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didío che fe dígnatodimonftrarlí il fuo unigenito figliolo in ha/ mana carne. Et hauendo orato per gran fpacio di tempo prego,la in finita dementia de dioche faceflfe ritornare quel bel fantinoinelafl/ miglianza die era phma Qi leuandofi di terra uide incótinen te il no/ ftro fignore iefu chrifto in forma dhoitia confecrata come era di pri ma.Laqual cofa confiderando & uedendo riceuette mirabil confola none ¿¿gaudio per tanta benignità che lomnipotente diogli hiuea monilrata per li meriti de la gloriola uergine Maria ado che la ueri ta del facramento più apertaméte fe adirapiffe & la noftra fede (e c5 fermalTeper lo ditto miraculo 8¿ per gli altri {numerabili che già fo no ilari fatti nel mondo.Poi che lo ditto prete hebbe celebrata la fan tta mefla&rendute molte laude 8¿ grane adio 8¿alla tua dulciiTima madre uergine Maria per li cui meriti lui era ilato degno; di uidere fi gloriofe cofe.Onde crefcendoli lamore 8¿ il feruore di dentro per la mirabfc uifione cheuideuiuette poi in íanttitade:8¿deuotioneche al lafua fine merito de andare alla beata gloria con lagloriofa uergine Maria laquale iìafempre laudata. Amen. Come uno homo molto catiuo de tutti li mali che poteua fare ni cntedimeno ogni di falutaua la madre di Chriilo. Cap.xx^i* Ra in romaun catiuo 8¿ peflimo homo de tutti li mali cfS far u potea:8¿ i altro no attédeua:ondep la fua maligitade li roma' ni lo haueào (band ito fl¿ fcaciato tora di roma«8¿ qilo homo.1 Èfeuerando nel fuo mal fare fe redufle a (lare ala (Irada con altri ma/ ndnni robando Sioccidendo ciafcaduno che gli uenia ale mane 8t fpecìalmente