere: sommersione (Mort.).

Summèttiri. V. suttamettiri.

Summicedda. dim. di summa: addizioncella. || Sommarella, sommetta (Tomm. D.).

Summigghiu. V. subbissu.

Sumministrari. v. a. Porgere, dare: somministrare. P. pres. sumministranti: somministrante. P. pass. sumministratu: somministrato.

Sumministraturi –trici. verb. Chi o che somministra: somministratore –trice.

Sumministrazioni. s. f. Il somministrare: somministrazione.

Summissioni. s. f. Il sottomettersi, umiliazione: sommessione, summissione. || Riverenza, rispetto: sommessione.

Summissu, add. Da sommettere: sommesso. || Dicesi di chi in apparenza agisce per sè, ma in verità agisce per altra persona.

Summità, Summitati. s. f. Cima, estremità dell’altezza: sommità, sommitade, sommitate. || Sublimità, eccellenza: sommità (A. V. ital. summità).

Summossa. s. f. Sedizione, sollevazione: sommossa.

Summu. add. Grandissimo, supremo: sommo. || Eccellente: sommo. || a lu summu, al massimo grado (A. V. ital. summo).

Sùmmuli-sùmmuli. posto avv. Alto alto. Da sòmmolo: estremità.

Summuzzari. V. sammuzzari.

Summuzzuni (A. V. sammuzzuni.

Sumpurtari. Idiotismo per suppurtari.

Sunabbili. add. Atto ad essere sonato: sonabile.

Sunagghiera. s. f. Fascia piena di sonagli che si pone attorno la testa degli animali da viaggio: sonagliera.

Sunànti. add. Dicesi de’ danari pagati nell’atto e in moneta effettiva: sonante.

Sunari. v. intr. Render suono: sonare. || Rimbombare: risonare, sonare. || ass. Sonar il campanello dell’uscio: sonare, p. e. è sonato, va ad aprire. || att. Fare render suono: sonare. || Per ’ncapizzari V. || Battere: crocchiare, sonare uno. Onde sunarili, dar le busse: chioccarli, cantar la solfa. || sunari l’ura, dicesi delle campane e degli oriuoli che accennano le ore per via di tocchi: sonar l’ore. || – la predica, – la missa, sonar la campana per avvisare che si fa la predica; – lu capitulu ecc.: sonar a predica, a messa, a capitolo. || – a martoriu, in maniera funebre: sonar a morto. || – a tocchi, quando si fan sonare le campane a tocchi staccati: sonar a martello. || faricci sunari ad unu li campani all’armi, modo prov., non secondarlo, non esaudirlo, lasciarlo dire a posta sua. || sunariccilla ad unu, calunniarlo, fargli del male: sonarla ad uno. || sona! esclamazione per esprimere il percuotere, il battere o il sopravvenire di cosa cattiva, o accenna ad altrui di colpire ecc.: verga! dagli! E delle volte vale: ecco! || sona sona! modo di esprimere il non voler dar retta: canta! crepa! || unni si tocca sona, modo prov. per esprimere che uno è istruito e capace a parlare di svariate materie. || sunari o nun sunari ad unu ’na cosa: garbare o non garbare, andare o non andar a versi. || sunaricci ad unu l’ura, p. e. mi sona l’ura, l’ora si avvicina, scocca, mi passa, nel fare tal cosa o per fare tal cosa: mi fa l’ora. || aviri tanti anni sunati, passati: aver tanti anni sonati. P. pass. sunatu: sonato.

Sunarìa. s. f. T. oriol. Il complesso di tutte quelle parti dell’oriuolo, che servono al suono delle ore, delle mezze ore, e dei quarti: sonerìa.

Sunata. s. f. Il sonare: sonata. || fig. Bussa, colpo: sonata (Lori).

Sunatedda. dim. di sunata: sonatina.

Sunatina. V. sunata.

Sunatuna. accr. di sunata.

Sunaturi –trici. verb. Chi o che sona: sonatore –trice (pl. anco sunatura al m.). || bona notti a li sunaturi, modo prov. per dire che a tal cosa non c’è più rimedio, o non se ne deve parlar più: buona notte sonatori.

Sunca. cong. Dunque. Chi sa non sia voce composta così: su dunca (a Caccamo).

Sunettu. s. m. Poesia lirica in 14 versi rimati a due quadernari e due terzine: sonetto. || – cu la cuda, con altri versi appresso: sonetto colla coda.

Sunittazzu. pegg. di sunettu: sonettaccio.

Sunitteddu. dim. Sonettino, sonettello.

Sunittuni. accr. di sunettu: sonettone.

Sunittuzzu. dim. Sonettuccio.

Sunnàcchiara. s. f. Aggravamento di sonno, struggimento di dormire: sonnolenza, cascàggine.

Sunnacchiusu. add. Che ha gli occhi aggravati dal sonno: sonnacchioso.

Sunnàmbulu. V. nottambulu.

Sunnari. v. a. Far sogni: sognare. || Fingere, immaginarsi: sognare. || intr. pron. Sognarsi. || nun avirisi sunnatu o nun si sunnari di... non pensare, non aver voglia di fare checchessia. P. pass. sunnatu: sognato.

Sunniceddu. dim. di sonnu: sonnellino, sonnerello.

Sunnu. Idiotismo di S. Cataldo per sonnu V. (pl. sunnira).

Sunnulenza. V. sunnacchiara.

Suntu. s. m. Ristretto, compendio: sunto.

Suntuusamenti. avv. Con sontuosità: sontuosamente, suntuosamente.

Suntuuseddu. dim. di suntuusu.

Suntuusissimamenti. avv. sup. Sontuosissimamente.

Suntuusità. s. f. Qualità di ciò che è suntuoso: sontuosità, suntuosità.

Suntuusu. add. Ricco, magnifico, di grande spesa: sontuoso, suntuoso. Sup. suntuusissimu.

Suo. pron. possessivo: suo (pl. soi o so’: sue, suoi, suo’). || iricci cu la sua, secondare altrui, condiscendere; e anche piaggiare, trarre altrui nella propria opinione quasi con inganno. V. so. || a la sua, posto avv. a piacer suo. || la sua è o sarìa, il miglior partito da [p. 997 modifica] so}}. || a la sua, posto avv. a piacer suo. || la sua è o sarìa, il miglior partito da è o sarebbe: la sua è o sarebbe, p. e., quando si ode che il Papa è infallibile, la sua è di ridere.

Supellèttili. s. f. Masserizie, arredi: suppellettile.

Superàbbili. add. Che può superarsi: superabile.

Superari. v. a. Vincere, rimanere superiore: superare. P. pass. superatu: superato.

Superbamenti. avv. Con superbia: superbamente. || Magnificamente: superbamente.

Supèrbia. s. f. Gonfiamento per cui l’uomo presume più del potere proprio: supèrbia. || Per ira, collera e anco i Toscani dicono in tal senso: superbia (Tomm. D.). Prov. quannu la superbia in autu acchiana, accumenza a sbasciari la furtuna: quando la superbia galoppa, la vergogna siede in groppa. || si la superbia fussi ’nfirmitati, nni murissimu cchiù di la mitati, la superbia è quasi in tutti. || la superbia è scala d’ogni viziu, è chiaro. || la superbia è figghia di l’ignoranza, l’uomo che sa non s’insuperbisce: la superbia è figlia dell’ignoranza.

Superbiazza. V. supirbiazza.

Supèrbiu. V. superbu (A. V. ital. superbio).

Superbu. add. Che ha superbia: superbo. || Magnifico: superbo. || Elegante, ricco: superbo. || Aspro, crudo, acerbo: superbo. Sup. supirbissimu: superbissimo. || Prov. lu superbu è da tutti disprizzatu, anco da’ superbi stessi, e ciò perchè: cu’ è superbu è pazzu: baldezza di signore, cappello di matto. || lu superbu nun havi mai paci, è in guerra con tutti coloro che egli crede inferiori a sè. || superbu cu superbu nun fa bona lega, perchè l’uno si crede da più dell’altro.

Supèrchiu. V. suverchiu.

Superficiali. add. Che è nella superficie: superficiale. || met. Di notizia, scienza o altro che non si profonda, esterno: superficiale.

Superficialità s. f. Qualità di ciò che è superficiale: superficialità.

Superficialmenti. avv. In modo superficiale, in superficie: superficialmente.

Superfìcii. s. f. La parte esterna delle cose: superficie. || T. geom. Ciò che ha lunghezza, ma non profondità, area: superficie.

Superfluamenti. avv. Con superfluità: superfluamente.

Superfluità. s. f. Soprabbondanza: superfluità, superfluitade, superfluitate. || Materia superflua: superfluità.

Supèrfluu. add. Soperchio: superfluo. || avv. Soperchiamente: superfluo.

Superiura. s. f. Abadessa, priora: superiora.

Superiuratu. s. m. Ufficio e grado di superiore: superiorato.

Superiuri. s. m. Principale, capo di un ufficio, un magistrato, un collegio ecc.: superiore.

Superiuri. add. Che soprasta: superiore. || essiri superiuri a..., non se ne curare, p. e. bisogna esser superiore a certi pregiudizi.

Superiurità. s. f. Qualità e stato di ciò che è superiore: superiorità, superioritade, superioritate.

Superiurmenti. avv. Dalla parte di sopra, di sopra: superiormente. || Da parte della superiore autorità (in questo senso Ugolini ne biasima l’uso).

Superlativamenti. avv. In modo superlativo: superlativamente.

Superlativu. add. Il superiore di tutti, il più sublime: superlativo. || T. gram. Dicesi di quegli aggettivi che esprimono il più alto grado d’una qualità: superlativo.

Supernamenti. avv. Da luogo superno: supernamente.

Supernaturali. add. Soprannaturale: supernaturale.

Supernaturalmenti. avv. In modo soprannaturale: soprannaturalmente.

Supernu. avv. Superiore, di sopra: superno.

Supèrstiti. add. Che rimane dopo la morte altrui: superstite (Mort.).

Superstizzioni. s. f. Vana credenza di cose irragionevoli, poggiate su pregiudizi, partorite da fantasia eccitata, o date a credere da chi vi ha interesse: superstizione.

Superstizziunedda. dim. di superstizzioni.

Superstizziusamenti. avv. Con superstizione: superstiziosamente.

Superstizziuseddu. dim. di superstizziusu.

Superstizziusità. s. f. Qualità di ciò che è superstizioso: superstiziosità.

Superstizziusu. add. Pieno di superstizione: superstizioso. Sup. superstizziusissimu: superstiziosissimo.

Supinamenti. avv. Con la pancia all’insù: supinamente (Mort.).

Supinu. add. Che giace colla pancia all’insù: supino.

Supirbazzu. pegg. di superbu: superbaccio.

Supirbiazza. pegg. di superbia: superbiaccia.

Supirbiedda. dim. Superbietta.

Supirbieddu. dim. di superbu: superbietto.

Supirbiuna. accr. di superbia.

Supirbuni. accr. di superbu: superbone.

Supirbiuseddu. dim. di supirbiusu: superbiosetto.

Supirbiusu. add. Che ha superbia: superbioso.

Supirchiari. V. suvirchiari e simili.

Suppa. s. f. Vivanda di paste, di riso, di legumi, d’erbe o di parecchie di queste cose mischiate ecc.: minestra. || Vivanda di pane in brodo: zuppa, suppa. || – ’ndorata, zuppa di pane abbrustolito, cotto in brodo e condito con cacio e zucchero. || – a la ’mprescia, dolce di latte, pan di Spagna e zucchero che si compone subito. || faricci suppa, fig., prender diletto in una cosa: coccolarvisi. Vale anche ponderare, considerare una cosa. || Prov. vo’ campari quantu voi? mancia suppa avanti e poi, la zuppa fa bene. || T. capp. suppa, il pezzo di felpa onde si fa poi il cappello: cappuccio (Cocchiara).

Suppappa. V. varvazzali. || Ingegno che facilita la entrata e impedisce la uscita di checchessia, valvola: animella (Fr. soupape: animella).

Suppappata. s. f. Riprensione: rammanzina, sbarbazzata (Colpo di suppappa in senso fig.). || Subitanea paura: battisòffia.

Suppèra. s. f. Vaso di majolica, fatto in vari modi, per portar la minestra a tavola: zuppiera. || Per lattera V. (nel Catanese).

Suppïari. v. intr. Mangiar molta zuppa, o anche intingoli gustosi. || Prender diletto a una cosa: coccolarvisi. [p. 998 modifica]

Suppiattu.V. ammucciuni.

Suppicedda. V. suppitedda.

Suppiddizza. V. sappiddizza.

Suppilu. s. m. Debolezza, fiacchezza: deliquio. || Travaglio d’animo cagionato dalla goffaggine di persone cui non si possa imporre: fastidio. || irisinni suppilu suppilu, commuoversi per effetto di tenerezza: sollucherarsi, andar in godibilio. || Vale anche sciuparsi a poco a poco, assottigliarsi, andare di male in peggio, e si dice della salute e delle sostanze. || moriri a suppilu a suppilu, morire per emaciazione o estenuatezza, struggersi.

Suppitedda. dim. di suppa: zuppetta.

Supplenti. add. Colui che in un ufficio supplisce temporaneamente altrui: supplente.

Suppletivu. add. Atto a supplire (Ugolini biasima la voce suppletivo, e il Fanf. non la registra).

Sùpplica. s. f. Memoriale col quale si supplica da’ superiori checchessia: supplica. || Il supplicare: supplicazione.

Supplicabbili. add. Degno di essere supplicato: supplicabile.

Supplicanti. add. e s. Chi o che supplica: supplicante.

Supplicari. v. a. Pregare umilmente a voce o per iscritto, domandando grazia o giustizia: supplicare. P. pass. supplicatu: supplicato.

Supplicatòriu. add. Che supplica, atto a supplicare: supplicatòrio.

Supplicaturi –trici. verb. Chi o che supplica: supplicatore –trice.

Supplicazzioni. s. f. Il supplicare, prece: supplicazione || In pl. preghiere solenni ordinate per grandi occasioni: supplicazioni.

Supplichèvuli. add. Che supplica: supplichèvole.

Supplichevulmenti. avv. In modo supplichevole: supplichevolmente.

Sùpplici. add. Supplichevole: supplice (Mort.).

Supplimentu. s. m. Il supplire: supplimento.

Suppliri. v. a. Sovvenire al difetto: supplire, sopperire. P. pass. supplutu: supplito.

Supplìzziu. s. m. Pena, castigo corporale imposto ai malfattori: supplicio, supplizio. || suppliziu estremu, la pena di morte: supplizio estremo.

Suppòniri, Supporri. v. a. Figurarsi che una cosa sia: supporre, supponere. || Porre in luogo d’altri, scambiare: supporre. P. pass. suppostu: supposto.

Supposizzioni. V. suppusizzioni.

Suppostu. s. m. Supposizione: supposto. || Medicamento solido a guisa di candelotto, che si mette nella parte deretana per muovere gli escrementi: supposta.

Suppressa. s. f. Strumento di due assi che si fanno stringere con vite, per premere l’oggetto postovi in mezzo: soppressa.

Suppriddizza. V. sappiddizza.

Supprìmiri. v. a. Conculcare, opprimere, annullare, distruggere: sopprimere, supprìmere (quest’ultimo è latinismo). P. pass. suppressu: soppresso.

Supprissari. v. a. Mettere in soppressa: soppressare. P. pass. supprissatu: soppressato.

Supprissata. s. f. Spezie di salame di carne suina pressata: soppressata.

Supprissioni. s. f. Il sopprimere: soppressione.

Supprizziu. Idiotismo per supplizziu V.

Suppunìbbili. add. Che può supporsi: supponibile.

Suppurabbili. add. Atto alla suppurazione: suppurabile.

Suppuramentu. s. m. Soppurazione: suppuramento.

Suppuranti. add. Idoneo a far suppurare: suppurante.

Suppurari. v. intr. T. med. Venir a suppurazione: suppurare. P. pass. suppuratu: suppurato.

Suppurativu. add. Atto a promuovere suppurazione: suppurativo.

Suppurazzioni. s. f. Maturazione di tumore, generazione o raccolta di marcia in una parte del corpo, per infiammazione del tessuto cellulare: suppurazione.

Suppuraziunedda. dim. di suppurazzioni.

Suppurtabbili. add. Atto a sopportarsi: sopportabile.

Suppurtamentu. s. m. Il sopportare: sopportamento.

Suppurtari. v. a. Comportare, sofferire: sopportare. || Sostenere, reggere: sopportare. P. pass. suppurtatu: sopportato.

Suppurtazzioni. s. f. Il sopportare: sopportazione.

Suppusizioni. s. f. Il supporre: supposizione.

Suppusiziunedda. dim. di suppusizioni.

Suppusteddu. dim. di suppostu, piccola supposta per bambini, che suol farsi di una costola di cavolo o di prezzemolo intinta nell’olio.

Supra. prep. Contrario di sotto: sopra, sovra. S’accoppia spesso al quarto e alle volte al secondo caso. || Oltre, più che, di là da: sopra. || Appresso, vicino: sopra. || Circa, intorno: sopra. || Invece di per: sopra. || Contra, addosso: sopra. || In forza d’avv. sta per addosso: sopra. || A carico di...: sopra di... || Addietro: sopra. || Detto di tempo, innanzi: sopra. || supra di unu, a suo pro o danno: sopra di... In forza di sost, la parte superiore: il sopra. || di supra, vale: addosso, in dosso. || Vale pure dalla parte, o nella parte di sopra: di sopra. || supra supra, non molto addentro: sopra sopra. || supra l’annu, supra lu misi, al termine di esso: a o in capo di un anno, un mese. || supra partu, durante o appena partorita: sopra parto. || essiri supra d’iddu, trovarsi in pieno rigoglio, mangiare, bere, dormire e non pensare ad altro. || stari di supra comu la morti, guardare, badare attentamente, minacciare continuamente o importunare: star addosso. || livarisi ad unu o ’na cosa di supra, liberarsene: levarsi d’addosso una cosa o una persona. || manciari supra ’na cosa, mangiar sopra pegno di essa: mangiar sopra checchessia. || pristari o pigghiari dinari supra ’na cosa, dare o accettare con tal pegno: prestare o pigliar in presto danari sopra una cosa. || cadiri supra di unu una gastima ecc., tornare, o venire in suo danno: tornare, venire sopra il capo o sopra sè una imprecazione. || supra d’iddu, a proprio carico: sopra sè.

Suprabbiteddu, Suprabbitinu. dim. di suprabbitu: soprabitino. [p. 999 modifica]

Supràbbitu. s. m. Veste da uomo, simile a tunica, ed ha i petti rovesci: sopràbito.

Suprabbituni. s. m. Veste più grave del soprabito.

Suprabbuffetta. s. f. Panno da coprire tavole, tavolini ecc.

Suprabbunnanti. add. Che soprabbonda: soprabbondante. Sup. suprabbunnantissimu: soprabbondantissimo.

Suprabbunnantimenti. avv. Con soprabbondanza: soprabbondantemente.

Suprabbunnanza. s. f. Soverchia abbondanza: soprabbondanza.

Suprabbunnari. v. intr. Soverchiamente abbondare: soprabbondare, sovrabbondare. P. pass. suprabbunnatu: soprabbondato.

Supracàlaciu. s. m. Velo con che si cuopre il calice.

Supracapu. s. m. Superiore, soprantendente: sopraccapo.

Supracàrricu. s. m. Quello che si mette oltre il carico solito: sopraccarico. || T. mar. Uomo che si mette nel bastimento per custodia delle mercanzie o per sopraintendervi: sopraccarico. || fig. Aggravio, aumento di male: sopraccarico.

Supracarta. s. f. Coperta della lettera dove scrivesi il recapito: sopraccarta || Il recapito scritto sul di fuori della lettera: sopraccarta, soprascritta. || Quella formella di pietra o altro, da mettere sui fogli, perchè non isvolazzino: gravafogli. || la supracarta iri ad unu, il discorso, l’accenno, l’allusione esser diretta a uno.

Supracassa. s. f. Seconda cassa di un oriuolo da tasca: sopraccassa.

Supracchiù. s. m. Il soverchio: soprappiù.

Supracelu. s. m. La parte superiore del cortinaggio da letto, o di arnesi simili: sopraccielo.

Suprachiamari. v. a. T. med. Chiamar a consulto altri medici o altro curante: sopracchiamare.

Suprachinu. s. m. Ciò che si sovrappone a quello di cui un recipiente è pieno, e in particolare intendesi della ricotta. || met. Accrescimento: giunta.

Supraciatu. s. m. Quell’impeto che ha il fiato quando si ripiglia frequentemente: ansamento, affanno. || a supraciatu, posto avv., a più non posso.

Supracinga. s. f. Cinghia che sta sopra altra cinghia: sopraccinghia.

Supracinnari. v. a. Accennar sopra, dire avanti: sopraccennare. P. pass. supracinnatu: sopraccennato.

Supracitari. v. a. Citare avanti: sopraccitare. P. pass. supracitatu: sopracitato.

Supracocu. s. m. Colui che sopraintende ai cuochi: sopraccuoco.

Supracoddu. s. m. Quella delle due bisacce che sta sopra, nella soma.

Supracòmitu. s. m. T. mar. Principal comito, amministratore della nave: sopraccomito.

Supracori. avv. A malincuore, malgrado. || aviri supracori, odiare. || stari ’na cosa supracori, rincrescere.

Supracozzu. s. m. La parte della briglia che passa dietro le orecchie: testiera.

Supracrivu. s. m. Coperchio del vaglio perchè non isvolazzi via ciò che si staccia.

Supracudera. s. f. Quel sovatto, che per sostenere lo straccale, s’infila nei buchi delle sue estremità, e si conficca nella sella, e da cui pendono le staffe: pòsola.

Supracuverta. s. f. Coperta che si pone sopra le altre coperte del letto: sopraccoperta, celone.

Supradiri. v. a. Dir di sopra: sopraddire. P. pass. supradittu: sopraddetto.

Supradota. s. f. Quella quantità di effetti che ha la donna sopra la dote: sopraddota, sopraddote.

Supradutali. add. Dato in sopraddote: sopraddotale.

Supradutari. v. a. Dar sopraddote: sopraddotare. P. pass. supradutatu: sopraddotato.

Suprafari. v. a. Soperchiare, vincere: sopraffare. P. pass. suprafattu: sopraffatto.

Suprafascia. s. f. Fascia che sta sopra altra fascia: sopraffascia.

Suprafaudi. s. f. pl. Pezzi sopra le falde dell’abito: parafalde.

Suprafinu. add. Più che fine: sopraffine.

Suprafòdaru. s. m. Coperta del fodero: sopraffòdero (Mort.).

Suprafossu. s. m. Ultima benedizione al cadavere prima di sepellirsi.

Supragghiùnciri. V. suprajunciri.

Supraggiammerga. V. suprabbitu.

Supraggiru. s. m. Verghe apposte attorno alle estremità delle nasse da pescare.

Supraggravari. v. a. Aggravare di più: sopraggravare,

Supraguàrdia. s. m. Colui che invigila i dintorni della città per evitar frodi e contrabbandi: stradiere.

Supraìnchiri. v. a. Empir la misura a ribocco: ricolmare, colmare. || Empire un vaso di liquido fin alla bocca: abboccare un vaso. P. pass. supraincutu: colmato, abboccato.

Suprajuncimentu. s. m. (D. B.) Il sopraggiungere: sopraggiugnimento.

Suprajùnciri. v. intr. Arrivar improvvisamente: sopraggiùgnere, sopraggiùngere || Venire, o arrivare semplicemente: sopraggiugnere || att. Acchiappare, cogliere: sopraggiugnere. || Aggiungere di più: sopraggiugnere. P. pass. suprajunciutu: sopraggiunto.

Suprajunta. s. f. Altra giunta: sopraggiunta.

Suprajuri. (pl. suprajura). V. superiuri. || pigghiari la manu suprajura, vincere, sopraffare, signoreggiare.

Supralettu. s. m. Panno tessuto a vergato, col quale si cuopre il letto: celone.

Supramànica. s. f. Manica sovrapposta per difesa della manica: soprammanica.

Supramanu. s. m. Sorta di cucitura per unire due pezzi di panno, o per ornamento: sopraggitto, soprammano. || Colpo dato alzando la mano: soprammano.

Supramanu. avv. Colla mano alzata più su della spalla: soprammano.

Supramèttiri. v. a. Metter sopra, soprapporre: soprammettere.

Supramisu. add. Da soprammettere: soprammesso. || Per elevato, rilevato. [p. 1000 modifica]

Supramisura. avv. Smisuratamente: soprammisura.

Suprana. s. f. Sopravveste lunga portata dai chierici: soprana.

Supranasca, Supranaschi. s. m. V. capizzuni.

Supranaturali. add. Che è sopra la natura, maraviglioso: soprannaturale.

Supraniari. v. intr. e a. Essere, far da sovrano: sovraneggiare, dominare, signoreggiare. || Soprastare: signoreggiare. || Usare superiorità: soprassedere. || Superare, sopravvanzare: soperchiare. || Far soperchierie: soperchiare. P. pass. supraniatu: sovraneggiato, soperchiato.

Supraniata. s. f. Il soperchiare: soperchiamento.

Supranìggiu. s. m. Qualità e stato di ciò che è superiore: superiorità.

Suprannomu. s. m. Cognome: soprannome.

Suprannuminari. v. a. Cognominare: soprannomare, soprannominare. || Nominar avanti: soprannominare. P. pass. suprannuminatu: soprannomato, soprannominato.

Suprantennenti. s. m. Chi soprantende: soprantendente.

Suprantennenza. s. f. Qualità o uffizio del soprantendente: soprantendenza.

Suprantènniri. v. a. Esser superiore agli altri, aver la soprantendenza: soprantendere.

Supranu. s. m. La voce più alta della musica: soprano. || Chi canta colla voce di soprano: soprano.

Supranu. add. Superiore, contrario di sottano, sovrano: soprano.

Supranùmaru, Supranumeràriu. add. Che è numerato di soprappiù: soprannumeràrio. || Aspirante a qualche impiego o carica.

Supranutari. v. a. Notare di sopra: soprannotare. P. pass. supranutatu: soprannotato.

Supraparrari. v. intr. Parlar vanamente: cianciare.

Suprapigghiari. v. a. Sorprendere, occupare: soprappigliare. || Correre all’improvviso: soprapprendere. || Intimorire, incutergli tal concetto di te che non sia più buono a contrastarti: prender il sopravvento ad alcuno. || Rintuzzare alcuno, soperchiarlo in una disputa o che: sopraffarlo, rinsaccarlo, abbondarlo. P. pass. suprapigghiatu: soprapigliato, sopraffatto ecc.

Suprapigghiata. s. f. Il sopraffare.

Suprapisu. s. m. Peso oltre il convenevole: soprappeso.

Supraporta. s. f. m. Ornamento che si colloca sopra l’architrave d’una porta: soprapporto.

Suprapostu. add. Sovrapposto. || Detto di canna da fucile, lavorata di più pezzi uniti e sovrapposti per bene.

Suprasaltari. v. intr. Palpitare, battere detto del cuore: soprasaltare. || Patir subito paura: rimescolarsi, scuotersi.

Suprasaltu, Suprasautu. s. m. Grave e improvviso turbamento e paura: rimèscolo, rimescolone, battisoffiola, balzolata (Sp. sobresalto).

Suprascrittu. s. m. Scrittura posta sopra checchessia: soprascritto. || Per supracarta V: al § 2. || add. Scritto avanti e di sopra: soprascritto.

Suprascrizzioni. s. f. Inscrizione: soprascrizione.

Suprasèdiri. v. intr. Tralasciare per qualche tempo, differire: soprassedere. P. pass. suprasidutu: soprasseduto.

Suprasoldu. s. m. T. mil. Aumento di soldo: soprassoldo (Mort.).

Suprastanti. s. m. Chi ha soprastanza in checchessia: soprastante, sopracciò. || Custode, guardiano, specialmente delle carceri: soprastante. || Quegli che ha cura delle possessioni: fattore, castaldo. || fari lu suprastanti, usar superiorità, insolenza: soprastare.

Suprastanza. s. f. Il soprastare: soprastanza.

Suprastari. v. intr. Star sopra, esser superiore, soprastare. || Usar superiorità, insolenza: soprastare. || Esser prossimo a seguire, essere imminente: soprastare.

Suprataccu. s. m. T. calz. Il suolo che viene sopra il tacco: sopratacco.

Supratassa. s. f. Imposizione al di sopra, al di più della esistente.

Supratavula. s. m. Il servito delle frutta, dolci e simili, sul fine del pranzo: frutte.

Supratuttu. s. m. Abito che si mette sopra le altre vesti: sopratutto.

Supratuttu. avv. Principalmente, innanzi a ogni altra cosa: soprattutto.

Supraumanu. add. Più che umano: sovrumano.

Supravanzari. v. a. Superare: sopravanzare. || intr. Sovrabbondare, avanzare, sporgere: sopravanzare. P. pass. supravanzatu: sopravanzato.

Supravanzu. s. m. Il sopravanzare, ciò che sopravanza: sopravanzare.

Supravèniri. v. intr. Improvvisamente arrivare, e per semplicemente venire, ma ha più forza: sopravvenire. P. pass. supravvinutu: sopravvenuto.

Supraventu. s. m. Vantaggio del vento che si gode rispetto a chi sta sotto vento: sopravvento. || aviri lu supraventu, esser da quella parte onde spira il vento: essere o stare sopravvento, aver il sopravvento. || fig. Aver vantaggio, esser superiore: aver il sopravvento.

Supravesti. s. f. Veste che si porti sopra le altre: sopravveste.

Supraviniri. V. sopravèniri.

Supravinuta. s. f. Il sopravvenire: sopravvenuta.

Supravivenza. s. m. Il sopravvivere: sopravvivenza (Mort.).

Supravìviri. v. intr. Vivere più lungamente di altri, continuar a vivere dopo checchessia: sopravvivere. P. pres. supraviventi: sopravvivente. P. pass. supravvivutu: sopravvissuto, sopravvivuto.

Suprècchiu. Metatesi di superchiu V.

Supremamenti. avv. Sommamente: supremamente.

Supremazzìa. s. f. Il primo grado per potenza ed autorità: supremazìa.

Supremu. add. Quello che è il più alto, eminentissimo: supremo.

Supricchiari. V. suvirchiari, e così appresso.

Suprìnchiri. V. suprainchiri.

Suprizzata. V. supprissata.

Suprossu. s. m. Grossezza che apparisce nel corpo o per osso rotto o scommesso: soprosso. [p. 1001 modifica] || Sorta di malore che vien ai cavalli e simili animali: soprosso. || met. Storpio, aggravio, fastidio: soprosso. || aviri ad unu pri suprossu, aver in dispetto alcuno: aver uno nelle corna.

Supruliddu, dim. di supra.

Suprusu. s. m. Abuso, arroganza, ingiuria: sopruso.

Sur. Contrazione di signore: sor.

Surastra. s. f. Sorella da parte di padre e non di madre o viceversa: sorellastra (Fanf. suppl.).

Surazza. pegg. di soru.

Surba. V. spinedda.

Surbara. s. f. Albero delle sorbe: sorbo.

Surbettu. s. m. Sughi di frutte, panno o altre cose condite con izucchero e congelate: sorbetto.

Surbiri. v. a. Ingojare, dicesi di quelle sostanze che nè si bevono, nè si masticano: sorbire. || met. Sopportare un’ingiuria senza potere rispondere: ingollare. P. pass. surbutu: sorbito.

Surbittarìa. s. f. Luogo dove si fanno e si vendono i sorbetti.

Surbittera. s. f. Vaso per fare i sorbetti: sorbettiera. || fem. di surbitteri.

Surbitteri. s. m. Artefice che fa o vende sorbetti: sorbettiere.

Surbu. V. guerciu.

Surbuneddu. dim. di surbuni: sorsetto. || viviri a surbuneddi, bere a sorsetti: sorbecchiare.

Surbuni. V. sucuni. || Un tantino: un centellino.

Surcari. V. sulcari.

Surchiari. v. a. Bere a sorsi: sorsare. In San Giovanni di Cammarata (Verdone).

Surchïari. v. a. Far solchi, lavorar a solchi: assolcare. P. pass. surchïatu: assolcato (da surcu).

Sùrchiaru. V. succhiaru.

Surchiceddu. dim. di surcu: solchetto.

Surci. s. m. T. zool. Animaletto rosicchiante noto: topo. Mus L. || Sòrcio, sorce, sorice è una varietà del topo, detta Mus musculus L. || fig. Chi va fiutando e mette il naso per tutto: ficchino, ciaccino. || Oggi si dice a’ nemici del progresso o a’ partigiani d’un governo odiato: codino. || surci di cunnuttu, met. uomo mal fatto, e selvatico: sbiobbo. || – durmienti. V. talpa. || – tarantula, di color rossiccio scuro: topo ragno. || fari la morti di lu surci, non compianto da alcuno, anzi con gioia di tutti. || surci virdi, met. guai. Onde vidiri surci virdi, aver sofferto guai. || jiu lu surci e ’mpinciu, mannavi la gatta e arristau, quando si spedisce uno dopo l’altro individui in un luogo e più non tornano: non torna nè il messo nè il mandato. || figghiau la muntagna (o la gatta) e fici un surci, quando dopo molta aspettazione segue piccolo effetto: partorì un monte e fece un topo, far vescia. || V. in gattu altri prov.

Sùrcia. fem. di surci: topa.

Surciàghiru. V. agghiru.

Surcialora. Arnese per pigliar topi: tràppola.

Surciami. s. f. Nome collettivo de’ sorci: sorcime.

Surciara. s. f. Nido dei topi: topaja, sorciaja.

Surciari. v. intr. Esser ed operar da codino.

Surciata. s. f. Azione o discorso da codino.

Surciazzu. pegg. di surci: topaccio.

Surciddu. dim. Topolino, topicello.

Surcignu. add. Di o da topo: topajo, topesco. || Simile al color del topo: topino.

Surciteddu. V. surciddu.

Sùrcitu. V. sùccidu.

Surciuni. accr. di surci: topaccio.

Surcu. s. m. Quella fossetta che va facendo l’aratro nell’arare: solco. || Taglio, squarcio: solco. || fig. Grinza, ruga: solco. || Per rotaja: solco. || La traccia che fa la nave camminando sopra l’acqua. || strinciri li surchi: ammozzare. || fari surcu, rammollarsi il terreno onde si possa zappare. Onde aviri un bonu surcu, aver un terreno buono a zappare. || travagghiari sutta surcu, all’asciutto, e fig. occultamente: lavorar di sottecchi. || Prov. li pagghiara di lu lavuri sunnu li surchi, i solchi sono capanne al frumento.

Surdàggini. s. f. Lo stato di chi è sordo, sordità: sordàggine.

Surdastru. add. Quasi sordo, alquanto sordo: sordastro.

Surdatàgghia. s. f. Moltitudine di vili soldati e inesperti: soldataglia.

Surdatara. s. f. Si dice a donna pubblica vilissima: zambracca, torcia.

Surdatazzu. pegg. di surdatu: soldataccio.

Surdateddu. dim. Soldatino, soldatello. || – di crita, figurine d’argilla rappresentanti soldati; e per ischerzo si dice a’ soldati non buoni: soldatuccio.

Surdaticchiu. V. surdateddu, e più al § 2.

Surdatisca. s. f. Milizia, adunanza di soldati: soldatesca. || V. surdatagghia. || a la surdatisca, soldatescamente: alla soldatesca, alla soldata.

Surdatu. s. m. Quegli che esercita la milizia prendendo soldo: soldato. || – rasu, senza grado alcuno: gregario, soldatino. || – di s. Nicola, insetto che rode le foglie dei cavoli, delle fave ecc.: tonchio. || – di lu papa, soldato dappoco: soldato del papa. || Prov. megghiu porcu ca surdatu, tanta cattiva è la vita del soldato. || cu’ nun fu bonu surdatu, nun è bonu capitanu, chi non è buono nelle cose elementari, nol può essere nelle cose più difficili: chi non fu buon soldato, non sarà buon capitano. || a bonu surdatu nun manca casteddu, se non si sa fortificare allora non è buon soldato. || a bon surdatu si duna bona lancia, è chiaro. || multi surdati su’ boni a la tavula, ma timidi a la guerra, oh quanti ne’ caffè sbraciano, che poi se la fanno addosso! || nun tutti su’ boni surdati chiddi chi ’ncoddu portanu la picca: non ogni verde fa fiore.

Surdìa. s. f. Sordaggine: sordezza, sordità.

Surdiceddu. dim. di surdu: sordiccio. || dim. di sordu.

Surdinu. s. m. T. mus. Strumento piccolo a corda il quale manda poca voce: sordina, sordino. || Piccolo arnese di legno con cui si tura il tubo degli strumenti a fiato, per moderarli: sordino. || Fischio con cui si chiamano i tordi: sordino. || fari lu surdinu, fischiare sottilmente aspirando l’aria. [p. 1002 modifica]

Surdu. add. Privo di udito: sordo. || fig. Ripugnante, ritroso: sordo. || Dicesi di cosa che opera senza strepito: sordo. || Dicesi di bestie inclinate alla generazione. || Di vino fatto in vaso chiuso, sicchè ne siano rattenuti i prodotti aeriformi della fermentazione: vino sforzato. || lima surda, che non fa rumore: lima sorda. E fig. a persona che lavora di soppiatto facendo il musone: lima sorda. || Dicesi anco met. del rapire l’altrui a poco a poco. || sost. Chi è sordo: sordo. || L’occhio cieco della vite. || fari lu surdu, far vista di non udire: far il sordo. || duluri surdu, sensibile ma non acuto. || a la surda a la muta, posto avv. quietamente e di nascosto: alla sordina, a chetichelli, cheton chetoni. || nun diri a surdu, proporre cosa desiderata, dir cosa che venga tosto intesa ed accettata: non dir a sordo. || surdu e mutu: sordo-muto. || Prov. lu veru surdu è chiddu chi nun voli sentiri: egli è un mal sordo chi non vuole udire. || fincirisi orvu, surdu e mutu, usare la massima prudenza, e dissimular tutto. Sup. surdissimu: sordissimo.

Surdu. avv. Sordamente.

Surduliddu. add. Alquanto sordo: sordiccio.

Surdulidduzzu. dim. di surduliddu.

Suredda, Surella. V. soru. || V. sorella.

Surfaloru. V. surfareddu. || V. frugareddu.

Surfara. s. f. Luogo dove si cava e si lavora lo zolfo: zolfaja, solfanària, zolfatara, zolfata.

Surfarari. v. a. Aspergere di zolfo le viti per salvarle dalla crittogama: inzolfare, zolfare.

Surfaràriu. add. Del color di zolfo: zolfino.

Surfararu. s. m. Colui che cava e depura lo zolfo: zolfajo.

Surfarazzioni. s. f. L’inzolfar le viti.

Surfareddu. s. m. Fuscelletto intinto in una mistura di zolfo per accender il fuoco: zolfanello, solfanello. || Stoppino coperto di zolfo per uso di accendere il lume: zolferino, zolfino. || Fanciullo irrequieto: frugolo. || V. frugareddu. || operari cu lu surfareddu, con somma fretta. || addumari surfareddi, bestemmiare: attaccar mòccoli.

Surfariddaru. s. m. Colui che fa o vende gli zolfanelli: zolfanellajo. || V. frugariddaru.

Surfaridduni. add. di surfareddu. || V. carrittigghiu.

Surfaridduzzu. dim. di surfareddu.

Sùrfaru. s. f. T. min. Minerale noto, abbondantissimo in Sicilia: zolfo, solfo, sorfaro. || – nfrascatu ’ngallunatu o fittucciatu, attaccato a marne o ad altre materie eterogenee prima di esser depurato, nelle zolfaje.

Surfatu. V. solfatu.

Surfiari. V. solfeggiari.

Surfiata. V. solfeggiu. || Buon numero di percosse: grandinata di...

Surfidda. s. f. Canto funebre: nènia (Mal.).

Surfìzziu. V. suffrizziu.

Surgenti. V. sirgenti. || V. surgiva.

Surgi. V. surci (Così nell’oriente dell’isola).

Surgignu. V. surcignu.

Surgintina. s. f. Verga di sergente (Pasq.).

Sùrgiri. v. intr. Uscir fuori, levarsi: sùrgere, sorgere || Sollevarsi: surgere. || Scaturire: surgere. || Nascere, derivare: surgere. || Salire: surgere. || Fermarsi, pigliar porto, approdare: surgere. Ma noi lo diciamo delle barchette che si fermano in un punto gettando l’ancora, per pescare. || Per susirisi V. Così nel Messinese. P. pass. surgiutu: surto.

Surgiva. s. f. Fonte, origine dell’acqua de’ fiumi: sorgiva, sorgente. || fig. Origine di checchessia: sorgente.

Suriaca. s. f. Corda per legar insieme tre buoi pel collo e per le corna onde farli entrare nell’aja.

Surianu. add. Dicesi del color bigio e lionato, serpato di nero, usasi per lo più parlando di gatti, forse perchè i primi gatti soriani vennero dalla Sorìa: soriano.

Suriari. V. sudari al § 2. Se non è alterazione di pronunzia, sarà un frequentativo. Così a Mineo.

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">Surmuntari. v. a. Montar sopra: sormontare. || Avanzare, superare: sormontare. P. pass. surmuntatu: sormontato.

Surpassari. V. sorpassari.

Surpiddizza. V. sappiddizza.

Surprènniri. v. a. Coglier all’improvviso: sorprendere. || Eccitar un’impressione sùbita, cagionar maraviglia: sorprendere (Fanf. biasimerebbe questa voce in questo senso).

Surprinnenti. add. Maraviglioso, che sorprende: sorprendente.

Surprisa. s. f. Il sorprendere, in ambo i significati: sorpresa. || fari ’na surprisa, far una visita inaspettata e gradita: far una sorpresa.

Surprisu. add. Da sorprendere: sorpreso. || Maravigliato: sorpreso (A. V. ital. sorpriso. Dante).

Surra. s. f. La pancia del tonno: sorra (in ital. però sorra è propr. salume di pancia o di schiena di tonno). || La pancia di altri pesci. || cu li surri, modo prov. per dire eccellente: co’ fiocchi.

Surraca. s. f. T. fabb. Picciola apertura ad uso solo di dar luce.

Surrachedda. dim. di surraca.

Surredda. V. suredda. || Per cugina.

Surriatu. add. Grasso fuor di misura: bracato.

Surricedda. dim. di surra, e propr. quella dei piccoli pesci.

Surrìdiri. v. intr. Pianamente ridere: sorridere. P. pres. surridenti: sorridente.

Surrisu. V. sorrisu.

Surrotu. s. m. Pezzo di legno a cono o simile, che s’adopera a vari usi: bietta (An. Cat.).

Surrugamentu. s. m. Il surrogare: surrogamento.

Surruganti. add. Che surroga: surrogante.

Surrugari. v. a. Mettere in luogo di un altro: surrogare.

Surrugatu. add. Da surrogare: surrogato. || Messo in luogo di un altro: surrogato.

Surrugaturi –trici. verb. Chi o che surroga: surrogatore –trice.

Surrugazzioni. s. f. Il surrogare, sostituzione: surrogazione.

Surruschïari. v. intr. Il balenare, senza poi tuonare: balenar a secco, corruscare (ma è latinismo). P. pass. surruschïatu: lampeggiato.

Surruschiata. s. f. Il balenare: balenamento. E quando è continuato: lampeggìo.

Surruscu. s. m. Subita corruscazione, chiara e momentanea luce prodotta dal [p. 1003 modifica] vapore elettrico che trapassa da una parte all’altra per equilibrarsi: baleno (V. lampu ). (Dal Lat. corusco).

Sursameli. V. sussameli.

Sursari. v. a. Bere a sorsi: sorsare (Scob.).

Sursiceddu. dim. di sursu: sorsetto, sorsellino, sorsino.

Sursu. s. m. Quantità di liquore che si bee ad un tratto: sorso.

Sursuneddu. dim. di sursuni.

Sursuni. accr. di sursu, sorso prolungato: sorsata. || a sursuna, a grandi sorsi: a sorsate.

Surtazza. pegg. di sorti: sortaccia.

Surteri. s. m. Avveniticcio, non istanziato: passeggiero. || Smogliato: scapolo.

Surticedda. dim. di sorti.

Surtiri. v. intr. Avere in sorte: sortire. || T. mil. Far sortita: sortire. || Per uscire (nel quale ultimo senso viene dal Fr. sortir).

Surtita. s. f. T. mil. L’uscir fuori dalle fortezze che fanno i soldati per assaltar l’inimico: sortita || Per nisciuta V.

Surtu. V. zittu (a Termini).

Suru. Idiotismo per soru V.

Suruzza. dim. e vezz. di soru: sorellina.

Survizzu. V. sirvizzu.

Suscettibbili. add. Capace di ricevere, di attrarre, ecc.: suscettivo, suscettibile.

Suscettibbilità. s. f. Qualità di ciò che è suscettibile: suscettibilità.

Suscettivu. V. suscettibbili.

Suscitamentu. s. m. Il suscitare: suscitamento.

Suscitari. v. a. Eccitare, fare levar su: suscitare. P. pres. suscitanti: suscitante. P. pass. suscitatu: suscitato.

Suscitaturi –trici. verb. Chi o che suscita: suscitatore –trice.

Sùsiri. v. a. Levar su: rizzare. || rifl. a. Levarsi in piedi: rizzarsi, alzarsi. || Uscir da letto: levarsi, alzarsi (da suso, come la V. ital. A. insusarsi: andar in su). || Prov. cu’ si susiu locu pirdiu: chi va discosto perde il posto. P. pres. susutu: rizzato, alzato.

Suspènniri. v. a. Appiccare o sostener la cosa in modo che non tocchi terra: sospendere. || met. Render dubbioso: sospendere. || Differire, prolungare: sospendere || Lasciare di seguire, di fare checchessia per un poco o per sempre sospendere. || Privare per un po’ di tempo alcuno dello esercizio della sua carica: sospendere. P. pass. suspisu: sospeso.

Suspettu. s. m. Opinione dubbia di futuro male: sospetto. || Paura, dubbio: sospetto. || dari suspettu, far sospettare: dar sospetto. || Per dispettu V.

Suspettu. add. Di dubbia fede, che arreca sospensione: sospetto. || essiri suspettu, non goder tutta la buona fama o stima: esser sospetto. || mircanzia, postu suspettu, dove ci sia dubbio di mali contagiosi: mercanzia sospettosa ecc. || Di persona della cui testimonianza non possa fidarsi: sospetto.

Suspicari. V. suspittari: sospicare.

Suspicioni. s. f. Sospetto: sospezione.

Sùspicu V. suspettu.

Suspìnciri. v. a. Sollevare ciò che si crede essere in basso: rialzare. || Innalzare. || Eccitare: sospignere.

Suspinzioni, Suspinziva. s. f. Il sospendere: sospensione. || Privazione a tempo dello esercizio d’una carica: sospensione. || T. mil. Accordo fra due combattenti di non offendersi reciprocamente per un dato tempo: sospensione.

Suspinzivu. add. Che sospende: sospensivo. || s. m. Per sospensione.

Suspinzòriu. s. m. Sacchetto che serve a sostener lo scroto minacciato di allentatura: sospensòrio.

Suspirari. v. intr. ass. Mandar fuori sospiri: sospirare, suspirare. || att. Desiderare ardentemente: sospirare. || Rammentare con desiderio le cose perdute: sospirare. || Prov. cu’ suspira ’nn è cuntenti, cu’ santìa ’un ha dinari; cu’ di vecchi s’innamura si la pinna la vintura, chi desidera vuol dire che non è contento di ciò che ha, chi bestemmia non ha danaro, e chi s’innamora di vecchi gli o le incoglie male. p. pass. suspiratu: sospirato.

Suspireddu. dim. di suspiru: sospiretto.

Suspiru. s. m. Respirazione mandata dal fondo del petto per dolore, per affanno ecc.: sospiro. Difficoltà di respiro, affanno: sospiro. || T. mus. Pausa di un terzo o di un quarto di una misura, e la virgoletta che indica ciò: sospiro. || Fune che tiene da un lato lontano dalle parti dove potrebbe urtare, un corpo grave nello abbassarsi o tirarsi su colle carrucole o con altro. || Momento di tempo: sospiro. || Per suspettu V. || – di la serpi, di lu cucchieri: gruccia. || Prov. lu suspiru veni di lu cori, giacchè si sospira per amore o per dolore (pl. suspira).

Suspiruni. accr. di suspiru: sospirone (in Firenze).

Suspirusu. add. Pieno di sospiri, sospirante: sospiroso.

Suspisu. P. pass. V. in suspenniri.

Suspisuliddu. add. dim. Un po’ sospeso.

Suspittari. v. a. intr. Aver sospetto: sospettare. || Aver opinione, credere: sospettare. P. pass. suspittatu: sospettato.

Suspittarìa. V. dispettu.

Suspittusamenti. avv. Con sospetto: sospettosamente. || Con dispetto: dispettosamente.

Suspittusazzu. pegg. di suspittusu. || Dispettosaccio.

Suspittuseddu. dim. di suspittusu. || Dispettosuzzo.

Suspittusu. add. Pieno di sospetto: sospettoso. || Che dà cagione di sospetto: sospettoso. || Per dispettoso. Sup. suspittusissimu: sospettosissimo.

Suspittusuni. accr. di suspittusu.

Sussamela. s. f. Dolciume di farina, zucchero, mandorle tritate ed aromi, cotto in tegghia nel forno, e fatto divenir tosto col raffreddarsi.

Sussamilicchia. s. f. Piccoli pezzi di sussamela.

Sussècuta. s. f. essirci lu sussecuta, non finir là, esservi il seguito (da susseguire).

Sussecutivamenti. avv. In modo sussecutivo: sussecutivamente.

Sussecutivu. add. Lo stesso che susseguente: sussecutivo.

Susseguenti. add. Che sussegue: susseguente.

Susseguentimenti. avv. Successivamente: susseguentemente. [p. 1004 modifica]

Susseguiri. v.intr. Succedere, venire successivamente: susseguire.

Susseguitu. s. m. Conseguenza di cosa intrapresa o naturalmente avvenuta, proseguimento: successo, sèguito.

Sussidiari. v. a. Dar sussidio: sussidiare. P. pass. sussidiatu: sussidiato.

Sussìdiu. s. m. Soccorso nella necessità: sussidio.

Sussistenti. add. Che sussiste, esistente: sussistente. || Valido, fermo, stabile: sussistente.

Sussistenza. s. f. Attuale esistenza: sussistenza. || Tutto ciò che è necessario al sostentamento, alimento: sussistenza. || T. mil. Voce collettiva di ciò che è necessario al sostentamento dello esercito: le sussistenze.

Sussìstiri. v. intr. Avere attuale esistenza: sussistere. || Detto di ragioni, esser valide, fondate: sussistere. || Mantenersi secondo suo stato: sussistere. P. pass. sussistutu: sussistito.

Sussuniari. Idiotismo per sussidiari V.

Sussuri. V. delizia (Pasq. Gr. σισύραι; coltri morbide di pelle).

Susta. s. f. Molla: susta. E specialmente le molli ove son fisse le lenti. || V. sustu.

Sustantivamenti. avv. A maniera di sostantivo: sostantivamente, sustantivamente.

Sustantivu. s. m. T. gram. Quel nome che per sè sussiste: sostantivo.

Sustantivu. add. Che ha sostanza o sussistenza: sostantivo, sustantivo. || T. gram. Si dice di verbo che esprima sustanza o sussistenza o di nome che per sè sussista: verbo o nome sostantivo.

Sustanza, Sustànzia. s. f. Quel che si sostenta per sè, e dà fondamento a tutti gli accidenti che per loro non ponno sussistere: sostanza, sustanza, sostanzia, sustanzia. || Somma, contenuto, ristretto: sostanza. || Essenza, quiddità ecc.: sostanza. || Ciò che vi ha di più importante in un discorso o simile: sostanza. || Intelligenza, spirito: sostanza. || Facultà, avere, rendita: sostanza. || I cibi del tutto nutritivi. || in sustanza, posto avv., in conclusione, in somma: in sostanza. || In ristretto, sommariamente: in sostanza. || Nel suo essere, senza alterazione: in sostanza. || Effettivamente, realmente: in sostanza.

Sustanziali. add. Che ha sustanza, di sustanza; e talvolta vale anche essenziale: sostanziale, sustanziale. || Importante, considerabile: sostanziale. Sup. sustanzialissimu: sostanzialissimo.

Sustanzialitati. s. f. Qualità di ciò che è sostanziale: sostanzialità, sostanzialitade, sostanzialitate, sustanzialità, sustanzialitade, sustanzialitate.

Sustanzialmenti. avv. In quanto appartiene alla sostanza o all’essenza: sostanzialmente, sustanzialmente.

Sustanzievuli. add. Di sostanza, che dà o porta sostanza: sostanzievole, sustanzievole.

Sustanziusamenti. avv. In modo sustanzioso: sustanziosamente.

Sustanziusu. add. Sustanzievole: sostanzioso, sustanzioso. Sup. sustanziusissimu: sostanziosissimo.

Sustari. v. a. Arrecar altrui noja: nojare, molestare. P. pass. sustatu: nojato, molestato (da sustu).

Sustegnu. s. m. Cosa che sostiene: sostegno. || met. Mantenimento, reggimento: sostegno. || Ajuto, appoggio: sostegno.

Sustèniri. V. sustiniri.

Sustentari. V. sustintari.

Sustinìbbili. add. Che può sostenersi: sostenibile.

Sustinimentu. s. m. Il sostenere, sostegno: sostenimento.

Sustiniri. v. a. Tener sopra di sè, reggere: sostenere. || Sofferire, comportare: sostenere. || Tenere, conservare: sostenere. || Difendere, patrocinare: sostenere. || Proteggere, aiutare: sostenere. || Mantenere: sostenere. || – la carica, esercitare lodevolmente un impiego: sostener la carica. || T. mil. Regger all’impeto degli avversari: sostener la carica. || – una merci, tenerne alto il prezzo: sostener una merce. || rifl. a. Contenersi: sostenersi. || Trattarsi nobilmente, star sulle sue: sostenersi. || Durare resistendo, non cedere: sostenersi. E per astenersi. || nun putirisi sustiniri, dover cedere, aver termine checchessia: non poter sussistere o sostenersi.

Sustintamentu. s. m. Il sostentare, sostegno, alimento: sostentamento. || Conforto, mantenimento: sostentamento.

Sustintari. v. a. Alimentare, mantenere cogli alimenti: sostentare. || V. sustiniri. || rifl. a. sostentarsi. || Difendersi: sostentarsi. P. pass. sustintatu: sostentato.

Sustintaturi. verb. m. Chi o che sostenta: sostentatore –trice. || Mantenitore, difensore: sostentatore.

Sustintazzioni. s. f. Il sostentare: sostentazione, sustentazione.

Sustinuteddu. dim. di sustinutu.

Sustinutizza. s. f. Contegno grave verso la gente, contrario di affabilità: sostenutezza.

Sustinutu. add. Da sostenere: sostenuto. || Non affabile, che sta in sul grave, con sostenutezza: sostenuto. || Detto di stile, elevato, mantenuto, nobile: sostenuto.

Sustituiri. Metter uno in luogo di altro: sostituire, sustituire. || T. leg. Instituire il secondo erede: sostituire. P. pass. sostitujutu: sostituito, sustituito.

Sustitutu. s. m. Chi o che tiene le veci altrui: sostituto, sustituto.

Sustituzioni. s. f. Il sostituire: sostituzione. || T. leg. Lo instituire altro erede: sostituzione.

Sustu. s. m. Noja: molestia, fastidio. || – di midudda, noja fiera: rompimento di capo. || fari sustu, urtare, far rabbia (potrebbe venire dallo Sp. susto: paura; Pasq. il vorrebbe da un composto Lat. substum).

Sustusu. add. Nojoso: molesto, fastidioso.

Susu. avv. Sopra: su, suso. || s. m. lu susu, il piano superiore della casa, o di qualunque cosa: il sopra. || susu susu, nella parte più alta: su su. || ’n susu, verso sopra: in su, in suso, || di susu: di su. || jiri ’n susu e gnusu (’n iusu ), andar su e giù. || di susu gnusu, modo avv., per tutti i versi, da sommo a imo: da monte a valle. || pigghiari di susu, dicesi di chi dolgasi di alcuno, il quale forse avrebbe ragione a dolersi di lui: metter le mani innanzi per non cadere. || stari susu e jusu, abitare entrambi i piani di una casa. [p. 1005 modifica]

Susurrari. v. intr.Mormorare: susurrare. || Dir male d’altrui: susurrare. || Correr qualche voce: bucinarsi.

Susurru. s. m. Il susurrare: susurro. || Il bucinare: bucinamento.

Susuta. s. f. Da susiri, l’azione del rizzare: rizzata (V. participiu). || Il levarsi: levata, alzata.

Susutedda. dim. di susuta.

Susuteddu. dim. di susutu.

Susutu. P. pass. V. in susiri.

Susutuna. accr. di susuta. || Levataccia.

Sutè. s. m. (Di Marco) Spezie di bastardella con maniglie laterali e ferme: baracchina, baracchino (Car. Voc. Met.).

Sutta. prep. Che dinota inferiorità di sito: sotto. In italiano si costruisce col quarto caso e anche col terzo e col secondo. || Con, mediante: sotto. || Pieno di debiti, ovvero perdente in una impresa, onde essiri sutta, aver perduto del suo in una impresa; ovvero essere indebitato. || sutta pena di..., colla minaccia di tal pena: sotto pena di... || sutta sutta, replicato dà più forza. Vale anche, celatamente: sotto sotto. || s. m. lu sutta, la parte di sotto: il di sotto. || Nel giuoco detto toccu, è quegli che è scelto per invitare a bere altrui o bere a suo piacimento: il cane. || sutta di..., in podestà di alcuno: sotto di... || sutta unu, nel tempo che dominava alcuno: sotto alcuno. Dante: vissi in Roma sotto Augusto. || E anche, sotto la disciplina, p. e. studiava sotto Raffaello; militava sotto Garibaldi. || teniri sutta, opprimere, dominare: tener sotto. || chiantarisi di sutta ad unu, saltargli addosso, opprimerlo, abbatterlo: mettere o cacciar alcuno sotto di sè. || farisi sutta, accostarsi al nemico in forma da potergli tirare sotto mano: entrare o cacciarsi sotto ad uno. || sutt’occhi, vicino, presente: sott’occhio. || irisinni sutta, sommergersi: andar sotto. || Ne’ giuochi di penitenza, il far la penitenza: andar sotto. || Andar in prigione. || iri o ristari di sutta, rilevar danno, scapitare o rimaner perdente in una rissa: andar al di sotto. || mettiri sutta, fig., approfittarsi industriosamente o segretamente di checchessia: metter sotto. || Metter in prigione. || stari sutta, abitare un piano di casa che ne abbia altro superiore. || ’ntra sutta e supra, modo prov, considerato il tutto insieme, a far tutti i conti: sottosopra. || pigghiari pri sutta, andar per la via inferiore: pigliar di sotto. || essiri sutta di unu, essergli inferiore. || sutta la botta, subito: lì su quel subito, subito per subito. || lassari ad unu, o arristari sutta la botta, ucciderlo, o morire al primo colpo: lasciare uno, o rimaner sul tiro. || passari sutta, venir al cimento, alla prova. || di sutta: di sotto, al di sotto. || iri pri sutta, evacuar il ventre: andare di sotto. || Prov. cu’ è di sutta non si pò arriminari: i poveri hanno le braccia corte (i Provenzali dicevano subta).

Sutta. avv. Nella parte inferiore, abbasso, al fondo: sotto.

Suttabbibbliotecariu. s. m. Chi fa le veci del bibliotecario: sotto-bibliotecario.

Suttabbiccheri. s. m. Piattino su cui si metton i bicchieri nella mensa: sottocoppa.

Suttabbuttigghia. s. m. Piattino su cui si mettono le bottiglie nella mensa: portabottiglie.

Suttacalzuni. s. m. pl. Calzoni di panno lino che si portano sotto gli altri calzoni: mutande, sottocalzoni.

Suttacancilleri. s. m. Chi fa le veci del cancelliere: sottocancelliere.

Suttacappottu. posto avv. Occultamente: di nascosto, di contrabbando, sottecchi.

Suttacapu. s. m. Chi fa le veci del capo in un ufficio ecc.

Suttacarbunatu. s. f. T. chim. Lo stesso che carbonato: sottocarbonato (Mort.).

Suttaciantrìa. s. f. Uffizio esercitato dal sottocantore: sottocantorìa.

Suttaciantru. s. m. Titolo di beneficio ecclesiastico in molte cattedrali e collegiate: sottocantore.

Suttacocu. s. m. Ajuto del cuoco: sottocuoco.

Suttacoddu. s. m. Arnese che s’appicca al collo de’ buoi e lor pende sotto la giogaja: sottogola, sottogiogaja. || Tralcio di vite quasi circolare con molti grappoli per apprendersi e conservarsi: pèndolo. || Danno, rovescio.

Suttacòmitu. s. m. T. mar. Sostituto del comito: sottocomito.

Suttacoppa. s. f. Tazza su cui si portan i bicchieri dando da bere: sottocoppa. || Quella sotto le bottiglie: portabottiglie.

Suttacrivu. s. m. Mondiglia che si cava in vagliando: vagliatura. || Sorta di tabacco in polvere.

Suttacuda. s. m. Uno dei finimenti del cavallo che sostiene la coda: sottocoda, soccodògnolo.

Suttacunsulu. s. m. Ajuto del console.

Suttacuppina. s. f. Piattino che si pone sotto un vaso perchè non insudici. V. suttacoppa. || Per lemmu V. || Per piattinu V. al § 3.

Suttagula. s. m. Parte della briglia che passa sotto la gola del cavallo: soggòlo.

Suttaleva. s. m. Legno che si pone sotto la leva per agevolar l’azione: sottoleva.

Suttalumi. s. m. Arnese di tela con ornamenti, che si pone sotto il lume e il candelliere: sottolume, posalume, tondo; e quando è ornato molto con fiori ecc.: giardiniera (Car. Voc. Met.).

Suttamanu. avv. Quasi di nascosto: sottomano.

Suttamarammeri. s. m. Aiutante del marammeri V.

Suttamassaru. s. m. Aiutante del massaru V.

Suttamastra. s. f. T. stamp. Foglio di carta che nel tirar in volta, si va rinnovando sull’impronto, affinchè questo non venga insudiciato: sottoforma (Car. Voc. Met.).

Suttamastru. s. m. Maestro secondario: sottomaestro.

Suttamèttiri. v. a. Far suggetto, sottoporre: sottomettere. || rifl. a. Sottomettersi.

Suttaministru. s. m. Chi fa le veci del ministro.

Suttamisu. add. Da sottomettere: sottomesso. || Spossato, abilitato: infievolito. || Situato in luogo basso, inferiore: sottoposto.

Suttana. s. f. Veste dalla cintola sin ai piedi, per lo più sotto altra veste: sottana. || La zimarra de’ cherici dal collo sino a piedi: sottana.

Suttancapu. V. suttasupra. [p. 1006 modifica]

Suttanina. s. m. dim. di suttana: sottanina, sottanino.

Suttansù. s. m. Di cosa veduta da sotto in su: sott’in su.

Suttantènniri. v. a. Intendere una cosa non espressa, o accennata appena: sottintendere. P. pass. suttantisu: sottinteso.

Suttantinnenti. s. m. Chi fa le funzioni d’intendente: sottintendente (Era il capo del Distretto).

Suttantinnenza. s. f. Ufficio del sottintendente: sottintendenza.

Suttanu. add. Basso, inferiore: sottano. || – di la cassita: guscio della cassa, è T. tess.

Suttapanza. s. m. Parte del fornimento che passa sotto la pancia del cavallo: sottopancia.

Suttapettu. s. m. T. calz. Suolo che per maggior fortezza si pone tra il suolo e la soletta della scarpa: anima (Car. Voc. Met.).

Suttapinnata. s. f. Furberia artificiosa per frodare e ingannare altrui: coperchiella.

Suttaprefettu. s. m. Chi fa le veci di un prefetto: sottoprefetto.

Suttaprefettura. s. f. Parte di una provincia governata da un sottoprefetto: sottoprefettura.

Suttapriuri. s. m. Chi fa le veci del priore: sottopriore.

Suttapuntu. s. m. Spezie di cucitura: soppunto.

Suttaretturi. s. m. Chi fa le veci del rettore: sottorettore.

Suttascala. s. m. Quello spazio vuoto che resta sotto le scale: sottoscala.

Suttascriviri. v. a. Scrivere di propria mano il suo nome sotto a qualche scrittura: soscrivere, sottoscrivere. P. pass. suttascrittu: soscritto, sottoscritto.

Suttascrizioni. s. f. Il sottoscrivere: soscrizione, sottoscrizione,

Suttasegretariu. s. m. Chi fa le veci del segretario: sottosegretario.

Suttaspecchiu. s. m. Mobile di ornamento su cui si tiene uno specchio: consolle.

Suttastari. v. intr. Star sotto, esser soggetto: sottostare.

Suttasupra. avv. A rovescio, a capopiè: sottosopra. || mettiri, vutari suttasupra, fig., metter in iscompiglio, in confusione, arruffare: buttare all’aria, mettere, voltare sottosopra. || iri tutti cosi suttasupra, in malora, in rovina.

Suttaterra. avv. Sotto terra: sotterra.

Suttatinenti. s. m. T. mil. Grado fra gli ufficiali, inferiore al luogotenente: sottotenente.

Suttaventu. s. m. La parte della nave opposta a quella dove soffia il vento: sottovento. || essiri suttaventu, aver il vento a svantaggio: esser sottovento. E met, aver perduto il favore: esser in disgrazia di uno.

Suttavesti. s. f. Veste che si porta sotto: sottoveste. || V. faredda.

Suttavuci. avv. Dicesi del parlar piano e sommesso: sottovoce. || T. mus. Maniera di sonare tra il dolce e il forte: sottovoce.

Sutterfùggiu. s. m. Forma da sfuggire checchessia, scampo modo da uscir di pericolo: sutterfùgio.

Suttigghiari. v. a. Assottigliare: sottigliare. || intr. Sottilizzare, ghiribizzare: sottigliare.

Suttigghizza. s. f. Qualità di ciò che è sottile: sottigliezza. || Scarsità, parcità: sottigliezza. ||met. Acutezza d’ingegno, industria, finezza: sottigliezza.

Suttileddu. dim. di suttili: sottiletto, sottilino.

Suttili. s. m. La parte sottile di una cosa: sottile. || Spezie di tabacco in polvere finissimo. || V. intunacatura.

Suttili. add. Contrario di grasso: sottile. || Detto di navi, leggiera: sottile. || Parco, meschino, minuto: sottile. || Infermiccio. || Detto di aria, netta, purificata, penetrativa: sottile. || Delicato, magnicciuolo: sottile. || Manchevole, debole, scemo: sottile. || met. Acuto, ingegnoso: sottile. || Detto di vento non molto freddo, ma acutamente freddo: sottile. || Aggiunto di male, significa il male del tisico: male sottile. || filari suttili, fig., esser fisicoso o troppo per l’appunto e considerato: guardarlo nel sottile. || a la suttili, posto avv., secondo il minor peso, o la minor misura. || lavurari a suttili, arare in modo da fare solchi vicinissimi e sottili. Sup. suttilissimu: sottilissimo.

Suttili. add. Sottilmente: sottile.

Suttilicchiu, V. suttileddu.

Suttilissimamenti. avv. sup. Sottilissimamente.

Suttilitati. s. f. Sottigliezza: sottilità, sottilitade, sottilitate. || Accortezza, acutezza, sagacità: sottilità.

Suttilizza. s. f. Sottigliezza: sottilezza.

Suttilizzari. v. a. Aguzzar l’ingegno: sottilizzare, ghiribizzare.

Suttilmenti. avv. Con sottigliezza: sottilmente. || Parcamente, meschinamente: sottilmente. || Sagacemente, maliziosamente: sottilmente. || Minutamente, diligentemente: sottilmente.

Suttirraniu. s. m. Luogo basso, stanze ad arco, corridoi ecc. che stiano in quella parte di fabbricato, che risponde sotto terra: sotterràneo.

Suttirràniu. add. Che è sotto terra: sotterraneo.

Suttirrari. v. a. Mettere sotterra: sotterrare. || Seppellire: sotterrare. || Ridurre in istato vile: sotterrar alcuno.

Suttocchiu. avv. Di nascosto, alla sfuggiasca: sottocchio, sottecchi.

Suttoffiziali. s. m. Uffiziale inferiore ne’ reggimenti: sotto-ufficiale.

Suttràiri. v. a. Cavare, tor via da una quantità: sottrarre. || Ritirare, non concedere: sottrarre. || Liberare: sottrarre. P. pass. suttrattu: sottratto.

Suttratturi –ttrattrici. verb. Chi o che sottrae: sottrattore –trice.

Suttrazioni. s. f. Il sottrarre: sottrazione. || Operazione aritmetica per cui si toglie una quantità minore da una maggiore: sottrazione.

Suttumettiri. V. suttamettiri.

Suvararu. s. m. Chi vende o lavora sughero.

Suvareddu. dim. di suvaru.

Suvarinu. s. m. Piccolo ramo di sughero vestito della sua corteccia. || add. Che ha del sughero, o somigliante a sughero: sugheroso,

Sùvaru. s. m. T. bot. Albero che fa le ghiande, e la cui corteccia è leggerissima: sùghero, sùghera, sùvero. Quercus suber L. || La corteccia di esso: sughero. || fig. Persona ritenuta nello spendere: tegnente. || In pl. sono quei pezzi o fasci di sughero legati sopra alle [p. 1007 modifica] paromelle che reggono le reti, per tenerle a galla: sugheri. || suvaru di bozza, vaso rotondo di sughero, dove si pongon le bocce d’acqua o bottiglie di vino per tenerle in fresco: sughera. || – masculinu, sughero che si coglie la prima volta, e non è buono. || – fimminella, quello raccolto dopo ed è migliore.

Suvarusu, add. Che ha la consistenza o l’apparenza del sughero: sugheroso.

Suvattu. s. m. Spezie di cuoio di cui si fanno cavezze, guinzagli ed altro: sovàttolo, sovatto, soatto. || Pelle da guanti.

Suvèrchiu. s. m. Che avanza, che è più del bisogno: sopèrchio, supèrchio, sovèrchio. || Soperchieria: soperchio. || Prov. lu suverchiu rumpi lu cuverchiu, il troppo è troppo: il soperchio rompe il coperchio.

Suvèrchiu. add. Che è soprabbondante, che avanza: sopèrchio, soverchio.

Suvèrchiu. avv. Troppo: sopèrchio, soverchio. || di suverchiu, soverchiamente: di soperchio.

Suvirchiamenti. avv. Con soperchianza: soperchiamente, soverchiamente.

Suvirchiamentu. s. m. Il soperchiare: soperchiamento, superchiamento, soverchiamento.

Suvirchianti. add. Che soverchia: soperchiante.

Suvirchiari. v. a. Sopravvanzare: soperchiare, soverchiare. || Predominare: soperchiare. || Far soperchierie: soperchiare. P. pass. suvirchiatu: soperchiato.

Suvirchiarìa. s. f. Ingiuria fatta altrui con prepotenza, vantaggio oltraggioso: soperchierìa, soverchierìa. || Superfluità, sovrabbondanza: soperchianza.

Suvirchiariedda. dim. di suvirchiarìa.

Suvirchiuliddu. dim. di suverchiu: un po’ troppo.

Suvirchiuni. accr. di suverchiu.

Suvirchiusamenti. avv. Con soperchieria, con soperchianza: soperchievolmente. || Prepotentemente.

Suvirchiuseddu. dim. di suvirchiusu.

Suvirchiusu. add. Che soperchia: soperchievole. || Prepotente. Sup. suvirchiusissimu: soperchievolissimo.

Suvirchiusuni. accr. di suvirchiusu.

Suvranamenti. avv. Con sovranità: sovranamente.

Suvranità. s. f. Superiorità, diritto di sovrano: sovranità.

Suvranu. s. m. Chi è investito del potere sovrano: sovrano.

Suvranu. add. Che ha superiorità in checchessia: sovrano. || Eccellente, singolare, preclaro: sovrano. || Che sta sopra: sovrano.

Suvricchiari. Metatesi di suvirchiari V.

Suvuli suvuli. posto avv. Lievemente, agevolmente: appena, leggermente. || Piano, con precauzione: riguardosamente (dal Lat. super).

Suvvèniri. v. a. Aiutare, soccorrere: sovvenire. || intr. pron. Ricordarsi: sovvenirsi. P. pass. suvvinutu: sovvenuto.

Suvvèrtiri, v. a. Mandar sossopra, rovinare: sovvertìre, sovvèrtere. || Sedurre, indurre con inganno: sovvertìre. P. pass. suvvirtutu: sovvertito.

Suvvinimentu. Il sovvenire: sovvenimento.

Suvviniri. V. suvvèniri.

Suvvinutu. P. pass. V. in suvveniri.

Suvvinzioni. s. f. Sussidio, danaro od altro ajuto somministrato in caso di bisogno: sovvenzione.

Suvvirsioni. s. f. Il sovvertire: sovversione.

Suvvirtiri. V. suvvèrtiri.

Suvvirtituri –trici. verb. Chi o che sovverte: sovvertitore –trice.

Suvvirtutu. P. pass. V. in suvvertiri.

Suzzarìa. s. f. Sozzura: sozzezza (z dolce).

Suzzi. s. m. Giuoco fanciullesco, che si fa ponendo in terra ritto un cannello o una pietra detta sussi, sopra cui pongono della moneta, poscia con una lastra tirano per farla cadere, e il danaro che casca vicino alla lastra è di chi l’ha tirato: sussi.

Suzzu. (Scob.) V. gilatina.

Suzzuniari. v. a. Far sozzo: sozzare.

Suzzura. s. f. Stato e qualità di ciò che è sozzo: sozzura (z dolce). || V. negghia.

Suzzusu. add. Che ha sozzezza: sozzo (z dolce).

Supplemento

[p. 1155 modifica] [p. 1156 modifica] [p. 1157 modifica] Sucameli. Sorta di pasta grossa tagliata corta e lavorata: sedani grossi (In Licata).

Sucarru. V. sicarru.

Sucatizzu. add. Magro, stecchito.

Sudiaca. V. suriaca.

Suffru. V. surfaru (In Licata).

Sugghiata. V. sogghia: soglia.

Sulitariu. || – di rocca. V. cudarrussuni (In Castrogiovanni).

Sullina. V. sulina.

Sumagghia. s. f. La sponda di un burrone, il ciglione quasi (In Canicattì).

Sumirunazzu. pegg. di sumiruni (Comes).

Sunnacchia. V. sunnacchiara.

Supirchiuni. s. m. Sorta di piccola bisaccia.

Surbusu. V. zurbusu.

Surfiru, Surfu, Surfuru. V. surfaru.

Suricera. V. gaggia di surci ( Evidentemente dal Fr. souricière).

Sùrici. V. sùrci.

Suttabbitu. V. suttaninu.

Suvareddu. s. m. Sorta di pesce simile all’aliccia (In Licata).