Dell'uomo di lettere difeso ed emendato/Tavola
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TAVOLA1
A
Abramo: favorito da Dio con darghi una lettera del suo nome|||
Sacrifica il suo figliuolo Isaac|||
Achille: due lezioni prendeva, di guerra nelle cacce, e di filosofia nella caverna di Chirone|||
Adulatore del Pirgopolinice di Plauto|||
Affetti: debbon trattarsi con istile naturale|||
Vedi Passioni
S. Agostino: assomigliato ad Archimede|||
Agricoltura: esercitata da Scipione|||
Agrippina: non volle che Nerone attendesse a studj gravi|||
Alberi nocivi: trapiantati, perdon la forza di nuocere|||
Alchimisti: loro pazzia, e felicità|||
Alcibiade: cacciato dalla Patria|||
Suo detto alla offerta fattagli da un Re forestiero|||
Sua superbia come corretta da Socrate|||
Alessandro Magno: disprezza le piccole imprese della Grecia|||
Piange in udire che Anassagora, afferma trovarsi innumerabili Mondi|||
Si stima povero; ed è tale|||
Visita, e ammira Diogene|||
Desidera trasformarsi in lui|||
Ancor fanciullo, è stimato dagli Ambasciadori Persiani un gran Re|||
Operò quasi sempre da Filosofo|||
Schernisce l’offerta fattagli da Stasicrate di voler formar la sua statua del monte Ato|||
E perchè|||
Desidera la penna d’Omero|||
Sua ignoranza nella Pittura, schernita|||
Determina di passar l’Oceano|||
E n’è sconsigliato da’ suoi|||
Sprezza la lira di Paride, e desidera quella d’Achille|||
Sua statua di bronzo, fatta indorar da Nerone, e con ciò deformata|||
Alessandro Severo: Imperadore, e Pilosofo|||
Cuopre Ulpiano col suo manto reale|||
Alessarco, Grammatico: sua superbia|||
Alfonso X., Re di Castiglia: superbo concetto che avea del suo ingegno|||
Punito da Dio con la privazione del Regno|||
Allegorie: da’ Poeti opposte in difesa delle loro composizioni lascive|||
Anassagora: in prigione, truova la Quadratura del Circolo|||
Sgrida gli schernitori del Sole nell’Eclissi|||
Sua opinione intorno ad altri Mondi|||
Scacciato dalla Patria, non se ne duole|||
Vive alla campagna per vedere sempre il Cielo|||
Perciò schernito da’ Clazomenj; ma felice|||
Anima dell’uomo: legata co’ metalli|||
Antistene; schernisce i suoi schernitori, percbè non ha casa|||
Apione, Grammatico superbo: come chiamato da Tiberio|||
Apologia: difficile a farsi con moderazione|||
Come e quanto debba farsi|||
Archelao: suo palagio dipinto da Zeusi, da molti visitato; ma egli da niuno curato|||
Archimede: attento a descrivere alcune figure matematiche, è ucciso senza che se n’avvegga:|||
Sua sfera ammirata da Giove|||
Archita: sua verecondia, in non voler proferir’una parola men che modesta|||
Architetti antichi: loro avvertenza nel fabricar’i tempj di yario ordine a varj Dei|||
Arciero ignorante: come burlato da Diogene|||
Argo, nave: riposta in cielo|||
Argomenti di comporre: debbon prendersi proporzionati all’ingegno|||
Vedi Materia.
Troppo alti, non debbon trattarsi da ingegni ordinarj|||
Ingegnosi, aguzzan Pingegno|||
Ariosti: Distico ehe teneva soritto sopra la porta della sua casa|||
Aristide, Soldato: si duole perchè muore avvelenato dal morso d’un picciolo animale|||
Aristippo: sua risposta a Dionigi, che l’interrogava perchè i Filosofi andassero alle case de’ Ricchi|||
Aristomaco: sua diligenza in osservar la natura delle Api|||
Aristotile: suoi scritti composti di materia altrui|||
Creduto autore della mortalità dell’anima, quanto danno arrechi|||
Armi: necessarie in guerra, onorevoli in pace|||
Arte del navigare: prima che s’introducesse, era sconosciuto il Mondo|||
Utilità da essa apportate|||
Asina di Balaam: come ben si difendesse|||
Astrologia giudiciaria: schernita|||
Astronomi: loro elogio|||
Atalanta: vinta nel corso, per voler prendere i pomi d’oro d’Ippomene|||
Ato, monte: disegnato da Stasicrate per istatua d’Alessandro|||
Vedi Stasicrate.
Augusto: quanto male componesse una Tragedia|||
Dava ogni giorno qualche tempo allo studio; ancor’in guerra|||
Aurora: tempo opportuno per lo studio|||
B
Bestie riposte in cielo, Semidei presso all’inferno|||
Bruto: condanna a morte i suoi figliuoli|||
Bruttezza di corpo: se possa congiungersi con bellezza d’ingegno|||
C
Caifasso: dice con verita a’ Satrapi Ebrei: Vos nescitis quidquam|||
Calamita: descritta da Claudiano|||
Caligola: si veste da Bacco|||
Capo: posto dalla Natura nel luogo più alto di tutte le membra, come Re loro|||
Carneade: volendo scriver contra Zenone, si purga prima con elleboro|||
Si dimenticava di mangiare, per applicazione allo studio|||
Censura di componimenti: procurata a’ loro scritti da’ Savj|||
Eccita gl’ingegni|||
Vedi Critici, e Correzione
Cesare: è più obligato alla sua penna, che alla sua spada|||
Chimica: suoi belli ritrovamenti|||
Cieli: descritti|||
Ordine de’ loro varj movimenti|||
Aggirandosi fanno una perfettissima musica|||
Perchè non udita da noi|||
Breccia che vi fecero i Giganti|||
Da tutti mirati, ma non da tutti intesi|||
Loro cognizione rende beato|||
Inalza alla cognizione di Dio|||
Mette in dispregio la Terra, e i suoi beni|||
Cielo finto del Re Cosroe|||
Colombo: sua generosità nel tentare il ritrovamento d’un nuovo Mondo|||
Componimenti: sopra materie disutili, degni di biasimo|||
Vedi Censura
Comporre: errore di chi vuole in un tempo medesimo trovare, disporre, e comporre|||
Conchiglie: si chiudono, quando si va per prender le perle|||
Consinga, Trace: rizzava scale verso il cielo, fingendo di prender le risposte da Giunone per lo ben publico|||
Convito: ordinato da Paolo Emilio a guisa d’una battaglia|||
Corpo umano: è casa alle anime de’ Filosofi, carcere a quelle de gl’Ignoranti|||
Correzione de’ proprj componimenti: necessaria|||
Degli scritti altrui, come debba farsi; vedi Censura.
Corte di Dionigi Tiranno: migliorata da Platone|||
Corti de’ Principi: danno ricetto e alimento alle fiere e a’ Buffoni, e non a’ Letterati|||
Cosroe, Re di Persia: siede in mezzo a un Cielo finto|||
Crate, Tebano: povero, ma felice|||
Cristo Signor nostro: non professò Lettere nel Mondo|||
Accolse in sè tutte le miserie umane|||
Ma non l’Ignoranza|||
Quanto facesse per salvar’anime|||
Sua bocca, perchè paragonata nelle Cantiche a’ Gigli|||
Critici: troppo arditi|||
Spesso si pentono|||
Debbon guardarsi di non iscoprire la propria ignoranza, mentre condannano l’altrui|||
Non attizzino chi vive, misurando il suo sapere da gli soritti publicati|||
Curiosità di sapere: naturale all’uomo|||
D
Dei: non hanno niente, e danno tutto|||
Demostene, Cuoco di Valente Imperadore: condanna la Teologia di S. Basilio|||
Demostene, Oratore: come ai obligasse a non uscir’in publico, per istudiare|||
Detti: di Celio Oratore ad un suo confidente, richiedendolo di corregger’un suo componimento|||
Di Crate Tebano, nel gitar’in mare le sue ricchezze|||
Di Demonatte, in ischerno d’un Ricco ignorante|||
E di due ignoranti che disputavano|||
Di Diogene, a chi lo riprendea perchè mangiasse in piazza|||
Sopra un piccol castello che avea una gran porta|||
Di Domizio Pisone, quali debbano essere i libri|||
Di Lollio, sopra la bruttezza, e ingegno di Galba|||
D’un Maestro ad uno Scolare, che non si cantentava del suo comporre|||
Di Menandro a Filemone suo emulo, dichiarato a torto vincitore|||
Di Menedemo, intorno a quelli che andavano allo Studio d’Atene|||
Di Musonio, intorno all’esilio|||
Di Nicostrato, ad un’ignorante di pittura, che il richiedeva qual cosa ammirasse nell’Elena di Zeusi|||
Di Paolo Emilio, intorno al sapere ben’imbandir’un convito|||
Di Pompeo infermo, quando il Medico gli prescrisse per cena un Tordo, che non poteva aversi che da Lucullo|||
Di Possidonio, del dolore|||
Di Socrate, nel veder molte merci|||
Intorno alla lontananza dalla patria|||
Di Stratonico, in biasimo dell’abitar’in Serifo|||
Di Temistocle, in ricusar di dar la sua figliuola ad un Ricco ignorante|||
Deucalione: di sassi fa uomini|||
Difficolta de’ principj: non dee far perder d’animo|||
Diofante: si appicca col filo d’una tela di Ragno|||
Diogene: sua descrizione|||
Visitato, e ammirato da Alessandro Magno|||
Scacciato da Sinope, ringrazia chi gl’intima il bando|||
Benchè Maestro di sincera Filosofia, odiato, perchè maledico|||
Dionigi, Tiranno: sua voglia di divenir Filosofo|||
Discorso: suo ripartimento, e ossatura|||
Selva, o apparecchio della materia necessaria|||
Dispute: sdegno in esse: indizio di debolezza e di perdita|||
Dolori del corpo: si diminuiscono coll’applicazione dell’animo alle scienze|||
Domiziano: s’impiega in saettar Mosche|||
Dormire: vedi Sonno.
Dotti: vedi Letterati.
E
Ecuba: rappresentata al vivo da Polo Commediante, che portava le vere ceneri del suo figliuolo|||
Elefanti: non possono penetrarsi dalle saette|||
Elena: dipinta da Zeusi, e ammirata da Nicostrato|||
Elio Vero, Imperadcore: comparisce in abito di Eolo fra i Venti|||
Eliogabalo: colle tele di Ragno vuol mostrar la grandezza di Roma|||
Emulazione: fra’ Letterati qual debba essere|||
Enea: s’intimorisce alla vista de’ mostri su le porte dell’inferno|||
Epicuro: suo insegnamento di mutar’i dolori in piaceri|||
Epitteto; sua lucerna comperata a gran prezzo|||
Ercole: abbandona la scuola della musica|||
Ermotimo: mentre gli si abbrucia il corpo, coll’anima alienata non sente|||
Esilio; si rende soave dal gusto delle Lettere|||
Preso volontariamente per desiderio di liberta|||
Esule Letterato; felice|||
Euripide: componeva le sue Tragedie serrato in una caverna|||
F
Famiglie d’uomini letterati per discendenza: fortunatissime|||
Faustulo: caduto da una Formica, su la quale cavalcava, come si scusi|||
Fede: suoi arcani non si posson conoscere, ma si debbon credere|||
Presunzione di chi vuol farsi a sè stesso maestro in materie di Fede|||
Pazzia di chi crede ugualmente a gl’insegnamenti della Filosofia, e della Fede|||
Fetonte: sua caduta dal Cielo|||
Figliuoli: mantengono in vita i padri morti|||
Ancorchè deformi, piacciono a’ padri|||
Filippo, Re di Macedonia: qual saluto rendesse a Menecrate superbo|||
Filosofi: perchè vadano alle case de’ Ricchi|||
Filosofi antichi: loro vita un perpetuo andare alla caccia|||
Filosseno, Poeta: corregge una Tragedia di Dionigi Tiranno, cassandola tutta; e perciò da lui è fatto sepellir vivo|||
Fisonomia: suoi fondamenti|||
E fallacie|||
Fontane: descritte|||
Formiche: divisione che fanno di poca terra, e contrasti per essa, imitati da gli uomini|||
Furto: vedi Ladri ecc.
G
Galileo: inventor del Cannocchiale, e sue lodi|||
Gallieno, Imperadore: in una caccia manda la corona di vittoria ad uno, che avea fallito dieci colpi|||
Ganimede: rapito dall’Aquila con riverenza|||
Genio: sua forza a portarci a varie professioni|||
Geografi: come descrivano i paesi sconosciuti|||
Giorno: ne’ suoi principj e progressi, descritto|||
Giovanni, Imperadore: vuol più tosto morire, che lasciarsi tagliar’una mano|||
Giuliano Apostata: disprezza un’Apologia di Santo Apollinare|||
Grandi: vedi Principi.
Grasso: scacciato da gli Spartani|||
Guerriere: vedi Soldato.
I
Icaro, e sua caduta|||
Ignoranti: condannati a tacere fra i Dotti|||
Loro scuse negli errori|||
Ignorante che condannava le Lettere, schernito con un’Epigramma da Tomaso Moro|||
Ignoranza: misera ancor nella felicita|||
Ignoranza di chi non intende, chiamata oscurita dell’Autore|||
Imagini: di Bruto e Cassio, non vedute in un funerale, meglio vi spiccano|||
De’ celebri Scrittori, quanto si desiderino|||
Imitar con giudioio: maniera di rubar con lode da gli scritti altrui|||
Inclinazione della natura: vedi Genio.
Infermi: assomigliati ad una nave in tempesta|||
Infermità: come sofferte dal Savio|||
Ingegno: suoi contrasegni presi dalla fisonomia|||
Incertezza di essi|||
Se dipenda da gl’istrumenti del corpo|||
Diversità grande d’ingegni|||
Perchè più fioriscano gl’ingegni in una Nazione o paese, che in altri|||
Grand’ingegni, spesso incontentabili nel loro comporre|||
Intelligenze motrici: perchè assegnate da’ Filosofi alle sfere|||
Invenzione di cose nuove: dee procurarsi da chi studia|||
Ippocrate: ritratta alcune sue sentenze|||
Istorici: poco fedeli, biasimati|||
Istrice: quanto ben’armato, e con qual moderazione si difenda|||
L
Ladri de gli altruni componimenti, o invenzioni: loro varie industrie|||
Colti col furto|||
Vedi Rubare.
Letterati: truovano in sè stessi la felicità col gusto dell’intendere|||
Benchè poveri, son ricchi|||
Esuli, non perciò son meno felici|||
Benchè prigioni, son liberi|||
Non miseri nell’infermità|||
Ammirati da’ Ricchi ignoranti|||
Onorati da’ Grandi|||
Debbon promuoversi e favorirsi da’ Principi|||
Benchè non istimati da essi, pur son felici|||
Desiderio che risorgano|||
Lor morte sempre acerba|||
Letterati insieme e Santi, lodati|||
Letterati sol d’abito e di titolo, degni di scherno|||
Loro difetti non debbono esser di pregiudizio alle Lettere|||
Superbia d‘alcuni, schernita|||
Lettere o Scienze: vedi Scienze.
Lezione: di buoni Autori, utilissima|||
Librerie: tenute dagl’Ignoranti senza profitto|||
Desiderati dalla Sapienza come figliuoli|||
Troppa voglia e facilità di publicarli, ripresa|||
Vedi Stampare.
Licinio, Imperadore: condanna le Lettere come ree di lesa maestà|||
Licurgo: sterpa le Viti, per torre l’ubbriachezza|||
Lioni: pelle del Lion Nemeo, avvilita quando se ne vestì una femina|||
Luce: perchè lodata da Dio prima d’ogni altra cosa|||
Tramontata, risorge ugualmente bella|||
Lucerna d’Epitteto: comperata a gran prezzo|||
Luigi XI: qual massima volle che Carlo VIII. suo figliuolo sola apprendesse|||
Luna d’Atene: parve ad un’Ateniese più piena di quella di Corinto|||
M
Maldicenza: ripresa|||
Sua dolcezza|||
Maledici: odiati, e infami|||
Pericoli che corrono|||
Medici: ancorchè imperiti, non henno pena determinata dalle leggi|||
Menecrate ambizioso, come schernito dal Re Filippo: v. Filippo.
Metello: con quant’onore portato al sepolcro da quattro figliuoli|||
Mondo: è patria commune|||
Mori: cacciati di Spagna, ne piangono|||
Morte: suo timore, si tranquilla dalla Sapienza|||
Muzio Scevola: s’abbrucia la mano|||
N
Nauclide, uomo grassissimo: cacciato di Sparta come ozioso|||
Nave: in tempesta|||
Nave Paralo de gli Ateniesi, destinata a’ servigi della Religione, poi profanata ad usi vili|||
Nave Vittoria, mirata come la seconda Argo|||
Navigare: vedi Arte del navigare.
Neante: pretende di sonar la Lira d’Orfeo; e come ne sia punito|||
Nerone: è ritolto da Agrippina a gli studj più gravi|||
Comparisce in sembiante d’Apollo fra le Muse|||
Nevio: in prigione compone la maggior parte de’ suoi poemi|||
Nicostrato: quanto ammirasse l’Elena di Zeusi|||
Occhio: dee curarsi con somma diligenza|||
Se ben son due gli occhi, non veggon raddoppiato l’oggetto; e perchè|||
Occhi delle Forcidi che si prestavano|||
Occhio e scettro, simbolo degli Egiziani per esprimer l’idea d’un Re|||
Omero: sue lodi|||
Orazio: ripreso d’aver’introdotta nella lingua latina la Poesia lirica, come si difendesse|||
Orazione o Discorso: vedi Discorso.
Ordine: quanto importante al Discorso|||
Origene, e sua rovina|||
Oriuolo: biasimato da un Parasito|||
Oscurità nel comporre: biasimata|||
Ovidio: nato Poeta, spese in darno il tempo e lo studio per farsi Oratore|||
Ozio: abominato da gli Spartani|||
Ozio di chi vive in patria|||
Oziosi: non vivono veramente|||
Ozioso, come schernito da’ suoi conoscenti|||
P
Padri: vedi Figliuoli.
Paolo Emilio: sua arte nell’imbandir conviti|||
Paradiso: vedi Cieli.
Passioni: debbono moderarsi, non isvellersi|||
Patria: sua lontananza: vedi Esilio.
Amor’eccessivo, e stima di essa|||
Pazzia dolce d’un Greco, al quale parea trovarsi in un teatro|||
Pazzo, che, per non esser veduto dalle Pulci, spegne il lume|||
Pecore: seguaci, perchè timide|||
Perillo: ripreso per aver formato il Toro di bronzo|||
Pigrizia; animale deil’Indie lentissimo|||
Pittori: perchè alle lor’opere sottoscrivano il Faciebat|||
Pitture antiche: imperfette, pit belle che se fossero finite da altri pennelli|||
Platone: applicato alla pittura, non vi riesce|||
Tacciato di ladro nel Timeo|||
Plutone: orrore del suo aspetto|||
Podagra: non impedisce il governare|||
Poeti lascivi: biasimati|||
Poeta lascivo, contrasta seco medesimo, intorno al sopprimere o publicar’un suo libro|||
Polo, Commediante: rappresenta al vivo Ecuba, con portar nella scena le vere ceneri d’un suo figliuolo|||
Pompeo: onora Possidonio Filosofo: vedi Possidonio.
Possidonio: sua sofferenza nell’infermità|||
Ammirato e onorato da Pompeo|||
Povertà: non è un solo male|||
Prigione: come chiamata da Tertulliano:|||
Mutata in iscuola dal Savio|||
Rimedio per non sentir’i suoi mali|||
Varie prigioni famose|||
Loro maestà, qual debba essere|||
Principj d’ogn’impresa, più difficili di tutto il rimanente|||
Prudenza: non potersi congiunger con Dottrina, massima d’un certo|||
R
Re: vedi Principi.
Regni varj, e loro confini|||
Rennio Palemone: quanto superbo|||
Ricchezze: stimate da gl’Ignoranti più utili che le Lettere|||
Ricchi ignoranti, scherniti|||
Invidia che portano ai Poveri letterati|||
Ritratto: vedi Imagini.
Ritrovamento di cose nuove in Filosofia o Scienze: vedi Scienze.
Rubare: sua arte esercitata nelle Lettere|||
Ruggieri, Re di Sicilia: qual verso scolpisse su la sua spada|||
S
Santità: stimabile anche senza Scienza|||
Ma più stimabile con essa|||
Sapienza: vedi Savio.
Savio: basta solo a sè stesso|||
È sottoposto ad errare|||
Come soffra la poverta|||
Vedi Povertà.
Come l’esilio|||
Vedi Esilio.
La prigionia|||
L’infermità|||
Vedi Infermità.
Scettro e occhio: simbolo degli Egiziani per esprimer l’idea d’un Re|||
Scherma: regola de’ Romani, di non iscoprirsi al nemico nel tempo di tirar’il colpo|||
Scienze: rendono altrui beato, anche fra le miserie|||
Vedi Letterati.
Eclissate dalle calunnie degl’Ignoranti, e da’ vizj de’ Letterati|||
Condannate a torto dagl’Ignoranti|||
Non potersi congiungere con Prudenza, massima d’un certo|||
Indegnità d’usarle per guadagno|||
Non sian con superbia; nè l’umilta senza Scienze|||
Nuove notizie in esse debbon cercarsi, e publicarsi|||
Ma non siano temerarie|||
Unite con Santità, quanto siano stimabili|||
Scipione Africano: sue imprese|||
Grande nelle Armi, e nelle Lettere|||
Suo volontario esilio da Roma, e occupazioni d’agricoltura in Linterno|||
È sepellito lungi dalla Patria|||
Scrittori: vedi Argomento: Componimenti: Libri.
Scrivere: uso antico di scrivere collo stilo su le tavolette incerate, lodato|||
Scriver cose degne da farsi, e far cose degne da scriversi, è il sommo della felicità|||
Scultori Cristiani: ne’ primi secoli della Chiesa non poteano intagliar’idoli|||
Vedi Statue.
Selva, o apparecchio della materia: necessario per comporre|||
Come debba farsi|||
Seneca: silibera dalle febbri con applicare alla Filosofia|||
Nella vecchiezza più si eccita allo studio|||
Sfera d’Archimede: ammirata da Giove|||
Sua descrizione|||
Sibariti: perchè scacciassero dalla loro città tutti i Galli|||
Siracusa: espugnata da Marcello|||
Sirene: loro insidie, e rimedj|||
Socrate: applicato alla scoltura, non vi riesce|||
Suo rimedio alle molestie di Santippa sua moglie|||
Messo in prigione, onora quel luogo con la presenza|||
Soldati: se convengano loro le Lettere|||
Sole: sue proprieta conosciute in questi ultimi tempi|||
Solone: moribondo, si desta a udire una disputa d’alcuni Filosofi|||
Sonno: de’ esser parco in chi studia|||
Come variamente nominato da varj|||
Spartani: perchè entrassero in battaglia al suono di ciaramelle e di flauti|||
Spettacoli proposti alla mente dalla Sapienza|||
Stampare: obligo de’ Letterati di publicar’alle stampe a ben commune le loro opere|||
Stasicrate: sua offerta ad Alessandro di formargli una statua del monte Ato|||
Perchè non fosse accettata|||
Statua d’Alessandro Magno: fatta da Lisippo di bronzo, indorata per ordine di Nerone, perde la sua bellezza|||
Statue degli Dei si adorano; gli Artefici loro si disprezzano|||
Stelle: vedi Cieli.
Stile: sue differenze:|||
Si dee variare conforme alla varietà delle cose che si dicono|||
Stile concettoso, lodato da’ suoi Amatori|||
Biasimato da altri|||
Come e dove debba usarsi|||
Stilpone: ride nella rovina della Patria|||
Stima di sè stesso: vedi Superbia.
Stima eccessiva della sua Patria: vedi Patria.
Stoici: vedi Zenone.
Studj: vedi Letterati: Scienze.
Studio, inutile ad alcune menti stupide|||
Superbia de’ Letterati: schernita|||
Come debba medicarsi|||
T
Teatri: s’hanno da fabricare in maniera, che non riescan sordi|||
Temistocle: ricusa di dar sua figliuola ad un’uomo ricco, ma ignorante|||
Tempesta di mare descritta|||
Tempo: distruggitor d’ogni cosa, fuorchè de’ libri|||
Diligenza con cui si de’ custodire|||
Terra: mirata dalle stelle, comparisce piccola e spregevole|||
Tesori: trovati casualmente, di chi siano per legge d’Adriano|||
Testa: vedi Capo.
Tiberio, Imperatore: sue inutili questioni|||
Timone: universal nemico della Natura umana|||
Timoteo, Capitano: come dipinto da gli emuli, per ascriver le sue vittorie alla fortuna|||
Trofei: tronco ricoperto di spoglie di nemici posto per Trofeo|||
U
Ulpiano: coperto da Alessandro Severo col sue _manto reale|||
Uomo: suo corpo, vedi Corpo umano.|||
V
Vecchiezza: non esenta dallo studiare|||
Venere: entrando negli Stati degli Spartani, s’arma|||
Vestali: ripartimento della lor vita|||
Viaggi: loro utilità|||
Stimati necessarj dagli Antichi per acquistare le scienze|||
Virgilio: come componesse, e ripulisse i suoi versi|||
Virtù: non onorata nel Mondo|||
Vista: vedi Occhio.
Vita umana: suo desiderio, inventore di molte maniere di non morire|||
Vedi Ozio: Tempo.
Vulcano: sua caduta dal Cielo|||
Z
Zenone, capo de gli Stoici: d’uomini fa sassi|||
Come correggesse un giovane ardito, che chiedea le risposte a cose alte|||
Note
- ↑ Il presente Indice copioso è tratto dalla Edizione romana del Varese 1684, in foglio delle Opere morali, procurata con gran diligenza e molti miglioramenti dal Bartoli stesso l'ultimo anno della sua vita: la quale Edizione ha pur servito di testo a questa nostra stampa