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mia devota. Et alhora il demonio subitamente con grandissimi cridi disparve per quel diserto et lo cavaliero ingenochiandosi alli piedi della madre de christo si rendette in colpa et domando perdonanza. Et ella lo riprese et poi lo mando alla chiesia: ne laquale dormiva la sua donna. Tornato che fu alla chiesa trovo la sua donna dormire et dessedola et si gli disse quello che advenuto gli era. Retornando adoncha insieme alla citta et intrando ne la lor casa subitamente disperdettino tutte quelle richeze lequale havea habiute dal demonio et cominciorono a vivere insieme sanctamente in grande divotione et diventorono molto boni: et cusi perseverando meritorono i fine la gloria de vita eterna per li meriti de la gloriosa vergine Maria: alla quale sia sempre laude et gloria. Amen.

Come fu uno signore elquale tenendo in casa lo demonio fu liberato dala gloriosa vergine Maria.

Capitulo. Secondo


E

Ra uno signore elquale teneva molti ladroni et robatori e liquali occidevano et robavano qualunche persona trovar potevano. Advenne come a dio piacque che passando un sancto homo per quello camino incontinenti gli dicti robatori si lo roborono et spogliorono Disse in quella fiata il dicto sancto homo a quelli pessimi homini pregovi mi vogliati menare al vostro signore perche gli voglio preferire alcune cose molte utile per se. Et essendo quel sancto homo menato al signore si gli disse. Pregovi che ragunate tutta la vostra fameglia perho che ogi in questo di io son mandato da dio per la vostra salute. Et cussi questo signore incontinente fece chiamare tutti inanci la sua presentia. Et essendo quivi radunati diste quel servo de dio. Uno della corte ci mancha che non e venuto. Alhora un crido et disse el nostro canevaro non pare che ce sia respose il sancto hon tu dice il vero. Onde il signore mando prestamente per lui. Et essendo venuto comencio tutto a tremare et stava tutto spaventato. Et lo scon hon disse allhora al canevaro io ti comando et scongiuro da parte de dio che tu prestamente ti manifesti et debbi dire che tu sei et quello rispose cossi lo sono il demonio de lo inferno et non sono homo: loquale si prendeti questa forma si come voi videte: et son stato in questa corte duodeci anni perche il nostro principe lucifero mi mando acio che i qualunque di questo signore con chi io son stato non salutasse la madre di christo chio loccidesse et portasse lanima sua alle pene dello inferno. Onde non ne passato di nel quale lui non lhabia salutata: et aldendo il signore queste parole incontinente se gitto ali piedi de quello sancto homo e con gran contritione di suo peccati dimandava misericordia a dio: poi quello sancto comando al demonio per li meriti et da parte de


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