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BUC — 130 — BUF

raticu, l’imboccatura del terzo spartimento delle tonnare.

Buccagghiu. V. vuccagghiu.

Buccami. s. m. Pezzo della forma di caratteri collocato quasi nel mezzo della parte superiore della cartella, e aderente al pezzo lungo e al bianco. Nel riunirsi i due boccami forman un vuoto piramidale ove entra il piombo fuso: boccame. (Car. Voc. Met.).

Buccaportu. s. m. T. mar. Apertura quadra fatta ne’ ponti delle navi, per comunicare da un piano all’altro: boccaporto. || Chiamasi anche quella che si fa nel cassero davanti all’albero di mezzana, e vi si pratica una scala grande per discendere dal cassero al secondo ponte: boccaporto.

Bucceri. V. vucceri.

Bucchïari. V. vucchïari.

Bucchinu. s. m. Cannello o boccuccia di orcioli e simili: beccuccio; parlando di doccioni è la bocca che li congiunge. || Quell’arnese ove si metton i sigari per non tenerli in bocca: bocchino. || La estremità della pipa: bocchino.

Bucciardu. s. m. Mulo non fino al muso. Quasi bucca-arduta (Vinci).

Bucciata. s. f. Nel gioco delle palle dicesi un colpo di boccia per cacciar quella dell’avversario: bocciata, (non è ne’ vocabolari, ma vi è bocciare, d’onde si può fare bocciata).

Buccinu. s. m. Quella piccola boccia o segno qualunque cui in giocando alle bocce o a simili giuochi, ciascuno cerca avvicinarsi: lecco, pallino.

Buccitedda. s. f. dim. di boccia: pallottolina.

Buccòlica. s. f. Nome di poesia pastorale: buccolica. || Dicesi in gergo pel mangiare: buccolica.

Buccòlicu. add. Appartenente a buccolica in ambi i sensi: buccolico.

Buccu. V. scafu T. mar.

Bùccula. V. vuccula.

Buccularu. V. vusciularu.

Bucculiddu. s. m. dim. di buccula: ricciolino.

Bùcculu. s. m. Ciocca di capelli inanellati: riccio, ricciolo. || T. parr. Specie di ricci a guisa di cavatappi, cioè a spire lunghe pendenti dai latí della faccia: cascate. || Piccola particella di lana spiccata dal vello: bioccolo.

Buccuni. V. vuccuni.

Buccuniari. V. vuccuniari.

Buccutu. V. vuccutu.

Buccuzza. V. vuccuzza.

Buchè. V. mazzettu (Fr. bouquet).

Buchiceddu. s. m. dim. di bucu: buccolino.

Bucìa. V. buggìa.

Bucicci. V. gaddina. Così nel Catanese.

Bucu. s. m. Apertura in checchessia: buco.

Buda e Bura. f. T. bol. Erba della quale secca che sia s’intessono le seggiole, e si veston i fiaschi: sola, tifa, mazza sorda. Typha latifolia L.

Budari. V. abbudari e derivati.

Buddaci. add. Che di leggieri crede: credulo. || Contadino, montanino. || È sorta di pesce.

Budeddu. V. vudeddu.

Budrè. s. m. Cintura, dalla quale pende la spada al fianco: budriere. (Fr. baudrier).

Buduni. s. m. Stelo della spica del grano: gambo.

Buduniana. ligari libbra a la buduniana, T. rileg. Senza tagliar i fogli, e i cartoni coperti della fodera stampata del libro: alla Bodoniana, o alla rustica. Da Bodoni che prima inventò.

Buduriarisi. v. intr. pass. Alterarsi: conturbarsi. Dice Pasq. quasi bulluriarisi da bollore.

Buduriatina. s. f. Il turbarsi: turbamento.

Buè. Sorta di giuoco fanciullesco, nel quale uno si benda, e gli altri corron a nascondersi, poi il bendato a una voce si toglie la benda e va cercando: capanniscondere, a rimpiattino, a cucù, alle rimpiatterelle. || La voce che fa chi è nascosto: cucù. || jucari a buè, met. far le cose di nascosto: far a nascondere. Pasq. dice dal Gr. βοή: voce. Chi dice da uhè voce qualunque che si fa spesso; e chi da dov’è che sarebbe la spiegazione del buè cioè indovina dov’è.

Bùfala. piscari a bufala; è una sorta di pescare con due tartane, che tiran una sola rete: pescar a bufala (Zan. Voc Met.).

Bùfalu. s. m. T. zool. Bue che ha le corna rivolte in su e curve in dentro e alquanto compresse, la fronte increspata: bufalo, bufolo. || Detto per ingiuria, ignorantaccio: buaccio. || Cacio di bufalo: bufalo, e quello nostro fatto a somiglianza. || Pelle di bufalo: bufalo (An. Cat.).

Bufaluni. accr. di bufalu: bufalone.

Buffa. s. f. T. zool. Anfibio noto: bufone, rospo, botta. Rana bufo L. || Per femmina grassa, carnacciuta troppo. || buffa quatrana, si dice a donna corta, paffuta sformatamente: casson da biada, scatrasciona. E si dice anche per un’ingiuria qualunque. || fari buffa, non rispondere alla aspettativa: dar in ciampanelle.

Buffanti. s. m. Era un antico ornamento delle donne.

Buffazza. pegg. di buffa: rospaccio.

Buffè. s. m. Armario dove si dispongono cose da mangiare: credenza. (Fr. buffet). || Per trattamento.

Buffetta. V. tavula. Dallo Sp. bofeta, benchè pur in Italiano vi sia buffetto per tavolino.

Buffiari. v. a. Dare schiaffi: schiaffeggiare. (A. V. ital. ingoffare).

Bufficedda. s. f. dim. di buffa: botticella, botticina.

Bùffiti. V. punfiti.

Buffittedda. dim. di buffetta V.

Buffittinu. V. tavulinu.

Buffittuni. s. m. accr. di buffetta: bancone. || Per suttaspecchiu V.

Buffu. V. buffuni. || Contrario di seriu, nelle opere drammatiche: buffo. || Servo sciocco nelle commedie: buffo.

Buffulutu. V. masciddutu.

Buffunarìa. s. f. Burla, beffa: buffoneria.

Buffunazzu. s. m. accr. di buffuni: buffonaccio. || Burlonaccio, bajonaccio.

Buffuneddu. s. m. dim. di buffuni: buffoncino. || Avvenevole, allegroccio; e dicesi ai bambini.

Buffuni. s. m. Colui che ad altro non pensa che a far ridere gli altri; anco facendo ridere di sè: buffone. || Colui che usa spesso piacevolezze, be’ motti, per tenere allegra la brigata: piacevolone. || Chi ama le burle, le baje e ne pensa e ne fa: burlone, bajone. Alle volte si usa add.