Nuovo vocabolario siciliano-italiano/AM

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[p. 44 modifica]Amabbili. add. Degno, atto ad esser amato: amabile. Sup. amabbilissimu: amabilissimo.

Amabbilissimamenti. avv. sup. Amabilissimamente.

Amabbilità e Amabbilitati. s. f. Astratto di amabile, qualità di chi è amabile: amabilità.

Amabbilmenti. avv. Con amabilità: amabilmente.

Amalgama. s. f. T. chim. Combinazione di un metallo col mercurio: amalgama.

Amalgamari, v. a. Far amalgama: amalgamare. || met. Metter insieme cose disparate: amalgamare. P. pres. amalgamanti: amalgamante. P. pass. amalgamatu amalgamato.

Amantementi. avv. Con amore: amantemente.

Amantissimamenti. avv. sup. Amantissimamente.

Amantissimu. add. sup. Amantissimo.

Amanuensi. T. leg. Copista: amanuense.

Amanza. s. f. (Vigo Canti pop. Sic.) Amore. (A. V. ital. amanza).

Amara-duca, muredda di frutti, o urcamara o amuridduzzi d’acqua. T. bot. Vite selvatica, pianta medicinale: dulcamara, salatro legnoso, strallaggi. Solanum dulcamara L.

Amaramenti. avv. Con gran passione e cordoglio: amaramente. || Aspramente, acerbamente: amaramente.

Amarantu a tri culuri, o gilusia a tri culuri. T. bot. Pianta erbacea: amaranto. Amaranthus tricolor L.

Amarantulini. T. bot. Pianta di cui ve n’ha due qualità, rossa e bianca: amarantoide, perpetuine. Gomphrena Globosa L.

Amaredda. s. f. T. bot. Specie di camomilla, usata molto in medicina: amarella. Phyretirum pasthenicum Wild.

Amaredda. (D. B.) V. amarettu.

Amareli. V. amarena.

Amarena o Cirasa amarena. s. f. T. bot. Albero della specie del ciriegio: amarino, il frutto di detto albero: amarena o ciriegia amarena o amarasca. Prunus cerasus L. || amarena ’ncilippata: diamarinata. || amarena di Madunia: ciriegia canina. Prunus maneleb L. Nasce alle Madonie in Sicilia.

Amarettu. add. dim. di amaru: amaretto.

Amari. v. a. Voler bene, aver molta affezione: amare. || Esser innamorato: amare. || Desiderare: amare. || Procurare, eleggere: amare. || Gli agricoltori l’usano in bel modo: lu furmentu ama li campi ariusi: il grano ama i campi ariosi (Palma Voc. Met.) || Preferire, prediligere: amare. || cci nn’amati sali? cci nn’amati pacenza? ecc. tutti modi prov. di cose che dispiacciono: Oh! vi par egli? la è cosa? || prov. quantu cchiù s’ama mancu si canusci: quanto più s’ama si conosce meno. || cu’ ama donna maritata, la sua vita è ’mpristata: chi ama donna maritata la sua vita tien prestata. || cu’ ama l’arvulu ama la rama: chi ama me, ama il mio cane. || ama a cu’ t’ama, rispunni a cu’ ti chiama: ama chi t’ama, rispondi a chi ti chiama. || cu’ di cori ama, di luntanu vidi: amor è cieco e vede da lontano. || ama a cu’ t’ama e sia macari petra: ama chi t’ama, e lascia dir chi dice. (Nerucci, Canti Tosc.) || nun c’è peiu d’amari e nun essiri amatu: amare e non [p. 45 modifica]esser amato, è tempo perduto. || nun è dignu di essiri amatu cu’ nun ama: chi vuol essere amato, convien che ami. P. pres. amanti: amante. P. pass. amatu: amato.

Amariari. (A. V. ital. amariare). V. amariggiari.

Amaricanti. add. e talora sost. T. med. Che è amaro, amaretto: amaricante.

Amariceddu. add. dim. di amaru: amaretto.

Amariggiari e Amareggiari. v. a. Render amaro: amareggiare. || fig. Affliggere: amareggiare. || rifl. a. per ambo i significati: amareggiarsi. P. pass. amariggiatu: amareggiato.

Amarissimamenti. avv. sup. Amarissimamente.

Amaritùtini. s. f. Qualità di ciò che è amaro: amaritudine. || met. Afflizione: amaritudine.

Amarizza. s. f. Astratto di amaro: amarezza. || Affanno, dispiacere: amarezza.

Amarizzu. add. Che ha dell’amaro: amariccio.

Amaròsticu. add. Che ha dell’amaro: amarognolo, amarulento. || V. affucusu.

Amaru. s. m. Cosa amara, amarezza: amaro. || fig. Cordoglio: amaro. || Prov. è sempri cu l’amaru ’mmiscatu l’amur tirrenu: amor non è senza amaro. || aviri l’amaru ’mmucca e lu feli a lu cori, o e sputari duci, sentir una cosa e dissimularla: aver l’amaro in bocca e sputar dolce. (Nerucci Canti Tosc.).

Amaru. add. Uno de’ sapori contrario al dolce: amaro. || met. Di ogni cosa che dispiaccia: amaro. || Prov. li così amari tenili cari: l’amaro tienlo caro. || Per misero, amaru mia: misero me! lasso a me! || Amaro per isventurato a modo che l’usiamo noi è in Villani con bello esempio: mi trovai uficiale con altri a questo amaro tempo. Sup. amarissimu: amarissimo.

Amaru-duci. add. Misto di amaro e dolce: dolciamaro.

Amaruliddu. dim. di amaru: amaretto. || Miseretto.

Amarumi. s. m. Astratto di amaro: amarume. || amarumi di vucca: amarume di bocca.

Amaruri. s. m. (Veneziano) Amarezza: amarore.

Amatissimu. sup. di amatu: amatissimo.

Amatista. s. f. T. min. Pietra preziosa, color violetto tendente al porporino: amatista. Amethystus Lapis.

Amatòriu. add. Attenente ad amare: amatorio.

Amaturi –tura –trici. verb. Chi o che ama: amatore –trice.

Ambienti e Ammienti. s. m. T. fis. Ciò che circonda una cosa, detto specialmente dell’aria: ambiente. || Per fresco, venticello: aura.

Ambiguità. s. f. Dubbio senso che dà luogo a due interpetrazioni diverse: ambiguità; differente dall’equivocità che ha veramente due sensi.

Ambiguu. add. Che ha ambiguità: ambiguo.

Ambiri. v. intr. Desiderar cariche o cose che lusinghin l’orgoglio o la vanità: ambire. P. pass. ambitu: ambito.

Àmbitu. s. m. Giro, ricinto: àmbito.

Ambizioni e Ammizioni. s. f. Cupidigia d’onore e d’onori: ambizione.

Ambiziuncina. dim. Ambizioncina.

Ambiziunedda. dim. Ambizioncella.

Ambiziusazzu. add. pegg. Ambiziosaccio.

Ambiziuneddu. add. dim. Ambiziosello.

Ambiziusettu. add. dim. Ambiziosetto.

Ambiziusu. add. Che ha ambizione: ambizioso. Sup. ambiziusissimu: ambiziosissimo.

Ambiziusuni. V. ambiziusazzu.

Ambra, Àmmira e Amra. s. f. T. bot. Sostanza resinosa, elettrica, trasparente, gommosa ecc: ambra. || ambra giarna, gricia: ambra gialla, grigia ecc. || ambra. T. bot. Hibiscus abelmoscus L.

Ambracani. s. m. Ambra odorifera, ambra grigia: ambracane.

Ambraru. s. m. Lavoratore o venditore di ambra: ambrajo (An. Cat.).

Ambretta. T. bot. Pianta malvacea, de’ cui fiori fassi la polvere di cipro: ambretta, ciano persico; Centaurea moschata L. || ambretta giarna Centaurea suaveolens W.

Ambròsia. s. f. Cibo e bevanda degli ex Dei: ambrosìa, e metaf. per vino prelibato l’usa Meli.

Ambròsia o Ambròsia marina. T. bot. Pianta simile alla ruta, che nasce alle marine: ambrosia. Ambrosia Maritima L.

Ambulanti e Ammulanti. add. Che va, che cammina: ambulante.

Ambulanza. s. f. L’infermeria che seguita gli eserciti in guerra: ambulanza.

Ambulatòriu. add. Che non ha sede fissa: ambulatorio.

Amellu. s. m. (D. B.) T. bot. Pianta con fiore giallo rosseggiante: amello. Aster Amellus L. || Scobar lo registra per nespula V.

Amenità e Amenitati. s. f. Astratto di ameno: amenità, amenitade, amenitate.

Amenta, s. f. T. bot. Pianta nota, odorosa: menta. Mentha Viridis L. || amenta cataria: cataria, erba gatta o gattaja, menta de’ gatti. Nepeta Cataria. L. Nativa di Sicilia e medicinale. || amenta cirvina: menta cervina o puleggio cervino. Mentha Cervina L. || amenta crispa: menta crespa. Menta Crispa L. || amenta pipirita: menta pepe, menta peperina, menta peperita, più odorosa della menta comune. Mentha Piperita L. || amenta puleju o puleju: menta selvatica, mentuccia, poleggio, puleggio o pulezzo, è pur medicinale. Mentha Pulegium L. || amenta rumana: salvia romana, erba amara, menta greca, erba costina o di s. Maria, di grato odore. Balsamita vulgaris W.

Amenu. add. Bello, piacevole, che ricrea la vista, specialmente detto di campo, colle, ecc. ameno. || Riferendosi ad oggetto vivente, che diletta a vederlo: ameno. Sup. amenissimu: amenissimo.

Amiantu. s. m. Sostanza minerale simile all’allume, di cui si fan tele incombustibili: amianto.

Amica. f. di amicu. Amica. || Concubina: amica.

Amicabbili. add. Conveniente ad amico: amicabile.

Amicabbilmenti. (Scobar) avv. Amichevolmente: amicabilmente.

Amicarisi. v. rifl. pass. Farsi amico: amicarsi. || Preso in mal senso, viver in concubinato: amicarsi. P. pass. amicatu: amicato.

Amicazioni. s. f. L’amicarsi.

Amiceddu. dim. di amu. Piccolo ambo: ambuccio.

Amichèvuli. add. Da amico: amichevole. || Piacevole, dedito all’amicizia: amichevole. Sup. amichevulissimu: amichevolissimo.

Amichevulissimamenti. avv. sup. Amichevolissimamente. [p. 46 modifica]

Amichevulmenti. avv. Secondo amicizia, da amico; piacevolmente: amichevolmente.

Amiciuni. add. V. amicuni. || Di colui che va sempre in cerca di compagni, piuttosto biricchini.

Amiciuzzu. V. amicuzzu.

Amicìzia. s. f. Scambievol affetto, costante ed operoso tra persona e persona: amicizia. || Prov. amicizia ricunciliata è minestra riscaldata: amicizia riconciliata è una piaga mal saldata.

Amicizziazza. pegg. Brutta amicizia. || Per trasl. amicizziazzi: praticone, amicizie poco onorevoli o disoneste.

Amicu. s. m. Colui a cui si è legato d’amicizia: amico. || amicu di cappeddu: amico di cappello o saluto, conoscente. || Prov. ama l’amicu to’, cu lu viziu so’: ama l’amico tuo col vizio suo; bisogna esser tolleranti. || amici e guardati: chi ha il lupo per compare, porti il can sotto il mantello; bisogna andar cauto colle persone tristi. || l’amicu cirasa! l’amico! quando si vuol alludere ad alcuno senza volerlo nominare. || amicu di buttigghia: amico da bonaccia, amico alla buona ventura. || dd’amicu: il bel di Roma, scherzosamente il sedere. || a carzari, malatii e necessitati, si canusci lu cori di l’amicu: ai pericoli si vede, chi d’amico ha vera fede. || ogni amicu chi si perdi è un scaluni chi si scinni: ogni amico che si perde è un abbassamento di tutto. || l’amici di luntanu, si vasanu li manu: gli amici lontano, si trattan bene. || a lu bisognu si canusci l’amicu, o lu veru amicu servi a li bisogni: al bisogno si conosce l’amico. || l’amicu e lu cumpari, a lu bisognu pari: amico certo, si conosce nell’incerto. || l’amicu si canusci quannu si perdi: l’amico non è conosciuto, finchè non è perduto. || cu’ voli amici assai nni provi pocu: chi vuol amici assai ne provi pochi. || boni su l’amici, boni li parenti, amara dda casa chi nun havi nenti: buon è l’amico, buono è il parente, ma trista quella casa dove non si trova niente. || nun diri tantu beni di l’amicu, che quannu ni vo’ diri mali nun sì crittu: o nun diri all’amicu to’ quantu sai, pensa s’un jornu nnimicu l’avirrai: parla all’amico come se avesse a diventar nemico. || è megghiu n’amicu ca un tintu parenti: val più un amico che cento parenti. || di l’amicu fintu mi nni guardi Diu, ca di li nnimici mi nni guardu iu: dagli amici mi guardi Dio, che da’ nemici mi guarderò io. || è megghiu ’n’amicu ’nchiazza, ca centu’unzi ’n cascia: gli amici son buoni in ogni piazza. || li veri amici, li veri parenti, su li quattru tarì cu l’ali vranchi: gli amici son i quattrini. || amicu to’ spicchiàli to’: non c’è migliore specchio, dell’amico vecchio. || patti chiari, amici cari: patti chiari, amici cari. || avanti di canusciri l’amicu cci voli ’na sarma di sali: prima di conoscer uno, bisogna consumar un moggio di sale. || amici di gottu, tintu cu nn’avi troppu: amici di starnuti, il più che te ne cavi è un Dio t’aiuti. || amicu vecchiu e casa nova: amico vecchio e casa nuova. || megghiu perdiri l’amicu, ca la risposta: meglio perder l’amico, che un bel detto. || pri l’amicu, si lassa jiri la robba a lu focu: gli amici han la borsa legata con un filo di ragnatelo, perchè debbon esser pronti a sovvenire. || amicu senza ’ntentu nun cci nn’è: ognuno è amico di chi ha buon fico. Sup. amicissimu: amicissimo.

Amicu. add. Favorevole: amico. || Confacente, detto di cose inanimate: amico. Sup. amicissimu: amicissimo.

Amicuni. accr. Grande amico: amicone. (Fanf. Voc. d. u. Tosc.).

Amicuzzu. dim. Amichetto.

Amiddeu. (Pasq.) V. frascinu.

Amintasatru o Mintastru s. m. T. bot. Menta selvatica: mentastro. Mentha rotundi folia L. || mintastru cu oduri d’amenta. Mentha sylvestris L.

Amitari. v. a. Dar l’amido, la salda alla biancheria: inamidare, insaldare. P. pass. amitatu: amidato. || Insaldato.

Amitaru. s. m. Chi fa o vende amido.

Amitatura. s. f. Donna che inamida: insaldatora. || L’atto dello inamidare e la parte inamidata: insaldatura.

Amitaturi. verb. m. Uno che inamida.

Àmitu. s. m. Sostanza bianca ricavata per lo più dalle patate, dal grano, ecc. e che serve a dar la salda a’ pannilini: amido. || L’acqua in cui sia disfatto l’amido: salda.

Ammaari e Ammagari. v. a. Far inganno abbagliando la mente: affascinare. || Sorprendere con maraviglia: incantare. P. pass. ammaatu: affascinato. || Incantato.

Ammaccamentu. s. m. Ammaccamento.

Ammaccari. v. a. Guastar pel colpo o percossa la superficie, la figura d’un corpo; meno d’infrangere: ammaccare. || T. calz. Quando col martello batton la pelle delle scarpe sul suolo: battere.

Ammaccata. s. f. L’ammaccare: ammaccamento, ammaccatura.

Ammaccatedda. dim. di ammaccata. V. ammaccaturedda.

Ammaccatina. V. ammaccata.

Ammaccatu. add. Ammaccato. || T. calz. Battuto. || Malconcio, soppesto, quasi rotto per malattia o altro: acciaccato.

Ammaccatura. s. f. L’ammaccare: ammaccatura. || L’effetto, l’impronta dello ammaccamento: ammaccatura.

Ammaccaturedda. dim. Ammaccaturina. (Crusca).

Ammacchiarisi. v. intr. pass. Nascondersi in macchia: ammacchiarsi.

Ammacchiatu. add. Ammacchiato. || Pieno di macchie, cioè masse di piante o arbusti: macchioso.

Ammacchiunatu. add. Detto di orto, giardino, ecc. spesso, folto: macchioso.

Ammacciari. v. intr. Ostinarsi, incaparsi: incaponirsi. P. pass. ammacciatu: incaponito.

Ammaccuni. V. ammaccata.

Ammadduccari. v. a. Confusamente e scompigliatamente avvolgere insieme: abbatuffolare. || Maneggiar alla peggio, farne a palla: abballottare. P. pass. ammadduccatu: abbatuffolato. || Abballottato.

Ammadducchiri. (Pasq.) V. ammalucchiri.

Ammaddunari. v. a. Ingannar adagio adagio alcuno, portandolo al proprio volere: carrucolare. || Per perdere.

Ammadunari. v. a. Coprir il pavimento di [p. 47 modifica]mattoni: ammattonare. P. pass. ammadunatu: ammattonato.

Ammadunatu. s. m. Il luogo ammattonato: ammattonato, mattonato.

Ammafaredda. V. quartara.

Ammaffuuarisi. v. rifl. pass. Si dice del vino che si guasta: affogarsi.

Ammagagnari. v. a. Guastare, empir di magagne: magagnare. P. pass. ammagagnatu: magagnato.

Ammagarari. V. ammaliari.

Ammagari. V. ammaari.

Ammagasinari. v. a. Conservare, riporre in magazzino: ammagazzinare. || Rifl. T. agr. Dicesi di grano o altro, che seminato resta lungo tempo sotterra senza germinare a causa di aridità sopraggiunta. P. pass. ammagasinatu: ammagazzinato, ecc.

Ammagghiari. v. a. Legar in maglia: ammagliare. || Dicesi di chi o nell’azione o nel discorso s’avviluppa e confonde: annaspicare. || Cessar di fare checchessia o restar nel corso: ristare. || Rimaner attonito. || L’effetto che produce lo scirocco alle biade: affienire. P. pass. ammagghiatu: ammagliato. || Annaspicato. || Ristato. || Affienito.

Ammagghittari. v. a. Fornir nastri, cordelline, aghetti del puntale. || Affibbiar con aghetti: aghettare. P. pass. ammagghittatu: fornito di nastri, ecc. || Aghettato.

Ammagnateddu. add. dim. d’ammagnatu: contegnosetto.

Ammagnatellu. V. ammagnateddu. (Salomone Mar. Canti pop. Sic.).

Ammagnatu. add. Che sta sul grande e mostra gravità e alterezza: grandioso, contegnoso.

Ammagriri. V. smagriri.

Ammainari. v. a. T. mar. Ritirar le vele perchè non operino: ammainare.

Ammainatu. add. Ammainato. || Detto di cavallo corto d’avanti e le gambe storte in dentro.

Ammaisari. v. a. T. agr. Far maggese (maisa): maggesare. || Prov. ammaisa cu li voi, simina cu li vacchi a tempo so’: ara co’ buoi e semina colle vacche. P. pass. ammaisatu: maggesato.

Ammaistramentu. s. m. Ammaestramento.

Ammaistrari. v. a. Istruire, render esperto in un’arte o altro: ammaestrare. P. pass. ammaistratu: ammaestrato.

Ammajalatu. V. ammajalutu.

Ammajaliri. v. a. Impinguarsi qual majale. || Divenir infingardo: infingardire.

Ammajalutu. add. Corpacciuto, pancioso.

Ammalancuniarisi. r. rifl. pass. Pigliarsi di malinconia: immalinconire.

Ammalarisi. v. intr. pass. Divenir infermo: ammalarsi.

Ammalasinari. V. ammagasinari.

Ammaliamentu. s. m. Ammaliamento.

Ammaliari. v. a. Far inganno alla mente: ammaliare. || fig. Far divenire stupido, far prestigio: ammaliare. P. pres. ammalianti: ammaliante. P. pass. ammaliatu: ammaliato.

Ammalignari. v. intr. Si dice propriamente dell’effetto de’ malori che fanno piaga, quando tiran al maligno: incrudelire, inciprignire. || Detto delle piante: intristire, imbozzachire. P. pass. ammalignatu: inciprignito. || Intristito.

Ammaliziari. v. a. Render malizioso: ammaliziare. || Detto di merci: magagnare. || Dicesi degli animali quando si lascian fare a lor modo. || Rifl. Farsi malizioso: ammaliziarsi, scandalizzarsi. || Detto di animale, darsi al maligno: maliziare. P. pass. ammaliziatu: ammaliziato. || Magagnato.

Ammalucchiri. v. intr. Stordire per confusione o timore, o maraviglia: sgomentarsi, sbalordire. Quasi ammammalucchiri da mammaluccu. || Divenire moralmente molle e fiacco: abbiosciare.

Ammaluccutu. add. Sgomento, smellonito. || Abbiosciato.

Ammammarisi. v. intr. pass. Dicesi de’ fanciulli, che affezionati alla mamma non se ne possono separare: affiatarsi; si dice anco degli animaletti: affezionarsi, addomesticarsi. || Detto di vino, pigliar il sapor della mamma, cioè del fondigliolo, feccia o letto del vino quand’è nella botte. || Detto d’innesti, unirsi il domestico col selvatico: rammarginare. || Detto di piante, lo appiccarsi che fanno colle radici: abbarbicare.

Ammammateddu. add. dim. di ammammatu.

Ammammatu. add. Detto de’ bambini affezionatisi alla mamma: cacheroso, mimmoso (Car. Voc. Met.) || Inteso di vino: che ha sapore di mamma. || Inteso d’innesto: rammarginato. || Abbarbicato.

Ammammulirisi. V. ammammarisi e derivati.

Ammanatari. v. a. Far a manipoli.

Ammancari. V. mancari. || Prender con uno dei ferri della calza due maglie insieme dell’altro ferro, e lavorarle come se fosser una sola: stringere. (Car. Voc. Met.)

Ammancatura. s. f. Lo stringer la calza, e anche la parte dov’essa è ristretta: stretto. (Car. Voc. Met.) || Per fallo: mancamento.

Ammandrari. v. a. T. pastor. Ridurre in mandra il gregge: ammandriare.

Ammaneramentu. s. m. L’essere ammanierato: ammanieramento.

Ammanfriunatu. V. manfriuni.

Ammaniari. T. mar. V. calumari.

Ammanicari. v. a. Fornir di manico: immanicare. (Fanf. Voc. d. u. Tosc.) P. pass. ammanicatu: immanicato.

Ammanirari. v. a. Abbellire, acconciare con affettazione: ammanierare. P. pass. ammaniratu: ammanierato.

Ammaniri. v. a. Metter in punto, apparecchiare: ammannire. || Provvedersi, andar in busca: rintracciare. P. pass. ammanitu: ammannito.

Ammanittari. v. a. Metter le manette: ammanettare. Il diciamo anco pe’ piedi. P. pass. ammanittatu: ammanettato.

Ammannarari. V. ammandrari.

Ammannari. v. a. Scegliere le più belle spighe della medesima qualità di grano. || Detto di canape, lino, ecc. farne manipoli (manna) quasi: affasciare. P. pass. ammannato: scelto. || Affasciato.

Ammannatu. s. m. Il fascio di spighe scelte. || Prov. ammannatu diliggenti, darà boni li simenti, il grano di scelte spighe è la miglior sementa.

Ammantarisi. v. rifl. a. Coprirsi per bene di mantello: ammantarsi. || Fig. Detto di tempo: [p. 48 modifica]annuvolarsi. P. pass. ammantatu: ammantato. || Annuvolato.

Ammanticari. v. a. Stringer il latte a fuoco al segno che arrivi a consistenza da noi detta manteca: coagulare. || Dicesi lo attaccare seccandosi di simili liquidi: rappigliare.

Ammanticatu. add. Coagulato. || Si dice chi usa artificio sì negli atti che nelle parole: affettato.

Ammantiddari. v. a. Coprir con mantello: ammantellare.

Ammantigghiari. v. a. T. mar. Dicesi de’ pennoni, trincar i pennoni, sospendere per mezzo delle mantiglie i pennoni e bilanciarli: ammantigliare (Zan. Voc. Met.)

Ammantillinari. V. ammantiddari. E precisamente di certo spallino contadino detto: mantillina.

Ammantiniri. V. mantiniri.

Ammanu-ammanu. posto avv. Subito: detto fatto, ammano ammano, di botto.

Ammanucchiari. (Pasq.) V. ammannari.

Ammanzari. v. a. Far mansueto, addimesticare: ammansare. P. pass. ammanzatu: ammansato.

Ammanzata. s. f. L’ammansare: addomesticatura.

Ammanzaturi. verb. Luogo o strumento per ammansare: addomesticatore.

Ammanziri. V. ammanzari. || v. intr. e intr. pass. Farsi mansueto: ammansirsi. P. pass. ammanzutu: ammansito.

Ammaraggiamentu. s. m. Perturbamento di stomaco che patiscesi nel navigare: mareggio, travaglio.

Ammaraggiarisi. v. intr. pass. Patire quel travaglio di stomaco prodotto dal navigare: mareggiare, travagliarsi. || Per sbalordire.|| Vale anche più che confondersi, smarrirsi. || P. pass. ammaraggiato: mareggiato, travagliato.

Ammaraggiatizzu. add. dim. Mezzo mareggiato. || Per vertiginoso.

Ammararu. V. ambraru.

Ammarcatu. V. marcatu.

Ammargiamentu. s. m. Impaludamento. || Allagamento.

Ammargiari. v. intr. Il ristagnarsi molt’acqua in un luogo a guisa di palude (margiu): impaludare. || Il ristagnarsi di poc’acqua in pozze (zotta): rimpozzare, rappozzare. || v. a. Far sovrabbondar d’acqua: allagare. || Rifl. a. Empirsi d’acqua a ribocco. || Detto di piante, patire per continue pioggie o soverchio adacquamento. P. pass. ammargiatu: impaludato. || Rimpozzato. || Allagato.

Ammargiatizzu. add. freq. Mezzo impaludato, rimpozzato. || Mezzo allagato. || Dicesi pure di chi ha bevuto troppo. || Detto di piante, troppo adacquate.

Ammarinari. v. a. Conciar con sale ed aceto certi pesci che van conservati: marinare. || Coprir d’aceto il pesce fritto aggiuntovi spesso spicchi d’aglio, bucce di lirnone o simili: carpionare. P. pass. ammarinatu: marinato. || Carpionato.

Ammarinatu. s. m. Pesce marinato. || Pesce carpionato.

Ammariuni. s. m. T. zool. Sorta di polipajo, che abita nel mare di Palermo. Alcyonum Corallinum. Biv. Bern.

Ammarrari. v. intr. Rinserrarsi d’un canale, tubo e simile per ingorgamento, quasi imbarrare, anzi il nostro è un corrotto di questo: ostruirsi, ingorgare. || Munir d’argine un luogo per difenderlo da inondazione: arginare. || v. a. Detto di bestie farle saziare: sagginare, stabbiare. || P. pass. ammarratu: ostrutto. || Arginato. || Stabbiato.

Ammarrata. s. f. Argine in un campo presso alla sponda di un fiume che suol ingrossarsi e inondare: berga. (Zan. Voc. Met.) È anche un ripieno di terra praticato ne’ fiumi apposta perchè ingrossandosi inondi.

Ammarratina. Lo stesso che ammarrata e anco dim. arginello.

Ammarriddari. v. a. Ridurre in matassa (marredda): ammatassare. P. pass. ammarriddatu: ammatassato.

Ammarruggiari. v. a. Metter manico (marruggiu) agli strumenti che il voglion lungo come zappa, ecc. a differenza di quelli corti come coltello, ecc. per cui diciamo ammanicari. In italiano trovo: immanicare senza differenze. || v. rifl. pass. Ostruirsi. V. ammarrari. P. pass. ammarruggiatu: immanicato. || Ostrutto.

Ammarrunari. v. intr. Sbagliare, fallare: far un marrone.

Ammartucamentu. s. m. Ammortamento.

Ammartucari. v. a. Debilitare, distruggere tanto del fisico, come del morale: ammortare. || Esser abbattuto da malore o altro: acciaccare. P. pass. ammartucatu: ammortato. || Acciaccato.

Ammartucatizzu. add. dim. Alquanto ammortato, balogio.

Àmmaru. s. m. T. zool. Animale acquatico, del genere dei crostacei: gambero. || àmmaru cavaddaru, furanu o pitrignu. È una specie del gambero. || àmmaru pitrusu: specie di peneo. Penoeus Fah. ||| àmmaru re o àmmaru turcu. È una specie d’Alfeo. Alpheus Fah.

Ammaruni russu. s. m. T. zool. Crostaceo piacevole al gusto, rosso: palemone narvale. Palemon Narval Bosc.

Ammascamentu. s. m. Lo sbravazzare. || Atti e parole di millantamento: spocchia.

Ammascaratu. V. mascaratu: ammascherato.

Ammascari. v. intr. Parlare o agire da sgherro o con ispocchia, far l’uomo addosso: sbravazzare, bravare. || cui ammasca, allasca, e cu’ è putruni abbusca, son due proverbî per indicare che non sempre l’apparenza corrisponde: tal piglia leoni in assenza, che teme un topo in presenza. || Quel pigiar uva o frutta per farli capire nel luogo dove voglionsi mettere: follare.

Ammascariddatu. add. Dicesi di grano che siasi infetto di volpe: volpato.

Ammascata. s. f. Il braveggiare: bravata, spocchiata.

Ammascateddu. add. dim. Un po’ bravante, alquanto spocchioso.

Ammascatizzu. add. Che fa l’uomo addosso: bravaccio, tagliacantoni, sbarazzino.

Ammascatu. add. Bravaccio. || Che ha atti e parole di millanterie: spocchioso. || parrari ammascatu: parlar gergone con parole convenzionali tra bravi. || stari ’na cosa ammascata: stare sgherra, capricciosa.

Ammascatuni. add. accr. Sbravazzone, bravaccione.

Ammascatura. s. f. Braverìa. [p. 49 modifica]

Ammascaturi. verb. Braveggiatore.

Ammaschiri. v. intr. Dicesi delle cose che han perduto la loro sodezza e durezza: avvizzire. P. pass. ammascutu: avvizzito.

Ammasciarìa. s. f. Uffizio grado di ambasciadore, ed eziandio gli uomini che esercitano tale uffizio: ambasciarìa.

Ammasciata. V. immasciata.

Ammasciaturi –trici e ''Mmasciaturi –trici ’verb. Colui che porta le ambasciate di un principe o governo, qualunque ambasciata particolare: ambasciatore –trice. || Prov. ammasciaturi nun porta pena: ambasciador non porta pena.

Ammasciaturicchiu. dim. Ambasciatoruzzo.

Ammascuseddu. (Salomone Mar. Canti Pop. Sic.) dim. di ammascusu. Un po’ bravante. || Un po’ sgherro, ben in arnese.

Ammascusu. add. Che brava: bravante. || Vestito per bene: sgherro, millantatore: spocchioso.

Ammassamentu. s. m. Ammassamento.

Ammassari. v. a. Far massa, metter insieme: ammassare. P. pass. ammassatu: ammassato.

Ammastrari. v. a. T. agr. Rimondare, tagliar i rami superflui degli alberi e delle viti, lasciandone quel solamente che si vuole, acciocchè crescano: dibruscare, scacchiare, sbastardare.

Ammastratu. add. Dibruscato. || Fig. Di persona che usi soverchio artificio: affettato.

Ammastrateddu. add. dim. Affettatuzzo.

Ammataffari. v. a. Pestare o calcare con mazzeranga (mataffu): mazzerangare, mazzapicchiare. || Fig. pigiare. || pasta ammataffata si dice di quella pasta fina che pel raffreddamento si fa in grandi gomitoli.

Ammataffata. s. f. Calcamento con mazzeranga.

Ammataffatedda. dim. Lieve calcamento con mazzeranga.

Ammataffatu. add. Mazzarangato, mazzapicchiato. || Scompigliato, malmenato: rabbaruffato. (Valenti).

Ammatarazzatu. add. Detto di cosa straordinariamente grossolana, e materialona.

Ammatassari. v. a. Ridurre in matassa: ammatassare. P. pass. ammatassatu: ammatassato.

Ammattari. v. a. T. mar. Far segnali per chieder soccorso: ammattare.

Ammattariddatu. add. Di complessione nerboruta: toroso, atticciato.

Ammattiri. v. n. Perder il lucido: appannarsi. P. pass. ammattutu: appannato.

Ammattumari. v. a. Assodare con composto di ghiaia e calcina mescolata con acqua. Da battumi: bitume, cemento: smaltare. P. pass. ammattumatu: smaltato.

Ammattumatu. s. m. Il composto di ghiaja, calcina e acqua: smalto.

Ammàtula. avv. Inutile, applicato meglio al fatto o alla parola: indarno; applicato all’intenzione allo scopo: invano. || parrari ammatula: parlar grasso, sboccatamente. || grassu ammatula: lanternone senza moccolo, uomo da nulla. || ammatula t’alliffi e fa’ cannola, bedda ci vo’ viniri di natura: invano t’agghindi, bella ci si nasce. (Gr. μάτην: invano).

Ammaturari. (Pasq.) v. maturari.

Ammazzacanari. v. a. lntonacare un muro di calce grossolana mista di piccoli rottami di pietre, o di rimasugli di fabbriche rovinate.

Ammazzacanatu. add. da ammazzacanari, e si usa anche in forza di sostantivo.

Ammazzacani. s. m. T. bot. Pianta che ha gli steli diritti, lisci, sparsi: apocino. Cynanchum erectum L.

Ammazzagatti. Specie di pistola da tasca.

Ammazzalupi. V. aconitu.

Ammazzamentu. s. m. Ammazzamento.

Ammazzarari. (z dolce) v. intr. Gettar altrui nell’acqua, prima appiccatogli un sasso al collo o chiusolo in un sacco: mazzerare. P. pass. ammazzaratu: mazzerato: || pani ammazzaratu. V. pani.

Ammazzarisi. (z dolce) v. rifl. pass. Dicesi delle frutta quando vengon tra l’acerbo e il maturo. || Detto dell’uva: invajolarsi.

Ammazzari. (z aspra) v. a. Tôrre la vita: uccidere, ammazzare. || Trasl. Far nausea: ammazzare. || Rifl. pass. Darsi morte: ammazzarsi. || Met. Far ogni cosa, onde ottener checchessia: arrabattarsi, travagliarsi. || ammazzarisi supra o pri una cosa: ammazzarvisi, acciannarvisi, affaticarvisi. || ammazzarisi: infreddarsi, o incorrer in pernicioso malore. || la genti si cci ammazza: la gente ci s’ammazza, si affolla. || Prov. cu’ s’ammazza cu li so’ manu nun sia nuddu chi lu chiancia: chi così vuole, così abbia. || cui ammazza è ammazzatu: chi la fa l’aspetti. || tali ammazza chi campa in paura: tal minaccia che vive con paura. P. pass. ammazzatu: ammazzato.

Ammazzatina. s. f. Uccisione, ammazzamento.

Ammazzatu. (z dolce) add. Mezzo maturo. || Fig. Malconcio.

Ammazzaturi –tura. verb. Chi o che ammazza: ammazzatore –trice.

Ammazzunari. v. a. Legar in mazzo fiori, erbe o altro: ammazzolare.

Ammazzunatu. add. Ammazzolato. || Nel fem. T. mar. Dicesi della bandiera issata in cima all’asta e tenuta serrata: in derno. (Zan. Voc. Met.)

Ammen. Voce ebrea: così sia, amen. || quann’è accussì, ammen: quando è così amen: modo di cedere, persuaso.

Ammènna. s. f. Condannagione, pena: ammenda, multa.

Ammèttiri. v. a. Lasciar venire, lasciar entrare, accettare: ammettere. P. pass. ammisu: ammesso.

Ammi. Sorta d’erba: ammi (D. B.)

Ammicciari. v. a. Pigliar la mira: mirare. || Fig. Colpire: imberciare. || T. art. Ficcar legno dentro altro legno: calettare, incastrare. P. pass. ammicciatu: mirato. || Imberciato. || Calettato.

Ammiccinari. v. intr. Il putrefarsi dell’uva nella vite o per tropp’acqua o per essere stata lasciata lungo tempo dopo la vendemmia. Da miccinu V.

Ammichilarisi. v. rifl. pass. Cattivarsi la benevolenza di alcuno: farglisi amico. Da Micheli V.

Ammiddari. V. cunfaffari.

Ammidicinarisi. v. rifl. pass. Empirsi di medicine.

Ammigghiuramentu. V. migghiuramentu. || Prov. l’ammigghiuramentu di la morti: bene, bene, e l’indomani era morto; dicesi delle cose che danno speranza e son foriere di catastrofe.

Ammigghiurari. V. migghiurari. [p. 50 modifica]

Ammijari. V. avviari.

Ammilarisi. v. rifl. pass. Dicesi de’ cocomeri, cetriuoli quando vengon infestati dalla formica. || Per trasl. Far lezzi: vezzeggiarsi.

Ammilata. V. smargiazzata.

Ammilateddu. add. dim. di ammilatu.

Ammilatu. add. Infesto di formiche. || Condito con mele: melato. || Detto di colore, somigliante a quello del mele. || Detto di olio: color di mele. || Met. Di persona o parole o discorso: melato, lusinghiero, soave, dolce, piacevole. || Detto di vino: melacchino, sdolcinato. || Per infingevole. Sup. ammilatissimu: melatissimo.

Ammilintari. V. millantari.

Ammiluccateddu. add. dim. di ammiluccatu: alquanto corrotto.

Ammiluccatu. add. Detto di vino: corrotto.

Amminazza. V. amminazzu.

Amminazzamentu. s. m. Minacciamento.

Amminazzari. v. a. Prometter altrui gastigo o vendetta o danno, con atto o con parole: minacciare. || Fig. Di qualunque oggetto che dia a temere cosa da succedere: minacciare. || Prov. lu mali chi t’amminazza t’ammazza: tanto tona ch’ei piove, la cosa minacciata alfin segue. || cui amminazza nun ammazza: chi minaccia non vuol dare, chi dice davvero non fa preamboli. P. pres. amminazzanti: minacciante. P. pass. amminazzatu: minacciato. (Sp. amenazar.)

Amminazzaturi –tura. verb. Chi o che minaccia: minacciatore –trice.

Amminazzu. s. m. Il minacciare: minaccia. (A. V. ital. minaccio). || d’amminazzu nun timiri, di prumissa nun gudiri: di minaccia non temere, di promessa non godere; non lasciarsi illudere facilmente.

Amminazzusamenti. avv. In modo minaccioso: minacciosamente.

Amminazzusu. add. Che minaccia: minaccioso.

Amminchialiri, Amminchiuniri, e Amminnaliri. v. intr. Perder l’acutezza di mente e ’l vigore del corpo, divenire stolido, smemorato: rimminchionire, rimpiconire. P. pass. amminchialutu, amminchiunutu e amminnalutu: rimminchionito, rimpiconito.

Amminchiuniri. V. amminchialiri.

Amminiculari. v. a. Appoggiare con amminicoli: amminicolare. P. pass. amminiculatu: amminicolato.

Amminìculu. s. m. Sostegno, appoggio di autorità o conghietture per sostenere il proprio assunto: amminicolo. || Fallace argomento, cavillo: amminicolo.

Amministramentu. s. m. Amministramento.

Amministrari. v. a. Reggere, aver cura di beni propri o altrui: amministrare. || amministrari li sagramenti: amministrar i sacramenti, conferirli. P. pres. amministranti: amministrante. P. pass. amministratu: amministrato.

Amministrativu. add. Che amministra, spettante ad amministrazione: amministrativo.

Amministraturi –trici. verb. Chi o che amministra: amministratore –trice.

Amministrazioni. s. f. L’amministrare, governo degli affari: amministrazione.

Amministraziunedda. dim. Piccola amministrazione.

Amminnaliri. V. amminchialiri.

Amminnari. v. a. T. leg. Condannare a pagar una multa, un risarcimento: multare, ammendare. || T. pastor. V. incapicchiari, avvezzar i vitelli a poppare vacca non madre. Da minna. || Rifl. a. Correggersi di falli: ammendarsi.

Amminnulatu. add. Dicesi del cavallo che ha guasta la groppa: sgroppato.

Ammintari. V. inventari.

Ammintuvari. V. ammuntuari.

Amminzari. v. a. Dividere per mezzo: ammezzare (z dolce) P. pass. amminzatu: ammezzato.

Amminutiri e Amminutari. v. a. Far sottile, (minuto): assottigliare. || Far in minuzzoli: amminutare. || T. d’arte. Ridurre a finitezza: finire. || v. intr. Divenir sottile magro: assottigliarsi. P. pass. amminututu e amminutatu: assottigliato. || Amminutato. || Finito.

Àmmira. V. ambra.

Ammirabbili. add. Da ammirarsi: ammirabile. Sup. ammirabilissimu: ammirabilissimo.

Ammirabbilissimamenti. avv. sup. Ammirabilissimamente.

Ammirabbilmenti. avv. In modo ammirabile: ammirabilmente.

Ammiragghia. add. Della nave su cui è l’ammiraglio: ammiraglia.

Ammiragghiu. s. m. Capo supremo delle forze navali di stato: ammiraglio.

Ammirannu. add. Ammirabile: ammirando.

Ammirari. v. a. Mirare con maraviglia e compiacimento: ammirare. || Rifl. a. ammirarsi. || Pigliar la mira: mirare. || Fig. ammirarisi ad unu: pigliar di mira alcuno, volgersi ad alcuno con attento pensiero e con animo di perseguitarlo. P. pass. ammiratu: ammirato.

Ammirativu. s. m. Che ammira: ammirativo. Più si usa per quel segno (!).

Ammiraturi –tura –trici. verb. Chi o che ammira: ammiratore –trice.

Ammirazioni. s. f. Passione o commozione dell’animo subitamente occupato da un oggetto insolito ed inopinato: ammirazione.

Ammirdari. V. ’mmirdari.

Ammiritari. v. a. Rimunerare: rimeritare.

Ammiscari. V. ’mmiscari. || V. frasculiari.

Ammissioni. s. f. L’ammettere: ammissione.

Ammisu. P. pass. di ammèttiri. Ammesso.

Ammittu. s. m. Quel pannolino, con due nastri da legare, che il sacerdote si pone in capo, quando si para: ammitto.

Ammiusatu. add. Che patisce di milza.

Ammizziari. V. sminzari. || Insegnare.

Ammizziari. V. immizzigghiari. || V. avviziari.

Ammoddu, o A moddu. Posto avv. Immerso in liquido: a molle. || mettiri o tiniri ammoddu: metter o tener in molle o a molle. || jirisinni ammoddu: sommergersi. || Fig. andar in fumo.

Ammodernizzari. V. ammudirnari.

Ammogghiu e ant. imbogghiu. s. m. Cosa o roba invogliata, avvolta: involto. Da invoglio che è: materia che involge o fascia checchessia.

Ammola-cutedda. s. f. Colui che a prezzo arrota ferri da taglio: arrotino.

Ammonìaca e Ammunìaca. s. f. T. chim. Alcali animale composto d’idrogene ed azoto: ammoniaca.

Ammonìacu e Ammunìacu. add. T. chim. [p. 51 modifica]Gomma resina che si trae da una specie non ben determinata di fecola: ammoniaco.

Ammoniri e Ammuniri. v. a. Avvisare: ammonire. || Riprendere. P. pass. ammunitu: ammonito.

Ammonituri e Ammunituri. verb. Chi ammonisce: ammmonitore.

Ammonizioni e Ammunizioni. s. f. Avviso: ammonizione. || Riprensione.

Ammoniziunedda e Ammuniziunedda. dim. Ammonizioncella.

Ammorbidari. v. a. Far morbido, tor via la durezza: ammorbidare.

Ammozzi. V. gammozzi.

Ammù e Ammuccà. Modo imperativo per dire dà a me: dammi, dà qua, dà qui.

Ammu. V. amu.

Ammubbigliamentu e Ammubbigghiamentu. s. m. Ammobiliamento.

Ammubbigliari e Ammubbigghiari. v. a. Fornir di mobili una casa: mobiliare, ammobiliare. P. pass. ammubbigghiatu o ammubigliatu: mobiliato.

Ammuccabaddòttuli. add. Uomo buon a nulla: baccellone, bacchillone.

Ammuccaminnuna. s. m. Chi va ozieggiando: baloccone, bighellone.

Ammuccamuschi. s. m. T. zool. Uccello di becco triangolare, narici rotonde, e si pasce d’insetti e mosche: pigliamosche. Muscicapa L. || Uomo ozioso, che quasi si sta a bocca aperta a pascersi di mosche: dondolone, baccellone.

Ammuccari. v. a. Prender colla bocca, o porsi a bocca una cosa: abboccare, boccare. || Fig. ammuccaricci ad unu li così cu la cucchiaredda: imboccar alcuno, suggerir quello da dire o da fare. || Rifl.ammuccarisi ad unu: mangiarsi uno, inghiottir uno, sopraffarlo bravando. || L’entrar della palla nell’anello del gioco del trucco o simili. || Entrar in un luogo: insaccare. || fari ammuccari ’na cosa: dar a bere una cosa, darla a credere. || pari ca un joca e nn’ammucca tutt’ottu: l’acqua cheta rovina i ponti, chi s’infinge semplice essendo scaltrito. || ammuccari muschi: baloccare, gingillare, star a bada senza far nulla. || Sgridare: rabbuffare. P. pass. ammuccatu: abboccato.

Ammuccata. s. f. Colpo che si dà altrui in sulla bocca: boccata, ceffata. || Bravata con parole minaccevoli: rabbuffo. || Donativo dato altrui per farlo tacere: sbruffo, ingoffo.

Ammùccia-Ammùccia. V. buè.

Ammucciagghia. Luogo segreto atto a nascondervi checchessia: nascondiglio. (A. V. ital. ascosaglia).

Ammucciàgghiu. V. ammucciagghia.

Ammucciamentu. (Scob.) s. m. Celamento. || Nascondimento. || Appiattamento.

Ammucciareddi. V. affacciareddi.

Ammucciareddu. V. buè.

Ammucciari. v. a. Non iscoprire con parole o atti, cosa non saputa o conosciuta: celare. || Celare anzi coprir con molta cura acciocchè sia tolta dalla vista o conoscenza: nascondere. || Ed è tanto nel proprio come nel fig. || Nascondere accomodando la cosa in un luogo o dietro un riparo in modo che altri non la vegga o rinvenga: appiattare. || ammucciari lu suli cu la riti: tener segreti i bandi (Crusca), nasconder il sole col crivello, tener celata cosa patente. || ammuccia ammuccia ca tuttu pari: se non vuoi che non si sappia non lo fare, invano si cerca nascondere, particolarmente certe cose. || cu’ s’ammuccia darreri lu jiditu tuttu pari: bisogna sapersi nascondere, e non pigliar deboli scuse. || jirisi ad ammucciari, va ammucciati! andarsi a riporre, vatti a nascondere! || Pasq. lo vorrebbe derivato dal Gr. μυγιος: luogo occulto. In Provenzale evvi ammagar, nascondere, essendo la g aspirata, a mo’ della j spagnuola avrebbe potuto svolgersi in ammucciar e quindi in ammucciari. P. pass. ammucciatu: celato. || Nascosto. || Appiattato.

Ammucciatedda. V. buè.

Ammucciuni e A l’ammucciuni. Posto avv. Celatamente, nascostamente, di nascosto, di nascoso, di celato, alla celata, a chetichelli, alla chetichella, di straforo.

Ammuccunata. V. ammuccata: ingoffo.

Ammudatu. add. Che ha maniera, cioè bel garbo in trattare: manieroso.

Ammudarari e Ammudurari. (Mal.) V. moderari.

Ammuddari. v. a. Far molle una cosa: ammollare. || Per masticare. P. pass. ammuddatu: ammollato. (D. B.).

Ammuddicari. v. a. T. cuc. Avvolger in mollica, ovvero in pane grattato: panare. P. pass. ammuddicatu: panato.

Ammuddimentu. s. m. Ammollimento. || Impedimento di moto: torpore. || met. Pigrizia.

Ammuddiri. v. a. Render molle: ammollire. || Divenir colle membra stupide: intorpidire. P. pass. ammuddutu: ammollito.

Ammuddiscari. v. intr. Perder la sodezza, la freschezza: ammencire, avvizzire. || fig. Perder la baldanza, impallidire: allibire. || P. pass. ammuddiscatu: ammencito, avvizzito. || Allibito.

Ammudaramentu e Ammuduratizza. (Mal.) V. mudestia.

Ammudurriri. v. intr. Ripugnare. (Mal.).

Ammudirnari. v. a. Ridurre all’uso moderno: ammodernare. P. pass. ammudirnatu: ammodernato.

Ammuffari e Ammuffiri. v. intr. Divenir muffato: ammuffare, ammuffire, muffare. P. pass. ammuffatu: ammuffato, ammuffito, muffato. || Detto di vino: fiorito.

Ammuffulari. V. ammanittari.

Ammugghiamentu. s. m. Avvolgimento. || Rinvoltamento.

Ammugghiari. v. a. Porre una cosa intorno ad un’altra in giro quasi cingendola: avvolgere. || Rifl. a. Chiudersi dentro ciò che avvolge: rinvoltarsi. (Tomm. D.) P. pass. ammugghiatu: avvolto. || Rinvoltolato.

Ammugghiateddu. add. dim. Alquanto avvolto.

Ammugghiatizzu. add. dim. Mezzo avvolto. || Mezzo rinvoltato.

Ammugghiceddu. s. m. dim. d’ammogghiu: involtino, invogliuzzo.

Ammugghiuliamentu. s. m. L’avvoltolar in fretta e male: arruffìo.

Ammugghiuliari. v. a. Frequentativo di ammugghiari come in italiano avvoltolare è frequentativo di avvolgere. P. pass. ammugghiuliatu: avvoltolato. [p. 52 modifica]

Ammugghiuniari. v. a. Quasi l’istesso di Ammugghiuliari ma un po’ spregiativo: avvoltacchiare.

Ammugghiuliatizzu. add. dim. Mezzo avvoltolato, arruffato.

Ammuinamentu. s. m. Crucciamento. || Ammutinamento.

Ammuinarisi. v. intr. pass. Aver un certo cruccio interno per cosa che ci dispiaccia: marinare, imbronciare. || Rivoltarsi contro i capi: ammutinarsi. P. pass. ammuinatu: imbronciato. ||Ammutinato.

Ammuinateddu. add. dim. Un po’ imbronciato.

Ammuinatizzu. add. Alquanto imbronciato.

Ammuìnu. s. m. Disordine, confusione: arruffìo. || Rivoltamento contro i capi: ammutinamento.

Ammulamentu. s. m. Arrotamento.

Ammulari. v. a. Assottigliare il taglio de’ ferri alla ruota: arrotare, affilare. || ammularisi li denti, si dice di chi ha desìo di pasto. || ammularisi li gammi: esercitarsi di molto colle gambe a camminare. (Sp. amolar).

Ammulata. s. f. Arrotamento.

Ammulatina. Lo stesso che ammulata.

Ammulatu. add. Arrotato. || Fig. Dicesi di persona disposta alle difese, ai piati, alle torbidezze.

Ammulatura. s. f. L’atto e il risultamento dell’arrotare: arrotatura.

Ammulaturi. verb. Chi arrota: arrotatore, arrotino.

Ammulunatu. V. ammussatu.

Ammunacarisi. v. rifl. a. Farsi monaca: monacarsi. P. pass. ammunacata: monacata.

Ammuniri. V. ammoniri o derivati.

Ammunitari. v. a. Cercare d’indurre altrui al proprio piacere. Dal Provenzale ammonestare, usato da Ciullo d’Alcamo. (Fanf.).

Ammuntuari e Ammuntuvari. v. a. Far menzione, dire: mentovare, nominare. || nun ammuntuari li morti a tavula: non doversi parlar di morti a tavola.

Ammuntuatu e Ammuntuvatu. add. Mentovato. || Celebrato: mentovato. In questo senso v’è esempio ne’ Canti pop. Tosc. Sup. ammuntuatissimu, ammuntuvatissimu: mentovatissimo.

Ammuntuatuni. add. accr. Rinomato.

Ammuntunari. v. a. Ammassar a monte: ammontonare. || (D. B.) v. intr. Mettersi a testa bassa come i montoni quando cozzano (Vinci) P. pass. ammuntunatu: ammontonato.

Ammunutu. P. pass. di ammuniri V.

Ammunzeddamentu. s. m. Ammontamento, ammonticellamento.

Ammunziddari. v. a. Metter insieme: ammontare, ammoncellare. (Tomm. D.) || Riunire in monte le cose sparse: rammontare. P. pass. ammunziddatu: ammontato. || Rammontato.

Ammunziddatamenti. avv. Ammontatamente.

Ammuragghiari e Ammuragliari. (Pasq.) v. a. Ammassar sassi a mo’ di muro: far muriccia (Vi è l’A. V. ital. ammoricare che vi corrisponderebbe).

Ammurazzari. (Pasq.) V. arrimazzari. Da murazza V.

Ammurbari. v. intr. Esser compreso da morbo: ammorbare.

Ammurcari. (Caruso) v. intr. Divenire stupido: istupidire.

Ammurfiatu. add. Dicesi di chi soffre di morfea, infermità che viene nella pelle simile alla scabbia bianca o nera, secondo il predominio dell’umor flemmatico o malinconico.

Ammurgari. v. a. Ungere checchessia di morchia. || Tingere, ungere, segnar con rubrica.

Ammurgatu. add. Pieno di morchia: morchioso. || Tinto, unto o segnato.

Annurmari. V. ammurrari.

Ammurracciari. v. a. Coprir di uovo battuto una cosa e poscia friggerla.

Ammurracciatu. V. ’mburracciatu.

Ammurramentu. (D. B.) s. m. Arrenamento.

Ammurrari. v. intr. Dar in secco, dicesi delle navi: arrenare. || Produrre empiezza, pienezza. || T. mar. ammurrari la vila che anche dicesi: abburdari: murar la vela; tirar una delle bugne avanti o indietro, secondo che l’altra bugna, nel cozzare è stata tirata indietro o avanti. (Car. Voc. Met.) P. pass. ammurratu: arrenato. || Murato.

Ammursagghiari. v. a. Incatenar colle morse le fabbriche. P. pass. ammursagghiatu: incatenato.

Ammursari v. a. Mangiar la mattina innanzi il desinare: asciolvere, far colazione; quasi pigliar un morso. O dallo Sp. almozzar.

Ammursatu. add. Di vino che ha del dolce: abboccato. Pasq. lo vuole da mursuum che appo i Latini era bevanda di latte e miele.

Ammursiddatu. add. Magro e asciutto, adusto: segaligno. Da murseddu V.

Ammurtari. (D. B.) co’ derivati. Ammorzare: ammortare. || ammurtari un nigoziu: farlo ire in fumo.

Ammurtimentu. s. m. Ammortimento. || Sbigottimento.

Ammurtiri e Ammurtìsciri. v. intr. Perder forza e vitalità: ammortire. || Sbigottirsi. || v. a. Reprimere, rintuzzar il vigore: mortificare.

Ammurvari. V. ammurbari.

Ammuscatu. add. Color di muschio.

Ammuschittatu. (D. B.) Ucciso a moschettate: moschettato.

Ammusciari. V. ammusciri: ammosciare. || Ber vino: cioncare.

Ammusciaturi. verb. m. Chi cionca: cioncatore.

Ammusciddari. v. a. T. pesc. Quando abbonda la tonnina per modo che non è dove riporla. || T. fabb. Quando si stanno dal girar l’argano.

Ammusciri. v. intr. Divenir moscio, ammollirsi: ammoscire, avvizzire. || Detto de’ fiori o frutti quando perdon loro umore e illanguidiscono: appassire. P. pass. ammusciutu: ammoscito. || Appassito.

Ammusciulari. (Mal.) V. imbussulari.

Ammusciuteddu. add. dim. Un po’ moscio, vizzo.

Ammusciutizzu. add. Alquanto moscio.

Ammussamentu. s. m. L’ingrognare, crucciamento.

Ammussari. v. intr. e si fa pass. Pigliar il grugno, esser in collera: far muso, ingrognare, crucciarsi.

Ammussateddu. add. dim. Un po’ ingrognito.

Ammussatu. add. Musone. || Ingrognato. || Crucciato.

Ammustari. v. a. Imbrattar di mosto. P. pass. ammustatu.

Ammustatizzu. add. dim. Alquanto imbrattato di mosto. [p. 53 modifica]

Ammustrari. v. a. Manifestare, palesare così agli occhi come allo intelletto: mostrare. || Per dare, come: ammustrati ccà: Datemi qua. || ammustrari l’agghi: mostrar il viso, farsi temere. || cui havi robba nn’ammustra, cui havi dinari spenni: chi ne ha ne consuma. || cu’ una vota ammustra lu culu a li foddi sempri cci lu voli ammustrari: chi si lascia metter in ispalla la capra indi a poco è forzato a portar la vacca, chi troppo si abbassa più dovrà abbassarsi. P. pass. ammustratu: mostrato.

Ammusturamentu. s. m. L’aromatizzare. || Affatturamento.

Ammusturari. v. a. Dar sapore e odore di aromi: aromatizzare. || Fig. Adulterare detto di vino: affatturare. P. pass. ammusturatu: affatturato. Da mistura.

Ammusuluccutu. add. A mo’ di babbeo: smellonito, rimpinconito, dondolone.

Ammutimentu. s. m. L’ammutolire.

Ammutinamentu. s. m. Ammutinamento.

Ammutinarisi. v. intr. pass. Ribellarsi ai superiori: ammutinarsi. P. pass. ammutinatu: ammutinato.

Ammutiri. v. intr. Perder la favella: ammutolire, ammutire. || Per semplicemente non rispondere: ammutolire. P. pass. ammututu: ammutito. || Ammutolito.

Ammuttanti. add. Rincrescioso, stizzoso. || Che reca tedio, avversione: uggioso e anco ripugnante.

Ammuttari. v. a. Far forza di rimuovere, abbattere o far andare checchessia: spignere, spingere; spinger innanzi: sospingere. || Esser assai antipatico: suscitar avversione. || Lavorar incessantemente, accelerare, sollecitare: bordare. (Fanf.) || Significa pure, metter in botti: imbottare. P. pass. ammuttatu: spinto. || Imbottato.

Ammuttata. s. f. Spinta, pinta.

Ammùttitu. V. ammuttuni.

Ammuttuneddu. s. m. Lieve spinta.

Ammuttuni. Spintone, pintata, urto.

Ammuturrari. v. intr. Assopirsi. (Dallo Sp. amodorriar) (Vinci).

Ammuzzamentu. (Mal.) s. m. Il mozzare: mozzamento.

Ammuzzari. v. a. Tagliar una parte del tutto: mozzare. || ammuzzari li taruna: decimare i tralci. P. pass. ammuzzatu: mozzato.

Ammuzzata. s. f. Il Mozzare: mozzata.

Ammuzzatedda. dim. Mozzatina.

Amnistìa. s. f. Perdono a’ ribelli o disertori: amnistia.

Amoddei. (Vinci) (dal greco μελια.) V. frascinu.

Amorfa. s. f. T. bot. Pianta: amorfo. Amorpha fruticosa. L.

Amovibbili. add. Che si può rimuovere: amovibile. Sup. amovibbilissimu: amovibilissimo.

Ampara, s. f. Lo staggire in prigione alcuno. || Protezione. (Dallo Sp. ampara).

Àmpiu. add. Grande riguardo a capacità: ampio.

Ampliari. v. a. Ingrandire, far ampio: ampliare. P. pass. ampliatu: ampliato.

Amplificari e Amprificari. v. a. Ingrandire, magnificare con parole: amplificare. P. pass. amplificatu: amplificato.

Amplificaturi –tura. verb. Chi o che amplifica: amplificatore –trice.

Amplificazioni. s. f. L’amplificare: amplificazione.

Ampudduzza e Ampulluzza. V. ampullina.

Ampulletta. s. f. Vasetto di vetro ripieno di polvere, che segna le ore: oriolo a polvere.

Ampullina. s. f. Vasetto di vetro, se n’usan due una con vino l’altra con acqua, per la messa: ampollina. || dari ad ampullina, a poco: a miccino.

Ampullinedda. dim. Ampolluccia, ampolluzza.

Ampullusamenti. avv. Ampollosamente.

Ampullusità. s. f. Astratto d’ampullusu: ampollosità.

Ampullusu. add. Che esagera, che è turgido: ampolloso. Sup. ampullusissimu: ampollosissimo.

Amputari. v. a. T. chir. Tagliar parte o un membro malato del corpo: amputare. P. pass. amputatu: amputato.

Amputazioni. s. f. L’amputare: amputazione.

Amu. s. m. Strumentuccio uncinato d’acciajo, legato ad un fil di crine di cavallo, che tiene un lombrico o altr’esca per pigliar pesci: amo. || jittari l’amu: buttar l’esca, invitar alcuno alle proprie voglie.

Amu. s. m. (pl. amura). Unione di due numeri sortiti al giuoco del lotto: ambo.

Amurazzu. pegg. di amuri: amoraccio.

Amuredda o Amureddaniura. s. f. T. bot. Mora prugnola, mora di macchia. Frutto del Rubus Fruticosus L. V. ruvetti. || amuredda azzola: mora prugnola di pruni o di rovo frutto del Rubus caesius L. V. ruvetti. || amuredda di fratti. V. amara-duca.

Amurèvuli. add. Pieno d’amore: amorevole. Sup. amurevulissimu: amorevolissimo.

Amurevulissimamenti: amorevolissimamente.

Amurevulizza. s. f. Astratto di amorevole: amorevolezza.

Amurevulmenti. avv. Con amorevolezza: amorevolmente.

Amuri. s. m. Sentimento per cui uno si affeziona a ciò che egli stima degno e brama; più potente e più intimo dello affetto: amore. || Desiderio o passione naturale tra’ sessi: amore. || Negli artisti è la compiacenza e il diletto che l’artista prova nel far un lavoro più diligentemente che può: amore. || essiri in amuri: andar in amore, quando le bestie voglion accoppiarsi; e detto delle piante: esser in rigoglio. || amuri chiamasi vezzeggiando l’oggetto amato: amore. || aviri amuri a ’na cosa: aver amore a una cosa, amarla, curarla avervi trasporto. || Prov. cu’ pati pr’amuri nun senti duluri: chi soffre per amore non sente pene. || cu amuri ti pigghiu e cu raggia ti lassu: l’ho principiato con zelo e l’ho lasciato in asso, o chi per amor si piglia per rabbia si lascia; chi comincia con zelo e poi tralascia. || amuri e signuria nun stannu in cumpagnia: amor e signoria, non voglion compagnia. || nun aviri nè amuri nè sapuri: non aver sapore nè tipore, di cosa che non abbia nessuna qualità. || amuri nun è vrodu di ciciri!: amore vuol fede e fede vuol fermezza o amore non è un osso! || fari cu amuri ’na cosa: farla con amore, con zelo e diligenza. || amuri ’ncarcaratu: amore finto. || amuri prinizza e dinari, su tri così chi nun si ponnu ammucciari: amore e tosse non si nascondono. || ogni picciulu amuri prisu a jocu, di ’na [p. 54 modifica]faidda diventa gran focu: Scherzando accende’ ’– Si fa costume – Alfin si rende – Necessità. (Metastasio). || amuri d’estati o d’invernu sempre ciurisci: per l’amore non v’è inverno nè estate. || lu veru amuri nun invecchia mai: il vero amor non invecchia mai. || cu’ fa pri amuri, cu’ fa pri timuri e cu’ pri onuri; conciso e filosofico quadro della società. || l’amuri chi mi porti mi l’ammustri a cauci e punta-pedi: dar la paga del calenzuolo, che è un calcio nel c.... || l’amuri e la fidi all’opera si vidi: la fiamma prova l’oro, e l’avversità prova chi t’ama. || amuri è re, chi sulu fa e disfà; l’amore s’impadronisce di tutte le facoltà. || amuri pri forza nun havi valìa: cosa per forza non vale scorza. || razza di cani, amuri di b...... e robba di viddani nun dura cchiù di tri anni: amor di ganza è fuoco di paglia. || unni cc’è l’amuri cc’è la caritati: chi non ama non ha cuore. || unni regna amuri nun si canusci erruri: dove regna amore non si conosce errore. || partutu chi è l’amuri resta lu pintimentu e lu duluri: se ne vanno gli amori e restano i dolori. || amuri è lu prezzu d’amuri: amor è il vero prezzo con che si compra amore. || è sempri cu l’amaru ’mmiscatu l’amur tirrenu: amor non è senza amaro. || lu fruttu d’amuri è amuri: amor dà amore. || ’nciamma cchiù l’amuri ca lu focu: scalda più amore che mille fuochi. || lu primu amuri nun si scorda mai: il primo amore non si scorda mai. || tantu si trova amuri sutta lana quantu sutta sita: ricchezza non fa gentilezza. || amuri cu amuri si paga: amor con amor si paga. || cu havi l’amuri a lu cori, havi li spiruna a li cianchi: chi ha l’amor nel petto, ha lo spron nei fianchi. || d’amuri nasci amuri mentri vola: amor fa amore. || unni è l’amuri sta lu cori: dov’è l’amore l’occhio corre. || unni cc’è amuri nun ci voli liggi: dove la voglia è pronta le gambe son leggere. || amuri di signuri e vinu ’nciascu, la sira è bonu e la matina è guastu: amor di meretrice e vino in fiasco, la mattina è buono e la sera è guasto. || cu’ nun havi amuri a li bestii nun havi amuri mancu a li cristiani: chi non ha amor alle bestie non l’ha neanche ai cristiani. || amuri di straniu comu acqua ’nta lu panaru: chi ama il forestiero, in capo al mese monta a cavallo, e se ne va al paese. || amuri passa ’nguantu: amore passa il guanto, e l’acqua gli stivali. || amuri è lu mastru di tutti l’arti: l’amore e il bisogno insegnan la rettorica. || nun cc’è sabbatu senza suli, nun cc’è donna senza amuri: non c’è sabato senza sole, nè donna senza amore. || scurdari nun si po l’amuri anticu, anchi chi amuri novu trova locu: dove è stato il fuoco, ci sa sempre di bruciaticcio. || amuri senza stentu nun trova locu: l’amore apporta pene. || amuri voli fatti: amante non sia chi coraggio non ha. || mettiri amuri: metter amore, porre amore, affezionarsi a chicchessia. || pri amuri di unu: per amor di alcuno. || cadiri d’amuri: cascar d’amore, esser innamoratissimo. || fari a l’amuri: far all’amore, amoreggiare. || pri amuri di Diu: per amor di Dio, formola di pregare o scongiurare. || purtari amuri: portar amore, amare. || mettiri amuri a crisciri, essere o venir in rigoglio, allo sviluppo.

Amuriddu. dim. di amuri: amorino.

Amuridduzza d’acqua. V. amara-duca.

Amuriggiamentu. s. m. Amoreggiamento.

Amuriggiari. v. a. Far all’amore: amoreggiare.

Amurinu. s. m. Nome vezzeggiativo di chi s’ama: amorino. || Nome di un ex Dio e della sua statua: amorino.

Amurusa. s. f. Quella donna di teatro che fa le parti di giovane innamorata: amorosa.

Amurusamenti. avv. Amorosamente. || Con amorevolezza: amorevolmente.

Amurusanza. s. f. Astratto di amoroso: amorosanza (ma è A. V. ital.). || Per piccolo regalo o segno di affezione: amorevolezza. || Generosità.

Amurusazzu. accr. Molto amorevole: amorevolaccio.

Amuruseddu. add. dim. Amorosello, amorosetto. || Alquanto benevolo, caritatevole: amorevoloccio.

Amurusissimamenti. avv. Amorosissimamente. || Amorevolissimamente.

Amurusu. s. m. Chi nel teatro fa le parti di giovane innamorato: amoroso.

Amurusu. add. Pien d’amore: amoroso (A. V. ital. amoruso. Pugliesi). || Pieno di caritatevole amore, benevolenza: amorevole. || Che non è avaro del proprio: generoso, liberale. Sup. amurusissimu: amorevolissimo.

Amurusuni. add. accr. Amorevolone.


Supplemento

[p. 1128 modifica] Amanti. add. e part. Chi o che ama: amante.

Amari. s. m. Amare, l’atto dello amare: amare (Salv. Salomone-Marino).

Amarògnulu. V. amarosticu: amarùcolo (Giuliani).

Amaru. Per agru V.

Ambasciatu. add. Pieno d’ambascia: ambasciato, [p. 1129 modifica] ambascioso. Pitrè: sula mi lassi scuntenta, ambasciata... Canti pop. sic.

Amicu. amicu vicinu vali cchiù d’un parenti luntanu: meglio un prossimo vicino, che un lontano cugino. || amicu di gottu, ti lassa ’nt’on bottu: amico di ventura, molto briga e poco dura. || l’amicu nun servi pri ’na vota sula, onde l’altro, saluta l’amicu ’n’autra vota: non si fa mantello per un’acqua sola. || pocu su l’amici veri, gli è vero. || cu’ ama l’amicu, nun stima dinari ovvero cui è veru amicu, nun guarda interessu, è chiaro. || chiddu è lu veru amicu chi nun ti sparra, lo credo bene. || l’amicu fidili vali un tesoru, e amicu fintu è veru tradituri, tutte verità da evangelio. || ’ntra tempi filici si trovanu amici, ’ntra li calamitati, nun vi spianu comu stati: chi cade in povertà perde l’amico. Onde si dice, canuscinu l’infelici quali su li veri amici!

Amicuzzu. Detto ironicamente, o per atto anco di tal quale minaccia, a checchessia: cosino! o cosino!

Àmiru. V. amu.

Amistati. s. f. Amicizia: amistà, amistade, amistate. || Prov. amistati cu tutti, e parzialitati cu nuddu, intende che si tratti tutti ugualmente.

Ammadduccari. rifl. a. Dicesi di cosa o sparsa o distesa che si raggruppi o se ne formi come tante palle: appallarsi (Fanf. Voci e man. d. parl. Fior.).

Ammagnamentu. s. m. Sussiego, pompa: sicumera.

Ammagnarisi. v. intr. pron. Andare con sussiego.

Ammaluccatu. V. ammaluccutu.

Ammaluccutizzu. add. dim. di ammaluccutu.

Ammammari. V. scarmusciri.

Ammanniri. V. ammaniri.

Ammantèniri. V. mantiniri.

Ammaraggiu. V. ammaraggiamentu. || Capogiro, eccentricità alla testa.

Ammaragnari. V. scurari. In Noto.

Ammargiata, Ammargiatina. s. f. L’impaludare. || L’annaffiare.

Ammarrucari. V. ingadduliari. || fig. Non avere speranza di guadagnare in una cosa. || Imbrattare.

Ammarruggiatu. add. da ammarruggiari. || malu ammarruggiatu, mal fatto, mal messo.

Ammartinatu. V. scicchi. || V. ammascatu e ammascusu.

Ammasari. V. ’mbausari.

Ammascarari. V. mascarari.

Ammascatu. cappeddu ammascaru, messo in modo che pieghi da un lato: in sulle ventiquattro.

Ammasciari. V. ammaschiri (Rocca).

Ammastriusu. V. ammastratu al § 2.

Ammatapullatu. add. Si dice di stoffa, carta, pelle o simile resa non troppo morbida o pieghevole, ma tosta come il matapollu: che ha preso l’incarto.

Ammàttiri. V. ’mmattiri.

Ammazzittari. V. ammazzunari. || Accovonare. Detto di biade.

Ammeri. avv. Verso, in verso. p. e. ammeri ddà: in là, verso là.

Ammiciliatu. V. stravaganti. In S. Giovanni di Cammarata (Verdone).

Ammilatu. add. Di una specie di ciriege dolci.

Amminazzata, Ammniàzzitu V. amminazzu.

Amminniri. V. amminnari.

Ammirari. V. mirari. || rifl. a. Guardarsi allo specchio: mirarsi.

Ammiritari. V. meritari (Salomone da Lentini).

Ammiroi. V. oggi (Terranova).

Ammirruzzari. V. scarafuniari.

Ammirzì. Modo avv. Mercè. In Catania. || Vale anche: manco male che.

Ammizzari. V. avvizzari.

Ammizzì. V. ammirzì.

Ammobbigliari. V. ammubbigliari.

Ammuddiri. Rendersi mencio, cedevole come i panni che perdon la salda: smencire.

Ammuffulittatu. add. Dicesi del pane che abbia molto lievito, come il pan buffetto.

Ammugghiari. Per vagnari (Del Fr. mouiller).

Ammugghiatu. add. da ammugghiari. || Strabiliato.

Ammugghiuliuni, Ammugghiuni. s. m. Avvoltolamento.

Ammujanatu, Ammuniatu. add. Crucciato, tristo.

Ammuraggiari. v. a. Cingere di mura (Rocca).

Ammurramentu. Grumo di calcare che si trova prima di rinvenire la marna dello zolfo.

Ammusciri. Rendersi mencio, cedevole, come i panni che perdono la salda: smencire (Rigutini).

Ammusuluccutu. Divenuto gracile, magro: allampanato.

Ampa. V. anfa (Licata).

Ampara. Guida o linea del lavoro che percorrono i mietitori.

Amuddia. V. muddia.

Amuri. Per amuredda (Macaluso-Storaci).

Amurusu. Dicesi di bambino pronto a dar altrui cosa altresì ad esso cara, come chicche o simile: amoroso (Fanf. Voci e man. d. parl. Fior). [p. 1130 modifica]