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male.-# uoglioti ridure al cogli ofcimen tò de la atrita:& qto e perica iofo d uoftro fiato & errore nelqual uoi iudei feti ligati. Viene adun» che con meco:Etmenàdolo in cima deuno monte alnftimo fi gli dif fe guarda in quefta ualle # confiderà quello che tu uederai. Et quello iudeo culli facendo uide Io abyflo infernale con fiàme gradi flime cb gitaueno gradifiimo fetore.# le aíedánate fiauano in quelli crudelif fimi tormenti: lequaJe cofe tutte uedute la noftra donna fi gli li difie: quefte tenebrofe carcere # quefti torméti afpetti tu # li tuoi (eguaci ma quella cofa te (tata monftrata azo che tu cognofci,# quante pene & torméti uoi iudei riceuerete p la uoftra malitia. Et per tato me feq ta # monftrarote quato ben uoi pdete per la uoftra ignorato.# me nato che lo hebefutouno altro montealriflimogli monftrouna ha/ bitatione refplédente & bellatde laquale ufeiuano odori fuauifTìmi da non potere cóprendere. Erano in quello loco cofe tato deletteuole: che lingua hùana non lo potra mai referire.Poi li monftro la compa gnia de li beati:# diiTeli. quelle fono le aie :Ieqle tu ron reco parate del pa'ofo (angue del mio figliolo.# tu (imeIméte po (Tederai quella gioirla fe crederi in lui.# ditte quefte parole difparieuia. Alhora quello iudeo ripélando la benignità de la noftra donna (e parti de quiui:# p uene ad uno monafteriò de fantti monachi.# narrato che lui hebbec ogni cofa per ordíe domado el fantto baptifmo:# laffandoel mon/ do pfeuero ne la fantta religione.Poi ala fine foa merito el fantto pa«- radifo per la benignità de la gloriofauergine Maria. Amem Come una abbatefla molto indifereta contra je fue monache per operarione del demonio c6mi(Te peccato con uno clerico:# poi fu aiutata da la uergine Maria. Cap.lxii. N uno monafterio era una abbateffa:laquaie era delpettòfa# i odiofa con le monache # in tutte le obíeruátie regulare ufaua molta indi(cretione.ma come dio^mifle uoléndo humiliare la uita fua fu mutata ialtro modo.perhoche p operatione del iimico pecco co uno clerico. Vededo adunca labbateffa eflere caduta i tanta imundicia hebe tata trifteza # dolore.# non trouado niuno ripofo
- n5 fapea con chi reuelare effuo fecreto.Et chiamàdo una de le pri
cipal monache del wonafterio'Iidifle tutto,el fuo pttó.intédédo qfta monicha tátadiíhoneftadede la fua abbatefla non folaméte li tenea fecreto lo fcadalo:ma pltaméte lo recito ad un archidiácono, elquale hauea la cura di quejlo monafterio.# lo archidiácono fubito denun> rio ai uefcouo:de!aqfcofa nacque grà (cada! o a tutti quelli che Io (apea no. Volendo per tanto el ueicouodargran punitione a quefta ab/ 'bitcffa