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leqnale lor haueuano tutte feeeno dar a gli poueri:' Et in quel catiuo iudeo fu edificata una belli flìma chiefia ad nonore dela gloriofa uer/ gene Marìa:nellaquale tutte ferinclufeno fequitandola dottrina di quel fanèta homo uiuendo fempre in grande perfettlone # fan&ita de in tato che in breue tempo al .di&o luocho furono date molte eie* mofy n e:per laqualcofa .edettenom tanta perfezione le diète dóne che la fama dela lor fanéh tade fi fpaxfe idiuerfipaefiintato che mo! ti nobili & potenti homini firiputauanoagrande benefido quando eflì poteuano mettere le lor figliole nel dittomonafterio a feruire a dio.ln fra figli uno richo & poiletehomo hauédo una fua figlia picco la egli laofferie al dittomóafterioilgualgentilhomo uiutdo deppo poco tempo tutte le fue pofiefiióe diede ala fua figlia acio che le con lignafle ala cógregatióexrefcédo la dièia figliola era molto bella gio uene:# tutte laltre donne lamauano:perche di # notte perfeu^raua in deuotióe de la gloriola uergene Maria* Aduenne una uolta che un Re Ricardodinghelterra uenédoa queilom5.iitenopmetterui una fua figliola:# effendoìn capitolo c5 labbatefia OC con faltre don ne la giouene fopradièta comincio a guardare curiofaméte il re ma/ rauigliandofi di uedere uno homo uellito di ueftiraente regale: # el Tuo capo coronato di fulgida coróa:# non ceiTaua di guardarlo. Ve/ dendofe il re guardarea quella giouene.# cdfiderando la belleza de collei fi come homo impudico &Cluxuriofo incótinen te el fuo cuore fu ferito della belleza de gli occhi de cortei. Et ritornando el Re nel fuo paefe mando a dire a labbatefla che gli mandale quella giouene altramente guartarebbe tutto el móarterio # pigliarebelaper forza Oldendo la giouene cofi dire domando aquelle meflo quale belleza fofie in lei che piacefie più al re. Et quello r efpondendo dilTe aie Rumente la belleza de gli uOrtri occhi ha ligato# prefo il cuor del Re:# A lhora quella giouene monacha intendendo el deiìderio del Re: # no uolédo pdere tato bene che p Ioga penitéda Ihauia acquifta to api iodio# mouendofi cogran femore andò dinanzi alia imagine della gloriofa madre,uergene Maria: # quiui con grandilfima deuotione
- pianto fe cauo li occhi.# poi li riuolfi in uno certo pano # portoli
ali Temi del Re dicédo portate quefti mei occhi al uortro Re:& diceti gli che al iuo piacere piglia diletto dela mia belleza. Prefentati che hebeno li ambafriatori li ditti occhi.# lo re quello uedendo fu tutto fpauentato di quello che fare uoleua.Et cófiderando la perfettióe # la fanttitade dela giouene finitamente uenne al ditto monarterio # con grande contritione # con grande dolore domandaua perdona/ za # mifericordia* Et poi entrando nelachiefia infieme con le tèrre