Pagina:Li miraculi de la Madonna, Venezia, 1496.djvu/23

fi incominciati* ad ordinare nela fua mentegli fatti de Iafinelfo #d< cendo poi q es in celis dicea nel fuo péfiero cbe mangiara ogi lafinel 10 # do mie chi me io guardara:#cofli f tutte le altre parole del pa/ ter nr non penfana in altro che in quefto afinello:Similmente gli ad' uenia quando doueua penfare fopral fermone de la prcdica tione.Fa fla che hebbe aduncha la fua o ranone andò al fuo ¿lineilo # di (Te. O afinello difuenturato magiore parte hai habuto hogi tu de la mia oratione che io per potere meglio penfare didiouendete quefto afi nello # diede il precio alipoueri di chrifto Vnodi aduéneche palla do quefto fantto homo per la cita dui - giouent figliandoincótra & diffe.Nui ti pregamo padre che tu uegni auifitare uno infermo il quale fta in periculo di morte alla quale domanda quii fantto homo cSfentendo andaua infieme co qlli giouent ma li ditti giouent iIli gaté- da! diauolo hauea ordinato c5 certi foi cópagm diihonefti di ca tiui fargia uergogna a qfto feruo de dio & no erào uef lepole che ha aea ditto de qilo infermo ma haueao ordia to alluoco difhonefto co una meretrice acio che lei H iacefle cadere i peccato. Et effédo uéuto 11 feruo di dio in tato uitupofo luoco ftaua tutto fpauentato diuergo/ gna Alhorauna deqlle meretrice pigliàdolop forza gli iacea grade uiolétia ppuocarlo a peccato&q1Ìigiouéi diifoluti facendoli beffe di lui ftauao a uedere.Ma il ferao di dio uedédofi tato moleftato da coftei fpiratoda dio diife. Vna di uoi fe delibera di peccare c5 meco di io andaro da efTa.Et intrando coftui in quella cala del diauolo co una di quelle meretrice 81 lo feruo di dio accefo & confortato dal dv nino amore ¿¿della falute di quella meretrice fubito comincio amae- ftrar di diuini comanda méti 6C come lei era eita dii diauolo 81 laccio dele anime & farle andare in perditione:& diceua o mifera foemina no fai che tu al di del indicio harai a rédere rafone a dio di tutte quel/ le anime che per ti (ì dannano certo che meglio ti iàrebe mai no effe re nata;Et come a dio piacque quefta meretrice cópuntta nel fuo co re con gran uocecomindoacridaredicendo.Dionabimiferìcordia di me 81 piangeua amaramente li fuoi peccati dicendo pur.O dio ha bi mifericordia di me peccatrice. Alle cride de laqaale quella] tre cati/ ue correndo per fapere qual fuffe la cagione di tanto pianto uideno ueramentechepdolore de fuoi peccati faceua tato lamentoiEtquel lo feruodi dio con grande fèruore fopra la paffione del noftro iìgno re ¿¿de la gloriò de beati# delapenadeglidànatituttequelleme retrìce piangeuanocon grande centrinone e dolore. In tato' che co/ lagratiade dio mttefe deliberano de abandonare il modo# obfer ua re perfetta cótinentia & tutte bene cótrite# coni effe le richeze b u