Dell'uomo di lettere difeso ed emendato/Tavola delle cose più notabili
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TAVOLA
DELLE COSE PIU’ NOTABILI1
A
Affetti: non si muovono con istile troppo ingegnoso II. 148
Alchimisti: descritti 106
Alchimia: cercando l’oro, ha trovati preziosi segreti dell’uso de’ minerali 13
Alessandro: più povero per quello che desidera, che ricco per quello che ha I. 23
Dissuaso dal passar l’Oceano II. 15
Alessarco, Grammatico: quanto stimasse il suo sapere 68
Alfonso, Re: nel sapere d’Astronomia, stima sé più che Dio 67
Allegorie: non fanno innocenti le Poesie lascive 33
Ambizione di parer’ingegnosi: fa che alcuni ad arte sieno oscuri 122
Ammenda de’ proprj errori: é più cara a chi più sa 54
Amor de’ proprj componimenti: non lascia giudicar d’essi giustamente 68
Amore de’ posteri: ci de’ muovere a publicar per essi ciò che abbiamo imparato per noi 113
Anassagora: per veder sempre il Cielo, vive allo scoperto I. 18
Anime: degl’Ignoranti e de’ Savj; quelle hanno il corpo per prigione, queste per casa 34
Aver perfezioni individuali, con che ’una é migliore dell’altra II. 93
Anima bella non istar’in brutto corpo, secondo i Platonici 89
Apologie: con qual riguardo si debbano scriyere 62
Argomento per comporre: non si prenda di materie superiori al nostro sapere 104
Armi, e Lettere: accoppiarsi ottimamente I. 58
Arte del rubare: praticata anche da grand’ingegni: II. 4
Astrologia: riprovata 110
Avarizia di chi non publica le fatiche de gli studj suoi 111
Augusto: indarno volea essere Poeta al dispetto delle Muse 86
Autori di buoni libri: impareggiabilmente felici 116
Avvisi a chi si fa lecito rubare le fatiche de gl’ingegni altrui 9
B
Bellezza del corpo: non esser’argomento, onde si tragga bellezza d’ingegno II. 91
C
Capo: di gran mole, stimato capevole di grand’ingegno ivi
Censurare per mal costume gli scritti altrui: quanto sia indegna cosa 54
Colombo: scopritore dell’Occidente 16
Componimenti: proprj, deono soggettarsi alla correzione di qualcuno 154
Componimenti di bravi Scrittori, servono d’esemplare per chi meno sa 21
Concetti: si deono scegliere e usare come le gioje; che sieno vere e a lor luogo 146
Condannare gli seritti altrui: nasce molte volte da non intenderli 57
Corpi: esser di fattezze qual’é di genio l’anima che li abita, opinione d’alcuni 88
Corte: d’Uomini letterati, è gloria del Principe I. 56
Di Dionigi Tiranno, mutata di macello d’uomini in Academia di Filosofi 57
Corti aperte a bestie e a buffoni, chiuse a’ Letterati 10
Costellazioni d’imagini impudiche, indegne del Cielo I. 27
Cristoforo Sceiner: lodato per lo scoprimento e teoria delle macchie del Sole 18
D
Difficolta che s’incontrano da chi cerca cose nuove nelle Scienze 15
Diletto che si cava dalla cognizione de’ Cieli I. 13
Diogene nella botte: più fuggito come maldicente, che seguitato come Filosofo II. 50
Poverissimo, ma più ricco d’Alessandro I. 23
Dir male d’altrui; quanto ad alcuni sia gustoso II. 48
Discorso umano: poco può nelle cose della Fede per intenderne il vero 72
E
Elena: dipinta da Zeusi, ammirata da Nicostrato I. 15
Errore di chi applica a alle Lettere chi non ha né genio né ingegno per esse II. 85
Esilio: all’uom savio non é perdita, ma guadagno I. 27
F
Filosofi che metton di pari all’Evangelio i testi di qualche antico Autore II. 4
Fisonomia: bugiarda, ove di contrasegni d’ingegno 88
Fontane artificiose 23
Fortezza d’animo: richiesta da gli Stoici ne’ tormenti del corpo I. 39
G
Galileo: lodato per l’utile de’ Cannocchiali I. 39
Genio: che cosa, e onde sia 99
Genio proprio, dee conoscersi per applicarsi a que’ studj a ch’egli inclina 84
Giulio Cesare: non meno glorioso colla penna, che colla spada I. 59
Gloria d’un Capitano, che sa vincere, e scrivere le sue vittorie ivi
I
Ignoranti: condannano d’oscurita ciò che non intendono II. 123
Intolerabilmente arditi in iscrivere contra uomini dotti 55
Ignoranza: é mal commune; né v’é uomo, che ne vada in tutto esente 52
In un soldato, vergognosa, almeno in tempo di pace I. 61
Imitare storpiando il ben fatto: é peggio che rubarlo II. 24
Ampazienza di riveder’i componimenti suoi: fa che si publichino mal formati 152
Inchinazione del genio: s’inganna per poco, ma non si vince mai né toglie affatto 86
Infermità: riesce più tolerabile ad un’uomo savio; e perché I. 43
Ingegni: grandi, non però sono soli, sì che disprezzar debbano altrui 70
Abili ad ogni cosa II. 95
Oscuri per troppo ingegno 123
Quanto diversi nell’uso delle Lettere 93
Superbi nella stima del proprio sapere 66
Ingegno e giudicio, raro e beato accoppiamento 98
Ingegno s’assottiglia in chi è provocato 58
Ingegnosi nel dir male d’altrui 48
Intenzione buona de’ Poeti lascivi (quando vi fosse) non gli scusa né li difende 35
L
Ladrj: de gli scritti altrui, di tre maniere II. 5
Letterati: son pochi; colpa de’ Grandi, che non li curano I. 6
Lettere: non esser necessarie ad un ricco, opinione d’alcuni 63
Non percié che altri mal’usa d’esse, sono condannevoli II. 3
Lezione di libri cattivi: di rado avviene che non imbratti qualche poco 40
Libri: affatto cattivi, non si deono leggere con isperanza di poc’utile e pericolo di molto danno 41
Libri che hanno cose buone e male, deono leggersi con circospezione 38
Libri, che non han di bello altro che la facciata 100
Libri conservano la vita de’ loro Autori già morti 116
Libri si stimano non perché sien grandi, ma buoni 103
Libri soli durano, mentre mancano tutte l’altre cose 117
Libri; per esservene de’ cattivi, non si deono distrugger tutti, ma correggere 37
M
Maldicenti: descritti, e condannati 48
Moderni: maestri di temerarie noyita, condannati I. 19
Modestia, che usar si dee nello scrivere contro altrui II. 60
Modestia, con che si dee difendere sua ragione 62
Musa: meglio é mutola, che disonesta 43
N
Natura e genio proprio: deono secondarsi, non isforzarsi da chi studia 83
Negozj degli oziosi nelle citta I. 30
Nuoye cose doversi cercare a pro de’ posteri II. 11
O
Ordine: parte principale d’un. componimento 128
Ore della mattina: ottime per lo studio 82
Oscurità deg!’ ingegni: di due maniere; affettata 120
E naturale 123
P
Pallidezza: creduta segno d’uomo ingegnoso 92
Paolo Emilio: non men’ingenoso in imbandire una tavola, che forte in vincere una campagna I. 61
Pellegrinaggi: utili alle Scienze I. 26
Pentimento tardo di chi sfida a scrivere un nemico miglior di sé II. 59
Personaggi finti dalla Poesia: insegnano e muoyono niente meno, che se fossero veri 32
Platone: prima Pittore, poi Filosofo 86
Poesia lasciva: doppiamente colpevole ne’ Cristiani 28
Poeti lascivi: trovano in uomini sensati pid biasimo d’impurita, che lode d’ingegno 43
Possidonio: infermo, d’ahimo fortissimo I. 44
Poverta: dice molte miserie in un sol nome 20
In uom savio diventa onorata ivi
Poverta filosofica, difesa da Apulejo 21
Prigione: non é prigione a chi sa uscirne coll’animo 35
Serve di scuola a’ Letterati 37
Principe: senza lettere, non é interamente Principe 53
Principj di tutte le cose, difficili II. 134
R
Ricchi: ignoranti, invidiano i Poveri letterati I. 25
Ripulimento di ciò che si compose: é necessario II. 152
Rubar si può con buona coscienza da gli altrui scritti in tre maniere 20
S
Santita: cresce di pregio in un’uomo di Lettere I. 49
Senza Lettere, sembra migliore 46
Sapienza obligata all’esilio 33
Savj antichi: avarissimi del tempo, per avidità di studiare II. 79
Savio: infermo, come sia forte d’animo I. 41
Sceglier da gli Autori che si leggono il meglio, e trasportarlo a suo uso, é cosa di buon giudicio II. 132
Scipione: esule da Roma, come visse I. 31
Scuse de’ Poeti lascivi II. 30
Sfera d’Archimede 126
Selva di molte cose: apparecchio necessario per comporre 134
Sfere celesti armoniose I. 12
Sccrate: di Scultore diventa Filosofo II. 86
Stasicrate: offerisce ad Alessandro di scolpirlo in un monte 131
Statua d’Alessandro: indorata da Nerone, e con ciò disformata 147
Stile: tronco e concettoso, lodato da alcuni 142
Riprovato da altri 144
Soverchiamente Concettoso, non serve né agli affetti 148
Né alla ragione 149
Studio: intorno a materie inutili, studio da pazzo 108
Bartoli, dell’Uomo di Lettre Parte I, — 12
T
Temerita di chi, non intendendo le opere della Natura, s’argomenta di comprendere i misterj della Fede II. 73
Tempj antichi: accomodavano l’Ordine dell’Architcttura alla natura del Dio di cui erano 88
Terra: veduta dalle stelle, sembra sì disprezzevole all’animo, come piccola a gli occhi I. 16
Timor di morire: é malattia mortale 42
U
Uccidere un figlio, e abbrugiar’un libro, azioni paragonate come ugualmente difficili II. 46
Umori che servono all’ingegno: che tempra debbano avere 97
Uomo di guerra: essere migliore rozzo che letterato, opinione d’alcuni I. 58
Uomo posto in mezzo al mondo, perché lo consideri II. 77
V
Varietà de gl’ingegni: onde sia 96
Vecchiaja: non iscusa dallo studiare per giovamento altrui 114
Verità: non mai sterile di nuove cognizioni 13
Vilta d’animo é vantar le cose sue, e lodarsi 70
Virtù: poco prezzata nel Mondo I. 5
Vita nostra: per grandi affari, é troppo brieve II. 77
Volto severo: non fa il Principe maestoso I. 52
- ↑ Si è voluto aggiugner qui anche la presente Tavola tolta dalle edizioni anteriori all’ultima romana; a fin che nulla perisca, o manchi a questa nostra ristampa, di quanto è uscity dalla penna del Bartoli.