Nuovo vocabolario siciliano-italiano/AL

AL

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[p. 36 modifica]Ala. s. f. Parte del corpo colla quale i volatili volano: ala. || ala di li pisci: pinna, ala. || ali di lu nasu: ali o pinne del naso. || ala di cresia: ala, lato di muro che si distende in forma di ala. || ala di tettu: la parte inclinata per fare scorrer l’acqua: gronda. || ala d’esercitu: ala d’esercito, corno d’esercito. || fari ala: far ala, disporsi i soldati o altra massa in due file per dar luogo al passaggio. || essiri cu l’ali caduti: esser con le ali cadute o tarpate, domato, umiliato.

Alabbastrinu. add. Di alabastro: alabastrino. || fig. Bianco come alabastro: alabastrino.

Alabbastru. s. m. T. geol. Marmo trasparente e tenero: alabastro.

Alacca. V. lacca.

Alacchignu. add. Di colore di lacca.

Alaccia. s. f. T. zool. Pesce di mare, co’ fianchi listati, e ’l rostro fesso: laccia, cheppia.

Alacciata. V. lacciata.

Alaggiu. s. m. T. mar. Azione di alare o tirare con una corda un bastimento: alaggio. (Zan. Voc. Met.)

Alagusta, Alausta e Alacusta. s. f. T. zool. Spezie di gambero grosso, di color rosso o paonazzo: aligusta, aliusta. (Fanf. Voc. d. u. Tosc. e Car. Voc. Met.).

Alalonga. T. zool. Sorta di pesce simile ad un piccolo tonno: amia (Zan. Voc. Met.) Amia L. || alalonga. Uccello marino di becco rosso e la punta nera, iride fosca, testa nera, il colore cenericcio e bianco, e i piedi rossi: sterna (Zan. Voc. Met.) Sterna Hirundo L.

Alalungara. s. f. Il complesso degli ordigni ed attrezzi per pescar le amie fuor del tempo delle tonnare, diverso e più spedito di quelle.

Alaò, Laò e Alavò. Cantilena usata per addormentar i bambini: ninna. fari alaò: andare a ninna, andar a dormire, Pasq. avvisa derivare dal Lat. lallo: o dal greco βαυκαλάω faccio la ninna contraendo o sincopando una di esse voci.

Alapi. V. puma alapi.

Alari. v. a. T. mar. Tirar più uomini con forza una fune: alare.

Alariu. s. m. Littore del vescovo. Alarii eran i soldati ausiliarii che militavan fuori delle ale, presso i Romani.

Alastra, Lastra o Alastru. T. bot. Pianta spinosa con fiori giallo-aurati: aspalato; Cytisus infestus L. || quannu fiurisci l’alastra, s’insita l’agghiastra; vale che in aprile o maggio bisogna innestar l’oleastro. || Dicesi pure, a un pezzetto di assicella qualunque: scheggia. [p. 37 modifica]

Alastra. s. f. Capretta. || peddi alastra: pelle di capretta.

Alastredda. s. f. dim. Caprettina.

Alastreddu. s. m. dim. di alastra. Pianta.

Alastriceddu di Madunìa. T. bot. Pianta: Cytisus Spinosus (Pasq.).

Alastrotta. s. f. Capra giovane.

Alatu. add. Che ha ale: alato.

Alausta. V. alagusta.

Alazza. s. f. pegg. di Ala: alaccia.

Alba e Arba. s. f. Il passaggio delle tenebre alla luce, sul mattino: alba. || spaccari l’alba o fari l’alba: spuntar l’alba, farsi l’alba.

Albaggìa. s. f. È una ostentazione di sè, meno ridicola della boria, più vicino all’alterigia che alla presunzione, e può esser tutta nella opinione: albagia.

Albaggiusu. add. Albagioso.

Albaneddu. s. m. T. zool. Specie d’uccel di rapina: albanella, falco bazzago, pojana; Falco Peregrinus, Gmel. Falco Butteo L. || albaneddu perdi jurnati: Peremopteros altus mas. Cupani || albaneddu nivuru: Peremopteros speciefusca, Albanellus Aerugineo Fuscus Cupani || albaneddu cinnirusu alliunatu: girifalco Gyrfalco L.

Albanu. V. arvanu.

Alberanu, Albaranu e Albarà. s. m. T. leg. Scrittura privata firmata dalle parti: carta privata. (Sp. albaran: scrittura, avviso).

Alberari e Arberari. v. a. Piantar alberi in un luogo, e fornir d’alberi una nave: alberare.

Albergari. v. a. Alloggiar ad albergo: albergare. || Pel semplice alloggiare, ma indica per più tempo: albergare. P. pass. albergatu: albergato.

Albergu. s. m. Luogo pubblico che alloggia forestieri o altri per danaro: albergo.

Àlberu. V. arvulu. || prov. chiddu è alberu bonu, chi havi radici: quello è buon albero, che ha radici.

Alburata e Arburata. V. alburi (Sp. alborada) || all’alburata, modo avv. in sull’albore.

Alburi e Arburi. s. m. Il chiarore prodotto dall’alba: albore. || livarisi cu li setti alburi: levarsi di buon mattino, pertempissimo.

Alburnu. s. m. T. bot. (Scob.) Quel cerchio di legno che ogni anno s’aggiunge al tronco dell’albero: alburno.

Alburnuzzu. (Spat.) s. m. Panno fatto di pelo di capra: baracane. (Sp. albornoz.).

Alcachengi. T. bot. Pianta della famiglia delle solanacee, nativa di Sicilia: alcachengi. Physalis alkekengi L.

Àlcali, s. m. T. chim. Nome generico di corpi ossigenati o idrogenati, affini agli acidi, d’un sapore d’ordinario pungente come il ranno: àlcali.

Alcanna. s. f. Acanto; Acanthus sativus. Della cenere di questa pianta in Messina si fa ranno (Pasq.).

Alchèrmisi e Archèmisi. s. m. T. farm. Alcool, giulebbe e cocciniglia composte: alchermes.

Alchimia e Archimia. T. scient. Arte di tramutare i metalli; e i metalli trasmutati: alchimia, archimia.

Alchimista. s. m. Chi esercita alchimia: alchimista.

Alcirotta. V. arcirotta.

Alciuni. s. m. T. zool. Uccello acquatico simile alle oche, che cova in grotte nella marina: alcione, alcedine, uccello pescatore; Alcedo L.

Alcunu, Arcunu e Ancunu. pron. Alcuno.

Aleci. V. sarda. || siccu comu aleci: esser tutto buco e osso, arista di Mutrone, persona magrissima.

Alfabbetari. v. a. (D. B.) Ordinare o registrare per alfabeto: alfabetare. P. pass. alfabbetato: alfabetato.

Alfabbeticamenti. avv. In modo alfabetico: alfabeticamente.

Alfabbèticu. add. Secondo l’alfabeto: alfabetico.

Alfabbetu. s. m. La serie delle lettere di una lingua disposte ad ordine: alfabeto.

Alfieri e Alferi. s. m. In milizia è grado di chi porta la bandiera: alfiere. || Nel giuoco degli scacchi i due pezzi che uno fiancheggia il re l’altro la regina: alfiere.

Alfinu. (Pasq.) V. alfieri del giuoco degli scacchi.

Alfiricchiu. dispr. d’alfieri.

Alga, Arga e Arca marina o virdi. s. f. T. bot. Nome di tutte le piante marine deposte dalle onde in sul lido: alga. Ulva Lactuca L. || arga o arga di li vitrari: Zostera Oceanica L.: alga. È disposta a guisa di nastri, serve per impedire il contatto de’ vetri o simili, e s’adopra in medicina come un risolvente applicato allo sterno.

Àlgebra. s. m. T. mat. Scienza che insegna a calcolar ogni quantità con segni universali: algebra.

Algebbràicu. add. Attenente all’algebra: algebraico.

Algebbrista. s. m. T. mat. Chi conosce l’algebra: algebrista.

Ali. s. f. pl. Pezzuoli d’osso cubi, con ad ogni faccia un numero, dall’uno fino al sei; serve a diversi giuochi: dadi singolare dado. (dal Lat. alea: dado).

Àlica. s. f. Possa, spirito, voglia, forza: vigoria. || nun aviri alica di fari o diri: non sentirsi l’animo, non dar il cuore, non aver forza, spirito. (Dal Lat. halitus, alito, o dal Gr. ἀλύκη: ansia, voglia).

Alìccia. s. f. T. zool. Piccolo pesce di mare, che per lo più si mangia salato: acciuga, alice. Alecula L.

Alicedda. s. f. dim. di ala: aletta.

Alienamenti. V. fintamenti.

Alienari. v. a. Trasferir beni in altrui dominio: alienare (Mort.).

Alienazioni. s. f. T. leg. Traslazione di dominio di un bene stabile: alienazione.

Alimeddi. s. f. T. anat. Parte del corpo animale, bianca e di sostanza molle e spugnosa: animella.

Alimentari. v. a. Porger alimento: alimentare. || Fig. Mantener viva una cosa, passione ecc. alimentare. P. pass. alimentatu: alimentato.

Alimentàriu. add. Atto o spettante ad alimentare: alimentario.

Alimentaturi –tura –trici. verb. Chi o che alimenta: alimentatore –trice.

Alimentu. s. m. Ciò che è atto a soddisfare e far crescere e conservare la vita sì animale che vegetativa: alimento. || In pl. è T. leg. Somma [p. 38 modifica]di danaro o pensione che per obbligo si debba somministrar altrui, per fornirlo delle cose bisognevoli alla vita: alimenti. || fig. Tutto ciò che tien viva una cosa o passione ecc. alimento.

Alipinti. s. m. T. zool. Uccello bajo fosco di sopra e bianco di sotto, di coda bruna e orlata di bianco nella estremità: beccafico canapino, o canaparola. Motacilla Curruca L.

Ali-quali. Posto avv. Breve, tal quale. (Meli: pirtantu doppu un’ali-quali pausa).

Alisma. s. f. (D. B.) T. bot. Erba: alismo o piantaggine.

Alisu. add. Azzimo. V. aimu. (Dal Gr. αλύσος: non soluto. Vinci).

Alitanti e A-li-tanti. Posto avv. Ogni tanto, di tanto in tanto.

Aliteddu. s. m. Lieve soffio, alito. || Per compagnia. || stari all’aliteddu di luci V. alitu. || Per isperanza: speranzuccia.

Àlitu. s. m. Respiro o spiro leggero più del fiato: alito. || stari all’alitu di luci: star al fuoco || stari all’alitu d’unu: star sotto la cura di alcuno. || Talvolta significa coraggio, animo; e s’usa col verbo dari || Per rumoretto. || Speranza.

Aliva. V. oliva.

Alivara. s. f. Pianta d’ulive: olivo. V. olivu.

Allaccarari. v. intr. Perder la consistenza, la primiera freschezza, detto di tessuti animali o vegetali: avvizzire, ammencire; quest’ultimo puossi anco usare pe’ non animali, nè vegetali.

Allaccaratu e Allaccarutu. add. Di tessuto animale o vegetale che abbia perduto la natural consistenza e freschezza: avvizzito, floscio, mencio, e mencio si dice pure di cosa qualunque non vegetale, nè animale. || Per lento, svogliato: dinoccolato. Sup. allaccaratissimu: avvizzitissimo. || Dinoccolatissimo.

Allafannatizzu. add. dim. Un po’ ansante, trafelato. || Alquanto ingordo.

Allafannatu. add. Affannato per eccesso di fatica o cammino: trafelato, ansante. || Che non si sazia mai: ingordo, lupo (Tomm. D.), pacchione.

Allagamentu. s. m. Allagamento.

Allagari. v. a. Coprir d’acqua o d’altro liquido: allagare, inondare. || fig. Invadere: allagare. || Rifl. a. allagarsi. P. pass. allagatu: allagato.

Allagnarisi. V. lagnarisi e derivati.

Allagnatizzu. add. Che si lagna: lagnoso.

Allagnusiri. v. n. Assuefarsi alla pigrizia, farsi pigro: impigrire, infingardire. Da lagnusu V.

Allalluja. V. allelluja.

Allamatu. add. Da lama. Detto di drappo o nastro, tessuto con sottilissime strisce d’argento o d’oro combinate con la seta. V. tiletta.

Allambirsari. n. a. Versare.

Allammicamentu. s. m. Lambiccamento.

Allammicari. v. a. Far uscire pel lambicco: lambiccare, stillare. || fig. Far uscir a gocciole: lambiccare, stillare. || sintirisi allammicari: met. soffrir gran tedio, anche allampanar dalla fame, patir fame. || In senso di cader minutissima pioggia: lamicare, piovigginare. (E Batacchi usò: allambicare). || Rifl. allammicarisi lu ciriveddu: lambiccarsi, beccarsi, stillarsi il cervello. P. pass. allammicatu: lambiccato.

Allammicatura. s. f. Lambiccamento: stillazione.

Allammicaturi. V. allammicu. || verb. m. Chi distilla: stillatore.

Allammicu. s. m. Angusto canale, donde, a forza di calore, si trae l’umore della materia posta nel vaso aderente allo stesso canale: lambicco, limbicco. || Per simil. gocciola. || Per lo stillar di cosa naturale non per arte: gemitìo. || allammicu di cori: afflizione d’animo. || essiri ’n’allammicu di cori: fastidioso, seccatore. || stari all’allammicu: esser in candela, in consumamento.

Allampacucchi. V. affamatizzu.

Allampanatu. add. Dicesi di uomo magrissimo: allampanato.

Allampantiri. v. intr. Divenire lampante, lucido e dicesi di liquori. || Per finire, mancare. || Detto delle biade, seccar prima del debito tempo per nebbia o soverchio caldo: arrabbiare.

Allampari. v. intr. Perder il sentimento, rimanere stordito: sbalordire, trasecolare. || Per venir colto dal lampo: assaettare. || fig. jiri allampannu: andar bighellonando, ozieggiar per le vie. || Per rimaner confuso.

Allampari. s. f. T. zool. Sorta di grossa lampreda, che sta a galla nell’acqua: murena. Flutae L.

Allampatazzu. add. pegg. Affamataccio. || Storditaccio. || Vagabondo.

Allampateddu. add.dim. Affamatello, affamatuzzo. || Storditello.

Allampatizzu. add. dim. Affamaticcio. || Alquanto balordo. || Senza denaro: spiantato, stangato.

Allampatu. add. Percosso da saetta: assaettato. || Per affamato. || Per avaro. || Sbalordito. || allampatu di la negghia, detto di frutta: arrabbiato.

Allampatuni. add. accr. Affamatissimo. || Balordissimo.

Allampiunatu. add. Affamaticcio, allampanato dalla fame.

Allanchiarisi. v. intr. pass. Poltroneggiare: poltrire, impigrire P. pass. allanchiatu: impigrito.

Allanchiatu. add. Poltrone, scioperone.

Allandrari. v. a. Affliggere: amareggiare. L’usa Rau: sì tu chidda chi m’ardi e chi m’allandri.

Allandunatu. Nella frase: stari tuttu lu jornu allandunatu, a gironzare: a giostroni.

Allannari. v. a. Vestir di latta saldata lo interno di un oggetto: laminare di latta. || Detto di imposte di usci o finestre è quel rivestirle di piastre di ferro per sicurezza: laminare. P. pass. allannatu: laminato.

Allannatura. s. f. L’atto del laminare: e ciò che si paga per eseguirlo.

Allannaturi. verb. m. Fabbro che lamina.

Allannunari e Allandunari. v. a. Legar il collo con certo collare da noi detto landuni (gogna) V. || v. rifl. pass. Star oziosamente in aspettando: appillottarsi. || Star inoperoso: scioperarsi. P. pass. allannunatu: legato con gogna. || Appillottato. || Scioperato.

Allannunatizzu. add. dim. di allannunatu.

Allantirnari. (D. B. e Pasq.) v. a. Illuminar alcuno quasi con lanterna: lanternare e fig. informare, metter in chiaro di ciò che accade. P. pass. allantirnatu: lanternato. || Informato.

Allanzarisi. Rifl. a. Scagliarsi, avventarsi: lanciarsi, allanciare. || T. pesc. Il buttare della fiocina: lanciare.

Allanzaturi. verb. m. T. pesc. Chi lancia la fiocina: fiociniere. [p. 39 modifica]

Allapari. v.intr. Dicesi dei ragazzi quando in certe ore garriscon e ronzan come le pecchie. || intr. pass. Ubbriacarsi fuor limite: pigliar la cotta. || Pigliar sonno: assonnarsi. P. pass. allapatu, più che ubbriaco: cotto. || Assonnato. (Forse dallo Sp. lapa: fiore del vino).

Allapatizzu. add. dim. Mezzo ubbriaco: brullo, cotticcio.

Allapatuni. add. accr. Più che ubbriaco: cottissimo.

Allapazzari. v. a. Serrar con ispranga: sprangare. || T. mar. Applicar una lapazza ad un albero per rinforzarlo: lapazzare (Zan. Voc. Met.) P. pass. allapazzatu: sprangato. || Lapazzato.

Allapitiari. V. allappari.

Allappamentu. s. m. L’accerchiare: accerchiamento.

Allapparatu. add. Dicesi d’uomo magrissimo: allampanato.

Allappari. v. a. Buttarsi di sopra, assalire, mettersi attorno alcuno come le pecchie il favo e come le lappole ai panni: appiccarsi ad uno, accerchiare. || allappari la vucca, intr. ass. produrre quell’effetto che fanno le cose acerbe in bocca: allappare. || Rifl. Avventarsi, abbaruffarsi: abbirrucciarsi. || intr. pass. Affluire in un luogo: affoltarsi. P. pass. allappatu: appiccato. || Affoltato.

Allardatu. add. Che ha il lardo, per dire che è grasso: lardoso, pingue.

Allargamentu. s. m. Allargamento, slargamento.

Allargari. v. a. Accrescere per larghezza, far più largo: allargare. || allargari un abbitu: slargarlo. || Rifl. a. allargarisi supra una cosa: allargarsi sopra alcuna cosa, parlarne distesamente. || Met. Raffreddarsi nell’amicizia. || Per allontanarsi: allargarsi da uno. || allargarisi lu tempu, l’aria: allargarsi il tempo, l’aria, rasserenarsi. || T. mar. Scostarsi da terra: allargarsi. || allargarisi lu vermu, nelle bigatterie: crescere P. pres. allarganti: allargante. P. pass. allargatu: allargato.

Allargata. s. f. dari un’allargata: dar un’allargata.

Allargatazza. accr. di allargata.

Allargatedda. s. f. dim. dari un’allargatedda: dar un’allargatina.

Allargateddu. add. dim. Un po’ allargato, slargato.

Allargatina. Lo stesso che allargata V. Tali desinenze presso noi non soglion esser diminutive.

Allargatu. add. Allargato, slargato. || Intiepidito nell’amicizia. || Allontanato, allargato. || Lontano da terra: allargato. Sup. allargatissimu: allargatissimo.

Allargatuni. add. accr. Di molto allargato.

Allargaturi –tura. verb. Chi o che allarga: allargatore –trice.

Allargu. s. m. Pausa, riposo. || Pace, quiete.

Allargu. avv. Di lungi, lontano. || allargu! via di qui!

Allarguliddu. avv. Poco lungi: lontanetto.

Allariari. Sta per ralligrari V. e per allargari V.

Allarmamentu. s. m. Paura: sgomentamento.

Allarmari. v. intr. Metter in apprensione: allarmare. || Rifl. allarmarsi. P. pres. allarmanti: allarmante. P. pass. allarmatu, allarmato. Allarmare non è bel modo, è meglio sgomentarsi, sbigottirsi, mettersi in apprensione.

Allarmateddu. add. dim. Sbigottituccio, un po’ in apprensione.

Allarmatuni. add. accr. Sbigottitissimo.

Allarmatissimu. add. sup. Allarmatissimo, sbigottitissimo.

Allarmatizzu. add. Mezzo sbigottito, in apprensione.

Allarmi e All’armi. s. m. T. mil. Grido o segno di prender l’armi: all’arme, allarme.

Allarmu. s. m. Apprensione subitanea derivata da qualche rumore per cui si dà di piglio alle armi: allarme. || Paura di cosa non certa ma che potrà arrecar danno: apprensione, sbigottimento.

Allarrari. V. sgarrari.

Allascariatu. add. V. allaccaratu: dinoccolato.

Allascarisi. V. allaschiri e derivati.

Allaschimentu. s. m. Sfibramento, dilassamento.

Allaschiri. v. intr. Dicesi dei lavori del legno che per vecchiezza e per aridità si allentano: sfibrarsi. || fig. Intenerire, sollucherare. || fig. Lo allentamento di disciplina ecc: rilassarsi, affievolirsi. P. pass. allascutu: sfibrato, rilassato.

Allascutizzu. add. dim. Mezzo sfibrato, mezzo rilassato, affievolito.

Allascutu. add. Dicesi a qualunque vaso di legno che non tenga acqua o liquore: che geme. || Per indebolito: rilassato, affievolito.

Allasticari. v. a. Render elastico. || Munire di elastico. || P. pass. allasticatu: reso elastico. || Munito di elastico.

Allastricari. (D. B.) V. lastricari: allastricare.

Allatinamentu. s. m. L’imbeccare.

Allatinari. v. a. Suggerir altrui quel che egli abbia a dire o fare: imbeccare. || Far il latino cioè o una traduzione o un componimento latino era la cosa principale, o il facesse lo scolare o (come spesso avveniva) se lo avesse fatto imburchiare da altri. || Rompere e lavorar il terreno: dissodare, sfittonare, scassare. || P. pass. allatinatu: imbeccato. || Dissodato. || Scassato.

Allattamentu. s. m. (Scob.) Allattamento.

Allattari. v. a. Dar latte, dar a poppare: allattare. || intr. S’usa per addattari: poppare e anco allattare. || T. mur. Dar il bianco alle pareti con latte di calce: imbiancare. P. pres. allattanti: allattante. || Poppante. P. pass. allattatu: allattato. || Poppato. || Imbiancato.

Allattariamentu. s. m. Bisticciamento. || Arroganza e pettegolezza del parlare: petulanza.

Allattariarisi. v. rifl. pass. Litigar a parole con zelo, calore e presunzione a difesa od offesa di checchessia: bisticciare, spettegolare, altercare, o come dicono a Pistoja: tipizzarsi. (Fanf. Voc. d. u. Tosc.) P. pass. allattariatu: bisticciato, tipizzato. È ingegnosa la etimologia del Pasq. dal Lat. latrare, sparlar altrui, e ad, adlatrare, allatrariari, ecc.

Allattariata. s. f. Contesa in parole, in offesa o difesa: Bisticcìo, pettegolezzo, batosta.

Allattariatu. add. Presuntuoso, impronto nell’aria e nel parlare: petulante.

Allattariatuna. accr. Gran bisticcìo; pettegolezzo.

Allattata. V. abbianchiata (Scob.).

Allattatrici. verb. f. Chi allatta: allattatrice. [p. 40 modifica]

Allattucarisi. v. intr. pass. Sbocciare, far cesto, delle piante: accestire.

Allattucatu. add. Accestito. || Dicesi anco di erbe tenere come lattughe.

Allattumatizzu. add. Pigro, lento per istanchezza o malattia: alquanto dinoccolato, alquanto balogio.

Allattumatu. add. pisci allattumatu: pesce di latte, cioè pesce maschio, che ha dentro certa polpa lattiginosa, a distinzione di quelli che han le uova, che son le femmine. Da lattumi V. || Per simil. Lento per fatica o malattia: dinoccolato, lasso, balogio. (Fanf. Voc. d. u. Tosc.) || Vale anco seccato, nojato.

Allatu. avv. A costo: allato.

Allavancamentu. s. m. Il franare.

Allavancari. v. intr. e intr. pass. Precipitar del terreno staccatosi dall’alto per bufera o corrosione d’acqua ecc. franare. || Rovinare. || Per tras. cadere, cascare. P. pass. allavancatu: franato || Cascato. (Dal Provenzale avalancar: franare).

Allavinari. (Minutilla) v. intr. allagare a mo’ di rio (lavina). P. pass. allavinatu: allagato.

Allazzamentu. s. m. Allacciamento.

Allazzaratu. add. Pieno di piaghe, ulcere: impiagato. || Ridotto in fine: ammortito, stramortito. Dal Lazzaro della scrittura, tutto piaghe, e morto.

Allazzari. v. a. Legar con laccio, dicesi per le bestie: attaccare, allacciare. (A. V. ital. allazzare l’usò Semprebene.) P. pass. allazzatu: attaccato, allacciato.

Allazzittari. v. a. T. sart. Guernire od ornar gli abiti con cordoncini o trina: trinare. P. pass. allazzittatu: trinato.

Alleanza e Allianza, s. f. Unione, lega: alleanza.

Alleatu e Alliatu. add. Chi è in alleanza: alleato.

Allegari. v. a. Citare o produrre l’altrui autorità, a corroborazione della propria opinione: allegare. || Per aringare. P. pres. alleganti: allegante. || Aringante. P. pass. allegatu: allegato. || Aringato.

Allegazioni. s. f. Allegazione, lo allegare. || Aringa, dicerìa, o ragionamento al pubblico.

Allèggiu. modo avv. Adagio: piano.

Alleggiamentu. s. m. (Muse Sic.) Alleggiamento.

Alleggiari e Alliggiari. v. a. Alleggerire, render meno grave: alleggiare. || cu lu chiantu e lu lamentu, s’alleggia ogni turmentu, il dolore ha bisogno di sfogo. P. pass. alleggiatu: alleggiato.

Alleggiatu. add. Alleggiato. || Snello: svelto.

Allèghiru. V. allegru.

Allegoria. s. f. Concetto nascosto sotto velame di parole che vaglion letteralmente cose diverse: allegoria.

Allegoricamenti. avv. Con allegoria: allegoricamente.

Allegòricu. add. Che contiene allegoria: allegorico.

Allegra-cori. add. Che ha o porta allegrezza al vedersi: allegro, spensierato. || facci d’allegra-cori: viso ilare ed avvenente.

Allegramenti. avv. Con allegria: allegramente.

Allegramentu. V. alligramentu.

Allegru. add. Che ha o porta allegrezza: allegro. || Un tantino imbriaco: brillo. || Detto di colore, chiaro: allegro. Sup. allegrissimu: allegrissimo.

Allegruliddu. V. alligruliddu.

Allelluja. Espressione ebraica e vale lode al Signore, si canta in chiesa per allegrezza: allelluja. || Prov. si chiuderu l’allelluja: finì la festa, non è più tempo.

Allerta. Grido militare per intimar vigilanza: all’erta. || Detto imp. vale: all’erta! bada! || stari allerta: star all’erta, con diligenza: e vale anche per semplicemente star a osservare: badare. || Detto avv. avvedutamente.

Allèstiri. v. a. Preparare, metter in punto: allestire. || Per finire, terminare. V. allistirisi. || allestiri ’na facenna: sbrigarla, portarla al più tosto a fine. || allestiri ad unu: sbrigarlo, non lo far aspettare. P. pass. allistutu: allestito. || Sbrigato. || Spicciato.

Allettamentu. s. m. Allettamento.

Allettari. v. a. Invitare, chiamare, incitare con piacevolezze e con lusinghe: allettare. P. pres. allettanti: allettante. P. pass. allettatu: alletato.

Allettativa. s. f. Potenza di allettare: allettativa.

Allettativu. s. m. Ciò che ha forza di allettare: allettativo. || L’usiam pure come aggettivo per allettante.

Allettaturi –tura –trici. verb. Chi o che alletta: allettatore –trice.

Alleviamentu e Alliviamentu. s. m. alleviamento.

Alleviari e Alliviari. v. a. Render meno pesante, gravare particolarmente di cura o fatica: alleviare. P. pass. alleviatu: alleviato.

Allèviu. s. m. Lo alleviare: alleviamento, alleviagione.

Allianari. v. a. Occupar alcuno in modo piacevole sì che si rivolga ad altro: divertire. || v. rifli. pass. Interromper un momento l’attenzione dell’animo da ciò che si è per fare: distrarsi. || Per dimenticarsi. || Prov. allianarisi ntra li vrocculi: far il nesci, lo gnorri, finger di non avvedersi, di non udire, ed ha senso pure di agire con frode. P. pass. allianatu: divertito. || Distratto. || Dimenticato.

Allianatamenti. avv. Distrattamente.

Allianateddu. add. dim. Un po’ distratto.

Allianatizzu. add. Alquanto distratto.

Allianatu. add. Distratto. Sup. allianatissimu: distrattissimo.

Allianatuni. add. Molto distratto.

Alliari li denti. V. ligari.

Allibbirtari. V. libberari. (Dallo Sp. libertar).

Alliccari. V. addiccari. || Per liccari V. || Ha pur senso di vedere e non poter avere.

Allicchittari. v. intr. (Pasq.) Parlar con facezie, quasi allettare.

Allicchittatu. add. Dicesi di vino che senta del dolce: melacchino. Da licchettu V.

Alliddarisi. v. rifl. Adornarsi per bene: allindarsi.

Alliddatu. add. Con acconci e ben composti abiti addosso: allindato.

Allienamentu. s. m. Da allianari: divertimento. || Distrazione. || Dimenticanza.

Alliffamentu. s. m. Lisciamento, strebbiatezza, allindatura.

Alliffari. v. a. Acconciare, ripulire soverchiamente, far comparir meglio: lisciare, strebbiare, [p. 41 modifica]allindare. || Rifl. a. Strebbiarsi, rinfronzirsi, ripicchiarsi. || Pigliar colle buone: aggraduirsi. || Per agognare, mettersi in pretensione. P. pass. alliffatu: lisciato, ripicchiato. Secondo Pasq. verrebbe dal Gr. άληφω: lenire; ma secondo me, viene dallo Sp. alifar: lisciare.

Alliffateddu. add. dim. Un po’ rinfronzito, ripicchiato.

Alliffatizzu. add. Alquanto ripicchiato, lisciardo. || Messo su. || E dicesi per contrario di chi è malamente lisciato: sciatto.

Alliffiari. V. allisciari nel senso di piaggiare.

Alligamari. v. a. Propriamente legare con ciò che noi diciamo ligama (ampelodesmo) e per traslato con altra stroppa qualunque. || Per torcere con violenza: attorcere, storcere. || Rifl. a. Piegarsi, avvolgersi a guisa di ligama: aggrovigliolarsi. P. pass. alligamatu: legato con ampelodesmo. || Attorto. || Aggrovigliolato.

Alligari. V. ligari. || Per allegari V.

Alligazzari. v. a. Legare strettamente: allegacciare, stringare. P. pass. alligazzatu: allegacciato.

Alliggiari. V. alleggiari.

Alliggirimentu. s. m. Alleggerimento. || Per sollievo, riposo: alleggerimento.

Alliggiriri. v. a. Sgravare, render leggiere: alleggerire. || fig. Scemar altrui la fatica; confortare: alleggerire. || T. mar. Render più leggiero il bastimento, facendo getto di tutto o di parte del carico: alleggerire. (Car. Voc. Met.) || Rifl. Cavarsi i panni da inverno e indossarne più leggieri per l’estate: alleggerirsi, e s’intende anco del levarsi le coperte gravi dal letto. P. pass. alliggirutu: alleggerito.

Allignaggiari. v. intr. T. agr. Pulire i sarmenti della vite in alto a farne propaggine, lasciando quel ramo che devesi propagginare, tagliar i tralci: stralciare. P. pass. allignaggiatu: stralciato.

Allignamentu. s. m. Allignamento.

Allignari. v. intr. Appigliarsi della pianta nella terra, e mantenersi in modo che possa fruttare: allignare. || Divenir duro a guisa di legno: indurire. || fig. Del prender origine e durare di cose fisiche o morali: allignare. P. pass. allignatu: allignato.

Allignatizzu. add. pegg. Duriccio.

Allignatu. add. Allignato. || Indurito. || fig. Magro non atto ad ingrassare: segaligno. || Dicesi anco di erbe o frutta prosciugate: risecchito, risecco.

Alligramentu. s. m. Allegramento.

Alligrari. v. a. Render allegro: allegrare. P. pass. alligratu: allegrato.

Alligria. s. f. Dimostrazione di allegrezza: allegria. || Leggera ubbriachezza.

Alligrizza. s. f. Sentimento dell’animo soddisfatto: allegrezza. || alligrizza ’nsonnu: illusione gradevole. || Prov. quannu l’alligrizza è in casa, la disgrazia è darrè la porta: a maggior felicità minor fede. || pri un jornu d’alligrizza, milli di scuntintizza: per un dì di gioja, se ne ha mille di noja.

Alligruliddu. add. dim. Allegretto, allegruccio. || Leggermente ubbriaco: mezzo brillo.

Alligrunazzu. add. accr. Molto allegro.

Allimari. v. intr. Far lega, esser due anime in un nòcciolo, esser d’accordo: accordare. || intr. pass. abbellirsi: azzimarsi.

Allimitari. v. n. Detto di terre, esser limitrofe confinare. P. pres. allimitanti: confinante. P. pass. allimitatu: confinato. Da limmitu V.

Allimpiari. (Pasq.) V. annittari, puliziari. Da limpido.

Allinari. v. n. Prender vigore o lena: allenarsi.

Alliniamentu e Allineamentu. s. m. Allineamento.

Alliniari e Allineari. v. a. Disporre in linea: allineare. P. pass. alliniatu e allineatu: allineato.

Allintamentu. s. m. Allentamento.

Allintari. v. a. Render lento: allentare. || Per ritardare, scemare, allentare. || Lasciar un po’ di fare. V. lintari. || Perder la lena e le forze a poco a poco: affievolire. || allintaricci li cinghi, met.: desistere. || Prov. cui fatica e mai n’allenta, cu la fami ’un apparenta: chi ci va, ci lecca; chi non ci va, si secca. || a tira ed allenta: a battibecco a pettegolezzo a contesa. || Rifl. Allentarsi. P. pass. allintatu: allentato.

Allintatura. s. f. Lo allentare: allentamento. || Caduta delle intestina nello scroto: allentatura.

Allinzari. v. a. Fasciare. (A. V. ital. allenzare).

Allippari. v. n. Fuggir via, battersela: alleppare, spulezzare. || Far muschio, coprirsi di muschio (che noi diciamo lippu). P. pass. allippatu: alleppato. || Coperto di muschio.

Allippatizzu. add. dim. Alquanto muscoso.

Allippatu. add. Muschioso. || Dicesi della bocca quando ha quel piastriccino proveniente da mala digestione o altra indisposizione: melmosa. (Tomm. D.).

Allisarisi. v. rifl. pass. Ridursi la terra o altro in forma di mozzo, di pane, dura: ammozzarsi.

Allisciamentu. s. m. Lisciamento. || fig. Adulazione: piaggiamento.

Allisciari. v. a. Stropicciar una cosa per farla pulita e bella: lisciare. || Accarezzare. || fig. Adulare: piaggiare. || Per amare con predilezione: prediligere. || Rifl. a. Lisciarsi, strebbiarsi. P. pass. allisciatu: lisciato. || Accarezzato. || Strebbiato.

Allisciata. s. f. dari ’n’allisciata: dar una lisciata. || Far una carezza.

Allisciatina. s. f. Lo stesso che allisciata.

Allisciatura. s. f. Il lisciarsi o l’adornarsi: lisciatura. || Atto pieno di affettazione, smorfioso: lezio, gestro.

Allisciumari. v. intr. Dicesi delle frutta, e propriamente de’ fichi, che per soverchio caldo o per mancanza di vigore intristiscono, restando smorti e languidi: incatorzolire, intristire. || Intr. pass. Detto della carta quando nel disegnarvi su, diventa sì liscia che non vi si possa disegnar più. || fig. Indebolirsi: affievolirsi. P. pass. allisciumatu: lisciato.

Allisciumatizzu. add. Mezzo incatorzolito.

Allisciumatu. add. Incatorzolito, imbozzacchito. || Dicesi pure delle vivande trascuratamente apparecchiate.

Allistamentu. s. m. Il formar un catalogo, un indice. V. lista.

Allistimentu. s. m. Allestimento. || Sbrigamento.

Allistìrisi. Rifl. a. Apparecchiarsi, allestirsi. || suo attivo è allèstiri V. || Rifl. pass. Far presto, non perder tempo: spicciarsi.

Allistunari. v. a. T. fabbr. a vale apporre liste di tavole od altro: listare. P. pass. allistunatu: listato. [p. 42 modifica]

Allistutu. add. da allestiri: allestito, in pronto.

Allitari. v. a. Impiastrar di luto il corpo dei vasi che si vogliono esporre al fuoco vivo, e così pure fra noi le arnie, o cassette delle pecchie: lutare. || Rifl. Godere o valersi di checchessia, p. e. nun putirisi allitari di ’na pirsuna: non ricevere alcun ajuto da persona ancorchè si dovesse. P. pass. allitatu: lutato.

Alliticamentu. s. m. Il leticare: letichìo.

Alliticari. v. intr. Contendere con parole più o meno importune all’altrui opinione o al volere: leticare, litigare; e nel pass. litigarsi. || Far lite in giudizio: litigare. || s’ha alliticatu un’anca: si è messo di suo potere, ha fatto il possibile. P. pres. alliticanti: leticante, litigante. P. pass. alliticatu: leticato.

Alliticaturi –tura. verb. Chi o che letica: litigone, letighino e chi litiga in giudizio: litigioso, letigatore –trice.

Alliticusu. add. Letighino (A. V. ital. leticoso).

Allittari. V. allettari.

Allitticarisi. v. intr. pass. Mettersi a letto per infermità: allettarsi. || v. a. Dicesi della pioggia e del vento, allorchè distendono a guisa di letto, o spianano a terra le biade nel campo: allettare. P. pass. allitticatu: allettato per ambo i significati.

Allittiratu. add. Che sa di lettere: alletterato (Favole d’Esopo) allitterato, letterato.

Alliunatu. add. Di color di lione: lionato, leonato.

Allivantari. v. n. Dicesi quando piove spirando levante.

Alliviari. V. alleviari.

Allividdari. v. a. Metter o aggiustar le cose allo stesso piano: livellare. P. pass. allividdatu: livellato.

Allivìsciri. V. A. (Scarpitta) V. arrivisciri.

Allivitari. v. a. Il rigonfiare che fa la pasta mercè il fermento: levitare.

Allivitatu. add. Levitato || met. Fiacco, torpido, sdilinquito. || Dicesi pure di vivande che per essere state conservate lungamente perdon di qualità: stantìo.

Allodiali. add. Allodiale.

Allòdiu. s. m. T. leg. Quella parte de’ beni stabili del principe o del feudatario, la qual’era libera da suggezione e da obblighi feudali: allodio.

Allòggiu. s. m. Luogo dove si stia ad abitare tempo corto: alloggio.

Alloira. Chiamo che si faceva a’ falconi. (Così il Caruso).

Alloirari. v. a. Chiamar i falconi. || fig. (come l’usò il Veneziano) invitare, attirare.

Allonga. s. f. T. comm. Pezzo di carta che s’aggiunge ad una fede di credito quando le molte firme non lasciano spazio ad altre che sopravvengono per le girate.

Allopatia. s. f. T. med. Il sistema di curare coi rimedi contrari alla malattia, atti a combatterla: allopatia contraria all’omiopatia.

Allopaticamenti. avv. A modo allopatico: allopaticamente.

Allopàticu. add. di allopatia: allopatico.

Allorgiu. Metatesi di orologgiu V. (Salomone Mar. Canti pop. Sic.).

Allu. avv. Composto di a e lu per additare, mostrare, così allu: eccolo, alla: eccola, alli: eccoli.

Allucarisi. t. intr. pass. Frequentare un luogo, e prendesi in mala parte: bazzicare.

Allucatu. add. Che bazzica. || Dicesi degli uccelli di passo, che nel ritorno si fermano nella contrada: stanziato. || Per lucari V.

Alluccari. v. a. Tôrre con artifizio una cosa ad altrui: scroccare, alloccare. P. pass. alluccatu: scroccato.

Allucchimentu. s. m. Sorprendimento: stupefazione.

Allucchiri. v. intr. Rimaner lì per forte impressione: stupire, rimanere stupefatto. || Per divenire attonito, intronato: stordire. I Sanesi dicono: allocchire.

Alluccuteddu. add. dim. Un po’ stupefatto. || Per mogio. V. alluccutu.

Alluccutizzu. add. Confuso per sorpresa: sbalordito, attonito. || Alquanto mogio.

Alluccutu. add. Stupefatto. || Stordito. || Senza spirito, senza saper dire parola nè far atto franco: mogio. || Detto di vino che nella stagione calda sia stato dimenticato di travasare: balordo.

Alluciari. v. a. L’effetto che fa un grande splendore quando ferendo gli occhi confonde la vista: abbarbagliare; o toglier quasi il poter vedere: offuscare, abbacinare. || Dicesi del simile effetto prodotto da qualsiasi riflesso: abbagliare. || Sedurre: abbagliare, met. || Metter il lume davanti l’uccello o il pesce nella caccia a frugnolo: frugnolare. || Il guardar attentamente e fisamente un oggetto: alluciare. || Rifl. Anche lo effetto dell’alluciare; o dall’oscuro passar allo splendore: abbagliare. (Lat. allucere. Piaggia.) P. pass. alluciatu: abbarbagliato, abbagliato, ecc.

Alluciatizzu. add. Alquanto abbarbagliato.

Allucinari. v. a. Distorre dal bene, e trarre al male: allucinare, sedurre. P. pass. allucinatu: allucinato, sedotto.

Allucinatizzu. add. Mezzo ingannato.

Allucintari. v. a. Persuader alcuno alla propria voglia lusingandolo ed abbagliandolo: sedurre. || allucintari l’occhi: montar in bizza, incollerirsi: e significa pure: entrar in pretensione.

Allùdiri. v. intr. Accennar col discorso a qualche cosa intesa e non ispiegata: alludere.

Alluffatu. add. Senza spirito per malattia o altro: mogio, balogio.

Alluggiamentu. s. m. L’alloggiare: alloggiamento. Il luogo dove tutti i soldati alloggiano insieme: alloggiamento.

Alluggiari. v. n. Passar la notte o posare per più poco tempo in alcun luogo: albergare. || Prov. cui tardu arriva mali alloggia: chi tardi arriva, mal alloggia. P. pass. alluggiatu: alloggiato.

Alluggiaturi –tura. verb. Chi o che alloggia: albergatore –trice.

Allumari. V. A. (Muse Sic.) V. addumari.

Allumiunatu. add. Dicesi di cosa di forma bislunga come limone. || Detto d’uomo: baccellone, scempiato.

Allunari. (Pasq.) v. a. Cerchiare, girare a guisa di mezza luna.

Allunata. (Pasq.) fari ’n’allunata: far un giro semicircolare.

Allunatu, add. (Pasq.) Allunato curvo a guisa di [p. 43 modifica]luna. || (Vinci) Per lunatico, cioè che patisce del cervello secondo le cambiazioni della luna.

Allungamentu. s. m. Allungamento.

Allungari. v. a. Accrescere in lunghezza: allungare. || Per pigliar la via più lunga. || Prov. cu’ allonga, accurza: chi va piano va lontano, la buona via anco più lunga della disastrosa, è più spiccia perchè più sicura. || Per crescere di statura, e dicesi anco delle piante: crescere. || Per prolungare, far durar alcuna cosa: allungare. || allungari lu vinu: allungar il vino, annacquarlo. || allungarisi in paroli: allungarsi in parole. P. pass. allungatu: allungato. || Annacquato, ecc.

Allungatura. s. f. Allungamento: allungatura.

Alluntanamentu. s. m. Allontanamento.

Alluntanari. v. a. Portare o far lontano: allontanare, e se è per poca lontananza slontanare. || Per discacciare. || Per divenir raro. P. pass. alluntanatu: allontanato, slontanato.

Alluntanatissimu. add. sup. Allontanatissimo.

Alluparisi. v. intr. pass. T. agr. Dicesi delle fave quando sono infestate dalle orobanche. || Detto delle biade o frutta, quando sono in fiore che offese dalla nebbia riardono e non allegano: annebbiarsi.

Allupatu. add. Infestato dall’orobanche. || Annebbiato. || Per mal in arnese, brullo. || Per affamato: allupato.

Alluppiamentu. s. m. Alloppiamento (Tramater). || Sonno forte.

Alluppiari. v. a. Acconciar bevanda o simile con oppio: alloppiare. || Dar l’oppio sonnifero: adoppiare. || v. rifl. Addormentarsi profondamente: alloppiarsi (Tomm. D.). || Per ubbriacarsi. P. pass. alluppiatu: alloppiato. || Adoppiato. || Addormentato. || Imbriacato.

Allura. avv. In quel tempo, in quel punto: allora. || In tal caso, con tal condizione: allora. || Col segnacaso di, p. e. lu tempu d’allura ecc: il tempo d’allora ecc. || allura allura: allora allora, ha forza di superlativo. || latti munciutu d’allura: latte munto d’allora, di fresco, d’or ora. || allura chi, allura quannu: allorachè, alloraquando. (A. V. ital. allura in Pier delle Vigne).

Allurdamentu. s. m. Imbrattamento.

Allurdari. v. a. Far perdere la pulitezza o nettezza macchiando di unti o sgorbi: insudiciare, e quando è un sudiciume più palpabile di sostanza sovrapposta o mescolata: imbrattare. Nel senso di introdurre laidure o cose schifose, e più nel senso morale: lordare. P. pass. allurdatu: insudiciato. || Imbrattato. || Lordato.

Allurdaturi. verb. Imbrattatore, lordatore.

All’urtimata. modo avv. In fine: alla perfine, al postutto.

Alluscari. (Caruso) v. intr. Partirsi: battersela.

Alusciarisi. v. rifl. a. Acconciarsi, lisciarsi tutto con arte per comparir ben messo: rinfronzirsi, ripicchiarsi.

Allusioni. s. f. L’atto di alludere: allusione.

Allusivu. add. Chi ha allusione: allusivo.

Allustra. V. allustrastivali.

Allustramentu. s. m. Lustramento, lustratura.

Allustrari. v. a. Pulire, ridurre terso, lucente un oggetto, e più dicesi delle scarpe: lustrare. (A. V. ital. allustrare).

Allustrastivali. s. m. Colui che va lustrando le

scarpe: lustrino.

Allustrata e Allustratina. s. f. Il lustramento: lustrata, pulita (così a Firenze).

Allustratedda. dim. Lustratina.

Allustratu. add. Lustrato. || Per mezzo ubbriaco: brullo.

Allustratura. s. f. Pulitura: lustratura.

Allustraturi. verb. Chi lustra: lustratore. || Pezzo di panno o cimossa, con cui si toglie al pettine la scabrosità lasciata dalla pianetta: piumicino.

Alluttari. (Atanasio da Aci) V. luttari.

Alluviuni. s. m. Allagamento prodotto da’ fiumi rigonfiati: alluvione.

Alluzzari. v. intr. prop. Guardar di banda e sottocchi: sbirciare, sbilurciare. || (Caruso) Guardar fisamente: alluciare. || fig. Aver brama: agognare. || Mostrar certa allegrezza e orgoglietto: ringalluzzare. P. pass. alluzzatu: sbilurciato. || Alluciato. || Agognato. || Ringalluzzato.

Alma. (Muse Sic.) V. arma.

Almanaccu. s. m. Calendario ove son notate le fasi della luna, i giorni, le feste ecc: almanacco.

Almenu. cong. Che costituisce termine nel meno: almeno.

Almiranti. V. A. V. ammiragghiu.

Almùziu. s. m. Mantelletto usato dai vivandieri, o secondari delle cattedrali o collegiate, della forma d’un cappuccio piegato, che anticamente solea porsi in capo nel tempo de’ divini ufficii: bàtolo.

Alò. Così dice l’infrancesata aristocrazia ciò che il popolo dice amunì accorciato da amuninni. È corruzione del Franc. allons, voce di comando e di esortazione: andiamo, via, orsù.

Aloccia. T. mar. V. cucciuneddu.

Alòfaru. V. galofaru.

Aloi. T. bot. Erba amarissima: alòe. Aloe succotrina L. || Per zabbara V.

Alosa. T. zool. Pesce che ha i fianchi segnati di strisce, ed il rostro fesso: cheppia, laccia. Clupea alosa L.

Alosi. avv. negativo (Caruso).

Alosiu. (Pasq. e Vinci) fari l’alosiu, far lo gnorri, far finta di non udire o sapere.

Alpestri. add. Di qualità d’alpe, erto, aspro: alpestre.

Altalena. s. f. Passatempo da fanciulli, mettendo orizzontalmente una trave su d’un’altra verticale, e alle due estremità della prima si pongon due fanciulli che mentre l’uno alza, l’altro cala: altalena.

Altaru. V. artaru.

Altea o Artìa. T. bot. Erba nota, della famiglia delle malve: altea. Althea officinalis L.

Alterabbili. add. Atto ad alterarsi: alterabile.

Alterari. v. a. Modificare o mutar alcuna cosa dall’esser suo: alterare; e s’usa fig. per cose materiali come parole, idee, ecc. || Rifl. a. commuoversi: alterarsi.

Alteratu. add. Alterato. || Commosso: alterato. || pusu alteratu: polso alterato. || Ubbriaco: alticcio.

Alterazioni. s. f. Modificazione o mutazione di cosa: alterazione. || Turbazione: alterazione. || Commozione di polso: febbrettuccia. [p. 44 modifica]

Alteraziunedda. dim. Alterazioncella.

Altercamentu. s. m. (D. B.) Altercamento. (Tramater).

Altercari. v. intr. Contender con parole: altercare. P. pass. altercatu: altercato.

Altercazioni. s. f. Altercazione.

Altercaziunedda. dim. Piccola altercazione.

Altercu. s. m. Contesa di parole, più o meno risentite: alterco.

Alteregu. Facoltà di cui il despota investe altri di poter despotizzare, quasi altro despota, il popolo servente: alter-ego.

Alterìggia. s. f. Manifestazione odiosa della superbia interna: alterigia.

Alterizza. s. f. Sentimento od espressione d’un animo che sente alto di sè: alterezza.

Alternari v. intr. Operare scambievolmente ed a vicenda: alternare.

Alternatamenti. avv. Con alternazione: alternatamente.

Alternativa. s. f. Scambievolezza: alternativa.

Alternativamente, avv. Alternativamente, con alternativa.

Alteru. add. Chi sente alto di sè e anco con qualche dignità: altiero, altero.

Altizza, Autizza e Otizza. s. f. Astratto di alto, e la distanza dal basso all’alto: altezza. || Titolo de’ membri della famiglia reale: altezza. || Statura del cavallo: altezza.

Altrimenti e Autrimenti. avv. In altro modo: altrimenti.

Altu e Àutu. s. m. Contrario di basso, elevato: alto. || fari altu e bassu: far alto e basso, aver facoltà di tutto ciò che riguarda la tal cosa.

Altu e Àutu. add. Elevato dalla terra o dal piano di paragone: alto. || in altu mari: in alto mare, lontano dal lido. || prezzu altu: prezzo alto. || nun ci fu nè autu nè vasciu: non ci fu nulla. || vuci àuta: voce alta. || pigghiarila àuta (s’intende di nota musicale) eccedere della voce nel pigliar la nota. || In senso trasl. pigliar le cose dal principio: da alto. || altu persunaggiu: persona alto locata. || àutu àutu: altissimo. Sup. altissimu: Altissimo. || Dicesi pure per Nostro Signore Iddio: l’Altissimu, l’Altissimo.

Altu e Àutu. avv. A luogo alto: alto. || fari altu: far alto, fermarsi.

Altuliddu e Autuliddu. add. dim. Altetto, alterello, altuccio.

Altura. s. f. Luogo elevato, eminente: altura. || Per altizza V.

Alturedda. dim. Piccola altura: alturetta.

Alumi. s. m. T. chim. Solfato di allumina e di potassa, o solfato di allumina ammoniacale: allume, allume di Roma o di rocca.

Alumina. s. f. T. chim. Ossido di alluminio: allumina.

Aluminusu. add. Che tiene di qualità d’allume: alluminoso.

Alunnu. s. m. Allievo, scolare: alunno.

Aluzza. s. f. dim. di ala: aletta.

Aluzzu. s. m. T. zool. Pesce con testa piatta e con mascella superiore minore della inferiore: luccio. Esox Sphyrena L.

Alvanedda cu fogghi piluseddi. T. bot. Pianta: cineraria. Cineraria Maritima L.

Alvanetta. V. arvanetta.

Alvi. s. m. Arboscello: barba di Giove (D. B.)

Alzari. V. isari. || Per levarsi da sedere o da letto V. susiri.


Supplemento

[p. 1126 modifica] [p. 1127 modifica] [p. 1128 modifica] Ala. Uva di acini dolci e callosi, bianco bruna. || In pl. i parafanghi a fianco delle carrozze: ali.

Alalonga. – niura: mignattino. Uccello. || Rondine di mare (Catania). || – tupputa: beccapesci. || – nica: fraticello. || – pedi russi: mignattino zampe rosse. || – beccu russu: rondine di mare zampe nere (Caglià).

Aleccia. Sorta di tabacco, venuto forse da Lecce, la prima volta.

Alica. V. ala (all’Appendice al § 1). || – larga. V. lasagna. In Siracusa (Macaluso-Storaci). || Per alga V.

Alicciola. V. aricciola.

Alichedda. dim. di alica per lasagna: bavettine.

Alienu. add. Non proprio: altrui. || Non a proposito.

Alifanti. V. elefanti.

Alipinni. s. m. Specie di tessuto, leggiero, che serve bene spesso a soppannare gli abiti.

Aliunni. avv. Altronde. Dal Lat. aliunde. (Castelvetrano).

Alivetta. V. olivetta e simili.

Allaccarari. Stancare a completa estenuazione di forze, diventar lasso. Nerucci ha: alloscire, e anco allaccare, da lacche le anche dell’animale, la natica dell’uomo.

Allaccaratizzu. add. Alquanto floscio; lasso.

Allaliò. modo avv. Perfetto, eccellente: per bene, a modo, smafero. Voce composta da a la liò. V. liò.

Allammicarisi. fig. Struggersi.

Allammicu. Certa debolezza o pena di stomaco cagionata da inedia, V. dica.

Allammicusu. add. Dicesi dell’occhio languido: occhio pio.

Allampiddiari. V. allappari.

Allampiunari. v. intr. Rimaner a bocca aperta, meravigliarsi: sbalordire.