Nuovo vocabolario siciliano-italiano/BI

BI

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BE BL

[p. 119 modifica]Biacca. s. f. Materia bianca cavata dal piombo, che serve per colore ai pittori, ed ai medici per empiastri: biacca.

Biada. s. f. Tutte le semente come grano, orzo, ecc. ancor in erba: biada. Ne’ proverbi siciliani ricorre sovente questa voce. V. in abbadari.

Bianca Russina. V. branca-ursina.

Biancaredda. s. f. T. mar. Ognuno de’ tre corti cavi, fermati da un capo a ciascuna base, riuniti dall’altro capo, e annodati alla balcina, perchè il tirar di questa non faccia forza in un punto solo della cascata della vela: brancarella. (Car. Voc. Met.).

Biancarìa. s. f. Ogni sorta di pannolino di color bianco: biancheria. || – lorda: biancheria sporca, sudicia. || – netta: biancheria di bucato.

Biancastru. add. Che tende al bianco: biancastro.

Biancazzu. accr. di biancu: biancaccio, biancastrone.

Bianchettu. s. m. Color da passar in viso: belletto. || V. biacca.

Bianchiari. V. abbianchïari e derivati.

Bianchiceddu. V. bianculiddu.

Bianchignu. add. Che dà al bianco: biancagno, biancastro. [p. 120 modifica]

Bianchinusu. add. Che ha del bianco: bianchiccio, biancoso.

Bianchirìa. V. biancarìa.

Bianchissimamenti. avv. sup. Bianchissimamente.

Bianchizza. s. f. Astratto di biancu: bianchezza.

Biancu, Jancu e Vrancu. add. Colore: bianco. || Vecchio canuto: bianco. || vranca vranca ’ntra la fascedda, dicesi di cosa che quantunque non nomata pure la s’intende subito, detto burlesco. Sup. bianchissimu: bianchissimo.

Biancu, Brancu e Vrancu. s. m. Estremo colore opposto al nero: bianco. || biancu d’ovu: bianco dell’uovo, albume. || di puntu in biancu: di punto in bianco, orizzontalmente. || Fig. All’improvviso: di punto in bianco. E vale fig. pigghiari ad uno di puntu ’mbiancu: contradirlo sistematicamente. || fari a vidiri lu biancu niuru e lu niuru biancu: mostrar o far vedere il bianco per nero, dar ad intender una cosa per un’altra. || biancu di l’occhi: bianco dell’occhio, cornea opaca. || mettiri lu niuru supra lu biancu: metter il nero sul bianco, scrivere. || non farisi nè biancu nè russu, non turbarsi, non darsene dolore: non farsi nè qua nè là.

Bianculidda. s. f. T. bot. Erba: madreselva. (D. B.).

Bianculiddu. add. vezz. di biancu: biancolino. || Aggiunto ad una sorta di pere primaticce, forse: giugnole. || Aggiunto a qualità di fichi: fichi bianchi.

Biancumanciari. s. m. Vivanda di latte rappigliato a guisa di gelatina, mescolatovi zucchero ed amido: biancomangiare.

Biancumi. s. m. Materia bianca: biancume.

Biancunazzu. add. accr. pegg. di biancu: biancastronaccio.

Biancuni. add. accr. di biancu: biancastrone.

Biancura. s. f. V. bianchizza. (A. V. ital. biancore).

Biancuredda. s. f. dim. di biancura: lieve bianchezza.

Biasimari. v. a. Non giudicar buono, non lodare, non approvare: biasimare. || Prov. cu’ ad autru biasima sè stissu cunnanna: chi altri giudica, sè condanna. O salamistri, o bocche malediche a voi questo! || nuddu divi biasimari l’arti chi nun sa, perchè si potrebbero dire spropositi: niun riprenda che non intenda.

Biastimari. V. bestemiari.

Biatu. V. beatu e derivati.

Biava. V. biada.

Bibbia. s. f. Libro della Sacra Scrittura: Bibbia.

Bibbiusamenti. V. fastiddiusamenti.

Bibbiusu. V. fastiddiusu. || Che tema di tutto per la salute o crede offesa ogni cosa: casoso.

Bibblioteca. s. f. Libreria pubblica: biblioteca.

Bibbliotecariu. s. m. Chi dirige biblioteca: bibliotecario.

Bica. s. f. T. mar. Travi che si pongon a rinforzar gli alberi della nave: biga. || Legni sporgenti dal corpo della nave per sostenere ed alzar de’ pesi in distanza: pescanti (Pitrè). || È una lunga corda che serve pe’ buoi aggiogati all’aratro.

Biccareddu, Biccaruneddu. s. m. dim. di beccu: beccarello.

Biccheri. s. m. Vaso di vetro per bere: bicchiere. || biccheri ammulatu: bicchier arrotato. || fari biccheri: bere un bicchiere. (An. Cat.).

Bicchigna o Ruta caprina. s. f. T. bot. Pianta: iperico. Hipericum ircinum.

Bicchignu. s. m. Che partecipa del becco. || aviri lu mali bicchignu, per ischerno ad uomo che patisce corizza.

Bicchina. s. f. Pelle concia di becco: becchina, agnina.

Bicchinedda. V. bicchigna.

Bicchireddu. s. m. dim. di biccheri: bicchieretto.

Bicchirineddu. s. m. dim. di bicchirinu: calicetto, calicino.

Bicchirinu. s. m. Bicchiere col piede, calice.

Bicchirottu. s. m. Bicchiere alquanto grande: bicchierotto.

Bicchiruni. s. m. accr. di biccheri: bicchierone.

Biccumi. s. m. Lezzo caprino.

Biccuna (A. modo avv.: a vicenda, vicendevolmente.

Biculi baculi. Percosse, busse. (Mal.).

Bicocca. s. f. Dicesi di un paesuccio da nulla.

Biddaca. s. f. Fogna, cesso: chiavica. (Pasq. forse da vile quasi villaca, poichè le son cose vili).

Biddacaru. s. m. Colui che ha cura o vota le fogne: votacessi, fognajuolo.

Biddazzu. add. Fresco, belloccio, vegeto: frescoccio.

Biddicchiu. add. dim. di beddu: bellino.

Biddicu. V. viddicu.

Biddittu. add. dim. di beddu: bellino.

Biddizza e Billizza s. f. Conveniente proporzione delle parti: bellezza. || chi biddizza! esclamazione denotante fausti eventi, e per iron. cose avverse. || Prov. biddizza e crianza non si ponnu aviri, o nun si pò aviri biddizza e dinari: non si può bere e zufolare, o non si può aver i pani a picce, non si posson godere di due cose a un medesimo tempo. || biddizza di curtiggiana e cunsigghiu di facchinu non vannu un quattrinu: bellezza di cortigiane e consiglio di facchino non vanno un quattrino. || biddizza senza virtù prestu svanisci: bellezza senza virtù presto svanisce. || biddizza e fuddìa spissu in cumpagnia: beltà e follia vanno spesso in compagnia. || biddizza e castità nun si cunfà, bellezza e castità non si confà: bella donna cattiva testa. || la billizza nun dura tuttu tempu: bellezza è un fiore che nasce e tosto muore.

Biddocculu. add. Alquanto bello: belloccio.

Biddozzi. Così a S. Fratello per dire biddizzi: bellezze.

Bidduliddu. V. biddicchiu.

Bidduni. accr. di beddu: bellone, bellissimo.

Bidduzzu. vezz. di beddu: belluccio.

Bidè. s. m. Arnese con acqua sul quale si siede per pulir le parti basse: bidè. (Fanf. Una casa ecc.) (Fr. bidet).

Bidellu. s. m. Colui che serve ad università o accademie: bidello.

Bidenti. s. m. Strumento di ferro a due denti, con un foro là dove s’uniscono i due denti, entro cui si ficca il manico per adoperarlo come zappa: bidente.

Biènniu. s. m. Lo spazio di due anni: biennio.

Bìfara. s. f. Strumento di fiato simile al flauto, aperto all’estremità; si suona di traverso soffiando in un’apertura vicino all’uno dei suoi capi: piffero, piffera, pifara. || add. ficu bìfara V. ficu. [p. 121 modifica]

Bifaràru. s. m. Suonator di piffero: pifferatore, pifferaro, piffero.

Bifaredda. s. dim. di bifara: pifferina.

Biffa. s. f. T. agrim. Pertica che si pianta in terra, con in cima un oggetto o scopo bianco onde poterlo vedere in distanza, serve ad allineare: biffa.

Biffiari. V. triziari.

Biformi. add. Di due forme: biforme. (Mort.).

Bifurcu. s. m. Scellerato, furfante, degno di forca: impiccato, capestro.

Bigghiarderi e Bigliarderi. s. m. Colui che tiene o presiede al bigliardo: bigliardiere.

Bigghiardu e Bigliardu. s. m. Giuoco noto: bigliardo, trucco in tavola. || La tavola stessa acconcia al giuoco: bigliardo.

Bigghiettu e Bigliettu. V. vigghiettu.

Bigghiolu. V. bugghiolu.

Bìggiu. s. m. Colore simile al cenerognolo: bigio.

Bigotta. s. f. di bigottu: bigotta. || T. mar. pl. Son pezzi di legno, piatti, lisci, scantonati, larghi quanto è grosso un bertoccio e servono a tener vicine le fila della trozza: scolette, bigotte. (Car. Voc. Met.).

Bigottu. s. m. Che bada alle minute pratiche del culto, non sempre con vera pietà: bigotto. È d’uso, benchè puzzi di gallicismo.

Bigurdu. s. m. Asta, arme offensiva: bigordo, bagordo.

Biguttarìa. s. f. L’esser bigotto: bigotteria. (Sa di Francese, ma è d’uso).

Biguttismu. V. biguttaria.

Bilanceri. s. m. Asta lunghissima e pesante che i funamboli tengono in mano nel mezzo onde mantenersi in equilibrio: bilanciere.

Bilanciamentu. s. m. Ponderamento.

Bilanciari. v. intr. Considerare, esaminare tritamente: ponderare. P. pass. bilanciatu: ponderato. Tolta l’idea dalla bilancia quasi si avesse pesato prima ogni partito.

Bilancinu. s. m. Quella parte del calesso a cui si attaccano le tirelle del cavallo di fuori delle stanghe: bilancina, bilancino.

Bilanciu. s. m. Pareggiamento, comparazione: bilancio. || Ristretto di conti: bilancio.

Bilanza. V. valanza e derivati.

Bilazza. pegg. di bili.

Bili. s. f. Uno degli umori che si genera nel fegato: bile. || Collera: bile.

Biliariu. add. Che contiene la bile, e si dice della vescichetta del fiele: biliario.

Bilici, Bilicia. V. valiggia.

Biliciaru. V. valiggiaru.

Biliuni. s. m. T. arit. Mille milioni: bilione.

Biliusu. add. Da bili, quegli in cui soverchia la bile: bilioso. || Adiroso, collerico: bilioso.

Billaccuni. s. m. Vela triangolare che si usa sui bastimenti latini a guisa degli stragli delle navi d’alto bordo: pollaccone.

Billafii. V. millafii.

Billettu. V. rossettu o conzu.

Billi-balli. Voce scherzosa per dire carezze, moine: billi-billi, fichi.

Billizza. V. biddizza.

Biltri. Dicesi per ischerno ad uomo vile e da nulla.

Bimestri. add. Spazio di due mesi: bimestre.

Binda. V. renna. || V. lenza. || V. binna.

Binidichi! Esclamazione con che s’esprime dovizia, copia, salute ecc. come dire: Dio la benedica, la prosperi, buon pro, ecc.

Binidìciri. v. a. Pregar bene da Dio cosa o persona, ciò che per lo più si fa alzando la mano e facendo croci: benedire. || Di cosa che ci sia cara diciamo: lu Signuri la binidica: Dio la benedica, la prosperi. || Prov. tanti manu Diu li binidissi, o tanti manu Diu li binidici, ma no ’nta lu me’ piattu. Il primo significa che in molti si può riescir meglio a chicchessia, il secondo iron. dice che la moltitudine è buona a certe cose non ad altre: gente assai, fanno assai, ma mangian troppo. || vossia binidica: l’inferiore dice al superiore, la religione viene in soccorso dell’aristocrazia, facendo credere al servo che il padrone può benedirlo, per nessun’altra autorità che quella de’ danari. || lu Signuri ti binidica o binidittu è la risposta del superiore: sii benedetto. || binidiciri ’na cosa ad unu, concedergliela di buon grado, o non ridomandargliela se prestata: benedire una cosa ad alcuno. || mannari a unu a farisi binidiciri: mandar uno a farsi benedire, modo di scacciar alcuno, sdegnato. || jrisi a fari binidiciri: andar in perdizione, consumarsi: andar a farsi benedire. P. pass. binidittu: benedetto.

Biniditta lassativa. s. f. Sorta di lattovaro: benedetta lassitiva. || Sorta di erba della famiglia delle rose, detta anco ambretta: benedetta.

Binidizioni. s. f. L’atto del benedire: benedizione.

Binignari. V. benignari.

Binivulenza e Binivulenzia. V. benevolenza.

Binna. s. f. T. mar. Striscia di tela cucita nella vela parallelamente alla sua testata: binda.

Biòttu. V. bigottu.

Bippita. V. vippita.

Birba. s. f. Allegria, gioja, passatempo ecc: chiasso, conia. || fari la birba: far il chiasso, la conia, darsi buon tempo.

Birbantarìa. s. f. Azione indegna: birbanteria, birbonata.

Birbantata. s. f. Opera da birbo: birbata.

Birbanteddu. s. f. dim. e vezz. di birbanti: birbonello.

Birbanti. s. m. Chi non conosce onestà nè decoro, che fa scroccherie, bindolerie: birbante. || birbanti cull’ordini, matricolato: furbo in chermisì.

Birbantiscu. add. Da birbanti: birbesco, birbantesco (Sacc.). || a la birbantisca, modo avv., a mo’ di birbante: alla birbante, birbescamente.

Birbantòlu. s. m. Alquanto birbante.

Birbantunazzu. pegg. di birbantuni: birbaccione.

Birbantuni. s. m. accr. di birbanti: birbone.

Birbaria. V. birbantaria.

Birbazza. s. f. accr. di birba, ossia chiasso più lungo, più forte: chiassata.

Birbiari. v. intr. Far il chiasso, la conia: schiassare.

Birbicedda. s. f. dim. di birba: chiassino.

Birbina. V. verbena.

Birbitati. V. birbantaria.

Birbu. V. birbanti: birbo.

Birbuni. V. birbantuni.

Bircunaria. V. briccunaria.

Bircuni. V. briccuni e derivati. [p. 122 modifica]

Birè. V. bidé.

Biribbissu. s. m. Giuoco d’azzardo, che si fa con una pallottola o con dadini: biribisso.

Birillu: V. berillu.

Birlicu. (Mal.) V. cileccu.

Birlingottu. V. berlingottu.

Birò. V. bridò.

Birra. s. f. Bevanda fatta di biade macerate: birra.

Bìrricu. s. m. Veste che usan i villici fin all’ombelico.

Birriola. s. f. Piccola berretta: berriolaA. V. ital.).

Birritta. s. f. Coperta del capo fatta in varii modi: berretta. || birritta parrinisca: berretta da prete o a spicchi, berretto. || birritta parrinisca. T. bot. Pianta che ha i fiori ed i frutti divisi in quattro, le foglie picciuolate co’ denti a sega: berretta da prete, fusaggine. || Prov. cu tutti così si joca fora di livari la birritta a lu tignusu, non istà bene scoprire i vizii o dir cose spiacevoli ad altrui. || birritta canusci cajula: un diavolo conosce l’altro. || birritta in graziosa fig. fu usata per senno, mente, p. es. mai ’ntra la fudda la birritta persi: non mai mi confusi.

Birrittaru. s. m. Facitor di berrette: berrettajo.

Birrittata. s. f. Quanto cape in una berretta: berrettata.

Birrittazza. s. f. pegg. di birritta: berrettaccia.

Birrittedda. s. f. dim. di birritta: berrettina.

Birrittinu. s. m. Berretta piccola combaciante al capo: berrettino.

Birrittuna. s. f. accr. di birritta: berrettona.

Birrittunaru. V. birrittaru.

Birrittunazza. V. birrittazza.

Birrittunazzu. s. m. di birrittuni: berrettonaccio.

Birrittuni. s. m. berretta grande: berrettone. || Per parabbotti V.

Birtuzza. V. martuzza.

Birulidda. V. biddocculu. Si dice di monaca, nel Catanese.

Biruni. V. briduni.

Bìsavu, Bisàvulu. s. m. Padre dell’avu: arcavolo.

Bisazza. V. visazza.

Bisbèticu. add. Stravagante, fantastico: bisbetico.

Bisbigghiu. s. m. Suono di chi parla sotto voce: bisbiglio.

Bisca. V. vrisca.

Biscanti. V. citarra.

Biscardu. V. astutu. Forse dal Guiscardo Normanno.

Biscottu. V. viscottu e derivati.

Biscroma. s. f. T. mus. Nota che vale mezza semicroma, e ne vanno trentadue a battuta: biscroma.

Biscugghiari. V. spiculiari. Questa voce è un frequentativo di vuscari quasi vuscugghiari, buscacchiare andar buscando. || Cercar minutamente e raccogliere: ribruscolare.

Bischugghiu. V. spiculiamentu.

Biscusitati. V. astuzia.

Biscuttaru. V. viscuttaru.

Bisesi. pl. V. cugghiuni.

Bisestili. add. Che ha il bisesto: bisestile.

Bisestu. s. m. Quel giorno che ogni quattro anni s’aggiunge a febbraio per aggiustar l’anno nel corso del sole: bisesto. || Nome dell’anno bisestile: bisesto. || fari ’na cosa l’annu bisestu, modo prov., farla da qui a molto tempo. || add. Detto ad uomo: traverso, (Fanf. Voc. d. u. Tosc.) corpulento.

Bisicchia. s. f. (Mal.) Terra lavorata la terza volta.

Bisicchiu e Bisicchiatu. V. abbisicchiari.

Bisintèriu. s. m. Membrana che nasce da alcune vertebre de’ lombi, alla quale stanno attaccati gl’intestini: mesenterio.

Bislàccu. V. sbillaccu.

Bìsmarchi. culuri bìsmarchi: colore che s’avvicina al rosso carico ossia giallone: colore bismark.

Bismutu. V. marcasita.

Bisognu. s. m. Mancamento di cosa di cui però si possa in qualche modo far a meno, quindi meno che necessità: bisogno. || aviri di bisognu: aver di bisogno. || Prendesi anche per le necessità corporali, l’andar del corpo: bisogno; onde fari li so’ bisogni: far i suoi bisogni, cacare.

Bisolu. s. m. Limitare della porta: soglia. Dal Gr. βηλος (Piaggia).

Bissinu. s. m. Spezie di fungo grosso.

Bistecca. s. f. Neologismo, dall’Ingl.: beefsteak. Larga fetta di carne poco arrostita sulla gratella: bistecca.

Bistentari. v. intr. Questa voce che pur è italianissima con meraviglia la rinvenni nello Scobar, significa indugiare, penare: bistentare.

Bistentu. s. m. Esitazione, indugio: bistentoA. V. ital.).

Bistiali. V. bestiali.

Bistiazza. s. pegg. di bestia: bestiaccia.

Bistiicedda. s. f. dim. di bestia: besticciuola.

Bistiola. s. f. dim. di bestia: bestiuola. || Dicesi anche a persona di poco senno: bestiuola.

Bistiolu. V. vistiolu e derivati.

Bistiunazzu. add. pegg. di bistiuni: bestionaccio.

Bistiuni. s. m. Bestia grande, ma dicesi per met. di uomo fiero e brutale: bestione.

Bistorta. s. f. T. bot. Pianta che ha il caule semplice spiegato; le foglie ovate, la radice storta come un serpente, vestita di sottile negreggiante corteccia, la cui virtù è astringente: bistorta. Polygonum bistorta L.

Bisu. s. m. T. zool. Tonno giovane che non ha ancora un anno: pelamido.

Bisugnanti, detto assolutamente si adopera per mostrare, in caso dubbio, un’approssimazione alla certezza p. e. bisugnanti ca nun ti cunvinni e simili: vuol dire che non ti convenne.

Bisugnari. V. abbisugnari.

Bisugneddu. dim. di bisognu: bisognino.

Bisugnevuli. add. Che fa di bisogno: bisognevole.

Bisugnusamenti. avv. Bisognosamente.

Bisugnusu. add. Che ha di bisogno: bisognoso. Sup. bisugnusissimu: bisognosissimo.

Bisula. V. pisula. || V. maduni.

Bisuliddi. V. pisuliddi. || V. nucatuli.

Bisuntu. add. Molto unto: bisunto; s’usa nella frase: untu e bisuntu: unto e bisunto.

Bitibbuè (A. V. buè. [p. 123 modifica]

Bittarma.Accorciatura di biniditta l’arma che si dice dei trapassati: sant’anima.

Bittazza. s. f. Sarà originario di Elisabetta; ma significa donna prezzolata che rimpiange un morto, seconde il costume antico, i latini la chiamaron prefica e in italiano: piagnona.

Bitti. s. m. pl. T. mar. Quattro colonnette di legno, due a poppa e due a prora, alle quali si avvoltano le gomene e gli ormeggi: bitte.

Bittianu! Imprecazione: accidente! malanno ti colga! Usata verso Adernò.

Bittònica. s. f. T. bot. Pianta che ha gli steli diritti, a cespuglio, le foglie picciolate, bislunghe grinzose con denti rotondi; fiori rossi, verticellati a spiga interrotta: bettonica, brittonica.

Bittuni. s. m. T. mar. Pezzo di legno forte riquadrato e stabilito verticalmente sul secondo ponte delle navi grandi, alquanto all’indietro dell’albero di maestra: bittone (Zan. Voc. Met.).

Bitumi. s. m. Minerale untuoso, agevol ad abbruciare: bitume.

Bituminusu. add. Che ha o genera bitume: bituminoso.

Biunnettu, Biunniceddu. add. di biunnu: biondetto, biondello.

Biunnizza. s. f. L’esser biondo: biondezza.

Biunnu. add. di colore proprio di capelli tra l’oro e il castagno: biondo. Sup. biunnissimu: biondissimo.

Biunnuliddu. add. dim. di biunnu: bionduccio, biondino. || s. f. T. bot. Pianta che ha le squame ovate; foglie pennate; foglioline scorrenti, coi denti a sega: centaurea. Centaura centaurium L.

Bivanna. s. f. Ciò che si bee per dissetarsi, per rinfrescarsi, per ristorarsi, per medicina: bevanda. || Nell’uso è il latte e caffè: bevanda.

Bivèri. s. m. Ricetto d’acqua murato comunemente per uso di conservar pesci: vivajo.

Biviràggiu. V. viviraggiu.

Biviratura. V. abbiviratura.

Bivireddu. s. m. T. mar. La ripiegatura del cucito delle vele, dentro la quale va una corda che si chiama midolla: bigarello. (Zan. Voc. Met.).

Bìviri. V. viviri.

Bivirumi. V. tossicu (Scob.).

Biviruni. V. viviruni.

Bivituri. V. vivituri.

Bivuta. V. vivuta. || V. vippita.

Bizzarramenti. avv. Con bizzarria: bizzarramente.

Bizzarrìa. s. f. Singolarità più o meno inconveniente, più o meno verace e franca, può esser abito e atto; capriccio più d’ordinario è atto ed è singolarità più versatile: bizzarria. || Cosa bizzarramente inventata, o composta: bizzarria. || Sorta d’agrume di figura irregolare, che ha del cedrato, e dell’arancia: bizzarria.

Bizzarricchiu. add. dim. di bizzarru: bizzarretto.

Bizzarrissimamenti. avv. sup. Bizzarrissimamente.

Bizzarru. add. Che ha bizzarria: bizzarro. || Vivace, spiritoso: bizzarro. || Sup. bizzarrissimu: bizzarrissimo.

Bizzarruni. add. accr. di bizzarru: di molto bizzarro.

Bizzeffi (A. Modo avverbiale per dire assai, abbondantemente: a bizzeffe.

Bizzi, nella frase: nun putiri diri bizzi, non poter dire cosa: non rifiatare, non poter dir galizia. || Significa pure, tacere per convenzione: ammutolire.

Bizzocca. s. f. Colei che porta abito religioso nel secolo: pinzochera. || Chi esercita le pratiche del culto, non sempre con pietà, e senza intenderle bene: pinzochera.

Bizzolu. V. gattuni.

Supplemento

[p. 1133 modifica] [p. 1134 modifica] Bi. V. vi o ivì.

Biancuspinu. V. azzalora sarvaggia (Perez).

Biccarruni. V. beccu. In Canicattì.

Bicchineddu. dim. di bicchinu.

Bicchinu. s. m. Colui che seppellisce i cadaveri: becchino.

Biddacazza. pegg. di biddaca: chiavicaccia.

Biddiceddu. V. biddicchiu: bellinello (Rigutini).

Biddizza. la biddizza senza modi nun vali un granu: la beltà senza la grazia è un amo senza l’esca.

Biffiggiari. V. biffiari.

Bigghiolu. Per sproposito.

Biggiacca. V. buggiacca.

Biglia. s. f. Buca del bigliardo: biglia.

Bilanceri. s. m. Quella parte dell’oriuolo posta in bilico e in comunicazione colla serpentina, di cui modera il movimento: bilancia (Perez).

Bilancineddu. dim. di bilancinu.

Billazzu. add. Si dice di uomo giocoso, sollazzevole, allegro: piacevolone, schiassone, celione, celioso (Nerucci).

Billiari. v. intr. Andar attorno facendo il bello, l’asino. || Perder il tempo badando a nulla: gingillarsi.

Billittuni. V. millittuni.

Billizza. chi billizza! che bella cosa: che bellezza!

Binidittu. add. Benedetto. || tuttu bonu e binidittu, si dice quando si loda chicchessia o checchessia, quando si approva, e simile.

Biri. V vìviri (Pitrè).

Birimpillu. V. stravaganti.

Birrina. V. virrina.

Birrinu. V. purrettu. In quel di Trapani.

Birrittu. V. purrettu. Nel Messinese.

Birriuna. add. Di sorta di ciriegia.

Birriuni. V. birritta. || V. coppu.

Biscornia. s. f. Specie di incudine a due corni: biscornia.

Bisognu. || Prov. lu bisognu fa sentiri a li surdi: il bisogno fa trottare la vecchia.

Bisolu. Per buzzolu V. Nel Messinese (Caglià).

Bissinari. V. piditari.

Bisugnu. V. bisognu. Così nel Caltanissettese.

Biunnitteddu. dim. di biunnettu V.

Biunnulidda. V. biunnuliddu al § 2.

Bizzì. V. abbeccè (zz aspri). [p. 1135 modifica] [p. 1136 modifica]