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BUT — 1136 — CAM


bestie. || Il rigoglio delle piante. || La parte più alta dell’arco, delle volte, l’altezza quanto monta: rigoglio.

Buttafarrusu. add. met. Uomo valente, da ciò, che non si lascia chiappare. Che ha i buttafarri.

Buttana. add. V. gnestra.

Buttiari. Quel dolore che fa quando enfia una parte del corpo, come a colpi: martellare.

Buttina. s. f. Stivaletta. Dal Fr. botte: stivala.

Buttunera. s. f. Pezzo di acciaio di forma a un dipresso cubica, sur una faccia del quale havvi uno o più incavi per far globetti, perline ecc. bottoniera (Perez).

Buttuni. || – di gaddu, V. rutularu, V. curnetta.

Buturnu. V. aruni.

Bùzzara. s. f. V. tisticulu. || aviri li buzzari, esser in gangheri. || allianarisi li buzzari, distrarsi dalle noje o dispiaceri. || Bizza. || acchianaricci li buzzari, rabbiarsi.

Buzzarusu, Buzzarutu. V. vuzzarusu.

Buzzèu. V. abbeccè.

Buzzicusu, Buzzutu. V. vuzzarusu.

C

. Vale cu a: con la, p. e. cà so vucca: colla sua bocca.

Cabbaliari. v. a. Investigare per via di congetture. || Fantasticare.

Càbbula. V. cabbala.

Cacalatummula. V. cazzicatummula (In Licata).

Cacanzica. V. cicala.

Cacapalu. s. m. T. zool. Sorta di uccello: stiaccino.

Cacapanaru. V. cacaruni, nel senso di vigliacco.

Cacari. v. a. In ischerzo è spregio per partorire: scodellare un figliuolo.

Cacasgroppu. V. cacanidu.

Cacasipali. V. cicchitedda. || – niuru: occhio cotto sardo. || – russu: magnanina (Caglià).

Caccialipecuri. V. pastureddu (Appendice).

Cacciapaddi. V. scupittati.

Caccioffula. V. cacocciula.

Cacciriari. v. intr. Il balzellare che fa la trottola la quale abbia la punta non retta (In Taormina).

Cachera. V. culu.

Caciularu. V. casularu.

Cacucciula. V. cacocciula (Nel Caltanissettese).

Caddarizza. V. gaddarizza.

Caddemi. V. gaddemi.

Caddiari. V. pugnïari.

Caddusu. s. m. V. catusu. || add. Grasso, pinzo.

Càdiri. Prov. ’un aviri unni cadiri e muriri, esser povero affatto. || cadiri la scala, colla ellissi del di, cadere per o dalla scala: cader la scala. || si ti sonni ca cadi sagnati, regola medica popolare.

Caduta. s. f. Per conchiusione p. e. dopo che uno ha parlato, l’altro dice: la caduta? cioè, la conchiusione del tuo discorso? la caduta della tua parabola? (Così in Salemi).

Cadutu. Debole, estenuato: ricaduto. || Divenuto povero da ricco.

Cafariari. V. camuliri. || Bucacchiare (Rocca).

Càfaru. V. vacanti.

Cafè. || – sarvaggiu: ligustro. Ligustrum vulgare L || – sicilianu. V. spinapurci.

Caffuddari. Schiaffare.

Cagna. Malattia degli agrumi, per cui intristiscono.

Cagnulazzu. pegg. e accr. di cagnolu.

Caiddiari. V. quariari.

Càiddu V. cauru.

Cailledda. dim. di cajella.

Cailluni. accr. di cajella.

Caju. s. m. Nome generico da sostituirsi per dire un nome qualunque di persona: Cajo.

Calà. V. calai (In Licata).

Calabbrisi. Lavorante, venuto dalle Calabrie.

Calamarazzu. pegg. di calamaru.

Calamareddu. dim. di calamaru.

Calamaru. s. m. Livido che si fa attorno gli occhi per varie cause: pesca, occhiaja, calamaro (in Siena).

Calamita. Il condottino dietro il fornello per tirar il fumo.

Calamu. calami chiamansi gli stracci di lana scardassata.

Calandri. s. pl. Quei fili pendenti da un telajo di legno collocato orizzontalmente sul modello in gesso che lo scultore ha da copiare sul marmo, che servono a indicar fin dove debba penetrar lo scalpello o la subbia: perpendicoli (Perez).

Calasciuni. Contrafforte che si mette dietro le porte per tenerle chiuse con sicurtà (Rocca).

Calata. Fallenza; avvilimento. || fari calata, riuscir in nonnulla: dar in ciampanelle.

Calateddu. dim. di calatu.

Calatusa. V. sciddicata.

Calavàniu. V. calvariu (In Licata).

Calavrisottu. dim. di calavrisi. || Per donninnaru.

Caliari. Per atturrari (In Licata).

Caliaturi. Per atturracafè (In Licata).

Calicascinni (A. V. scarricacanali (a. (In Licata).

Caliceddu. dim. di calici.

Caliscindi. V. lucchettu: saliscendo.

Callura. V. calura.

Caloma. dari caloma, propriamente il mollare le funi delle reti. || met. Dar retta.

Calumidda. V. camumidda.

Calunia. V. calunnia al § 2. || pigghiari calunnia, pigliare pretesto.

Calureddu. dim. di caluri: caloruccio.

Camètriu. V. camedriu.

Camèu. Per zorbu V.

Camilluni. s. m. T bot. Sorta di pianta. Carlina acaulis.

Caminatureddu. dim. di caminaturi.

Caminaturi. verb. m. Che resiste a camminare: camminatore (Rigutini).

Cammara. – di livanti, uno degli spartimenti della rete da tonni: la camera di levante. || La