Li miraculi de la Madonna/Li miracoli de la Madonna

Li miraculi de la Madonna

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[p. 1 modifica]Qui cominciano alchuni miraculi de la gloriosa uirgine Maria. Et prima come scampo una donna sua deuota dalle insidie del demonio infernale.

Capitulo Primo.


ERa uno caualiero molto richo et potente il quale hauea per usanza ogni anno in certe feste fare grande spese: et conuitia li suoi amici. Hora aduenne che per le grande spese le quale hauea facte uenne in tanta pouertade che non potea uiuere. Venendo per tanto la festa di pascha et non hauendo piu da spendere uscite per uergo [p. 2 modifica]gna fora de la cita et ando in uno luoco molto diserto p star li tãto la festa passasse. Cossi stando in quel diserto con molta tristitia subi tamente véne a lui uno grande et terribile homo che era su un caval lo terribile et dissegli Perche e tu venuto in questo luoco deserto. Et lo cavaliero li mãifesto tutto el facto per ordine. Et alhora quello ho mo cossi terribile gli disse. O cavaliero se tu mi voi fare uno seruitio io ti darò molto magiore richeze che tu mai hauessì. Rispose il caua liero molto uolontiera io te prometto quello che tu domandarai. Disse quello homo terribile elquale era el demonio de lo inferno in quella fiata: Torna ala cita et cerca i tal luoco de la tua casa che tu tro uerai molto oro et arzento: et quando lo hauerai trouato tornerai in questo Iuoco da me et menarai con teco la tua dona et daramela che io ne possa fare quello che io uoglio. Et lo caualiero si promise de fare et de seruirli de ogni cosa che quelhomo terribile domandaua. Onde ritorno prestamente ala citade. Et intrando ne la sua caia et diligentemente cercando trouo molto oro et argento del quale si recompero tutte le sue possessione lequale haueua uendute et impegnate . Et cossi fa più richo che prima. Venendo lo di nel quale essb hauea promesso al demonio di tornare disse a la sua dona. Apparechiati pche ci conuiene andare ad uno certo luoco tutti dui senza altra compagnia. Et ella incotinente se ricomando alla gloriosa uergine Maria. Et andando inaci che giongessino essi al luoco deputato si trouorono una chiesa in laquale la moglie di questo caualiero intrando ricomandossi diuotamente alla gloriosa uergine Maria: et subitamente fu adormentata. Et ecco la madre di Christo hebbe prestamente preso forma et simiglianza di quella dona sua diuota et uscite fora de la chiesa. Et lo caualiero credédo che la fusse la sua dona la meno a quel luoco doue il demonio laspectaua. Et quando che furno apresso a quel luoco el demonio comincio a cridare et uoleuasi partire ma non poteua et cussi cridando si diceua: O caualiere homo infidele io te diede molte richeze perche tu me menassi la tua donna in questo luoco per uédicarmi di lei che ci fa tanta persecutione et noia a me et alli mei compagni p la reuerentia che la porta a la madre de iesu Christo. Et tu hai menata colei da la qual non ci possiamo aiutare per la grande possanza cha ella sopra tutti noi. Et quello caualiero alhora hebbe tanta paura p quelle parole che non si poteua quasi sustinere ne fauellare. Disse in quel la fiata la gloriosa uirgine Maria al dimonio: come hai tu tanto ardire che'tu uogli uccidere et infamare colei che mi fa tanta riuerentia Iò ti comando che tu uadi nelinferno: et no ne possii mai uscir ne far rincrescimento a persona alchuna la qal mi facia riuerentia: et che sia [p. 3 modifica]mia devota. Et alhora il demonio subitamente con grandissimi cridi disparve per quel diserto et lo cavaliero ingenochiandosi alli piedi della madre de christo si rendette in colpa et domando perdonanza. Et ella lo riprese et poi lo mando alla chiesia: ne laquale dormiva la sua donna. Tornato che fu alla chiesa trovo la sua donna dormire et dessedola et si gli disse quello che advenuto gli era. Retornando adoncha insieme alla citta et intrando ne la lor casa subitamente disperdettino tutte quelle richeze lequale havea habiute dal demonio et cominciorono a vivere insieme sanctamente in grande divotione et diventorono molto boni: et cusi perseverando meritorono i fine la gloria de vita eterna per li meriti de la gloriosa vergine Maria: alla quale sia sempre laude et gloria. Amen.

Come fu uno signore elquale tenendo in casa lo demonio fu liberato dala gloriosa vergine Maria.

Capitulo. Secondo


E
Ra uno signore elquale teneva molti ladroni et robatori e liquali occidevano et robavano qualunche persona trovar potevano. Advenne come a dio piacque che passando un sancto homo per quello camino incontinenti gli dicti robatori si lo roborono et spogliorono Disse in quella fiata il dicto sancto homo a quelli pessimi homini pregovi mi vogliati menare al vostro signore perche gli voglio preferire alcune cose molte utile per se. Et essendo quel sancto homo menato al signore si gli disse. Pregovi che ragunate tutta la vostra fameglia perho che ogi in questo di io son mandato da dio per la vostra salute. Et cussi questo signore incontinente fece chiamare tutti inanci la sua presentia. Et essendo quivi radunati diste quel servo de dio. Uno della corte ci mancha che non e venuto. Alhora un crido et disse el nostro canevaro non pare che ce sia respose il sancto hon tu dice il vero. Onde il signore mando prestamente per lui. Et essendo venuto comencio tutto a tremare et stava tutto spaventato. Et lo scon hon disse allhora al canevaro io ti comando et scongiuro da parte de dio che tu prestamente ti manifesti et debbi dire che tu sei et quello rispose cossi lo sono il demonio de lo inferno et non sono homo: loquale si prendeti questa forma si come voi videte: et son stato in questa corte duodeci anni perche il nostro principe lucifero mi mando acio che i qualunque di questo signore con chi io son stato non salutasse la madre di christo chio loccidesse et portasse lanima sua alle pene dello inferno. Onde non ne passato di nel quale lui non lhabia salutata: et aldendo il signore queste parole incontinente se gitto ali piedi de quello sancto homo e con gran contritione di suo peccati dimandava misericordia a dio: poi quello sancto comando al demonio per li meriti et da parte de [p. 4 modifica]fa uergine Maria chel fi douefle ptìre Sinon tornare mai più aquelfo

loco:& lo demcnio incótinente co grande tépefìa Si rumore difpue come fumo:p tanto il fignorecognoice ndo cfier capato di tato peri culo fu fi bene mutato p li boni amaiftraméci di quello fandlo homo che acoitandofi da lui lo ièruo de dio no iolamen te mando uia quelli homini catiui li quali teneua:ma crede che in tâta r iueréttà 8£ diuotio ne della uergine Mariaxhe piangédo gli fuoi peccati merito a la fua fine de ¿dare ne la gloria del paradifocS gli meriti de la gloriola uer gàie Mariadaqual iempre fia laudata 8£ nngratiata. Amen* Come fu uno elqual (aiutando la no ftra donna dopo chel fu mor/ to gli naque un ziglio (oprala fua' fepultura. Cap.ifi V uno richo &!poflente homo dèi mondo alquale uéne de £ fiderio & uolunta de feruire a dio. Et hibandonandof I mo do entro nel ordine di fcó bernardo:Ma pche no fapea liti* tere li monachi uergognauano di ten erlo come conuerio p la fua gétilez3 BCacioche hri iparafle alcuna colali aflegnoronoun maeftro che linlegnaiTe.Stando collui per Jógo tépo con el fuo mae Uro non podete mai imparare fe non {blamente quefte due parole: lequale reteneua nela memoria fòlainente con tanto défidtri® Stde uo tione che andando ho dando & ogni opera che faceua fempre di ceua.Aue Maria:8C per tanta cófolatione che elio fentiua ne lanima fiia per quelle fandhiiìme parole.Aduene che pafTandodi quella uita prefente fufepulito nel cimiterio cogli altri monachi morti: 61 ripa, ciò de poco tempo fopra la fua fepultura per miraculo de dio & de la fua purità 8ideuotione:8i miraculodelagloriofa uergine Maria fi naque un belliifimo z>glio:ilqual hauea le foglie tutte fcritte de lit» tere doro.-le quale diccuanoiÀue Maria.Laql cola quelli monachiue « [p. 5 modifica]tendo ftáüctio toteo fpauentatl & flupefàfli per maraoeglia. Onde ■olendo eflì cedere 8t fa per e donde procedette cotale cola fi canore no la terra de la fuafepultura:& trouoronoche la radico di queftozi gho era radicata & nata in boccha de qnel fanfto móachó : nqualeiit uita fua diceoa con tanta deuotione Auc Maria Si per tanto dio uol/ fé dimonflrare quello tal miraculoderaonflrandoquanto glipiace chi con bon core faluta la fua gloriofifTirtia madre laqual fempreiia badata. Ameni Come una donna per operatione del diaaolo fcec oeddere il fuo genero&fùliberatadalagloriofauergine Maria. CapJiu. « No homo infìemecon la dona iuahaoeao una iba figliola:!* qfe eflì mol to amauáo 8C (ì la maritoromma p lo grade amo re che gli poitauano fecenouenire il marito ad habitare infierne co loro.DímonílrandO adúque la focera molto grade amore al fuo ge/ nero:gliuicini comincioronoadire molto male de lei & infamiarla Vedendo la diña dona die falfamente era incolpata fe attillo forte/ menflr nel fuo cuore:3£ per operatione del demonid pcuro de haue re certi hominidemalaconditione ali anali ella dette gran quantità de peconia ario che elli oeddefleno el fuO genero del qle dia era feti a» cafone incolpata:fiquali denari gli mali nomini receuendo fi ocd/ feno occultamente el fuo genero. Laqual colagli parenti fa pendolo hebbenogran dolore & feceno gran pianto.Et n5 potendoli imagi ture da chi el fufle morto fempre ftauano in gran dclore. Ripéfado a *íü [p. 6 modifica]quella donna dapoi ¿1gran peccato ìlquale ella hauea fatto Cubito air do al fuo con feflore &i humel méte 8i co dolore manifedo el fuo pec cato.Dapo alquanto tempo quel prete indigato dal diauolo andò da li parenti del giouene morto: Si manifedogli tutto el fatto p ordinei Laqualcoòquelli oldendoandorono fubitamente alla fignoria & ac culorono la ditta dóna.Onde trouata la uerita fu data la fentéda che ella fofle arfa.Eflendo poi quella donna menata ala morte:inanci che lei fiiiTe gionta al luogo de la iudida intrando in una chiefia con gran contritione fé ricomado alla gloriola uergene Maria.Et eden/ do poi meda nella fiama ardentiiuma niuno torméto ne pena fentj ua:ma li parenti del ditto giouene: aldendo & uedendo quello fece no portare molto piulegne per far magior fiioco Si con tutto que^ ilo la ditta donna non fentiua pena niuna.Alhora quelli più turbati 6i indignati la fece tirar foradel foco & fecela ritornare acafa:Que ila donna non hauea in fé niuno mancamento di fuoco ouero noci/ mento:ma bene hauea le ferite fatte perii parenti del giouene mor to.Etper tanto uiuendo poi infineal terzo giorno 8i piangendo co dolore'el fuo peccato merito doppo quelli tre giorni andare alla glo ria del paradifoper li meriti de la uergine Maria. Amen. Come uno homo ilquale fe era dato al diauolo in anima Si ìn cor po fu liberato per li meriti de la gloriola uergine Maria« Cap.v. No feruo de uno fìgnoregiocado di coiumado molte riche u ze ilaua molto trillo eoe de fpera to.Et ptàto chiamo el dia uolo & diflegli.Se tu mi dai tato che io polTa uiuere Si réde re le lue r ìcheze almio fignore le<Je io ho cófumate ado che lui non mimetta in prifóe io mi ti darò in anima di in corpo.Ei diauolo pre ftamente uenuto gli difle.Io te darò dQ che,tu me domandi fe tu uoi renegare dio co la iua madre 61 tutti li foi fan ili.Et quello mifero ho modiile io n egho dio con tuttti li Cuoi fanttiuo no uoglio negare la miadeuota uergine Maria.Et io diauolo fe parti 8C flètè un poco Si poi torno a coftui di diiTcMOgìio che n eghi la madre di chrillo 81 da roti graricheze fì come medomada(H.ét quel mifero ho rilpofe ina ci uoglio morire che negare la madre di cluillo. Alhora il demonio turbato cotradi lui perche non uoleua negare la madre di chrifto il pcofle Si battete tato chel Jaffo per morto poi (i parti uia: quello ho mo ritornato in fe entroin la chiefia della uergine Mariacofì Bagel/ Iato 6C piagato & dando dinanci alla fua imagine piangendo diceua Tu fai madoha che per tuo amore fono dato coli duraméte battuto dal demonio in tantoché per morto mha latfato:onde io te doman [p. 7 modifica]do aiuto.In quella'uolta la gloriofa ucrgine Maria uénc a Iui:8£medi colo doue era piagato.Et benche molti del populo uedeflé coftui coi fi afflilo nonuedeua peróniunodi Iorolamadredi Chriftolaqlelo medicaua & lo faffaua.Eflendo poi denunriato al fignore comete ftofuoferao eracoflì battuto queléenendo prettamente# intrado u nella chiefiauideuifibilmente la gloriofauergine Maria laquale me/ dicaua il fu8 feruo 8C ella fubitamente difparue:domandando poi il'fi gnore quei fuo feruo da chi era ftatocofi forte battuto:# dio li nar/ ro tutto il faflo per ordine.Laqual cola el fignore aldendo Io rimeno a cala # fecelo libero che nonfufle più feruo :#dapoi gli diede arati quantità di richeze per amore #riuerétia dela gloriola uergfne Ma/ ria:de laquale fempre era flato diuoto:# per li meriti di quella fu ca / pato di tanto periaxIo.Onde uiuendo poi in grande deuotione della madre di Iefu Chrifto # piangendo el fuo peflìmo peccato merito al la fine Iagloria celèftiale con la regina del cielo:laquale fempre fia lau data Siglorificata» Amen; Come fu una giouenc uergine laquale falutaua ogni di cento cin> - quanta uolte la gloriofa uergene Maria. _ Cap.yiU- Ra una giouene uergene Iaql falutaua ogni di cèto cinquanta e uolte la madre de Qiriflò laquale efla una uolta apparue :# difle. O figliola mia quando tu me fatate molto me piace:# Ipedalmente'quanaotu dici Dominus ,tecum: Alhora me pare che io habia lo mio figoore nelle braccia.Onde io te annuncio die debbi dire quella oratione ouero falutatióe più deuotaméte # noia dice co tata freta.Dapoi quella giouene falutaua ogni di déuotamente cento uolte. la Madre de Chriflo.Et cofi la giouene perfeueradó nela fua de uotione merito doppo elluo fine la gloria de uita eterna per li meriti della gloriofa uergine Maria laquale fia fem£> r engratiata. Amen. Come fu uno clerico elquale dolédofi del dolore che hebbe la no ’ Ara donna ogni di diceua co riueréu'a le fette allegreze di noflra don na madre di iefu Chriflo; Cap.v'iiù Ouno clerico deuotiffimo #bonoelqlericordàdofifpef f fe uolte cógrade copaflìoe& amore di quello fmelurato dolore # afnifhSe che hebe la uergie Maria di tata crude litade # acerba morte & paflìóedaqle fofténeel fuo figlio » Io p noi peccatori fopra el legno della fcà croce.# p tato quello cleri co bauédo grade cópaflìóe alla noflra dóna:Laqle fopra tutte le altre done fe dolfe delà morte del fuo benigniflimo lìglioIo.Onde paren do a quello clerico di uOlerla uno puoco consolare con grande deuo tione # riuerentia diceua ogni di le fepte allegreze a fila laude # glo> [p. 8 modifica]ria.Et continuo per fpatio de moiri anni che mai non la ilo queftafwi deuotione.Hora come a dio piacque approximando fi el di delia fua morte fo graaemcnte infermato:« ftaua in grade paura de Ihora 8C del pagamento de lanima. Alberala gloriola uergine Maria gli ap paruecon grandefplendore.-Sidiiregli.O figliol mio perche hai pati ra de morirexonciofiacofa che tó per mio amore habia Tempre dide le fepte allegreze.onde reallegrati 8C non dubitare che per remune<- rare la tua fatjp uoglio che lanima tua habiacompito gaudio. Viene adunchacon miecho:Et Ìubitamente quellanima ufeendo del corpo con grande fplédore «gaudio ¿do alla glòria de uita eterna inficine co la gloriofauergene Maria.*laquale femp ila rengratiata. Amen* Comeuno homo peiTimo.eIquaIefe diede al dimóiode (infernoI anima « in corpo:« per li meriti delamadre diiefu chrifto fu libera to dal demonio. Opi*« No homo mifero 8C defperato muocado el demóio e diO ■ fcioatedoinanima«incorpo fe tu mi dai tutti li piace ri OC diledh di quello modo che io te domandaro.Refpofe el demonio fe del tuo (àngue me fai carta de tua mane co Ine fei mio in anima & in corpo io te darò quello che uorafc Alhora quello mifero 8C defperato homo fe trafle del fuo fangue 6C fece una carta di fua mano come fe daua al demóio in anima « in cor po.Et r e tiuendo el demóio queftajcarta li daua el demóio do che! domanda [p. 9 modifica]na # mcnaualo con (fio doue dio a n dau 3 paliando o na uol ta fíleme dauanh una chiefia.Et quello homo defpato riguardando dentro he be fubito ueduto la figura de la gloríofa uergene María:# guardan/ do có dolore del fuo peccato.# il demonio guardando quello gli die de una grade percofla dicendo.Nóguardare a quella figura che tanto Ito in odio.# todo ti heua di qua.impero che tu fei tufto mio in ani/ ma#in corpo. Efiendocou duramente quello mifero homo pcof fo dal demóiocorozato nella mente fe ingegno per molti ingegni# mòdi de ufcire dele mane del demóio.Onae andando fe approximo unaltra uolta ad una chiefia fubitaméte li corfe dentro:# co tato do/ lore e pianto fe inzenochio dauanti la figura della gloríofa uergene Maria:# fatatamente fu adormenzato# a lui pareua in mfione che lanoilradónalo cacciattefu<5radelachiefia.dicédo.nóilare ila mia chiefia perche tu fei del demóio. Et eOo ulcendo fora molto.triflo # dolente con gran pianto ritornaua dentro.# coQ fece tre uolte:# la terza uolta che elio ritorno dentro la gloríofa uergene Maria li ditte coti.Io non pofTo negare alchuna graeia a gli peccatori: per liquali fa fparfo el l'angue del mio figliolo fopra el fantto legno de la croce p ri comperarli da le tenebre infernale joadunque telibraro de laferui tudine:réderote al mio figliolo elquale te haueua perduto per|i tuoi gran peccati» Per leqle parole quello peccatore dettidádofi co gran - piati ditte o madóna io ue priego p la uoilra infinita mifer icordia eli uoi me faciati rédere lacarta laquale io fece a| demóio del mio fague azo che elio n6 mi poffa nocere al di del ludicio.Et alhora il demóio cridando in aere c5 terribile uoce tutto fe cófumaua per dolore.# di ceuaala noflra dóna:uedi madóna che tu me tolli quello peccatore: delqual io ho la carta fcritta del fuo proprio fangue # pero tu,fai co/ tra rafone # cétra iuflitiaj Ditte que ile parole la carta uéne in terra

  1. lo demóio difpariié uia.Et la noflra dona comido a quello peccato

re che la togliere # por tafTeal uefeouo:# elio coli fece.Onde el uet- couo legendola # oldendò tutto el fatto p ordine fabito gìtto quella carta nelfocho.Poi lo ditto peccatore riceuendo peni trn tia dal uef/ couo tutto el tempo deliauita Ito.fafflifle in penitentia #indeuotio ne # alla fua fine mento la gloria cele ftiale per li meriti dela glorio/ iauergine María alaquale iia fempre honore # gloria. Amen. Come el demonio f pin fe uno dépinttore per fariò cadére che lui depingeua la figura de la noilra donna molto hella; Ca.x: [p. 10 modifica]Ni uolta hauendo ano dfpinitorc depin&a una bella (¡gora de la gloriola uergine Maria in una chiefa uenne a lui el de" u monio BC ditte perche depingitu collei cofli bella 6C mi me depingi coflj brutto- Refpofe el depin&or&perche coilei e la più bella e la più gloriola madona che fbfle mai in eielo o f terra*# tu fri la più brutta # Ia più uitupofa beftia eh potefie mai péfare o tro uare.Indegna to alhora el demoio Io uolfe fare cadere p amazarlofii fpéfelo.ma la figura de nollra dona (aql lui depigeua colli bella ftédé do le mane Io retenez# no lo laflo cadere.Et lo demoio co grade ni/ more libito difpa rue.P oi io depinfiore rédette molte gratie alla glo riofiflima uergie Maria.laquale femp fia laudata KgloriffcmAmé« . Come [p. 11 modifica]la gloriofa ucrgf nc Maria (capo dà molte infìdie una figlio/ la de uno impatore alla qle gli erano fiate tagliate le màe: Capùxu E lege in una certa cronica che nel tépo nelquale fu t ràflatato toei romano impioal Re di franza.Regnauauno,impatore s quale haueua una fua dona grauida quella uenédo al tépo del parto parturi una bella figliola.« in quello parto laRegina p lograde dolore che la llrinfe palio di quella uita in pace. Aducnepoi p ipacio di certo tépo lo Re fe cógjòfe al.matnmóio co una altra don naia quale in quello tépo era nominata punadele più belle donne che fuUe nel mondo.Et péro molti lì uenianode tòtani paeii auedere per maraueglia la belleza di quella donna.« tutti quelli che la uedev uano fi diceuano colli neramente coilei fie la più beHa donna del m5 do.mafe la figliola del Re cri (cera molto fara più bella di lei. Inten/ dendo la regina quelle paróle incótinente fu cómofla contra la dièta giouane.Vnde più inlbgata dal demonio fi cerchaua in che modo la potefie tare morire lì chel Re ne altra perfona non lo fapeffe. Ad> uenne una uolta per calo che lo Re andando fiiora df cala o uero de la cita in altra prouincia. Et quella Regina puraccelà« infiammata de inuidia incótinente chiamo a fe alquanti fuoi famigli fecreti«fide li « dilTeglilo fuo fecreto facédoii impromettere de ciò maino ma mtèilare ne reuelare ad alchuno.« quelli alhora infiàmati «defide/ rofide confentire al fuo proponiméto refpofeno che lollicitaméte adimpirebheno el fuo commandamento. Alhóra la Regina pur inlli gata dal demóio de linferno di ITe cofli ad eflì. Andati ad uno certo lo co 1ecreto torà de la citta molto dalógi «menati có uoi quella dami fella figliola del re « quando ihauereti menata in quello deferto uoi la occidete « laflatela ale fere azo che la dcuorano.imperho che tien cattua uita.Et fe la facra maieftadel re fapeffe la fua grande iniquità/ de con le lue proprie mane la pcciderebbe. Ma cioche io polla fape re di certo che ella ùa Hata da ùoi morta dapoi che lhauerete occifa ta gitateli le mane «portatele qui a me «alhora cognofcero certamen te uoi eflere mei fideli ièrui «quellialhora caldi nel male operar prò mifleno di fare tutto quello taào.« onde prettamente penfando « ordinando come quello meglio poteflìno fare che non folle fa puto « con molte maline« inganni trafleno quella pulcella occultamcte fora de la cittade « menandola in uno grande deferto ordinorono de occidcr!a.Ma confiderando «uedédo la deuotione«honcllàde della didla donzella laquale con grandiflìmi piati fericomandaua ala gloriofa uergine Mana.In tantoché quelli commoflia pietà de nòn ocaderla.Ma pur uokndoadimpire el comandamento deliatuidxoia [p. 12 modifica]Regina gfitagh'omofemane:# fui la lafloron fola. Et quelli ritor/ •orono ala regina dicendogli hauere adimpito el fuo comandamen toi# monflronli quelle mane in teihmoniaza del maleficio. Veden doiì quellagiouenetta in tal partito condurla &coffì fola trouandofi in tanto angoiliofo dolore# tormentoleuogli occhiai cielo#for/ temente piangédo chiamaua la gloriola uergine Maria che per la iua I mifericordiaglr donafle el Tuo adiutorio #mitigaiTeIauno pocoel luograue dolore* Horcomeadio piacque per li meriti della fuaglo riola madre refugio de ogni peccatore. Vno figliolo de uno duca paf fido per quello deferto con al quanti fuoi caualieri fentiua el grandif fimo pianto # lamento che faceua quella mefchinella coiti da quelli peflìmi malfadori t rafiata.CoiTi a quello laméto flupefadti tutti ma rauegliandofi feguitoronola tributata uoce approximàdofia quella pouerella trouola piangendo ingenochiata (limulandofi molto del * la fua Iciagura domandando alla regina del cielo el fuo benigno adiu torio. Coftoro ued endo la belleza # confìderando la deuotione di quella nobile giouenetta comraoflì a pietade #con grande riue/ rentia # compaflione fe la menorono a cauallo # menoronla nelle loro contrade non li dicédo mai ella da loro più uolte r ichicfta di chi ella Ritte figliola ne comeaduenuta gli fuiTe tanta tribulationecon/ tentàdofi fempre della fperàza della gloriofa regina Maria del cielo aduocatadi msferi peccatori.Queilo figliolo del duca la fece co gran de amore medicare# benignamente feruire. Et c(Tendo quafi fana del fuo male femife con grande riuerentia alla oratione #deuotio/ ne£t in tanto amore lamma fua infiammata della gloriofa uergine Maria che di # nofle fempre rengratiaua portando fempre patien tianellefue tribuIatione.-#aniunonon manifeilauacome ella fuile figlioladeloimperatore :ma tuttala fua cura hauea commofla alla madre de mifericordia.Quefta giouenetta era belhflìma del fuo cor-- po.'iàuia in nel fuo parlare: folicita in oratione:# ogni perfona la guar daua per marauiglia per lo afpoito della fua belleza:# perche non ha ueua mane:el figliolo del duca elqual lhauea trouata # fafta medica/ re # feruire confìderando tanta fapientia in una giouenetafu mol / to inamorato de lei.'per la qual cofa la dimando al padre per fpofa:al<v lhora elduca padre del gioueneoldendo tale parole fu alquanto tur' bato non fapiando de chi quella giouenc fufle figliola. Et perche ella non haueua le mane non li pareua far tal patentato: Ma pur feguitan do el figliolo del duca de uolerla più uolte ala madre la domàdaua per fpofa. Intendendo il padre la uolunta del figliolo el quale elio amaua molto:# per non contrillarlo le conienti a fare la fua uolunta:# fece [p. 13 modifica]apparrcchiare grandiflìmi conuiti «ornamenti:« figli diede per fpo fòla dièta giouenetta. Hora torniatnoal padre de la giouenetta eh qual tornando nella fuadttade domandando incontinente de lafua figliola : ma la inuidiofa-&maligna regina piangendo monftraua ef/ ler molto dolente dicendo che nonfòpeua doue ellafuiTe andatao chi Ihauefie cotti difuiata. Lo imperatore uedendofi hauer perduta la figliola con t riftandofi molto fe la pianfe longo tempo- Et non pof fendo riceuerealchuna confolationene refrigerio per lo continuo dolore che portaua feueniua confumando molto. Vedendo la don/ na il Tuo manchamento configliandofi con gli altri baronifi ordì// noron per dargli folazo ano nobile torniamentoj Et per tutte le (ue cittademandorono inuitandofignori «homini degni che uegnef// fino bene apparecchiati al dido bagordo. Douendo quello duca pa dre del dido giouene andare al tomiamento:per comandamento re ceouto. El fuo figliolo uedendofi più forte :«apto nellifadi dar/ me ottene de gratia dal fuo padre de andare in fuocanabio; Etri// comandata : che gli hebbe la foa donna che era grauida lui fi parti « andò dinanzi dal recon molti altri caualieri. Vedendo poi il gior/ no deputato gli fignori « altri baroni combattendo iniieme ualen/ temente fi fàceuano finobile triomphochelo imperatore cornine do alquanto mitigare il fuo dolore.Et quello figliolo del duca com / batteua fi ualen temente che tuttiglibaroni furono uenciuti da lui:« ninno gli poffeua far riiiftentiaj Vnde lo imperatore confiderando tanta prudentia « forteza del giouene fi lo amaua fingularmente in' tato che tutto ilfuodoIorefegUtornoingradecófolatióe. Inqoefto mezola dona ctì quello giouene parturi dui belli fantolini. Alhora lo ducha mando prettamente an metto al figliolo ad enunciargli come glierano nafciuti dui belli figliolini. Peruenuto quello metto a la cor te del Re.« uedendo la regina Io fece fubitamente chiamare aie fo/ tornente dcfiderando di fapere cofe nuoue imperho che dimottraua de uenire di lontani paefi. Venuto el metto ala regina gli narro ogni cofa per ordine de gli fadi del duca e del fuo figliolo « di quella gio/ uenetta laquale non hauea le mane «come ella hauea parturita dui nobilittìmi figlioli. Et fimigliantemente dicea de la fua belleza « de la fna prudentia. Alhora la regina comindo fortementeadubitare che quella nófùttie la figliola del re laquale ella haueua mandata a far morirei Onde Id ditte a quel famiglio uanne hora al tuo fignOre: « quando ta uorai tornare nel tuo paefe pregoti che tu uegni prima qua da me* Et andandoli famegliodal figliolo dd duca gli diede icritta del fuo padre narrandogli per ordine de là fua donna come [p. 14 modifica]hauea hauutodui beHiffimì figlioli fi come ¡1 padre gli mandata diceri do. Laqualcofa quel giouene aldendo fa pieno di grande confola// rione : oc per tanto fcnpfe Iittere figillate del fuo lìgi Jo ne le quale ma daua cofli;a dire alpadre-Sereniimno padre fe me amate comecaro figliolo di la mia donna Si di mei figliolini habiate bona cura altra// mente non me uederiti mai più. Et riceuuto il tàmeglio le ditte lit/* tere&defiderando tornare al fuo ùgnore andò prima alla regina CO/- me gli hauea prometto. Et quella ulandogli molta humanita gli die/ deabeuereuuio tanto potentechequeHo incontinente fu inebria /. to. Eteffendo graueroenteadormentatola regina gli tolfelelitte^ re : Si legendole iti certificata deldubiò che lei hauea:#in guefto luo ■ co doue diceua de lamia donna Si de mei figliolini habiate bona cura rafe follmente# fcripfe cotti. Quella meritriceconfuoifiglioli fa te amarre altramentenon meuederete mai più perhoio iodi cer.» to chelei-glia aparturno di adulterio« Poi raconcio le Iittere come erano prima Si chiamo quel famiglio Si rimandolo al fuo uiazo. Ha oendo il duca lette le Iittere del fuo figliolo non fi motte a furia con/ tradela giouene:ma chiamo li (uoiferui# ditte a loro la condufio// ne dela littexaOnde elli prefono p partito che lei luffe menata a qual che luoco deferto acio che quella fatte deuorata da le fiere fa luatiche: Si pigliandola gli puofei fuoi figlioli in brazo; Poi fenza alchun lub/ iidio humano la fece menaral defertoi Et quella mefchinella ueden doli iollenere tanta tribulationeiniuftamenteabàdonatada ognihu mano aiuto piangendo chiamaua d moramente la gloriola uergine Maria che laiutaue ecauaffe de tanta tribulau'one. Poi lamentandoli dicea.O gloriola madre di pietà #di mifericordia hor no ueditu qua ti mali io foilegnochelpar chio fìa abandonata da tutto el mondo Hor non moro io qua con quefti mei figlioli fei tuo aiuto non mi fcC' corre Priegoti gloriola regina del cielo che tu non mi abandoni in quefto deferto luoco impero che io non ho fperanza in altri che in te perche fei piena de ogni grana- Eflendo quella giouene (lata inque ftiprieghi# lamenti per grande fpacio Si pigliandoglifuoi figliolini m bracio come meglio poteua piangendo Si orando molto adolora ta comincio ad andare per quefto deferto. Et come a dio piacque el fa peruenne ad una fpeluncha di unoiantto heremita.Lo quale ueden dola coifi abandonata con quelli dui figlioUniinbracioficommoffe a grande pietà fi come a dio piacque per li meriti della iua gloriola ma dre.Ondelamifledétro in uno luoco feparatodellafuacella Si mini ftrauagli di quella pouerta che a dio alor daua. Stauaiì quella giouene in quella fpeiunem fempre in oratione pregando la Regina del cielo [p. 15 modifica]chi per fu 3 mifericordia la feccoreffe di tâte pene. Vna noàe or ad» ella ieruentemente gli apparue inuifione la gloriofa uergine Maria a compagnata con grandifnraa moltitudine de angioli Si con grande fplendore # fi gli diffe. O figliola mia doldflima non piangere più ma allegrati:# perche nelle tue tribulatione non ceiTafti di adiman/ dare il mio aiuto ecco che per temane terrene che iniuftaméte tifa/ rono tagliatelo ti reftituifco guefte due mie celeftiale dicendogli co f or ta 11 figliola mia perho che la mia gratia non te uera mai mancho Si torto tornerai nel tuo ftato di prima:# diftequelle parole (e parti con tutta quella multitodine danzoli:ma quella giouene ne andò co li fuoi figlioli ne la fpeluncha con grande confola none# penfauala gran mifericordia de la gloriofa uergine Maria che gli haueua fada: per laqualcofa diinodte rengratiaua con molta deuotione. In queftQ ' il manto di quella giouene cioè el figlici del duca effendo ftato p fpa do duno anno a quello torniamento torno in Tuo paefe di domado foli ¿cita mente de la fua donna di de fuoi figliolini per grande amore & uolunta che hauea de uederli.Malo duca gli inoltro fubito le Iet/ tere che elo hauea receuute da fua parte:ma benche no Ihauefle mor ta pur lhauea nudata nel deferto ado chella fuife deuorata da le fère faluatiche. A llhora el giouene aldendo tal nouella gli uenne tanto do loreal cuore chéldiuene come tramortito dapoileuatofiando con' molti caualieri ala fpeluncha OC cercando per ql deferto fe in alchun modo la poteflino trouare. Onde per li meriti de la gloriofa uergie Maria peruenne alla fpeluncha del diftoheremita doue era la diàa giouene & trouâdola fana de le mane 6C degli fuoi figliolinf.El figlio Io del duca co tutti li fuoi caualieri hebe gràdiflìma côfolatiôe ÔC gau dio:# fpecialmente del miraculo die dio hauea operato p la fua glo/ riofa madre uerfo (a fua donaPoi che hebbeno rengratiato dio Bi la fua benigna madre feacóbiatorono dal didlo heréita# torn orono tuttic6 grandiflima allegreza ala cita ma Io duca co tutto laltro po > polo rio lì poteua tenere de piangerlecôfiderâdo tanto miraculo qto idio haueua fa&o.Onde fece apparechiare un graneSuito inuitado molti fignori & caualieri.Et ftado tutti amangiar* $la giouene non manglaua ma piâgendop tenereza cófideraua la grabenignitade cfi gli portaua la gloriola uergine Maria.Etalegràdoli di tanto benefit do riceuuto n5 fi uolfe più tenere occulta fubito fu leuata in piedi co gran feruore lì diffe.In fine ad hora magnificigétilhommie ftato té po da tacere io fono la fuenturata figlia de Io imperato? laquale per ìnuidiede la maluafia regina ho foftenuti tanti mali: ma per la gratia de la uergine Maria io fono campata de la fija malignita« Aldendo b [p. 16 modifica]quelli chcrano qufuiprefente fìmile parole molto ftupefadi rendete tene molte gratie a dio « alfa faa madre per li meriti de la quale que ña giouene era campata di tanti periculi:quefto figliolo del duca per grande alegreza rhebbe mando (ubito un meflo allo imperatore pa are de la didb giouene.Onde lo iperatore aldendoquefte tal nouel le fb'pieno di mirabile allegreza: Et.prettamente mando per il gene ro « per la figliola:« fecela scompagnare co molta gente. Et trouà/ do a la uerita dique fio fado fece far un gran fuoco in mezo la pia za « fece butare dentro quella inuidiofà imperatrice « fecela arde/ re. Poi rengratioronola madre de ieüichrifto laquale fia laudata« benededa in fécula feculorum. Amen. Come la gloriofa uergine Maria apparfe ad urta donna inferma « del fandilTirao facramentò de laltare. Cap.xiw Na donna molto diuota della gloriofa uergine Maria la.qle u eiìendo molto grauementeiferma il facerdote andoaleicol fandiflimofacramentò del (ignore Iefu chriilo perdouerla comunicare intrando il facerdote in la camera de la dida dònna fu// hitamente uide la gloriofa uergine Maria che ftaua in compagnia de ladida donna inferma.Onde la noftra donna in quella uolta leuan/ dofi per riuerentia adoro il fuo figlioIo.Et lo facemote tutto fpauert tato per lo immurato fplendore « lume che uedeua molto fi maraue gliaua .Onde iui fu tanto pieno di fuauita che ueraméte li parea efler in paradifo.Et dato che hebbe il fandiflimo facro ala dona inferma co molta riuerentia ditte¡ O madonamia unde ho io meritata qfta gra. Alhora la nr a donna difie.Quefta dona e mia deaota « pho eli in ciafcun di mi falutauacento uolte de la folutatione angelica pho ha meritato « e fiata degna di hauer la mia gfa « di eflere da me uifita ta. Tu ancora fai bene quando il feiche tutti dui ferui nelregnodel mio figliolo « poi per lanim i tua qdo piacera al mio figliolo Dido chebbe la no (Ira donna quelle parole prefe fubitamente lanima di q ila fua dinota « portola in paradifo dinazi al noflro fìgnore Iefu chri fio il quale uiue « regna in fécula feculorumv Amen Cóe era un fendo homo elcjlè ádaua predicado la pola de dio «c'5 fortàdo la géte che doueffeno fare penitétia de fuoi peccati. Ca*xiii u No homo molto diuoto il quale abandonado ogni cofa che haueua excepto uno afinello:« diedefi tutto ala predicatile de la pola de dio « andaua p lo mondo fàcédo frudo a lanime di pec catori ma per la faticha del camino hauea ritenuto folo uno afinello Aduenneunauoltacije flandolui in oratióe «digado pater noller [p. 17 modifica]fi incominciati* ad ordinare nela fua mentegli fatti de Iafinelfo #d< cendo poi q es in celis dicea nel fuo péfiero cbe mangiara ogi lafinel 10 # do mie chi me io guardara:#cofli f tutte le altre parole del pa/ ter nr non penfana in altro che in quefto afinello:Similmente gli ad' uenia quando doueua penfare fopral fermone de la prcdica tione.Fa fla che hebbe aduncha la fua o ranone andò al fuo ¿lineilo # di (Te. O afinello difuenturato magiore parte hai habuto hogi tu de la mia oratione che io per potere meglio penfare didiouendete quefto afi nello # diede il precio alipoueri di chrifto Vnodi aduéneche palla do quefto fantto homo per la cita dui - giouent figliandoincótra & diffe.Nui ti pregamo padre che tu uegni auifitare uno infermo il quale fta in periculo di morte alla quale domanda quii fantto homo cSfentendo andaua infieme co qlli giouent ma li ditti giouent iIli gaté- da! diauolo hauea ordinato c5 certi foi cópagm diihonefti di ca tiui fargia uergogna a qfto feruo de dio & no erào uef lepole che ha aea ditto de qilo infermo ma haueao ordia to alluoco difhonefto co una meretrice acio che lei H iacefle cadere i peccato. Et effédo uéuto 11 feruo di dio in tato uitupofo luoco ftaua tutto fpauentato diuergo/ gna Alhorauna deqlle meretrice pigliàdolop forza gli iacea grade uiolétia ppuocarlo a peccato&q1Ìigiouéi diifoluti facendoli beffe di lui ftauao a uedere.Ma il ferao di dio uedédofi tato moleftato da coftei fpiratoda dio diife. Vna di uoi fe delibera di peccare c5 meco di io andaro da efTa.Et intrando coftui in quella cala del diauolo co una di quelle meretrice 81 lo feruo di dio accefo & confortato dal dv nino amore ¿¿della falute di quella meretrice fubito comincio amae- ftrar di diuini comanda méti 6C come lei era eita dii diauolo 81 laccio dele anime & farle andare in perditione:& diceua o mifera foemina no fai che tu al di del indicio harai a rédere rafone a dio di tutte quel/ le anime che per ti (ì dannano certo che meglio ti iàrebe mai no effe re nata;Et come a dio piacque quefta meretrice cópuntta nel fuo co re con gran uocecomindoacridaredicendo.Dionabimiferìcordia di me 81 piangeua amaramente li fuoi peccati dicendo pur.O dio ha bi mifericordia di me peccatrice. Alle cride de laqaale quella] tre cati/ ue correndo per fapere qual fuffe la cagione di tanto pianto uideno ueramentechepdolore de fuoi peccati faceua tato lamentoiEtquel lo feruodi dio con grande fèruore fopra la paffione del noftro iìgno re ¿¿de la gloriò de beati# delapenadeglidànatituttequelleme retrìce piangeuanocon grande centrinone e dolore. In tato' che co/ lagratiade dio mttefe deliberano de abandonare il modo# obfer ua re perfetta cótinentia & tutte bene cótrite# coni effe le richeze b u [p. 18 modifica]leqnale lor haueuano tutte feeeno dar a gli poueri:' Et in quel catiuo iudeo fu edificata una belli flìma chiefia ad nonore dela gloriofa uer/ gene Marìa:nellaquale tutte ferinclufeno fequitandola dottrina di quel fanèta homo uiuendo fempre in grande perfettlone # fan&ita de in tato che in breue tempo al .di&o luocho furono date molte eie* mofy n e:per laqualcofa .edettenom tanta perfezione le diète dóne che la fama dela lor fanéh tade fi fpaxfe idiuerfipaefiintato che mo! ti nobili & potenti homini firiputauanoagrande benefido quando eflì poteuano mettere le lor figliole nel dittomonafterio a feruire a dio.ln fra figli uno richo & poiletehomo hauédo una fua figlia picco la egli laofferie al dittomóafterioilgualgentilhomo uiutdo deppo poco tempo tutte le fue pofiefiióe diede ala fua figlia acio che le con lignafle ala cógregatióexrefcédo la dièia figliola era molto bella gio uene:# tutte laltre donne lamauano:perche di # notte perfeu^raua in deuotióe de la gloriola uergene Maria* Aduenne una uolta che un Re Ricardodinghelterra uenédoa queilom5.iitenopmetterui una fua figliola:# effendoìn capitolo c5 labbatefia OC con faltre don ne la giouene fopradièta comincio a guardare curiofaméte il re ma/ rauigliandofi di uedere uno homo uellito di ueftiraente regale: # el Tuo capo coronato di fulgida coróa:# non ceiTaua di guardarlo. Ve/ dendofe il re guardarea quella giouene.# cdfiderando la belleza de collei fi come homo impudico &Cluxuriofo incótinen te el fuo cuore fu ferito della belleza de gli occhi de cortei. Et ritornando el Re nel fuo paefe mando a dire a labbatefla che gli mandale quella giouene altramente guartarebbe tutto el móarterio # pigliarebelaper forza Oldendo la giouene cofi dire domando aquelle meflo quale belleza fofie in lei che piacefie più al re. Et quello r efpondendo dilTe aie Rumente la belleza de gli uOrtri occhi ha ligato# prefo il cuor del Re:# A lhora quella giouene monacha intendendo el deiìderio del Re: # no uolédo pdere tato bene che p Ioga penitéda Ihauia acquifta to api iodio# mouendofi cogran femore andò dinanzi alia imagine della gloriofa madre,uergene Maria: # quiui con grandilfima deuotione

  1. pianto fe cauo li occhi.# poi li riuolfi in uno certo pano # portoli

ali Temi del Re dicédo portate quefti mei occhi al uortro Re:& diceti gli che al iuo piacere piglia diletto dela mia belleza. Prefentati che hebeno li ambafriatori li ditti occhi.# lo re quello uedendo fu tutto fpauentato di quello che fare uoleua.Et cófiderando la perfettióe # la fanttitade dela giouene finitamente uenne al ditto monarterio # con grande contritione # con grande dolore domandaua perdona/ za # mifericordia* Et poi entrando nelachiefia infieme con le tèrre [p. 19 modifica]altre monache la prima coTa che fece pofequefii occhi in fufo lattare della gloriola uergene Maria:poi gittadoli Ipcflbin terra iuro « p/ miiTe da non leuarfi mai de quindi in ti no ad tato che la gloriofauer/ gine Maria non rédefle gli occhi a quella catbtlima gfouene. Mirabi le cola fu che doppo certo fpacio di tempo la gloriola uergine Maria apparendo fopra quello altare fubito preiequelli occhi con le tue p/ prie mane « rimiiieli ti perfidamente al tuo proprio fuoco che la dièta gtouene tu incontinente liberata « ri tomoli el uedere:« la no lira donna Cubitodifparie:« tuttirédetono moltegrane« laude al/ la gloriola uergineMaria.Ondeel re ben confortato « co fola tori tomo nella fua citade. Ma la giouene perfeuerando in ogni pfie&io/ ne « fanchta diurna mento al fo fine deflere scompagnata nella glo ria del paradifo dalla uergine mariadaqual fia tempre laudata « ren grattata* Amen* C5e uno clerico elquafe eflendo inuilupato in le cote del modo fu morto da Tuoi mimici « della fua deuotione< Cap.xiiii, Ra tinoclerico molto deuoto de fa nfa dona elqle era mol'* e to in lacciato nele cofe del modo:« molti mali fàceua.Hauea qfio clerico in ufanza « p fua deuorióe andare dinanci a Ial> tare della gloriola uergine Maria:« faceua fua deuStione falu tadofa co grade riuerentta de la falutatione angefica.Coftui per tito feotra/ dofi uno di con alquanti fuol nemici fu morto da loro: « perche no erahòmodibona uita fipreti noi uolfino fepelire infacratoconli* b ni [p. 20 modifica]altrí:ma ftádo per fpao'o dé trenta zorni Fora de! cimfterí&1a uergíe Mariaaparueín uifionea uno clerico dicendo. Hora perche haueti fatto tanta jniuíhtia contra el feruo mío dauerlo íepelito fora del tí * miterio:# e! clerico domando chi fùffe el deuoto. Difle la nollra dó na quello elquale gia fon paila ti trenta diche uoi el fepelilti fora de! cimiteriofieel mioferuo:andateadúque torto #cauateloda quello loco & ponetelo in loco honefto # Ücito.-íperho che elle€ ftato fem pre mio fidel feruo.# con deuotione mi íalutaua dinanci al mioal/ tare dela falutatione angelica. La matina abona hora li clerici ando roño pquefto corpo:# cauato che Ihebeno trouoronoin la fuá bo/ cha uno belliflimo fiore:# la lingua fuá fana # integra ad fignifica'/ tione come Tempre íalutaua la gloriofa uergene Maria: laqual íemv pre fia laudata #rengratiata. Amen. Fu una monacha giouene nepota de una fantta monacha abbatef & laquale ando alo inferno per uno peccato mortale che commiíTe raontte fenza confesarlos • Cap.xy. Egefi che fu una abbatefla deuotiflima de la uergíe Mana q I : le hebe f uno fuomoafterio una íua nepota limilméte di grá de deuotióc # ÍS&itade # infinita perfettioe.Laquale gioue ne pigliando troppo domeftegheza # fiama con uno clerico parla • do # rafonando pur de cofe fpirituale.Maquando fiirono bene do-» mefticati infiérne opandofid demonio incomincioron a parlar de amoreantanto chc ciaícadun di loro non lipareua che! fuíle alchun [p. 21 modifica]peccato di commettere tanta brotura 8i immfindirìa; Quando add gue furono bene attentati Si accechatidal demonio discoprendo la/ no a laltroel fuo penfìero carnalmente peccoronoinfieme. Repen/ (andò la dida giouene dapoiel grande errore commette & cogno/ fcendo da tanta alteza debita inquata bruturaera caduta per hauer pia la fuauirginitacommciocógrandiflimodolore lamentarli di tà to peccato:in tan to che ne di ne node no fapea cófolarfi : per laqual/ cola uenne in tanto dolore che fe infermo a morte Si per niuno mó uoleua reuelare ne confettare el fuo pdó:ma diceua in fi m edefi ma; Hor da chi mi potero io cófettare:poche io fon repotata fi fan da &C bona che tutti parlano de lamia fanditade.Et finalmente per diuino iudicio de dio moritte fenza cófettióe del dido pdo. Alhora ucden do la abatetta la nepota ettere pattata di qfta uita molto fene dolfe de la Tua morte.Onde cdtinuamete piageua Si pregaua co lach rf e la glo noia uergine Ma.p la fua pietade 8i mifericordia li douctte reuelare doue lafa de la fua nepote fotte collocata 8i cofi pfeuero p linea uno anno in qfti pghi.Et ecco poi gli aparue la madredi chrifto e dittegli. Oabbatetta molto te affaticarti inqfto anoptegadomi che io te re uclaffe Io ftato de 13 tua nepote. Viene adunche c5 meco Si io ti mo> ftraro la tua nepote. Onde la méo agli fuochi d* le tenebre doue era innumerabilegente lequale fbfteneua bombili tormenti.Vedendo Iabbatetta in la fua uifióe fi dolorale cofe era tutta fpauemata di pau/ ra Si molto temeua.Ditte la madrede chrifto. Oabbatetta no teme re niente che tu fei con mecho:ma uiene doppo me 8i cófidera quel •lo che uederai Si oldirai Si móflrata che ella gliebbe li penofi luochi de Io inferno fila meno ad uno pozodelgualufciua intollerabile fe/ tore Si puza.Ditte la uergine Maria alla abbateffa rifguarda i quello puzo 8i no temere laquale abbatetta rifguardo dentro Si uide la fua nepote l-qual era ligata in quello puzo in mezo de la frama del fuo/ choardente&ardtua infin alcingulo&teneua la lingua fbora de la bocha Si cridaua rtridendo miferabilmente per li graui tormenti eh lafligeua. Alhora la abbatetta ricognolcendo la fua nepote Si ucden/ dola fiate in tante pene ditte alla noftra donna oime madònaeqfta la mia nepote che e afflida in tate pene.Alagl la madre de chrifto re fpofe 8i diffe.Certo quefta e la tua nepote 8i tortene qfte pene p uno peccato mortale che committe Si per uergogna no fi uolfe colettare peroche ella reputandofi landa ¿¿bona fu negligente aprire la boca Si mamfertare la fua colpa:onde per quella cafone tenendo la hocha aperta hauerafempre la fua lingua in mane# dara mirabili ftridori ©{.lamenti# dico te ebe tanto foftegnera quelle penequàto lo mio b iiii [p. 22 modifica]figliolo sarà in cielo. Onde la abbatessa uedendo questo facto no uolle più pregar per lei:« la uisione disparue. Eoco adunche che fece la uergogna de non uolerse confessare:& perho dice il doctore. Impossibile cosa e a possere impetrare remissióne de li peccati se non e facta la uera confessione dinanci al sacerdote. De una dona rei/gioia laql ufci fora di raóaileriop peccare co uno caualiero « fu aiutata dala madre de chrido che n5 pecco. Ca.xvL Ra uno caualiero eíql hauédográde deuotióe i uno móade e rio de fáüe done mdache fi gli mrile una fua figliola «fecela religiofa.Hora aduéñe cb cóue riandò coilui (pede uol te a q ilomSaderio p iftigatióe del diauolo pfe molta domeilegheza « fe/ gurta co una die dide rligiofe lacjl era deuotiflima de la uergie.M-« nauea (officio de la fachriilia. Colloro p tato hauédo hauuta Ioga co uerfatìoneinfierne finalmétequeiladonnareligiofa delibero ulcir la nodte del monailerio per andare ad codui di car n al méte peccare co lui fi come ordinato« deliberato haueano« di quello facto niuno altro fe ne auedeua.Vetjendoadunchequedocaualieroal monade/ aio la node deputata li fece fegno come ella douefle uenire alui «co ilei pur infiamata «accefa de defordenato defider io uolendo ulcire fùora predo comedidoili fùdibifognoche padàde per (a chiefiade lauergine Maria.« ingenochiandofiella dinanci alaltare falutola madre de mifericordia fi come era u(àta da fare.poi (euaflfe per anda retando errando per la chiefia per grande fpaciode la node non po/ tendo trouare la porta per ufcire mora.Ma el caualiero no uedendo codei ufcire fora pianamente la chiamo per nome « ella refpofe co me non poteua ufcire de la dida chiefia. Anchora el caualiero li dide ípoglia lo habito che tu porti in dodo:« infierne con le chiaue de la facradia fi li pone in fufo lo altare « aricomanda ogni cofa alla glO'/ riofa uergene M.iria:poiueni «darote altre ueiliméte più belle che non fono le tue.Facédo codeiogni- cofa come elmifero caualiero la cSfigliaua fi andodauante alo altare « dide co fi.O gloriola uergene Maria el mio padre non mi uolfe mai maritare: « contra la mia uo/ lunta mi fece intrare in quedo monailerio:« perho hor adirapio el mio defiderio:« puofe le fue uedimente co le chiaue de la facradia V fufo lo altare della nodra donna :«prtdamente fugete :acompav gnata che fu codéi con quello caualiero elio rechiedéaola molte uol/ te di peccato ella non li uolfe mai confentire:ma poi che furono àda ti cofi per certo fpacio de tempo infierne per lo mondo fi ueneno in grande miferia de pouertade.El caualiero per tanto confiderando « uedendo che in alchuno modo non poteua hauere el fuo intendi/ [p. 23 modifica]mento di cortei.# eflere conduco in tanta miferìa ditte. Hot Riffe* dio piaciuto che io cofi,'(foltamente non haueflefattorde eflerme ac3 pagnato co teco.-poi che mai nóhaiuolutocófentirealaraia uolon/ tade.# quella refpofe coli ogni cofa fon deliberata de far la tua uolun ta:ma|fapi che la mia uirginita ad honore # riuerentia della gloriofa uergin e Maria uoglio fempremai conferuarla. Difle in quella uol ta el caualiero:Non per altra intentione ti leuai del monafterio fe no per peccare con eflò teco: # quedo fatto mai non hauerebbe (e mi haueflecognofciutoel tuo intendimento.# ella figli refpofe cofcpre gote per tanto che coli come tu me cauaili fiiora del raonafterioxofi mi debi far ritornare.# coli quella dona religiofa perii meriti della gloriofa uergene Maria non comiflella fetura de la fetente luxuria: fi come hauea deliberato di fare tornata che ella fu nei móarterio ritro uo lefueueftiméte #chiauedela faci ifha cofi in fufo lattare come el/ la haueua lattate. Et poniamo che cortei fufle fiata longo tempo fuo/ ra del móafterio.nondimeno niuna altra fe auide mai di quello fatto fe non quando ella medefìma uolfe poi riuelare.Peroche effóndo el/ la cofi fugitalauergine Maria prefe forma# fimigliànza de cortei, mettendoli lefueuertimentein fuo fcambio.fece lofficiode la facri/<- ilia in fine a tanto che la ditta religiofa fu ritornata al monarterio .-La quale cófiderando poi el miraculo della madre de misericordia :fem pre la ringratiaua # benediceua:poi che la fua fantta deuotione # co feruatione merito elregnode uita eterna per li meriti dela uirgie Ma ria:Iaquale lia fempre laudata. A men. [p. 24 modifica]Come doi monacelli de lordine de (co Bernardo Dicendo del mo/ nafterio ienza Iicétia fé anegorno in un fiume. Cap.xviù Egeficheal tépo de lancilo Bernardo andando duoi monacelli

I tora del móafterio fenza Iicétia de fcó Bernardo adorono ad

Ìuno fiume che era iui apffo Si ¿trai de trop luo folazop fiagu/ rarfe anegorono.Iiqìi móaceili eéndo poi trouati morti furono por/ tati al roonafterio Si porti li loro corpi nel coro de la chlelia li mona' i i chi tacendo poi IofFicio de gli morti pfepelirli. Ma eoe a dio piacque per li menti de la gloriofa uergine Maria querti monacelli liquali era/ no morti fi refuícitorno Si can tauano fi diuotamente una antiphona a lauden riuerentia'dela madre de mifericordia che ueramente pare anoduoi angeli per tanta dolceza e fuauita che dauano a chi li aldiua laquale antiphona non era mai ftata aldita cantar nel mondo.# í que fto mezo uno giouene de mirabile conditione # Turàe apparue ime zo di coftoro. Si comàdo a fanto Bernardo # a gli altri monachi che ognidì doue flino cantar la diña antiphona a laude # reuerentia de la uergene maria. Et diüe quelle parole quello giouene dilfcarue.fctp tàtoe da credere cheldiélo giouene fu langelo de dio elquale fuman dato ad anunciare quefta fandliiTima antiphona laquale cominci' co fi.Salue regina milencordieojita dulccdo #c.Et perciò da quella ho/ ra in qua per tutte le chidie de chriftiani quefta fandhflima antipho/ na le cantataa laude Si riuerentia dela gloriofa uergene Maria: laqua le lia femprejaudata Si ringratiata in leculafeculorum.Amen. Come unocaualierodiuotodi noftra donna elquale c f'ien dogli ta gliato el capo non poteua morire fenza confeflione Si pcnitentia. Ca-xviiu V unonobilifTimocaualieroilqleeíTendoacápatoaduno ca f ftelio cótra affai géte.Aduéñe p cafo ene eflendo gìttato una grà pietra da qllt di dentro # ucci fé el cauallo fopra elqle era eortui poi quelli dela terra ufeirono tora # occifeno achora il caualie ronoegli taghorono la tefta -Fadlo quefto quelli cherano dala parte di tuora con il caualiero trouando & uedendolo efler culli morto he beno molto dolore dela fua morte.# ponédo poi quefto fopra uno mantello lo portorono ad una chiefia iui aprefiò per douerlo fepeli/ re.Onde hauendo già apparechiato per meterlo in fepultuwi la tefta di quefto caualiero con alta uoce parlo # diffe. Menati qua el facer/ dote:perche io non poffo morire fe prima non mi confeffo de tutti gli miei peccati Venuto che fu il facerdote:#hauendogli data labfo Jutione:il facerdote adimando pqual cafone elio hauefle meritata ta tagratiadediodenon potere morire fenzaconfeíüoneiqueftocav [p. 25 modifica]po rifpofccorno t ciafchaduna feptimana degiunaua un di in pane # in aqua a riuerentia dela gloriofa uergene Maria.# pero dio no per metea che elio moriffe per li meriti dela fua madregloriofa. Ditte gacfte parole quella anima fubitamente paffo in pace alli beni de ui./ ta eterna.# quellicherano iui prefente uedendocufligran miraculo rendetteno gratiaa dio. Amen. De una gentile# nobiliffima dona:IaquaIe fece far una belliffima chiefìa ad nonore déla gloriofa uergene Maria. Cap.xix. Ellepte de la Alamagna fu unagétildona laqlèhauédo fatto d edificare una bèlla chiefìa ad honore #riucrétia della glorio* fa aergine Mària:# in la ditta chieiìa fe ordino un prete # lei fi miniftraua tutte le cofe che glierano di bifogno: ado che in la ditta chiefìa fi celebrane la fantta meffa de la gloriofa ungine Maria. Et quella gentil dona con gran deuòtione lalcoltaua. Vhauolta aduen ne per calo che a queiloYacerdote cóuenne andare in uno certo Iuo/ c© & no pote celebrare in quel di la fantta meffa de la madre de chri fto.Onde quella gétil dona uenédo ala chiefìa # no trouando il facer dote hebe gran dolore uedédo che non potea aidire la meffa de la glo riofauergfne Maria come era ufata< Síádo quella donna in gra dolo re incontinente lanima fua fu tirata al cielo:# iui co tutta la cc^te ce v Iefh'ale uidi la meffa de la gloriola uergine Maria.# a quella mellàa ciafchadunoeradatounodopieroaccefoin mane.#fìmelmeme ne fu dato uno in mane a quella donna. Compiuta che fa quella fan >■ ¿tiffimà meffa-in cielo lanima di quella fantta donna tomo al corpo. [p. 26 modifica]Onde ritornando in fe medefima co quello dopier o accefo í mane hebbe uera certificatione de Iadifla uifióe come lanma fua era ila ta incielo.« moltialtri quello certificorono liquali trouorono il Tuo corpo iacer coli morto.« poi refufcitare con quello dopiero. Et e da fapere che lo fopra nominato dopiero dura per fine al giowio de ho gt.«mo!tí egradi miracuh fe fanno conjefioper li meriti dela \icrge negloriofomadre Maria laqle femp fia laudata«glorificata. Amé. Come ano pelegrino ilquale ando a Roma per lúa diuotióe « tro V uno pelegrino ilquale p fua deuotioe ado a Roma. Aduéne f p cafo che ufciédo un poco fùora del camiafubitaméte hebe ueduto una tefta dun mortòdaqual chiudeua « apriua molto fpeflo gli occhi.Iaqualcofa iFpelegrinouedédo fu tutto fpauentato p maraueglia.« rifguardandola aflai el capo parlo «difle: perche mi guardetu coffi.Refpofe i peIegnno:pche molto mi maraueglio di te «(Tendo tu fenza corpo tu pofli parlare.Refpofe il capo.Non ti mara uigliarespero che dio non uole che lanima fi parta dame: p fin a tato che io no faro comunicato per mane del facerdote. Diffc el pelegrio Priegoti cb tu me dighi come hai hauutoquefta gratia da dio. Refpo fe quella tefta « difle.Sapi che ogni anno in la fanctiflima annuncia/ tione cioè la fua uigilia degtunaua in pane « in aqua:« pero non poi fo morire fehza confeffione.Difle el pelegrino fe tu uolefti uólontie ra ti portaria al fummo p6tifice.EI capo rifpofe.Se tu me uoi portare ■1 papa « a gli cardinali molto fon contento« Alhora d pelegrino la [p. 27 modifica]piglio 8£ portola dinanci dal(papa: 8£ a cardinali : # aJhora il capo par Io chiaramente dinanci a tutti-Poi d papa &cédo congregare ilpopa Io maniièftoa tutti el miraculo dela madere di xpo: &nceuuto chel capo hebe il facraméto qlla aia ado incontinete nelagtória del para« io. Poi el papa cornilo chel ditto capo fufle pofto fra li corpi Canai p amore dela gloriola uirgie Maria Iacjte femp fìa regrau'ata Amen. Come ana cógr egatióe de canonici uoleano abadonare il mona/ fleriodelagloriofauergene Maria pche no haueano da magiare: 8L la noftra donna li pronedette. Cap.xxi.

  • Lquati canóici liqli ftado i gràde pouertade uolédo abadonare

a il moafleriodelagloriofa uirgine Mariap laneceflìtadela lor uita-Haucdo p tato coli un di magiari ifìeme. Poi che hebeno rédute le gre 8C càtata falue regi nani pricìpal de tutti difle.Ò g Fono fa uergine maria noi ue rendiamo gratie de li benefidi receouti. Se noi ne uoleflì anchora proueder ne li nri bifogni più uolótieri ui feruiréo al trame te ci couié abadonare il uoftro moa fiero p la fàme.Fatto qllo priego incórinen te un di loro lenti cadere nel granarogran quanti/ ta di grano.# andado a guardare chiaraméte uide qllo che (iétiua. In quellauolta el canóico icommdo forte chiamare ifratelli dicédo. Ve nite a uedere il miraculo de la madre de dio. Andadoquelli Sfqflo modo uedéc(o incomiciomo tutti a piagere per deuotióe 8C amore dela gloriofa uergine Marii.Poi mouandofì alquanti de colloro con graferuoreadoronoala caneua del ufo dicédo. Poflibilecofa e a dio di darci hogi el fuo prouedimento:liquali poi die fano gionti trouo/ [p. 28 modifica]tOnd tutte le botte piene di perfetto uino.Ondé gli di&i monachi he beno tata deuotióc in la madre di Chrifto che di e noéte non fi pote uanofatiara de benedirla #rengratiarla. Poi lo dicto mSafterio no iola mente in pane & in uino:ma in ogni altra cofa neceflaria fi abon daua per gli meriti della glorioia.uergine Maria :laquale (Tàfempre laudata# glorificata. Amen: Come uno iudice fu morto da fuoi inimici in la chiefia deb glorio la uergine Maria # del miraculo monftra to. Cap.xxiù No iudice elgual ogni di uifitaua co gràde diuotione # riuere u tia la chiefia de la gloriola uergine Maria.Coftui p tato haue/ do inimicitia co alquàti mali homini:#quello uedédo in la di Za chiefia andò preftaméte # occultarne te fi loccifono.ftàdo elio co/ fi in oratione. Alhora gli paréti del diflo iudice fapédo quefto feceno gran pianto # laméto de la fiia morte:# facédo la uigilia # poi la no de intorno al corpo oldirono fubitaméte grande uoce in laere per la Siale uoce.il facerdote fi fe leuo piamente # uéne in la di&a chiefia. t ecco inc5 tinen te la madre di Chrifto apparue fopra laltare cógra fplédore #lume.# tutto quefto fà<3ouedendo#oldendo:#ella gli difle.Sapi che lanima di quefto iudice e intrata in paradifo. # pero ti tornado che honoreuolméte debbi fepelire el fuo corpo Poi ancbo/ ragli diiTe.Vaal papa#portala Intera come quefta chiefia e abfolta Refpofe el,facerdote # duTe.O madóna el fanflo pa'dre no mi ere dera:ma pregoui che mi date qualche fegno chegli poffa monftrare acio che micreda. Alhora la regina di gloria li diede per fegno una ro [p. 29 modifica]fa molto refplendente « bella:laqle per fin al dide hogifecSferua in quella belleza « diedela in fegno « teftimoniaza che lanima dì quel loiudiceera entrata in la gloria de uita eterna.« come la chiefia era pienaméte abioJta p li meati de la gloriola aergine Maria regina de gli anzoti-laquale fempre fia laudata« Amen« Vno homo molto dinoto de la madre de Chriftolefuelquale con tra rafone faiuftitiato.*« come fu aiutato da lei« Cap.xxiii. No ho molto diuoto de la gloriofa uergene Maria, ogni di per u Tua diuotióe la falutaua c5 riuerétia de la falutatióe angelica di cédó:Aue maria «c. Aduéne p cafo che effendo faéto un gran furto i la atta « ache homicidio dalquàti catiui homini.«qfto diuo to « bori homo nefu incolpato dhauere cSmeffo tato malesbenche di ciò lui norie faòeua niéte:ma p fai fi teftimonii fi] fentétiato «iudi> catoalla ibrcha.Et effendo coftui menato ala iuftitiaferecomadaua quanto potea con grandiffima deuotione alla uergine Maria de lacp le era fempre ftato fuo diuoto che per la fua pietà « mifericordia la tu taffe « defendeffe.concioffacofa che non haueua altro refugio che ef fa laqual e madre de pietade « refugio de tribulatiSe.Onde lui la p/ gauacon gran deuòtiSe che laiutafl'e.EITendo poi fofpefo iopra la for ca in lo fuo afpedto pareua ueraméte che fuffe morto.Onde partédo fi la famiglia dela corte firitomoron tutti ala cita. Anche poi tàto pio che uedédo lagenteladona di quello iuftitiato li faceano molto più iniuria dicédo;0 moglier di tal ladrone peffimo homo. Stando dun que quella donna in gran dolore per la morte del fuo marito :« per le iniuriofe parole che dide gli erano un di ufcédo coftei fora dela cit ta ado a quel luoco doue il fuo marito era ftato iuftifr' atoj« quiui for te piangedo « iridando dicea.O marito mio io te recomando a dio « ala gloriofa uergene Maria onde io mi parto « più non ti uedero A quello pianto el ma rito che parea morto refpofe dicédo non time re « non piangere più o dona mia.io fon uiuo perche la gloriola uer gine Maria ma foftenùto quatro giorni.« e ftata con meco. Va adun que al uefeouo « ali clerici « prenùcia ad effi el miraculo dela madre de dio come fono uiuo « uòn morto. Venendo poi el uefeouo per tonalmente con tutto el populo al luoco de la giuftitia .poi laudando «rengratiando la gloriofa uergene Maria del miraculo monftrato con gran gaudio « fella ritorno dentro da la citade. Et quefto tomo che tu liberato uiuete da poi fempre in grande fandtita de uita « poi ala fine merito de andare in la beatiffima gloria deuita eterna perii“ meriti de la gloriofa uergene Maria. Amen. [p. 30 modifica]De uno hSmolto ìuXurìofo riqle per riuerentia de la noftra dona no uolfe peccare con alcuna che haueffe nome Maria« Ca.xxi iii. Ra uno homo molto Iuxuriofo & iuoltò nel ui do de la lum* e ria elql p horror # riuerètiade la madr e de chrifto lì cpofe di nS peccare mai carnalméte co alcùa dona che haueffe noe Mariaaduéneche una uolta che p fftiga tioe del dimoio qfto ho fe in fiamo forteméte ad amore difhonefto uerfo de una bella dona 8C ta> to la molcfto che qlla dona debberò x tutto cófendrgli. Effcndo ilte/ mej? douer cómetere fi bruto e uit upofo pfl5 qfto h5 inanci che pec calìe come fpiratoda dio elqle uole cogonun fi falui lui domàdoqlla dSnadelfuonoe. Quella gli di Afe che fi chiarita maria. Oldédó qfto h5 tanto# fi gloriofio noe nominare Ri fubito nel cuore aiialito de tato dolore # tata cótridone hebbe p r iuerentia della madre de chri fto fubito paffo di quella uita # Iaia fua fenza alchuo ipedimcto ado ab beni de uita eterna.Qi}elIa donna uedendo quello homo morto colli fubito fu fpauétata tutta & coffi tutta infpaurita no fa pèdo do che fare fi doucfle ne in qual parte de la cafa fepebrIo:ma el noftro (I gnore Iefu chrifto non udendo occultare i miracub de la (ua madre monftro quefto miraculo.ln quello in Rate tutte le campane de la cv tade incomenzorono a fonare p fi medefime fenza che neffuno le to cafìe.Per quefto tutta la dta con el uefcouo # tutto el clero infieme adunati no poteano imaginare perche cafone idio móftraua tato mi racuio:#per no Capere quello homo luffe di tanto merito ognuno fi ftaua molto penfofoJn quefto mezo quella donna co laquale quello homo uoleua peccare uene ala chiefia:# narro al uefcouo # al popu tutto quello per ordine che era feguito. A quelle parole adorano tot ti a cafa di coftddoue quello corpo iaceuamorto:el qual rédeua già odore # trouorono duidopieri che ardeuao dal capo # dui da li pe di # in ciafchaduno di qud dopieri erano ferite quelle parole. Cioè Aue Maria grada piena dominustecu. Leqle parole dafchaduno le poteua uedere # legere in li di Zi dopieri accefì-Ht in qfto mezo fi ué ue una dona di mirabile Iplédore in forma de regina couna corona i tefta # ui lo fuo peélo haueua come (Iella picola doro fopra laquale era (cripta uirgo tuaria:#!ùbi to difparueajuelli che erano qui aduna ti prefieno qllo corpo # fi lo fepelirono honoreuelmente.# fepul ito il corpo queli dopieri'furono ueduti uifibelmentc ritornare in rielo Et quefto dimonftro per fua grada la noftra gloriola uegene Maria laquale non ceffa daiutaregli foideuotì. Amen. Comeuno prete nwltodiuotodela gloriola uergene Maria Uql hebbe una miratale uiftone di chriftoj Cap.xxp [p. 31 modifica]No denoto 6C fendo prete ilgual fu da Alatnagnia 8i heb/ u be nome plegis.Coftui celebrando fpeiTe uolte mefla uene gli uoglia 8C grandiilimo defiderio di uedere uifibeJmète la humanita del ianttiflimo corpo de chrifto non perche dubitaífe di guefto facramento ma perche elio in piccola età era fugito da fuoi pa renti per coniungerfi più predo alli beni dellacelellial patria. Onde con grade feruore accefo a guefto defiderio celebraua ogni di la mef ía 8C diuotamente pregaua la uergene Maria che guefta gratia gli im petraffedal fuo benigno figlioloche gli moftraflein guella humané ta como guando prefecarne humana ai lei Vno di dicedo coftui mef fa con più feruore 8i amore che non folea dC pregando che tale gra/ tia gli facefle.A Jhora langelo de dio uenne prettamente dicendo cof fi:Se uedere uoi il preciofo figliolo de dio# a modo di piccolo fan-/ ciullo còme guando la fua madre gloriola il partorì riguarda 8C uedi. Et guefto deuotiflimo prete ilguale ftaua con la faza chinata alzan ✓ do gli ochi uide fopra laltre il figliolo di dio come guando la fua fan/ ¿hffima madre il parturite.Poi langelo gli diffe perche te piaciuto di uedere chrifto uifibelmente hora Io mira & toccalo con le tue mae. Et guefto diuoto prete tutto infiamatode mirabU feruoregli andoa ficurta per li meriti della gloriofa uergine Maria 6C con timore de ri uerentia prefeli il noftro fignore iefu chrifto in forma piccola fonti/ tino 8£ acoftandofelo al petto fi Io abrado 8i balio:8l poi fi lo ripofe fu Io altare.El preditto facerdote fe mife inginochione 6i oraua con grandifiìma diuoti'one & pianto ringratiando la infinita ciernen-/ tía [p. 32 modifica]didío che fe dígnatodimonftrarlí il fuo unigenito figliolo in ha/ mana carne. Et hauendo orato per gran fpacio di tempo prego,la in finita dementia de dioche faceflfe ritornare quel bel fantinoinelafl/ miglianza die era phma Qi leuandofi di terra uide incótinen te il no/ ftro fignore iefu chrifto in forma dhoitia confecrata come era di pri ma.Laqual cofa confiderando & uedendo riceuette mirabil confola none ¿¿gaudio per tanta benignità che lomnipotente diogli hiuea monilrata per li meriti de la gloriola uergine Maria ado che la ueri ta del facramento più apertaméte fe adirapiffe & la noftra fede (e c5 fermalTeper lo ditto miraculo 8¿ per gli altri {numerabili che già fo no ilari fatti nel mondo.Poi che lo ditto prete hebbe celebrata la fan tta mefla&rendute molte laude 8¿ grane adio 8¿alla tua dulciiTima madre uergine Maria per li cui meriti lui era ilato degno; di uidere fi gloriofe cofe.Onde crefcendoli lamore 8¿ il feruore di dentro per la mirabfc uifione cheuideuiuette poi in íanttitade:8¿deuotioneche al lafua fine merito de andare alla beata gloria con lagloriofa uergine Maria laquale iìafempre laudata. Amen. Come uno homo molto catiuo de tutti li mali che poteua fare ni cntedimeno ogni di falutaua la madre di Chriilo. Cap.xx^i* Ra in romaun catiuo 8¿ peflimo homo de tutti li mali cfS far u potea:8¿ i altro no attédeua:ondep la fua maligitade li roma' ni lo haueào (band ito fl¿ fcaciato tora di roma«8¿ qilo homo.1 Èfeuerando nel fuo mal fare fe redufle a (lare ala (Irada con altri ma/ ndnni robando Sioccidendo ciafcaduno che gli uenia ale mane 8t fpecìalmente [p. 33 modifica]romani. Vn gentilhomo romano andando una uolta auedere una faapoffeflìonc fora di roma:« fcontrandofìconquefti malandrini incontinente fu occifo da loro;Quàdo la nouella dique fto dtadino fu fparta in roma tutti nhebeno gran dolore: « fprcial/ mente i Tuoi figlioli. Et confiderando li-figholi come loro padre era foto morto n5penfauan mai (e no in che modo iene potè fieno uen (beare:« fadoinebbeno ogni lor (forzo andtrenof quella parte do ue habiraua quello malandrino « intrati che furono in uno grande bofcho fi repoforono quiui alquanti giorni fecretamente per uedere In die modo meglio lo potefleno trouare « ocridere.Hora dice Ihi-* ftoria benche quefto malandrino biffe pefiimo « catiuo homo: nié tedimeno hauea gran deuotióe « riuerétia in la gloriola uergine ma ria « ogni di una uolta fi partiua da fuoi compagni « andaua f certo luoco rimoto « guiui lì di fa rmaua tutto con li zinochi nudi in terra falutaua la uergine Maria dela falutatione angelica:« facendo coftui una uolta quefta ora tione li fuoi inimid lo trouorono « fi locdfeno i una fofTa di neue lo fe pelirono « poi tornorono a roma co gran fé; fta.La node fequenteuno prete facreflano dela chiefia di fando pie/ tronfi leuo la nodea fonar matti tino « trouo le porte dela chiefia ap te:« ciò uedendo tu tutto fpauentato « infpaurito credendoli efler flato robato:« cercando non trouo màchare niiTuna.cofa. Et in ques fio fubitamenteuede uenire in la chiefia una gràgente «in mezodi loro età un grande « honoreuel fìgnore:unde quello prete per pau/ ra fe nafeofe de drio lai tare per uedere fine ala fine de quel chc'facea nocofloro.Et fhndo un poco uide uenire gran moltitudine di done «- in mezodi loro era una belliflima dona fopra tutte le altre'laqual fi repofa dimpetoaquel fignore. Et ftando un poco uide uenire an> chora gé te de homini fozi « bruti « terribili « i mezo di lor era un fozo« crudele più che tutti li altri fiqfi portauanograndé moltitudi re di carte fcritte:poi uide uenire un angelo co lanima di queflo nec catore « aprefentole dinari dal fignore dtcédo:miifer giudicati qila ala cat iuella alhora el pridpe delli diauoli fi fece inari con qfle carte fcritte«difle mifler fad rafone.Io ti domadoqflaaia che Ieiemia« de efler de rafone ecco le carte de limali che fui afado die fopra, tu t t» li beni che lui facefTe ma « tutti li altri diauoli cridauao,Signor'daIa fernétta che louoliamoméare alle pene eternale:« alhora el fìgnor fe n'uolfe iuerfo qlla aia:« difle.O aia dolorofà oue foli beni chetu hai'fadi:«mùon6 rifpóde p te:«iqlla uolta fi leuo fufo qlla nobile dona igenochiofiinacialfignor «dille Signor io ti pgochetuno debx dare qlla ria «maluafiafnia fopr? qflaaia topina: poniamo cB [p. 34 modifica]lui fia flato gra pdóre pur ha fadio affai bécondofiacofa che per tuo amore fia ftato mio fidel feruo:# nel mio feruitio fu morto:tu fai bé fìgnore che tu diceffi che i qlla opa che la morte trouaffe la pfona tu lo iudicarefti.io te dicoche coftui mi falutaua di qlla falutatione laqle mi fece làgelo gdo tu pigliaci carne huana da me j? faluar la hùana ge neratione.Se lui e flato pur i fanéta opatio ne: # per tato io ti pregò per amore di quella falu tatióe che tu mi debbi donare quella anima Alhora il noftro Signor dille alla nollra dona. Madre mia cariftima 10 non ti poffo negare alcuna cofache mi domadi: # pho tuola # fa ne la tua uolutade.La noftra dona fubitaméte prefe quella anima de! iuo feruo # meffela nele mane de Iangelo:ado che la portaffe nel pa radifo in quella uolta idemoni uedédo qfto lì partimo cridado # di cendo:perche-ci fai tanto torto Signor a petitióne di quefta dona.Et fubito el iignor fi parti con la fua cópagnia angeli # fanflù La noftra donna chiamo poi a fe quel prete Si elio fubitoj fingenochio ali piedi di difle.Comanda te madona ciò che auoi piace.Et diuòtamen te la p go che fempre haueffe mifericordia di lui di elladifferLeua fùfo che inuerita ti dico che haueraielparadifo:8idamatina andaraidalpa/ pa 8i quel chai ueduto tu gli dirai.Poi dirai che uada doue e ftato moc to quel mifero peccatori che Io fàda portare in fandto pietro: 8i p mio amore facia honore a quel corpo : impérho che lànima fua e in paradifo:el prete diffe.-O madonà mia datime qualche fegno aciocB me fia creduro.Et ella diffe fe non ti crederà meterati la mano in fie/ no 8i tirerai fuora q! che ui trouerai;& ditfle queflé parole difparue. In quella hora il prete rimafe moltoconfolato.Et fonato cheìuiheb be lo matutino diffe loffìcio c5 li latri.Poi la matinaa bòna hora ah/ do al papa Striuelogli tutte quelle cofe:ma il papa no gli credeua ni/ ente 8i G gli diffe figliolo quella fu fantafia che ti apparùeche non e da credere di colui:imperho che lui era il pegior homo deimondo OC mai non fece alchuno bene.Diffe alhora il prete io ui darò el tignale dela nergine Maria:# metendofi la mano in fieno fi cauo fuora mol te r ofe bianche Si roffe:# fpargeuale perla camera cózigli infieme molto odoriferi« Alhora el papa uedendo tanto miraculo rendette molte laude a dio 8i alla gloriola uergine Maria 8i fece ratinare tutti 11 clerici co tutto il populo di roma:# predico quello excellentiffimo miracuIoiMa li romani diceuano qfto non de effer ueroùperho che coflui era ftato uno peffimo homo 6i doueriflelo maledire 6i nS co/ menda rlo.Diffe il papa io ui moftraro il fegnale che la madre di ielu chrifto d da del mefe di genaro* Alhora il papa fece mettere Ie.mane in fieno a quel prete:# traffene fuora rofe biacher# roffe in graqua/ [p. 35 modifica]tftade m effedate con odorìferi zigfi.Albora li romaniuedendo que/ ilo tutti chiamauanomifericordia perdonaci patrc fantto Hor ere/ diamo ciò che haueti ditto.Et mouendofì il papa con la proceflìone Si con el populo andò a quel Iuoco doue iaceua quel corpo morto: il qual era in una foffa di neue con molte rofe bianche 8C rafie: 8C zigli odorìferi dintorno 8C diligentemente tolfìno qfto corpo 8C portoró lo a roma & fu fepulito f la chiefia di Jc5 pietra cS li corpi de li marty ri p amor de la Madre di Chnfto laqle iépre fia rengratiata. Amen j Come un prete molto diuoto elqual non fapea te non la meffa de la noftradonnav Capitulo.xxv'ii« Ra uno facerdote in una parochia'molto diuoto de,la glorio e fa ungine Maria & non celebraua mai altra meffa che qlla della itemerata noftra D5na:Erìn ciafcadùo giorno celebra aa diuotaméte 8C etiadio pche no fapea niuna altra Et per tanto qfto pouero facerdote fu acculato dinanci al uefeouo come non obferua ua lordine del officio fecódo che la chiefia comàda.Onde il uefeouo turbato il fece uenire dinanci da Iui:& fi lo priuo del beneficio: 8C no uolfe più che! celebrale. La notte fequéte la gloriofa ungine Maria apparue in uifione a qfto uefeouo 8i riprefelo afpramente dicédoxo me hai tu hauuto tanto ardire di priuare il mio facerdote del fuo be/ nefìció 8C gli hai interditta la meffa laquale luidiceua per mia reuey rentia.per tanto fapi che in fino a trenta giorni morirai miferaméte fe no róderai il fuo beneficioa! mio facerdote. Alhora il uefeouo tut/ to fpauen tato 81 impaurito per tal uifione mando fubitamente per q c iii [p. 36 modifica]ito facerdote:& quando il uefcouo lo uide gli domando perdonanza dicendogli.Io ti comando che tu non debbi mutare altro officio che quello che foleui ufare nel pattato. Et perfeuerando il dido facerdo/ te ne la fua deuotióe 8i mento ala fine el fando paradifo per gli meri ti della Madre de Chrifto noftro redèmptore. Amen. Come una donna era molto moleftata dal diauolo di poi fu libera ta per li meriti de la Madre di Chrilto. Capixxviii. R a una donna molto diuota laquale fofteneua molta mole/ e ftiad il dimonio:perhochegli appareua hora in una forma* hora in una altra 8i dauagli molta tributatone e pena a que/ fta donna pur andaua a Io rumore 6i con il fegno dela croce 6icon la qua benededa in ogni modo che poteua fi ftudiaua di cazarlc 8C per ben chrl diauolo fi partiffe incontméte ritornaua flifoceua pegioche prima.Hauendo quefta donna foftenuta quefta tribulatione per lon go tempo 6i non (perando mai eflere liberata Onde infpirata da dio andò da uno fando homo 8i per ordine gli narro tutto quefto fado Et quel mirabile homo feruo di dio eterno gli refpofe.Chariffima fi gliolaquàdo il diauolo uienepiuadarti moleftia. Ettufubitamente nanne dinanci ala figura dela uergine Maria 8ihumilmentedomane dali fuo adiutorio 8i ferai liberata: & cotti fece di rimafe liberata per la Madre di Chrifto. Amen; Come un nobil homo abandono il mondo: ¿¿entro nel ordine di Capi.xxix. • - [p. 37 modifica]No homo moltonob.le # ddicato hauédouohita# defide u rio di abadonare el modo entro nella religione al tépo.di fa Bernardo:# fu receuuto benignamele & eiagli fato # dato pia confolatione # ripolo alux che agli altri:perche haueffe cafone di pfeuerare.Et p chera cófuetudine de la dk3a religione di lauorare co le lor mae.Et pho là n Bernardo andana el di alaaorare di fu Ihora de lanonatomauaal móafterio.Ma perche queftogentilhomoerade licato non uolea metere in quella afpreza di lauorare perche temeua che non ufeiffe de la reguia o fia religione. Ma uguagli molta man// fuetudine. Li monachi lauorauano Si continuamente degiunaoano

  1. orauano e coftui mangiaua Si oltra (officio fi ripofaua.AducnecJ»

un di che effendo gli monachi andati a fegareel grano# tornando pSiacalaalboradeputatacofli degiuni# fianchi per la fatichi #p 10 calor del foletquando gionfeno al monafterio trouorono la uer/ / gin e Maria che itaua co dui angioli in (ufo lo intrare dela porta della’ chiefia:# un de quelli angeli hauea in mane un uaiello pieno de pre^' ciofi (Timo cleéluario # laltro angelo hauea in man una touaglia bia- chiffima# lanfa dina hauea in mao uno cufilero doro fplédéte:gip toche fii fan Benardocon li monachi tutti con grande nuerentiafe tngenochioronoin terrai#lanollradonna aaafcunodilor diede quello elefiuario fuauiffimo # poi con guella touaglia bianchiflima 11 fugauaeluifo.Confiderando quefto gentilhomo che lanfa donna non li daua niente di quello eleouario con riuerentia fi ne li doman/ do # diffe. O madona # a me firn cime t e ne date uno puoco:# la no (Ira donna rifpofe.Sapi che quefto e fafto per quelli che ziunano ma tunòn feidegiuno:# perho non dibauer niente:#ingenochiando fi qfto dille fuganme almeno el uifo come hauete fa<3o agli altri:# ella rifpofe tu n6 lanoraftiiSapi che qlla touaglia biachiflìma e fàéla p qlli che lauorano:# diSeqfte parole la noftra donna fubito dilparue c5 li angeli # coftui riraafe molto dolete per tato refrigerio che hauea pduto p quello cornicio poi a degiunar co li altri:# coffi pfeueran do fini la tua uita in fatila pace per li meriri della Madre de Iciò Chrifto; Come una donna molto diuota della Madre delefu Chrifto laqle par turi uno figliolo nigriflìmo. Cap.xxx. N la cita de Narni in temóne quefto miracuIo.Era i la di&a d i ta uno caualiero che hauea la iua dona grauida:#in cala tene . uauno.feruofarracihomoJtonegro.Venédoeltépo delpar toqto dona futuri uno figliolo molto negro i tato che chi uedeua ql Io faciullo fi péfaua che fafie figliolo di q'Ho léruo coffi negro # qfto caualiero indignato con tra la donna fua la caccio di cafa ffieme col fi [p. 38 modifica]glioIo.Quefta mefchina donna ftaua in gran dolore#cotinuamen/ te fe aricomandaua alla gloriofa uergine Maria che per la iua miferi/ cordia laiutafle 8C la fecoreife in tanta triblatione 8¿ pene perho che non (blamente era caciaia dal marito ma etiam da parenti era uitu' penta & infamata.Per laqualcofa uedendofi efler fenza colpa 8i ha/ nere la mala fama che li era polla haueua gran fperanza 8£ fede in la gIorioÌ3uergene Maria che chiaramente monftrarià lafua innocen tia. Vno di quella donna tenendo quello figlio in brazo con gra fer/ uore fe molte SL fi ando al fiume dela cita de narni 8C ftado fopra uno ponte che fopra laqua 8C e molto alriíTimo;# quiui fempre ftaua grade moltitudine del populo ella diffe quelle parole. O gloriofa uergie Maria fi come non fono colpeuola del peccato elquale me e flato im polto:coiTi piacia alla uollra fanttita demonftrare tale miraculo fi cfi a tutti fia manifefto el uero.Et quelle parole ditte con quello fuo fi/ gliol fegittogiofo del ponte nel fiume:# lo noftrofignor dio li mon Uro quello miraculo per li meriti della ftia glorioiamadre elquale fu a tutti manifefti come la ditta dona con el fuo figliolo furono troua/ ti fotto il ponte fenza alchuna macula:# quello tanciulo che era coli negro diuento biácho # bello p li meriti della noftra donna el mari' to uedendo figran miraculo pregaua la fua donna che per amore # riuerctia dela gloriofa uergie Mana che gli pdonafle la iniurià cb fa tta li hauea.Ma la dona hiucdo licétia dal fuo marito abadònò il mó do # fu fépre deuota # ferua della gloriofa uergine Maria: Amen._ C6e unogi'ouene elquale uclea adare oltra el mare co lo Re de fra eia di cadérlo i mare Fu (capato da la madre di Xpoiefu- Ca.xxxi. [p. 39 modifica]Rauttogiouene che aolea JdareoTtra el mare cS el re di fran- e eia.« la madre di quello giouene uedédo la uolontadel Tuo fi gliolo di fle.Figliolo mio tu non andarai fenza me.« nauigan do colloro per mare.« quello giouene andado fprouedutaméte lub ito cadette in mare & fu affocato.« andò fotto (acqua « no fu ued u« to. Alhora la madre di quello giouene uedédoche mai più no potea rehauere el figliolo piagea dolorofamète:« non trouaua requie ne ri pofo p languita del dolore.Ònde rìcomadaua (anima del fuo figlio/ lo a la gloriofa uergine Maria con grade deuotione.Paflati che turo no odo giorni la naue uéne al porto.La madre di qflo giouene guar dando (a per la rìua del mare fubitaméte hebbe ueduto el fuo figliolo con aiegro uifo.« ella chiamadolo con molta tenereza de pianto di' mandolo come era (capato datanto pericuIo.Bl giouene fubito refpo fe:« di(Te:madre mia cariffìma fapia ti che cufli torto come io cafcaii mareincontinéte la gloriofa uergine Miriatalaqualeuoi me anco/ mandarti uéne « pigliome co le fue mane:« me ha follenuto p odo di continui fopra el mare hogi in quello di me ha pollo in quello luo co.Et coniiderando poi quato miraculo dio hauea operato tutti ma rauegliandòTi ringratiauano dio « la fua dolciflima madre gloriofa uergine Maria laqualeTempre fia laudata « ringratiata. Amen. Come una donna eremita li apparue il demonio in forma de una donna:« quella heremita auea femprein dcuotione la gloriofa uer/ gnieMaria. Ca.xxxji. Ra una dona molto diuota de la gloriofa uergie Maria: laqle e ilaua ciiflì fola « haueua tenuta uita heremitica per légo tépo uiuendo inogniuirtu«perfedionedifanditache potcuael demonioelquale non cerca fe non Ia’dànarione de la humana genera tione.« fpecialmente di quelli liquali fidelménte.ferueno a dio. « ha uendo inuidia ala fandita « perfedione di quella donna heremitap uo per noue modi de ingannarla. Quello demonio prefela forma di donna.«ando da quella donna heremita «fi li diiTc.O madóna i o uoluntieri uorei abandonare el mondo « faluare lanima mia con1 uoi.imperho che ioconfidero la uita di mondani eflere molto peri v culofa. La donna heremita oldendo quelle parole tanto dìuote «' humile fubito li aperfe lufeio:« miflela dentro dal fuo heremitorio Stando el demonio con quella donna per più giorni: ella feinfenge; uadi faper lettere, «infra le altre eo'e cb legeua fi lefle nna uolta ne/ libro di euangelii quella parola che dice.Lalboro cb non fa frudo (Val tagliato « meflo nel fuoco.Et fponendo quelle parole daua ad mten> deresdqùelta [p. 40 modifica]fonila don» eh fe elle no ufcrfTeno’dek lorocelle & an daflenoalla cittaa pcccarecòli homini:# facefijno frutto n6 tipo/ t rebeno faluare.Et anchora diceua che Chrifto cómandaua che le p- fonedoueflìnocrefcere # multiplicare.Et tanto quello malignojii nonio conforto quella bonadSna heremita p quelli altri mali cóli' gli che una ma t ina dehberoron ìniicmadeà dare in loco dilhóe Ilo# peccare con li homini. Venendo li deputato & ordiato de andare al laterra.Eldero5ionfci pria di cafa.# quella diuota dona era dorme tata & afflitta di gradolore no fapea difcernere quale foiTe el meglio fiC terminàdo pure ufeire fora fe fece el fegno de laica croce.# inuo< candò diuotamen te ad alta uoce el nome della nóftra donna # dille Ajuoi gloriola uergine Maria ricomando lanima el corpo mio.# di tte quelle parole appparue una màe in aere & fpinfela dentro da lu feio # no lafcio andare iùora£t lo dimoio con gran llridore fe par/ ti confafo.Et quella dona heremita riconobbe el miraculo della ma dre di Chrido tempre la ringratio # benedille di tanto benefìcio cn hauea riceuuto.poi fi fece bone operatione che ala fua fin merito ha uer la gloria beata con la gloriofa uergine Maria. Come uno giouene diuoto di noftra donna diuentocome lepro/ fo p una unttióe che fece p no guadare la fua uirginita. Ca.xxxni. No nobile# gétilhó che compro uno giouene p fuo feruo elq u le giouene era molto delicato # bello.# tato gli piaq li foi bel li codui che ibreuetépoel libero dellaferuitu.# teneualoco tbe caro figliolo cómettendo fimelmente le (ue richeze # poflelTióe •Ila curi del dittogiouene.Aduenne unauoltachequedo nobile ho monó'era nela citta onde la donna fua per operatione del demonio fu molto tétata di peccare co quedogiouene per la fua belleza.Et ri/ chiedendolo di quella immondicia più uolte pregandolo:# non uo/ [p. 41 modifica]tendo li raenaziua azo che cófen tiffe ala (uà uolun ta.Et quello gioae ne uedendo quella tanto infiamata de libidine: 8C lui debderado più predo la morte che connettere tata iniquitade inuerfo de dio per ho nore& riueréria de la regia del ci elo.8£ trouo noui modi per nó cor rumpere la lua uirginita.# infingédoli di uolere cófentire ala uolun/ tade de la dona.# mandoli indufio tre di.# la dona rim afe conte ma & logiouene alhora lì ricomado diuotaméteala uergine maria.Si in fpatio di tre zorni fi taglio li fot capii Iìj # tutte le fue carne col luco de □na certa herba uenéofa (e onfe p modò che deuéto tutto leprofo. Et effendocufti brutto #fozo andò alla dona.# richieiela de la ma/ teria fopradi&a. Alhora la dona uedédo quello giouene a quel modo li uenne in tantaabhominationeche fubitaméte fugite # non potè/ te patire de uedere.Onde'ritornando poi el gentilhomo: # uedédo quello giouene cuifi mutato fe ne dolfe a (fai. E1 giouene el prego che gli uoleffedare licentia de partirfe da lui.Et quel gentilhomo con el conlìglio de la fua donna li diede Iicentia.Et quel giouene amantilTi/ mo de la fantihflimaicaftita per li meriti de la uergine Maria fo libe/ rato da quella infirmita:# andò ala folitudine # fece gran penitentia

  1. non uolfe mai più uedere faccia di, femina.Beati aduncha quelli eh

fe potei ano guardare.# che de buono core feguitara la uia di quello giouene:eIquale infine merito el regno de uita eterna per gli meriri de la uergine Maria. Amen. Cóeduoi ladroni:cioe Dimas # Getas pieno el nfo fignore co la nra dona & iofeph guado era picolo. Cap.xxxiiit* A nfa dona# iofeph co molti altri eéndo ifieme col nfo figno I re iefu Xpo.# pafiado p uno loco deferto furon pii da duo la dronimoltoiiq.Vnodioro domado\douoalcdpagno la fua pte di qlla pia # cb poteffe far di lor ciò cB uoleffe dicédo tutto qllo cb gli piacefle unaltrauolta farebe ifua pte.#cufTi rimàfeo dacordo Riceuuto che hebe quelli ladfói colloro per foi preioni incótinente lì laflb andare con aiegra faccia.alhora la nra dona diffe al fuo figlio/ Iodolciffimo:ql grareceuera quello ladróc itqual tàttiliberalmente nha laffati adare.Refpofe el nfo fignore. Vno di qtti ladrói quado fa ropaffìonato in croce pjhumana falute micognolcera elTer uero fi gliolo de dio.-cóe io uoluntariamente fufifriro qaella péa:# fladodà la parte dextra co gran riuerentia dira.Ricordati di me fignor quan do farai in nel tuo regno. Et diffe cuffiìn quella hora fonima fua fara Jalua in paradifo. Laltro Iadr5è p lo mal-- eh uoleua fa re fara fquella fiora dannato alle pene infcrnale.Et mreruénequeftò f.idloal nfo fi gnOre quando haueua poco tépo.Et ben che la noftra donna aldiffc Ticórdare [p. 42 modifica]la paflioe de la croce no intendeaa do che aolena lignifica re perho chel nro fignore no prometteua che ella fentiffe tal dolore ,in tino a tato rhe n5 uem'ua el tépo nel qle lui doueua efler crncifixfe Come nele pte de Lóbardia era una cala depindta la tigura de la no itra donna.laquale moniiro grande miraculo. Ca.xxxy< N le parte de Lóbardia i cafa de uno diuoto'& bonohofe ob/ i feruaua qfta cófuetudie che haucdo fatto depingere la imagie de la gloriofa uergine Maria i certo luoco de la cafa molto ho nello 8Tremoto.&femp quadoli paflauano dinanzi ala dièta figura fi la falutauano tutti quelli di quella cafa & adorauano grandi & pico< Imi tenendo femp quella bona ufanza.Era in quella cala tra gli altri uno picolino fanciullo elquale era fi bene amaeilrato in quefta lauda bile confuetudinc che andado difcorrédo per lacafa come fanno li pi coIini,fantini non feria mai paflato dinazi a quella figura che diuota mente no Ihauefle falutatacome meglio pOteua & fapeua era quello fanciullo tato*picolo che la dieta falutatione non faceua tanto per de uotione quanto per confuetudine.nó hauea anchora tanta intelligen tiachel fuo intellefto poteflecomprendere che quella figura repre/ fentafle la gloriofa uergine Maria.Ma credeua che la fufle la madon na di cafa fi come la madre linfegnaua. Aduéne per cafo andado una uolta quello fanciullo fora de cafa andò con altri fanciulli fora della terra & accoltadofi tutti a Iato de uno fiume iocado ifieme.&p defa uétura quello diuoto fanciullo cadette nel fiume.& quelli foi compa gni fubito fùgiteno piàgédo.e péfando che folle morto:peró cb Io ui [p. 43 modifica]de no menare a Io corfo de jaqua & àdorono annùciare qfto al padre 61 alla madre. Venédo la géte di quel ludco a quello fiume: OC cercan do p trouarlo alméo morto.pche uiuo non fperauan o di trouarlo:& giù ngédo iui la madre Si guardàdo fatatamente hebbe ueduto el fuo figliolo fufo uno fcoglio in mezo del fiume:8£ ilaua co la faza aiegra: Si la madre ddideraua di adaré per lui & no poteua perho chel fiume era profòndifiimo.ma per gran tencreza co alta uose comincio a pia gere:& difle.O figliolo mio come Ha tu.elqual fanciullo c5 allegro ui io difle:mol to bene madre mia:pho che la madóna che nui habiamo in cafa Riha'pollo in qdo loco & e quii mia cópagnia.*& perho no ho paura. Alhora la madre ifra li altri no in t édcua di qual madónalui uo lefle dire.Ma ordinorono artifici de ligname Si tolfino el fanciullo# con grande alegreza lo portoron a cala no potè ndofi imagi nar come el fufie potuto capare di quello fiumecuflì profondo.# tornati 8i in t ra t i che furono i cafa quello fantio ado Corrado dinaci alla figura de la uergie Maria 8i co alta uoce di (Te-Quefta e qlla gloriofa Si fciflima madona che mi ha (capato che io no fon mortó:8£ tato quello fariul loplaua phichiaraméte che no folea che tutti piageano per diuotio ne del miraculo.Cognofcédo tutti che la gloriofa uergine Maria lha uea fcàpatò da periculo dela morte tutti cómirabile dolceaa 8i deuo tione laudoró Si rengratióron la gloriofa uergine Mariaxódoiiaav fa che gradipicoli ìuftì Sipeccatori tntti fono aiutati da lei fe fidelmé te domadano el fuo fecorio.Pertanto noi iratellicariifimi uedcdó la imagtae dela madre de mifericòrdia humilétecó deuotióe 8i riueren tia la falutao 8i noiamo fuo nóecó deuotióe che inchinaoa lei. Impo che niuno che.habia amore a Ieinó fu mai abadonato dalla fua clèmé tia.8i noi fapiamo che lagelo gabrielo annunciandoli la incarnatione de Chrifto humelmé té le ingenochiodinanci a lei. achora maiormé te chel figliolo de dio defcendette de cielo ih terra per prédere huma na carne de effa madre de mifericòrdia. Amena Come in Cicilia fu uno elquale hebe nome theophilo elquale era deuoto di noftra donna elquale fi diede al demonio. Csjcxxvù Nlepartedecidliatùunohómoliodiuotiflìmo di nradóna f elquale haueua nome teophilo Si ftaua in uno uefcouato dif> / penfando Si facédo con gran prudentia tutti li £a£ti del uefco/ nato. Per fpatiodi certo tempo pattando queluefcouo di quefta uiia tutto el populo infame eleffe per lor uefcouo quello teopnilo:ma el Io non uolendo riceuere tal dignitade:queg!i fi eleffcno unaltro:ripé fando poi quello teophilo quello che Haueua fattarello fu molto gra mo:&doleuafi affaiperche nó haueua prefo quella dignitade.8C per [p. 44 modifica]ricouerar quello fatto & ftudiaua che modo polca peruenirli.Coftai era uenuto in tanta impa tientia che non trouaua ripofo-pche etiadio fimelmente quello che era flato fatto uefeouo lo haueua priuato de ogni iurifdittione del uefeouato.# andò qaedo teophilo ad lino iu/ deo incantatore de demonii # fi gli diffe quello cB elio uoleua da lui alhora el iudeo perfido inuocando el demonio:# quello fubitaméte uenne dicendoli con grande importunitade cheuotu darmi.# teo/ philo rifpofe al demonio #.di(Te i ouoglio far tutta la tua uolonta fe tu fai che io recompri la mia dignità che io foleua hauer nel uefeoua do.# alhora el diauolo difle io taro tu tto quello che midomadife tu nieghi Chrifto # la fua madre col fcó baptifmo. # teophilo niegho Chrifto # la fua madre.# fece carta de fua mane al diauolo come lui era fuo feruo in ppetuo.# per quello modo tomo in gratia de quello uefeouo come era.Rihaaédo ¡officio nel uefeouato repéfando coftul quello che hauea fatto (ì dolfe forteméte # co grande deuotióe# pia to ricorreua a la gloriola uergie Maria azo che Ibi potefle hauere gra tia # miiericor dia da dio di tanto peccato come, hauea fatto. Alhora li aparue la uergine Maria # fortemente il reprefe del fuo peccato» Poi li fece renunciare el demonio #confefTare di effer uero # fidel chriftiano.# codi lo riceuette in gratia del fuo figliolo.#uoiadoan/ chora la noflra dona meglio cófortarlo # móftrarli pia apertamele che dio li hauea perdonato li Tuoi peccati fi gli rendertela chaitalaqle lui medefimo hauea fatta al diauolo de fua proptiamane guado el fe diede per feruo:# fubitaméte la noflra dona difparle:laqual carta teo philo ralegradofi rendette molte laude a dio# alla fua madre uergi/ ne Mana:per li meriti dellaqtiale elio era liberato dela feruitu deldia uolo. Et manifedando poi lui quedo fatto al Uefeouo,# agli altri* Spauentati tutti per modo che con grande deuotione# riuerentia ringratiorono idio iiquale per riuerentia # meriti de larmadreglori fa haueua operato fi grande miraculo di non lafriare perire il fuo de/ uoto.poieJdittoteophiIoefTendopenitenriato dal uefeouo dela fua colpa # fece poi duriflìma peniten tia per modo che ala fine merito il reame de uita eterna per li mèriti delagloriofa uergie Maria laqua le fia fempre laudata# ringratiata. Ameni Come fu in Roma un clerico iiquale hebe nome cefario deuotiifì/ modi noflra donna;#come fi taglio la mane- Ca .xxxyilt V in [p. 45 modifica]Roma uno clerico chebbe nome cefario fa figliolo di P» . f trido Séatore ilqle uiuédo troppo camalméte per tépo pafla< tofi (Forzaua dicotraftarecótra quello oitiopabftlnétia # ora tione ricomadàdofi iemp ala'gloriofa uergine Maria che p la Tua mi/ Cericordia Io aiutarte i tata n eccfli ta.Et hauédo pgata co deuotióe grà tépo la gloriola uergie Maria gli apparue # diflegli. Codofìacofa cb tato tépo mi habi feruita # domandato il mio adiutorio p hauere la neteza # modiria del tuo corpo.iufla cola e che tu habi guello che co tanti preghi hai domadato:# perho co Portati che da hora inad ¡non fentirai più la molertia del difiouitio:ma obferuàdo uera caftita Cerai exaitato al fummo pontifice.# diète quelle parole Cubito difparue. Cefario’ricognoicédo dapoi il benefìcio de'la madre di Chrirto piani fe le operatone fue di prima;# perfeuerando in penitenza# inora tione.#fi come la gloriola uergine maria gli pronundo al di&o Ce/ fario in breue tempo efler elefio fummo pontifice:# eflendo muta/ to il Cuo nome fu chiamato papa Leone.Ma Io anticho ferpéte inimi co de la huana generatione el trntaua per diuerii modi per rimouer lo dal Cuo fan&o propomméto.Onde una uolta in la fella de la alTum • ptione de nollra donna celebrando la Cantila mefla unadonna:Iaqua le elio in Cuagiouentu hauea amata. Andando quella allo altare con la offerta come eraufanza:# bafiandoli lamaneincótinenteil fummo pontifico fu ferito da lo amore di cortei; & ritornandoli a memoria alchune coCe del tempo paflato.Onde la Cua mente era inuolta in diC' hondli # trilli penfieri per I® grà calore che fentia la mano in qqello> bafìare # [p. 46 modifica]per Io guardare di la fàccia di coIeuEt ritornando poi a Io altare# riguardado la figura dela noftra dona fubitaméte fe peti di ql la dii hóefta # trilla cogita tióe Si dolédofi amaraméte piagea. Onde fu leuato in fpirito Si pareuali in uifiSe che la noftra dona li ftefle ina ci.# cófortaualo che elio fornifle el fcó mifterio deia meffa :# che d la fua colpa dio haueria miferieordia.Et difuegliadofi della fua uiftóe come meglio lo potete finire el fcó mifterio. Et ritornato poi a cafa chiamato a fe uno fecreto fameglio # fecele tagliare quella mào della quale era uenuto Io fcadalo. Volédo impercio feguire el ditto fantto euangelio fi come a lui pareua.Et tagliata che fu la mane la fece con feruare ungédola de mirra # de balfamo.# fe li & de bifogno de ftar alchun tempo in lettó per Io dolore dela tagliatura non monftrando ad alchùno la cafone de la fua infirmitade.# li clerici di Roma uifita dolo el pregorono che li douelTe celebrare ifantti myfteri: # elio no li daua alchunà rifpofta:ma li mandaua uia. Oldendo il populo di ro ma li modi chel papa Leone teneua di no uolere celebrare: fi penfo/ rono che fuiTe heretico:# fubitamente el fccino chiamare in cófilio

  1. elio eflendo uenuto il populo gli diffe:Padre nui non ue accufamo

de alchuna cofa:ma domandatilo per quale cafone uoi non uolete ce lebrare ifantti mifterii de la miffa.# papa Leone no fapendo che do/ uefle refpondere.-tacitamente pregaua Iagloriofauergine Maria che gli deffe adiutorio Si cófiglio in quello tanto bifogno:alquaIe la uer/ gineMaria gli apparue portàdo dal cielo una bel liffima mane.E t poi con uoce piatola gli diife:perche mai non celiati da miei prieghi # p zelodecaftitade tagliafti quella mane chete haueua fcandalizato in/ tendendo tu fimplicemente el ditto de lo euangelio. Eccho aduncha per fcambio dela tua man carnale io te reftituifeo quella celeftiale: # fanato perfettamente fubitodifparieLicirconftanti alhora maraue gliandofi.# il papa ueftito de ueftimente ponuficale narro ogni co/ fa per ordine.# celebrando la fantta mefla tutti Iaudorono Si ringra t io rono con molta deuotione la gloriola uergine Maria. Come un iudice elqual dicea lofficio di noftra dona fu adiutato # liberato da lei cadédo in un fiume. Ca.xxxviii. No iudice elquale era gran peccatore # nondimeno hauea i u gran deuotione Si riuerétia la gloriofa uergine Maria:# conti nuamente dicea diuotamente el fuo offiao.Aduéne una uoly ta che caualcando elio # paffando con molti altri ¿alato ad una riua dun fiume:fì come dio pmeiTe lui con el cauallo radette nel fiume :# laqua Io menaua uia.Li fuoi cópagni alhora uedédc quello furono af £u dolenti # non lo potendo aiutare tornorono a caia penfando che [p. 47 modifica]eHo filile morto dipoi die Io haueano uifto cuifl menar dalcorfo de laqua:# feceno fare iolScio p lanima fua perho che certaméte penfa nano che Riffe anegato.Et uencpdo el terzo di quefto iudice ritorna a caia (ano# libero.# eéndo domadato eoe lui era (capato da tato pe ricolo elio coili rifpofe:eéndo io caduto nel fiume conei miocaual/ lo. & uedendomi de non potere (campare chiamai inconnnente la glorìofa uergine Maria con grande deuotione che per la faa miferù cordia mi deiTe el Tuo adiutono Si fubitamen te apparue (òpra di me una mane con gran fplendoretlaquale me piglio SC traile fora del fiu me.#cotti fono (capato da tanto pericolo. Alhora tutti renderono molte laude adio#a la fua madre uergie Maria.#quello iudice mu tato in meglio finite la (ùa uita in pace per li meritile la noftra ma/ donna uergine iempre intada.Amen. Come el demonio uolfe mettere difeordia infra mogi ie # mari// i eranodiaori de noftra donna. -Ga.xxxix* Ra una dina diuotiff/ma dela uergine Maria laquale era in gri e dìdima pace #'concordia con el iuo marito, ma il demonio hauendo di ciò grande inuidia fi (Forzo di mettere gran briga

  1. quedione tra loro.Stadoqueda donna una uolta in orationein la

uia camera el diemonio gli apparue in forma de una bellidima donna K diffegli.Non temere figliola mia io fono colei laquale tu porti in tata reuerenna &deuotióe.Sapi che le tu« opere fanne molto mi pia cmo. ma una loia cofa fai che non mi piaceche lèi troppo follicit a d [p. 48 modifica]a fertrirr quefto tuo marito i U cibi corporali # molto tempo ne per de.Norv ie de tanto curare de queftecofetrifitore # terrene ma pi» curare de ftfàfii de lata.Et difie quelle parole Cubito difparfe Et qufjl la donna penfandoche fufie bona annunciatione:uencndo il di fegn te flette tutta quella matina in oratione/Tornatoel marito a caia di nontrouandoapparechiatolecofe come era ufo fu molto turbato tifcand ilizato con tra di Iei.Etftando cortei una uolt3 inoratione li appaine quella medefima dona de prima laquale era Io demonio# diflegli ben fecirti figliola mia che credetti al mio con figlio ma anco rauoiche'faciunaltracofa laquale me fara molto piucara Tu fai che io ne la mia uirginita parturi iciii chrirto # fempre me piaque la ca / Aita:# pertantouoichetuuiuihogi maicaframente con eltuon* rito.Et difie querte parole fubito duparfe^ Venendo poi il tempo da commettere el debito matrimoniale: 8C ella contradicendo al mari/ to la hebbe in tantoodio # difpiacere che no potea più patire de ue derla Si permanendo ella unaltra uoltain oratione anchora gli ap/ panie il demonio in forma de donna dicendo.Hora mi fei tu molto achara figliola mia:perhe che tu fa la mia uoIuntade.onde te uóglio rendere bono mento. Veni adunche con micco:# io te menaro in loco beato fatta (opra di me # menarole falua. # quella donna cioè el demoniofi la uolfe congran feria gittare in un pozo:# quella de* uota donna tutta fpauentata con grandiffima uocecrido # difie. O gloriófa uergine Maria ate recomando lanima # el copo mio # lo demonio come forte battuto con grandiflimo rumore difparfe:#q fla donna Cognofcendoalhora lo ingannode lo fallace # iniquode moniccper lo quale ella era in contìnua battaglia con Io Tuo marito« Et imperho andò al uefcouo # diflegli ogni cola per ordine # riceu ta la penitentia torno a caia # difie quefto fallo al fuo marito:poi in fpaao de alquanti giorni gl| apparue la uergene Maria # ripacifi// cola in tantoché uiueteno poi infieme infanga pace deuottoede die#dela uergine Maria. Amen. Come uno uefcòuo deuotode nortra dona fecefe tagliare la mane per um delefiatione carnale che elio bebbe nel iuo cuore. -■ Ca.xl. No uefcouo di tolkta elqle era homo di tea aita Kdéuoiifli* • no de noftra donna in tanto che qdo elio cefebraua la fanfia meflàdela noftra donna gli apparue#dauali de molte con folatione.Vna uoltahabiandocelebratoci demoniogliapparue in formadeunadonnabellifiima & baflbli la mane fecundòfa ufanza , del popuìo a bacare le mane al uelcoao piando elio ha difio la me 0 [p. 49 modifica]fcper Taqaalcofa té moffe nel fuo cuore molti difhonefti SC trilli peti fieri.Venendo el di fequente celebrandola fantta meda non gli app ue la gloriola uergine Maria adargIiconfolatione:iecódo che era ula ta.Ritornando dapoi lui ne la fua camera ftaiia molto trillo # dolen te penfando chequellodiihonefto penfieroelguale hebbe in quella donna quando li balio la mane li fiiffe uenuto per quella cafone che la noftradonna non lo hauea con.folato.Onde fece uenire a lè uno fe creto (ameglio 6t tecefe tagliar la mane pòi li comando che la ppyek, fe in tale laoco che la non fulQé piu trouata. Fatto quello aduene che N canonia' lo inuitorono a celebrare la fitta meda in la fella de la no ftradonna:# che predicafle al populo. Aliquali refpofe io fàrofecun do che piacera a dio# ala uergine Maria« Et la notte ina nei ala fella la noflra donna gli apparue # difle hora perche te tagliarti tu la ma/ ne:# come andarai tu ala fefta mia laquale edomane.Refpof è el ue/ fcouocon grande pianto# deuotione dirtelo madre de mifericor/ dia habi pietà di me:checon la mia propria mane te ho offefa#pe/ rho la tagliai dille la noftra donna.mancala mia fefta:# cantala mel> fa come Miufatò:#alhoracongiunfe una mane in kt tagliatura mol/ to più bella che quella che fe haueua fatto tagliare:# andado poi ala iella difle la meffa poi quando predicauaal populo ciò che li era in// teruenuto# per con firma tione delmiracuJo fece portare a quello foo feruo quella manechefe haueua fatto tagliare # monrtrola al pò ixiló dicendo come eraftato el demonio# non donnai cheli hauea baiato la mane.Et aldédo Iepfone fi gra miracu lo tutti piangeua per diuotionede queftOiEtquel uefeouo perfeuerando ingrande perfe/ ttione de uita merito ala fiia fine el regno celeftiale conia noftra don na laqual fia fempre lauadata.Amen

 Come uno sancto heremita elquale facea grande penitenza inuno

deserto uide uisibelmente la uergine Maria. Cap.xii. EgeiTechefuuno heremita molto deuotiflimo de lauergie .. I Mariaelqle habitauain unogra deferto#faceuaafpriffiraa penitétia che lauoraua de fportel!e:poi guado haueua affaila fiorato le portaua a uedere ala cita # cóparaua de òlle qofe ohe li bj?/ fognaua. Àduenneunauolta che effendocóftui andato alaqta uide i una tauoìa dipintta la figura de la.noftra dona molto deuotifiima # bella quanto che li uenne grande defìderio di comprarla:# hauendo oendute le fue fportelle compro dequelli dinari la ditta taoolapoi fe parti con grande alegreza per tornare al deferto quando el, filidato affai par cu agl i certamente hauere errato lauia#no fapeua ónde an . d u [p. 50 modifica]dare.Et fopwuenendo fa notte caminaua con grande affanno # fati cha # guarendo hebbe ueduta una cafaalhora molto fé aiegro: Si aa do per domadare albergo:# pichado alufciotuen ne uno huomo an/ ticho di menolo in cala co grande benignità di amore.Poi lauado gli piedi gli dete da mangiare di dado còuii nfieme loro duo ecco de la/ camera ufeita una donna molto bellidìma di fplendente:# approxi' mandofi ad quello deuoto heremita Io domando dbnde elio uentua refpofe alhora el heremita come elio ueneua da la citade da uendere ieiue fportelle & come la nottefoprauenendo haueua errata la uìap tomarea cafa cioè alla fuacella.Et quella donna che cofaequella che tu por ti codi falciata:# lui prettamente difuogliendo quella tauola il tnondro quella figura lì deuota # bella che era depista Et quella d5 na cSmencio aparlare con lo heremita # fi gli ditte.Io te conforto # admonifeo figliolo mio'che tu habi Tempre in deuotione # riueren/ tia la madre de chrido concioftacofa che gràde mifencordia receue/ ni da dio oerli Coi preghi fi guardati da ogni peccato.Et ditte quelle parole la donna ritorno incamera:# la matina per tempo quello ho mo an ticho chiamo quello heremita #didègli codi fratello mio per che tu hai in deuotione la gloriola uergine Maria upglioche tu iapi qua to che te piace al Tuo figliolo # alei.Queda cafa fie fatta per ma/ fte de angeli # io fon fan Pietro a portolo-# quella donna con laqua/ fé tu pàrlafti iheri fiera la madre de iefu diritto # fiamo uenuti qua p darti confólatfone:# per tanto Tapi che non hai eiTata la uia.Et ditte quelle parole fubito difpartidè # fìmelmente la cafa non fu più ue/y duta: Ritornando poi quello fantto heremita ala Tua cella crebe io tanta riuere'ntYa# deuotione di nodra donna che di # notte lirinp gratiaua # benediceua:che non parea chefe potè ile iaciare de bene/ dirla di per tanto perfeuerando inquefta deuotione meritoalla fua fi ne elbeatiflìmo regno dela gloria eterna. Amen» Come uno attira dante alexandrino molto dinoto aricomandani do la (uà donna # H foi figlioli alla gloriola uergine Maria. Ca.xliù Di Nò mercadantede la cita dafixandria uoledo nauigair (n eoa ftantìnopoli per fue merci ne la fuadSna co faoi figlioli diflo «o:eoe ci lafli tu codi foli.'Er qilo mercadate rifpofe.loui laffo # ari/ Comandòue alla uergine maria:# codi gli lado confofan.Partito che ftj r I mercadan te la fua dona con H fuoi figlioli dando una uolta in di aiera uno di loro ferra iofligato da lodiamolo pélàuadeamazark tut [p. 51 modifica]ti.Et poi robare quello che era fncafai&andocSiafpadiafufcio de la camera per entrare dentro incontinente lui perdette la uiita per' dette el lentimeto.& percotendo fòrte fé diede molte ferite lui me deiimo lopra la teftacon quella Ipada.Alhora quella dona con gli Ibi figlioli aldendo quefto ufcirono fora: ¿¿torte cridando tutti uici/ ni traflino a quello rumore:# quelli trouado quali' come morto do/ tnandorono come era fiato fento:& lui conto tutto el fafio per or/ dine come elio uoleua fare:&incontinente morialhorala donna di caia cognofccdo che la uergine maria laquale el marito gli hebbe are comidati le li hauea (campati di dei eli da tanto periculo di da poi c5 (indamente ftauano in deuotione 8t oratione.Tornando poi el mer cadante la donna narràdogli el fafio tutto per ordine renderon mo te laude del miraculo inoltrato della gloriola uergine Maria. Amem Come uno nobile homo haueua molto honoreuelmente ueftita (a imagtne della nra donna Sidel aro fignore iefu Chrifto. Ca.xhuij Sfen do in una chiefi3|la imagine dela gloriòla uergene Mav . e ria con el luo figliolo in brazo.Vno nobile & bono homop fua deuotione Ihauea ueftita molto nobelmentede precidi' Oi nobili ueftimenti. Vno homo pcfiimo Si catiuo efiendo de quelli precidi & nobili uefitmentiinftigatodal demonio introuna nofie iurtiuamente in la chielìa 8i fpoglio La imagine de'noftra dóna:& la/ fio quello udendo fpogliare la imagine del noftro fignore. Alhora la imagine della noftra donna deftendendo la mae gli diede una gui ciata che per (i fafio modo che quello mi fero homocadette deftefo in terra.-& non fi potendo 1 euarii iaceua come morto. Venendo adu chela matinaabonhora el populo alla difia chielia Òi trouando que ilo miiero huomo lacere deftefo in terra domandandolo della cafo/ ne 6i elio confefiàndo ogni cofa per ordine come li era aduenato Si feceli la cdfefiìde deli fuoi peccati OC fubito Iihebe la fanita de lanima Si del corpo:& tanto bene fu remutato &ben difpoftoche tutto el tempo della uita fua fu deuo tifiimo di noftra donna per fi gran mira culo che haueua ueduto& fece fi che al fine merito il regno de uita eterna per li meriti dela groriofa uergine Maria. Amen. Come an mercadante molto richo di diuoto hebbe gran uolunta di far un bel altare alla noftra donna. Capjdiiii. a No mercadàte molto rico 8i diuotiflìmo hebe gran uòlun ta & defideno di far un bellifiimo altare ornato de preciofì ae/ ftiméti 8C ornamenti ad honoie 6C nueretta della gloriofa uetgie ma d iti [p. 52 modifica]ria.Et andando ello da onotodeo per tronare ledittecofe:# hauen/ do compra quellaquantita che lipareua #uo!fi partir difle alhora guel iudeo a que fio mercadan te. Sapi di certo che io ho (anello co lo qual fu fpofata la madre del uoflro chrifto« Onde molto uolentiera ti lo daría perho che molte uolte me apparti in uifione:# ho hauuto gran paura # tanto tormento da lei che non poflbpfu patire; Ma non uoglio perho per lei laflare la mia lege # diuentare chriftiano- Quel mercadante tolfe quello anello # con gran diuotione portolo a cafa # teneualo molto caro. Hora adu enne che! figliolo di quefto mercadante pafTo di quefta uita prefente: # quando quel corpo era portato a'fepelire ad uno monafterio de monachiquel corpo fe leuo a federe (òpra el cataletto 8i chiamo el patre # difle: Padre mio io fi te ho adire alquante parole. Allhorael padre tutto ftupefatto difle.’ Figliolo mio di quel che ti piace.Et quel giouene èra refufcitato co// mencio a parlare# difle coffi. Padre mio io iodi certoche uoiha/ ueti lanellocol quale fu fpofata la gloriofa uergene mana: # reuelo con gran riuerentia Si diuotione. Dicoui che uoi aueti a efler molto riprefo. Ancora ue dicoche uoi haueti in uoto di andare a fantto mi/ chaele non uindufìate più:# ditte quefte parole fi ricolcogiufomor to # tutto el populo che era lui prefente uide quefto:# aldite le pr ditte cofe a tten tamen te.Et quefto fu ne la prouinda di chiufi in una contrata cheti chiama montada# tutti de quella contrata teftimo/ niano quefto fatto rendendo molte laude a dio # ala fua madre glo/ riofa.Et fepelito che fii el giouene li monachi andor«no con gran di aotióne # canti a cafa del mercadante con grande riuerentia porto/ rono el ditto anello al monafterio & fi Io (enmono guardandelo in fina al di dhogi con grande folenita. Vno miraculo fe referifce come unaconteflà diquella contra uenendoa quefto momfterio perue/ dere el ditto anello # poi che con reuerentia Ihebbe ueduto # toca tohebbe ardimento de meterfeloindito:#metendoIo come a dio piacque incontinente quel digito fu ritratto # fecco & mai più non fii liberato per la poca riuerentia che lei hebbe de la madrede chiù/ ftolefu laqual lia femprelaudata Amen- Come ano fantto heremita hebbe certe belle renelatione # ai'/ i one de la natiuita iattiflìma dela gloriofa uergine Maria. Ca.xlv. A fefta dela natiuita del 1 gloriofa uergene María: laquale ué 1 ne del mefe de feptembre an t ¡chámente li chriftiani non ne faceanoalcua folemnita.-mafu ordmatoda lachiefia checS deuotione fe douefle et lebrare. Vno iantto homo ftandouna notte [p. 53 modifica]inoratane # contemplando le cofe cele (baie aldite in cielo un grati canto de angeli # pa reuagli che tutta la corte celeftiale faceffe teff» poi quella uiUone paffo uia :# quefto fando homo per gran confola rione che lui riceuete fé teneuamente quella node che lui hebbe la di da uifione.Etlaltro fequente anno in quella propria node aldite fi/ milecantoche haueua aldito prima # quello aduenne più # piuan ni.Et pen fando quefto fando homo che queftò non fuffe fenza gran myfterio elio con molta diuótionecomedo a pregare dio per la fua fandìffima mifericordia li doueff e monftrare qualche cofa fopra que fto fado:# fubitogli fu refpofto come tutta la corte celeftiale faceua fefta in cielo perho che in quello cotale di nacque la gloriofa uergie Maria:onde le douerebe ancora in cotal di celebrare la fua fefta ne mondo conciofiacofa che quella natiuita fandiffima fu principio c«/ meel noftro fignore lefuchnfto douea defeendere nel mondo # prendere de lei carne humana # recompararui da la danatione e ter/ na# quefto fando homo fi andò poi al papa fi gli diffe la djdauis (ione per ordine dando fede el papa a collui come a fando homo efi era ordino che per tutto il mondo iqJa chiefia lì douefle con deuo// tione celebrare la fefta de la fandiflìma natiuita de la gloriola uer// gene Maria. Ameni Come uno figliolo de una dona uedoua fu meflo in prefone per fi meriti di noftra dona fu liberato cioè fcampato per lei. Cap.xljw Rauna donna uedoua molto diuotiflima della gloriola uer e gine Maria laqual haueua uno fuo figliolo # amaualo mol/ to teneramente aduenne percafoche effendofuo figliolo p io & meiTo in prefone ¿¿quella donna aldendo talnouella hebbe gran dolore # triftitia piangendo di # node perche ella era priuata de ogni confolatione. Et continuamente pregaua la gloriofa uer// gene Maria che perfua pietà ¿¿mifericordia douefle liberare que// ftofuofiglioloda le carcere # rendeffelo fano# liberato :#hauen do quefta donna fedo tan ti prieghi # pianti per molti di SC non ue dendo effer liberato el figliolo dala prefone.intro in una chiefia nella qual era depinda limagine de la gloriofa uergine Maria molto di// uotiflima SC bella fcolpitacon el fuo figliolo in brazo Etqueftadeuo tadonna guardandola incSmencia a parlare:#co molte lachryme dicendo quelle parole.O uergene Maria molte uolte te ho pregata per libera non e del mio caro figliolo:# mai non me hai uoluta exau/ dire:# p tan to eoe.2 me pare e ftato prefo el mio figliolo # miffo in preiSe coflì io togliro fl tuo figliolo in (cambio del mio el tenero co bona guardia infine a tato che tu me renderai el mioi# dide quelle d iiii [p. 54 modifica]parole arditamente leuo !a imagine del noftro Cgnoredele braze de la nollra donna & con grandealegreza lo portoa cafe & inuoltolo in certi panniceli bianchi 6¿ teneualo con gran diligétia per paura de nonperdeloEtla lequente no&e la madre di iefu xpo andò al figlio 10 dì quella donna elqual era in prefone & aprendoli lufcio li coman/ da che ufcifle fora dicendo torna alla tua madre S¿ dirai che mi ren// da el mio figliolo elquale ella ma toIto:poiche li rendo el Tuo 8C Albo ra el giouene tutto pieno de alegreza & de riuerentia per la prefe»// tiade noftra donna:# tornando ala fua madre li difle ogni cofa per ordine come una donna de uenerabile afpeflo lo haueua liberato da iecarcere.Et quella donna uedoua hauendo rehautoeifuo figlio fu tutta piena de infinte confolatione:&fùbitamentecorì gran riueren tia'prefe la imagine del nollro fignore riportolo# con gran riueren tiàìoremifle ne le braze de noftra donna doue prima lhauea Ieuatos poi con grande diuotionefeingenochio interra ¿¿rendette molte laude ¿¿grafie ala gloriofa uergene Maria di tanto beneficio che ld 11 hauea fadlo ¿¿ ritornando a cafy ella infierne con el figliolo uiue/s teno fempre in gran deuotionedt la gloriola uergene Maria : laqual Tempre lìa laudata. Amen. Come una donna chriiliaha laqua! hauea per marito uno pagano elqual per li meriti di nollra donna diuento fidel chrilháo. Ca.xlpu [p. 55 modifica]Ra ano homo pagano: efqoalehaaea per moglie ana donna e chriftiana deuotiflima de la uergine|Maria:elquale homo pa^ gano haueua quaranta dinari darzento:# elio diile alla fua do na.bona cofa fa rebe che noi poniffimoquefti noftri dinari ad ufara a acio che nuitrageffimodaeUìalchunogua dagno per la noftra trita* Sapendo la fide! donna chriftiana che al noftro iignore iefu Chrifto

  1. ala glorioia uergieMaria difpiacc la u Cura. Difle alhora al marito i

fidele.lo tepgo che tuprefti li noftri diñaría dio de chriftiani.# elio te rédera ceto p uno:Refpofe alhora elmarito doue fepotrebe troua re io dio de eh ri ftiiific la donna refpofe. Va alla chieiia de cri ftia n i # dachadun che domanda» elemofina per amorde iefu Chrifto # de la uergine Maria a quelli tali ci preftarai gli noftri dinari: # eflo dio ce li redera quádo hauer éo den ecefli ta# fi dara il guadagno al noftro biiognoi cioè Io dio di coloro ti li renderà:# quefto homo pagano fe ce fimplicemen te quello che la dannali diffidando alla chieùa # tutta ¡a pecunia che lui haueua la diede a li poueri de ìeiii Chrifto? # dop/ pò certo tempo uenendoli alchuni nifOgni difTecoftui alla donna.io noria,'che quefto diotíe chriftiái:alquale habiamo preftato la noftra pecunia chealmancho ce nerendefle la mita per li noftri bifògnù Refpofe alhora la donnaiuane a la chefìa # cerca quello che tu uoi:# quefto homo entrando nella chefia:# cercado fe potefle trouare nié te della pecunia.# eoe a dio piacque fubitaméte hebbe trouato uno dinaro ¿argento.# predendolo con grande ¡allegreza:el porto alla fua donna:# quella diffebafta hora quefto quando haueremo bifo/ g n ojde li altri ce ne dar«. Va adone ha # compra le cofe che ne. a bi/ fogna.Et quello cuffì fece:# compro del pane # del peiice # apren > do la dona uno de quelli pefd fe li trono una pietra predofa nel cor/ po:laquale prefentoal fuo marito dicendo. Va # fi la uende al maes ftrode lezoie fpiero che nhauerai almeno diece denari dargéto:# lui la portoal maeftro fubito li proferfe diece denari dargentoPen/ fando alhora quefto homo pagano che quello compratore fe facerte berte:# non.apreciaflè la pietra preciofa.# lui non fapédo quello c6 fune fua ualuta ftaua come ftupefado.# quello maeftro dine alhora io;ti darò uinti dinari doro:# quefto homo per la fua (ìmplidta CO" mincio a ridere:# pen(andofi'da'qáelioelTerbefrato#non parlaua niente.Ondeel compratore gh'fece molte proferte:# a lultimo co» gnofcetido la uirtu dela pietra predofa li proferfe docento dinari do/ ro.#qoeftohomo pagano uolendo prouare fd maeftro diceua da-/ uero diHf.O tu mi da la quantita che mhai profcrto.o tu mi rendi la pietra. Et quello maeftro tutto contento gli diede tutu la pecunia

  1. quello [p. 56 modifica]homo receoendola con alegre za fi ritorno a cala finu# dii

fegU ogni cofa alla fua dònna 133 come ello hauea fado. Diffealhora la donna al marito.Hor cofi paga lo mio dio & la (uà madre glorio/ fa'quelli che hanno fperanza in loro.Et elio refpofe ueramente bòno

  1. pia tofo e lo tuo fignore dio:# piena de mifericordia e la Tua madre

gloriofa.# per unto io uoglio r iceuere el fando batefimo # diuen ta re Fidel Chriftiano.# riceuuto el batefmo uiuette infierne con lafua donna in gran diuorioaedela gloriola uergine Maria. Amen. Come unogiouene fu occiio da uno iudeo perche cantaua con di uotione lantiphona dela gloriofa uergie Maria madre del noilro fai uatoreiefuChrifto. Cap.xlriiù Ra una pouera donna molto deuotiffima de la gloriofa uergi ' e ne Maria laquale hatieua uno fuo figliolodeuoto & ftudiauai fcientia.# perche ellohauea una belliflìraa uoceriimel mente ftudiaua in arte de canto:# infra le altre cofe ufaua molto de cantare unaantiphonaalaude # riuerentia dela gloriola uergine Maria, laq !e dice Alma redemptoris.Ma perche la lua madre per la loro pouer tadenol poteua più foftcnerejcioe mandarlo alla fcholael diede ad uno canonico dela terra che loamaeftrafle.Per la qualcoià queflo ca nonico molto amaua per la fuá honefla # deuotione."Vnauolta uno iudeoaldendocantarequello bellocanto ad timore dela madonna prefe tanto odio contra quello giouene che femp peniaua in che mo do li poteffe dare la morte. Aduenne una nolta che andando quefto giouene fuoradela terra per uedere certefolennitadifefte che fe ra/ ceano.# queflo giouene fi paffo per uno certo luoco nel quale que/ ilo iudeo hauea una bella cafa.# uedendo che quello giouene anda// ua cufli folo lui d chiamo a fe dicendolo ti pregoche tu canti, un po cho quella bella antiphona che tu lai cantare.# quello giouene comi ciò a cantare lantiphona molto diuotamente con riuerenda.ln quel/ la uolta el iudeo inftigato dal diauolo fi li diede con un coltrilo e fi Io amazo:# poi prefe quello còrpo # fi Io fotterroin uno certo luoco de la cafa.el canonico col quale coilui flaua uedendo che lui non tor naua fi mando a cafe dela madre # diffegli come el figliolo era perdu to:# non fi1trouaua{in neflunoluoco. Quella donna intendendo tale nouelle del fuo figliolo fa piena di grande amaritudine# dolo/ re^ndauelo cercando di node piangendo, iempre # lamentandoli:

  1. fempre lo recomandaua alla gloriofa uergine Maria priegandola

deuotamente per la fua mifericordia & pietade li doueiie rimandare el fuo figliolo. Et come ajio piacque ufeendo quella donna, faora dela cita paflando dinana lacafa di quefto inuidiofo # perfido iudeo [p. 57 modifica]fubitohebe aldito la uoce de) Tuo figliolo elqualecantaua quello diuo tifTimo # fuauiiTi mo canto della madre diChri(lo:cioe Alma redem ptoris matenper laqqcofa ella domado al iudeo douc era fuo figliolo elqugle ella afdiua nela fuacafa.Kluiconftantementenegaua che no lo hauea ueduto.Quefta donna tomo nela cita dal canonico # con/ to al canonico per ordine come hauea (en tito el fo figliolo a la caia di tal iudeoi Quello canonico li raoiTe incontinente di andò con mol tagcnteaquòlìó luoco.# con ftrengea el iudeo con parole # con me naze che li doaeiTe ma ni feftare doue filile el giouene:# lui femp ne/ gaua. Difle alhora quella gente.Noì Ihauemo aldito cantare el can tolde la gloriofa uergine Maria.Tu di che tu non fai doue el fé fia.On de indegnati # turbati colloro incontra di lui li diede tante battiture che lolafloron per morto. Vedendofiel iudeo cufli flagellato# per coflb manifeilo la iniquità commefla.El canonico con li altri difeaua do il fuo clerico trouo che era uiuo & no morto.# la piagha della g« la fanguinaua. # ligate che hebbe el iudeo con le mane drieto el me/ norono dentro alla cita # tomorono ala chiefìa del canonico: # qui uife congrego elpopulo in grande molti tu dine per uedereel mira/ culo'délla madre de Chriflo. Alhora el canonico difle al gtouene.Io ti comando che tu mi manifefti dinanci a tutti come tu fei fcampato dallo periculo de la morte.el giouene refpofe cuffi.Eflendo io and*/ to fora della citta:# quefto iudeo udendo che io cantaife lantipho/ na della madre di Chriilo:cio cuiTi facendo lui mi diede de uno colte lo nela gola:# la madre de Chrifto iefu ponendoui la fua mane non mi laflb perire de cotal morte. Et quello iudeo aldendo quello con gran contritione diman do el fandto hapteimo.# diaento fi'dei chri> ftiar.o per li meriti dela gloriofa uergine Maria madre del noilro fi/ gnore iefu Chrillo. Come la noftra donna apparue ad un giouene reIigiofo:i!quaIe fa lutaua ogni di uintìcinque uolte la madre di Chrifto con la falutatio/ ne angelica. Capi.xlix- Nogioucne religiofo # diuotodi noftra donna ogni di la falu a taua uinticincg uol te con la falutatione angelica.# delegando li de ciò azófe anchora uinticinque perfeuerando in quefto an chora ne azonfe la terza parte>& no procedeua più oltra. et appare doli in niiione la madre di Chrifto laquale teneua in maneun predo fo# bello ueftimcto.-elquale era (cripto a lettere doro lequale diceua no. Aue maria grana plea dominus tecum.# quefto ueftiméto no ha uea altro cha tre pte# la qrta li macaua.Onde la noftra dona li difle figliolo mio io uoglio che tu finiffe quefto ueftiméto # fubito difpfe [p. 58 modifica]intendendo rigiocale religtofo che li befognauà Dolendo lui Tomi ce quello bello ueftunento che lui falutaiie cento,uolte la gloriola uer gine Maria con la làlutanone angelica.# comincio c5 tutto ilfao ftu dio quella deuotione:# non panando tropo tépo la madre de Qui ftoanchora li apparue in uifionecon gran iplendore,# lume tenen' do in mane el dìcto neftimento:# dilli glùCondofiacoia che tu hat» bi finito el mio ueft; mento uoglio per tanto che tunegnianpolarti col mio figliolo neljglorioio regno. £t ftando quello giouene pochi dilanimaiuaando alla gloria del paradiio con la gloriola madre di ie fu Chrifto. Amen. Come una donna fé ricomando Tuo figliolo alla gloriofa uergine Maria.# non peri nel fuoco. Cap.L Ra una dona molto diuota.-Iaquale (pelle uolte (aiuto la uergi e ne Maria madre di Chrifto de la (alutatinoe angelica. Effondo una uol ta di biiogno a que fta diuota dona di andare tuora dela terra per portare da manzare al marito chelauoraua nel campo. Et bauendo ella uno figliolo picolo elqual no po tea me nare con iéco:# finalmente elfegno del legno dela lan&a croce:# (fittegli figliol mio to ti lafio # fi te ricomanao ala gloriola uergine Maria.# ella per (ua pietà # miiericordiafi te guerde.Serando quella dona la caia fe nado al capo.# per operande del demonio in quella cala fe accefe el foco# tutta arfe.Tomata che fu quella dona del campo:# trouando la cafa tutta aria piangea amaramente:# fprcialméte la mortedel fuo figlio lolidoleuafopratuttelecofe.Manódimenofempre lo ricomàdaua ala gloriola uergie Maria:# piagendo diceua.O,regina del cielo hor come hai tu ben guardato el mio figliolo fi come a te ricomàdai:hor perche non lo hai defefo da tanto pericolo:# per grà dolore riguar/ dando bene quello fuoco hehbe uedotoel (uo figliolo in mezo della fiàma tacendo:# ftaua có la faza molto aiegro. # cauàdo di quello fo co rendette molte laude alla gloriofa uergine Maria. Amen. Come uno abbate deuotiflimo della gloriola uergine Maria elq/ le edifico a Roma uno belliflfimo monafter io di (aneti monachi. Capi.Ii. V uno abbate deuotoe fanfto:elquaIe andò a Roma.# hauea f una bella # deuota congreganone de monachi:liquali uiueua no m grande landitade.# quefto li recomandaua in le (ùe ora itone ala glonofa uergine Mana che gli defendefle da ghiacci del de monio.Ethauendoel demonio muidia di tanta perfeaione per tbr ma # fimiglianza deuno bello # aptogionene. # per tétatloadoal difto raonafterio dicédo di uoler ftare có lor # (eruir li móachi caza/ [p. 59 modifica]do loffìcfo dia cocía 8C no uolea afcu premìo-Et qUi rceuédolo uolen tien oche li peua molto apto i ogni cofa.Alhora aduéñe che a labate fu'di di fogno de adar in certo loco da ldzfcqllodemóio ícrádoí co uerfatióe di qiii deuoti moachi liqli ílauáo f grade pace SC amore icó micio a femiare fra !or de molti fcádali riportado male luno di laltro tato fapeua ornar fuepole che cadaùo péfaua che dicefle il uero: p la qlcofa limóachi tutti fe ref redauao de lamordela carita uno iuerio lai tro:ma pezo era che turbati ài fcadalizati ifira loro & no fi poteuano più uedere alhora li principali del móafterio cofideràdo che li mon* chieráoin ruina fubitaméte mádorono adire allor abate cb uéifle po cheel mrâfterioeraimaladifpofitióeuéuto chefalabate & exami/ Dado li péfieri di cuore de tutu'co grade diligétia fina Ime te trouo c& tuti li fcadoli .pcedeuao dal cuoco 8C facédolo uéire lo fcozuro dalla pte de iefu xpo cheli douefle dire eh' elio fofle e pche uéuto erafqll« m Sarte rio e còflr e to per diuía potétia difTe.fo 15 e| demonio dallo ù» ferno e'qle fon uéuto q per iganare quelli monachi liquali mi fanno tata infuria che no la poflo patire per la deuotioe che por tao ala ma drede chrilto iefu fubito con grande rumore dipíe. Et fubito quelli moachi cognofcédo la lor dolpa e ueduto tato miraculo crebéo ! ma zor deuotróe della gloriofa madre de iefu chriflo laquai fia laudata. Come una fanéia uergine deuotiflìma delagloriofauergine Ma, ria fe chauo li ochi per non perdere la fua uirgmita per riuerentia di noflra donna. Capi.!». [p. 60 modifica]N Franzafuuna gentile Rbelliflìmagiouene laquale ¿mifl'e i per honorc # riueren tia de la gloriola uergine Maria con fer uare integramente la Tua uirgimta Aduenne una uoltacheue.» dendola un contealquale era gran fignore gliuenne grati uolonta# defiderio di tuorla per donna; facendogli denunciare quella amba/ faata lagiouenein alchun modo non gliuolfe confentire dicendo«» me era Ipolita al fignor dio & a lui hauea confecrata la fua uirginita.

  1. fubuatnente fugite ad uno monaflerio di lande donne # fidelmé

t? feruiua Chrifto. Ma quel conte perche era moltò potente inftigàto dal diauolo fi glidaua molta moleflia:onde la giouene flaua in grah/1 de dolore.# fempre fi recomandaua a la gloriofa uergine Maria:ma quello conte pur molellato da laconcupifcentia mando uno fuo fer So alo monalterìo per indure la gióuene a taleconcupifcentia mon/ ¡ina.' Etaldendoquefle cofeJa uergine di Chrifto difle a quel feruo pregote che tu mi debi dire per qualeafone el conte mi da tanta mole dfaxonciofiacofà che fecondo il mondo ci mio dato# conditane non fi debba agguagliare col fuo.# quel ferito gli refpofe. come la bel leza di fuoi begliocchi hauea infiammato ci contea douerlo aroare. DifTe alhora la uergine di Chrifloalferuo.priegotiche afpedi tanto che apparechi un bel prefentetelquale porterai al tuo fignore per mia parte.# mouendofi prettamente andò dinanzi ala imagine di.noft ra donna:# quiin piangendo:# diuotamente ricomaudahdofia leidif fé:o gloriofa aergine Maria più rotto uoio perdere li odii miei p tuo amore che maculare la mia uirginita.# cotti penfando arditamente fi cauogli occhi.# mandoli falciati in un certo panno biancho:# che da fua parte dovette dare al conte quello cotti fado prefente#auello feruo riceuutochehebbe elprefente incontinente el porto àfluofi/ gnore n5 (apendo quello che fe fu(Te:laquaIcofa el conte uedendo fu moltodolente & cópundo di quelloche far uoIea.-& non lidiede mai più moleftia:ma la landa uergine di Chrifto per confeniare la punta dela fua uirginita uolfe fottenere tant3 pena e dolore de cauar fe li oc chùEt per tanto la madre de mifericordia confortandola più uolte»

  1. in fpacio de pocho tempo meno quellanima al beato # fempiter>

no regno a godere con lei. Amen. Come nnohomò deuoto de la aergine Maria :La falutaua ognidì

  1. per operatione del demóio fempre peccaua.# per la mifwcordia

de cfla uergene Maria fufaluo. Capi.«» [p. 61 modifica]Rauno homo elqual era portò in gradi peccati # iniqtade: # e non fi remanéa mai di peccareitna con tutto quefto hauea de liberato # prefo ne la méte fua èhéin una certa hora de I di dà uette (aiutare la uergene Maria co quanta deuotione fe era poflibile» &fa(2oqueftof*eapoiperinftigati5e'deldemonio ogrii male che póteua.bt perfeuerando coftui in quella fua deuotione una node gli aparfe in uifione la gloriofa uergine Maria # dinàzi da lei àdaua una bellifli ma gioue:!aquj I portaua in mane unc piatcllo de cibi molti de licati 81 preCiofi.# qùefti cibi erano copti c5 uria tovaglia molto brut ta.# la noftradonna iuqitauaquello ho che togliefe di quelli cibi cuflì delieati.# quello homo CuiTi tutto fpauétato difle. O madona quella- touaglia e tatófoza # brutta che tò'hd poria mai mangiàre. Alhorà difle la noftra dona.Et cufli fa tu a me:perche li grl peccati tuoi che lé tue opere nò mi poffono piacere^&cònft quéftr^' fcrionToneno coperti da quella tobaglia cófii bratta molto piacérebino a te.# cof lì la falutatione che mi fai molto piacerete a me fé tu|nòn come tteffi tanti # iniqui peccatÌ4# di£te quelle parolefubito difparfe. Ma quel peccatorsmotandòpoi lajóa u ita in meglio perlàdi&a uifitatione uiuette fiiindamé te che ala fine inerito el fanào paradiio’per li me riti dela gloriofa uergine.Maria.AÌmén. / Come uno iudice amazo unoìudeo elqle dcfpzaua li diurni offici» dela fca madre chiefia:elqie iudic^£radiuotode la nf a dona. Ca.Iiiii. _N la.puindadi fràza nela cita de panfi erano andati duo iudei 1 unachiefiàper&rfibeffe#derilione deldiuinoofficio. Et | quando'gli clerici cantauaiio quella parola che dice. O dulds uirgo Maria.lnquella uolta quelli iniqui # perfidi iudei per gran dii* pregio della'noftra dona fe fàceaho derifióedele d itile parole-dellaql cofa auedédoQ un iudice elquale era diuoto dela noftra dona andò a [p. 62 modifica]quel luoco doue qlfi ftauano #pcofleli# durami ne diftefe uno in terra.# quelaltro iudeo uedédoel fuo cópagno morto ícotiucte ado al,iuihciero del re #accufo e] iudice del dcó noicidio.alhora el l'uihcie ro diffe fe tu el cognoTd méa teco la mia famiglia # predelo:refpofe eliudeo# difle.t’obenelo cognnfconmpoche no hafeno unochio de laltro cieco # mouédofi con tutta la tànieglia andò fubito ad òlla chiefia la doue era flato quello malefìcio.# itrorono détro # prede telo. Et lo iudice uedédofi efler cufli pfo temea p paura de la morta

  1. paitando dináci ad una chiefia fe ricomldo diuotaméte a la glorio

fa uergine Maria che per fua mifericordia # pietà lo aiutafle in tanto picolo.# incStinente per lo diuino miraculo uide lume da quel ochio chera cieco. Et eéndo colli meato a la corte el iudicedel maleficio ue dendo che quello iudice n5 era coffì cieco come gliera fla to accufeto Onde diiTe lui dinanci a tutti. Voi non me haueti menato qaéllo che hafetto el maleficio:# quello iudeo uedédo che,quello iudice no era macho de lochio come prima hauea ditto li tolfe uia tutto cofùfo

  1. uergognatoandàdofene co molto difhonore.# quello,iudice tot*

nando a cafa fua ricognofcendo tanto miraculo che dio hauea opa to in lui crebe in gràdiffimadeuotióe de la madre de chriflo per modo -che a la fua fine merito de andare a la gloria del paradifoiÀmem Come una donna faquale per operatile del diauolo pecco carnai mente con un fuo figliolo.# come ella,fu liberatadalla madre di >e/ tu Cbri/lo,fa luatore. Cap.lv. [p. 63 modifica]Ra uno Ggnoreelqual teneaa nella fua corte ano demonio c ciquale hauea preio forma humana # tutti fé penfaueno cfs fune homo in quella connata di quello (ignore fi era una d5 na uedoa molto hóefta # deuota dela gloriola uergene Maria # hx- oeua uno iuo figliolo glande ma quello demonio che quello lignei/ re teneua in caia hauendo inuidia ala deuotione # hontftadc di que Ha donna rantola tanto de concupilcentia carnale che la fece pecca/ re col iuo fìgliolo:poi ineon tinen te lacculò a quel fignorecon elqual fui ftaua dicendocomequella dona che era tenuta cofli landa &oo/ na hauea commetto adulterio col ino figlioIo.Quel Io fignore alden do (i foza & uituperofacola fece richiedere incontinente quella don na che fe a prefen ta ile dinanci da lui ma la donna che fe fen tiua in col pa molto temeua.ondc lei nchiefe li iuoi paréti:ma per la uergogna non uolfe muno andare con lei:# lei cofli confala andaua fola OC pii ma che peruemfle alla corte intro in una chidia di lui con grade do loré di pianto ie mgenochio dinancialla imaginede la noftra don// na di deuotamentepregaua quanto poteua perla fua pietà # miferi cordia laiutafle 8i defendeffe.Et hauendo orato per grade (pacio fu adormentata. Alhora la noftra donna prefe forma di quella donna di andò ala corte del fignore onde colei era Hata nchieita. Et entrata che fola gloriola uergene Maria in la corte in forma di fimiglianza de la foa donna.-el demonio uedendola uenire comincio tutto atre// mare dipaura# tremando diceua.Oime che io nó poflo più Ilare da poi che quella donna he uenuta di difparfe con grande rumore di Iaf lo in quello luoco uno corpo morto tutto puzolente.Onde il fignor di tutti gli altri cognobeno chiaramente che quello era (lato el de/ tnonio elqual uoleua infamare quella donnaJBt uedendo quello mu raculo fi diede licentia ala noftra donna penfandolì certamente che ella fofTe quella donna .che era Hata acculata: di partendofi torno a guelfa donna di riprdeiadil peccato commetto: di ella ben contrita di pentita uiuc te poi fempre in grande deuotióe dèlia madre di chri fto gloriolo : laqual fempre (ia laudata di rengratiata.in fecula (t culo rumi Amen; Come un heremita per (nlfagatioe del demonio infernale fa ten/ tato del uitio carnale.# poi per li meriti dela gloriola u< ** • e Rauno heremita elquale per infligationedel demonio era molto tentato del uitio carnale.Onde follici tamente pregai ua dio che per la fua mifericordia # pietade el defendeffe da tanta in mundi tu & farutura. Simelmente pregaua tutti fi fanât # le fande fo liberato! e [p. 64 modifica]die fuflìmo Tue aduocate.atìo che pia preflopotefle hiaere da dio queftamifericordia efler liberatoma per operatone del demolito hon fe aricomandaua maiala uérgine Maria che pregafTc el fuo dal/ ciffimo figliolo Iefu Chrifto per Iuf.Et ben fe dimoftra chiaramente che la madre de mifericordia e aduocata delh' peccatori, perh o che non efTendo lei inaiata el dido heremita non fentiaa alchanò re// frigerio ma ogni di nella tentatane crefeoa # multfpIicauaiQùefttì heremita uededofe con ftredo in tale defiderio fi miferabile iene an> do ad ano a'tro heremita per riuelarli il penfier del fuo cuore.Et per uenuto che fualuilì lidifte humilmente la tentatone chel teneua in tthta t[ibuiattone.Et quando quefto fando heremita ha itefo de co trai la continua battaglia non li refpofe niente in quella qolta ma po nendofì in oratione gli & fubitamente reuelato da dio la liberatione deia ditta tentatione:# poi chiamandolo lì di He. Fratello mio io te do per confeglio # per bono di ultimo remediò che quado a te-uen; gonolimalipenfierichetucongrande deuotione# riaerétia de re correre ala gloriofa uergine Maria laquale e aduocata die tutti:# ella da può dio po fare egni cofa falutarla adunche tre uolte con la falu ta rione angelica quando te uene più tale cafo:# dapoi molti reng'ra^ / tiamenti quello heremita tomo ala fua cella:# uenendoli poi li mali penfieri fe ricomando ala gloriola uergine Maria # in pochi di fu p> fedamente liberato el demonio che lo moleftaua fopra quefto uitio ana uolta li apparue # diflegli. O fratre tanta e la potentia del cielo laquale ta te aricomandi che fopra queftouitio.piunon ti poflono/ cere.*# fubito difparfe uia con gran rumore que fto heremita libera/ to che fii uiuete in tanta perfezione # fandita de uitache ala fua fì/ «e merito de andare nel Guido paradifo con la gloriola uergine Ma tia* Amen* , . V , Come uno conte molto deuoto dela gloriofa uergine Marcel/ quale fece ano mona fieno# meflegli dentro duoded monachi per •more de noftra donna* Capitalo.! vii. Egefle de ario conte deuoto dela gloriofa uergine Maria el I quale fece fere uno monafterio che iui ftaua #habitaua uno aobate con daodeci monachi:# dauali le cofe neceliarie pr la toro aita # per amore della gloriòla uergine Maria. Et quefto d ■Sto conte hauea gran guerra con uno altro conte laqual di/cordi . era durata ben dieci anni.Quefto abbate con li Tuoi monachi uedei do quefta di feordia tanto durare diffeno infra loro noi polliamo fa re gran bene fe noi urliamo che ce affaticamo un pocoa far farep ce a quefti conti liquali fono m tanta difeordia luno con laltro. Et ei [p. 65 modifica]fendo cofi deliberati femeflenoduoi de quelli monachi liqoali erao molto approuati in ogni perfezione # loro andorono a quello al/ tro conte:# poi lo hebbeno (aiutato mon Arandoli per molte rafone

  1. exempli còme era uno grande bene che doaeflìno far bona pace

con quello conte loro amico- Rifpofe alhora colui fi come pieno de, malitia # de peccati con mala intentione dille ali monachi. Ordina ! te come piace a uoi che fia per lo meglio»# io fon apparechiato a far quello che ui piace.DiiTeno alhora li monachùNoi faremo uegnir lo noftro conte ale confine del Tuo territorio infìemeconla fuacom/ pagnia:# uoi ueniti con la uoflra: # lui mediante la mifericordia di aio # dela gloriola uergine Maria farete pace infieme.Ordenati che bebbeno poi li monachi andorono al lor conte cioè dinoto # diiTe/ no guelfo che hauea ordinato:# elio refpoie ben haueti fatto:# cofi fon cStento.ma bene ue aduifo che quello mio inimico elcognofco efler catiuo che io non mi fido de lui:ma poi che codi hauiti ordina/ to non uolio contradir a quedo.-onde per amore della ueigine Ma/ ria merimetto nelle uoftre mane# faro quello che ui piace:# mo/ uendoftqoedo deuoto conte infìeme con quedi monachi #con al/' tra compagnia andò ale confine del territorio:# t rouorono quel co te acompagnato con molta gente # mon Arando de uöler far pace Con quello deuoto conte elqual era con quelli monachi # con quel ló tradimento (ilo piglio #menolo al Tuo cadetto & feeeli metereli ferri ale mane # ali piedi poi lo fece meter in prefone dandoli un po co de pane# de aqua.*# dando el deuoto conte in prefone fé rico/ mandàua ala gloriola uergine Maria #fìmelmete lo abbate # li mo nachi erao molto dolenti perche quedo li era aduenuto perforo co figlio # incontinente Io ricomandauano nelle fue oration e a dio # ala (ba madre uergene Maria:# uenendo la feda della nodra donna gloriola Madre de lefudel mefe de Septembre quedo deuoto con/ te fe lamentaua in fe medefimo dicendo che in tal di come er a ufato no poteua fare la Tua feda # dare da mangiare alli poueri: # diceua quede paroIe.Hor chi fara queda feda dapo che io fono in prefone. Et facendo quedo lamento fubitamente uéne una lucecógrandiifi/ mo fplédore & prefe qdò conte # portolo nel fuo bello cadello cioè nella fua caia cofi ferato le mane # li piedi.Etaldédolafua dóna que do rumore pcafaufci fùora della camera co le fue cameriere co grà de luminarie perche haueua cognofciuto el conte ala uoce # quando el uide cofi ferrato fi li fece gran feda. Et uolendoli fare cauar li ferri della mane # delti piedi non uolfe ma difle che prima uolea che! mi raculo della uergine Maria filile mani fedo a quelli delio cadello # la [p. 66 modifica]marina per tempo fe fece portare in fu la piaza :#quiui riguardala tatto el populo infieme con fi monachi.# in guella uolta el conte co mincio a narrare tatto el fatto per órdine còme era ftato difciolto da la preione.Perlaqualcofa tutti con grande diùotione régtatioron la' uergie Maria del miraculo inoltrato:# difciolto che fu da quelli fér/ ' ri andò al monafterio con li monachi:# con gran deuotroe fece la fe* ita de la madre de iefu Chrifto come’ufaua de fare ogni anno* Vno homo un poco incredulo uolendo elio effer certificato de quello cfr lin dubitaui:cioe de la uerita di quello faflo andò al cartello di quel' 10 conte catiuo:# domando che era de quello conte che teneuain p fone:Et facédo uedere quello che ne fuffe.queUi cheguardauano dif fenochenol trouano:# la prefone era pure ferata.Et coftui ueden/ do quello faflo ftaua tutto ftupefaflo: # con grandiflimo timore fpauentato per maraueglia:ma quefto homo trouandola'uerita de q Ilo miraculo tòrnaua a caia molto allegro.# come piacqueadio uoì tandoii coftui indrieto uide uifibelmente con li fuoi occhi quello Cai/ ftello con tutta quelfa gente andare in abyffo.#gionto che fi] al fuo cartello ditte quello chehaueua uedutorperlaqualcofa tutti fùron ma rauegliati per Io gran iudicio elqual li haueua tolto dinari da gli ochi la tribulatione di quello peiTimò conte. Ma quello conte cumdeuo/ to bono.# perfenerando in fandla deuotione fimerito ala fine de an dare al fan&o paradifo con la glonpfa,uirgine Maria:laquale fia fetó/ pre laudata # rengratiata in fecula feculorum. Amen. ' Come uno clerico p opationedel demonio occife uno fcó# deuO to uefcouo:# p diurno miraculo # iudicio fu punito.Ca.lpiu u: Nò uefcouo deuotiflimo de la gloriofa uergine Maria elqle ha ueauno fuo diacono elqual fecondo el mondo era di gra pare tado:econ gran defìdérioafpeclaua la morte del uefcouo per eflere poi eleSò uefcouo lui.Hauédo quefto diacono hauuto tal delìderiò p longo tépodiffe infra fe medefimo. Veramente el uefcouo di qfto uefcouato no morirà mai.# péfaua più torto in che modo el potette far morir.Qjjefto uefcouo p tato hauea cotinua ufanza che ogni no èie ufciuade la camera. # adauà nella fua fra chiefia a dire le tue diuo te oratione a dio.# qfto diacono pur iftigato dal demóio fe Ordino una fera diconficarcerte tauoledoue elio haueuaa pattare per mo do che pattando la nodte el uefcouo come era ufato doueffe cader«

  1. cuffi fece. Et perche la caduta'era molto alta mori de lubito..Et ql

11 del uefcouato fentendo'tal rumore fubito ueneno a lui:# trouano db elididlo uefcouo lacere morto li ne feceno gran pianto e lamento non làpendo quefto cafo:# quello diacono fe monftraua più dolen/ •te# [p. 67 modifica]aggradato pai che nifuno deg li altri perche non fufle cognoliita fua malitia:# la matina lo fepelireno 'poi con gran honore. Et noti pattando poi longo tempo quello diacono fu eletto per uefcouo ma male gli ne aduenne perhoche hauendo fatto fareellogran cóuito

  1. fella# mangiando ellocon gli altri uno de quelli donzellichelo

fermano dfcite fora della memoria # facea Urani fegni # bruti atti:

  1. tutti quelli che erano prefenti ftaueno tutti ftupetatti non poten/

do fapere ne ìmaginare perche cafone coftui faceiTe quello. Et quan do fufatto a qflo modo per gran fpacio ritorno infe medefmo # an daua cridando # come ipauentato guardaua in qua #,in la #pareua che non cognofcefle niuno:alhora quello uefcouo nouello difleaql lo donzello.-Hor che hai tu ueduto che fei tu flato in tato cóbatimen to # trauaglior'Et quel donzello refpofe colli Metter io ue dico cotti come io fono flato in una corte de uno grandiflimo fignore poi uidi uegnire una gran multitudine di gente # infra quella gente era una bella donna in forma de una regina # con quella d5na era el uoilro uefcouo che mori:Et quando tutta quella gente fu dinanci al lignore la donna ditte quelle paroIe.Figliolo mio io ti dimando iullicia della iniuna fatta al mio feruo.Et el uefcouo che era morto portaua in ma ne le ceruelle che gli ufcireno del capo quando cadette poi ditte lìgno re quello e el maleficio efquale ha fatto el mio diacono per |hauer lui el mio uefcouato.Ditte a Jhora el fignore fallo richiedere. El uefcouo uoltadófi iuerfo di me ditte qlle parole:co(lul he quello cB lo lerue:# fi mi comàdoche ue dóuette richiedere da fua parteche uoi fiati pre/ ilamen te dinanci da lui<Et cotti ut comando # fatto quello coman / damcto fubito el uefcouo nouello cadette interra morto: # e da ere dere che quella anima andò agli eterni tormenti per Io male che ha/ ueua com metto. Et in quello modo tutti furono certificati come era flato morto quello bono uefcouo deuoto della gloriola uergine Ma ria laqual Tempre fia laudata. Amen. _Come una donna molto diuota laqual fe partì dal marito # fugi co uno deuoto clerico p ingano # inftigatióe del dementai Ca.lix* Egefi che fu nna donna molto (pirituale # deuotittima dela I Madre de Iefu Chnfto laquale flando infiema col marito te neua una bona # fantta dita: ne laquale cita era uno clerico molto deuoto # honeito # fimelmen te deuoto della uergine Ma// ria. Et fi come addenne che li amici de dio fe uedano uolen tiera in/ ‘fieme:elclerico# la donna pigliorono amicitia inlìerae # tempre quando erano infieme parlauano della gloriofa uergine Maria: # lo inimico della Humana generatione elqual non cerca fe non la noftra e Hi [p. 68 modifica]damnatioe fi fforzaua di douer taore la bona fama di coftoro # far/ li cadere in peccato:onde il demonio Io incommencio a tentare ma/ lamente de amore carnale per fi fatto modo che quando erano in-•/ fìema parlauano più prefto de amore carnale che de amore fpiritua/ le:# tanto furono ingannati dal demonio che ano di ordinorno in/ fiemecome poteflino andare in&erae in altre contrade & hauendo cofli ordinato de farei clerico tolfe molte richeze della facreftia: & la donna finalmente tolfe molta pecunia al fuo marito # cofli fagire no uia occultamente una notte:# quando fa fatto el giorno gli pie/ ti udendo celebrare le mefle non trouorono ne calici ne paramen/ ti & uedendo che quello clerico deuoto non uenia tutti iì penforonó che elio hauefle fatto quello maleficio:# cofli lo marito di quella d5 na trouandofi efler flato robatode molto theforo andò ala chiefia per faper doue fafle la fua dònna:# zon to che fu ala chiefia trouo ql li preti fcandàlizati: # difleno el tale clerico li ha robato quella fa/ cralba:# la tua donna douerebe ben iàper di' quefto fatto: # elio re» fpofe.Oime dolente che ella de efler andata con lui cheiononla tro uo in neflun loco # molte cole mha portato uia.OJdendo li preti ta/ le parole difleno.Hor uediamochecuftoro che hanno bene ingan/ nato perho che fotto fpecie di bene # di ianttitahanno fatto fi uitu; perofe cofe:onde elli li andorono drieto:# zonti che fureno ala por ta trouorono el demonio in forma de corriero # loro lo domando rono:# dicendo harefti tu trouato due perfone cioè uno clerico con una donna # elio difle.lo gli ho trouati:# fe uoi prefto andanti drie to li zonzeriti:# coftoro culli Scendo torto li azonfeno # menan/ doli ala cortelifecenmetere in prefone perlilor malefici. Stando coftoro nela prefone # recognofcendo ¡lo male che haueano fatto piangeano dolorofamente # contìnuamente fe aricomandauano a/ la gloriofauergine Maria che per la fua mifericordia lipiacefle fcam parli dà tanto periculo # apparendoli la noftra donna fi li reprefe ai peramente # poi li confortodicendo.Io non polio contradire a niu no peccatore la milericordia che mi adomanda perho chcper li pec catori defcendete el figliolo de dio in mérfi che io fono uenuta a libe rarui daqueftaconfalione. Poidifparfe fubitamente # coftoro fe/ tnafeno molto cònfolati # confortati. Etla noftra donna comando aquel demonio elqual hauea ingannato li fuoi deuoti chepreftamen teliremetefleneglihonoride prima. Habiandohauutoel demo/ nio quefto comandamento dala noftra donna incontinente tolfe c5 feco uno altro demonio in fua compagnia # tutte quelle cofe chel p/ te o uero Io clerico haueano tolte.quefti demoni fe le repofe al prò/ prìo [p. 69 modifica]luoco onde le haueano tolte.*# àconcìorono li ferami come do neano ilare.-# fatto quefto li ditti demoni andorono aia prefone:# preiòno ei clerico.# portolo ala fua chiefia. Poi prefeno la donna # portoronl a a cafa fua.Et poi quelli demoni intrOrono ne le prefone:

  1. uno di loro prefe forma dei prete # ial tro prefe forma de la don/

na:#co(Ti pareuano ferrati de quelli ferri come erano loro: #coflit ftaoano in prefone.Quando li preti di quella chiefia feieuoron lano tte adir matutino quello clerico fe ieuo infierne con li altri: # quan/ do ihebono ueduto molto fe marauegiiorno # fubito io prefeno # difleno.Onde uéitu ribaldo feitu tornato una altra uolta a robare la chieiìa come face (li hieri di notte:# ftigiili con quella femina # an/ chórale fugitode prefonei'Quello clerico alhorarefpofccoflì.hor feti uoi ftolri # fmemora ti peniate ben quello che uoi dite alhora li preti diceano:come fìamo fmemoratimon fai tu ribaldo lo male che tu hai fàttaEt quando fu fatto el zorno quefti preti andorono a cafa del marito de quella donna# fi iitrouorono che contendeuanoin/ fieme.DifTe la donna a coftoro io ue prego che uoi cercate quello c$ noi ue habiamojtolto cercando adonca coftoro non trouorono me no alchuna cofa:ma ogni cola era ben ripofta al fiio proprio loco.Di ceuano li preti col marito di quella donna neramente noi fiamofme morati andiamo ala prefone # fapiamo queda cofa come e andata g hochc noi li femo pur pigliare # metere in prefone.Et zontf che fu/ rono ala prefone # riguardando dentro uidenodue perfone #lu/ no paria el prete # laltro la donna:# fubito licomandoronocheelli emno.Et quelli demoni cominciorono a dire di cendo.hor come nui ae habiamoben beffiti che uehabiamo fatto credere quello che no he uero de coloro liquali uoi haueti cofTi infamati: ma elli fon molto deuotidelamadredi Chrifto:&perho nui fìamo {forzatide meter ti in fcandolo con uoñma non había mo pofiuto per la deuotione cB hanno ala Madre di Chrifto# per la loro iantta uita.*# per ho uedi ciama che le loro anime fono molte accepte a dio:# ditte quelle co/ fe difpariteno uia con gran tempella & rumore # coftoro conlìde/ raado tutto el fatto per ordine li domandorono perdonaza# li he beno fempre in deuotione.EtquellocIerico con la donna uiueteno poi fanttamente per modo che ala loro fine meritorono el fantto paradifo per la gratia della gloriofa uergine Maria laqual fia fempre laudata« Amen. Come nelle parte di Francia per durino iudicio uene fi grande pe/ ftilentia che loccife quali la quarta parte della gente. CapiJx« e iiii [p. 70 modifica]El tempo del Re lodouico nelle parte de Frància uene per di n uinoiudicio una certa peftilentia infra loro laquale occife bé la quarta parte delle perfone:& quella pedi lentia ardiua le p fone dala pianta di piedi fin al core fempre andaua confumado 8£ de uorando lacarne tanto che Ioccideua:& quella tal infirmitade era in curabile che niuno remedio fe trouaua.La gente che piangeua & do mandaua aiuto a la gloriofa uergene Maria facédo prieghi 8C oratio ne ne la fuachiefia acioche ella per fuagratia fàceffe ce (Tare tanta pe ftilentia 8C crudel iudicio ma il piatolo dio hauendoli in parte flagel la ti uolfe esaudire li prieghi & le oratione che erano facile a r iuerentia della fua gloriofa Madre liberoli in quello modo che intrando li infir mi nella chiefia de la noftra donna 8£ fìdelmente domadando lo Tuo adi'uto fubitamente erano liberati dale lóro infirmi tade. Sime Imen? tenellacitadede Pariti erano congregati fi grande multitudme de in fermiche pareua uno fpauento auedergli perii gradinimi pianti eli faceano:Et la uergene Maria una no&e apparfe nella chiefia 8C bene diffe tutti linfermi &fubitamente furono fiberati.Similmente la prò uincia de francia fu liberata dala peililentia:per li meriti della glorio fa uergine Maria laqualttfia fempre laudata & ring ra tiata.- » Ameni Come uno iudeo effendo ftato prefo da ladroi fu liberato 8£ fciol to data gloriofa uergine Maria madre de iefu Chriilo« Cap.lxi* Affando uno iudeo per uno certo camino fu pfo da li ladro/ p- ni 8i fuli toltoa'o che luihauea8f penfauatioanchorafarlo refeodere fpetando de hauere da lui gran quatita de pecunia SC per tanto il ligorono ad uno alboro:& lafìoronli tanto pane 81 ag che baftaffi p tre zorni perche poteffino andare a fare altri mali.Paf/ fato che fu il terzo zorno:& la nofle foprauenendo ftagando quello iudeo ligato 8C laffo per grande dolore che hauea 81 adormentadolì un poco fubitamente lìapparueuna dona de uenerabile afpeélo ne là fua uifione laquale approximandófi al iudeo 8C fi IO difciolfe da ql/ li Jigami & defuegliandoii el iudeo & frodandoti effer difciolto fo fi pieno de mirabile gaudio & conYolatione poi guardando per ueder chi haueffecoffi liberato 8£ riguardando hebe ueduta una dona mol to refplendente 8i diffe qual donna fete uoi 8L donde io ho meritato tanta benignita.A quelle parole la noftra dona refpofe 8i d'ffe.lo (5 Maria laql tu & la,tua géte offendete fortemétejK negate chel falua tor di modo, fìa formato nato di me qro ala huànita 8i cf> io rema nefle uergine.Sono io p tatouéutaa te:8£fi te uoglio rédere benep [p. 71 modifica]male.-# uoglioti ridure al cogli ofcimen tò de la atrita:& qto e perica iofo d uoftro fiato & errore nelqual uoi iudei feti ligati. Viene adun» che con meco:Etmenàdolo in cima deuno monte alnftimo fi gli dif fe guarda in quefta ualle # confiderà quello che tu uederai. Et quello iudeo culli facendo uide Io abyflo infernale con fiàme gradi flime cb gitaueno gradifiimo fetore.# le aíedánate fiauano in quelli crudelif fimi tormenti: lequaJe cofe tutte uedute la noftra donna fi gli li difie: quefte tenebrofe carcere # quefti torméti afpetti tu # li tuoi (eguaci ma quella cofa te (tata monftrata azo che tu cognofci,# quante pene & torméti uoi iudei riceuerete p la uoftra malitia. Et per tato me feq ta # monftrarote quato ben uoi pdete per la uoftra ignorato.# me nato che lo hebefutouno altro montealriflimogli monftrouna ha/ bitatione refplédente & bellatde laquale ufeiuano odori fuauifTìmi da non potere cóprendere. Erano in quello loco cofe tato deletteuole: che lingua hùana non lo potra mai referire.Poi li monftro la compa gnia de li beati:# diiTeli. quelle fono le aie :Ieqle tu ron reco parate del pa'ofo (angue del mio figliolo.# tu (imeIméte po (Tederai quella gioirla fe crederi in lui.# ditte quefte parole difparieuia. Alhora quello iudeo ripélando la benignità de la noftra donna (e parti de quiui:# p uene ad uno monafteriò de fantti monachi.# narrato che lui hebbec ogni cofa per ordíe domado el fantto baptifmo:# laffandoel mon/ do pfeuero ne la fantta religione.Poi ala fine foa merito el fantto pa«- radifo per la benignità de la gloriofauergine Maria. Amem Come una abbatefla molto indifereta contra je fue monache per operarione del demonio c6mi(Te peccato con uno clerico:# poi fu aiutata da la uergine Maria. Cap.lxii. N uno monafterio era una abbateffa:laquaie era delpettòfa# i odiofa con le monache # in tutte le obíeruátie regulare ufaua molta indi(cretione.ma come dio^mifle uoléndo humiliare la uita fua fu mutata ialtro modo.perhoche p operatione del iimico pecco co uno clerico. Vededo adunca labbateffa eflere caduta i tanta imundicia hebe tata trifteza # dolore.# non trouado niuno ripofo

  1. n5 fapea con chi reuelare effuo fecreto.Et chiamàdo una de le pri

cipal monache del wonafterio'Iidifle tutto,el fuo pttó.intédédo qfta monicha tátadiíhoneftadede la fua abbatefla non folaméte li tenea fecreto lo fcadalo:ma pltaméte lo recito ad un archidiácono, elquale hauea la cura di quejlo monafterio.# lo archidiácono fubito denun> rio ai uefcouo:de!aqfcofa nacque grà (cada! o a tutti quelli che Io (apea no. Volendo per tanto el ueicouodargran punitione a quefta ab/ 'bitcffa [p. 72 modifica]diede ordie de far de le due cole uha:o neramente far ardere ouero priuarla.8£ farla cazare delmonafterio co gran uergogna; Ve nendo poi,el uefeouo a quello m6afterio.& intra to che fa in capitolo fece uéire tutte le monache:acio che ciafchaduna dicefle el fuo pare/ re fopra quello fcanda!o.8£ciafcaduna dille come la abbatefla era de gna de una gran punitióe.Onde el uefeouo alhora piuinfiàmato ad ira mando prettamente alla cella della ditta abbatefla che ella douef/ fé uenire in capitolo dinàzi alla Tua prefentia:& ella difle:incótineme uenerebbe.Et cofiderando ella che n6 potea f ugire quefta cófafione Si uergogna:perhoche era uenuta Ihora del partorire:# tóueritapa/ lefamen te fi uedeua.ma pur cordandoli in la diuina mifericordia an/ do fecretaméte nella fantta chiefia:& ponédofi in oretiOne dinàzi al la figurade la gloriola noftra dona con molti dolori Si pianti fabita méte fu adormenzata;& la noftra dona apparédoli in uifione fi la ri prefe forteméte;deI fuo peccato.poi la conforto che li darebbe el fuo adiuto.& alhora pareua a quella abbatefla bel luoco douere par turi-* re.& cufli fa la uerita: che partorita che lhebbe la fu refuegliata. Si la noftra dona comando a gli angeli funi che pigliaffeno quello fanciul lo:& portaflelo ad una donna fua deuota :che ella el nutricale al fuo fuo leruitkx&confiderando labbatefta'queftecofe hebbe grandiiTw ma a!legreza.Poi la noftra donna gli diflcaia deuotamente al uefeo/ uo-.& no temerei poi difparfe uia. Andata che fa la abbatefla in ca/ pitulo el uefeouo elTertdorurbato Si indegnato uerfo di lei cornicio a dire parole molto imuriofe& riprendendo afpramente. Si ellaref pofe.Hor penfati ben me elfer quel'a che uo i dite.Et lo uefeouo con foderando con diligentia che in lei non era fegno che fafle grauida;« alhora elio fa turbato&iratò cótra coloro che lhaueanò acculata: ta to era turbato contra di loro:ma la abbatefla referendo el miraculo de la madre di iefu'Chrifto,‘tutti benedifìcati Si confolatnalhora lau/ dorono& ringratioronola gloriofauergineMaria.laqualenóaban dona mai alchuno chabia fperaza in Iei.8i la abbatefla humiliata per lo'ditto miraculo uiuete in fantta pace con le foe monache perfeue/ rando tempre in deuotióe de la madre di ielu Chnftoilaquale lìa fem pre rengratiata in fecula feculorum. Amen« | I «* i '>f:V , 'f< Qtji finifeono li miraculi de la gloriofa aergine Maria« Et inco// mfneia la tauola de li capitoli de li ditti miraculi. [p. 73 modifica]Vi incornicia la tabula della fnfrafcripta opera« Et pria come q la gloriofa uergine Maria (capo una dona fua deuota de le infi ,die del demonio infernale! Capitolo primo* Come fu uno (ignore elqual teneudo in cafa el demonio fu liberato da laeloriofa uergine Maria madre de iefu Chrifto. capi.iù Cóe fu anoelqle falutódola nfa d5na poi che & morto li naque un ziglt'o in bocha fopra la fepultura« ca.iiù .Come una dona per opatione del demóio fece ocddere fuo genero 6C tu liberata dala gloriofa uergine Maria. capi.iiii. Co me uno homo elquale fe era dato al demonio in anima 8i in cot> po :B¿ fu liberato per li meriti de la gloriofa uergine Maria* ca. v< Cóe fi) una giouene uergene laqle falutaua.ogni di ceto cinquata uol te la gloriofa uergine Mariamadre de iefu Chiftoi cap. vi. Come tu uno clerico elqle dolédofi del dolore chhebe la nfa donna ogni di diceua con reuerentia le fepte alegreze di noftra donna ma dre del noftro fignore iefu Chrifto. .cap.vii« Cóe fu uno hó elqle fi diede al demóio f aia 8i in corpo:# p U meriti de la gloriofa uergine Maria fu liberato dal demóio. capi.viii« Come el demóio fpinfeunodepin&Ore p farlo cadere perche lui de . pingea la figura de la nfa donna molto bella. ca.ix« Come la gloriola uergine Miria adiutrice de gli foi deuoti:# de una figliola de uno itopatore alaqle furono ugliate le mie« capo:» Come la gloriofa uergine Maria appite a una dona infirma:#del fa ¿bffimo facramento de lattare. capi.xi« Cóe erauno fcó ho elqle ádaua pdlcado la parolade dio:’# cófortan do la géte che dooeffmo far penitétiadc li fuoi peccati. ca.xii. Cóe uno clerico elql effendo iuilupato nelle cofe del módo'fùoccifo da li fuoi inimici Á de la (uà deuotione. capi.xiii. Cóe una monacha giouene nepota de una fca moacha abba teffa laq le ado allo ifernop.unogfló mortale che cómiffe. ca.xiin« Cóe una dona rei igiofa laql da' fora del móafterio p peccare có uno caualiero 8i fa aiutata dala madre de xpo che nó pecco. ca.xiv Come dui monacelli de lordie de fcóBernardoufciédo del monade rio fenzalicétiafeanegorono in uno fiume. . ca.xvù Cóe ano caualiero diuoto di nfa dona elqle effendogli tagliato il ca/ po nó potea morire fenza cófeffione Si penitentia« ca.x vii. Come unagétile 8i nobjlilTima dona laql fece far una belliilìma chie fiaad honore della gloriofa uergine Maria« ca..xviii. Come uno pelegrino elqle ando a Roma per fua deuotióe;fl£trouo una tefta de morto che parlaaafenza corpo^ ca.xix«[p. 74 modifica]Come una congregatone de canònici uoléanoabandonarèta mo/ nafterio de la gloriola uergine Maria:perche non haueanode man giare:# la neftra donna gli prouedette. cé.xxù Come uno iudice fa morto da li fiioi inimici nella chiefia de la glorio fa uergine Maria:# del miraculo monftrato: cap.xxii. Come Uno homo mo Ito diuoto de la madre de xpo elquale cotra ra ione fa iuftitiato:# come fa aiutato da lei. ca.xxiii» Cóe Uno homo molto luxuriofoilqle p'ernuerétfadi rifa donna no uolea peccare con alcua donna che hauefle nome maria ca.xxiiii. Come uno pte molto diuoto de la gloriola uergfe Maria:elqle hebe una mirabile uiiione del corpodeChrifto. ca.xxv. Come uno homo molto eatiuo da tutti li mali che far potea:# nien/ tedi meno ogni!di falutaua la madre di Chrifto. ca.xx vi. Come uno p té molto diuoto elqle non fapea fenon la mefla di tifa donna uergine Maria madre di iefu Chrifto. ca.xxvii. Come una donna molto diuota era moleftata dal demonio # poi fa liberata p li meriti de la gloriola uergine Maria madre de iefu Chri ilo noftrofignore. ca.xxviii* Come uno nobile homo abadonoel mondo # entro in lordine di fantto Bernardo. ca.xxixi Come una donna molto deuotà de la madre de iefu Chriilo laguale parturi uno figliolo nigriflimo. - cap.xxx. Come nno giouene elquale uolea andare oltra el mare con il Re de franza.# cadendo nel mare fu (campato da la madre de ¡Chrifto ie fu gloriófa uergine Maria. ca.xxxi. Come ad una donna heremita Ii"apparue il demoio in forma di don na:# quefta dona heremita haueua femp|i deuotióe lagloriofa uer gine Maria madre de iefu Chrifto: ca.xxxiii Come un giouene molto delicato # deuo to de n fa dona diuéto eoe ieprofo p unttione che fe fece p no pdere la fua uirginita. ca.xxxiiia Cóe doi ladroni cioè dimas # ieftas pféo el nro fìgnor iefu xpo # la n fa dona # iofeph quado el nro (ignore era picolos ca.xx.xiiii. Come in le pte de lombardia era in una caia depintta la figura di rifa donna laquale monftro grade miraculo. capi.xxxv. Come, in deilia fu uno che hauea nome theophilo ilguale era diuoto di noftra donna.el le diede al demonio de lo inferno. ca.xxx vi. Come fu in Roma uno clerico elqle hèbbe nome cefario deuotifTi^ mo de noftra donna # come fe taglio le mane. ca.xxxvii. Come uno iudice :elquale diceua lofficio di noftra donna fa aiutato

  1. liberato da lei cadendo in ut»fiume. ca.xxxviii*

Cóme [p. 75 modifica]il demonio uolfe mt tterdifeordia infra moglerK marito liq li èrano deuoti di noftra donna. ca-xxxix. Come lino uefeouo diueto dinoft ra dona fecefe tagliar lamie per una.deletfàtione carnale che elio hebe nel fao cuore. ca.xli Come uno íanüo heremita:elquale iacea grande penitétia in uno de ferto uide udibilmente la uergine Maria- 1 ca.xlr. Come uno mercadante alexandnno molto dinoto aricomado la fua dona & li fuoi figlioli ala uergine Maria« ca.xlii« Come un nobile hó hauea molto honoreuolmente oeftito la imagi ne de la noftra donna & del noftro (ignore iefu Chnft o. ca .xliii. Come uno mercadate molto richo 8Cdiuoto hebe gran uolóta de fa re ano bello altare ala noftra donnai ca.xliìii« Come uno fanflo heremita hebbe certe belle reuelanóe 8i uifióe de la fandhflìma natiuita dela gloriofa uergine Maria- ca.xl v. Come uno figliolo de una dona uedoa tu meffo i prefóe 8C per li me riti de noftra donna fu liberato. ca.xlv» Come una dóna chnftiana laquale hauea per marito uno pagano ilq le p li meriti di uoftra dona diuento fide! chriftiano. ca. xl vii. Come uno giouene fu occifo da uno iudeo oche cantaua co gran de uotione lan tiphona de la gloriola uergine Maria madre del noftro faluatoreiefuChrifto-. . ca.xlViii* Cóe lanradónaappueadunogioaenereligiofo elqle falutaua ogni di uinticù$uolte la madre de xpocóla falutatióe ágelica. ca.xlix. Come una dona ricomando el fuo figlioloala gloriola uergine Ma' riauion pentte nel fuoco. ca.!. Come uno abbate deuotilfìmodela gloriofa uergine Maria:elquale edifico a Roma ano monafterio de lanfli monachi« ca.li. Cóe una fcà uergie deuotiftìma dela gloriosi uergie Maria fe cauo li occhi p nó pdere la fua uirgmita p riuerétia di nfa dona. ca.liù Come uno hó molto diuoto dela uergie Maria la falutaua ogni di:8£ per operarionedel demonio Tempre peccaua:6£ perla milericor/' dia di lei fu fàtuo. ca.liiL Cóeun ludice amaso un iudeò elql defpfìaua li diuini ofliciidella fcà madre chiefia:elqle iudice era diuoto de la nra dona. ca.Iiiii. Cóe una dona che popatióe del demóio pecco carnalméte con uno fuo figliolo.# eoe ella fu liberata da la madre di xpo. ca.lv. Cóe uno heremita pifttgatióe del demóio fu'té tato del uitiocarnale 8i poi fu liberato p li menti dela gloriofa uergie Maria. ca.Ivi* Cóe uno còte molto diuoto de la gloriofa uergine Maria:elquale fe' ce fare uno moafterio .81 meflegli dentro duodecì monachi p amo[p. Colophon modifica]redi noftra donna. ca.lyiù Come uno clerico per operatone del demonio Occife uno làn&o ue fcouo # per diuino iudicio fu punito. ca.lt'iib Come una dona molto diuota laquale fe parti dal marito # fugi con uno deuoto clericop ingano &i mftigatióe del demóio. caJix« Come nele pte di fraza per diuino iudicio uéne fi grade peftiléda cfi occife qual» la quarta parte de la géte: caJx. Come uno iudeo eftendo ftato piò da ladroni fu liberato SCfciolto dala gloriola uergine Maria. * ca.Ixi. Come unaabbatefòmoltoidilcretacótra lefue moniche perleope ratione del demonio cómifte peccato con uno clerico.# poi fu aiu tata de la uergine Maria; ca.lxii. FINIS« Qyi finiffelatauola de li capitoli liquali fecontenneno in quella opera cioc de li mira .uli de la gl orioia uergine Maria. impreiTo in Venetia nel.Mcccc.Ixxxx vi.a di fecundo'de marzo« Lausdeo # beata: ui