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quella donna dapoi ¿1gran peccato ìlquale ella hauea fatto Cubito air do al fuo con feflore &i humel méte 8i co dolore manifedo el fuo pec cato.Dapo alquanto tempo quel prete indigato dal diauolo andò da li parenti del giouene morto: Si manifedogli tutto el fatto p ordinei Laqualcoòquelli oldendoandorono fubitamente alla fignoria & ac culorono la ditta dóna.Onde trouata la uerita fu data la fentéda che ella fofle arfa.Eflendo poi quella donna menata ala morte:inanci che lei fiiiTe gionta al luogo de la iudida intrando in una chiefia con gran contritione fé ricomado alla gloriola uergene Maria.Et eden/ do poi meda nella fiama ardentiiuma niuno torméto ne pena fentj ua:ma li parenti del ditto giouene: aldendo & uedendo quello fece no portare molto piulegne per far magior fiioco Si con tutto que^ ilo la ditta donna non fentiua pena niuna.Alhora quelli più turbati 6i indignati la fece tirar foradel foco & fecela ritornare acafa:Que ila donna non hauea in fé niuno mancamento di fuoco ouero noci/ mento:ma bene hauea le ferite fatte perii parenti del giouene mor to.Etper tanto uiuendo poi infineal terzo giorno 8i piangendo co dolore'el fuo peccato merito doppo quelli tre giorni andare alla glo ria del paradifoper li meriti de la uergine Maria. Amen. Come uno homo ilquale fe era dato al diauolo in anima Si ìn cor po fu liberato per li meriti de la gloriola uergine Maria« Cap.v. No feruo de uno fìgnoregiocado di coiumado molte riche u ze ilaua molto trillo eoe de fpera to.Et ptàto chiamo el dia uolo & diflegli.Se tu mi dai tato che io polTa uiuere Si réde re le lue r ìcheze almio fignore le<Je io ho cófumate ado che lui non mimetta in prifóe io mi ti darò in anima di in corpo.Ei diauolo pre ftamente uenuto gli difle.Io te darò dQ che,tu me domandi fe tu uoi renegare dio co la iua madre 61 tutti li foi fan ili.Et quello mifero ho modiile io n egho dio con tuttti li Cuoi fanttiuo no uoglio negare la miadeuota uergine Maria.Et io diauolo fe parti 8C flètè un poco Si poi torno a coftui di diiTcMOgìio che n eghi la madre di chrillo 81 da roti graricheze fì come medomada(H.ét quel mifero ho rilpofe ina ci uoglio morire che negare la madre di cluillo. Alhora il demonio turbato cotradi lui perche non uoleua negare la madre di chrifto il pcofle Si battete tato chel Jaffo per morto poi (i parti uia: quello ho mo ritornato in fe entroin la chiefia della uergine Mariacofì Bagel/ Iato 6C piagato & dando dinanci alla fua imagine piangendo diceua Tu fai madoha che per tuo amore fono dato coli duraméte battuto dal demonio in tantoché per morto mha latfato:onde io te doman